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i dipartimenti - IISS Paciolo d`Annunzio
I DIPARTIMENTI DI ANNAMARIA GRECO BOLOGNA 07/05/2013 NORMATIVA LEGISLAZIONE LE PREMESSE NORMATIVE GIUSTIFICAZIONE CULTURALE L’esigenza di riqualificare in modo non occasionale il processo di insegnamento-apprendimento è sentita da molto tempo nella scuola anche se non vi è stata condivisione sufficiente sugli strumenti e sui modelli organizzativi più idonei per realizzare lo scopo. Il Collegio dei Docenti, che pure ha un ruolo fondamentale nello sviluppo delle Istituzioni Scolastiche Autonome ,non può essere utile in questa direzione, se non nel senso di effettuare scelte strategiche sono indispensabili articolazioni del collegio per favorire l’elaborazione di percorsi di apprendimento che integrino i contributi provenienti da diversi ambiti disciplinari. GIUSTIFICAZIONE CULTURALE Da anni ormai sono nate, in molte scuole, esperienze di Dipartimenti Disciplinari, dove gli insegnanti hanno trovato un’occasione costante per un’evoluzione in senso coooperativo della progettazione didattica che li ha aiutati a: superare una visione centrata sulla propria disciplina, ad unire la teoria alla pratica, a fare nel concreto ricerca-azione, costruendo insieme il curricolo per ogni area disciplinare. GIUSTIFICAZIONE CULTURALE Ora si è aperta la fase del passaggio ai nuovi ordinamenti: la centratura sull’apprendimento è un elemento fortemente innovativo, in particolare per la scuola secondaria superiore, così come la laboratorialità della didattica la flessibilità dei percorsi. GIUSTIFICAZIONE CULTURALE Per realizzare davvero quanto auspicato è necessaria la definizione di strumenti organizzativi interni alla scuola, quali i Dipartimenti, che determinino una frattura con il consueto e agevolino la ricerca di strumenti didattici per far fronte all’innovazione. Alcuni Collegi stanno proponendo un nuovo modello organizzativo dei Dipartimenti riferiti non più alle singole discipline, ma agli Assi Culturali e/o alle Aree di Indirizzo/Aree culturali. GIUSTIFICAZIONE CULTURALE Agevola la gestione della complessità Agevola il processo di costruzione delle decisioni Contribuisce alla creazione di un nuovo spazio per l’esercizio della professionalità docente in cui tenere insieme il punto di vista generale( finalità, obiettivi, criteri pedagogici..) con quello più particolare e concreto del lavoro con gli studenti, con i colleghi, le famiglie , il territorio.. Allarga e approfondisce la discussione tra docenti GIUSTIFICAZIONE CULTURALE L’articolazione del collegio dei docenti in dipartimenti può rispondere a queste esigenze. Essi si collocano in una posizione intermedia tra il Collegio dei docenti e il Consiglio di classe: tra la enunciazione dei principi , delle finalità , degli obiettivi generali dell’istituto e la traduzione in termini didattici e operativi di essi. Un duplice percorso DAL COLLEGIO DEI DOCENTI AI CONSIGLI DI CLASSE Muove il processo di concretizzazione degli obiettivi generali che il Paese, la Regione, la società affidano alla scuola ; un processo di elaborazione progettuale e di progettazione esecutiva Un duplice percorso DAI CONSIGLI DI CLASSE AL COLLEGIO DEI DOCENTI Muove il processo di validazione e di verifica del raggiungimento degli obiettivi necessari per la riformulazione e la conseguente riprogettazione e di costruzione condivisa delle decisioni Facilità di comunicazione Il dipartimento diventa allora il luogo in cui le informazioni possono circolare con la distensione e l’ampiezza necessaria e diventare oggetto di discussione , di confronto tra i docenti per costruire un solido fondamento ai compiti del collegio, siano essi di tipo deliberativo o, più semplicemente consultivo. Rispetto al collegio, infatti, il dipartimento gode di una maggiore facilità nella comunicazione , nel senso etimologico del termine, di condivisione del senso e del significato dell’azione. Facilità di comunicazione Un dato oggettivo : le dimensioni ridotte agevolano il dialogo e il confronto; Un elemento significativo: consiste nel fatto che i componenti del dipartimento , di qualsiasi natura esso sia – disciplinare, di asse, di indirizzo … - sono accomunati da una serie di fattori – formazione, competenze, interessi, obiettivi professionali specifici, sensibilità rispetto ad un aspetto particolare del lavoro- che possono liberare la collegialità dal ritualismo e consentire di impostare e realizzare un lavoro di squadra al tempo stesso efficace e gratificante. Efficace in ordine al raggiungimento degli obiettivi , alla predisposizione di validi strumenti concettuali ed operativi per i singoli docenti e per i consigli di classe ; Gratificante rispetto alla crescita professionale e , in particolare, all’approfondimento della riflessione sul sé professionale cui il confronto e il dialogo autentici conducono. Occorre costruirne la necessità In questo caso il dipartimento: Diventa elemento dinamico centrale dei processi di innovazione Adempie ad un cambiamento reale Predispone strumenti operativi per i singoli docenti e per i consigli di classe Altrimenti Difficoltà a tradurre in azioni concrete, che abbiano effettivamente una ricaduta sulla modifica del processo di insegnamento-apprendimento Viene percepito come una sovrastruttura Sensazione che dopo le riunioni non si sia spostato nulla Come costruire l’opportunità di costituirsi in dipartimenti Diffusione dell’informazione a tutti i docenti del ruolo che possono avere i dipartimenti e delle conseguenti modalità di lavoro, all’interno del processo di riordino complessivo della scuola di secondo grado ( a cura del DS , dello staff e della figura strumentale per il POF) Ricerca dell’integrazione dei dipartimenti all’interno dell’assetto organizzativo ,individuando la congruenza tra finalità generali della scuola e mandato affidato ai dipartimenti , specificando i rapporti di collaborazione con gli altri organi collegiali e con il CTS, definendo gli elementi che saranno considerati in sede di valutazione ( a cura del DS , del suo staff, dei responsabili della qualità e della valutazione / autovalutazione d’istituto, se presenti). Un investimento sul dipartimento tocca il cuore del curricolo favorisce l’elaborazione di percorsi di apprendimento che integrino i contributi provenienti da diversi ambiti disciplinari. struttura gli esiti degli apprendimenti attesi dagli allievi a conclusione del percorso di studio in conoscenze,abilità,competenze; avvia, nel contesto del Piano dell'offerta Formativa dell'Istituto, la progettazione didattica per competenze e sostiene il percorso verso la loro formale certificazione. Ripensa l’impostazione del curricolo tipicamente disciplinare e considera le competenze maturate come obiettivo conclusivo del percorso di insegnamento –apprendimento presidia il processo di avvicinamento verso la nuova impostazione evitando che si crei un corto circuito tra l’ideale troppo lontano da raggiungere, ed il reale praticabile. Criteri attorno ai quali organizzare i Dipartimenti Il collegio deve esprimersi su quali criteri adottare per la costituzione dei dipartimenti. All’interno dell’autonomia organizzativa sono possibili diverse scelte, ciascuna dovrà essere esaminata sullo sfondo della realtà dell’istituto, di quelle che sono le finalità prevalenti, del clima organizzativo presente e degli obiettivi da conseguire . Due le opzioni fondamentali: CRITERI FISSI ORGANIZZAZIONE FONDATA SULLA STABILITA’ DEI COMPONENTI CRITERI VARIABILI CRITERI FLESSIBILI CON PRESENZE NON COSTANTI IN RAGIONE DI ALCUNE SITUAZIONI O MOMENTI Due modalità organizzative Modalità organizzativa fissa: con aggregazione di docenti fondata su appartenenze disciplinari o di area disciplinare, di asse, di indirizzo, stabili. Rende facilmente determinabile il lavoro, manca però la capacità di riorganizzazione sulla base di sopraggiunte necessità Modalità organizzativa variabile: le aggregazioni tra docenti sono funzionali al raggiungimento di un obiettivo e successivamente modificabili in corso d’anno. La composizione variabile presuppone la capacità di adattarsi a diverse situazioni, di tenere sotto controllo i processi di evoluzione dei gruppi diversificati In base a questa scelta sono possibili: Dipartimenti disciplinari Dipartimenti di Asse Dipartimenti di Indirizzo/d’Area Dipartimenti di rete Dipartimenti disciplinari Fondati sulla specificità della singola disciplina. Il vantaggio è di una forte omogeneità dei comportamenti, lo svantaggio evidente è la difficoltà di costituirsi in funzione di un lavoro interdisciplinare. Soprattutto nel primo biennio , un’organizzazione di questo tipo difficilmente consente un lavoro funzionale al conseguimento delle competenze distinte per asse , secondo quanto previsto dal DM 139 /07, e al momento dalla compilazione della certificazione delle competenze di base, secondo quanto previsto dall’allegato al DM n. 9 del 2010,emergeranno delle difficoltà consistenti. Una modalità organizzativa fondata sulla singola disciplina dovrà necessariamente essere rivista e/o integrata anche alla luce delle Linee Guida ove si fa specifico riferimento alla dimensione interdisciplinare : “ In particolare, nel primo biennio, i dipartimenti possono svolgere una funzione strategica per il consolidamento, con il concorso di tutte le discipline, delle competenze di base per la lingua italiana, la lingua straniera e la matematica, per il raccordo tra i saperi disciplinari e gli assi culturali previsti dall’obbligo di istruzione e tra l’area di istruzione generale e le aree di indirizzo”. E alla luce del Regolamento istitutivo dei Licei e delle Indicazioni Nazionali, là dove si parla, p.es, di “ individuare le interazioni tra le diverse forme del sapere”, “comprendere … i nessi tra i metodi di conoscenza propri della matematica e delle scienze sperimentale quelli propri dell’indagine di tipo umanistico”. Dipartimento d’Asse Rispondono meglio a quanto richiesto dal regolamento e dalle Linee Guida perché il criterio per la composizione è l’individuazione delle discipline che possono concorrere alle competenze previste dai diversi assi e/o dalle competenze di cittadinanza. La progettazione , la realizzazione e valutazione degli interventi formativi mirati potrà contare sulla partecipazione di docenti di diverse discipline e che coprono l’intera gamma dei consigli di classe. Il vantaggio è notevole anche se pone alcuni problemi da non sottovalutare: qualora l’istituto sia molto grande anche le aggregazioni per asse comportano la presenza alle riunioni di molti docenti e questo rende il lavoro non sempre produttivo. Negli Istituti Tecnici ad indirizzo tecnologico , all’interno dell’asse scientifico-tecnologico possono confluire non solo le materie che fanno riferimento a scienze integrate ma anche tecnologie informatiche , tecnologie e tecniche di rappresentazione grafica, scienze e tecnologie applicate che solitamente non condividono paradigmi di riferimento e neppure pratiche e strategie di lavoro; scienze motorie potrebbe confluire sia nell’asse storicosociale , qualora si consideri l’insegnamento funzionale prevalentemente all’acquisizione di regole, sia nell’asse dei linguaggi , se è considerata funzionale all’espressione, si potrebbe inserire anche nell’asse scientifico in virtù della parte di fisiologia presente nei contenuti; i docenti di ed fisica dovrebbero essere presenti, di volta in volta a seconda dell’o.d.g., alle riunioni di Assi differenti. Si tratta di questioni organizzative , di scelte didattiche e anche di tipo relazionale: per essere affrontate, richiedono delle scelte di fondo e queste sono possibili solo se sono collocate in sintonia con le scelte fondamentali dell’Istituto. Dipartimento d’Asse E’ all’interno del Dipartimento di Asse che si gettano le basi per il lavoro interdisciplinare orientato al raggiungimento di competenze, per la definizione di obiettivi di lavoro comuni, per l’ analisi disciplinare e la declinazione del profilo in uscita in abilità e competenze, per l’ individuazione delle strategie e dei criteri,per la verifica,per la definizione di indicatori e descrittori come criteri per la valutazione delle performance E’ all’interno del Dipartimento di Asse che si può realizzare, in concreto, l’integrazione delle Scienze, che comporta la costruzione di un metodo condiviso per organizzare concettualmente le discipline scientifiche ed individuarne i fondamenti comuni, dove si può costruire la trasversalità e sviluppare le analogie funzionali, presupposto della flessibilità strategica, al fine di rendere lo studente più flessibile nell’affrontare i problemi reali nella loro complessità. Dipartimento d’Asse E’ all’interno del Dipartimento di Asse che si può chiarire e gestire il rapporto tra “competenze chiave di cittadinanza” e “competenze disciplinari,”perché è lì che l’educazione può promuovere “l’intelligenza generale” E’ all’interno del Dipartimento di Asse che si può sviluppare uno dei momenti che maggiormente qualificano la vita e le attività delle scuole : l’ideazione Dipartimenti di indirizzo / area culturale Possono rispondere in modo puntuale alla richiesta di condividere delle scelte funzionali alla costruzione del profilo professionale/in uscita . Sono particolarmente interessanti a partire dal secondo biennio perché consentono una distribuzione del lavoro tra le materie in funzione delle competenze da conseguire , lasciano in ombra però l’intervento delle discipline dell’area di istruzione generale con cui devono collaborare affinché la scuola eviti lo scollamento tra aspetti tecnici e il livello etico-valoriale. Dipartimenti di Rete/area territoriale: possono rispondere all’esigenza di una maggiore omogeneità tra istituzioni scolastiche affini presenti nel territorio, in una situazione in cui il passaggio dal “ programma” alle “indicazioni” e “linee guida”amplia il margine di scelta e il rischio di uno scollamento tra le scuole invece di un reciproco arricchimento. Si potrebbe pensare a : AGLI ASSI CULTURALI DIPARTIMENTI RIFERITI: PER IL BIENNIO ALLE AREE DI INDIRIZZO PER IL SECONDO BIENNIO E IL QUINTO ANNO DEGLI ISTITUTI TECNICI E PROFESSIONALI ALLE AREE CULTURAL PER IL SECONDO BIENNIO E IL QUINTO ANNO DEI LICEI Naturalmente ogni Istituto attiverà la tipologia e il numero di dipartimenti più funzionale alla propria organizzazione, alla propria storia, alle proprie esigenze del momento ecc.. Funzioni , obiettivi di lavoro e risultati attesi Pur rimettendosi all’autonomia organizzativa delle singole scuole , nel Regolamento sono indicati gli obiettivi di lavoro comuni a cui i dipartimenti devono riferirsi: Maggior raccordo tra i vari ambiti disciplinari e per realizzare interventi sistematici in relazione alla didattica per competenze, all’orientamento e alla valutazione degli apprendimenti Valorizzare la dimensione collegiale e operativa dei docenti, strumento prioritario per innalzare la qualità del processo di insegnamento-apprendimento Presidiare la continuità verticale e la coerenza interna al curricolo, vigilare sui processi di apprendimento per lo sviluppo dei saperi e delle competenze previste nei profili dei vari indirizzi, la cui attuazione è facilitata da una progettualità condivisa e un’articolazione flessibile. Dipartimento Disciplinare : Gli obiettivi di lavoro sono centrati sull’individuazione di come i risultati d’apprendimento,legati alla singola materia di insegnamento, rispondono al PECUP e contribuiscono alla costruzione delle competenze; è prevedibile sia un lavoro di ricerca azione per l’individuazione delle pratiche più efficaci e finalizzate alla personalizzazione dell’apprendimento sia alla produzione di prove di verifica comuni legate ad obiettivi disciplinari Dipartimento di Asse : Gli obiettivi di lavoro superano la progettazione disciplinare , si affronta l’approfondimento dei nuclei fondanti dell’asse di riferimento , si propongono attività didattiche integrate anche con altri assi( unità di apprendimento), vi è l’individuazione di forme di valutazione del raggiungimento di competenzenell’ottica dell’apprendimento permanente e dello sviluppo delle competenze strategiche, la predisposizione di forme di continuità verticale tra scuole secondarie superiori di primo e secondo grado e tra primo e secondo biennio; vi è la formulazione di proposte , la diffusione di strumenti e di pratiche per la valutazione , con particolare attenzione al quadro di riferimento OCSE-PISA . Dipartimento di Indirizzo/area culturale: Gli obiettivi di lavoro si riferiscono all’integrazione di conoscenze e abilità in funzione delle competenze identificate nel profilo professionale in uscita, alla definizione di indicatori e descrittori come criteri per la valutazione delle performance, si individuano UDA a spiccata valenza professionale che prevedono collegialità didattica e valutativa centrata su un approccio per competenze, si affrontano l’integrazione tra competenze specifiche dell’area di indirizzo e discipline di istruzione generale, la ricerca di collaborazioni con l’esterno finalizzate ad una maggiore integrazione con il territorio , azioni di collaborazione e stretto collegamento con il CTS, la formulazione di proposte di spazi e le forme di autonomia e flessibilità del quadro orario come risorse per il progetto didattico. Trasversale al lavoro dei dipartimenti vi sono: Le attività di documentazione in progress per la diffusione e trasmissione degli strumenti e materiali didattici garantendo continuità e trasferibilità ed innovazione nell’azione didattica; Le attività di formazione, intese anche come ricercaazione , finalizzate alla ricerca di una condivisione di approccio educativo e alla individuazione di metodologie idonee a collegare i saperi disciplinari con gli assi culturali Le azioni organizzative che favoriscono lo snodo tra prese di decisione assunte in dipartimento e ricadute in consiglio di classe e in collegio dei docenti. Il sistema dei rapporti La costituzione dei dipartimenti come articolazione del collegio dei docenti apre una serie di problemi , di non immediata soluzione, che riguardano il tema cruciale del rapporto tra collegio e dipartimenti , vale a dire il tema delle modalità e dei luoghi di costruzione delle decisioni. Temi che richiedono una grande disponibilità alla sperimentazione per individuare le modalità di lavoro più produttive ed efficaci. Altrimenti i punti di forza che il dipartimento presenta come soggetto progettuale e operativo potrebbero tradursi in altrettante criticità. Il sistema dei rapporti Il Dipartimento, in continuità con la funzione del Collegio dei Docenti , perfeziona l’elaborazione progettuale in chiave operativa e realizza l’azione che deve stare dentro al quadro degli obiettivi, nel rispetto di quella strategia complessiva che tiene insieme le azioni in cui poi il Consiglio di Classe concretizza l’offerta formativa. E’ tale strategia che, garantendo l’unitarietà delle azioni, ne assicura l’efficacia mentre attribuisce un senso e una direzione a quel compito in cui il singolo docente può riconoscere il proprio spazio professionale. Rapporto tra Dipartimenti e CdC I Dipartimenti sono lo snodo cruciale tra la programmazione dipartimentale in cui si elaborano le linee generali del curricolo, della valutazione e delle proposte di formazione e la realizzazione concreta all’interno del contesto di una specifica classe . L’integrazione con il Consiglio di Classe consente la personalizzazione dell’apprendimento , la costruzione di ambienti d’apprendimento in cui gli studenti percepiscono una cornice di senso comune. Rapporto tra Dipartimenti e tra Dipartimenti e CTS Diviene assolutamente importante presidiare l’integrazione tra dipartimenti diversi; può farlo un gruppo costituito dalla funzione strumentale per il POF che coordina i referenti dei diversi dipartimenti, oppure il responsabile per la qualità ecc, o un nuovo gruppo di coordinamento creato ad hoc. Le decisioni dipenderanno dalla preesistente organizzazione della scuola. Il raccordo con il CTS è indispensabile perché se è vero che il CTS fornisce proposte di sviluppo di progetti, di costruzione di percorsi di raccordo con il territorio sono i dipartimenti che devono raccogliere e sviluppare le proposte e , allo stesso modo, i dipartimenti possono inoltrare al CTS richieste di proposte e sviluppo. Il raccordo CTS e dipartimenti , soprattutto di indirizzo, può essere facilitato se almeno il referente o un componente autorevole del dipartimento è presente anche nel CTS. Riassumendo UNO SCHEMA UTILE ORGANIZZAZIONE E TEMPISTICA Modalità di funzionamento I Dipartimenti sono nominati con provvedimento del dirigente scolastico a seguito di delibere degli organi collegiali : il Collegio dei Docenti ne definisce ambiti , funzioni e regolamenti; il Consiglio di Istituto ne ratifica la nascita. Il loro mandato ha durata limitata ed è rinnovabile a seguito di delibera degli Organi competenti. Aspetti di processo e tempi di lavoro Discussione in Collegio sulle diverse opzioni di raggruppamento ( dipartimenti disciplinari, di asse, di indirizzo..). Inizio anno scolastico Previsione all’interno del piano annuale delle attività di un numero consistente di ore ( almeno 4 riunioni di 2 ore nel corso dell’a.s.) Garanzia di autonomia gestionale ai dipartimenti ( date di convocazione, o.d.g., nomina referente..) Raccordo tra compiti affidati al referente, azioni di sviluppo della scuola, funzionigramma, contrattazione.. Definizione di una nuova modulistica Due possibili percorsi Un percorso realmente attuato in un Istituto Tecnico Tecnologico Un percorso realmente attuato in un Liceo Scientifico UN POSSIBILE REGOLAMENTO Definizione Art. 1 Composizione Art. 2 Compiti del Dipartimento Art. 3 Funzionamento del dipartimento Art. 4 Compiti del coordinatore I dipartimenti tra difficoltà e risorse Da quanto finora esposto è possibile prevedere alcune criticità nel funzionamento dei dipartimenti: La difficoltà di: Mettersi in discussione. Superare il livello del “disciplinare”. Lavorare nell’ottica di una didattica orientata alla promozione delle competenze. Affrontare il problema del metodo: ovvero come fare in modo che i docenti lavorino sulla esplicitazione dei processi formativi, riflettano sulla collocazione del dipartimento all’interno dello statuto disciplinare, per arrivare ad una diversa organizzazione dei contenuti. Caratterizzare il profilo curvandolo alle esigenze del territorio Ri-trovare le connessioni e gli intrecci tra le articolazioni della collegialità (CD, CdI, CdC..) e i nuovi interlocutori (CTS). I dipartimenti tra difficoltà e risorse Altre criticità possono emergere nell’uso dei tempi a disposizione: trattandosi di articolazioni del Collegio, i tempi per i lavori dei Dipartimenti sono limitati a quanto definito contrattualmente. Se ai Dipartimenti si vogliono affidare funzioni complesse legate alla progettazione, alla realizzazione e alla valutazione occorre prevedere tempi distesi superiori a quanto ora è possibile( 40 ore, a cui vanno sottratte le ore destinate al Collegio dei docenti). Il Collegio dovrà pertanto esprimersi dando forma al piano annuale delle attività con l’introduzione dei dipartimenti, destinando ad essi tempi e mezzi adeguati .Tutto ciò evidentemente si scontra con la rigidità del modello organizzativo della scuola italiana. Sarebbe auspicabile un possibile superamento/adattamento della norma. I dipartimenti tra difficoltà e risorse L’adozione dei dipartimenti presuppone anche l’introduzione di una nuova cultura organizzativa che identifichi soluzioni “ad hoc” dinamiche e flessibili, a seconda degli obiettivi e dei contenuti. E’ la cultura più funzionale alla scuola dell’autonomia che ha come obiettivo strategico l’implementazione delle risorse di ogni istituzione scolastica quali: Il patrimonio pedagogico - didattico di ogni comunità scolastica La formazione La disponibilità alla ricerca didattico - educativa Compito a casa 1 Partendo dall’analisi dell’esistente: Realtà dell’Istituzione scolastica Obiettivi da conseguire Clima organizzativo Descrivere il modello organizzativo praticato, individuando: Punti di forza Punti di debolezza Azioni di miglioramento Compito a casa 2 Nell’ambito del modello organizzativo utilizzato, illustrare come è stato raggiunto uno degli obiettivi previsti dal Regolamento ( diapositiva n. 28)