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il mercato - Finanza e Comunicazione
Economia e Innovazione Le innovazioni che hanno reso possibile l’ascesa e la sostenibilità dell’economia monetaria di produzione Suor Orsola Benincasa Napoli, marzo 2012 Massimo Lo Cicero 1. Le innovazioni che hanno reso possibile l’ascesa e la sostenibilità dell’economia monetaria di produzione La moneta La proprietà I titoli e la finanza La società a responsabilità limitata La partita doppia Le istituzioni (organizzazioni che tutelano un valore) L’economia monetaria di produzione Tecnologia ed Impresa (Artigiani e Mercanti) La formazione e la distribuzione del reddito in una economia monetaria di produzione Lo scambio e la gerarchia linguaggio ed organizzazione azione individuale ed azione collettiva Se le risorse sono o o o o Utili e scarse Appropriabili Scambiabili Riproducibili per essere scambiate contro denaro I mercati competitivi sono le “macchine” sociali per riprodurle Se esistono valori o o Che si devono condividere per essere utili Che si riproducono più lentamente di come vengono consumati Lo Stato potrebbe gestirli ma non è detto che lo sappia fare (nessuna organizzazione umana è perfetta) Si può provare aggregando tra loro coloro che ne diventano i destinatari Vivere in un mondo imperfetto Perche’ alcuni beni sono pubblici? beni pubblici, risorse comuni e beni privati (“merci”) Rivalita’ nel consumo Esiste Non esiste Beni privati Monopoli “naturali” Coni gelato Automobili Autostrade congestionate La rete elettrica Autostrade scorrevoli Le reti per la ICT Risorse naturali Beni pubblici I beni culturali L’ambiente Strade congestionate La moneta La conoscenza Strade scorrevoli Esclusione dall’accesso Esiste Non esiste riferimenti bibliografici di base Arrow Kenneth J., I limiti dell’organizzazione, Il Saggiatore, Milano 1986 Ciocca Pierluigi, a cura di, L’economia mondiale nel Novecento, il Mulino, Bologna 1998 Coase Ronald H., Impresa, mercato e diritto, il Mulino, Bologna 1995 Mankiw Gregory N., Principles of Economics, The Dryden Press, 1998 Normann Richard, Ridisegnare l’impresa, Etas, Milano 2002 Shapiro Carl e Varian Hal, Information Rules, Etas, Milano1999 5 economia ed istituzioni le radici logiche della politica economica questioni di fondo • • • • • • • • • • che cosa significa scegliere? costo reale e costo opportunita’ pensare sul “confine” reagire agli stimoli i vantaggi del libero scambio spesso i mercati sono una buona soluzione per organizzare le attivita’ economiche qualche volta i Governi possono “battere” i mercati il tenore di vita di una nazione dipende dalla sua abilita’ nel produrre ricchezza i prezzi aumentano quando si stampa troppa moneta bisogna scegliere tra inflazione e disoccupazione, nel breve periodo • le basi elementari dell’economia istituzionale individui e gruppi: la somma e’ diversa dall’insieme • il gruppo come esternalita’ positiva: efficacia e coesione del gruppo • efficienza ed equita’: produrre e distribuire • Informazione ed incertezza: la lotta contro le forze oscure del tempo e dell’ignoranza • le istituzioni: valori ed organizzazioni, comunque un’altra forma di esternalita’ positiva per bilanciare gli effetti negativi dell’incertezza e dell’ignoranza • le “merci”: scarse, utili, appropriabili, scambiali, riproducibili lo Stato, il Mercato e l’Impresa come nascono le Istituzioni? • organismi ed organizzazioni • l’ancora dell’individualismo metodologico contro i rischi dell’olismo e dell’estremismo storicista • la ripartizione dei costi per fare rispettare le leggi ed i contratti: banditi di passo e banditi stanziali; law and order; law and legislation • la ripartizione dei costi del management: la nascita delle organizzazioni strutturate; costi di gerarchia e costi di transazione • la ripartizione dei costi dello scambio: la nascita del mercato • le istituzioni preterintenzionali: il linguaggio • la lingua comune, la moneta e gli scambi • libero scambio e libero mercato: non sono la medesima cosa il mercato • la croce dell’economista: le forze della domanda e quelle dell’offerta come le lame di una forbice • competizione e collusione: concorrenza, oligopolio e monopolio • competizione o cooperazione : il “dilemma” del prigioniero • le condizioni dell’equilibrio: la soddisfazione delle parti e la unicita’ del prezzo • dealers e brokers: perche’ la “speculazione” puo’ chiudere le finestre di arbitraggio e spingere verso l’equilibrio • il lato “corto” determina le dimensioni del mercato • gli effetti di un “tetto” e/o di un “pavimento” imposti al livello “normale” dei prezzi rischio ed incertezza una definizione “classica”: Knight & Hicks Probabilita’ computabile Esiste Non esiste Credito Mercati mobiliari Assicurazioni Incertezza effettiva Le lotterie La vita Esito catastrofico Esiste Non esiste Acquisti di beni e servizi Le imprese Mercati mobiliari L’economia reale Le famiglie Redditi da lavoro Crediti e depositi Fiscalità e debito pubblico L’economia finanziaria Le banche Lo Stato La Banca Centrale Mercato aperto e Risconto Finanziamento del deficit pubblico lo stato G-T tes bot cct la banca centrale est tes fib circ rob le banche cred rob bot pnbes t dep fib pil + M = C + I + G - T + E pil = c x (pil) + I + G - T + E - M ( 1 - c ) x ( pil) = I + G - T + E - M S-I=G-T+E-M est+tes+fib+cred+rob+bot+pnbest = circ+rob+dep+fib est + tes + cred + bot + pnbest + cct - cct = circ + dep est + pnbest + (tes+bot+cct) + cred = circ +dep + cct BP = M3 - (FSP + cred) = M3 - CTI bpc + bpk = M3 - CTI E - M = bpc = M3 + afe - ( CTI + pfe ) per memoria bpk = afe - pfe bpk e’ un inflow se pfe > afe l’economia circ dep cct cred bpk S-I la bdp E-M est pnbest bpk la IS di Keynes in una economia aperta agli scambi con l’estero; i saldi reali e la loro derivazione dal conto del reddito nazionale se i “mastri” vengono letti per variazioni patrimoniali l’interpretazione degli effetti sui mercati mobiliari generati dal processo di formazione ed impiego delle risorse: una “versione finanziaria” della curva IS; la ricerca di un equilibrio stabile si realizza attraverso il confronto con una LM che fornisca i livelli ( Y ; i ) che uguagliano la domanda e la offerta di attività finanziarie il novecento a Cambridge UK Marshall Pigou Keynes e Kaldor 1 P=[V*M]/Q 2 P = ( 1 + prf ) * ( N / Q ) * w 1930) 3 Y = PQ = ( 1/s ) * I 4 M = L ( Y ; r ) = ( 1 / V(r) ) * Y 5 rfbc = r Marshall Pigou / Keynes ( TM , Keynes ( TG , 1936 ) Kaldor ( 1980 ) nel caso keynesiano della TG (equazioni 1/4) le variabili determinate dal mercato sono: P; Q; L; r i parametri determinati esogenamente rispetto al mercato sono: prf; w; s; M tecnologia e psicologia determinano la forma delle funzioni Q( N ) e V( r ) con la introduzione di rfbc Kaldor “cancella” la M rendendola endogena e sempre uguale ad L P e’ il livello dei prezzi; Q la dimensione reale del reddito; L la domanda di moneta ed r il tasso di interesse; prf e’ il mark up applicato dalle imprese; w e’ il salario unitario; s la propensione al risparmio ed M la offerta, esogena, di moneta mentre rfbc e’ il tasso determinato dalla banca centrale agendo sui mercati finanziari; N rappresenta il livello realizzato di occupazione P = ( 1 + prf ) * ( N/Q ) * w P con dN/dQ > 0 P=(V*M)/Q Q r M = ( 1/V [r] ) * Y con delta r => delta Y Y = PQ = (1/s) * I[r] con delta r => - delta I domanda ed offerta aggregate is/lm equilibrio sul mercato dei beni e su quello della moneta Nota bene Q = Q (N) V = V (r) Y = PQ la rappresentazione grafica del sistema di Cambridge, UK La domanda non compro a piu’ di .. L’offerta non vendo a meno di.. P Il prezzo di equilibrio Q La forbice di Marshall e la croce dell’economista prezzo atteso, prezzo effettivo e prezzo di equilibrio se esistono incertezza ed imperfetta informazione i soggetti decidono in condizioni di razionalita’ limitata ed i loro comportamenti sono considerati come segnali reciprocamente gli attori non comunicano piu’ solo attraverso i prezzi ma anche sulla base delle repliche dei fatti alle proprie aspettative offerta prezzo atteso preft prat domanda 45° prezzo effettivo Lo spazio, ancora vuoto, delle aspirazioni burro A le soluzioni inefficienti B La frontiera delle tecniche cannoni Costo reale e costo opportunita’ quando il costo e’ rappresentato dal valore al quale rinuncio Rinuncio ad AC oggi per avere domani BC (BC - AC)/AC e’ il rendimento atteso dell’investimento: il tasso di interesse attivo ma se mi offrono di meno preferisco aumentare i consumi di oggi La frontiera tra oggi e domani Consumi presenti A Le soluzioni inefficienti C B Consumi futuri Costo reale e costo opportunita’: restare liquidi o comprare obbligazioni? il costo opportunita’ e’ rappresentato dal valore futuro al quale rinuncio l’interesse sui titoli misura il costo opportunita’ di tenere moneta verso una teoria generale del valore e della rendicontazione La competenza del Prezzi di mercato ma non di equilibrio conto si esprime nel rapporto tra costi e ricavi La consistenza finanziaria dei flussi si legge nel rapporto tra entrate ed uscite Gli strumenti intermedi Costo opportunita’ Disponibilita’ a pagare Imposte e tasse Prezzi “ombra” di “equilibrio” analisi costi e benefici I mercati finanziari vendere e comprare i diritti e non le merci il segreto della proprieta’ disporre degli usi e degli accessi all’uso delle risorse a che servono i mercati finanziari? • riflettono nei prezzi, cioe’ nel corso dei titoli e nel loro rendimento, le informazioni disponibili • calcolano, in relazione alle informazioni disponibili in una situazione data, il valore “fondamentale” degli assets negoziati • aiutano a convivere con l’incertezza, consentendoci di espandere il numero dei progetti da tentare; dunque, ceteris paribus, aumentano il ritmo della crescita macroeconomica • offrono servizi all’industria dei pagamenti ed aumentano, in tal modo, le opportunita’ perche’ si realizzino le transazioni le merci, i diritti sulle merci, i diritti sui diritti ... • merci e mercati • utilita’ e limitatezza • scarsita’ • merci e diritti per il mercato finanziario • Autorita’ e Forza • Legislation • Law and Order • scambiabilita’ • La Fiducia • riproducibilita’ • The rule of Law Il mercato finanziario oggi Le non-banche Le banche Le imprese Le famiglie Formazione e circolazione del reddito Merci e servizi Le imprese La spesa per consumi Salari e stipendi Il mercato del lavoro Le famiglie L’economia reale Il risparmio Titoli o liquidità ? Beni rifugio Investimenti, formazione del capitale e crescita Harrod & Domar: le politiche di sviluppo Delta Y Delta Y = (1/s) * Delta I Delta X = Delta Y Delta Y / Y = s/v Psicologia e tecnologia guidano la crescita (1/s) Delta I Delta X Delta X = (1/v) * Delta K (1/v) Delta K = I La politica economica interviene sulla struttura dei mercati e sulle attese degli attori Nei mercati finanziari il risparmio viene canalizzato verso l’investimento Risparmio ed Investimento il grande libro delle tecnologie delta X = 1/v * delta K delta X = 1/v * I = 1/v * S = 1/v * sY X = Y in equilibrio delta X / X = delta Y / Y = s/v s è la dimensione psicologica della propensione al consumo ed, indirettamente, al risparmio v è la misura della forza che spinge gli effetti espansivi delle tecnologie Specificita’ degli investimenti e struttura finanziaria debito, quasi equity (dequity) ed equity Costo del debito, del dequity e dell’equity D(k) DE(k) Specificita’ degli investimenti Kdde K* Kdee E(k) La frontiera efficiente della struttura finanziaria viene disegnata dalla specificita’ degli investimenti e dal costo degli stessi Il costo include sia il prezzo del capitale finanziario che il costo della relativa struttura di governo Conoscenza e Capacità Se è vero che il problema più difficile resta la produzione di conoscenza, e la individuazione del suo valore intrinseco, è altrettanto vero, tuttavia, che non basta produrre conoscenza. Occorre anche che essa sia distribuita su larga scala: per aumentare il numero degli individui capaci, a loro volta, di allargarne ulteriormente il confine. Anche gli individui dalle elevate capacità personali sono un bene, utile e scarso, del quale occorre supportare l’espansione. La conoscenza e le informazioni dipendono dalle credenze e dalle interpretazioni. Un difficile quartetto Cultura Conoscenza Competizione Crescita Insomma: Il diavolo e l’acqua santa? Sarebbe un giudizio superficiale La cultura e la conoscenza sono beni pubblici: “commons” La crescita è l’effetto di una maggiore capacità di produrre, rendendo più abbondanti e più utili le risorse disponibili, aumentandone la produttività e, di conseguenza, il valore: un processo regolato dai mercati che la competizione rende più efficaci nel generare questi effetti Mani che disegnano, di Maurits C. Escher L’individuo di fronte al mondo: la mente ed il linguaggio Il fenomeno della conoscenza genera la domanda di conoscenza Una situazione circolare che genera disorientamento; ci sembra di non avere un punto di riferimento fisso ed assoluto (come avviene guardando le mani di Escher) Se decidiamo che esiste un mondo fisso ed oggettivo non possiamo comprendere come funzioniamo noi, il soggetto che osserva il mondo Se, al contrario, non riconosciamo l’oggettività del mondo è come se affermassimo che tutto sia pura relatività, che tutto sia possibile Dobbiamo camminare sul filo del rasoio Non possiamo saltare fuori dal nostro dominio conoscitivo: sarebbe come se per un fiat divino, si cambiasse la natura del cervello, si cambiasse la natura del linguaggio e si cambiasse la natura del divenire, cambiando la natura della natura! Il bagaglio di un gruppo sociale costituisce la sua tradizione biologica e culturale. La tradizione è contemporaneamente un modo di vedere ed agire ma anche un modo di nascondere Maturana e Varela, L’albero della conoscenza L’economia della conoscenza Dominique Foray La conoscenza non si distrugge con l’uso L’utilizzo di una conoscenza da parte di un agente ulteriore non ne presuppone la produzione di una unità addizionale Gli agenti economici non sono rivali nell’utilizzo Per riprodurre l’azione all’infinito si usa sempre la medesima conoscenza Infiniti agenti possono utilizzare la medesima conoscenza senza sopportare costi aggiuntivi Non esistono copie del teorema di Pitagora da usare in successione si usa sempre il teorema di Pitagora Il costo marginale della conoscenza è nullo La conoscenza si cumula su se stessa (siamo nani sulle spalle dei giganti): l’accumulazione della conoscenza è il progresso collettivo La conoscenza non è solo un bene di consumo E’ anche un bene di investimento un fattore di produzione capace di generare ulteriore valore Dalla conoscenza ai frutti delle terre irrigue: Culture Matters Max Weber was right. If we learn anything from the history of economic development, it is that culture makes almost all the difference David Landes A ciascuno il suo. Lo Stato sarà anche necessario ma non è mai sufficiente per raggiungere l’obiettivo di far funzionare l’acquedotto: anche se avesse più soldi da spendere e meno debito pubblico da ripagare Meglio l’azione collettiva e condivisa che la spartizione delle spoglie pubbliche tra molte organizzazioni selezionate una per una Meglio la festa di piazza che il tango nella dinamica dell’azione collettiva che governa la crescita David J. Gross The Nobel Prize in Physics 2004 We are live in a small region of knowledge immersed in a sea of ignorance into which we are continually pusching. Those of us doing particle phisics are located at the edge between knowledge and ignorance The more you know, the more question you can formulate, the more ignorance you are aware of. So we have the paradox that as knowledge increases, so does ignorance. Yet, we feel wiser. Wisdom is the radio of knowledge to ignorance and since the volume increases more rapidly than the surface area, wisdom also increases Istituto Italiano per gli Studi Filosofici, Lezioni di Premi Nobel, Nella sede dell’Istituto, Napoli 2005 David J. Gross The Nobel Prize in Physics 2004 Wisdom Knowledge ? Knowledge ? La rivoluzione digitale Better Faster Cheaper ICT Knowledge Finance The new quest for growth il salto di intercetta: innovare il sistema o scalare la montagna della tecnologia output output input Lo sviluppo tecnologico nelle produzioni puntuali input Gli USA dopo gli anni novanta La diffusione orizzontale della ICT cultura, tempo libero e crescita economica La diffusione della cultura richiede la dilatazione del tempo libero dal lavoro ma la sua diffusione nel tempo libero, secondo forme e modalità intelligenti, dilata anche la produttività del lavoro dando luogo ad un circolo virtuoso di benessere e di libertà individuale Il capitale umano che si accumula in queste modalità incrementa la capacità degli individui di combinare tra loro cultura e tempo libero, consolidando le basi di quel circolo virtuoso L’effetto positivo di questa efficace relazione tra tempo libero e cultura dilata la capacità del sistema sociale di produrre anche valori e beni diversi dalla cultura, con una esternalità positiva per l’intero complesso rappresentato dalle condizioni di vita segue nella slide successiva La formazione di questo patrimonio culturale della comunità genera una sorta di dipendenza dei consumi di cultura presenti da quelli manifestati in passato La cultura e la conoscenza dipendono anche dalla loro storia: appartengono ad una classe di fenomeni singolari per i quali il destino, il traguardo conseguito, risulta essere una funzione del percorso compiuto: si definisce attraverso il percorso e non in alternativa allo stesso Se si passa il paragone, è questa la ragione che induce a studiare i casi di successo imprenditoriale: perché il successo non e’ un traguardo indipendente dalla strada percorsa per raggiungerlo Beyond Markets and States: Polycentric Governance of Complex Economic Systems Elinor Ostrom delivered her Prize Lecture on 8 December 2009 at Aula Magna, Stockholm University http://www.nobelprize.org/nobel_prizes/economics/laureates/2009/ostrom-lecture-slides.pdf http://www.nobelprize.org/nobel_prizes/economics/laureates/2009/ostrom_lecture.pdf La metafora dell’acquedotto La conoscenza è un bene pubblico e la cultura rappresenta l'effetto diffusivo della stessa conoscenza che si realizza grazie ai canali ed alle reti con cui essa si diffonde. Con una metafora si può dire che la conoscenza è l'acqua, le reti che diffondono la conoscenza sono gli acquedotti e la terra irrigata, grazie agli acquedotti, è la cultura di un paese o di una comunità. Ecco perché la cultura conta nella crescita economica: perché le terre irrigate producono meglio e di più, e di conseguenza valgono di più Faster Better and Cheaper: il salto della ICT In Campania non osserviamo questo incremento di produttività perché non esiste ancora una rete adeguata di irrigazione della comunità mentre le singole centrali di produzione, per generare conoscenza, rimangono isolate ed autarchiche La doppia dimensione del problema La macroeconomia; la logica delle grandezze legate tra loro: le risorse disponibili e la produzione che ne deriva, la produttività delle risorse La microeconomia; la conseguenza delle scelte concordata: la lente dei contratti e la lente della scelta individuale il tango si balla in due! La crescita è una festa di piazza! Il cono dell’incertezza il futuro è quello che siamo in grado di costruire Come potrebbe essere Come vorremmo che fosse Come sarà, anche a Pompei oggi prescindere dalle azioni che sapremo realizzare Come la faranno diventare le tendenze profonde della nostra regione e del nostro paese Vivant Denon 1747 / 1825 Arrivato a Parigi, dove inizia senza terminarli studi in legge, scrive nel 1769 una commedia Julie o il buon padre, ottimo conversatore. Luigi XV lo nomina Segretario d'ambasciata a San Pietroburgo. Con l'avvento di Luigi XVI viene inviato in Svezia e poi in Svizzera nel 1775. Nel frattempo scrive un romanzo libertino, Senza domani, che appare nel 1777. Dal 1782 è a Napoli, presso la corte di Ferdinando IV di Borbone e Maria Carolina d'Asburgo Lorena, prima come Segretario d'ambasciata e poi come incaricato d'affari. Assiste ai primi scavi archeologici di Pompei e rileva importanti pezzi archeologici che trasferisce a Parigi. Attualmente sono conservati nel Padiglione Denon, del Louvre di cui e stato uno dei curatori dell'allestimento. Accompagna Bonaparte nella Campagna d'Egitto, scrive il Viaggio nel Basso e Alto Egitto, pubblicato in due volumi nel 1802. Al suo ritorno il primo Console lo nomina direttore generale del museo centrale della Repubblica, che diventa il museo del Louvre. Nel 1805 Denon rilancia il progetto della colonna Vendôme che era stato sospeso nel 1803. Organizza spedizioni nell'Europa imperiale per raccogliere opere d'arte da trasportare nel museo del Louvre. Nel 1814, Luigi XVIII lo conferma alla guida del Louvre. Denon si ritira nel 1815 per dedicarsi interamente all'incisione e alle sue collezioni private. Muore a Parigi nel 1825. Nell'opera Voyage en Sicile ha raccontato e disegnato i monumenti della Sicilia nel corso di un viaggio del Grand Tour. Il passato ed il futuro La stima di una media e l’insidia della varianza Il cono dell’incertezza La freccia del tempo Lo stato dell’arte La crisi: Titanic vs Perfect Storm Moral hazard e “regole” Ict e globalizzazione La finanza e l’economia L’economia monetaria di produzione La questione degli squilibri La questione della shadow finance New economic thinking (Profumo di Keynes?); http://ineteconomics.org/about-the-institute La lunga parabola della globalizzazione (1944/2011) La breve, ed infelice, vita dell’euro Perché ritorna l’economia istituzionale? Alcune fonti di riferimento o Arrow, I limiti dell’organizzazione, Il Saggiatore, 1986 o Arrow, Social Choise and Individual Values, Yale University o o o o o o o o Press, 1963 Borges, Finzioni, Einaudi, 1995 Foray, L’economia della conoscenza, il Mulino, 2006 Harrison and Huntington, Culture Matters, Basic Books, 2000 Hess and Ostrom, La conoscenza come bene comune, Bruno Mondadori, 2009 Maturana e Varela, Autopoiesi e cognizione, Marsilio 1985 Maturana e Varela, L’albero della conoscenza, Garzanti 1987 Ostrom, Governare i beni collettivi, Marsilio, 2006 Sen, La ricchezza della ragione, il Mulino, 2000 Le letture consigliate per il corso di economia e innovazione • • • • • • • • • • • • • • Martha Amram and Nalin Kulatilaka, Real Options, Etas, 2000 Peter Bernstein, Più forti degli Dei, Edizioni Il Sole 24 Ore, 2002 Carlo M. Cipolla, Storia economic dell’Europa pre-industriale, il Mulino, 1974 Carlo M. Cipolla, Conquistadores, pirati, mercatanti, il Mulino,1996 Carlo M. Cipolla*, Vele e cannoni, il Mulino, 1999 Ronald H. Coase, Impresa, mercato e diritto, il Mulino 1995 Avinash Dixit and Barry Nalebuff, Io vinco tu perdi, Edizioni Il Sole 24 Ore, 2004 Dominique Foray*, L’economia della conoscenza, il Mulino, 2000 Massimo Lo Cicero, Impresa, Incertezza ed investimenti, Utet, 2003 Douglass C. North, Capire il processo di cambiamento economico, il Mulino, 2006 Joseph A. Schumpeter*, L’imprenditore e la storia dell’impresa, Bollati Boringhieri, 1993 Dani Rodrik, La globalizzazione intelligente, Editori Laterza, 2011 Hal Varian ed altri*, Introduzione all’economia dell’informazione, Etas, 2005 Ignazio Visco*, Investire in Conoscenza, il Mulino, 2009 Grazie Altre informazioni ed ulteriori fonti relative a questa presentazione si leggono At http://www.finanzaecomunicazione.it/