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la locandiera goldoni 1753

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la locandiera goldoni 1753
LA LOCANDIERA
GOLDONI 1753
Goldoni sulla commedia
• «Apriamo dunque lo spettacolo il dì 26 dicembre con
La locandiera. Questa vien da Locanda, che in italiano
significa la stessa cosa che hötel garni in francese.
• Non vi è termine proprio in lingua francese per indicar
l’uomo o la donna che tien locanda. Se si volesse
tradurre questa commedia in francese, converrebbe
cercar il titolo nel carattere, e questo sarebbe senza
dubbio la femme adroite.
• Mirandolina tiene una locanda a Firenze, e colle sue
grazie e col suo spirito guadagna, ancor senza volerlo,
il cuore di tutti quelli che alloggiano da lei.»
• (C. Goldoni, Memorie).
Retroscena della commedia
• La locandiera viene messa in scena al teatro Sant’Angelo di
Venezia il 26 dicembre 1752, al termine dei cinque anni
trascorsi da Goldoni come poeta di corte nella compagnia
di Guglielmo Medebac, la cui moglie e prim’attrice, era
stata ispiratrice ed interprete fino ad allora di molte sue
commedie.
• Il deteriorarsi dei rapporti con Medebac e l’ingresso in
compagnia, nel 1751, della «servetta» Marliani, fanno sì
che Goldoni, abbandonata la sua musa: «attrice
eccellente…ma donna facile ai vapori: era spesso malata,
spesso credeva di esserlo, e a volte lo era su ordinazione.»,
rivolga le sue attenzioni alla giovane Marliani, donna nuova
e vivace, e le ricami addosso il personaggio di Mirandolina.
PRINCIPI DELLA RIFORMA
• Mirandolina è la servetta della commedia
maliziosa e piccante un passaggio dalla
Colombina della commedia dell’arte alla
“femme fatale”del romanzo del ‘900.
• Fabrizio il servo simile a Brighella
• Atteggiamenti simili ed espedienti della
vecchia commedia
• NOVITA’ i personaggi non sono più delle
maschere ma hanno un carattere ben definito.
Caratteri e ambiente sociale
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Campione della società veneziana
La commedia ambientata a Firenze per convenienza
La locanda luogo simbolo della società contemporanea dove si scontrano vari strati
della popolazione
La nobiltà decaduta con il marchese di Forlipopoli attaccato ai vecchi privilegi e
esercitare le vecchie funzioni di protezione delle classi deboli.
Conte Albafiorita nuova nobiltà ostentazione della ricchezza acquisita da poco
Il Cavaliere di Ripafratta misogino burbero simbolo della alterigia nobiliare,
disprezzo per le classi inferiori .
Mirandolina personaggio ambiguo , padrona della locanda simbolo della vecchia
classe mercantile veneziana
Fabrizio è il proletariato inurbatosi in città che diventa padrone da servitore grazie
ai valori sulla famiglia e all’amore per Mirandolina.
Le due attrici non rivelano nessuna classe sociale ma solo simbolo del mondo del
teatro , poco contegno, cattive maniere, linguaggio laido e molto basso.
L’osservazione pungente della realtà
sociale
• La locandiera osserva la
realtà del mondo veneziano
e apparentemente ne
traccia una descrizione
ottimistica.
• La recente critica ha
rivalutato tale
interpretazione dove
attraverso l’ironia si
criticano i costumi della
società veneziana con sano
sarcasmo e senza
indulgenza.
Mirandolina e l’attaccamento
all’interesse materiale
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Protagonista apparentemente
amabile e garbata
Rivela invece un carattere cinico e
sfrontato tipico del mercante pronta
a tutto per i propri interessi
Lei vende un servizio scadente ma ne
ricava notevole profitto.
Mirandolina si vende
metaforicamente accettando doni
dagli ammiratori ma con scaltrezza
gioca al limite tra la cortigiana e la
commerciante piccolo borghese.
Si vende psicologicamente a suoi
seduttori ma mai fisicamente e
sfrutta questo gioco per riempire la
locanda.
Negli a parte il vero volto di
Mirandolina.
Narcisismo e smania di dominio
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Mirandolina non è un personaggio semplice
È una figura complessa che supera anche le intenzioni dell’autore
Motivazioni dell’impresa: la rivalsa sociale e la rivalsa sessista.
Ma Goldoni approfondisce il personaggio mettendo in evidenza il tratto
più rilevante della personalità di Mirandolina, un narcisismo rilevante che
si esplica nel volersi veder “servita, vagheggiata, adorata”.
La misogenia del Cavaliere la ferisce nel punto più delicato l’orgoglio della
sua prepotente individualità.
Ossessione dell’esercizio del potere , Mirandolina ama Fabrizio anche
perché è un suo sottoposto ed è uno strumento nelle sue mani.
Mirandolina più che a possedere gli uomini è interessata a conquistarli
realizzando quel “eterno femminino” della femme fatal che sarà nell’800
uno dei protagonisti del romanzo fino ai primi del ‘900.
Mirandolina assume le caratteristiche di un Don Giovanni in gonnella
“tratto con tutti ma non mi innamoro mai di nessuno”.
Mirandolina attrice
• Altro elemento caratterizzante nella protagonista
è la straordinaria capacità di fingere tanto da
essere definito dai critici un teatro nel teatro.
• In questa luce le due attrici Ortensia e Deianira
non hanno un ruolo marginale ma esse cercano
di fingere come Mirandolina ma sono
smascherate come pessime commedianti.
• In questo Goldoni sembra aver voluto criticare la
finzione eccessivamente barocca e poco naturale
della commedia dell’arte rispetto al nuovo teatro
da lui inaugurato.
Trionfo e sconfitta di Mirandolina
• Il trionfo di Mirandolina è decretato nell’aver sedotto il
cavaliere ma rischia di perdere il controllo della situazione
ed essere violentata.
• Per evitare tale rischio decide di sposare Fabrizio
rinunciando alla sua civetteria e al suo narcisismo ma
soprattutto per il suo gusto di dominio su un marito già
servo.
• Tale finale determina una sconfitta delle intensioni
moraleggianti dell’autore perché Mirandolina rimane
sempre una fredda e cinica mercante che pur cambiando
costume determina una nota pessimistica del mondo
borghese dove il cinismo per gli affari si unisce con la
spregiudicatezza per la propria vita sentimentale.
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