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Diapositiva 1 - Formazione e Sicurezza
Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Principi di metodologia epidemiologica Gli studi epidemiologici Nicola Comodo Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze «Quelli che s'innamorano di pratica senza scienza son come il nocchiere, che entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada.» Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze EPIDEMIOLOGIA: definizioni • • • • • Lo studio della distribuzione della frequenza delle malattie nell’uomo e dei fattori che le determinano Un settore della scienza medica che si interessa dei fattori e condizioni che determinano la frequenza e la distribuzione di un processo infettivo, di una malattia o di uno stato fisiologico in una comunità umana Lo studio della distribuzione e della dimensione dei problemi connessi alla malattia ed alle infermità nella popolazione umana ed identificazione dei fattori eziologici delle malattie La disciplina che fornisce i dati essenziali per la pianificazione e la valutazione dei servizi relativi alla prevenzione, cura e riabilitazione delle malattie ed alla sorveglianza dello stato di benessere fisico e psichico della popolazione, anche per determinare le priorità tra questi servizi Lo studio del come le malattie hanno luogo in differenti gruppi di persone e del perché. L’informazione epidemiologica è usata per pianificare e valutare strategie, per prevenire malattie e come guida alla gestione di pazienti in cui la malattia è già sviluppata. Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze EPIDEMIOLOGIA L’epidemiologia è una scienza Un epidemiologo come ogni uomo di scienza: Osserva i fenomeni naturali e li misura con metodi validi e riproducibili Sviluppa ipotesi sulle “cause” dei fenomeni osservati e saggia tali ipotesi per mezzo di tecniche analitiche Misura l’efficacia dell’intervento sulle “cause” sospette dei fenomeni in studio Epidemiologia descrittiva Epidemiologia analitica Epidemiologia sperimentale Nella ricerca epidemiologica, data la particolare natura dei fenomeni in studio, cioè la distribuzione e i determinanti di malattia nella popolazione o in gruppi di popolazione, il laboratorio dell’epidemiologo è la comunità. Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze EPIDEMIOLOGIA • ἐπί δήμου λόγος = RAGIONAMENTO SULLA POPOLAZIONE NON è un corpus di conoscenze (es. fisiologia, istologia, anatomia ecc.) NON si interessa ad un particolare organo o sistema (es. cardiologia, pneumologia, endocrinologia ecc.) E’ un metodo filosofico-matematico, basato sul confronto fra gruppi, per lo studio di problemi relativi alla salute che può essere applicato ad un largo spettro di problemi: - modalità di trasmissione di una malattia - individuazione agente eziologico - valutazione efficacia, efficienza, appropriatezza uso di un farmaco, un vaccino, un servizio,una attività assistenziale, un provvedimento - individuazione gruppi a rischio - valutazione dei bisogni sanitari - individuazione delle priorità Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze EPIDEMIOLOGIA • ἐπί δήμου λόγος = RAGIONAMENTO SULLA POPOLAZIONE In epidemiologia una popolazione viene definita da alcune caratteristiche che tutti i suoi membri hanno in comune. Per esempio: Geografiche (“tutti i residenti in Italia nel 2005" oppure “tutti I residenti nell’ASL di Empoli"); Occupazionali (“tutti gli operai di una fabbrica," “I bambini di una data Scuola elementare", “tutti gli operai edili della Toscana"); Basate su un’assistenza particolare ("pazienti di una lista di medici generali", "residenti in una residenza assistita"); Diagnostiche (“tutte le persone in Firenze che hanno avuto nel 2005 un attacco epilettico "). Per questi ampi ambiti possono anche essere specificate appropriate restrizioni, per es. sesso, classe di età, livello di istruzione, classe sociale… Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze EPIDEMIOLOGIA – Quali usi • • • • • • • • • • Descrivere lo spettro di malattia Descrivere la storia naturale della malattia Identificare i fattori di rischio Previsione andamenti malattie Individuare i meccanismi di trasmissione delle malattie Valutare efficacia di nuovi vaccini, farmaci, tecniche Valutare preventivamente i programmi di intervento Identificare i bisogni di una comunità Indirizzare i programmi di sanità pubblica Valutare i programmi di sanità pubblica EPIDEMIOLOGIA EZIOLOGICA quando, dove, chi, perchè VALUTATIVA efficacia, efficienza, appropriatezza PROGRAMMAZIONE SANITARIA Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze EPIDEMIOLOGIA E’ un metodo logico (una mentalità) basato su: • 3 concetti – Uso di tassi (no ai numeri assoluti; attenti alle percentuali; si ai numeri relativi) – Ragionare sempre in termini di probabilità, mai di certezza (variabilità biologica, comportamento, osservazione ecc.); attenzione agli intervalli di confidenza – Attenzione alla distorsione (scelta errata della popolazione in osservazione o di riferimento o del campione, errori sistematici ed occasionali nel prelievo dei campioni, nella loro scelta, nell’uso di strumenti, mancata considerazione di altri fattori collegati alla patologia o all’esposizione in esame, scarsa accuratezza nelle osservazioni, mancanza di riproducibilità... • 4 atteggiamenti: – – – – Necessità di confronti Ricerca di possibili associazioni causali (non casuali!!!) Valutazione di prove a favore o contro la causalità delle associazioni Valutazione della esistenza di fonti di distorsione Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Epidemiologia: da quando • Don Joaquin de Villalba: Epidemiologia Española. 1802 – “….las Pestes, Contagios, Epidemias y Epizootias” • L.R.Villermé: Sulla mortalità nelle diverse sezioni di Parigi, ove si mostra la relazione tra povertà e malattia. 1826 • L.R.Villermé: Indagine sulle condizioni fisiche e morali dei lavoratori dell’industria del cotone, della lana e della seta. 1840 • C.V.Chaplin: Deaths among tax payers and non tax payers, income tax, providence. 1865 • G.H.Bigelow, H.L.Lombard: Cancer and other chronic diseases in Massachussetts. 1933 • M.Greenwood: Epidemics and Crowd-diseases: an introduction to the study of epidemiology. 1935 • M. Greenwood, Hill, Topley, Wilson: Experimental epidemiology. 1936 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Il colera a Londra nel 1854 Mappa dei casi e delle pompe d’acqua Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze • • • L’epidemia di Londra Southwark & Vauxhall Company Lambeth Company Ambedue popolazione 167.654 19.113 300.113 decessi 844 18 652 TASSI ‰ 5,03 0,94 2,17 Quali conclusioni? John Snow (1816 -1858) Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze EPIDEMIOLOGIA: i numeri relativi • RAPPORTO (ratio): numero relativo che esprime il peso di un avvenimento o di una condizione rispetto ad un altro: n° nati vivi n° nati morti n°maschi n°femmine n°aborti n° nati n°divorziate n°divorziati • TASSO (rate): rapporto in cui il numeratore è parte del denominatore e questo rappresenta l’intera popolazione in esame: n° nati vivi n° nati n°maschi n°abitanti n°aborti n° gravidanze n°divorziate n°donne – Tasso grezzo (crude rate): tasso espresso in termini di popolazione totale basato sul numero reale di eventi verificatisi in un dato tempo n° morti anno X n° abitanti anno X n° decessi in ospedale n° ricoverati – Tasso specifico (specific rate): tasso espresso in termini di sottogruppo di popolazione basato sul numero reale di eventi verificatisi in un dato tempo n° morti anno X all’età Y n° abitanti anno X di età Y n° decessi in ospedale per malattia Z n° ricoverati per malattia Z Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Tasso di letalità La quota, tra gli individui che presentano una determinata condizione, che muoiono a causa di tale condizione. Nel calcolo di tale tasso il numeratore è il numero degli individui che muoiono a causa della condizione, il denominatore è il numero totale di individui che presentano la condizione. Tasso di mortalità Misura di frequenza di morte in una certa popolazione in un intervallo di tempo specificato Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Tasso di mortalità infantile Tasso di mortalità calcolato per bambini di età inferiore ad un anno. Il numeratore è il numero delle morti verificatesi tra i bambini di età inferiore ad un anno in un certo periodo di tempo, il denominatore è invece il numero dei nati vivi durante lo stesso periodo. Tale tasso viene generalmente espresso per 1.000 nati vivi. Tasso di mortalità neonatale Tasso di mortalità calcolato per bambini di età inferiore a 28 giorni di vita. Il numeratore è il numero delle morti verificatesi tra i bambini dalla nascita ai 27 giorni di vita in un certo periodo di tempo, il denominatore è invece il numero dei nati vivi durante lo stesso periodo. Tale tasso viene generalmente espresso per 1.000 nati vivi. Tasso di mortalità perinatale Tasso di mortalità calcolato per i bambini di età inferiore a 8 giorni e per i feti dopo le 27 settimane di gestazione. Tasso di mortalità post-neonatale Tasso di mortalità calcolato per bambini di età compresa tra i 28 giorni ed 1 anno di vita. Il numeratore è il numero delle morti verificatesi tra i bambini di tale età in un certo periodo di tempo, il denominatore è invece il numero dei nati vivi durante lo stesso periodo. Tale tasso viene generalmente espresso per 1.000 nati vivi. Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Decessi per 1000 abitanti – Italia 2002 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze EPIDEMIOLOGIA: i numeri relativi • Tasso standardizzato(adjusted rate): tasso espresso in termini di popolazione totale costruito in modo tale da potere fare confronti tra gruppi che differiscono per una o più caratteristiche che esercitano influenza sul fenomeno in studio (es. diversa composizione per età) MORTALITA’ – Anno 2002 Italia = 555.667 morti 57.157.406 abit. Toscana = 40.046 morti 3.506.669 abit. Campania = x 1.000= 9,7 ‰ x 1.000 = 11,4 ‰ 47.014 morti x 1.000 = 5.713.243 abit. 8,2 ‰ Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Anno 2002 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Anno 2002 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Anno 2002 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STANDARDIZZAZIONE Toscana = Campania = 527.589 / 57.157.406 * 1.000 = 9,2 ‰ 627.824 / 57.157.406 * 1.000 = 11,0 ‰ Indice comparativo Toscana vs Italia = 9,2 / 9,7 *100 = 94,8 % Campania vs Italia = 11,0 / 9,7 *100 = 113,4 % Campania vs Toscana = 11,0 / 9,2 *100 = 119,6 % Anno 2002 TASSI STANDARDIZZATI TASSI GREZZI ITALIA 9,7 ‰ TOSCANA 11,4 ‰ CAMPANIA 8,2 ‰ Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STANDARDIZZAZIONE • PROBLEMA: QUALE DELLE DUE SEGUENTI POPOLAZIONI HA UNA REALE MAGGIORE MORTALITA’? Età di morte anni NATI NELLA REGIONE abitanti n° IMMIGRATI decessi % n° abitanti ‰ n° decessi % n° ‰ 0-4 190.000 8,9 1.406 7,4 26.000 12,2 211 8,1 5-14 310.000 14,6 186 0,6 30.000 14,1 19 0,6 15-44 940.000 44,1 1.786 1,9 127.000 59,6 270 2,1 45-64 490.000 23,0 7.350 15,0 25.000 11,7 421 16,8 ≥ 80 200.000 9,4 17.400 87,0 5.000 2,3 479 95,8 totale 2.130.000 100,0 28.128 13,2 213.000 100,0 1.400 6,6 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STANDARDIZZAZIONE DIRETTA • SI USANO I TASSI SPECIFICI DELLA POPOLAZIONE IN STUDIO E SI APPLICANO SULLA POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO Età di morte anni NATI NELLA REGIONE abitanti IMMIGRATI decessi n° n° ‰ abitanti n° decessi % n° ‰ 0-4 190.000 26.000 211 8,1 5-14 310.000 30.000 19 0,6 15-44 940.000 127.000 270 2,1 45-64 490.000 25.000 421 16,8 ≥ 80 200.000 5.000 479 95,8 totale 2.130.000 1.400 6,6 100,0 28.128 13,2 213.000 100,0 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STANDARDIZZAZIONE DIRETTA Età di morte popolaz. riferimento tassi specif. immigrati anni n° ‰ morti attese n° 0-4 190.000 8,1 1.542 5-14 310.000 0,6 196 15-44 940.000 2,1 1.998 45-64 490.000 16,8 8.252 ≥ 80 200.000 95,8 19.160 totale 2.130.000 31.148 Tasso standardizzato per 1000 abit. = 31.148/ 2.130.00 * 1000 = 14,6 Indice comparativo di mortalità = 14,6 / 13,2 = 1,11 = 111 % Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STANDARDIZZAZIONE DIRETTA • LA POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO PUO’ ESSERE COSTITUTITA: – DALLA POPOLAZIONE GENERALE IN STUDIO – DALLA SOMMA DELLE DUE POPOLAZIONI IN STUDIO – DA POPOLAZIONI STANDARD età p.mondiale <1 p.tronca età p.mondiale p.tronca 2.400 45-49 6.000 6.000 1-4 9.600 50-54 5.000 5.000 5-9 10.000 55-59 4.000 4.000 10-14 9.000 60-64 4.000 4.000 15-19 9.000 65-69 3.000 20-24 8.000 70-74 2.000 25-29 8.000 75-79 1.000 30-34 6.000 80-84 500 35-39 6.000 6.000 ≥ 85 500 40-44 6.000 6.000 total. 100.000 31.000 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Tassi standardizzati di mortalità per TBC, tutte le età, per 100.000 Ukraine Russian Federation Republic of Moldova Latvia Estonia Lithuania Romania Belarus Georgia TFYR Macedonia Croatia Hungary Serbia and Montenegro Bulgaria Portugal Poland EUROPE Finland France Slovenia Spain Ireland Czech Republic Slovakia Albania EU average Iceland Austria ITALY Norway United Kingdom Sweden Greece Netherlands Luxembourg Germany Denmark Switzerland 0 10 20 1999 30 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Tassi standardizzati di mortalità per TBC, tutte le età, per 100.000 4 3 Italia EUROPA UE media 2 1 0 1970 1980 1990 2000 2010 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Classi di età 0-4 popolazione A (di riferimento) Tassi x n.abitanti n. morti 1000 popolazione B (in studio) Tassi x n.abitanti n. morti 1000 n. morti attesi 10973 11976 20 1,67 18 5-14 32701 12500 2 0,16 5 15-24 36778 10204 10 0,98 36 25-34 34614 28431 29 1,02 35 35-44 37249 41667 65 1,56 58 45-54 39703 31957 178 5,57 221 55-64 35006 35685 430 12,05 422 65-74 32503 35178 1055 29,99 975 75 e + 18897 20887 1870 89,53 1692 228485 3659 16,01 3463 totale 278424 3639 tasso standardizzato popolaz.B: 3463:278424*1000= 12,4 13,07 ESERCIZIO STANDARDIZZAZIONE DIRETTA confronto % tra tassi senza standardizzazione: 16,01/13,07* 100 = 122,5 confronto % tra tassi con standardizzazione: 12,4/13,07* 100 = 95,2 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze ESERCIZIO OSPEDALE A OSPEDALE B causa ricovero ricoverati morti tasso ‰ m.cardiovascolari 2.520 180 71,4 1.500 120 80,0 m.respiratorio 520 30 57,7 800 48 60,0 m.digerente 1.200 90 75,0 250 21 84,0 incidenti/avvelen. 200 6 30,0 900 36 40,0 altre malattie 1.250 72 57,6 1.950 120 61,5 totale 5.690 378 66,4 5.400 345 63,9 ricoverati morti tasso ‰ Tassi standardizzati morti attese causa ricovero popolazione standard ospedale A ospedale B m.cardiovascolari 4.020 287 322 m.respiratorio 1.320 76 79 m.digerente 1.450 109 122 incidenti/avvelen. 1.100 33 44 altre malattie 3.200 184 197 totale 11.090 689 764 Ospedale A 689 /11.090 x 1.000 = 62,2 Ospedale B 764 /11.090 x 1.000 = 68,8 Tasso comparativo A/B = 62,2 / 68,8 = 0,9 =90% Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STANDARDIZZAZIONE OVVERO COSA ACCADREBBE SE….. …..POPOLAZIONI DIVERSE, PUR MANTENENDO CIASCUNA I PROPRI TASSI SPECIFICI, SI TRASFORMINO TUTTE IN UNA POPOLAZIONE AVENTE LA MEDESIMA DISTRIBUZIONE E CONSISTENZA DEL PARAMETRO INDIVIDUATO COME CONFONDENTE . COSA ACCADREBBE SE APPLICASSIMO ALLA STESSA POPOLAZIONE TASSI SPECIFICI DIVERSI? ….. POPOLAZIONI DIVERSE, PUR MANTENENDO CIASCUNA LA MEDESIMA DISTRIBUZIONE E CONSISTENZA DEL PARAMETRO INDIVIDUATO COME CONFONDENTE, ABBIANO TASSI SPECIFICI UGUALI: COSA ACCADREBBE SE APPLICASSIMO GLI STESSI TASSI SPECIFICI A POPOLAZIONI DIVERSE ? …..POPOLAZIONI DIVERSE, PUR MANTENENDO CIASCUNA I PROPRI TASSI SPECIFICI, SI TRASFORMINO TUTTE IN UNA POPOLAZIONE AVENTE LA MEDESIMA DISTRIBUZIONE E CONSISTENZA DEL PARAMETRO INDIVIDUATO COME CONFONDENTE . COSA ACCADREBBE SE APPLICASSIMO ALLA STESSA POPOLAZIONE TASSI SPECIFICI DIVERSI? ….. POPOLAZIONI DIVERSE, PUR MANTENENDO CIASCUNA LA MEDESIMA DISTRIBUZIONE E CONSISTENZA DEL PARAMETRO INDIVIDUATO COME CONFONDENTE, ABBIANO TASSI SPECIFICI UGUALI: COSA ACCADREBBE SE APPLICASSIMO GLI STESSI TASSI SPECIFICI A POPOLAZIONI DIVERSE ? Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STANDARDIZZAZIONE INDIRETTA • SI USANO I TASSI SPECIFICI DELLA POPOLAZIONE DI RIFERIMENTO E SI APPLICANO SULLA POPOLAZIONE IN STUDIO NATI NELLA REGIONE Età di morte abitanti IMMIGRATI decessi abitanti ‰ anni n° n° 0-4 190.000 1.406 7,4 26.000 5-14 310.000 186 0,6 30.000 15-44 940.000 1.786 1,9 127.000 45-64 490.000 7.350 15,0 25.000 ≥ 80 200.000 17.400 87,0 5.000 totale 2.130.000 28.128 13,2 decessi n° 213.000 1.400 6,6 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STANDARDIZZAZIONE INDIRETTA Età di morte anni popolaz. immigrati tassi specif. popol.rifer. ‰ n° morti attese n° 0-4 26.000 7,4 192 5-14 30.000 0,6 18 15-44 127.000 1,9 241 45-64 25.000 15,0 375 ≥ 80 5.000 87,0 435 totale 213.000 1.262 Rapporto standardizzato di mortalità: 1400 / 1262 = 1,11 o 111 % Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Classi di età 0-4 popolazione A (di riferimento) popolazione B (in studio) n. Tassi x Tassi x n.abitanti morti 1000 n.abitanti n. morti 1000 n. morti attesi 10973 18 1,67 11976 20 5-14 32701 0 0,00 12500 0 15-24 36778 12 0,33 10204 3 25-34 34614 31 0,91 28431 26 35-44 37249 70 1,88 41667 78 45-54 39703 173 4,35 31957 139 55-64 35006 460 13,13 35685 469 65-74 32503 1015 31,22 35178 1098 75 e + 18897 1860 98,42 20887 2056 totale 278424 3639 13,07 228485 rapporto standardizzato mortalità: 3659/3889*100 = 94,1% 3659 16,01 3889 ESERCIZIO STANDARDIZZAZIONE INDIRETTA Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze INCIDENZA • Prende in considerazione solo i nuovi casi di malattia • L’incidenza della malattia X nel periodo Y quantifica il flusso dallo stato di salute a quello di malattia X nel periodo Y – Es. il valore di incidenza della TBC calcolato in un anno (10 per 100.000 abitanti) indica quante persone (10) su un determinato n° di abitanti (100.000) passano dallo stato di sano a quello di malato di TBC in un anno • Il calcolo dell’incidenza è particolarmente utile per misurare l’efficacia di misure preventive, cioè di quelle misure che tendono ad ostacolare tale passaggio • L’incidenza può essere calcolata come – incidenza cumulativa – tasso di incidenza Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze INCIDENZA • INCIDENZA CUMULATIVA O PROPORZIONE D’INCIDENZA N° soggetti con malattia diagnosticata nel periodo X . N° medio soggetti a rischio di contrarre la malattia nel periodo X – Indica la proporzione di soggetti che va incontro alla malattia nel periodo X – Se varia il periodo di osservazione varia anche il valore di incidenza – Può essere considerata come rischio medio per un soggetto di quella popolazione di ammalarsi nel periodo X – Di conseguenza è possibile stimare per un soggetto appartenente ad una altra popolazione, purché in condizioni simili, il rischio individuale di sviluppare una data malattia. • Tasso di attacco: è un tasso di incidenza cumulativa che prende in esame i casi sviluppatisi in un data episodio indipendentemente dalla durata dello stesso. – Es. se fra 200 utenti di una mensa aziendale si verificano 40 casi di tossinfezione, il tasso di attacco è 40/200, cioè 0,2 ossia 20% Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze INCIDENZA • TASSO DI INCIDENZA (o di rischio o di densità di incidenza) n° nuovi casi di malattia . somma dei tempi di esposizione dei soggetti a rischio Es. se si verificano: 20 nuovi casi di malattia . = 20 nuovi casi di malattia . = 300 persone osservate in 2 anni 150 persone osservate in 4 anni 20 nuovi casi di malattia 600 anni – persona . = 0,033 casi per anno persona − Il tasso di incidenza misura la velocità di comparsa di nuovi casi − E’ il più indicato quando si misurano popolazioni con rapido tournover come gli operai di una fabbrica o gli immigrati di una città Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Esempio di calcolo: densità d’incidenza T0 T1 1 2 3 4 5 6 7 8 gen feb mar apr mag giu lug ago set ott nov dic 1°: 3 mesi 2°: 6 mesi 3°: 4 mesi 4°: 1 mese 5°: 3 mesi 6°: 8 mesi 7°: 3 mesi 8°: 2 mesi Totale: 30 mesi ovvero 2,5 anni Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze TASSI DI PREVALENZA • Tasso di prevalenza (o prevalenza di punto): N° soggetti con una data malattia in uno specifico momento popolazione a rischio in quel momento Se il momento non rappresenta un punto specifico del calendario: N° soggetti con una data malattia nel momento in cui sono studiati popolazione a rischio • Tasso di prevalenza di periodo: N° soggetti che manifestano una data malattia in un dato periodo popolazione a rischio N° episodi di una data malattia manifestatisi in un dato periodo popolazione a rischio Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze PREVALENZA Proporzione di persone in una popolazione affette da una malattia in un certo momento (prevalenza di punto, t2) tempo Periodo t1 Punto t2 Prevalenza in un certo periodo di tempo (prevalenza di periodo, da t1 a t3) t3 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Fattori che influenzano la prevalenza • maggiore durata della malattia • prolungamento della vita dei malati senza guarigione • aumento dei nuovi casi (incidenza) • durata più breve della malattia • elevato tasso di letalità della malattia • diminuzione dei nuovi casi (incidenza) • miglioramento del tasso di guarigione dei casi Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Prevalenza, incidenza e durata della malattia T0 T1 casi prevalenti (T0)= due; (T1)= uno casi incidenti nel periodo T0/T1= tre casi prevalenti (T0)= tre; (T1)= tre casi incidenti nel periodo T0/T1= tre Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Relazioni tra prevalenza, incidenza e durata della malattia P=IxD I=P/D D=P/I Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze INDICI E INDICATORI L’INDICE E’ COSTITUITO DA UN NUMERO CHE MISURA UN EVENTO DIRETTAMENTE MISURABILE es: tasso mortalità infantile tasso mortalità materna speranza di vita alla nascita età media di morte L’INDICATORE E’ COSTITUITO DA UNO O PIU’ INDICI CHE FORNISCONO UNA MISURA INDIRETTA DI UN EVENTO NON MISURABILE DIRETTAMENTE Es: gli indici sopra ricordati, singolarmente e meglio insieme, sono indicatori della situazione socio sanitaria di una nazione Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze REQUISITI DI QUALITA’ DI INDICI E INDICATORI - Rilevanza dell’aspetto considerato - Misurabilità diretta o indiretta - Validità della misura: precisione, accuratezza, riproducibilità - Capacità di orientare nelle decisioni - Capacità discriminante - Consenso e condivisione del significato - Consenso e condivisione delle modalità di utilizzo Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze FONTI DEI DATI IN EPIDEMIOLOGIA DATI CORRENTI DATI SOCIO DEMOGRAFICI: -Censimento - Dati anagrafici (stato e movimento popolazione) DATI SOCIO-SANITARI: -Certificazione delle cause di morte -Certificazione assistenza al parto - Scheda di dimissioni ospedaliera -Notifica di malattia infettiva -Notifica Infortuni sul lavoro – Malattie professionali Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze FONTI DEI DATI IN EPIDEMIOLOGIA REGISTRI NAZIONALI REGISTRO NAZIONALE DEGLI IPOTIROIDEI CONGENITI REGISTRO NAZIONALE DI CREUTZFELDT-JACOB REGISTRO MALFORMAZIONI CONGENITE - RMC Nord-Est Italia (Veneto-Friuli-Alto Adige) - RMC Emilia Romagna - RMC Toscana - RMC Umbria - RMC Campania - RMC Sicilia REGISTRI TUMORI Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze REGISTRI TUMORI ATTIVI IN ITALIA POPOLAZIONE COPERTA % Valle d'Aosta 0,0 Piemonte 21,8 Liguria 39,5 Lombardia (Varese - Brescia) 9,0 Trentino Alto Adige 0,0 Veneto 45,1 Friuli Venezia Giulia 100,0 Emilia Romagna 45,7 Toscana (Firenze - Prato) 33,4 Umbria 100,0 Marche (Macerata) 20,7 Lazio (Latina) 9,4 Abruzzo 0,0 Molise 0,0 Campania (Napoli) ASL NA4 9,7 Puglia 0,0 Basilicata 0,0 Calabria 0,0 Sicilia (Ragusa) 5,9 Sardegna (Sassari) 27,7 Totale complessivo 20,6 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze REGISTRI TUMORI SPECIFICI ATTIVI IN ITALIA Registro Tumori Colonrettali Registro Mesoteliomi dell'Emilia-Romagna Registro Mesoteliomi della Liguria Registro dei Mesoteliomi delle Marche Registro dei Tumori Infantili del Piemonte Archivio Regionale Toscano dei Mesoteliomi Maligni Registro Toscano Tumori Primitivi dell'Osso 1984 1985 Provincia di Modena di Modena Provincia di Forlì e Ravenna 1986 Genova città 1996 Territorio regionale 1995 Territorio regionale 1988 Provincia di Firenze e Prato 1982 Territorio regionale Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Fonti dei dati per un registro tumori Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze FONTI DEI DATI IN EPIDEMIOLOGIA DATI INDIVIDUALI - CARTELLA CLINICA OSPEDALIERA - CARTELLA INFERMIERISTICA OSPEDALIERA - CARTELLA ASSISTENZA DOMICILIARE - ARCHIVI MEDICI MEDICINA GENERALE - QUESTIONARI - INTERVISTE Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STUDI EPIDEMIOLOGICI • Perseguono finalità diverse e rispondono a diversi disegni di studio (uno di carattere orientativo, l’altro di carattere specifico). • Gli studi epidemiologici, in base al “grado di intervento” dell’operatore/conduttore, si articolano in due categorie: • Studi osservazionali (conclusioni tratte dall’osservazione dell’andamento naturale dei fenomeni, a loro volta suddivisibili in studi descrittivi e studi analitici (trasversali e longitudinali). • Studi sperimentali ( manipolazione ad hoc da parte dello sperimentatore nei confronti di alcune condizioni e/o variabili di studio e conseguente confronto tra due o più gruppi in condizioni controllate di esperimento) Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STUDI EPIDEMIOLOGICI • OSSERVAZIONALI – DESCRITTIVI (per generare ipotesi): viene descritta la distribuzione delle malattie e dei loro determinanti secondo lo spazio, il tempo, la persona • STUDI DI MORTALITA’ • INDAGINI DI MORBOSITA’ • SEGNALAZIONI DI CASISTICA (serie cliniche) – ANALITICI (per saggiare ipotesi) • TRASVERSALI (di prevalenza): viene stimata la prevalenza di una malattia e dei suoi determinanti in un “punto” o “periodo” di tempo • CASO-CONTROLLO (retrospettivi): vengono selezionati casi di malattia e appropriati controlli e viene stimata l’esposizione a rilevanti fattori di rischio • LONGITUDINALI (di coorte): sono selezionati gruppi di soggetti esposti e non esposti e osservata l’incidenza nei gruppi osservati • SPERIMENTALI (o di intervento) – viene assegnato un trattamento diverso e viene misurato il tasso dell’evento nei soggetti con trattamento diverso Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Applicazioni di diversi disegni di studio osservazionalea Descrittivo Casocontrollo Trasversale Di coorte ++++ – +++++ – ++ – – +++++ + ++ – +++++ Studio di esposizioni e di determinanti multipli ++ ++ ++++ +++ Misure della relazione temporale ++ – +b +++++ Misura diretta dell'incidenza – – +c +++++ Indagini con lunghi periodi di latenza – – +++ – Indagine di malattia rara Indagine di causa rara Valutazione degli effetti multipli di una causa a Chiave di lettura: + ... +++++indica il grado di appropriatezza; – non appropriato b Se prospettivo cSe su base di popolazione Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STUDI OSSERVAZIONALI SELEZIONE DELLA POPOLAZIONE IN STUDIO in base a MALATTIA o EFFETTO VALUTAZIONE ESPOSIZIONE AL MOMENTO DELLO STUDIO STUDIO TRASVERSALE in base a ESPOSIZIONE INDIVIDUAZIONE NUOVI CASI PRECEDENTE L’INIZIO DELLO STUDIO STUDIO CASO-CONTROLLO STUDIO PROSPETTICO Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STUDI DESCRITTIVI • DESCRIZIONE PRINCIPALI CARATTERISTICHE EPIDEMIOLOGICHE DI MALATTIA - frequenza, espressa attraverso prevalenza e incidenza -PREVALENZA solo in condizioni a lungo termine -INCIDENZA sia a breve che a lungo termine -distribuzione -CHI, ovvero età, sesso, razza, classe sociale, lavoro, stato civile, -QUANDO, ovvero variazioni di frequenza temporali -DOVE, ovvero variazioni di frequenza spaziali 19 71 19 72 19 73 19 74 19 75 19 76 19 77 19 78 19 79 19 80 19 81 19 82 19 83 19 84 19 85 19 86 19 87 19 88 19 89 19 90 19 91 19 92 19 93 19 94 19 95 19 96 19 97 19 98 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze ANDAMENTI TEMPORALI andamenti ciclici o periodici Morbillo 90000 80000 70000 60000 50000 40000 30000 20000 10000 0 andamenti a lungo termine o secolari 100 90 Casi notificati x 100,000 ab. Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze ANDAMENTI TEMPORALI 80 70 60 50 40 30 20 10 0 1925 1930 1935 1940 1945 1950 1955 1960 1965 1970 1975 1980 1985 1990 Anno Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze DISTRIBUZIONI SPAZIO TEMPO • ENDEMIA • Distribuzione degli eventi uniforme nel tempo e nello spazio • EPIDEMIA • Concentrazione degli eventi nel tempo e (o) nello spazio • ENDEMIA • n° casi osservati ~ n° casi attesi • EPIDEMIA • n° casi osservati >>> n° casi attesi Sorgente comune continua Sorgente puntiforme 25 15 20 n. casi 20 10 15 10 19 16 13 0 10 0 7 5 1 4 7 10 13 16 19 tempo tempo 20 15 n. casi 10 5 19 17 15 13 11 9 7 5 3 0 1 4 5 1 n. casi Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Esempi di curve epidemiche tempo Trasmissione persona-persona o epidemia subentrante Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STUDI DESCRITTIVI • DESCRIZIONE – Raccolta ed analisi di statistiche correnti su morbosità / mortalità • OBIETTIVI PRINCIPALI – Fornire un quadro della distribuzione delle malattie in esame in zone geografiche o in diverse categorie di popolazione – Dare indicazioni sull’andamento nel tempo delle malattie in esame • VANTAGGI – Uso dati rilevati di routine, per lo più disponibili – Buona completezza della rilevazione per dati mortalità e ricoveri ospedalieri – Uso di classificazioni standard, con facilità di confronti internazionali • SVANTAGGI – – – – Di solito mancanza di ipotesi specifiche Dati individuali non disponibili Talora mancanza di denominatori (es. immigrati) Dati disponibili in ritardo Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STUDI DESCRITTIVI (segue) • SORGENTI DI DISTORSIONE – Attendibilità dubbia del dato originale, variabile nel tempo e nello spazio – Variabilità nella codifica • ANALISI – Utilizzare rapporti di derivazione e non rapporti di composizione – Calcolare tassi specifici e/o standardizzati per sesso, età,… – Negli studi sull’andamento temporale analisi per coorti anno di notifica 2002 2000 1998 1996 1994 1992 1990 1988 1986 1984 500 450 400 350 300 250 200 150 100 50 0 1982 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze n. casi Regione Toscana Trend notifiche TBC dal 1982 ad ottobre 2003 tbc polm tbc extrap 109 10 130 11 145 14 166 16 156 25 134 18 140 17 167 19 143 23 190 35 156 49 152 44 262 70 286 97 283 90 289 85 330 108 256 100 - 1982 1983 1984 1985 1986 1987 1988 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 (ottobre) totale 119 141 159 182 181 152 157 186 166 225 205 196 332 383 373 374 438 356 401 360 410 307 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Table 1 – Estimated incidence of reported cases of Hepatitis A worldwide in 1990 Region Estimated rate of infection (per 100.000 a vear) North America Central/South Africa Europe Africa/Middle East Asia Oceania Total 10 20-40 5-60 20-60 10-30 15-30 Cases per year 28,000 162,000 278.000 251.000 676,000 5,000 1,4 million Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Tuberculosis notification rates per 100 000 population, 1999, WHO European Region Notification rates/ 100 000 0-19 20-49 50 + Andorra Malta Monaco San Marino 100 Category 0 Per cent disease-free Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Cumulative Percentage Tuberculosis-Free by Category of Silicosis Among Gold Miners, South Africa 90 Category 1 80 Category 2 70 60 Category 3 50 0 1 2 3 4 5 6 7 Year of observation Cowie RL. Am J Respir Crit Care Med 1994;150:1460-2 18 Incidence per 100 person-yr Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Incidence of Tuberculosis Among Tuberculin-Positive, HIV Infected Persons in Three Selected Studies 16 14 12 10 8 6 4 2 0 New York City Spain Italy Selwyn PA, et al. N Engl J Med 1989;320:545-50 Guelar A, et al. AIDS 1993;7:1345-9 Antonucci G, et al. JAMA 1995;274:143-8 Notifications 100,000 di Firenze degliperStudi Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università Tuberculosis Notification Rates in New York City, 1920 - 1999 100 50 20 1920 1940 1960 1980 2000 Year of notification New York City Department of Health, New York, 2000:25 Reported Tuberculosis Cases, Western Europe, 1974 - 1990 Notifications per 100,000 (log scale) (log scale) 200 30 20 15 1975 1980 1985 1990 Year of notification Raviglione MC, et al. Bull World Health Organ 1993;71:297-306 Recent Cases per 100,000 population Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Reported Cases of TB by Country of Birth United States, 1986-1998 40 35 30 25 Foreign-born 20 15 All Cases 10 5 U.S.-born 0 86 87 88 89 90 91 92 93 94 95 96 97 98 Year 2.9 2.9 Notifications per 100,000 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Age-Specific Notification Rates of Sputum Smear-Positive Tuberculosis, Senegal, 1999 2.5 200 2,2 150 3.0 Males 1.7 100 50 Females 0.9 0 0 15 25 35 45 55 65 Age group (years) IUATLD Progress Report No. 28, August 2000 1954 500 1964 100 1974 50 1984 10 5 1994 1 0.5 0 20 40 60 80 Age (years) Härö AS. Tuberc Respir Dis Yearbook 1998;24:1-151 Tuberculosis Notification Rates Among Males, by Birth Cohort, Finland 1954 -1994 1902 500 Notifications per 100,000 (log scale) Notifications per 100,000 (log scale) Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Tuberculosis Notification Rates Among Males, Cross-Sectional Observations, Finland 1954 -1994 1922 1932 194 100 50 1892 2 1952 10 196 5 1 1954 1912 1994 2 1972 0.5 0 20 40 60 80 Age (years) Härö AS. Tuberc Respir Dis Yearbook 1998;24:1-151 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze EPIDEMIOLOGIA ANALITICA • Indaga le cause o i fattori di rischio che determinano l’insorgere di una malattia o ne influenzano la diffusione • … ovvero indaga la relazione causa-effetto fra fattori di rischio e patologie • Il fattore di rischio aumenta la probabilità dei soggetti a esso esposti di contrarre una determinata malattia. • Può essere rappresentato da una condizione geneticamente determinata, da una abitudine personale, da un particolare stile di vita, da un evento accidentale, ecc. • Fra un evento variabile (causa o fattore di rischio) e una malattia (o una determinata condizione in studio) può esistere una certa associazione statistica • Per associazione si intende il grado di dipendenza statistica tra due o più eventi variabili Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze ASSOCIAZIONE FRA DUE EVENTI • causale (o eziologica) • indiretta (o secondaria) • spuria (o non causale) CRITERI DI INFERENZA CAUSALE • • • • • • • PLAUSIBILITA’ BIOLOGICA RELAZIONE TEMPORALE FORZA DELL’ASSOCIAZIONE DOSE-RISPOSTA INDIPENDENZA DELL’EFFETTO (assenza di confondimento) SPECIFICITA’ RIPRODUCIBILITA’ da Hill, modificati Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Schema generale di uno studio analitico esposti non esposti malati malati non esposti esposti sani sani Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze La tabella 2x2 esposti malati malati sani non esposti sani E+ E- M+ M- 3 2 a 1 c 4 6 5 b 4 5 d 10 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze MISURE DI ASSOCIAZIONE malati sani totale esposti a b a+b non esposti c d c+d a+c b+d a+b+c+d totale • Rischio per gli esposti = a/(a+b) • Rischio per i non esposti = c/(c+d) • Rischio per la popolazione = (a+c)/(a+b+c+d) Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze MISURE DI ASSOCIAZIONE malati sani totale esposti a b a+b non esposti c d c+d a+c b+d a+b+c+d totale • Differenza tra rischi = Rischio attribuibile (RA) = Rischio(esposti) – Rischio(non esposti) = [a/(a+b)] – [c/(c+d)] • Rischio relativo = Rapporto tra rischi (RR) = Rischio(esposti) / Rischio(non esposti) = [a/(a+b)] / [c/(c+d)] • Odds Ratio (OR) = (a/b) / (c/d) = ad / bc Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze MISURE DI ASSOCIAZIONE • Rischio attribuibile percentuale negli esposti = RA%(esposti) = Rischio(esposti) – Rischio(non esposti) x 100 Rischio(esposti) = RR -1 x 100 RR = OR -1 x 100 OR • Rischio Attribuibile nella Popolazione (RAP) = = Rischio(totale) / Rischio(non esposti) • Rischio attribuibile percentuale negli esposti = RAP% = Rischio(totale) – Rischio(non esposti) x 100 Rischio(totale) = (Pe) (RR -1) x 100 1 + (Pe) (RR -1) Pe = proporzione della popolazione effettivamente esposta al fattore di rischio Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze INTERPRETARE IL RISCHIO RELATIVO Il fattore a cui la popolazione in studio è esposta se: • RR >1 – è un fattore di rischio • RR =1 – non ha alcuna relazione con la malattia in esame • RR <1 – è un fattore protettivo … tuttavia bisogna valutarne la significatività statistica Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze RISCHIO RELATIVO E RISCHIO ATTRIBUIBILE NELLA MORTALITA’ PER K POLMONARE E CORONARIOPATIE IN FORTI FUMATORI E NON FUMATORI mortalità x 100.000 Esposizione cancro polmonare coronariopatia forti fumatori 166 599 non fumatori 7 422 RISCHIO RELATIVO K POLMONARE = 166 / 7 = 23,7 CORONARIOPATIA = 599 /422 = 1,4 RISCHIO ATTRIBUIBILE (per 100.000 ab.) K POLMONARE = 166 - 7 = 159 CORONARIOPATIA = 599 - 422 = 177 da Doll R., Hill A.B., BMJ 2, 1071,1956 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Significatività dell’RR M+ E+ M- 200 150 a E- 170 c E+ 400 M+ M- 20 15 17 IC 95% = (1,22-1,64) 770 35 RR = 1,41 42 IC 95% = (0,89-2,25) b 25 c 37 420 d a E- RR = 1,41 b 250 370 350 d 40 77 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze ESERCIZIO • Nel 1986 in USA la mortalità per cancro per 100.000 era di – 72,5 nella popolazione generale – 8,7 nei non fumatori – 191 nei fumatori, che costituivano il 35 % della popolazione. Calcolare: Rischio relativo Rischio attribuibile Rischio attribuibile percentuale negli esposti Rischio attribuibile nella popolazione Rischio attribuibile percentuale nella popolazione Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze ESERCIZIO • Nel 1986 in USA la mortalità per cancro polmonare per 100.000 era di – 72,5 nella popolazione generale – 8,7 nei non fumatori – 191 nei fumatori, che costituivano il 35 % della popolazione. Calcolare: Rischio relativo = 191/8,7 = 22 Rischio attribuibile = 191-8,7 = 182,3 per 100.000 per anno Rischio attribuibile percentuale negli esposti = 182,3/191 x 100 = 95,4 Rischio attribuibile nella popolazione = 72,5 -8,7 = 63,8 per 100.000 per anno Rischio attribuibile percentuale nella popolazione = 63,8/72,5 x100 = 88 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STUDI TRASVERSALI • DESCRIZIONE – Rilevazione istantanea di dati da una popolazione definita, contemporaneamente sui fattori di rischio, l’esposizione agli stessi, le patologie presenti • OBIETTIVI PRINCIPALI – Descrivere il carico di malattie in una comunità, a scopo di pianificazione sanitaria – Ottenere informazioni sugli atteggiamenti della popolazione nei confronti dei servizi sanitari, sui bisogni di assistenza percepiti, sull’utilizzo dei servizi sanitari stessi – Descrivere la distribuzione di una variabile fisiologica in una comunità – Analizzare l’associazione di un fattore con una malattia (spesso prima fase di uno studio longitudinale) Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STUDI TRASVERSALI (segue) • VANTAGGI – Possibilità di scelta della popolazione, dei metodi di rilevazione, dei criteri diagnostici – Relativamente poco costosi e di breve durata – Se il campionamento è corretto, i risultati sono generalizzabili a tutta la popolazione • SVANTAGGI – – – – Non adatto per condizioni molto rare o di corta durata Proporzione di non partecipazione talora elevata Se uso di sola intervista, dati sulle diagnosi poco attendibili Non fornisce indicazioni sull’incidenza ma solo sulla prevalenza per cui: • Se la malattia è di breve durata o porta all’allontanamento dal gruppo esaminato o ha lungo periodo di latenza può dar luogo a conclusioni erronee • È possibile interpretare come causa della malattia un suo effetto o un fattore legato alla sua sopravvivenza o all’esposizione Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze LO STUDIO LONGITUDINALE O DI COORTE esposti esposti malati sani E+ M+ M- 3 2 a non esposti non esposti E- 1 b 5 4 c 4 malati 5 d 6 10 sani Rischio = I E+ = a/(a+b) = 3/5 Relativo I Ec/(c+d) 1/5 =3 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STUDI LONGITUDINALI PROSPETTICI E RETROSPETTIVI malattia malattia retrospettivi prospettici studio Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze RISCHIO RELATIVO TRA FUMATORI E NON FUMATORI CAUSA DI MORTE RR K polmone 10,8 Bronchite ed enfisema 6,1 K laringe 5,4 K cavo orale 4,1 K esofago 3,4 Ulcera gastrica e duodenale 2,8 Mal. apparato circolatorio 2,6 Cirrosi epatica 2,2 K vescica 1,9 Coronariopatie ischemiche 1,7 Altre cardiopatie 1,7 Cardiopatia ipertensiva 1,5 Arteriosclerosi 1,5 K rene 1,5 da Fletcher e Horn, 1970 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STUDIO LONGITUDINALE O DI COORTE Soggetti esposti Selezione dei componenti: a. intera popolazione b. gruppi selezionati (simili per variabili indipendenti) Soggetti non esposti Durata del tempo di osservazione ( follow-up ) S M S Quantificazione dei rischi : Rischio assoluto, Rischio relativo, rischio attribuibile individuale e di popolazione M Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Disegno di uno studio di coorte Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STUDIO LONGITUDINALE O DI COORTE Obiettivi: 1.calcolare i tassi di incidenza 2.calcolo del RR e il RA attraverso l’osservazione diretta dei casi 3.analisi differenziale per livelli e durata delle esposizioni Svantaggi Vantaggi - Modello naturale di 1. Costosi studio a) per la quantificazione diretta dei 2. richiedono notevole organizzazione e tassi d’incidenza standardizzazione nella b) per la riduzione delle fonti di realizzazione del progetto distorsione 3. di lunga durata 4. difficile mantenere costanti nel tempo le modalità di rilevazione Distorsioni (bias) 5. non si possono saggiare ipotesi 1. perdita al follow-up etiologiche che emergono in 2. cambiamenti nelle itinere metodiche di rilevazione 1. per malattie a media ed alta incidenza Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Studio longitudinale o di coorte Doll R e Peto R.,1976 Mortalità anno x 100.000 in base al numero sigarette <14 15-24 >25 t. polmonare 78 127 251 i. miocardio 608 652 792 Mortalità anno x 100.000 RR x 100.000 RA x 100.000 non fumatori fumatori t. polmonare 10 140 14 130 i. miocardio 413 669 1,6 256 Numero di sigarette < 14 RR 15 - 24 RA RR RA > 25 RR RA t. polmonare 7,8 68 12,7 117 25,1 240,1 i. miocardio 1,5 195 1,6 239 1,9 379 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STUDI LONGITUDINALI • DESCRIZIONE – Rilevazione dei possibili fattori di rischio in una popolazione e suo follow-up • OBIETTIVI PRINCIPALI – Descrivere il cambiamento nel tempo di variabili fisiologiche quantitative in rapporto alla intensità di esposizione a possibili fattori di rischio – Analizzare l’associazione di un possibile fattore di rischio con l’incidenza futura della malattia – Indagare il destino a distanza di tempo di pazienti trattati da differenti istituzioni sanitarie • VANTAGGI – È il metodo di gran lunga migliore per le indagini eziologiche – Si possono verificare tutti i casi di malattia o di complicazioni che si verificano in un periodo definito – Si possono calcolare i diversi tassi di incidenza in relazione alla diversa esposizione ai fattori di rischio – La rilevazione dei fattori di rischio non è distorta dalla presenza della malattia Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STUDI LONGITUDINALI (segue) • SVANTAGGI – Lunga durata, costo elevato; difficoltà di mantenere costanti le modalità di rilevazione. – Non può saggiare rapidamente nuove ipotesi eziologiche – Non adatto per malattie rare – Questi svantaggi sono ridotti negli studi longitudinali storici • SORGENTI DI DISTORSIONE – Perdite al follow-up – La conoscenza dell’esposizione può influenzare la diagnosi • ANALISI – Tener conto degli anni-uomo di esposizione – Analisi differenziata per età e durata della esposizione (es.fenomeno lavoratore sano) – Effettuare confronti sia interni (tra soggetti esposti in modo diverso) sia con la popolazione generale Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STUDIO CASO-CONTROLLO E nE E nE Valutazione dell’esposizione in modo retrospettivo Casi: malati Scelta dei casi e dei controlli, appaiati per tutte le variabili indipendenti note Controlli: non malati Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Disegno di uno studio caso-controllo Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STUDIO CASO-CONTROLLO malati M+ M- E+ 3 1 E- 2 a c 5 4 4 esposti non esposti b 6 sani sani d 10 5 esposti Odds Ratio= malati a/c b/d = axd = bxc non esposti 3/2 1/4 =6 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STUDIO RETROSPETTIVI O CASO-CONTROLLO Obiettivi: 1. valutare il ruolo di uno o più fattori di rischio nell’etiologia e della eventuale interazione 2. stimare il RR attraverso il calcolo dell’odds ratio - OR Vantaggi: 1. rapida esecuzione 2. basso costo 3. Impiego per malattie a bassissima incidenza 4. validi per saggiare più fattori di rischio 5. validi per saggiare ipotesi recentemente emerse 6. validi in quanto è semplice mantenere costanti le modalità di rilevazione Svantaggi: 1. impossibile calcolare i tassi 2. problematica la scelta dei casi e dei controlli 3. Impossibile annullare le fonti sistematiche di distorsione (bias) Distorsione: recall bias interviewer bias 95% upper confidence interval 6 5 Odds ratio Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Relative Odds for Tuberculosis Among Male Smokers, Aged 30 Years and Older, Great Britain 4 3 95% lower confidence interval 2 1 0 10 20 30 40 Number of cigarettes smoked per day Edwards JH. Br J Prev Soc Med 1957;11:10-11 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Selected Risk Factors for Tuberculosis Given that Tuberculous Infection has Occurred Referent: Infection >7 yr past Infection <1 yr past HIV infection Fibrotic lesions Silicosis Carcinoma of head or neck Hemophilia Immunosuppressive treatment Hemodialysis Underweight Diabetes Smoking, heavy Gastrectomy Jejunoileal bypass Infecting dose 1 2 5 10 20 50 Relative risk / odds (log scale) 100 Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STUDI CASO-CONTROLLO • DESCRIZIONE – Rilevazione prospettica di dati da due gruppi paragonabili, di cui uno con una certa malattia o esito,ed uno senza • OBIETTIVI – Esplorazione iniziale di possibili fattori di rischio, in particolare per condizioni patologiche rare • VANTAGGI – – – – – Organizzazione semplice, rapidi, poco costosi Permettono di indagare contemporaneamente su più fattori possibili Permettono di saggiare rapidamente nuove ipotesi Possono essere utilizzati per malattie rare E’ facile mantenere nel tempo le modalità di rilevazione • SVANTAGGI – Non permettono di calcolare i rischi assoluti ma solo quelli relativi – Grande facilità di distorsione • SORGENTI DI DISTORSIONE – – – – Scelta errata dei casi e soprattutto dei controlli Atteggiamenti psicologici e ricordi diversi nei casi e nei controlli Mancano quasi sempre dati “obiettivi” sulla esposizione Atteggiamento diverso dell’intervistatore Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Applicazioni di diversi disegni di studio osservazionalea Ecologico Casocontrollo Trasversale Di coorte ++++ – +++++ – ++ – – +++++ + ++ – +++++ Studio di esposizioni e di determinanti multipli ++ ++ ++++ +++ Misure della relazione temporale ++ – +b +++++ Misura diretta dell'incidenza – – +c +++++ Indagini con lunghi periodi di latenza – – +++ – Indagine di malattia rara Indagine di causa rara Valutazione degli effetti multipli di una causa a Chiave di lettura: + ... +++++indica il grado di appropriatezza; – non appropriato b Se prospettivo cSe su base di popolazione Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Vantaggi e svantaggi di diversi disegni di studio osservazionale Ecologico Trasversale Casocontrollo bias di selezione NA medio alto basso bias di richiamo NA alto alto basso perdita al follow-up NA NA basso alto confondimento alto medio medio basso Coorte Probabilità di: NA: non applicabile Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STUDI SPERIMENTALI O DI INTERVENTO Preventivi Clinici ( clinical trial ) terapia terapia nuova vecchia A B pazienti pazienti Guariti non guariti vivi morti Sul campo (field trial) Int. prev. 1 Int. prev. 2 B A popolazione popolazione sana sana Incidenza Incidenza in B in A Comunitari (Community trial) Int. prev. 1 Int. prev. 2 A B comunità comunità Incidenza Incidenza in B in A Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STUDI SPERIMENTALI ASSEGNAZIONE CONTROLLATA NON RANDOMIZZATA RANDOMIZZATA STUDIO SU COMUNITA’ SPERIMENTAZIONI CLINICHE Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze Progetto di un trial randomizzato controllato Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze STUDI SPERIMENTALI O DI INTERVENTO Obiettivi: 1. si valuta l’efficacia di due studi o più trattamenti sperimentali su malati - clinical trial 2. si valuta l’efficacia di un intervento di prevenzione o di rimozione di fattori di rischio su un gruppo di popolazione sana - field trial 3. si valuta l’efficacia di un intervento di prevenzione o di rimozione di fattori di rischio su intere popolazioni - community trial Vantaggi 1. è lo studio per eccellenza, metodologicamente corretto sia per la distribuzione casuale dei fattori non noti, che per la possibilità di condurlo in cieco; 2. viene eliminato il condizionamento psicologico di paziente e sperimentatore 3. si può applicare il concetto di inferenza statistica Svantaggi •applicazioni limitate sull’uomo per problemi etici •di non semplice organizzazione e costosi Bias perdita al follow-up rifiuto alla partecipazione Nicola Comodo – Dipartimento Sanità Pubblica – Università degli Studi di Firenze «Quelli che s'innamorano di pratica senza scienza son come il nocchiere, che entra in naviglio senza timone o bussola, che mai ha certezza dove si vada.» Leonardo da Vinci