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Dinamiche migratorie - Facoltà di Scienze Economiche ed Aziendali

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Dinamiche migratorie - Facoltà di Scienze Economiche ed Aziendali
Geografia degli spazi rurali
Le dinamiche migratorie
Facoltà di Scienze Economiche ed Aziendali (S.E.A.)
Corso di Laurea in
Economia e Gestione delle Risorse - Enogastronomiche
Prof.ssa Angela Cresta
Le dinamiche migratorie
La Gran Bretagna è stata la prima nazione ad essere interessata dal
fenomeno migratorio:
 rivoluzione industriale
 elevato tasso di incremento naturale della popolazione urbana
 flussi ininterrotti dalla campagna
 immigrazione dalla Scozia e dall’Irlanda
Le principali aree di attrazione furono: Londra, Birmingham, i bacini carboniferi
nord-orientali, di Glamorgan e del Galles del sud
Le dinamiche migratorie hanno nel tempo subito una loro evoluzione:
 movimenti dalle aree rurali alle urbane
 movimenti intra-urbani
 movimenti inter-urbani
Le dinamiche migratorie
Nel XIX e XX secolo anche gli altri paesi occidentali furono segnati da questi
fenomeni migratori: Scandinavia, Irlanda, Scozia, Austria, Italia Meridionale,
Francia Occidentale
 elevato tasso di incremento naturale della popolazione
 redditi medi relativamente bassi
 isolamento dalle principali aree di sviluppo urbano-industriale
 isolamento dai grandi assi di collegamento
 zone agricole con carenza di servizi e di occupazione alternativa
Lo stesso fenomeno per gli stessi motivi interessò gli Stati Uniti
che contemporaneamente segnarono anche un incremento della
popolazione rurale:
 nelle regioni tessili del sud
 nelle regioni pianeggianti dei grandi laghi e della costa nord-orientale
 nella penisola della Florida
Le dinamiche migratorie
In Italia il fenomeno migratorio ha interessato soprattutto la scala
intra-regionale ma si è articolato con forme diverse dalla solita
contrapposizione città –campagna:
 pianura – montagna
 fasce litoranee – zone interne
 aree continentali – regioni insulari
 Nord – Sud e Est - Ovest
Gli esodi migratori dell’Italia hanno interessato anche rotte
internazionali (America fino agli anni ’30) e intra-continentali (nord Europa
dopo il Secondo Conflitto Mondiale)
Le dinamiche migratorie: le cause e le variabili
I motivi delle migrazioni della popolazione sono molteplici. In primis…
 minori opportunità occupazionali in campagna
 bassi redditi
 natura disagevole e faticosa delle attività agricole
 bassi salari
…..ma anche
 povertà relativa alle abitazioni
 limitate possibilità di contatti sociali e intellettuali
 carenza di strutture e servizi
 inadeguatezza dei trasporti pubblici
Le variabili che più hanno inciso sulle migrazioni sono:
 età e sesso
 grado di istruzione
 le dimensioni della comunità di origine e il suo grado di isolamento
 i mezzi di comunicazione e i viaggi
Le dinamiche migratorie: gli effetti
Zone di partenza
Depauperamento demografico
 Processi di concentrazione ed
ampliamento delle strutture
 Diminuzione della disponibilità di
manodopera
 Meccanizzazione agricola
 Sviluppo del contoterzismo
Sterilizzazione delle aree marginali
appenniniche e intensificazione delle
colture nelle zone costiere e delle aree
pianeggianti dell’interno
 Conversioni degli indirizzi produttivi
 Invecchiamento della popolazione e
squilibrato rapporto tra i sessi
 Perdita di “cervelli” e omogeneizzazione
e appiattimento della società rurale
 Riduzione della vitalità delle attività
commerciali e contrazione dei servizi

Zone di destinazione
Carenza di strutture: scuole, asili,
ospedali, residenze
 Congestionamento dei nuclei urbani
 Aumento vertiginosi dei costi delle aree
fabbricabili
 Nascita dei quartieri dormitorio
 Congestione del traffico
 Inquinamento acustico ed atmosferico

Le dinamiche migratorie
Studi sul fenomeno dell’esodo rurale in Italia hanno evidenziato
i cosiddetti paesaggi della crisi (Formica, 1983):
 i paesaggi dell’estensivazione colturale
 i paesaggi della degradazione
 i paesaggi dell’abbandono
Desertificazione delle
aree rurali
 Invecchiamento della popolazione e
squilibrato rapporto tra i sessi
 Deteriorarsi del patrimonio sociale
 Disuso delle strutture esistenti
 Degrado del paesaggio rurale
Le dinamiche migratorie: la contro-urbanizzazione
Anni ‘60
Contro-urbanizzazione = tendenza alla deconcentrazione della popolazione
segno distintivo della società avanzata
Le aree non metropolitane sono passate da una fase di
emigrazione netta ad una di immigrazione netta
Crescita di natura semi-metropolitana nelle zone
circostanti, ma anche in quelle remote, non stimolata dalla
vicinanza dell’area metropolitana
Le dinamiche migratorie: la contro-urbanizzazione
Le ricerche del GRAM (Gruppo di Rivalorizzazione delle Aree Marginali)
Obiettivi:
Analizzare i periodi salienti nel processo di re-distribuzione della
popolazione dopo il Secondo dopoguerra nei comuni italiani
Risultati:
1958 - 1963
1968-1973
1974-1979
Crescita
consolidata
+
+
+
-
+
-
Comuni
centrali
Ripopolamento
-
+
+
Comuni
periferici
Spopolamento
-
-
-
Comuni
marginali
Le dinamiche migratorie: la contro-urbanizzazione
La contro-urbanizzazione
In Italia
Flussi legati a fenomeni
di contrazione demografica
dei maggiori comuni italiani
Flussi diretti dalle
metropoli a spazi ad essa
distanti e non contigui
Deconcentrazione della
popolazione come
deconcentrazione
attività economiche
Deconcentrazione della
popolazione ricerca di
una migliore qualità
della vita
Le dinamiche migratorie: la contro-urbanizzazione
Le cause della
contro-urbanizzazione
Fattori
Sociali
Crescita e
congestionamento dei
centri metropolitani
Criminalità, e tensioni
razziali dei grandi centri
Miglioramento
dell’accessibilità e
maggiori possibilità di
pendolarismo
Diffusione di tutti i
servizi e delle
infrastrutture
……
Fattori
Occupazionali
Fattori
Ambientali
Decentramento delle
attività manifatturiere
nelle aree periferiche in
cerca di costi più bassi
di lavoro e dei terreni
(impresa rete)
Ricerca di benessere,
qualità della vita, svago
Pensionamenti
anticipati
Inquinamento,
congestione abitativa,
dei grandi centri
Aumento dei redditi da
pensione e pro-capite
Aumento occupazionale
nel settore dei servizi e
di professioni slegate
dal luogo di lavoro
Disponibilità di spazi
aperti
Diffusione Part- time
……
……
Fattori
Economici
Disponibilità di
abitazioni a buon
prezzo
Basso costo della vita
delle aree rurali
……
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