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i dipartimenti - IISS Paciolo d`Annunzio

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i dipartimenti - IISS Paciolo d`Annunzio
I DIPARTIMENTI
DI
ANNAMARIA GRECO
BOLOGNA
07/05/2013
NORMATIVA
LEGISLAZIONE
LE PREMESSE NORMATIVE
GIUSTIFICAZIONE CULTURALE
L’esigenza di riqualificare in modo non occasionale il
processo di insegnamento-apprendimento è
sentita da molto tempo nella scuola anche se non vi è
stata condivisione sufficiente sugli strumenti e sui
modelli organizzativi più idonei per realizzare lo scopo.
Il Collegio dei Docenti, che pure ha un ruolo
fondamentale nello sviluppo delle Istituzioni Scolastiche
Autonome ,non può essere utile in questa direzione, se
non nel senso di effettuare scelte strategiche
sono indispensabili articolazioni del collegio per
favorire l’elaborazione di percorsi di apprendimento che
integrino i contributi provenienti da diversi ambiti
disciplinari.
GIUSTIFICAZIONE CULTURALE
Da anni ormai sono nate, in molte scuole,
esperienze di Dipartimenti Disciplinari, dove
gli insegnanti hanno trovato un’occasione
costante per un’evoluzione in senso coooperativo
della progettazione didattica che li ha aiutati a:
 superare una visione centrata sulla
propria disciplina,
 ad unire la teoria alla pratica,
 a fare nel concreto ricerca-azione, costruendo
insieme il curricolo per ogni area disciplinare.
GIUSTIFICAZIONE CULTURALE
Ora si è aperta la fase del passaggio ai nuovi
ordinamenti:
la centratura sull’apprendimento è un
elemento fortemente innovativo, in particolare per
la scuola secondaria superiore,
così come
la laboratorialità della didattica
la flessibilità dei percorsi.
GIUSTIFICAZIONE CULTURALE
Per realizzare davvero quanto auspicato è
necessaria la definizione di strumenti organizzativi
interni alla scuola, quali i Dipartimenti, che
determinino una frattura con il consueto e
agevolino la ricerca di strumenti didattici per far
fronte all’innovazione.
Alcuni Collegi stanno proponendo un nuovo
modello organizzativo dei Dipartimenti
riferiti non più alle singole discipline, ma agli Assi
Culturali e/o alle Aree di Indirizzo/Aree culturali.
GIUSTIFICAZIONE CULTURALE
 Agevola la gestione della complessità
 Agevola il processo di costruzione delle decisioni
 Contribuisce alla creazione di un nuovo spazio per
l’esercizio della professionalità docente in cui tenere
insieme il punto di vista generale( finalità, obiettivi,
criteri pedagogici..) con quello più particolare e
concreto del lavoro con gli studenti, con i colleghi, le
famiglie , il territorio..
 Allarga e approfondisce la discussione tra docenti
GIUSTIFICAZIONE CULTURALE
L’articolazione del collegio dei docenti in dipartimenti
può rispondere a queste esigenze.
Essi si collocano in una posizione intermedia tra il
Collegio dei docenti e il Consiglio di classe: tra la
enunciazione dei principi , delle finalità , degli
obiettivi generali dell’istituto e la traduzione in
termini didattici e operativi di essi.
Un duplice percorso
DAL COLLEGIO DEI DOCENTI
AI CONSIGLI DI CLASSE
Muove il processo di concretizzazione degli obiettivi
generali che il Paese, la Regione, la società affidano
alla scuola ; un processo di elaborazione progettuale
e di progettazione esecutiva
Un duplice percorso
DAI CONSIGLI DI CLASSE
AL COLLEGIO DEI DOCENTI
Muove il processo di validazione e di verifica del
raggiungimento degli obiettivi necessari per la
riformulazione e la conseguente riprogettazione e di
costruzione condivisa delle decisioni
Facilità di comunicazione
Il dipartimento diventa allora il luogo in cui le
informazioni possono circolare con la distensione e
l’ampiezza necessaria e diventare oggetto di discussione ,
di confronto tra i docenti per costruire un solido
fondamento ai compiti del collegio, siano essi di tipo
deliberativo o, più semplicemente consultivo.
Rispetto al collegio, infatti, il dipartimento gode
di una maggiore facilità nella comunicazione ,
nel senso etimologico del termine, di
condivisione del senso e del significato
dell’azione.
Facilità di comunicazione
Un dato oggettivo :
le dimensioni ridotte agevolano il dialogo e il confronto;
Un elemento significativo:
consiste nel fatto che i componenti del dipartimento , di qualsiasi
natura esso sia – disciplinare, di asse, di indirizzo … - sono
accomunati da una serie di fattori – formazione, competenze,
interessi, obiettivi professionali specifici, sensibilità rispetto ad un
aspetto particolare del lavoro- che possono liberare la collegialità
dal ritualismo e consentire di impostare e realizzare un lavoro di
squadra al tempo stesso efficace e gratificante.
Efficace in ordine al raggiungimento degli obiettivi , alla
predisposizione di validi strumenti concettuali ed operativi per i
singoli docenti e per i consigli di classe ;
Gratificante rispetto alla crescita professionale e , in particolare,
all’approfondimento della riflessione sul sé professionale cui il
confronto e il dialogo autentici conducono.
Occorre costruirne la necessità
In questo caso il dipartimento:
 Diventa elemento dinamico centrale dei processi di
innovazione
 Adempie ad un cambiamento reale
 Predispone strumenti operativi per i singoli docenti
e per i consigli di classe
Altrimenti
 Difficoltà a tradurre in azioni concrete, che abbiano
effettivamente una ricaduta sulla modifica del
processo di insegnamento-apprendimento
 Viene percepito come una sovrastruttura
 Sensazione che dopo le riunioni non si sia spostato
nulla
Come costruire l’opportunità di costituirsi
in dipartimenti
 Diffusione dell’informazione a tutti i docenti del ruolo
che possono avere i dipartimenti e delle conseguenti
modalità di lavoro, all’interno del processo di riordino
complessivo della scuola di secondo grado ( a cura del DS
, dello staff e della figura strumentale per il POF)
 Ricerca dell’integrazione dei dipartimenti all’interno
dell’assetto organizzativo ,individuando la congruenza
tra finalità generali della scuola e mandato affidato ai
dipartimenti , specificando i rapporti di collaborazione
con gli altri organi collegiali e con il CTS, definendo gli
elementi che saranno considerati in sede di valutazione (
a cura del DS , del suo staff, dei responsabili della qualità
e della valutazione / autovalutazione d’istituto, se
presenti).
Un investimento sul dipartimento tocca
il cuore del curricolo
 favorisce l’elaborazione di percorsi di apprendimento che integrino i




contributi provenienti da diversi ambiti disciplinari.
struttura gli esiti degli apprendimenti attesi dagli allievi a
conclusione del percorso di studio in
conoscenze,abilità,competenze;
avvia, nel contesto del Piano dell'offerta Formativa dell'Istituto, la
progettazione didattica per competenze e sostiene il percorso verso
la loro formale certificazione.
Ripensa l’impostazione del curricolo tipicamente disciplinare e
considera le competenze maturate come obiettivo conclusivo del
percorso di insegnamento –apprendimento
presidia il processo di avvicinamento verso la nuova impostazione
evitando che si crei un corto circuito tra l’ideale troppo lontano da
raggiungere, ed il reale praticabile.
Criteri attorno ai quali organizzare i
Dipartimenti
Il collegio deve esprimersi su quali criteri adottare per
la costituzione dei dipartimenti.
All’interno dell’autonomia organizzativa sono possibili
diverse scelte, ciascuna dovrà essere esaminata sullo
sfondo della realtà dell’istituto, di quelle che sono le
finalità prevalenti, del clima organizzativo presente e
degli obiettivi da conseguire .
Due le opzioni fondamentali:
CRITERI FISSI
ORGANIZZAZIONE FONDATA
SULLA STABILITA’ DEI COMPONENTI
CRITERI VARIABILI
CRITERI FLESSIBILI CON PRESENZE
NON COSTANTI
IN RAGIONE DI
ALCUNE SITUAZIONI O MOMENTI
Due modalità organizzative
Modalità organizzativa fissa:
 con aggregazione di docenti fondata su appartenenze disciplinari o di
area disciplinare, di asse, di indirizzo, stabili. Rende facilmente
determinabile il lavoro, manca però la capacità di riorganizzazione sulla
base di sopraggiunte necessità
Modalità organizzativa variabile:
 le aggregazioni tra docenti sono funzionali al raggiungimento di un
obiettivo e successivamente modificabili in corso d’anno. La composizione
variabile presuppone la capacità di adattarsi a diverse situazioni, di
tenere sotto controllo i processi di evoluzione dei gruppi diversificati
In base a questa scelta sono possibili:
 Dipartimenti disciplinari
 Dipartimenti di Asse
 Dipartimenti di Indirizzo/d’Area
 Dipartimenti di rete
Dipartimenti disciplinari
Fondati sulla specificità della singola disciplina.
Il vantaggio è di una forte omogeneità dei comportamenti, lo svantaggio
evidente è la difficoltà di costituirsi in funzione di un lavoro interdisciplinare.
Soprattutto nel primo biennio , un’organizzazione di questo tipo difficilmente
consente un lavoro funzionale al conseguimento delle competenze distinte per
asse , secondo quanto previsto dal DM 139 /07, e al momento dalla
compilazione della certificazione delle competenze di base, secondo quanto
previsto dall’allegato al DM n. 9 del 2010,emergeranno delle difficoltà
consistenti. Una modalità organizzativa fondata sulla singola disciplina dovrà
necessariamente essere rivista e/o integrata anche alla luce delle Linee Guida
ove si fa specifico riferimento alla dimensione interdisciplinare : “ In
particolare, nel primo biennio, i dipartimenti possono svolgere una funzione
strategica per il consolidamento, con il concorso di tutte le discipline, delle
competenze di base per la lingua italiana, la lingua straniera e la matematica,
per il raccordo tra i saperi disciplinari e gli assi culturali previsti dall’obbligo
di istruzione e tra l’area di istruzione generale e le aree di indirizzo”. E alla
luce del Regolamento istitutivo dei Licei e delle Indicazioni Nazionali, là dove si
parla, p.es, di “ individuare le interazioni tra le diverse forme del sapere”,
“comprendere … i nessi tra i metodi di conoscenza propri della matematica e
delle scienze sperimentale quelli propri dell’indagine di tipo umanistico”.
Dipartimento d’Asse
Rispondono meglio a quanto richiesto dal regolamento e dalle Linee Guida perché il
criterio per la composizione è l’individuazione delle discipline che possono concorrere
alle competenze previste dai diversi assi e/o dalle competenze di cittadinanza.
La progettazione , la realizzazione e valutazione degli interventi formativi mirati potrà
contare sulla partecipazione di docenti di diverse discipline e che coprono l’intera gamma
dei consigli di classe. Il vantaggio è notevole anche se pone alcuni problemi da non
sottovalutare: qualora l’istituto sia molto grande anche le aggregazioni per asse
comportano la presenza alle riunioni di molti docenti e questo rende il lavoro non sempre
produttivo.
Negli Istituti Tecnici ad indirizzo tecnologico , all’interno dell’asse scientifico-tecnologico
possono confluire non solo le materie che fanno riferimento a scienze integrate ma anche
tecnologie informatiche , tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica, scienze e
tecnologie applicate che solitamente non condividono paradigmi di riferimento e neppure
pratiche e strategie di lavoro; scienze motorie potrebbe confluire sia nell’asse storicosociale , qualora si consideri l’insegnamento funzionale prevalentemente all’acquisizione
di regole, sia nell’asse dei linguaggi , se è considerata funzionale all’espressione, si
potrebbe inserire anche nell’asse scientifico in virtù della parte di fisiologia presente nei
contenuti; i docenti di ed fisica dovrebbero essere presenti, di volta in volta a seconda
dell’o.d.g., alle riunioni di Assi differenti.
Si tratta di questioni organizzative , di scelte didattiche e anche di tipo relazionale: per
essere affrontate, richiedono delle scelte di fondo e queste sono possibili solo se sono
collocate in sintonia con le scelte fondamentali dell’Istituto.
Dipartimento d’Asse
 E’ all’interno del Dipartimento di Asse che si gettano le basi
per il lavoro interdisciplinare orientato al raggiungimento di
competenze, per la definizione di obiettivi di lavoro comuni,
per l’ analisi disciplinare e la declinazione del profilo in uscita
in abilità e competenze, per l’ individuazione delle strategie e
dei criteri,per la verifica,per la definizione di indicatori e
descrittori come criteri per la valutazione delle performance
 E’ all’interno del Dipartimento di Asse che si può realizzare, in
concreto, l’integrazione delle Scienze, che comporta la
costruzione di un metodo condiviso per organizzare
concettualmente le discipline scientifiche ed individuarne i
fondamenti comuni, dove si può costruire la trasversalità e
sviluppare le analogie funzionali, presupposto della flessibilità
strategica, al fine di rendere lo studente più flessibile
nell’affrontare i problemi reali nella loro complessità.
Dipartimento d’Asse
 E’ all’interno del Dipartimento di Asse che si può
chiarire e gestire il rapporto tra “competenze chiave
di cittadinanza” e “competenze disciplinari,”perché è
lì che l’educazione può promuovere “l’intelligenza
generale”
 E’ all’interno del Dipartimento di Asse che si può
sviluppare uno dei momenti che maggiormente
qualificano la vita e le attività delle scuole :
l’ideazione
Dipartimenti di indirizzo / area culturale
Possono rispondere in modo puntuale alla richiesta
di condividere delle scelte funzionali alla costruzione
del profilo professionale/in uscita .
Sono particolarmente interessanti a partire dal
secondo biennio perché consentono una
distribuzione del lavoro tra le materie in funzione
delle competenze da conseguire , lasciano in ombra
però l’intervento delle discipline dell’area di
istruzione generale con cui devono collaborare
affinché la scuola eviti lo scollamento tra aspetti
tecnici e il livello etico-valoriale.
Dipartimenti di Rete/area territoriale:
possono rispondere all’esigenza di una maggiore
omogeneità tra istituzioni scolastiche affini presenti
nel territorio, in una situazione in cui il passaggio dal
“ programma” alle “indicazioni” e “linee
guida”amplia il margine di scelta e il rischio di uno
scollamento tra le scuole invece di un reciproco
arricchimento.
Si potrebbe pensare a :
AGLI ASSI CULTURALI
DIPARTIMENTI
RIFERITI:
PER IL BIENNIO
ALLE AREE DI INDIRIZZO
PER IL SECONDO BIENNIO E IL
QUINTO ANNO DEGLI ISTITUTI
TECNICI E PROFESSIONALI
ALLE AREE CULTURAL
PER IL SECONDO BIENNIO E IL
QUINTO ANNO DEI LICEI
Naturalmente ogni Istituto attiverà la tipologia e il numero
di dipartimenti più funzionale alla propria organizzazione,
alla propria storia, alle proprie esigenze del momento ecc..
Funzioni , obiettivi di lavoro e risultati
attesi
Pur rimettendosi all’autonomia organizzativa delle singole
scuole , nel Regolamento sono indicati gli obiettivi di lavoro
comuni a cui i dipartimenti devono riferirsi:
 Maggior raccordo tra i vari ambiti disciplinari e per realizzare
interventi sistematici in relazione alla didattica per
competenze, all’orientamento e alla valutazione degli
apprendimenti
 Valorizzare la dimensione collegiale e operativa dei docenti,
strumento prioritario per innalzare la qualità del processo di
insegnamento-apprendimento
 Presidiare la continuità verticale e la coerenza interna al
curricolo, vigilare sui processi di apprendimento per lo
sviluppo dei saperi e delle competenze previste nei profili dei
vari indirizzi, la cui attuazione è facilitata da una progettualità
condivisa e un’articolazione flessibile.
Dipartimento Disciplinare :
Gli obiettivi di lavoro sono centrati
sull’individuazione di come i risultati
d’apprendimento,legati alla singola materia di
insegnamento, rispondono al PECUP e
contribuiscono alla costruzione delle competenze; è
prevedibile sia un lavoro di ricerca azione per
l’individuazione delle pratiche più efficaci e
finalizzate alla personalizzazione
dell’apprendimento sia alla produzione di prove di
verifica comuni legate ad obiettivi disciplinari
Dipartimento di Asse :
Gli obiettivi di lavoro superano la progettazione
disciplinare , si affronta l’approfondimento dei nuclei
fondanti dell’asse di riferimento , si propongono attività
didattiche integrate anche con altri assi( unità di
apprendimento), vi è l’individuazione di forme di
valutazione del raggiungimento di competenzenell’ottica dell’apprendimento permanente e dello
sviluppo delle competenze strategiche, la predisposizione
di forme di continuità verticale tra scuole secondarie
superiori di primo e secondo grado e tra primo e
secondo biennio; vi è la formulazione di proposte , la
diffusione di strumenti e di pratiche per la valutazione ,
con particolare attenzione al quadro di riferimento
OCSE-PISA .
Dipartimento di Indirizzo/area culturale:
Gli obiettivi di lavoro si riferiscono all’integrazione di
conoscenze e abilità in funzione delle competenze identificate
nel profilo professionale in uscita, alla definizione di
indicatori e descrittori come criteri per la valutazione delle
performance, si individuano UDA a spiccata valenza
professionale che prevedono collegialità didattica e
valutativa centrata su un approccio per competenze, si
affrontano l’integrazione tra competenze specifiche dell’area
di indirizzo e discipline di istruzione generale, la ricerca di
collaborazioni con l’esterno finalizzate ad una maggiore
integrazione con il territorio , azioni di collaborazione e stretto
collegamento con il CTS, la formulazione di proposte di spazi
e le forme di autonomia e flessibilità del quadro orario come
risorse per il progetto didattico.
Trasversale al lavoro dei dipartimenti vi
sono:
 Le attività di documentazione in progress per la
diffusione e trasmissione degli strumenti e materiali
didattici garantendo continuità e trasferibilità ed
innovazione nell’azione didattica;
 Le attività di formazione, intese anche come ricercaazione , finalizzate alla ricerca di una condivisione di
approccio educativo e alla individuazione di metodologie
idonee a collegare i saperi disciplinari con gli assi
culturali
 Le azioni organizzative che favoriscono lo snodo tra prese
di decisione assunte in dipartimento e ricadute in
consiglio di classe e in collegio dei docenti.
Il sistema dei rapporti
La costituzione dei dipartimenti come articolazione
del collegio dei docenti apre una serie di problemi ,
di non immediata soluzione, che riguardano il tema
cruciale del rapporto tra collegio e dipartimenti , vale
a dire il tema delle modalità e dei luoghi di
costruzione delle decisioni. Temi che richiedono una
grande disponibilità alla sperimentazione per
individuare le modalità di lavoro più produttive ed
efficaci. Altrimenti i punti di forza che il
dipartimento presenta come soggetto progettuale e
operativo potrebbero tradursi in altrettante criticità.
Il sistema dei rapporti
Il Dipartimento, in continuità con la funzione del
Collegio dei Docenti , perfeziona l’elaborazione
progettuale in chiave operativa e realizza l’azione che
deve stare dentro al quadro degli obiettivi, nel rispetto di
quella strategia complessiva che tiene insieme le azioni in
cui poi il Consiglio di Classe concretizza l’offerta
formativa.
E’ tale strategia che, garantendo l’unitarietà delle
azioni, ne assicura l’efficacia mentre attribuisce un
senso e una direzione a quel compito in cui il singolo
docente può riconoscere il proprio spazio professionale.
Rapporto tra Dipartimenti e CdC
I Dipartimenti sono lo snodo cruciale tra la
programmazione dipartimentale in cui si elaborano
le linee generali del curricolo, della valutazione e
delle proposte di formazione e la realizzazione
concreta all’interno del contesto di una specifica
classe .
L’integrazione con il Consiglio di Classe consente la
personalizzazione dell’apprendimento , la
costruzione di ambienti d’apprendimento in cui gli
studenti percepiscono una cornice di senso comune.
Rapporto tra Dipartimenti e tra
Dipartimenti e CTS
 Diviene assolutamente importante presidiare l’integrazione tra
dipartimenti diversi; può farlo un gruppo costituito dalla funzione
strumentale per il POF che coordina i referenti dei diversi
dipartimenti, oppure il responsabile per la qualità ecc, o un nuovo
gruppo di coordinamento creato ad hoc. Le decisioni dipenderanno
dalla preesistente organizzazione della scuola.
 Il raccordo con il CTS è indispensabile perché se è vero che il CTS
fornisce proposte di sviluppo di progetti, di costruzione di percorsi
di raccordo con il territorio sono i dipartimenti che devono
raccogliere e sviluppare le proposte e , allo stesso modo, i
dipartimenti possono inoltrare al CTS richieste di proposte e
sviluppo. Il raccordo CTS e dipartimenti , soprattutto di indirizzo,
può essere facilitato se almeno il referente o un componente
autorevole del dipartimento è presente anche nel CTS.
Riassumendo
UNO SCHEMA UTILE
ORGANIZZAZIONE E TEMPISTICA
Modalità di funzionamento
 I Dipartimenti sono nominati con provvedimento del dirigente scolastico a
seguito di delibere degli organi collegiali : il Collegio dei Docenti ne
definisce ambiti , funzioni e regolamenti; il Consiglio di Istituto ne ratifica
la nascita. Il loro mandato ha durata limitata ed è rinnovabile a seguito di
delibera degli Organi competenti.
Aspetti di processo e tempi di lavoro
 Discussione in Collegio sulle diverse opzioni di raggruppamento (




dipartimenti disciplinari, di asse, di indirizzo..). Inizio anno scolastico
Previsione all’interno del piano annuale delle attività di un numero
consistente di ore ( almeno 4 riunioni di 2 ore nel corso dell’a.s.)
Garanzia di autonomia gestionale ai dipartimenti ( date di convocazione,
o.d.g., nomina referente..)
Raccordo tra compiti affidati al referente, azioni di sviluppo della scuola,
funzionigramma, contrattazione..
Definizione di una nuova modulistica
Due possibili percorsi
 Un percorso realmente attuato in un Istituto
Tecnico Tecnologico
 Un percorso realmente attuato in un Liceo
Scientifico
UN POSSIBILE REGOLAMENTO
 Definizione
 Art. 1 Composizione
 Art. 2 Compiti del Dipartimento
 Art. 3 Funzionamento del dipartimento
 Art. 4 Compiti del coordinatore
I dipartimenti tra difficoltà e risorse
Da quanto finora esposto è possibile prevedere alcune criticità nel
funzionamento dei dipartimenti:
La difficoltà di:
 Mettersi in discussione.
 Superare il livello del “disciplinare”.
 Lavorare nell’ottica di una didattica orientata alla promozione delle
competenze.
 Affrontare il problema del metodo: ovvero come fare in modo che i
docenti lavorino sulla esplicitazione dei processi formativi,
riflettano sulla collocazione del dipartimento all’interno dello
statuto disciplinare, per arrivare ad una diversa organizzazione dei
contenuti.
 Caratterizzare il profilo curvandolo alle esigenze del territorio
 Ri-trovare le connessioni e gli intrecci tra le articolazioni della
collegialità (CD, CdI, CdC..) e i nuovi interlocutori (CTS).
I dipartimenti tra difficoltà e risorse
Altre criticità possono emergere nell’uso dei tempi a
disposizione: trattandosi di articolazioni del Collegio, i
tempi per i lavori dei Dipartimenti sono limitati a quanto
definito contrattualmente. Se ai Dipartimenti si vogliono
affidare funzioni complesse legate alla progettazione, alla
realizzazione e alla valutazione occorre prevedere tempi
distesi superiori a quanto ora è possibile( 40 ore, a cui
vanno sottratte le ore destinate al Collegio dei docenti). Il
Collegio dovrà pertanto esprimersi dando forma al piano
annuale delle attività con l’introduzione dei dipartimenti,
destinando ad essi tempi e mezzi adeguati .Tutto ciò
evidentemente si scontra con la rigidità del modello
organizzativo della scuola italiana. Sarebbe auspicabile
un possibile superamento/adattamento della norma.
I dipartimenti tra difficoltà e risorse
L’adozione dei dipartimenti presuppone anche
l’introduzione di una nuova cultura organizzativa che
identifichi soluzioni “ad hoc” dinamiche e flessibili, a
seconda degli obiettivi e dei contenuti. E’ la cultura più
funzionale alla scuola dell’autonomia che ha come
obiettivo strategico l’implementazione delle risorse di
ogni istituzione scolastica quali:
 Il patrimonio pedagogico - didattico di ogni comunità
scolastica
 La formazione
 La disponibilità alla ricerca didattico - educativa
Compito a casa 1
Partendo dall’analisi dell’esistente:
 Realtà dell’Istituzione scolastica
 Obiettivi da conseguire
 Clima organizzativo
Descrivere il modello organizzativo praticato,
individuando:
 Punti di forza
 Punti di debolezza
 Azioni di miglioramento
Compito a casa 2
Nell’ambito del modello organizzativo utilizzato,
illustrare come è stato raggiunto uno degli obiettivi
previsti dal Regolamento ( diapositiva n. 28)
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