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Conferenza verifica VAS - Comunità Montana di Valle Sabbia

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Conferenza verifica VAS - Comunità Montana di Valle Sabbia
Comunità Montana di Valle Sabbia
PIANO DI INDIRIZZO FORESTALE
VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA
PRIMA CONFERENZA DI VALUTAZIONE
Nozza di Vestone, 17 febbraio 2011
VAS - SIGNIFICATO
VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA – Cos’è?
E’ una procedura effettuata anteriormente all’approvazione del piano o del programma che
accompagna la predisposizione dello stesso, che attravero un processo di coinvolgimento e
consultazione dei vari soggetti competenti ed interessati territorialmente, è preordinata a
garantire che gli impatti significativi sull’ambiente derivanti dall’attuazione di detti piani e
programmi siano presi in considerazione durante la loro elaborazione ed eventualmente siano
ricercate delle soluzioni idonee ad evitare od attenuare tali impatti.
PAROLE CHIAVE
-
-
Accompagna la redazione del piano
Coinvolgimento e consultazione
Soggetti competenti e a vario modo interessati (STAKEHOLDERS)
Pubblicità degli atti
Trasparenza delle scelte
Individuazione degli impatti
Soluzioni per evitare o attenuare gli impatti
Monitoraggio e meccanismi di feedback
Avvio processo di VAS:
Delibera Giunta Esecutiva della CM 99 del
05/08/2010
Soggetto Proponente:
Autorità Procedente:
Comunità Montana di Valle Sabbia
Comunità Montana di Valle Sabbia – Ufficio Servizi
Sovraccomunali – Responsabile Rag. Eros Vassalini
Autorità Competente:
Comunità Montana di Valle Sabbia – Settore Territorio
– Responsabile Arch. Lina Bonavetti
Redazione del PIF e Supporto al processo di VAS:
SECOVAL srl
Gruppo di lavoro: Nicola Gallinaro, Silvia Lavetti, Elisa
Carturan, Lorenzo Bacchetta
VAS - RIFERIMENTI NORMATIVI
•
Direttiva 2001/42/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 27 giugno 2001 concernente la valutazione degli effetti di
determinati piani e programmi sull’ambiente;
•
Legge per il governo del territorio – la legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 recante “Legge per il governo del territorio”;
•
Decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152 (Norme in materia ambientale) – l’atto di recepimento della direttiva 2001/42/CE da parte
dello Stato italiano;

Decreto legislativo 16 gennaio 2008, n. 4 “Ulteriori disposizioni correttive ed integrative del Dlgs 3 aprile 2006, n. 152, recante
norme in materia ambientale”;
•
Indirizzi generali per la Valutazione ambientale di piani e programmi (deliberazione Consiglio regionale 13 marzo 2007, n. VI II/351);
•
Delibera di Giunta Regionale del 27 dicembre 2007, n. VIII/6420 “Determinazione della procedura per la valutazione ambientale di
piani e programmi – VAS.
•
Delibera di Giunta Regionale del 30 dicembre 2009, n. VIII/10971 “Determinazione della procedura di valutazione ambientale di
piani e programmi – VAS (art. 4, l.r. n. 12/2005; d.c.r. n.351/2007) – Recepimento delle disposizioni di cui al d.lgs. 16 gennaio 2008,
n.4 modifica, integrazione ed inclusione di nuovi modelli”;
•
Decreto legislativo 29 giugno 2010, n. 128 “Modifi che ed integrazioni al decreto legislativo 3 aprile 2006, n. 152, recante norme in
materia
ambientale, a norma dell’articolo 12 della legge 18 giugno 2009, n. 69:
•
Delibera di Giunta Regionale del 10 novembre 2010, n.IX/761 “Determinazione delle procedura di Valutazione ambientale di pian i e
programmi – VAS (art. 4 l.r. n. 12/2005; d.c.r. 351/2007) – Recepimento delle disposizioni di cui al d.lgs. 29 giugno 2010, n.128,
con modifica e integrazione delle
dd.g.r. 27 dicembre 2008, n. 8/6420 e 30 dicembre 2009, n.8/10971.
LA PROCEDURA DI SCOPING
Estratto da D.G.R. 9/761 del 10 novembre 2010
L’autorità procedente in collaborazione con l’autorità competente per la VAS predispone un documento di scoping. Ai
fini della consultazione il documento viene messo a disposizione tramite pubblicazione sul sito web SIVAS e
presentato in occasione della prima seduta della conferenza di valutazione in cui si raccolgono osservazioni, pareri e
proposte di modifica e integrazione.
Il documento di scoping contiene:
1.
SCHEMA DEL PERCORSO METODOLOGICO PROCEDURALE
1.
PROPOSTA DI DEFINIZIONE DELL’AMBITO DI INFLUENZA DEL
PIF E DELLA PORTATA DELLE INFORMAZIONI DA INCLUDERE
NEL RAPPORTO AMBIENTALE
1.
VERIFICA DELLE INTERFERENZE CON I SITI NATURA 2000
PIF dell’Alta Valle Sabbia
+
PIF della Bassa Valle Sabbia
D.Cons.Dir. 25/2004
PERCORSO METODOLOGICO
premessa
Redatti secondo i Criteri tecnico amministrativi per la redazione dei PIF D.G.R. 13899/2003
L.R. 27/2004 Tutela e valorizzazione delle superfici, del
paesaggio e dell’economia forestale (oggi L.R. 31/2008)
Attribuisce nuove competenze ai PIF e li individua come Piani
di Settore del PTCP
L.R. 12/2005 introduce la Valutazione Ambientale Strategica a
seguito della DIR 2001/42/CEE per la redazione e
approvazione di P/P
D.G.R. 7728/2008 Criteri e procedure per la redazione e
l’approvazione dei PIF
Sostituisce i criteri del 2003 in base alle competenze attribuite
ai PIF dalla L.R. 31/2008 e ribadisce la necessità di VAS per i
PIF
PIF DELLA VALLE SABBIA
Del.Giunta Es. 255 del 29/12/2009
Redatti secondo i Criteri e procedure per la redazione e approvazione dei PIF di cui alla DGR 7728/2008 + VAS
D.C.R. 56 del 28/09/2010 Piano Territoriale
Regionale e Piano Paesaggistico Regionale
Il PIF è piano a valenza paesaggistica e
come tale strumento della pianificazione
paesaggistica è integrato nel PPR
D.C.P. 42 del 27/09/2010 Criteri Provinciali per
l’approvazione dei PIF delle CM e dei Parchi in
Provincia di Brescia
PERCORSO METODOLOGICO
PERCORSO METODOLOGICO
AMBITO DI INFLUENZA
Contesto territoriale
25 Comuni, per una superficie planimetrica complessiva di 54.203 ha (542 kmq)
60% della superficie è boscata (circa 35.000 ha) + 28% vegetazione naturale non legnosa =
circa il 90% vegetazione naturale o naturaliforme
5% della superficie urbanizzato concentrato nei fondovalle o in piccoli paesi, mediamente il
20% dedicato alle attività produttive e 80% alla residenza; eccetto Odolo la cui proporzione
è del 50% ed Anfo, Capovalle, Treviso B. che è totalmente residenziale
AMBITO DI INFLUENZA
Contesto territoriale
Contesto socio-economico
Popolazione al 2006: 63.000
abitanti circa (circa 0,5 ha di
bosco/ab)
AMBITO DI INFLUENZA
Incremento negli ultimi 30 anni:
9,6% contro il 16% provinciale;
spopolamento dei Comuni
dell’Alta Valle, come Capovalle (23%) e Pertica Bassa(-22,68%)
incremento esponenziale nei
comuni “cerniera” come a Paitone
(+35,05%) o a Vallio Terme
(+34,75%).
7 Imprese boschive iscritte
all’albo regionale
2 Consorzi Forestali riconosciuti
dalla Regione
n.se Aziende Agricole qualificate
dati dal piano di Sviluppo Socio – Economico della C.M. Valle Sabbia 2001
Rapporto con i Siti Natura 2000
COMPRESI:
SIC Altopiano di Cariadeghe (Serle)
SIC Sorgente Funtanì (Vobarno)
AMBITO DI INFLUENZA
SIC Valvestino (Capovalle)
ZPS Val Caffaro (Bagolino, coincidente
con parte del Demanio Regionale)
CONFINANTI:
ZPS Alto Garda Bresciano
SIC Pascoli di Crocedomini-Alta Val
Caffaro
SIC e ZPS Lago d’Idro (P.A. Trento)
SIC Bassa Valle del Chiese (P.A.
Trento)
Valutazione della coerenza esterna
LIVELLO REGIONALE
PORTATA DELLE INFORMAZIONI
- Piano Territoriale Regionale (P.T.R.) con Piano Paesistico Regionale (P.P.R.)
- Rete Ecologica Regionale (R.E.R.)
LIVELLO PROVINCIALE
- Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (P.T.C.P.) D.C.P. 42 del 27
settembre 2010 “Criteri Provinciali per l’approvazione dei Piani di Indirizzo Forestale
delle Comunità Montane e dei Parchi in Provincia di Brescia”
- Piano Faunistico Venatorio Provinciale (P.F.V.)
- Piano Cave
LIVELLO DI COMUNITA’ MONTANA
- Piano della Viabilità Agro-Silvo Pastorale
LIVELLO COMUNALE
- Piani di Assestamento Forestale delle proprietà comunali
- Piani di Governo del Territorio
ALTRI PIANI AD ALTRA SCALA TERRITORIALE
- Piano stralcio per l’Assetto Idrogeologico (P.A.I.)
- Piani di Gestione di Siti Natura 2000 e Riserve Naturali
- Piani di Assestamento Forestale delle proprietà private
- Piano di Assestamento Forestale della proprietà demaniale ERSAF
Oltre a CRITERI DI SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE a livello europeo, nazionale, regionale
PORTATA DELLE INFORMAZIONI
Analisi degli effetti sull’ambiente
•Possibili effetti significativi sull'ambiente, suddivisi nei seguenti comparti ambientali
secondo la metodologia DPSIR (Determinate Pressione Stato Impatto Risposte):
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
Aria
Acqua
Suolo e sottosuolo
Paesaggio e beni culturali
Flora, fauna e biodiversità
Agricoltura e foreste
Urbanizzato
Mobilità e traffico
Rumore
Rifiuti
Energia
Popolazione
•Misure previste per impedire, ridurre e compensare nel modo più completo possibile
gli eventuali effetti negativi significativi sull'ambiente dall'attuazione del PIF;
•Sintesi delle ragioni della scelta delle alternative individuate e una descrizione di come
è stata fatta la valutazione, nonché le eventuali difficoltà incontrate;
•Descrizioni delle misure previste in merito al monitoraggio
PORTATA DELLE INFORMAZIONI
Il monitoraggio
Ai sensi dell’art. 10 della Direttiva 2001/42/CE il Piano è soggetto a monitoraggio al fine
di controllare gli effetti ambientali significativi dall’attuazione dello stesso e attuare
misure correttive in caso di eventuali effetti negativi.
Saranno suddivisi in INDICATORI DI STATO ed INDICATORI DI PERFORMANCE
tenendo conto degli obiettivi generali e specifici assunti dal PIF e delle relative azioni, in
modo da mantenere una coerenza di verifica tra previsioni ed effetti, nonché delle
possibili ricadute ambientali negative come evidenziate nel corso della VAS.
www.cartografia.regione.lombardia.it/sivas
www.cmvs.it
e-mail per comunicazioni e osservazioni
[email protected]
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