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Diapositiva 1 - Corriere Romano

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Diapositiva 1 - Corriere Romano
•GIUNTA CENTROSINISTRA
GENNAIO – DICEMBRE 2007
TOTALE DELIBERE APPROVATE:312
•GIUNTA CENTRODESTRA
GENNAIO – DICEMBRE 2009
TOTALE DELIBERE APPROVATE: 147
SU 89 CONSIGLI E’ MANCATO IL
NUMERO LEGALE 30 VOLTE
•GIUNTA CENTRODESTRA
GENNAIO – APRILE 2010
TOTALE DELIBERE APPROVATE: 40
SU 25 CONSIGLI E’ MANCATO IL
NUMERO LEGALE 6 VOLTE
GIUNTA A CORTO DI IDEE SENZA STRATEGIE
DI SVILUPPO PER LA CITTA ’
“Il desiderio di Alemanno : i sottopassi”
Dopo due anni di amministrazione di centrodestra al Comune di Roma, il
gruppo del PD Capitolino esprime un giudizio fortemente negativo sull’azione
di governo sviluppata dal Sindaco Alemanno.
Due i punti fondamentali sui quali esprimiamo con fermezza il nostro giudizio:
1) la mancanza di risposte adeguate alla crisi economica con una
sottovalutazione del ruolo positivo dell’ente locale nel sostenere l’economia e
l’occupazione nel territorio;
2) l’assenza di una strategia di governo della città che guarda al futuro
e allo sviluppo
Come forza di opposizione abbiamo chiare le priorità e le attese di cittadini,
categorie e aziende.
Per questo motivo abbiamo in questi due anni lavorato per migliorare dove
possibile le proposte, poche per la verità, della giunta.
La nostra attenzione si è concentrata soprattutto sul sostegno delle fasce
sociali disagiate in un grave momento di crisi economica e sul rilancio dello
sviluppo.
Altrettanta attenzione da parte della giunta invece non c’è stata.
Come rilevato dal CRESME si è passati dalle 304 gare d’appalto per lavori
pubblici del 2007, alle 102 del 2008 e alle 74 del 2009.I fondi impegnati
passano dai 491 milioni euro del 2007 ai 177 del 2008, fino ai 145 del 2009.
Il dato fornito dal CRESME, la dice lunga sull’incapacità della giunta
Alemanno di proporre soluzioni per sostenere le imprese e l’occupazione nel
territorio romano.
Il giudizio di inadeguatezza espresso dal gruppo del PD riguarda quindi lo
scarso sostegno alla PMI e la confusione nella gestione della Holding
Comunale da noi più volte denunciata, a partire dai crolli del titolo e
dall’annunciata svendita di ACEA fino al mancato contratto di servizio di AMA.
Per quanto riguarda la riqualificazione delle periferie siamo di fronte
all’assenza quasi totale di impegni. La scelta sciagurata e più volte
denunciata dal nostro gruppo, di non presentare per tempo il bilancio di
previsione 2010 deprime ancora di più una economia che mostra già gravi
segnali di cedimento come indicano i recenti casi EUTELIA e TELECOM.
Di significativo in questi due anni restano gli annunci di alcune infrastrutture: un
anno fa il Sindaco tirava fuori del cassetto il prolungamento del sottopasso di
Castel Sant’Angelo progettato per il Giubileo durante la giunta Rutelli e a
distanza di un altro anno, solo qualche settimana fa faceva balenare l’idea del
sottopasso dell’Ara Pacis ideato dalla giunta dell’ex Sindaco Veltroni.
Questa Giunta evidentemente è scarsa anche per quanto riguarda le idee.
DUE ANNI DI AMMINISTRAZIONE ALEMANNO
ALL’INSEGNA DI:
•Appalti facili senza gara, solo con senza somma urgenza. Parliamo di 100
milioni di euro
•Gestione appalti grandi eventi
•Qualità di servizi pessima a causa di una gestione aziende Comune di Roma
vedi leggerezza assunzioni personale vedi ancora il caso Andrini
•Vicende che riguardano ricucitura centri urbani Centro Carni e Città bambini e
bambine Centro Carni è stata una speculazione edilizia. L’Ex Fiera di Roma
doveva essere la città bambini e bambine. Il progetto è sparito
•Gestione anomala raccolta differenziata.
FALLIMENTO DEL PIANO DI SICUREZZA DI ALEMANNO
Tra i dodici punti programmatici del Sindaco di
Roma durante la campagna elettorale vi era la
sicurezza che ha giocato sicuramente un ruolo
di primo piano nell’ascesa del consenso da
parte dei cittadini. Punto della situazione dopo
due anni di attività della Giunta Alemanno
verificando le promesse elettorali e gli effetti
prodotti dalle decisioni della Giunta. Azione
politica amministrativa della Giunta
caratterizzata sempre più da una impronta di
natura repressiva escludendo ogni progetto
finalizzato alla comprensione dei fenomeni
sociali con soluzioni che investono l’area della
prevenzione e dell’organizzazione, impegnando
la macchina capitolina quale fulcro di
concertazione tra le varie istituzioni, parti sociali,
compreso il volontariato.
-
Ordinanza antiborsoni e sacchi(niente borsoni o sacchi senza
giustificati motivi;
Ordinanza antirovistaggio;
Ordinanza antiprostituzione;
Ordinanza antigraffitari e antirifiuti;
Ordinanza antimovida;
Ordinanza antilavavetri; Ordinanza anticortei;
Armamento della Polizia Municipale (adesione di circa il 30%)
Patto per Roma:
- schieramento dei militari in città
- aumento delle forze dell’ordine
- impegno quotidiano e massiccio della Polizia Municipale
- le Ronde oggetto di un batage pubblicitario con un tentativo di
istituzionalizzazione anche da parte del governo, sono miseramente
fallite.
“Sala Sistema Roma” e la relativa nomina degli esperti sulla sicurezza
non è riuscita a trovare un
assetto organizzativo definendo le funzioni e le modalità di intervento.
Ufficio Extradipartimentale Coordinamento delle Politiche per la
Sicurezza del Comune di Roma:
- a tutt’oggi non vi è chiarezza sulle competenze e le attività
programmate e svolte e dell’unità di crisi “Sala Sistema Roma”.
- quale tipo di relazione avviene tra gli uffici competenti della macchina
comunale e le altre istituzioni.
- non sono chiari quali e quanti fondi vengono utilizzati per il
mantenimento dell’ufficio.
- cambi di Delega della Sicurezza di più Consiglieri.
- cambi di tre sedi operative della Sala Sistema Roma che peraltro
vive in uno stato di insicurezza Direzionale.
A fronte delle scelte e dell’attività svolta da parte della Giunta Alemanno il
giudizio del PD è fortemente negativo, non si percepisce da parte dei
cittadini un aumento della sicurezza nella città di Roma.
La cura Alemanno si è dimostrata inadeguata ed inconcludente ai bisogni
dei cittadini.
Provvedimenti scollegati da un contesto sociale che richiede invece scelte
strategiche di fondo, forte coinvolgimento delle istituzioni municipali e del
territorio con una adeguata azione sinergica di tutti gli attori in campo,
finalizzata allo sviluppo della qualità della vita nella città nel suo complesso
e nelle sue varie articolazioni.
In questo contesto di diversa visione della sicurezza legati al rispetto della
convivenza civile occorre rivedere l’azione politica sul piano della
sicurezza della città.
DEGRADO ROMA
Buche nelle strade, città sporca, abbandono di rifiuti
e discariche abusive, assenza di manutenzione,
cartelloni pubblicitari abusivi, insegne commerciali
abusive, transenne permanenti per lavori di
manutenzione non eseguiti, mercatini di pancottiglia
ovunque anche in piazze e ville storiche, affissione
selvaggia di manifesti, sosta indiscriminata
di pullman e bus-open al centro storico, tavolino
selvaggio, maxi teloni sui monumenti della città,
degrado dei mezzi pubblici, queste e altre ancora
sono fonte di degrado della città.
E’ stato smantellato il nucleo di vigili urbani per il
decoro e non si riesce mai a capire chi e con quali
risorse si intende tutelare la città.
Avevamo ragione quando in occasione delle recenti ordinanze del Sindaco
Alemanno per inasprire le multe sul decoro urbano abbiamo dichiarato che
era completamente inutile e propagandistico sfornare continue ordinanze
senza essere in grado di assicurarne il rispetto con un adeguato
incremento del personale dei Vigili Urbani e delle risorse economiche. La
giunta Alemanno ha fatto fino ad oggi molta propaganda ma pochissimi
fatti. I dati confermano che i Vigili Urbani, dovendo seguire la viabilità, il
commercio, la sicurezza e tanti altri servizi, non riescono a far rispettare le
norme relative al decoro urbano. Infatti nel 2009 in base all’ultimo
rilevamento effettuato l’ 11 febbraio 2010, in un anno sono stati multati
1170 manifesti abusivi, 104 multe per deiezioni canine, 123 multe per
abbandono di rifiuti non ingombranti, 21 per abbandono di rifiuti
ingombranti, 2 per abbandono di rifiuti ingombranti lontano dai cassonetti.
Un bilancio davvero fallimentare, del tutto insufficiente per costituire un
minimo deterrente al degrado urbano, in una città di tre milioni di abitanti con
una enorme estensione territoriale come Roma.
Ma soprattutto poniamo l’indice sulla grave contraddizione del Sindaco di
Roma che in fatto di decoro predica bene e razzola male, poiché con la
Delibera n. 37 del marzo 2009 ha acconsentito una sanatoria indiscriminata
dei cartelloni pubblicitari che hanno invaso letteralmente la città, i marciapiedi,
le piazze e i giardini, legalizzando e incrementando il più grave e incivile
fenomeno di degrado che la nostra città abbia mai subito.
PIANO NOMADI FALLITO
DUE ANNI DI UNA POLITICA TESA
ALLA DISPERSIONE E SOVRAFFOLAMENTO
Siamo ormai di fronte al fallimento del Piano Nomadi, di cui da quasi un anno
attendiamo la discussione in Consiglio Comunale, un piano scriteriato dove
l’amministrazione capitolina in ansia da sgomberi ha messo in atto due
tipologie di azioni: la dispersione, senza proporre alternative fattibili, di
persone presenti nei campi abusivi che nascondendosi nelle zone limitrofe
hanno poi dato vita a nuovi insediamenti irregolari e il sovraffollamento dei
campi regolari esistenti, con il rischio di trasformare quest’ultimi in vere e
proprie bombe ad orologeria per le comunità Rom e per i residenti.
Inoltre vorremo capire che fine hanno fatto i sei nuovi campi regolari previsti
nel piano nomadi, annunciati in pompa magna dal Sindaco Alemanno e ad
oggi improvvisamente scomparsi dalle cronache dell’attività
dell’amministrazione capitolina.
Ricordiamo inoltre le denunce fatte dalla Comunità di Sant’Egidio e da
Amnesty International sul Piano Nomadi.
Gianni Alemanno: “Non ho nulla in contrario a un Consiglio straordinario sul
piano nomadi, ma l'opposizione non si deve illudere che questo sia un mezzo
per rinviare la nostra azione” 13 novembre 2009
Il Gruppo Consiliare del Pd ha richiesto ben due volte il consiglio
straordinario a Maggio 2009 e poi a novembre dello stesso anno. Il Piano
Nomadi è stato presentato alla stampa il 4 agosto del 2009 quindi a distanza
di 8 mesi il Consiglio Comunale non ha ancora potuto confrontarsi sul tema.
Nel frattempo risulta ferma la procedura dei bandi sulla scolarizzazione e
quella sulla vigilanza. In modo particolare per quello che riguarda la
scolarizzazione dei Rom la politica del sovraffollamento e della dispersione ci
preme sottolineare che l’azione targata Alemanno – Belviso sta procurando
come unico effetto la distruzione di anni ed anni di lavoro messo in campo
dalla precedenti giunte e dal mondo dell’associazionismo, un lavoro
finalizzato all’integrazione dei ragazzi più giovani delle comunità Rom
attraverso l’importante strumento della scolarizzazione.
QUALE SCUOLA?
ASILI NIDO !!!! Nella città di Roma questa giunta non ha permesso
l'inserimento nei bandi di ben 11 nuove strutture, undici nuovi asili nido già
pronti, che avrebbero dovuto essere inaugurati il prossimo settembre. A
queste si aggiungono le 5 strutture in Project Financing cancellati con un
colpo di spugna in una riunione della giunta di poche settimane fa. 16 edifici
in tutto, quindi, dislocati soprattutto nelle periferie, che avrebbero potuto
ospitare complessivamente circa un migliaio di bimbi. CREDIAMO SIA TRA
LE COSE PIU’ GRAVI DI QUESTI DUE ANNI PER LE FAMIGLIE. Disatteso
tutto il piano della precedente amministrazione fino al 2012.
BULLISMO Investiti 800mila euro per un progetto che dovrebbe avere come
obiettivo la lotta al bullismo e che è consistito nella promozione di spettacoli
di Gigi D’Alessio presso il Teatro Tenda itinerante nelle periferie delle città. Ai
ragazzi è stato chiesto di scrivere una canzone che D’Alessio canterà
all’Olimpico il 4 giugno. Nessun altro progetto per il recupero del disagio
giovanile e la prevenzione al bullismo.
EDUCAZIONE INTERCULTURALE E INTEGRAZIONE
Cancellati progetti “storici” come i Poli Intermundia e il Tavolo Interreligioso.
Cancellati i menù etnici sono stati sostituiti da menù regionali.
Il progetto Fratelli d’Italia che doveva sostituire appunti quello di Intermundia, non
ha ricevuto finanziamenti per l’a.s. 2009/2010. Tale progetto peraltro si risolve in
una serie di interventi - corsi di lingua, mediazione linguistica-culturale, traduzione
di materiale informativo - che, messo da parte ogni interesse verso percorsi di
interculturalità, sembra mirare esclusivamente a una rapida “italianizzazione” dei
bambini stranieri.
Ciò è in totale controtendenza rispetto alla storia di questa città come città
accogliente, multicolore e dialogante, grazie anche alla rete di progetti intessuti
dall’amministrazione precedente con le istituzioni scolastiche (menù etnici,
Intermundia, Tavolo Interreligioso), volta a promuovere quell’educazione
interculturale che insieme con l’interesse e la curiosità verso ciò che è diverso
costituisce il miglior antidoto contro tutti i razzismi.
STRANIERI A SCUOLA
Per quanto riguarda le scuole di infanzia comunali nessuna deroga ufficiale per
gli stranieri nati in Italia rispetto al tetto del 30% indicato dalla circolare della
Gelmini come da noi richiesto , né chiarimenti circa le soluzioni adottate
nell’eventualità si dovessero spostare i bambini da un quartiere all’altro (trasporti
comunali?)
CAMPI SCUOLA
E’ stato ridotto (da 18.000 – 9.000) il numero dei campi scuola tradizionalmente
assegnati alle scuole con la motivazione della mancanza delle risorse finanziarie
che risultano invece allocate diversamente (vedi progetto sul bullismo con Gigi
D’Alessio 800.000 euro) ). Si ricordi l’importanza fondamentale dei campi scuola
come esperienze socializzanti e di superamento di conflitti relazionali e di
recupero del disagio. Attenzione però vicenda Ventotene.
MANUTENZIONE SCOLASTICA
Non confermati i fondi destinati alle ristrutturazioni di alcuni edifici dalla passata
amministrazione. Fondi insufficienti, situazione drammatica con la mancata
approvazione del bilancio. Municipi in emergenza.
POLITICHE SULLE DONNE: FILE NOT FOUND
• La Giunta Alemanno ha disatteso l’impegno preso con il Consorzio della Casa
Internazionale delle Donne lo scorso 8 marzo in conferenza stampa al
Campidoglio, relativo ad una definizione delle problematiche relative la novazione
del contratto e il rilascio delle autorizzazioni necessarie all’espletamento delle
attività interne al complesso del Buon Pastore;
• La Delegata alle Pari Opportunità ha assegnato all’Associazione Virtus del
Vaticano la gestione di un centro di accoglienza per le donne vittime di violenza.
Tale associazione è composta da tre uomini (quindi già inadeguata) ma
soprattutto ha preso il posto dell’Associazione Differenza Donna che ha creato
questa struttura e l’ha gestita con competenza e professionalità per tanti anni con
personale qualificato.
• La mancata approvazione del bilancio ha completamente bloccato l’attività della
Commissione delle Elette, avendo essa a tutt’oggi zero euro per la realizzazione
dei progetti presentati da tante associazioni femminili operanti su territorio;
CULTURA E SPORT:
LA POLITICA DEI COMMISSARIAMENTI
Se da un lato il Parlamento vuole attribuire più poteri agli Enti Locali, in
ottemperanza ai principi di Autonomia e Sussidiarietà (come la Legge sulle aree
metropolitane, in particolare su Roma Capitale), in realtà si sta procedendo a
commissariamenti indiscriminati e all’approvazione di leggi che – prevedendo
procedure d’urgenza in ragione di un preminente interesse nazionale – di fatto
esautorano gli Enti Locali del potere di pianificazione sui propri territori. Il Comune di
Roma ne è l’esempio. Dai poli natatori per i Mondiali di Nuoto, ai commissariamenti
delle Soprintendenze di Ostia e Roma, al commissariamento del Teatro dell’Opera di
Roma.
La vicenda dei Mondiali di Nuoto continua a dimostrare che la strategia dei
commissariamenti, limitando l’autonomia decisionale degli Enti Locali è totalmente
fallimentare. Sprechi, lavori non finiti, piscine inutilizzabili, rimbalzi di responsabilità,
sono quel che resta alla città di Roma di più di nove milioni di euro spesi.
C’è poi la questione ancora aperta della Legge sugli Stadi che prevedendo come
criterio di base l’interesse nazionale e la pubblica utilità e imponendo tempi stretti
per l’approvazione dei progetti, di fatto non permette agli Enti Locali una seria
progettazione e valutazione sull’impatto economico, sulla vivibilità dei quartieri
interessati, sull’inserimento degli Stadi e delle cubature residenziali nel tessuto della
città.
Tutti questi esempi possono essere inquadrati in un’unica strategia fatta di leggi ad
hoc per attuare provvedimenti d’emergenza, commissariamenti per aggirare vincoli e
procedure burocratiche trasparenti, e sanatorie che coprono carenze
nell’espletamento dei lavori e dei requisiti previsti dalla Legge.
Il Partito Democratico ha più volte ribadito la propria contrarietà ai
Commissariamenti, uno strumento del quale la giunta Alemanno ne ha fatto prassi
amministrativa, in deroga alle leggi vigenti. Procedure forzate che rischiano di
annullare l’autonomia degli Enti Locali e provocare danni alla città, sottraendo la
possibilità di una programmazione urbanistica e finanziaria seria.
Commissariamento delle Aree Archeologiche
di Roma e Ostia Antica
Con Ordinanza di Commissariamento n.3747 del 21 marzo 2009 avente per
oggetto “Interventi urgenti di protezione civile diretti a fronteggiare la grave
situazione di pericolo in atto nell'area archeologica di Roma e provincia”, il
Capo del Dipartimento della protezione civile è stato nominato Commissario
delegato per “la realizzazione degli interventi urgenti necessari per il
superamento della situazione di grave pericolo in atto nelle aree archeologiche
di Roma e di Ostia antica”.
Il corpo tecnico.- scientifico della Soprintendenza Speciale per i Beni
Archeologici di Roma, “ricordando il dettato costituzionale, la normativa vigente
e i propri organi istituzionali in relazione alla tutela e alla valorizzazione del
patrimonio archeologico di Roma, non ritenendo plausibili le motivazioni addotte
a sostegno di tale provvedimento, che solo un’emergenza di protezione civile
potrebbe giustificare” hanno dichiarato lo stato di agitazione.
“La nomina di un Commissario straordinario – si legge nell’appello promosso dal
comitato - attualmente responsabile del dipartimento della Protezione Civile, di un
vicecommissario attuatore e di consulenti tecnico – scientifici esterni, oltre a porre
l’attività dell’Ufficio di tutela al di fuori dell’amministrazione ordinaria, esautora di
fatto il corpo degli Archeologi, degli Architetti e di tutto il personale tecnico –
amministrativo, della pienezza del proprio ruolo istituzionale determinando una
sovrapposizione e uno svuotamento di funzioni in evidente gravissimo contrasto con
ogni criterio di economicità e di controllo della Pubblica Amministrazione”.
La soppressione della Soprintendenza, ingiustificata dal punto di vista dell’esigenza
funzionale anche in relazione alla sostanziale irrilevanza degli interventi definiti nella
programmazione in ambito di Ordinanza di Commissariamento, ha creato un grave
danno al territorio di Ostia e alle sue specificità.
Il Partito Democratico ha sostenuto con forza l’inutilità del provvedimento che
appare un chiaro segnale di come sia in atto da parte del Governo e
dell’Amministrazione Locale il commissariamento dei propri organi di tutela presenti
sul territorio al fine di istaurare un assetto gestionale di tipo privatistico di Aree
Archeologiche Monumentali di rilevanza mondiale, quali il Colosseo, la Domus Area
e i Fori Imperiali.
Nel Consiglio Straordinario del 29 ottobre 2009, il Partito Democratico con un ordine
del giorno fissava come irrevocabile il termine della scadenza del
Commissariamento, chiedeva al Ministero l’immediato ripristino della
Soprintendenza e la conseguente assegnazione di un Dirigente all’Ufficio e
rappresenta la necessità di un coinvolgimento degli Enti territoriali, in particolare del
Municipio di Ostia, al fine di avviare una politica integrata di valorizzazione culturale
ed ampliamento della fruizione dello specifico patrimonio archeologico e museale.
I Commissariamenti nell’area archeologica di Roma e Ostia Antica, sono stati posti
in essere, si legge nell’ordinanza “per la realizzazione degli interventi urgenti
necessari per il superamento della situazione di grave pericolo in atto nelle aree
archeologiche”, quali ad esempio gli uffici imperiali del Palatino. Il recente crollo
della galleria antistante la Domus Area conferma l’inefficacia e l’inefficienza della
politica dei Commissariamenti.
Il monitoraggio costante, la messa in sicurezza e il consolidamento del nostro
patrimonio archeologico non può essere gestito da un sistema di Commissariamenti
che di fatto esautorano gli organi competenti delle loro funzioni, in evidente e
gravissimo contrasto con ogni criterio di economicità e di controllo della Pubblica
Amministrazione
IL TEATRO DELL’OPERA
Il Ministro per i beni e le attività culturali, il 3 aprile 2009 ha disposto, ai sensi
dell'articolo 21 del decreto legislativo 29 giugno 1996 n. 367, il commissariamento
della Fondazione Teatro dell'Opera di Roma, lo scioglimento del consiglio
d'amministrazione e la nomina del Sindaco di Roma, Giovanni Alemanno, a
commissario straordinario della Fondazione per un periodo di tre mesi.
Il Commissariamento della Fondazione Teatro dell'Opera di Roma ha comportato la
decadenza dei componenti del consiglio di amministrazione in carica, del
sovrintendente Francesco Ernani e del direttore artistico Nicola Sani.
Il commissario straordinario Alemanno ha firmato in data 11 giugno 2009 la
determinazione con la quale si attribuisce “ad interim le funzioni di sovrintendente
della Fondazione Teatro dell’Opera di Roma, con i poteri di cui all’art. 14 dello
Statuto e per la durata del Commissariamento dell’Ente stesso, al dott. Catello De
Martino”. Secondo quanto previsto dal decreto ministeriale, il provvedimento si è
reso necessario a causa della mancata approvazione da parte del consiglio di
amministrazione del bilancio consuntivo 2008 e del bilancio preventivo 2009, nonché
a causa delle allarmanti previsioni riguardanti le perdite finanziarie del biennio.
Con nota 10 marzo 2009, n. 14724, il Sindaco di Roma ha denunciato un passivo di
10.958.563 euro, mentre il Sovrintendente della Fondazione Teatro dell'Opera di
Roma, Ernani, aveva indicato l'entità del presunto deficit, causato dal taglio del
fondo unico dello spettacolo (FUS), a 4.991.000 euro.
In data 27 febbraio 2009, con lettera indirizzata al Sindaco e all’Assessore alle
Politiche Culturali Croppi, il consigliere Giulio Pelonzi, in qualità di vicepresidente
della Commissione Cultura, ha evidenziato come “parlare di una crisi del teatro
dell’Opera di Roma fosse fuori luogo. Dal 1999 infatti il teatro non ha più avuto
problemi di bilancio continuando anzi ad aumentare la qualità della produzione e
mantenendo costante negli anni il pareggio di bilancio. Gli stessi dipendenti sono
scesi in campo per salvare il settore delle produzioni e raggiungere il pareggio di
bilancio rinunciando anche a parte dei compensi”.
Il Partito Democratico in Consiglio Comunale, consapevole del fatto che il Teatro
dell’Opera è il teatro della Capitale e non può essere considerato inferiore alle altre
realtà italiane e che sullo stesso pesa il deficit strutturale derivante dall’indisponibilità
del diritto d’uso del bene patrimoniale, sentite le rappresentanze sindacali, ha
elaborato e proposto un programma dettagliato ed innovativo di rilancio del Teatro e
ha chiesto un tavolo di lavoro composto dai “Soci” del teatro e le parti sociali per
mettere in campo le seguenti azioni:
• Impegno del Governo a riportare il contributo del Fus al livello precedente dei tagli;
• Recuperare i tagli al fondo speciale ex articolo 6 Legge 800 del ’67;
• Rinnovare la convenzione con la Sovrintendenza ai beni archeologici, eliminando
gli obblighi che pesano per circa 250 mila euro sul Teatro e finanziando
l’installazione dell’area Terme di Caracalla (600 mila euro);
• Operare affinché vi sia la disponibilità per i beni patrimoniali;
• Assegnare in proprietà il Teatro Nazionale;
• Aumentare la quota di partecipazione di Regione e Comune per far fronte ai tagli
del Governo.
Tali proposte sono state disattese dalla Giunta Alemanno come disattesa è stata la
richiesta di un incontro urgente sul tema in Commissione Cultura da parte
dell’Assessore.
Il Pd ha ribadito più volte che – visti i notevoli risultati raggiunti nei dieci anni di
gestione - non era necessario un cambio alla guida della gestione del Teatro e ha
ritenuto che dietro la nomina di un nuovo vertice da parte del Sindaco Alemanno ci
sia stato l’ennesimo tentativo di destrutturate pregiudizialmente un momento
importante della cultura romana ed italiana di questi anni.
In mancanza dell’attuazione di un piano finanziario di rilancio, la finalità del
commissariamento appare sempre più – in linea con la politica del Governo - la
privatizzazione delle produzioni culturali e delle scuole con la conseguente riduzione
delle Istituzioni culturali a meri palcoscenici per eventi non in grado di supportare i
costi di gestione del personale e della stessa programmazione che sta subendo in
queste settimane drastici tagli.
TURISTI IN CALO E AMMINISTRAZIONE SILENTE
Dal 1996 al 2007 Roma ha costantemente aumentato gli investimenti nel settore del
turismo. Tale aumento è stato ripagato dalla crescita dell’occupazione, delle imprese
legate al settore e infine dall’incremento dei visitatori che – come rivelano i dati della
Sovrintendenza e del Ministero - per il sistema museale romano sono passati dai
7.932.776 del 1996 ai 13.785.431 nel 2007[1]. Tutto ciò ha caratterizzato la
vocazione economica della Capitale nel settore del terziario.
Fino al 2007 gli arrivi turistici nella Capitale ammontavano a 20.244.694 presenze.
Dal 1996 al 2007 Roma è passata dal 20° al 6° posto nella graduatoria delle città
italiane per valore aggiunto proprio grazie alla vocazione che la nostra città ha
assunto, in questo arco temporale, nel settore del terziario avanzato. Dal 1996 al
2007 Roma ha costantemente aumentato gli investimenti nel settore del turismo.
Tale aumento è stato ripagato dalla crescita dell’occupazione, delle imprese legate
al settore e infine dall’incremento dei visitatori che – come rivelano i dati della
Sovrintendenza e del Ministero - per il sistema museale romano sono passati dai
7.932.776 del 1996 ai 13.785.431 nel 2007.
Il calo dei turisti che, secondo i dati del Ministero dei Beni e delle Attività culturali, si
è registrato negli ultimi quattro anni nei musei e nei siti archeologici romani, può
essere solo in parte attribuibile alla crisi economica internazionale. A nostro avviso la
causa del profondo malessere che sta affliggendo il settore è imputabile ad una
superficiale e non innovativa gestione del patrimonio artistico, archeologico e
museale e al fatto che il Ministero e il Comune di Roma non investono più nel
settore, provocando così il deterioramento del nostro patrimonio, economia negativa
per le imprese, con il conseguente calo dei visitatori. Se due anni, in coincidenza
cioè con l’insediamento del Governo Berlusconi e della Giunta Alemanno, questi
indici hanno fatto registrare un’inversione di tendenza, come in un’equazione, la
risposta è matematica: Il Ministero e il Comune di Roma non investono più nel
settore provocando deterioramento del nostro patrimonio, economia negativa per le
imprese ed infine calo dei visitatori. Il Ministero dei Beni e delle Attività culturali non
ha investito sufficienti fondi per lo sviluppo e l’innovazione anche tecnologia
dell’intero comparto. E’ riuscito appena a mantenere la soglia della sufficienza per
quanto riguarda la conservazione del patrimonio archeologico e ha messo in campo
una politica di Commissariamenti che ha provocato e continua a provocare molti
danni anche in termini di un visibile distacco tra i siti e i contesti territoriali in cui
questi sono inseriti.
I dati del settore turistico a Roma fino al 2007
Strutture ricettive, presenze, arrivi, impiegati nel terziario, visitatori strutture museali
e investimenti
Dal 2002 al 2007
Tutte le strutture ricettive di Roma hanno registrato un incremento del 10% in più
rispetto alla media italiana. (Fonte: Istat)
Nel 2007
La città di Roma ha registrato 8,3 milioni di visitatori con un indice di sfruttamento
delle strutture ricettive pari al 43,3%. (Fonte: Istat)
Fino al 2007
Imprese attive nel settore alberghi e ristoranti erano 9.646. (Fonte: Istat)
Nel 2007
Valore aggiunto nel settore dei servizi a Roma era del 2,6% e dell’1,9% in Italia.
(Fonte: Stime Prometeia)
Dal 2002 al 2007
Gli operatori turistici attivi nel Comune di Roma nel 2002 erano 757, nel 2007 hanno
raggiunto le 979 unità registrando un incremento pari al 7,9% dell’intero territorio
nazionale
(Fonte: Camera di Commercio di Roma)
Dal 2002 al 2007
Arrivi e presenze turistiche nel Comune di Roma. Aumento degli arrivi pari al 36,5%
e delle presenze del 38,1%. (Fonte: Ente Bilaterale del Turismo Laziale)
Dal 1996 al 2007
I visitatori del sistema museale romano passano da 7.932.776 del 1996 a
13.785.431 nel 2007. (Fonte Sovrintendenza del comune di Roma, Ministero per i
Beni Culturali e Touring club italiano)
Dal 2006 al 2006
La spesa correte per la gestione dei servizi mussali passa da 7.837.578 euro nel
2002 a 16.421.140 euro nel 2006. (Fonte Dipartimento XV – Politiche economiche e
Coordinamento del gruppo Comune di Roma)
IL DDL SUGLI STADI
Il testo licenziato all’unanimità dalla Commissione del Senato in sede deliberante
istituisce di fatto finalità di interesse nazionale e pubblica utilità donando indifferibilità
ed urgenza ad opere oggetto normalmente di deliberazioni degli Enti locali
competenti. (art. 1 comma 2 “Per le finalità di cui al comma 1, le opere oggetto della
presente legge sono dichiarate di preminente interesse nazionale, di pubblica utilità,
indifferibilità ed urgenza”).
Tale procedura rischia non solo in linea di principio di delegittimare gli Enti locali
stessi e di produrre pianificazioni affrettate e non adeguate alle realtà territoriali
interessate, ma agevolando mutui presso il Credito Sportivo per la realizzazione
dell’impiantistica e dei servizi annessi all’opera, rende ancor più delicata la richiesta
di cubatura residenziale che potrebbe diventare un surplus di guadagno per gli
imprenditori interessati.
Se dovessero partire entrambi i progetti degli Stadi ci sarebbe un’immissione sul
mercato di migliaia di appartamenti privati, in un momento nel quale le associazioni
di categoria del settore edile lamentano la stagnazione delle vendite (la richiesta per
As Roma è di 650.000 metri cubi residenziali e per la Ss Lazio è di 1.500.000 metri
cubi). Con un tale carico di cubatura residenziale – soggetti non ben definiti che è
ragionevole identificare nelle Amministrazioni Locali – dovranno provvedere
all’estensione dei servizi pubblici necessari per la vivibilità dell’area e all’inserimento
dell’impianto nel tessuto urbano e sociale. Opere non previste dal Piano Regolatore
Urbanistico e quindi non inserite nello sviluppo della città pianificato in Bilancio.
Una speculazione edilizia senza precedenti denunciata anche da Legambiente che
nei giorni scorsi lanciando l’allarme sui rischi per il territorio, ha ribadito le nostre
critiche in merito ai criteri e alle disposizioni previste nel testo che “in virtù di poteri
speciali dettati dall’interesse nazionale e la pubblica utilità” agevolano non solo il
soggetto di “pubblica utilità” ma soggetti terzi che attraverso la realizzazione dei
“complessi multifunzionali” parteciperebbero al progetto direttamente e al di fuori di
qualsiasi procedura di evidenza pubblica che regola la normativa sugli appalti.
Come Gruppo del Pd in Campidoglio abbiamo presentato un ordine del giorno ai
nostri rappresentanti in Parlamentari con le opportune modifiche da apportare al
testo di legge al fine di tutelare l’autonomia pianificatoria dell’Ente locale ed i principi
di perequazione ed economicità della Pubblica Amministrazione.
Consci della necessità per le Società sportive di arrivare ad ottenere impianti di
proprietà, e del valore sociale dello sport come momento di aggregazione e
integrazione, chiediamo l’attuazione di un tavolo composto dalle Commissioni
consiliari competenti, al fine di definire un protocollo autorizzativo in linea con le
normative e i regolamenti vigenti.
CAMPIDOGLIO SENZA POLITICA AMBIENTALE
La Giunta Alemanno
1) con la liquidazione dell’Agenzia Roma Energia ha privato il Comune di
uno strumento essenziale per portare avanti progetti, studi e ricerche, per
le fonti rinnovabili e l’efficienza energetica;
2) L’istituzione di una nuova Banca dati per gli impianti pubblicitari che in
base alla sola auto denuncia degli impianti da parte delle imprese, ed il
pagamento della tassa pubblicitaria, consente l’istallazione di nuovi
cartelloni, in violazione del codice della strada e dei vincoli archeologici
e/o paesaggistici, sospendendone le rimozioni e le verbalizzazioni fino al
varo del N.U.R., che ha invaso la città di impianti creando una situazione
di degrado senza precedenti, suscitando vive proteste dei cittadini riuniti
in comitati;
3) Tevere: numerosi progetti di riqualificazione finanziati dalla Regione Lazio
per oltre 8 milioni di euro, sono ancora fermi;
4) Le manutenzioni del verde sono fortemente compromesse
dall’espletamento di gare successivamente annullate senza ragione,
salvo l’esclusione di aziende vicine all’Amministrazione. A tutt’oggi si va
avanti con delle proroghe fino a giugno;
5)Piste ciclabili e Bike-sharing: è tutto fermo e gli impegni per nuove
postazioni di Bike-sharing sono disattesi in tutti i municipi;
6)Parco di Centocelle: dopo il trasferimento del Campo nomadi nell’intera
area sono presenti rifiuti coperti con la terra. È stata disdetta la
concessione per la sorveglianza del Parco ed è ancora irrisolto il
problema di accesso al Parco;
7)È stata aumentata la Tari dell’importo del 10% dell’Iva che la Corte
Costituzionale ha eliminato. Nascondendo così l’aumento ai cittadini ai quali si
dice: “le bollette non aumenteranno” (ma non si dice che dovevano diminuire
del 10%);
8)Acea con la nuova gestione è crollata in borsa e non ha avuto più dividendi
per i soci e si prepara a venderne un pezzo (prendendo spunto dal
decreto del Governo) per fare cassa;
9)Si dice di voler difendere l’Agro Romano ma si è fatto un bando per
reperire aree edificatorie anche nell’Agro Romano;
10)La delocalizzazione dei centri di rottamazione dei veicoli è ferma ed è
stato presentato una nuova proposta da esaminare;
11)Su bio-edilizia, fonti rinnovabili ed efficienza energetica non si è fatto nulla
in due anni;
12)È stato smantellato il gruppo sul decoro urbano e la città è sporca con
fenomeni di degrado ovunque (esempio: la scaletta del Ponte Palatino sul
Tevere demolito da un incidente e ancora inagibile);
13)Non si prende nessun provvedimento in relazione al superamento dei
limiti dell’inquinamento atmosferico avendo escluso le domeniche
ecologiche, le targhe alterne e i controlli dei gas di scarico da parte dei
vigili urbani.
Dopo le manifestazioni delle cooperative
sociali in Campidoglio di novembre il
Sindaco, in persona,
si era assunto degli impegni ancora oggi
totalmente disattesi e aveva sfidato la
cooperazione sociale, sollecitandola in
positivo, a misurarsi con il mercato e a
partecipare alla gara europea per la
manutenzione delle aree verdi. Oggi che
le cooperative sociali, che da anni
svolgono a Roma un importante ruolo di
inclusione lavorativa delle fasce
disagiate, sembrano nelle condizioni di
poter vincere la gara, la Giunta
Alemanno cambia le regole in corsa e
annulla il procedimento
DIRITTI ANIMALI
La politica del Sindaco e della Giunta in questo settore è stata in questi due anni
totalmente assente e, in gran parte, deleteria. Disinteresse e continui tagli, come
evidenziato sulla stampa cittadina anche oggi, stanno portando alla catastrofe tutto
quanto negli anni precedenti si era costruito. Di seguito alcuni esempi.
CANILI COMUNALI
L’ Amministrazione continua a ridurre gli importi a disposizione e si avvita in
continue discussioni circa la gestione. Varie ipotesi vengono solo ventilate, alcune
delle quali impraticabili, quali ad esempio quella di trasferirne la gestione alla
Fondazione Bioparco (che vede al suo interno dei privati) con affidamento diretto in
palese e stridente contrasto con il decreto legislativo 163 del 2006 (codice dei
contratti), nella realtà la situazione è ferma da due anni. Nel frattempo è stata fatta
cadere nel nulla la “manifestazione di interesse” (con avviso pubblico riportato da
quotidiani di diffusione nazionale e soprattutto pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale)
posta in essere dall’ Ufficio preposto all’ inizio del 2008. Atto che se utilizzato
avrebbe potuto essere quantomeno propedeutico ad una gara per l’ affidamento.
CANILI E GATTILI PRIVATI IN CONVENZIONE
Dall’ inizio dell’ anno i gestori di queste strutture hanno subito una riduzione dei fondi
pari a circa il 25%, per effetto della mancata approvazione fino ad oggi del bilancio di
previsione 2010. Ciò a fronte di continue richieste dell’ Amministrazione per ricoverare
altri animali in aggiunta quelli già presenti. La realtà racconta di gestori sempre più
strangolati dal Comune e che minacciano la riconsegna (ipotesi che porterebbe al
collasso le strutture comunali) degli animali. I ritardi nella liquidazione dei documenti
contabili dei mesi scorsi fanno il resto.
RANDAGISMO E STERILIZZAZIONE
I dati diffusi dall’ Osservatorio Codici Ambiente stimano in circa 5.000 unità i randagi
presenti nel territorio comunale. La concentrazione dei branchi si evidenzia in alcune
aree puntualmente indicate: Portuense, ex Collina Alitalia, pista ciclabile della Magliana,
Aereoporto di Centocelle e Forte Casilino. I fondi destinati a queste emergenze
vengono stanziati, attraverso le regioni, dal Ministero in base alla legge 281/91. In
questi due anni l’ Amministrazione comunale, non solo non ha posto in essere
campagne di sensibilizzazione per la sterilizzazione degli animali, ma anche proceduto
al taglio, per intero, delle attività di cattura e sterilizzazione avviate negli anni precdenti.
Questo quadro desolante potrebbe essere completato elencando gli innumerevoli altri
tagli effettuati nel settore dall’ Amministrazione di centrodestra valga per tutti il taglio
totale del finanziamento effettuato al Centro di recupero della fauna selvatica gestito
dalla Lipu presso il Bioparco.
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