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AUSER-25anni-FA

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AUSER-25anni-FA
Festeggiamo
25 anni di
Cervignano del Friuli
sabato 4 ottobre 2014
una panoramica
sulle problematiche
relative al
volontariato Auser
nelle attività socio-sanitarie
del Filo d’Argento
Vincenzo Buffo
una riflessione
vorremmo oggi fare una riflessione
su un risultato meno evidente
ma non meno importante
della nostra azione di volontariato
avere la capacità di far
“vivere in salute”
le persone
la salute viene concepita come il
prodotto complessivo e coordinato
di una serie di condizioni e azioni
che fanno capo a
vari settori della vita civile e sociale
di un paese e di una comunità
uno di questi settori della vita sociale
a volte poco avvertito e sconosciuto ai più
è il volontariato socio-sanitario
in tutti i suoi campi d’intervento
anche l’Auser
da anni è impegnata con il progetto
“FILO D’ARGENTO”
nel settore socio sanitario
a sostegno delle
persone sole e più svantaggiate
delle nostre comunità
l’impegno dei nostri volontari
del Filo d’Argento
è soprattutto quello
dell’accompagnamento protetto
di persone in difficoltà
o aventi bisogno di
interventi di prossimità
vogliamo essere umilmente
quelli che una volta erano
“i vicini di casa”
se possibile con la stessa
sensibilità e disponibilità
verso le persone più deboli
della nostra comunità
collaboriamo molto spesso con i
Servizi Sociali dei Comuni
soprattutto diamo risposte di aiuto
alle persone
che si rivolgono direttamente a noi
è in questa circostanza che
riusciamo a essere dei
“sensori sociali”
molto attenti nel percepire
i bisogni e i desideri
delle persone più deboli
durante gli accompagnamenti
percepiscono che siamo a loro disposizione per
tutto il tempo che a loro necessita
e si confidano con noi
ci parlano dei loro problemi
ci confidano
le loro paure e le loro difficoltà giornaliere
proprio come una volta ci si confidava
con il vicino di casa
ci ringraziano per avergli dato la possibilità
anche se soli e in difficoltà di movimento
di esercitare il diritto all’accesso ai Servizi sanitari
o altre necessità mediche e di cura della persona
avvertendo
la nostra disponibilità nei loro riguardi
a volte ci esprimono anche i loro
desideri personali
che non si sentono di esprimere ad altri
essere accompagnati al cimitero a far visita ai loro cari
andare dalla parrucchiera
andare a fare la spesa presso un supermercato
spesso lontani dalla loro abitazione e
difficili da raggiungere
sono proprio questi semplici desideri esauditi
che rendono meno pesante la solitudine e
soprattutto un po’ più colorita la loro vita quotidiana.
la nostra azione di sostegno
li aiuta a
“vivere in salute”
.
la solitudine
molto diffusa nelle persone sole e anziane
porta in moltissimi casi alla depressione
abbassando le difese immunitarie
favorisce la nascita di molte malattie e
disturbi del comportamento
tramite il nostro aiuto
sentono la presenza e la vicinanza
dei loro concittadini
al momento del bisogno
ma anche i volontari hanno di riflesso un beneficio
quanti di noi
ricevendo un grazie od un semplice sorriso
da chi hanno appena aiutato
si sentono appagati e contenti per aver dato quel giorno
più senso alla loro giornata
questo alla nostra età è un ottimo antidoto
sia alla depressione che alla inconscia angoscia dell’età che avanza
il progetto del Filo d’Argento-Auser aiuta a
far vivere in salute e allunga la vita
a tutte le persone che giornalmente vengono coinvolte
in maniera sia passiva che attiva
in questi ultimi anni però sta comparendo
un
unserio
serioproblema
problema
per l’attività del Filo d’Argento
il calo delle persone libere e disponibili
ad impegnarsi come volontari
il nucleo più consistente dei nostri volontari è formato da pensionati
andati in quiescenza alla fine degli anni 90
all’età di circa 55 anni, in buona salute,
con una pensione dignitosa
ancora senza nipoti o genitori molto anziani da accudire
l’insieme di tutte queste circostanze ha consentito
a chi aveva una sensibilità sociale e di solidarietà
di fare il volontario Auser
o in altre Associazioni di volontariato similari
ora purtroppo queste condizioni non ci sono più
- si va in pensione più tardi
a 65 anni, con qualche acciacco in più
- non si sa se l’importo della pensione potrà permetterci una vita dignitosa.
- ci saranno nipotini e genitori molto anziani da accudire
tutte queste incertezze e difficoltà sociali
non faranno crescere il numero dei volontari
né predisporre l’opportuno ricambio
tra 5 o 6 anni,
se non ci sarà la possibilità di un ricambio continuo e programmato
con l’ingresso di nuovi volontari
per noi anziani che finora ci siamo impegnati nel volontariato
ma anche per tutte le altre generazioni
si prospetterà una triste e solitaria vecchiaia
una proposta su cui riflettere
Come dopo il terremoto del 1976 è nata l’idea della
protezione civile
poi realizzata e sviluppata su tutto il territorio nazionale
perché non pensare ad una forma di
protezione sociale regionale
che si basi sulla convinzione che
la solidarietà è un valore condiviso e
necessario per una migliore società civile
una proposta su cui riflettere
auspichiamo che attraverso opportune norme di legge
sia concesso ai lavoratori in servizio nell’ultimo anno lavorativo
di dedicare alcune ore a un’attività di volontariato sociale
presso i Servizi Sociali del Comune in cui lavorano
auspichiamo che qualcuno di questi lavoratori-volontari
dopo aver sperimentato la gratificazione personale che si prova
nell’aiutare le persone in difficoltà
quando sarà in pensione
avrà uno stimolo in più per decidere di destinare
parte del suo tempo libero al volontariato
Grazie
a tutti i volontari
uomini e donne
che realizzano assieme
questo percorso
di solidarietà
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