Parte speciale - Facoltà di Scienze Economiche ed Aziendali
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Parte speciale - Facoltà di Scienze Economiche ed Aziendali
Città e cultura nella economia delle reti Come creare turismo nelle città d’arte all’interno della net-economia Francesco Vespasiano – Corso di Sociologia del Turismo – Facoltà SEA Turismo culturale: una prima definizione... Se per turismo culturale intendiamo lo spostamento di persone verso luoghi di interesse culturale, allora molto potrebbe essere definito turismo culturale, anche vedere la solita sagra paesana o partecipare alla corsa nei sacchi che rinverdisce antiche tradizioni locali. Se ci riferiamo al passeggio nelle vie di una città d’arte, tra capolavori e bancarelle, magari con macchina fotografica, cinepresa e guida turistica, ci avviciniamo di più all’oggetto di studio, ma ancora in modo approssimativo. Francesco Vespasiano – Corso di Sociologia del Turismo – Facoltà SEA ...ancora Sebbene possa essere a volte difficile definire turismo culturale le galoppate veloci nei musei, per vedere quanta più arte è possibile, in questo caso, anche perché è stato pagato un biglietto d’ingresso, almeno la motivazione di quei turisti è strettamente riferibile ad un bisogno culturale da soddisfare; il grado di soddisfazione varia al variare del livello formativo del turista. Per cui, il turismo culturale va definito a partire dalla motivazione, direttamente riferibile ad un bisogno estetico e culturale insieme. Francesco Vespasiano – Corso di Sociologia del Turismo – Facoltà SEA IL TURISMO CULTURALE E’ Costituito dal movimento turistico finalizzato alla visita e alla fruizione di beni culturali, intesi come monumenti, chiese, musei, castelli, siti storici ed archeologici, ecc. Nella percezione comune dei turisti, l'attrattiva culturale di un'area dipende dall'insieme degli elementi socio-culturali che la caratterizzano. Francesco Vespasiano – Corso di Sociologia del Turismo – Facoltà SEA Con maggiore precisione In Italia la legge n. 84 del 1990 allarga il concetto di bene culturale a "rilevante testimonianza delle storia della civiltà e della cultura“ a "elemento costitutivo della identità culturale della Nazione“ In questo modo, si suggerisce una nuova angolatura per l'analisi del fenomeno: oggetto del turismo culturale possono essere considerate tutte le forme nelle quali si esprime la vita di un popolo, dunque non solo opere d'arte e architettoniche, ma anche tradizioni, gastronomia, artigianato, ecc. Francesco Vespasiano – Corso di Sociologia del Turismo – Facoltà SEA Con maggiore precisione Di recente, si è giunti alla definizione di turismo culturale in questi termini: visite, al di fuori della propria area di residenza, interamente o parzialmente motivate da un interesse negli aspetti legati alla storia, all'arte, alla scienza o alle tradizioni/stili di vita di una località, regione, gruppo o istituzione. Francesco Vespasiano – Corso di Sociologia del Turismo – Facoltà SEA Primi dati Il movimento turistico verso le città d'arte e i luoghi culturali è stimolato anche da alcune tendenze generali del mercato turistico, minore propensione verso la vacanza prolungata frazionamento del tempo disponibile in più viaggi di breve durata aumento delle iniziative ed degli eventi culturali di grande richiamo Anche in Italia il turismo culturale risulta in crescita; quasi tutti i musei hanno fatto registrare consistenti incrementi di afflusso (la presenza di visitatori è aumentata dal 20 al 25%) Francesco Vespasiano – Corso di Sociologia del Turismo – Facoltà SEA Il turismo culturale in Italia L'Italia detiene una quota enorme del patrimonio artistico, storico e culturale a livello mondiale: 3.260 musei, oltre 2.000 fra pinacoteche e gallerie d'arte principali, più di 80.000 chiese d'interesse storico e artistico. Ciò nonostante, la dinamica del turismo in Italia è complessa, ed occorre distinguere tra il turismo dei nostri connazionali e il movimento degli stranieri. Le attrattive storico-culturali del nostro Paese risultano essere il primo fattore del flusso turistico proveniente dall'estero. La quota di provenienza straniera rappresenta il 42,3% degli arrivi ed il 43,3% delle presenze nelle località di turismo culturale, mentre incide per soltanto 1/3 circa nel complesso delle destinazioni turistiche italiane, culturali e non. Francesco Vespasiano – Corso di Sociologia del Turismo – Facoltà SEA Motivazioni al turismo Da diverse indagini, risulta che gli interessi culturali, espressi come "arricchirsi culturalmente, crescere", risultano determinanti solo per i 16,3% dei turisti italiani, ai quali occorre inoltre aggiungere un 3,1% di persone che si sposta per "assistere a un'occasione culturale, un festival". Dalla classifica delle motivazioni di vacanza risulta dunque che gli Italiani in vacanza cercano principalmente un'occasione per stare in famiglia (31%), per vivere la natura (30,5%), abbronzarsi al sole (27,9%), riposare (26,4%), conoscere nuove persone (21,5%), fare cose nuove e non annoiarsi mai (18,8%), soddisfare i bambini (17,1%), oppure si adeguano alle scelte di amici e parenti (19,8%). Francesco Vespasiano – Corso di Sociologia del Turismo – Facoltà SEA Il turismo culturale è necessariamente locale? L’evoluzione dei media e delle ICT ha ridotto l’importanza di essere presente fisicamente per fare esperienza diretta di persone e di fatti Da qualche tempo è possibile comunicare con altri senza trovarsi nello stesso luogo Francesco Vespasiano – Corso di Sociologia del Turismo – Facoltà SEA Dove si produce cultura L’arte e la cultura si sono sedimentate in luoghi storici e geografici delimitati e riconoscibili; L’arte e la cultura si producono ancora all’interno di territori fisici, anche se non più delimitati geograficamente (mobilità delle installazioni, ecc.); I non luoghi telematici sono ancora all’inizio del processo di produzione, anche se consentono la fruizione dell’arte prodotta. Francesco Vespasiano – Corso di Sociologia del Turismo – Facoltà SEA Città e cultura nell’economia delle reti Ogni città importante, nella società post-industriale e post-fordista, cerca di ridefinire il proprio ruolo specializzandosi in un settore nel quale applica al meglio le opportunità delle nuove tecnologie Le città d’arte e le città con un contesto ambientale di pregio dovranno utilizzare al meglio i due importanti fattori di vantaggio competitivo che posseggono: beni artistici beni ambientali Francesco Vespasiano – Corso di Sociologia del Turismo – Facoltà SEA Nuove tecnologie e sviluppo L’applicazione delle ICT migliora : il valore economico del patrimonio culturale, la qualità dell’esperienza di consumo e di produzione della cultura, l’adeguata fruizione culturale nazionale e internazionale Francesco Vespasiano – Corso di Sociologia del Turismo – Facoltà SEA Cosa occorre fare 1 2 3 Le condizioni minime per un programma di sviluppo innovativo sono: - la formazione adeguata; - la disponibilità di servizi di qualità; - la disponibilità di risorse finanziarie. Il luogo dove tutto questo può realizzarsi è la politica. Gli attori sociali da coinvolgere sono politici, economici, culturali Francesco Vespasiano – Corso di Sociologia del Turismo – Facoltà SEA Un salto indietro per capire Quale vantaggio collettivo è dato dal turismo culturale? Se i beni culturali sono collettivi, perché la collettività non è cointeressata alla gestione dei propri beni, appannaggio esclusivo di pochi operatori privati e pubblici? Il turismo culturale è una forma di diffusione della cultura (processo di democratizzazione della cultura)? Francesco Vespasiano – Corso di Sociologia del Turismo – Facoltà SEA Trasformazioni della città e sviluppo delle ICT Le trasformazioni dei ruoli economici, sociali e culturali delle città sono direttamente proporzionali alle trasformazioni determinate dalle ICT (Information and Communication Technology) Francesco Vespasiano – Corso di Sociologia del Turismo – Facoltà SEA Dalla città reale alla città virtuale La città era un sistema auto-contenuto regolato da due meccanismi: la prossimità (rapporti diretti all’interno) e la distanza (barriera protettiva verso l’esterno). Con lo sviluppo dell’ICT, i due meccanismi non riescono più a regolare le dinamiche interne ed esterne. Per cui, le relazioni interpersonali, gli scambi economici, le informazioni e le comunicazioni sono sempre più interne alla rete globale. Francesco Vespasiano – Corso di Sociologia del Turismo – Facoltà SEA La comunicazione in piazza La città reale aveva nella piazza il luogo dove fisicamente avvenivano gli scambi economici, le comunicazioni interpersonali, la costruzione delle identità collettive. La città virtuale realizza tutto ciò (almeno in gran parte) all’interno della rete telematica, che non pone confini fisici tra interno ed esterno, ma pone barriere all’accesso. Francesco Vespasiano – Corso di Sociologia del Turismo – Facoltà SEA La città storica 1 Era il luogo di traffici e commerci, in osmosi con la campagna circostante. 2 Il ruolo di centro di un territorio consentiva alla città di funzionare da catalizzatore delle attività di maggior pregio. Francesco Vespasiano – Corso di Sociologia del Turismo – Facoltà SEA La città fordista 1 2 È il luogo dove la produzione di beni e servizi è stata spostata fuori di essa, che diventa luogo di produzione terziaria (commercio, finanza, servizi di sostegno). Si organizzano e attrezzano aree intorno alla città-fabbrica, in alcuni casi residenziali, in altre periferiche. Francesco Vespasiano – Corso di Sociologia del Turismo – Facoltà SEA La città post-fordista 1 La città diventa un reticolo integrato verso l’interno e relazionato con l’esterno globale. 2 La città resta rilevante solo se capace di supportare processi innovativi diffusi. 3 La capacità di creare conoscenza e progettualità supera di importanza la semplice continuità fisica. Francesco Vespasiano – Corso di Sociologia del Turismo – Facoltà SEA ...si orienta verso reti: 1 di complementarità, che legano centri specializzati o complementari di divisione del lavoro; 2 di sinergia, che connettono centri impegnati in azioni cooperative; 3 di innovazione, che collegano centri attorno a specifici progetti. Francesco Vespasiano – Corso di Sociologia del Turismo – Facoltà SEA