Comments
Description
Transcript
Il Rischio Paese
Il Rischio Paese: l’approccio di SACE Marco Minoretti Università del Salento 22 settembre 2007 Desk Europa Emergente e CSI [email protected] Tel: +39.06.6736921 • SACE e la SACE Business School • Il Rischio Paese: • definire il rischio paese • il Balance Sheet Approach e le crisi finanziarie internazionali • Agenzie di rating e fonti informative • Il rischio paese in SACE: • • • • • Categorie OCSE e il CRAM Le condizioni di assicurabilità Composizione del portafoglio e principali paesi Programma Africa Case Study: Russia e Turchia Il Gruppo SACE SACE Group 100% 100% 70% “Concerto” 66% 100% Le attività del Gruppo Il Gruppo SACE sostiene la competitività di banche ed imprese, attraverso l’offerta di un’ampia gamma di prodotti e servizi assicurativo-finanziari: assicurazione del credito, protezione degli investimenti, riassicurazione, cauzioni e garanzie finanziarie per operazioni commerciali, finanziarie e di project & structured finance. Assicurazione del credito, protezione degli investimenti, riassicurazione e servizi finanziari 100% Assicurazione del credito a breve termine 70% Cauzioni, assicurazione dei rischi delle costruzioni ed assicurazione vita Storia societaria 1977 Creazione di SACE come sezione speciale dell’Istituto Nazionale Assicurazioni (INA) per l’assicurazione del credito all’esportazione Trasformazione di SACE in Istituto (ente economico) Trasformazione in Società per Azioni controllata al 100% dal Ministero dell’Economia e delle Finanze Costituzione di SACE BT: SACE entra nel mercato dell’assicurazione del credito di breve termine Decreto sulla Competitività: ampliamento del perimetro operativo e dei soggetti assicurabili SACE BT acquisisce il 70% di Assicuratrice Edile (“Assedile”), società leader nel mercato delle cauzioni Moody’s assegna a SACE un rating sulla solidità finanziaria pari a Aa2, con prospettive stabili 1998 Legge Finanziaria 2007: ulteriore ampliamento dell’area operativa e dei soggetti assicurabili. 2004 2005 2006 2007 Riduzione del capitale sociale per un importo di € 3,5 miliardi Inizia il processo d’internazionalizzazione del Gruppo: SACE BT acquisisce, congiuntamente a Ducroire Delcredere, il 66% di KUP, società leader nel mercato ceco dell’assicurazione del credito L’evoluzione dell’operatività Made in Italy Operatività tradizionale Made by Italy ed internazionalizzazione 1° ampliamento del perimetro operativo (2004-05) Made for Italy l’interesse strategico per l’Italia 2° ampliamento del perimetro operativo (2006) Perimetro di assicurabilità “tradizionale”: esportatore con sede in Italia che esporta merci prodotte in Italia esportatore estero che acquista merci italiane destinate alla vendita (ri-esportazione) Estensione del perimetro di assicurabilità a: operazioni con presenza di componente italiana garanzia di finanziamenti concessi ad aziende italiane con forte vocazione all’internazionalizzazione Ulteriore ampliamento dell’area operativa e dei soggetti assicurabili per effetto della Legge Finanziaria 2007, che consente a SACE l’emissione di garanzie e coperture assicurative relative a: forniture di merci o servizi da parte di imprese estere controllate/collegate a imprese italiane operazioni di interesse strategico per l’Italia (come finanziamenti per reti, centrali ed infrastrutture) finanziamenti erogati da banche e istituti finanziari italiani, senza la necessaria presenza di una sottostante operazione di esportazione italiana La SACE Business School Nell 2004 SACE SpA fonda la Business School, proponendo: • moduli formativi per orientarsi nel mondo dell’export credit, diretti agli operatori coinvolti nel processo di internazionalizzazione (banche, aziende, consulenti, associazioni di categoria e di settore) ed agli studenti; • programmi di assistenza tecnica per le ECAs dei Paesi emergenti; • un supporto per il costante aggiornamento del personale, sulle dinamiche evolutive dei mercati finanziari internazionali. Cosa offriamo? La SACE Business School offre dai brevi corsi propedeutici o di approfondimento, ai programmi personalizzati per ogni esigenza, in tre principali aree: 1. Analisi dei mercati emergenti e valutazione dei rischi 2. La normativa internazionale e gli effetti sulle condizioni di underwriting 3. I prodotti e servizi SACE L’obiettivo è quello di ampliare e diffondere le conoscenze dei temi legati all’export credit e di consolidare la cooperazione con le altre ECAs per lo sviluppo di interessi commerciali comuni. • SACE e la SACE Business School • Il Rischio Paese: • definire il rischio paese • il Balance Sheet Approach e le crisi finanziarie internazionali • Agenzie di rating e fonti informative • Il rischio paese in SACE: • • • • • Categorie OCSE e il CRAM Le condizioni di assicurabilità Composizione del portafoglio e principali paesi Programma Africa Case Study: Russia e Turchia Il rischio paese prima delle crisi anni 90’ In passato, l’analisi di Rischio Paese concentrava la sua attenzione sul rischio sovrano. In pratica, il Rischio Paese era valutato esclusivamente in termini di abilità o volontà di pagamento di un paese e si basava sulla valutazione di variabili di flusso, come il saldo delle partite correnti e il bilancio pubblico. Le crisi finanziarie degli anni ’90 hanno sorpreso tutti gli analisti e gli economisti portando a riconsiderare tale approccio Nel 2002 il FMI (Fondo Monetario Internazionale), al fine di migliorare l’analisi delle economie in difficoltà e a rischio di crisi, ha definito il cosiddetto Balance Sheet Approach Una passo indietro… cosa è una crisi? Tre tipologie di crisi: 1. Crisi valutarie: quando si verifica una significativa svalutazione della valuta con una cospicua perdita di riserve e/o un deciso aumento del tassi di interesse nel tentativo di difendere la valuta. Può essere provocata da un attacco speculativo o da un evento inatteso 2. Crisi bancaria: quando il fallimento di banche (potenziale o effettivo) o una corsa agli sportelli porta a sospendere il ripagamento delle proprie passività. Tale situazione è tipicamente accompagnata dall’insolvenza delle banche 3. Crisi debitoria: quando un paese non ha la volontà o la capacità di ripagare il proprio debito, pubblico o privato. Il rischio sovrano si concentra proprio sul prospettive di ripagamento del debito pubblico 230,0 210,0 Crisi Crisi 190,0 Asiatiche 170,0 Russa Turchia Argentina 150,0 130,0 110,0 Crisi Messicana 90,0 Crisi Brasiliana 70,0 50,0 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 Tre modelli per analizzare le crisi La letteratura economica classifica le crisi secondo tre diversi generazioni di modelli; quello che cambia veramente sono i sistemi economici e finanziari che i modelli descrivono: 1. Modelli di prima generazione: spiega le crisi valutarie come il risultato di crescenti disavanzi pubblici che hanno portato alla perdita delle riserve internazionali ed eventualmente all’abbandono del cambio fisso. L’accento è posto sui fondamentali macroeconomici 2. Modelli di seconda generazione: si è sviluppato dopo la crisi dello SME nel 1992 e la crisi messicana del ‘94-95. La crisi in questo caso può essere provocata da una decisione di politica monetaria interna quando le autorità decidono se svalutare. Oltre alla debolezza dei fondamentali, tali modelli notano come i disequilibri valutari e di durata possano portare ad una self-fulfilling currency run, debt rollover crisis o alla corsa agli sportelli. 3. Modelli di terza generazione: dopo l’esperienza delle crisi delle “Tigri asiatiche” del ’97-’98 si nota che sono le vulnerabilità del settore privato piuttosto che gli squilibri fiscali a giocare un ruolo chiave. Si comincia a parlare di balance sheet approach. In tali crisi vi sono elementi auto-realizzanti insieme alle vulnerabilità nel settore industriale e finanziario. Inoltre le crisi valutarie sono spesso seguite dalla crisi del sistema bancario (crisi gemelle). In tali modelli, quindi, si cerca di comprendere come i movimenti dei capitali possono portare a crisi valutarie e finanziarie. Mercati emergenti: vecchie e nuove crisi Vecchie Crisi Nuove Crisi Crisi Solvibilità paese Liquidità Mismatch nei bilanci Esempi Africa ’90 America Latina ‘80 Asia ’97, Russia ‘98 Brasile ’99, Turchia e Argentina ’01 (Effetto Domino) Debito Prestiti bancari (pubblici e privati) Azioni/obbligazioni/ strumenti finanziari Principali Player Stati Stati, Banche, Imprese Effetto domino tra settori Indicatori di previsione Servizio del debito (30%) Partite correnti (4%) Riserve (3 mesi) Breve termine / Riserve Flussi di Hot Money Bolle speculative Ristrutturazione del debito Club di Parigi Club di Londra IFIs Ristrutturazioni a BT Accordi tra le parti Recapitalizzazioni Fallimenti (regolam/ corporate governance) Crisi Future? Nuove architetture finanziarie e mercato dei capitali Cosa è il Balance Sheet Approach? Il Balance Sheet Approach “concentra la sua attenzione sull’esame delle variabili di stock nei bilancio dei diversi settori di un paese e nel suo bilancio aggregato (attività e passività)”. (FMI 2002) Conseguentemente una crisi finanziaria si genera quando, nel momento di una crescente domanda di attività finanziarie in uno o più settori, i creditori perdono la fiducia nella capacità: • del paese di ottenere valuta forte per onorare il servizio del debito estero • del governo di ripagare il suo debito • del settore bancario di far fronte ai deflussi di depositi • delle imprese di ripagare i propri debiti alle banche o ad altri creditori Per questo motivo nell’analisi di rischio paese non si deve tener conto esclusivamente dei fondamentali macroeconomici ma anche dei disequilibri di bilancio del settore privato NB: Tuttavia non bisogna dimenticare anche gli elementi qualitativi (ad esempio la governance) che il balance sheet approach non considera e possono costituire un fattore di vulnerabilità Il nuovo approccio al rischio paese: dal paese a imprese e banche ➜ RISCHIO SISTEMICO – EFFETTO DOMINO Governo RISCHIO PAESE DEFAULT SUL DEBITO SOVRANO IMPRESE Mismatch di bilancio (tassi di cambio, portafoglio: CRISI VALUTARIE titoli dello Stato ) BANCHE Restrizione del credito Consumatori Quali sono gli squilibri di bilancio? L’IMF ha definito quattro tipologie di squilibri di bilancio che possono portare il paese a non onorare il suo debito quando si trova ad affrontare degli shock: 1. maturity mismatch, quando il gap fra le passività e le attività liquide rende un settore incapace di onorare i suoi impegni contrattuali; 2. currency mismatches, quando una variazione del tasso di cambio porta ad ingenti perdite di capitali 3. capital structural problems, quando una forte dipendenza dall’indebitamento o dal finanziamento attraverso il mercato azionario rende un’impresa o una banca incapace di affrontare una riduzione delle entrate 4. solvency problems, quando le attività sono insufficienti a coprire le passività. Gli altri tre disequilibri possono portare al rischio di insolvenza mentre il rischio di insolvenza può nascere esclusivamente da un eccessivo ricorso al indebitamento o all’investimento in attività a basso rendimento. Ma quindi, cosa è il rischio paese? “si intende l’insieme dei rischi che non si sostengono se si effettuano delle transazioni nel mercato domestico, ma che emergono nel momento in cui si effettua un investimento in un paese estero. Tali rischi sono maggiormente imputabili alle differenze di tipo politico, economico e sociale esistenti tra il paese originario dell’investitore ed il paese in cui viene effettuato l’investimento” Meldrum (2000) sovrano politico capacità (o volontà) del debitore sovrano di onorare i propri Impegni eventi di natura non economica derivanti da conflitti, mutamenti istituzionali e atti unilaterali dei governi economico fattori che influenzano la crescita quali la politica economica, il grado di apertura dell’economia, l’andamento delle ragioni di scambio del paese trasferimento restrizioni sui movimenti di capitali e sul rimpatrio di dividendi e profitti posizione effetti di contagio che possono provenire da paesi vicini o con caratteristiche simili Meldrum, D.H. (2000). "Country Risk and Foreign Direct Investment." Business Economics, 35, January, pp. 33–40. • SACE e la SACE Business School • Il Rischio Paese: • definire il rischio paese • il Balance Sheet Approach e le crisi finanziarie internazionali • Agenzie di rating e fonti informative • Il rischio paese in SACE: • • • • • Categorie OCSE e il CRAM Le condizioni di assicurabilità Composizione del portafoglio e principali paesi Programma Africa Case Study: Russia e Turchia Agenzie di rating Cosa è un rating? Il rating è una valutazione di un emittente o di una emissione espressa in maniera sintetica attraverso una sigla (es. AAA, BB, ecc). Chi fa i rating? I rating sono richiesti dalle società emittenti, a pagamento, e vengono analizzate da Agenzie accreditate a livello internazionale: Moody’s, Standard & Poor’s, Fitch A cosa servono? Questo processo è utile per mettere a disposizione degli investitori uno strumento oggettivo e riconosciuto di valutazione del merito di credito Cosa tiene in considerazione un rating? 1. la capacità dell’emittente di soddisfare gli impegni finanziari presi nei termini concordati; 2. la natura dell’impegno finanziario e le garanzie accessorie; 3. la protezione e posizione relativa dell’obbligazione nei confronti di altre emissioni della stessa società. L’utilizzo dei rating in SACE In SACE il rating viene utilizzato per la valutazione delle controparti (enti governativi, municipalità, imprese, banche, etc). Inoltre serve per il calcolo del premio che l’assicurato dovrà pagare: più il rating della controparte è negativo è più il premio sarà alto Le classi di rating Standard & Poor's AAA AA A BBB BB, B Elevata capacità di ripagare il debito Alta capacità di ripagare il debito Solida capacità di ripagare il debito, che potrebbe essere influenzata da circostanze avverse Adeguata capacità di rimborso, che però potrebbe peggiorare Debito prevalentemente speculativo CCC, CC Debito altamente speculativo D Società insolvente Moody's Aaa Aa A Livello minimo di rischio Debito di alta qualità Debito di buona qualità ma soggetto a rischio futuro Baa Grado di protezione medio Ba Debito con un certo rischio speculativo B Debito con bassa probabilità di ripagamento Caa, Ca, C Società insolvente A tale valutazione si aggiunge anche un outlook (stabile, positivo, negativo) che indica un’eventuale variazione positiva del rating (upgrading) o un’eventuale variazione negativa (dowgrading) Le fonti informative • Oxford Economic Forecasting • Oxford Analytica • Global Insight • Economist Intelligence Unit • Fondo Monetario Internazionale • Banca Mondiale • Banche di Sviluppo Regionali (EBRD, ADB, AfDB, IADB) • Institute of International Finance • Investment Banks Ma non dimentichiamoci di Google!!!!! • SACE e la SACE Business School • Il Rischio Paese: • definire il rischio paese • il Balance Sheet Approach e le crisi finanziarie internazionali • Agenzie di rating e fonti informative • Il rischio paese in SACE: • • • • • Categorie OCSE e il CRAM Le condizioni di assicurabilità Composizione del portafoglio e principali paesi Programma Africa Case Study: Russia e Turchia Gli eventi generatori di rischio L’analisi Paese è mirata a valutare la possibilità che si verifichino i seguenti eventi MAN-MADE Rischi economici NATURALI Rischi socio-politici Macroeconomici: rischi macroeconomici specifici del paese Politici: instabilità politica; atti o provvedimenti delle autorità del paese (es. espropri, nazionalizzazioni e confische). Microeconomici: rischi microeconomici specifici del paese Sociali: eventi che influenzino la politica del paese o l’attività economica (guerre, disordini, sommosse) Terremoti, inondazioni, altre calamità naturali La Valutazione del Rischio Paese in SACE I fondamenti della valutazione del rischio paese in SACE: Condizioni di Categorie OCSE Assicurabilità Determinazione delle Categorie OCSE: definizioni Le Categorie OCSE: • Misurano la probabilità che il Paese non onori il servizio del debito nel medio-lungo termine (probabilità di default). • 8 categorie (0-7): • 0 rappresenta un rischio trascurabile (Paesi UE, USA, Giappone, etc.) • 7 rappresenta il rischio massimo (Argentina, Angola, Zimbabwe, Corea del Nord, Bielorussia…) • Definiscono il MPR (Minimum Premium Rate), ovvero il premio minimo applicabile dalle ECA (Export Credit Agencies) per il rischio sovrano a MLT. Il MPR non si applica ai paesi di categoria 0. • Le ECA possono adottare criteri di classificazione dei paesi diversi da quello OCSE. Tuttavia, esse sono comunque tenute ad applicare il premio minimo legato alla categoria OCSE per la copertura del rischio sovrano a MLT. Determinazione delle Categorie OCSE: metodologia I paesi sono suddivisi per aree geografiche ed esaminati con cadenza trimestrale nel Gruppo degli Esperti di Rischio Paese. Il processo si articola in 2 fasi: • CRAM (Country Risk Assessment Model), modello che include: • Indicatori economico-finanziari • Esperienza di pagamento delle ECA • Procedura di aggiustamento qualitativo del risultato in base a fattori non considerati nel modello (situazione politica, tensioni sociali, coerenza e sostenibilità della politica economica) Determinazione delle Categorie OCSE: il CRAM Esperienza di pagamento Situazione finanziaria Sinistri in corso/esposizione Debito estero/entrate valutarie Indennizzi pagati/esposizione Debito estero/GDP nei confronti delle ECA, FMI e Banca Mondiale Servizio debito estero/entrate valutarie Riserve valutarie (in mesi di import) Situazione economica Potenziale di Crescita Tasso di inv./risparmio PIL procapite Crescita di lungo periodo Aspettativa di vita Policy Performance Inflazione Saldo di bil. pubbico Saldo conto corrente Vulnerab. Shock Est. Dimensioni Diversificazione export Importazioni oil Aiuti CRAM score (OCSE) valutazione del rischio di credito in un paese Categoria di rischio da 0 a 7 (0 = rischio minimo) Situazione politica Stabilità politica Tensioni sociali Esproprio, violenza politica, trasferimento etc… Aggiustamento qualitativo Determinazione delle Categorie OCSE: l’aggiustamento qualitativo Elementi considerati per l’aggiustamento qualitativo: • Situazione politica (struttura istituzionale, livello di democrazia, possibilità di conflitti interni-esterni, sistema legale) • Situazione sociale (tasso di disoccupazione, tensioni sociali, rivendicazioni di minoranze etniche o religiose) • Coerenza delle strategie del governo (sostenibilità della politica economica), cooperazione con le Istituzioni Finanziarie Internazionali. • Altri fattori non inclusi nel modello • Sistema finanziario/bancario • Debito pubblico Le Condizioni di Assicurabilità Definizione: indicano l’atteggiamento assicurativo che SACE adotta verso ciascun paese, suddiviso per rischio sovrano, bancario e corporate. IERI OGGI Condizioni rigide: Maggiore flessibilità: Non era consentito operare al di fuori delle condizioni di assicurabilità Possibilità di operare (caso per caso) anche in paesi in sospensiva, revisione dei Paesi in base alla presenza di progetti validi Prevalente attività con debitori sovrani. L’analisi paese era considerata vincolante rispetto all’analisi delle controparti, che rimaneva in secondo piano Valutazione del merito di credito delle controparti Le Condizioni di Assicurabilità: Classi di Rischio APERTURA CHIUSURA Comprende i Paesi industrializzati e alcuni Paesi emergenti che non presentano aspetti di rischiosità particolarmente rilevanti. Paesi in sospensiva per i quali non è consentita la normale operatività. Esempio: USA e paesi UE, Cina, Kuwait, Russia, Brasile Esempio : Afghanistan, Zimbabwe NB! Ci sono comunque delle restrizioni all’apertura…. …come ci sono delle deroghe alla chiusura Bolivia, Libano, Le Condizioni di Assicurabilità: Restrizioni e deroghe TIPI DI RESTRIZIONI CONTROPARTE IMPORTI DURATE % COPERTURA Limitazioni o particolari Limitazioni complessive Dilazioni massime di Riduzione della condizioni relative alle per paese (plafond) o per pagamento previste percentuale controparti (sovrane, singola operazione. (solo BT o MLT). massima di bancarie, corporate) copertura (di norma con le quali SACE è 95% del valore del disposta a operare. contratto per il rischio politico). DEROGHE ALLA CHIUSURA In caso di chiusura possono essere considerate (caso per caso) operazioni strutturate, project finance, operazioni finanziate da IFI, da altre ECA o da Banche Regionali di Sviluppo investimenti e domande di copertura di rischi accessori Esempio: le condizioni di assicurabilità Categ oria di rischi o sovrano bancario corporate ALBANIA 6 Apertura* Apertura Apertura ANDORRA 2 Apertura Apertura ARMENIA 6 Chiusura AZERBAIGIAN 5 BIELORUSSIA PAESE IMPEGNI IN ESSERE (mln di €) CONDIZIONI DI ASSICURABILITÁ 30/06/07 NOTE BT ESPOSIZ. TOTALE (mln di €) MLT 30/06/07 - 41,10 43,27 Apertura - - - Apertura Apertura - - - Apertura Apertura Apertura - - - 7 Apertura Apertura Apertura Plafond paese € 70 mln - 36,84 37,63 BOSNIA ERZEGOVINA 7 Apertura* Apertura Apertura * Limiti FMI. - 29,25 64,95 CROAZIA 4 Apertura* Apertura Apertura * Limiti FMI. 4,79 3,41 15,20 GEORGIA 6 Chiusura Apertura Apertura - 0,46 0,46 ISLANDA 0 Apertura Apertura Apertura - - - KAZAKISTAN 4 Apertura Apertura Apertura 4,11 81,22 85,96 KIRGHIZISTAN 7 Chiusura Chiusura Chiusura - - - LIECHTENSTEIN 0 Apertura Apertura Apertura - - - MACEDONIA 5 Apertura* Apertura Apertura - - 8,82 * Limiti FMI. * Limiti FMI. Composizione degli impegni per tipologia di rischio di SACE (1999-2006, %) 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 66,9 96,5 96,1 84,5 79,1 90,4 83,1 71,4 Politico 11,1 0,0 0,8 2,8 0,6 0,5 0,8 0,5 Sovrano 23,1 43,6 48,5 29,6 32,9 14,3 30,9 19,7 Privato 32,7 52,9 46,8 52,2 45,6 75,6 51,4 51,2 32,7 2,3 1,4 10,3 10,4 0,0 11,2 20,2 Rischi accessori 0,4 1,2 2,5 5,2 10,5 9,6 5,7 8,4 TOTALE 100 100 100 100 100 100 100 100 Rischio del credito Investimenti Sovrano vs Privato 100 90 80 % 70 60 50 40 30 20 10 0 1999 2000 2001 rischio privato 2002 2003 2004 rischio sovrano e politico 2005 2006 Il portafoglio SACE: impegni per area geografica IMPEGNI TOTALI (31.12.2006) € 23,6 mld Asia e Oceania 7% Americhe 10% Africa Subsahariana 3% Medio Oriente e Nord Africa 41% Europa e CSI 26% UE 13% Il portafoglio SACE: impegni per paese Impegni totali (dicembre 2006) Iran 18% altri 29% Venezuela 2% Cina 3% Bulgaria UK Brasile 3% 5% 5% Turchia 11% Arabia Saudita 6% Egitto 9% Russia 9% • Il portafoglio SACE è fortemente concentrato un numero limitato di mercati, in particolare verso i paesi esportatori di petrolio. I primi 3 paesi incidono per circa il 40% degli impegni totali. • Grande incidenza delle operazioni di finanza strutturata Il portafoglio SACE: impegni in essere per settore Altri settori 19,7% Oil&Gas 19,2% Servizi finanz. non bancari 3,1% Chimico e Petrolchimico 15,0% Elettrico 6,8% Aeronautico e Navale 9,4% Industria metallurgica 12,8% Banche 14,0% Impegni in essere di SACE per settore merceologico (al 31/12/2006) Il portafoglio SACE: i principali mercati Iran: numerose op.ni con garanzia sovrana (CIPE). Dal 2004 estesa la copertura a soggetti pubblici senza garanzia sovrana (NPC, NIOC, NISCO). Principali settori: energia, acciaio, chimica. Russia - Impegni per tipologia di rischio R. accessori 0,7% Rischio sovrano 2,4% Iran - Impegni per tipologia di rischio R. accessori 9,7% R. privati 31,8% Rischio sovrano 58,5% Russia: preponderanza di rischi privati (Blue Stream). Buona operatività con le banche (Vnesheconombank, Sberbank, Vneshtorgbank). Principali settori: energia, acciaio, telecomunicazioni. R. privati 96,9% Il portafoglio SACE: i principali mercati (2) Brasile: Portafoglio sostanzialmente bilanciato. Op.ni di investimento (settore bancario). Principali settori: telecomunicazioni, chimico (fertilizzanti), energia (Petrobras) Brasile - Impegni per tipologia di rischio R. accessori 0,4% R. privati 40,7% Rischio sovrano 58,9% Turchia - Impegni per tipologia di rischio R. accessori 0,5% R. privati 62,4% Rischio sovrano 37,1% Turchia: Maggioranza rischi privati, op.ni strutturate e con banche (Turkiye Garanti Bankasi, Kocbank, Turkiye Bankasi, Yapi). Principali settori: telecomunicazioni, trasporti, acciaio. Le trasformazioni in Africa Subsahariana • Dopo un periodo di instabilità politica ed economica, l’Africa sub-sahariana sta attraversando una fase di stabilizzazione economica e di crescita. Al contempo, in taluni paesi si sta assistendo ad un consolidamento della democrazia, anche se numerosi rimangono i casi di paesi privi di strutture democratiche e di stabili sistemi di governo (cosiddetti failed states). • Anche sul fronte del debito estero sono stati compiuti progressi nell’ambito del Programma HIPC di cancellazione del debito. • SACE ha elaborato un nuovo meccanismo, un “Programma Africa”, in linea con la crescente richiesta di copertura assicurativa da parte degli esportatori italiani e come veicolo di penetrazione commerciale per le imprese italiane • L’obiettivo del Programma è di adottare un atteggiamento di maggiore apertura, proporzionata ai progressi compiuti dai singoli paesi e in accordo con le limitazioni imposte dal FMI all’indebitamento sovrano. . Il Programma Africa [email protected] ALGERIA LIBIA EGITTO MAURITANIA MALI CAPO VERDE NIGER SENEGAL ERITREA GAMBIA OPEN: Cover is available CIAD SUDAN G.-BISSAU GUINEA SIERRA LEONE GIBUTI COSTA D’AVORIO NIGERIA ETIOPIA REPUBBLICA CENTRAFRICANA LIBERIA CAMERUN SOMALIA UGANDA SAO TOMÉ OPEN WITH RESTRICTIONS: Cover is available subject to restrictions regarding: • countepart (eg. sovereign) • amount (eg. country ceiling or single transaction limit) • tenor (eg. short term, medium-long term) GUINEA EQ. KENIA GABON REP. DEM. CONGO RWANDA BURUNDI SEICELLE TANZANIA OFF COVER: No cover available. Neverthless, the following transactions may be considered, on a case by case basis: • transactions with substantial risk-mitigating factors (structured finance or project finance transactions, transactions partly financed by IFIs, regional development banks and other ECAs) • investment projects • transactions involving non-credit risks COMORE ANGOLA MAURIZIO ZIMBABWE NAMIBIA BOTSWANA SWAZILAND REPUBBLICA SUDAFRICANA LESOTHO L’atteggiamento assicurativo di SACE Apertura: Botswana, Gabon, Maurizio, Namibia, Sudafrica e Swaziland. Apertura con condizioni: Capo Verde, (rischio sovrano nel rispetto dei limiti del FMI) Guinea Equatoriale, Lesotho (plafond paese di 10 mln€), Angola e Nigeria (plafond paese 100 mln€ solo rischi privati) Benin, Burkina Faso, Camerun, Eritrea, Etiopia, Ghana, Kenya, Malati Mali, Mauritania, Mozambico, Senegal, Tanzania, Uganda e Zambia (plafond paese 10 mln€ solo rischi privati e durata massima 5 anni). Chiusura: Burundi, Repubblica Centrafricana, Ciad, Comore, Repubblica Democratica del Congo, Repubblica del Congo, Costa d’Avorio, Gambia, Gibuti, Guinea, Guinea Bissau, Liberia, Madagascar, Niger, Ruanda, Sao Tomè e Principe, Seicelle, Sierra Leone Somalia, Sudan Togo e Zimbabwe. Operatività limitata a progetti che comportino una sostanziale mitigazione del rischio paese, operazioni di investimento (ove esistano accordi multilaterali e bilaterali di protezione degli investimenti) e rischi accessori. Attività assicurativa legata al Programma Africa Programma Africa - impegni assunti Eritrea Kenya Etiopia 0,12% Sudafrica Mauritius 0,16% 0,13% 0,04% Senegal Capo Verde 0,23% 0,01% 4,87% Dal lancio del programma Africa, SACE ha approvato nuovi impegni per 480 milioni di euro. Angola 48,29% Nigeria 46,15% Impegni in essere Programma Africa L’esposizione verso l’Africa Subsahariana è pari al 5,3% dell’esposizione totale di SACE. Mozambico Senegal Tanzania 1,9% 0,2% 1,9% Capo Verde 3,0% Kenya 0,1% Eritrea 0,1% Nigeria 37,4% Sudafrica 26,8% Angola 28,6% Recenti operazioni NIGERIA MOZAMBICO ETIOPIA Policy: Project Finance Project Finance Credito Fornitore Assicurato: SnamProgetti SinocOil & Gas International Group DUMEC Copertura: LNG Plant Extension Gas pipeline Export of dumpers Debitore: Nigeria LNG Ltd. RompCo Construction and Business Bank Impegni: € 190 milioni € 21,7 milioni € 0.6 milioni Rischi: politico e commerciale politico politico e commerciale Copertura: 90% 95% 95% Periodo: 9 anni 14 anni - • SACE e la SACE Business School • Il Rischio Paese: • definire il rischio paese • il Balance Sheet Approach e le crisi finanziarie internazionali • Agenzie di rating e fonti informative • Il rischio paese in SACE: • • • • • Categorie OCSE e il CRAM Le condizioni di assicurabilità Composizione del portafoglio e principali paesi Programma Africa Case Study: Russia e Turchia Il rischio paese in SACE: le schede paese Rischio politico (RP) Rischio economico (RE) Rischio bancario (RB) Rischio operativo (RO) Politica Interna Attivita’ Economica Struttura Sistema Legale Relaz. Internaz. Bil. Pub. e Inflazione Performance Attegg. Inv. Esteri Bil. Dei Pagamenti Infrastrutture Debito Estero e Riserve Sicurezza Tasso Di Cambio Mercato Azionario rischio: alto outlook: positivo medio stabile basso negativo Il rischio paese in SACE: le schede paese (2) Alla valutazione dei 4 rischi si aggiungono inoltre: • Il rapporto con le Istituzioni Finanziarie Internazionali • L’interscambio del paese con l’Italia • Commercio • investimenti diretti esteri • L’esposizione di SACE nel paese, composta da: • Impegni in essere • Sinistri in corso • Indennizzi pagati da recuperare RUSSIA Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 3/7 Rischio sovrano: apertura nel rispetto del limiti del FMI Rischio bancario: apertura Rischio corporate: apertura Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch BBB+ Baa2 BBB+ Russia: rischio politico (rischio: medio - outlook: stabile) Politica interna • • • • situazione politica è stabile lo Stato ha ripreso il controllo di alcuni settori strategici, ad esempio quello energetico. conflitto ceceno e rischio attacchi terroristici (attualmente basso) Successione di Putin (marzo 2008): fattore di incertezza Relazioni internazionali • • • • • l’esportazione di idrocarburi: motore principale della rinascita russa ma anche causa di crescenti tensioni con i paesi della CSI (Comunità degli Stati Indipendenti) creazione di un piccolo gruppo di fronda anti-russo, il GUAM (composta da Georgia, Ucraina, Azerbaijan e Moldova) membership, insieme a Cina ed ai paesi dell’Asia centrale (escluso il Turkmenistan), della Shanghai Cooperation Organization rapporti con USA e UE in peggioramento (nonostante buone relazioni economiche). La decisione della NATO di installare dei sistemi anti-missilistici in Europa centro orientale è stata particolarmente mal vista dal Cremlino. rivendicazione di un controllo maggiore su alcune aree del circolo polare artico Russia: principali indicatori economici Principali indicatori economici PIL (variazione % reale) Inflazione media annua (%) Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) 2004 2005 2006s 2007p 2008p 7,2 10,9 6,4 12,7 6,7 9,7 7,0 7,7 6,8 7,5 4,9 8,2 8,4 4,9 2,8 183,2 -97,4 85,8 59,0 243,8 -125,4 118,4 83,8 303,9 -164,7 139,2 94,5 315,2 -210,3 104,9 61,7 332,6 -249,2 83,4 42,8 10,0 11,0 9,6 5,1 2,9 214,5 36,2 19,8 124,5 11,4 28,81 257,2 33,7 20,4 182,2 13,3 28,28 309,7 31,4 17,6 303,7 17,4 27,20 418,4 34,8 12,6 431,8 19,8 25,70 504,5 34,7 13,7 524,4 20,6 25,40 Bilancia dei pagamenti Esportazioni ($ mld) Importazioni ($ mld) Saldo bilancia commerciale ($ mld) Saldo transazioni correnti ($ mld) Saldo transazioni correnti/PIL (%) Debito estero totale ($ mld) Debito estero totale/PIL (%) Debt service ratio (%) Riserve valutarie lorde ($ mld) Riserve valutarie lorde (mesi import.) Cambio medio RUB/USD s: stime p: previsioni. Fonte: : IMF (Country Report, July 2006); * Economist Intelligence Unit Russia: rischio economico (rischio: medio - outlook: stabile) Attività economica. • crescita robusta (6,7%) nonostante il rallentamento della produzione nel settore oil&gas. • nel 2006 un’ottima performance per i settori non-tradable. Il settore oil&gas necessita di ingenti investimenti. Il settore manifatturiero soffre la concorrenza internazionale a causa degli scarsi investimenti e dell’apprezzamento del rublo Bilancio pubblico e inflazione. • avanzi di bilancio consistenti grazie agli introiti per la vendita degli idrocarburi (in peggioramento) • dal 2004 accantonamento di parte dei surplus fiscali in un Fondo di Stabilizzazione, • alta inflazione. La Banca Centrale Russa sembra più concentrata nel mantenimento della competitività Bilancia dei pagamenti. • consistenti surplus commerciali e di parte corrente • il 2006 è stato un anno record per afflusso di capitali Posizione debitoria e riserve internazionali. • pagamento anticipato del debito verso il FMI e il Club di Parigi. • riduzione del debito con l’estero del settore pubblico e consistente aumento dell’indeb. del settore privato • elevato livello di riserve (in aumento) Tasso di cambio. • Spinte all’apprezzamento della valuta generate dalle consistenti entrate petrolifere • Apprezzam. in termini effettivi reali con negative ripercussioni sui settori non-oil in termini di competitività Russia: rischio bancario (rischio: medio - outlook: stabile) Struttura del sistema. • processo di consolidamento dopo 1998: ma ancora debolezze strutturali e da scarsa trasparenza. • alta frammentazione: a fine 2006, 1.293 banche (di cui 52 detenute al 100% da banche estere e 13 con più del 50% di proprietà straniera). • 5 banche controllano circa il 45% degli asset totali e due di esse (Sberbank e Vneshtorbank) sono statali. Il primato di Sberbank, che controlla il 29% degli asset totali e il 60% dei depositi, è insidiato da Vneshtorbank, Gazprombank e Alfa Bank, • nonostante la crescita, la fiducia del piccoli risparmiatori è ancora limitata Performance. • deposit insurance scheme (schema di assicurazione dei depositi) • forte aumento delle attività di credito al consumo e i prestiti alle PMI. Tuttavia ancora limitati (come i risparmi delle famiglie) • grande interesse delle banche internazionali verso la Russia. Tuttavia esistono delle limitazioni cui sono soggetti gli operatori internazionali in tema di apertura di nuove filiali (disputa entrata WTO) • Il livello di non-performing loans è andato decrescendo, a fine 2005 era pari al 2,8% dei crediti totali. Il ROA era pari al 3,2%, il ROE era pari al 24,2%. Russia: rischio operativo (rischio: medio - outlook: stabile) Sistema legale. • Progressi nell’adozione di un quadro normativo coerente (tra legislazione regionale e federale). • principale problema legato all’enforcement di tali provvedimenti • Il sistema giudiziario burocratizzato e dotato di scarsa indipendenza dal potere politico Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. • positivo atteggiamento verso gli investitori, ma protezione di alcuni settori strategici (energia) • revisione di alcuni Production Sharing Agreement (Vedi caso Sakhalin 2) • elevata burocrazia, applicazione arbitraria delle leggi da parte delle autorità locali e livelli inadeguati di governance. Mancanza di chiarezza nel sistema fiscale e amministrativo • Il 1° luglio 2006 è entrata in vigore la piena convertibilità del rublo: ciò elimina il deposito obbligatorio non remunerato per i non residenti che acquistano titoli denominati in rubli Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. • sistema infrastrutturale necessita ammodernamento ed ampliamento. • il conflitto ceceno continua a costituire un fattore di instabilità. • organizzazioni criminali particolarmente potenti e spesso legate (se non coincidenti) con i grandi gruppi industriali controllati dagli oligarchi. Russia: gli indicatori di rischio operativo Indicatori di Business Climate Rank Doing Business (WB) 96° su 175 Index of Economic Freedom 120° su 157 Corruption Perceptions Index 121° su 163 Accordi e Convenzioni Convenzione di Washington Firmato Convenzione di New York In vigore Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore TURCHIA Condizioni di assicurabilità SACE Categoria OCSE: 5/7 Rischio sovrano: apertura Rischio bancario: apertura Rischio corporate: apertura Rating Standard and Poor’s Moody’s Fitch BB- Ba3 BB- Turchia: rischio politico (rischio: medio - outlook: stabile) Politica interna. • situazione politica incerta a causa dell’elezione, in agosto, alla carica di presidente di Abdullah Gül (AKP) osteggiato da esercito, magistratura e opposizione laica • tuttavia le elezioni parlamentari di luglio hanno decretato la vittoria del partito islamico moderato per la Giustizia e lo Sviluppo (AKP), riconfermando il mandato di Erdogan con un buon margine di voti • il nuovo esecutivo, composto principalmente da tecnici, ha espresso le proprie intenzioni riformiste e europeiste Relazioni internazionali. • sospensione del processo di allargamento UE (congelamento di 8 dei 35 capitoli del negoziato di adesione della Turchia) • questione in sospeso rimane l’apertura a Cipro dei porti ed aeroporti turchi • crescente rilevanza per la sicurezza energetica europea grazie alla posizione strategica tra paesi produttori e paesi consumatori • inasprimento dei rapporti con il Kurdistan iracheno Turchia: principali indicatori economici Principali indicatori economici PIL (variazione % reale) Inflazione media annua (%) Saldo Bilancio Pubblico/PIL (%) 2004 2005 2006s 2007p 2008p 9,9 8,6 7,6 8,2 6,0 9,6 5,0 8,0 6,0 4,3 -7,2 -2,7 -1,4 -3,0 -2,6 67,0 -90,9 -23,9 -15,6 76,9 -109,6 -32,8 -23,1 87,8 -128,2 -40,4 -32,7 99,9 -140,7 -40,8 -31,8 108,9 -149,6 -40,7 -29,4 -5,2 -6,4 -8,5 -7,9 -6,7 162,2 50,5 27,2 37,6 3,4 1,4255 170,1 47,0 26,4 52,2 4,2 1,3436 193,9 53,2 27,5 54,5 4,0 1,4285 212,2 53,2 27,9 58,0 4,0 1,4418 231,9 53,7 26,7 60,3 3,9 1,5223 Bilancia dei pagamenti Esportazioni ($ mld) Importazioni ($ mld) Saldo bilancia commerciale ($ mld) Saldo transazioni correnti ($ mld) Saldo transazioni correnti/PIL (%) Debito estero totale ($ mld) Debito estero totale/PIL (%) Debt service ratio (%) Riserve valutarie lorde ($ mln) Riserve valutarie lorde (mesi import.) Cambio medio TRY/USD* s: stime; p: previsioni. Fonte:IMF (IMF Country Report No. 07/161, May 2007); *EIU Turchia: rischio economico (rischio: medio - outlook: stabile) Attività economica. • buona resilienza dell’economia alla mini crisi di maggio/giugno 2006 • tasso di crescita del PIL reale robusto (6%), spinta dal consumo interno, in particolare forte aumento della spesa pubblica in presenza di un rallentamento dei consumi privati (in rallentamento per 2007-08) Bilancio pubblico e inflazione. • riduzione del deficit di bilancio nel 2006, grazie all’incremento nelle entrate fiscali. In forte peggioramento per il 2007 • inflazione sotto stretta sorveglianza. Il mancato raggiungimento del target fissato dal FMI e dalla banca centrale è stato uno dei fattori scatenanti della crisi di maggio/giugno 2006. Rallentamento dell’inflazione per il 2007-2008 (ma sempre a rischio) Bilancia dei pagamenti. • aumento importazioni causa principale del disavanzo commerciale • disavanzo delle partite correnti ha toccato il suo picco nel 2006 (8,5% del PIL), nel biennio 2007-2008 in miglioramento • il saldo del conto capitale continua ad esser positivo anche se in diminuzione, a causa del minore afflusso di investimenti diretti esteri e ad una crescente propensione al disinvestimento Posizione debitoria e riserve internazionali. • debito con l’estero e debt-service ratio elevati (in aumento) • le riserve in valuta straniera a fine 2006 ammontavano a circa 54 miliardi di dollari (pari a 4 mesi di importazioni) Tasso di cambio. • recupero della valuta turca in termini nominali dopo il forte deprezzamento di maggio-giugno (di circa il 20%). • a metà 2007 il tasso di cambio si è riassestato sui valori pre-crisi (TRY 1,33-1,34: USD1). • grande volatilità della lira turca e sensibilità agli eventi di natura politica Turchia: rischio bancario (rischio: medio - outlook: stabile) Struttura del sistema. • periodo di consolidamento dopo la crisi del 2001. Le riforme procedono, seppure con alcuni ritardi. • Il Governo ha aumentato la trasparenza, rafforzato la regolamentazione e migliorato le funzioni di supervisione della Banca Centrale. • A luglio 2006 è stato annunciato il programma di privatizzazione delle principali banche pubbliche, che dominano il settore detenendo circa i 2/3 dell’attivo totale (in particolare, Halkbank). • Il sistema è composto da 33 banche commerciali, di cui: 3 banche possedute dallo stato, 13 banche private e 17 controllate da banche straniere. Performance. • La quota di asset del sistema bancario nelle mani di istituti stranieri è aumentata, passando dal 5% al 15% negli ultimi 2 anni. Ciò ha causato un’espansione del credito, che necessita di un attento monitoraggio in quanto potrebbe portare all’aumento dei • non-performing loans diminuiti (intorno al 2,8% dei prestiti a metà 2006) • redditività del sistema in diminuzione: a fine giugno 2006 il ROA era pari a 1,69% e il ROE pari a 6,31% • il sistema bancario è riuscito a contenere le perdite determinate dall’aumento dei tassi di interesse e dall’indebolimento della lira (crisi di maggio/giugno 2006) • rischio indiretto, difficilmente quantificabile, derivante dall’esposizione in valuta estera delle imprese affidate dalle banche. • nel complesso il sistema bancario appare in miglioramento (tuttavia:vulnerabilità permangono in termini di mismatch di durata e tassi di interesse) Turchia: rischio operativo (rischio: medio - outlook: stabile) Sistema legale. • Il sistema legislativo turco è nel processo di adeguamento all’acquis communautaire europeo e non presenta particolari rischi in tema di discrezionalità o di repentini cambiamenti legislativi. • corti sono indipendenti e imparziali. Tuttavia i tempi di risoluzione delle dispute tendono ad essere lunghi. Atteggiamento nei confronti degli investitori esteri. • gli investitori stranieri sono stati del tutto equiparati a quelli nazionali (legge per gli Investimenti Esteri del 2003) • Gli investitori esteri possono acquisire partecipazioni fino al 100%, tranne in alcuni settori strategici (telecom, mezzi di informazione), dove permangono alcune restrizioni. Infrastrutture, sicurezza e calamità naturali. • il livello del sistema infrastrutturale è buono e ci sono crescenti investimenti nel settore dei trasporti e delle costruzioni. • espansione e il miglioramento delle reti legate all’esportazione di idrocarburi provenienti da oriente. • sicurezza minacciata dalla presenza di episodi di terrorismo, sia di matrice islamica che curda. La rinascita del fondamentalismo islamico può costituire una minaccia per la stabilità del Paese. Turchia: gli indicatori di rischio operativo Indicatori di Business Climate Rank Doing Business 2006 (WB) 91° su 175 Index of Economic Freedom 2007 83° su 157 Corruption Perceptions Index 2006 60° su 163 Accordi e Convenzioni Convenzione di Washington In vigore Convenzione di New York In vigore Accordo sulla promozione e la reciproca protezione degli investimenti con l’Italia In vigore Contatti www.sace.it Roma: Mestre: Milano: Modena: Torino: tel. tel. tel. tel. tel. 06 6736226/325 041 2905111 02 4344991 059 331201 011 836128 fax fax fax fax fax Hong Kong: tel. +0085.236202323 Shanghai: tel. +0086.2154075619 Mosca: tel. +0074.952582155 06 6736706 041 2905103 02 434499749 059 820832 011 836425 fax +0085.236210227 fax +0086.2162482169 fax +0074.952582156 www.sacebt.it Roma: tel. 06 6976971 Modena: tel. 059 829160 Milano: tel. 02 434499751 fax 06 697697725 fax 059 820832 fax 02 434499750 www.assedile.it Roma: Milano: tel. 06 6976971 tel. 02 480411 fax 06 6736729 fax 02 48041292 www.sace.it Roma: tel. 06 6736264/-267 fax 06 6797076 The floor is yours Thank you! Disclaimer This presentation has been prepared solely for information purposes and should not be used or considered as an offer to sell or a solicitation of an offer to buy any insurance/financial instrument mentioned in it. The information contained herein has been obtained from sources believed to be reliable or has been prepared on the basis of a number of assumptions which may prove to be incorrect and, accordingly, SACE does not represent or warrant that the information is accurate and complete.