Modelli di capacità in strutture esistenti in c.a. e muratura
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Modelli di capacità in strutture esistenti in c.a. e muratura
Corso di Formazione per “Tecnico per il recupero edilizio ambientale” Modulo E: Lezione n.3 12/03/2008 Modelli di capacità di strutture esistenti 26/03/2008 Verifiche di vulnerabilità sismica secondo OPCM 3274 02/04/2008 Analisi statica non-lineare di strutture intelaiate 07 09/04/2008 Applicazione ad un caso studio Enzo Martinelli Sommario 1. Definizioni e concetti di base; 2. Comportamento non lineare delle membrature; 3. Approcci alternativi per l’analisi non-lineare; 4. Le analisi pushover ed il Metodo N2; 5. Prime applicazioni di confronto. Definizioni e concetti di base Concetti introduttivi: Azioni Sismiche Poiché è ampiamente accettato il concetto che la massima variabilità nella risposta dinamica delle strutture sia certamente ascrivibile all’azione sismica stessa, è necessario disporre di modelli affidabili per la sua descrizione. I dati relativi all’azione sismica di interesse per l’esecuzioni di analisi rivolte alla descrizione del comportamento strutturale dipendono anche dal tipo di analisi che si intende realizzare. Tuttavia, uno dei dati di base per la descrizione dell’azione sismica è la storia di accelerazioni indotte al suolo. A tale storia si da il nome di accelerogramma e, ai fini della valutazione della vulnerabilità sismica delle strutture, si può far riferimento ad accelerogrammi di diversa genesi: - accelerogrammi naturali; - accelerogrammi sintetici spettro compatibili; - accelerogrammi derivanti da modelli sismologici. Concetti introduttivi: Azioni Sismiche Accelerogrammi naturali ag [m/s2] Le prime registrazioni accelerometriche risalgono agli albori dell’Ingegneria Sismica e sono state effettuate negli anni ’40 del secolo scorso. Gli accelerogrammi naturali 4.0 18/05/1940 Imperial Valley (CA, USA); N-S component conservano le caratteristiche (M=7.1; d=6.6 km) 3.0 specifiche dell’evento sismico in 2.0 termini di relazione tra parametro di Intensità I nel sito, Magnitudo 1.0 M dell’evento e distanza d del sito 0.0 dall’epicentro: 0 5 10 15 20 25 30 -1.0 log I b g M ( m ) g D ( d ) -2.0 (legge di attenuazione) -3.0 PGA -4.0 t [s] L’utilizzo di tali accelerogrammi per analisi in siti diversi da quello di registrazione può essere fuorviante poiché, anche a parità di “Intensità” le loro caratteristiche possono essere molto diversa da quelle del sisma atteso. Spettri di Risposta Elastici Definizione dello spettro di risposta A partire dal segnale accelerometrico, si possono valutare i suoi “effetti” su un sistema ad un grado di libertà (SDOF). Per valutare tali effetti è necessario integrare le equazioni del moto. Si può procedere integrando le equazioni differenziali al fine di determinare la legge oraria del moto x(t) ed i valori di velocità ed accelerazione: mx cx kx mx g L’integrazione delle equazioni del moto possono condursi secondo diverse metodologie, tutte di carattere numerico, data la natura del segnale per il quale non esiste una unica espressione matematica in forma chiusa: - Differenze finite; - Metodo di Newmark ; - Integrazione a tratti in forma chiusa. t t i , t i 1 x g t ai a i 1 a i t t i t mx cx kx mx g ( t ) x ( t i ) x i x ( t ) x i i Spettri di Risposta Elastici Definizione dello spettro di risposta k 2 m T x 2x x x x g 2 x c c c cr 2 km Lo spettro di spostamento Sd(T,x) può definirsi come segue: Sd T , x max x ( t ) t T ,x La pseudo-velocità Sv(T,x) è la massima velocità nelle oscillazioni libere di un sistema non smorzato di periodo T a partire da uno spostamento Sd(T,x): Sv T , x Sd T , x La pseudo-accelerazione Sa(T,x) è la massima accelerazione (assoluta) che si ottiene a partire da uno spostamento pari a Sd(T,x): Sa T , x Sv T , x Spettri di Risposta Elastici Definizione degli spettri di risposta 0.45 12 Spettro di spostamento 18/05/1940 Imperial Valley (CA, USA); N-S component 0.4 10 0.35 1.2 (M=7.1; d=6.6 km) Spettro di pseudo-velocità 1 S [m] Saede[m/s2] 0.3 8 0.8 Sve [m/s] 0.25 6 0.2 0.15 4 0.1 2 0.05 0.6 0.4 0.2 18/05/1940 Imperial Valley (CA, USA); N-S component 18/05/1940 Imperial Valley (CA, USA); N-S component (M=7.1; (M=7.1;d=6.6 d=6.6 km) km) Spettro di pseudo-accelerazione 0 0 0 0 0.5 0.51 1 1.5 1.5 2 2 T [s]T [s] 2.5 2.5 3 3 3.5 3.5 4 4 Spettri di Risposta Elastici Definizione degli spettri di risposta: rappr. alla Newmark-Hall (1982) La rappresentazione approssimata degli spettri di risposta elastici proposta da Newmark & Hall (1982) si base sulla seguente definizione: Ae ( T ) C a PGA 0.4T1 T T1 Ve ( T ) C v PGV T1 2 T1 T T2 De ( T ) C d PGD T2 T 12 Il valore dei fattori Ca, Cv e Cd si può ricavare da una regressione numerica; valori tipici sono stati individuati da Vidic et Al. (1994) per varie zone geografiche. 10 C v PGV C a PGA T2 2 C d PGD C v PGV 18/05/1940 Imperial Valley (CA, USA); N-S component (M=7.1; d=6.6 km) Sae [m/s2] 8 Ca=2.776 Cv=1.589 6 Cd=2.000 4 2 0 0 0.5 1 1.5 2 T [s] 2.5 3 3.5 4 Spettri di Risposta Elastici 14 12 8 6 4 2 0 Suolo A Zona 1 0.00 T Sv (T ,Suolo x ) SB,a (C, T ,Ex ) 2 Suolo D 0.50 1.4 0.45 Zona 1 1.2 T Sd (T , x ) Sv (T , x ) 2 0.40 1.0 Spostamento S d [m] 10 Zona 1 1.6 pseudo-velocità spettrale Sv [m/s] pseudo-accelerazione spettrale S a [m/s2] Spettri di progetto elastici (Sa-T, Sv-T, Sd-T): OPCM 3431/05 0.8 0.6 0.4 0.35 0.30 0.25 0.20 0.15 0.2 0.50 0.0 0.00 0.10 1.00 Suolo A Suolo B, C, E Suolo A Suolo D 2.00 1.50 0.05 0.50 1.00 0.00 0.00 2.50 3.00 3.50 4.00 Suolo B, C, E 3.50 Suolo D 4.00 T [s] 1.50 2.00 2.50 3.00 T [s] 0.50 1.00 1.50 2.00 T [s] 2.50 3.00 3.50 4.00 Spettri di Risposta Elastici Spettri di progetto elastici in formato ARDS (Acceleration-Displacement) 14.0 Zona 1 Suolo D Pseudo-Accelerazione Sa [m/s 2] 12.0 Suolo B, C, E Suolo A 10.0 T S a ( T , x ) Sd ( T , x ) 2 8.0 2 6.0 4.0 2.0 0.0 0.00 0.05 0.10 0.15 0.20 0.25 0.30 Spostamento [m] 0.35 0.40 0.45 0.50 Spettri di Risposta Inelastici Spettri di progetto inelastici Per un oscillatore semplice con resistenza maggiore o uguale al valore Fel(T) la risposta al sisma atteso è di tipo elastico. F Fel(T)=mSa(T) Fy Se si assume un valore di resistenza Fy<Fel(T) ed un comportamento non fragile, la risposta è caratterizzata da un certo numero di escursioni in campo plastico con valore dello spostamento massimo pari a xmax. xy xmax x Ad ogni valore di resistenza Fy<Fel corrisponde uno spostamento massimo richiesto xmax, ovvero, rapportando tale spostamento a quello al limite elastico xy, una duttilità cinematica richiesta m: m F y ,T F ,T x max F y , T xy y Spettri di Risposta Inelastici Spettri di progetto inelastici In base alle caratteristiche dei materiali e dei criteri di progetto adottati, le strutture dispongono di valori limitati di duttilità m. Ha senso, dunque, introdurre la definizione di fattore di riduzione delle forze Rm in funzione di tale valore di duttilità disponibile: Rm F y , T 1 Fel T F y T ; m Sad T 0.8 Se T ; x q Sae/ag 0.6 a q Rm u ay Spettro di progetto 0.4 0.2 0 0.00 0.50 1.00 1.50 2.00 2.50 3.00 T[s] Considerando poi il comportamento incrudente delle strutture e definendo il rapporto di incrudimento come au/ay si può definire il fattore di struttura previsto dalle norme. 3.50 Spettri di Risposta Inelastici Spettri di progetto inelastici: proposta di Vidic et Al. (1997) La proposta di Vidic, Fajfar e Fischinger (1997) conserva l’assunzione della cosiddetta Regola di Uguaglianza degli Spostamenti (Equal-Displacement Rule), ma adotta una diversa legge di riduzione per i bassi periodi. T Rm 1.0 ( m 1) T0 Rm m T T0 T T0 T0 TC Rm- Vidic, Fajfar e Fischinger 6 Non conservativo 5 4 3 2 1 Conservativo 0 1 2 3 4 La proposta in oggetto è stata recepita sia dalla 0Normativa Italiana che dall’Eurocodice 8. Rm-Analisi numerica 5 6 Comportamento non lineare delle membrature Relazioni Momento-Curvatura La sezione in cemento armato esibisce un complesso comportamento in campo non lineare direttamente ascrivibile alla non-linearità dei materiali strutturali. Questo comportamento può essere sintetizzato in termini di relazioni momento-curvatura dalle quali e facile desumere l’importanza del ruolo giocato dallo sforzo normale su rigidezza, resistenza e duttilità. 2.50E+02 0 Momento [kNm] 2.00E+02 0.2 0.3 1.50E+02 0.4 0.5 1.00E+02 5.00E+01 0.00E+00 0.0000E+0 1.0000E- 2.0000E- 3.0000E- 4.0000E- 5.0000E- 6.0000E- 0 05 05 05 05 05 05 Curvatura [mm-1] Domini di resistenza N-M1-M2 1.20 1.00 0.80 2 M/(bh fcd) Non-dimensional Bending moment La dipendenza tra sforzo normale applicato e resistenza flessionale può essere descritta da domini M-N. 0.60 0.40 0.20 0.00 -1.20 -1.00 -0.80 -0.60 -0.40 -0.20 Non-dimensional axial force - N/(bhfcd) 0.00 0.20 Domini di snervamento N-M1-M2 Simili relazioni intercorrono tra il momento di snervamento e lo sforzo normale applicato sulla sezione. La condizione di snervamento viene generalmente definita dal raggiungimento di una della due condizioni in termini di tensione valutate secondo un approccio lineare: - Raggiungimento della tensione di snervamento nell’armatura tesa; - Raggiungimento di una deformazione pari ad 1.8 fc/Ec nel calcestruzzo compresso. Dettagli su un metodo semplificato di analisi http://www.crisbasilicata.it/admin/allegatidocumenti/upload/LG_Vuln-Basilicata_finale213482038764.pdf 1. Determinazione della rigidezza dei pilastri Modelli di comportamento: in assenza di tamponatura Una Metodologia lineare Dettagli su un metodo lineare Modelli di comportamento: in assenza di tamponatura La rigidezza Kpil,i,j rappresenta la rigidezza traslante del pilastro iesimo al piano j-esimo. La rigidezza K,j del piano j-esimo dovuta ai vari pilastri presenti a quel piano vale: V j , DL K j j , DL 0.005 K j h j ,DL Per la valutazione della resistenza allo Stato Limite di Danno Limitato è sufficiente determinare il tagliente di piano Vj che determina uno spostamento pari allo 0.5%: K j K pil , j K pil , i , j i Per lo Stato Limite di Danno Severo si possono fare due ipotesi in merito al fatto che la rottura possa essere duttile o fragile determinandosi una crisi per pressoflessione o per taglio. Taglio in corrispondenza della crisi per pressoflessione Dettagli su un metodo lineare Taglio resistente dell’elemento Dettagli su un metodo lineare Dettagli su un metodo lineare Modelli di capacità alternativo Elementi non armati a taglio: Dettagli su un metodo lineare Modelli di capacità alternativo Elementi armati a taglio: Dettagli su un metodo lineare Determinazione del taglio resistente – SL di Danno Severo A questo punto è possibile, per ogni pilastro determinare il taglio resistente allo Stato Limite di Danno Severo (o di Salvaguardia della Vita) secondo la nomenclatura del più recente D.M. 14/01/2008 e stabilire che la resistenza da considerare nel calcolo è quella che deriva dal valor minimo derivante dalla crisi per taglio o per pressoflessione: Vpil,i,j min Vflex.pil,i,j ;VRd,pil,i,j In definitiva, è possibile definire un tagliante resistente di piano secondo la relazione seguente: Vpil,j V i pil,i,j Come precisato sopra, i valori della resistenza di piano non tengono conto della presenza di tramezzi e tamponature che pure possono avere un ruolo non trascurabile sia allo Stato Limite di Danno severo che, soprattutto allo Stato Limite di Danno Limitato modificando profondamente le caratteristiche di resistenza e rigidezza della struttura e, dunque, la sua risposta sismica. Dettagli su un metodo lineare Modelli per la tamponatura La presenza di tramezzi e tamponature e la sua influenza sulla risposta sismica della struttura può essere considerata secondo una delle due modalità seguenti: - esplicitamente, valutando rigidezza e resistenza dei singoli pannelli mediante formule di comprovata affidabilità; - implicitamente, considerando soltanto un incremento forfettario della capacità dissipativa dell’edificio. La rigidezza del pannello può essere valutata considerando l’ipotesi di puntone di larghezza pari ad 1/10 della lunghezza del pannello stesso: Kmur,i,j 0.1 Emt d cos2 Dettagli su un metodo lineare Modelli per la tamponatura La rigidezza di piano, dunque, può modificarsi tenendo conto della rigidezza dei pannelli murari: Kj Kpil,j K i mur,i,j In termini di resistenza i due contributi non si ritengono completamente sommabili a causa della notevole differenza di duttilità che li contraddistingue. Pertanto la resistenza di piano si determina come segue: Vj,tot max Vmur,j Vpil,j ,Vpil,j =0.8 Somma delle resistenze di piano dei vari pannelli. Il contributo alla resistenza di piano dovuto alla muratura può determinarsi come segue: Vmur,j j,tamp v i i,j,tamp j,tram v i i,j,tram Dettagli su un metodo lineare Modelli per la tamponatura Esistono tre meccanismi di crisi per il pannello: vi,j min H0,1 ;H0,2 ;H0,3 Dettagli su un metodo lineare Analisi delle sollecitazioni Assumendo una pseudo-accelerazione unitaria alla struttura possiamo considerare forze orizzontali Fh uguali al peso sismico W. Sulla base di questa assunzione è pure possibile determinare le forze di piano distribuite secondo quanto previsto nell’analisi statica lineare nella vigente normativa: Fj Wz j j Fh Wz j j j Ottenendo facilmente il taglio agente al piano j-esimo: Vag,j np F kj k Dettagli su un metodo lineare Determinazione dei livelli prestazionali Con riferimento allo Stato Limite di Danno Limitato è possibile derivare parametri rappresentativi della prestazione strutturale dividendo le resistenze per le azioni corrispondenti. Danno Limitato: SDL,j Vj,tot,DL Vag,j Danno Severo (o Collasso): SDS,j Vj,tot,DS Vag,j 1 j essendo: j Wj DS,j Vj,DS hj DS,j Vj,DS Vj,DL DL,j Dettagli su un metodo lineare Calcolo della Vulnerabilità sismica Noto che sia il fattore SSL,j ai vari piani, è possibile risalire alla massima PGA al suolo o alla corrispondente accelerazione massima su suolo rigido agj rispetto alla resistenza del piano j-esimo e con riferimento ai vari Stati Limite secondo una relazione del tipo: SSL,j PGAj aPM aAD aDS aDUT,j In cui i parametri sono presentati nel seguito: agj S aPM aAD aDS aDUT,j Dettagli su un metodo lineare Calcolo della Vulnerabilità sismica 0.90 0.80 0.70 Se/g 0.60 0.50 0.40 0.30 0.20 0.10 0.00 0.00 0.50 1.00 1.50 2.00 T [s] 2.50 3.00 3.50 4.00 Dettagli su un metodo lineare Calcolo della vulnerabilità sismica Dettagli su un metodo lineare Calcolo della vulnerabilità sismica Dettagli su un metodo lineare Calcolo della vulnerabilità sismica In definitiva, il calcolo dell’accelerazione avviene piano per piano e, dunque, piani cui corrispondono resistenze maggiori o valori più elevati del parametro SSL,j possono non essere i piani critici a causa di modalità di crisi relativamente meno duttili e, dunque, penalizzate dai parametri aDUT. Il parametro S dipende dalle caratteristiche del suolo e dalle caratteristiche topografiche e può essere assunto come segue, in ossequio alle prescrizioni dell’O.P.C.M. 3274/03: -Suolo A: S=1.00; - Suolo B, C, E: S=1.25; - Suolo D: S=1.35; Ovvero essere desunto dalle caratteristiche di pericolosità del suolo secondo le prescrizioni del D.M. 14/01/2008, potendo pure essere commisurata al periodo di ritorno TR assunto per la struttura. Approcci alternativi per l’analisi non-lineare Modellazione: non-linearità meccanica Approcci alternativi 3D elements (Abaqus, Ansys) Fiber Models (OpenSees, Seismostruct) Sectional Models (IDARC) Lumped-plasticity (SAP 2000) Modellazione: non-linearità meccanica Approcci alternativi:formulazione a fibre Fiber Models (OpenSees, Seismostruct) K e ( u( e ) )u( e ) Β( e )T ( e ) dV Calcestruzzo V(e ) sezione Β ( e )T V(e ) Le (e ) ( e )T (e ) Β dA dz A fibra dV 0 elemento Discretizzazione numerica ( e )T w i B i 1 nG nf j j 1 (e ) Numero di Punti di integrazione (Gauss, Gauss-Lobatto) Barre http://opensees.berkeley.edu Modellazione: non-linearità meccanica Approcci alternativi: formulazione sezionale Sectional Models (IDARC) K e ( u( e ) )u( e ) M Mu Β( e )T ( e ) dV V(e ) Le Β( e )T ( e ) dV Β( e )T ( e ) , z dz V(e ) My 0 Mcr Discretizzazione numerica nG w B i i 1 ( e )T M i j Criticità: - dipendenza dei legami M- dallo sforzo normale. Modellazione: non-linearità geometrica Approcci alternativi: formulazione sezionale – Costruzione dei diagrammi M-j Deformazioni Tensioni j As2 h M N M As1 b M j j Modellazione: non-linearità meccanica Approcci alternativi: Plasticità concentrata Lumped-plasticity (SAP 2000) - sulla resistenza di snervamento My ed ultima Mu; - sulla capacità rotazionale u. 1.20 1.00 0.80 2 M/(bh fcd) Lo sforzo normale N ha effetto: Non-dimensional Bending moment Relazioni Momento-rotazione con o senza interazione dello sforzo normale 0.60 0.40 0.20 0.00 -1.20 -1.00 -0.80 -0.60 -0.40 -0.20 Non-dimensional axial force - N/(bhfcd) 0.00 0.20 Modellazione: non-linearità meccanica Approcci alternativi: Plasticità concentrata – Costruzione delle curve M- Modelli “meccanici” per il calcolo della rotazione ultima Modellazione: non-linearità meccanica Approcci alternativi: Plasticità concentrata – Costruzione delle curve M- Modelli “meccanici” per il calcolo della rotazione ultima 400 F>Fy 350 lpl [mm] 300 250 200 150 Priestley 100 Lehman Pan & Fardis 50 Modello generale 0 0 500 1000 1500 2000 LV [mm] Rotazione della corda (chord rotation) pl pl l pl pl 0.5 d 1 u y pl y min cu co , su so (k1 LV k 2 d b ) 1 xu d xu u u 1 el L L pl y ju j y L pl 1 0.5 Lv 2500 Modellazione: non-linearità meccanica Approcci alternativi: Plasticità concentrata – Costruzione delle curve M- Modelli “meccanici”: Osservazione. 9 Duttilità sezionale 0.1 7 m u 1 pl y y 0.2 m 0.3 Duttilità in spostamento 5 3 y pl pl (lv 0.5 l pl ) l pl m u 1 1 ( m 1) 1 0.5 y y y lv lv 1 1 3 5 7 m Modelli “empirici” per il calcolo della rotazione ultima (Panagiotakos & Fardis, 2001) u 1 max 0.01, ' 0.016 0.3 fc el max 0.01, 0.225 Lv h 0.35 f yw asx fc 25 1.25 100d 9 Il metodo N2 ed altre metodologie di Analisi Statica non-Lineare Analisi Statica: Pushover Analysis Valutazione della capacità strutturale L’analisi pushover viene condotta su un modello non-lineare a plasticità diffusa o concentrata. J J2 / 2 m l i l problema dinamico, si considera u n a f o r z a n t e a f f m i n e a l 2 primo Tagliante alla base disaccoppiare dapprima d e l l ’ e v o l u z i o n e delle modo Analisi Statica: Pushover Analysis Valutazione della capacità strutturale Curva Capacità MDOF (Tb – dtop) Curva Capacità SDOF (T*b – d*top) Sistema bilineare equivalente Periodo elastico del Sistema bilineare equivalente F* F * Pushover Analysis Valutazione della domanda Spettro Elastico di Progetto T>TC u Fel m Rm y Fy Applicabilità della regola di uguaglianza degli spostamenti T Rm 1.0 ( m 1) T0 Rm m T<TC u TC m 1 ( R m 1) y T Pushover Analysis 0.45 0.40 0.35 Stato Limite di Danno Severo (DS), La struttura presenta danni importanti, con significative riduzioni di rigidezze e resistenza. Danneggiamento degli elementi non strutturali. 0.30 0.25 0.20 Livelli di Performance Stato Limite di Danno Limitato (DL), i danni alla struttura sono di modesta entità senza significative escursioni in campo plastico. La rigidezza e resistenza degli elementi strutturali non sono compromesse; Taglio alla base Vb/W Valutazione della capacità per i diversi stati limite Spostamenti Stato Limite di Collasso (CO), 0.15 0.10 Stato Limite di Danno Limitato 0.05 Stato Limite di Danno Severo 0.00 Stato Limite di Collasso 0.000 0.002 0.004 0.006 0.008 di Capacità La struttura Curva è fortemente danneggiata, DL con ridotte caratteristiche di resistenza e DS L’edificio se ha una ade rigidezza residue. guata duttilità presenterà un fuori piombo CO significativo DS senza - collassare. Taglio 0.010 0.012 0.014 0.016 0.018 top/H Pushover Analysis V*/m* [cm/s2] Valutazione della capacità per i diversi stati limite 2200 LS of Near Collapse V*/m* [cm/s2] 2000 V*/m* [cm/s2] 1800 1200 1600 Elastic Design Spectrum - Demand 1400 Elastic Design Spectrum - Capacity LS of Severe Damage Bi-linear Capacity Curve 1200 1400 1000 800 Elastic Design Spectrum - Capacity Bi-linear Capacity 400Curve 800 200 Elastic Design Spectrum - Demand 600 0 Elastic Design Spectrum - Capacity 0.0 400 600 Elastic Design Spectrum - Demand LS of Damage Limitation 600 1000 800 Bi-linear Capacity Curve 1600 1200 1000 1800 10.0 20.0 30.0 40.0 200 400 0 0.0 5.0 10.0 15.0 20.0 25.0 200 0 0.0 5.0 10.0 15.0 20.0 25.0 30.0 [cm] 30.0 35.0 40.0 45.0 [cm] 50.0 60.0 [cm] Valutazione della Capacità Rotazione alla corda Mj (d ) ij ,Y Xi ; LviY (d ) ji ,Y Xj Lv jY ; Xi Yi LviY i ( LviY ) Xi Xj Yj Lv jY i ( LviY ) Xj Lv jY Lij LviY y y db f y Lv h 0,00131 1,15 0,13 y 3 Lv fc max 0,01; ' u 0,016 0,3 fc el max 0 , 01 ; 1 0, 225 Drift di piano Mi Xi Xj Lij Lv h 0, 35 f a sx yw fc 25 1,25100 d Valutazione della Capacità OSSERVAZIONE Meccanismo di piano Nel caso di meccanismo di piano la lunghezza di taglio tende ad L/2, il diagramma del momento flettente è a farfalla assumendo in corrispondenza delle cerniere plastiche di estremità valore Mu, per cui: Rotazione alla corda ≈ Drift di piano Meccanismo globale Nel caso di meccanismo globale la lunghezza di taglio è diversa da L/2 i valori dei momenti flettenti di estremità dei pilastri sono diversi dai valori limite, per cui: Rotazione alla corda ≠ Drift di piano V*/m* [cm/s2] Analisi Statica: Vulnerabilità sismica 1000 SL di Danno Severo (SD) 800 600 Bi-linear Capacity Curve Elastic Design Spectrum - Demand Elastic Design Spectrum - Capacity Demand ElasticDesign DesignSpectrum Spectrum--Capacity Capacity Elastic Bi-linear Capacity Curve Elastic Design Spectrum - Demand PGA PGADL SD a au,SD= e PGA50% PGA10% m3 400 h3 J3/2 J3/2 m2 h2 J2/2 J2/2 m1 200 h1 J1/2 0 0,0 5,0 10,0 d,SL 15,0 20,0 J1/2 25,0 [cm] Analisi Statica: Vulnerabilità sismica Indice di Estensione del Danneggiamento (DEI). Il parametro η restituisce una misura del livello di danneggiamento che la struttura esibirebbe nel raggiungere uno spostamento pari a quello richiesto Δd,SL: SL n SL ntot - nSL il numero di cerniere plastiche che raggiungono la rotazione limite, per uno spostamento globale pari a Δd,SL, hanno superato il valore della rotazione θSL; - ntot è il numero di cerniere plastiche considerate sul modello. ηSL≈0: crisi locale d,SL d,SL ηSL≈1: Danneggiamento esteso. Commenti sui parametri di vulnerabilità lineare X +_DS lineare X +_DL 4,00 3,50 F.Tedesco_B 3,00 F.Tedesco A 2,50 Borgo F_ A 2,00 B Ferrovia C 1,50 Rione Mazzini 1,00 Dante Alig 3,00 2,50 2,00 0,00 0,00 0,1 ηc nc 0,15 Rione Mazzini Dante Alig 1,00 0,50 0,05 B Ferrovia C 1,50 0,50 0 F.Tedesco_ B F.Tedesco A Borgo F_ A 3,50 Vsdp,DS Vsdp,DL VDSP=1/a 4,00 0 0,2 0,05 ηc nc 0,15 0,2 lineare Y +_DS lineare Y +_DL 4,00 4,00 3,50 2,00 Borgo F_ A 1,50 Rione Mazzini Dante Alig 1,00 3,00 Vsdp,DS 2,50 F.Tedesco A F.Tedesco_B 3,50 F.Tedesco_B 3,00 Vsdp,DL 0,1 F.Tedesco A 2,50 Borgo F_ A 2,00 Rione Mazzini Dante Alig 1,50 1,00 0,50 0,50 0,00 0,00 0 0,05 0,1 ηc nc 0,15 0,2 A valori di vulnerabilità elevata non si associano sempre valori elevati di ηc (formazione un Il parametro di vulnerabilità, presodisingolarmente, meccanismo locale). per esprimere un giudizio sul tipo non è sufficiente di intervento da realizzarsi. 0 0,05 0,1 ηc nc 0,15 0,2 Indica un livello di danneggiamento diffuso Analisi Statica: Vulnerabilità sismica Valutazione semplificata dei parametri indicatori del rischio (OPCM 3382/04) I due parametri di vulnerabilità risultano legati tra loro da due semplici relazioni analitiche determinate in base al fatto che il periodo fondamentale T della struttura sia maggiore o minore di TC. T>TC – si ritiene valida l’ipotesi di “uguaglianza degli spostamenti”: 2 2 T T T d,LS Sd (T ) Sa (T ) PGAPdE,LS 2,5 2 2 TC 2 2 T T T c,LS Sd (T ) Sa (T ) PGALS 2,5 2 2 TC a LS PGALS PGAPdE,LS c,LS d,LS Analisi Statica: Vulnerabilità sismica Valutazione semplificata dei parametri indicatori del rischio (OPCM 3382/04) T<TC – si adotta la relazione di Fajfar come legame tra m e Rm: mc T c 1 Rm,c 1 C y T 2.5 m PGA T c SL mc 1 1 C T y Fy 2.5 m PGASL Fy a LS PGALS PGAPdE,LS T c 1 1 y TC T c 1 1 y TC T d 1 1 y TC md md T 1 Rm,d 1 C y T d 2.5 m PGAPdE,SL T 1 1 C T y Fy d 2.5 m PGAPdE,SL Fy T d 1 1 y TC Analisi Statica: Pushover Analysis Valutazione della domanda sismica: Metodo dello Spettro di Capacità (CSM) Mentre il Metodo N-2 determina la domanda tramite spettri inelastici, il metodo in oggetto in uso nell’ambito delle norme americane (ATC, FEMA) si basa su spettri elastici a smorzamento equivalente. Il fattore k è legato alle capacità dissipative della struttura ed è tanto più piccolo quanto più la struttura ha comportamento ciclico degradante. Analisi Statica: Pushover Analysis Valutazione della domanda sismica: Metodo dello Spettro di Capacità (CSM) Espressione degli spettri elastici a smorzamento equivalente alle dissipazione isteretica. Analisi Statica: Pushover Analysis Metodo del Coefficiente di Spostamento (DCM) Spostamento dell’oscillatore elasto-plastico di periodo T Spostamento dell’oscillatore elastico di periodo T Te 2 t C 0C 1C 2C 3Sa 2 g 4 Converte la risposta dell’oscillatore SDOF in quella del MDOF Numero di piani 1 2 3 5 10+ Effetti P- Fattore di modificazione C0 1.0 1.2 1.3 1.4 1.5 Converte la risposta elastica in quella elasto-plastica. Te T0 Te T0 C1 1 C 1 1 ( R 1)T0 Te / R S /g 1 R a V y /W C0 C3 1 a ( R 1)3/2 Te Tiene conto del degrado della struttura in ambito ciclico Livello di Prestazione Strutturale Agibilità immediata Salvaguardia della vita Non collasso T=0.1 s T=T0 Telai Tipo 1 Telai Tipo 2 Telai Tipo 1 Telai Tipo 2 1,0 1,0 1,0 1,0 1,3 1,0 1,1 1,0 1,5 1,0 1,2 1,0 Analisi Statica: Recenti avanzamenti Metodo Pushover Multimodale: Modal Pushover Analysis (MPA, Chopra) Come si è visto, in campo lineare la risposta strutturale sotto sisma più esse disaccoppiata evalutata per sovrapposizione: Se ciò fosse vero anche in campo nonlineare si potrebbe: 1. Effettuare n pushover con forzanti proporzionali ai vari modi; 2. Valutare la domada di spostamento Di associata al modo i-esimo; 3. Valutare lo spostamento D tramite una combinazione SRSS (o CQC): D n D i i 1 2 Analisi Statica: Recenti avanzamenti Adaprive Pushover P P0 Per questa ragione ha senso ritenere che le forme modali valutate sul modello elastico non abbiano molta relazione con il moto della struttura in campo post-elastico. Sono state proposte, dunque, diverse metodologie di analisi statica non lineare nelle quali anche l’andamento e non solo il valore dei carichi orizzontali varia durante l’analisi per seguire l’evoluzione della risposta non-lineare della struttura. (k) P ( k 1) P P (k) (k) 1.4 1.4 1.2 1.2 1 1 0.8 0.8 0.6 0.6 0.4 0.4 T1 0.2 T2 0.2 0 0 0 1 base shear Forzante per PO monomodali Shift di periodi per effetto dell’escursione in campo non-lineare 2 3 4 0 1 2 3 4 100 80 60 40 20 0 0% 1% 2% 3% total drift Applicazioni e confronti Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica Roma, 26 Febbraio 2007 Casi di Studio ANALISI EFFETTUATE Modellazione: NLC (non-linearità concentrata)/NLD; Solai: infinitamente rigidi nel loro piano/deformabili; Effetti P-: non considerati Vincolo terreno-struttura: Rigido/flessibile; Analisi: Statiche non-lineari (pushover)/Dinamiche non-lineari; Metodi: N2 (OPCM, EC8), CSM, Modal, NLTH; Software: SAP2000 v10.1.0/OpenSEES. Distribuzione di forze orizzontali: - Distribuzione 1: proporzionale al prodotto tra le masse di piano e gli spostamenti modali; - Distribuzione 2: proporzionale alle masse di piano. Linea 2- Obiettivo IRREG: UR dell’Università di Salerno Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica Roma, 26 Febbraio 2007 Caso di Studio n.1: Modellazione Ipotesi: Fondazione rigida; Elementi fessurati – Valori di Progetto. (fcd=21.5 MPa, fsd=382 MPa) Linea 2- Obiettivo IRREG: UR dell’Università di Salerno Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica Roma, 26 Febbraio 2007 Caso di Studio n.1: Risultati Fondazione rigida – Valori di Progetto PGASL,PdE PGASL 171,68 429,19 643,78 252,33 420,45 544,55 V*/m* [cm/s2] Analisi Pushover: plasticità concentrata – Meccanismi duttili (rot. alla corda) 1800 LS of Near Collapse 1600 Bi-linear Capacity Curve 1400 0,980 V*/m* [cm/s2] 1,470 PGAC/D 1200 0,846 V*/m* [cm/s2] Elastic Design Spectrum - Capacity LS of Severe Damage 1000 Bi-linear Capacity Curve 1000 800 Elastic Design Spectrum - Demand 1200 800 Elastic Design Spectrum - Demand 600 Elastic Design Spectrum - Capacity LS of Damage Limitation 800 400 Bi-linear Capacity Curve 600 200 600 Elastic Design Spectrum - Demand 0 400 400 Elastic Design Spectrum 0,0 - Capacity 5,0 10,0 15,0 20,0 25,0 30,0 35,0 200 0 200 0,0 5,0 10,0 15,0 20,0 0 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0 14,0 16,0 18,0 [cm] 25,0 30,0 [cm] Linea 2- Obiettivo IRREG: UR dell’Università di Salerno 40,0 45,0 [cm] Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica Roma, 26 Febbraio 2007 Caso di Studio n.1: Risultati Fondazione Rigida - Meccanismi Duttili (Valori di Progetto) Direzione X Distribuzione 2 Distribuzione 1 PGASL,PdE PGASL PGAC/D 171,68 429,19 643,78 PGASL,PdE 252,33 420,45 544,55 PGASL 1,470 0,980 0,846 PGAC/D 171,68 429,19 643,78 249,83 421,65 544,57 1,455 0,982 0,846 Direzione Y Distribuzione 2 Distribuzione 1 PGASL,PdE 171,68 429,19 643,78 PGASL 312,68 518,30 PGAC/D 1,821 1,208 612,59 0,952 PGASL,PdE 171,68 429,19 643,78 PGASL 311,33 514,33 607,92 PGAC/D 1,813 1,198 0,944 Linea 2- Obiettivo IRREG: UR dell’Università di Salerno Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica Roma, 26 Febbraio 2007 Caso di Studio n.1: Modellazione Ipotesi: Fondazione rigida; Elementi non-fessurati. Linea 2- Obiettivo IRREG: UR dell’Università di Salerno Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica Roma, 26 Febbraio 2007 Caso di Studio n.1: Risultati Fondazione rigida PGASL,PdE 171.68 429.19 643.78 PGASL 385.72 671.91 781.60 2.247 1.566 2200 1.214 V*/m* [cm/s2] 1800 1200 Bi-linear Capacity Curve 1600 Elastic Design Spectrum - Demand 1400 Elastic Design Spectrum - Capacity LS of Severe Damage Bi-linear Capacity Curve 1200 1400 1000 800 Elastic Design Spectrum - Capacity Bi-linear Capacity 400Curve 800 200 Elastic Design Spectrum - Demand 600 0 Elastic Design Spectrum - Capacity 0.0 400 600 Elastic Design Spectrum - Demand LS of Damage Limitation 600 1000 800 1800 1600 1200 1000 LS of Near Collapse 2000 V*/m* [cm/s2] PGAC/D V*/m* [cm/s2] Analisi Pushover: plasticità concentrata – Meccanismi duttili (rot. alla corda) 10.0 20.0 30.0 40.0 50.0 200 400 0 0.0 5.0 10.0 15.0 20.0 25.0 200 0 0.0 5.0 10.0 15.0 20.0 25.0 30.0 [cm] 30.0 35.0 40.0 45.0 [cm] Linea 2- Obiettivo IRREG: UR dell’Università di Salerno 60.0 [cm] Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica Roma, 26 Febbraio 2007 Caso di Studio n.1: Risultati Fondazione Rigida - Meccanismi Duttili (Valori Medi) Direzione X Distribuzione 2 Distribuzione 1 PGASL,PdE 171.68 429.19 643.78 PGASL,PdE 171.68 429.19 643.78 PGASL 385.72 671.91 781.60 PGASL 347.18 632.89 737.95 PGAC/D 2.247 1.566 1.214 PGAC/D 2.022 1.475 1.146 Direzione Y Distribuzione 2 Distribuzione 1 PGASL,PdE 171.68 429.19 643.78 PGASL,PdE 171.68 429.19 643.78 PGASL 412.31 677.18 795.83 PGASL 372.96 662.56 765.87 PGAC/D 2.402 1.578 1.236 PGAC/D 2.172 1.544 1.190 Linea 2- Obiettivo IRREG: UR dell’Università di Salerno Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica Roma, 26 Febbraio 2007 Caso di Studio n.1: Risultati Fondazione Rigida - Meccanismi Duttili – Stato Limite DS Direzione X Distribuzione 2 Linea 2- Obiettivo IRREG: UR dell’Università di Salerno Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica Roma, 26 Febbraio 2007 Vb/W Caso di Studio n.1: Risultati Fondazione Rigida - Meccanismi Fragili (Taglio) 0.45 0.40 0.35 0.30 0.25 0.20 0.15 Curva di Capacità DL DS CO DS - Taglio 0.10 0.05 0.00 0.000 0.002 0.004 0.006 0.008 0.010 0.012 0.014 0.016 0.018 top/H Linea 2- Obiettivo IRREG: UR dell’Università di Salerno Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica Roma, 26 Febbraio 2007 Caso di Studio n.1: Risultati Fondazione Rigida - Meccanismi Fragili (Taglio) Direzione X Distribuzione 2 Distribuzione 1 PGASL,PdE 429.19 PGASL,PdE 600.86 PGASL 130.71 PGASL 106.81 PGAC/D PGAC/D 0.305 0.178 Direzione Y Distribuzione 1 PGASL,PdE 600.86 PGASL 112.32 PGAC/D 0.187 Distribuzione 2 PGASL,PdE 600.86 PGASL 137.70 PGAC/D 0.229 Linea 2- Obiettivo IRREG: UR dell’Università di Salerno Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica Roma, 26 Febbraio 2007 Caso di Studio n.1: Modellazione Ipotesi: Fondazione rigida; Elementi fessurati. Linea 2- Obiettivo IRREG: UR dell’Università di Salerno Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica Roma, 26 Febbraio 2007 Caso di Studio n.1: Modellazione Rigidezza Ridotta 2.0 PGASL,PdE/PGASL Valori del parametro 2.5 Rigidezza Integra 1.5 1.0 0.5 0.0 DL DS CO Stati Limite Direzione X – Distribuzione 1 Linea 2- Obiettivo IRREG: UR dell’Università di Salerno Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica Roma, 26 Febbraio 2007 Caso di Studio n.1: Modellazione Ipotesi: Fondazione flessibile; Elementi non-fessurati. Linea 2- Obiettivo IRREG: UR dell’Università di Salerno Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica Roma, 26 Febbraio 2007 Caso di Studio n.1: Risultati Analisi Pushover: plasticità concentrata – Meccanismi duttili (rot. alla corda) Vb/W Fondazione deformabile 0.45 0.40 X1 0.35 0.30 0.25 0.20 Curva di Capaità - Fond. Rigida Curva di Capacità - Fond. Deformabile DL DS CO 0.15 0.10 0.05 0.00 0.000 0.002 0.004 0.006 0.008 0.010 0.012 0.014 0.016 0.018 top/H Linea 2- Obiettivo IRREG: UR dell’Università di Salerno Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica Roma, 26 Febbraio 2007 Caso di Studio n.1: Risultati Fondazione Flessibile - Meccanismi Duttili PGALS/PGALS,PoE Direzione X PGASL,PdE PGASL Distribuzione 2 2,5 Distribuzione 1 171.68 429.19 643.78 2,0 305.08 479.40 560.71 PGAC/D 1.777 1.117 1,5 0.871 PGA 171.68 Rigid SL,PdE Footings PGASL PGASL 643.78 486.28 564.96 Flexible Footings PGAC/D 1.795 1.133 0.878 Direzione Y Distribuzione 2 1,0 Distribuzione 1 PGASL,PdE 308.13 429.19 171.68 429.19 643.78 PGASL,PdE 171.68 429.19 643.78 0,5 302.30 483.04 562.08 PGASL 304.49 484.92 562.49 PGAC/D 1.761 1.125 0.873 PGAC/D 1.774 1.130 0.874 0,0 DL SD NC Limit States Linea 2- Obiettivo IRREG: UR dell’Università di Salerno Rete dei Laboratori Universitari di Ingegneria Sismica Roma, 26 Febbraio 2007 Caso di Studio n.1: Risultati Fondazione Flessibile - Meccanismi Duttili – Stato Limite DS Direzione X Distribuzione 1 Linea 2- Obiettivo IRREG: UR dell’Università di Salerno RESULTS: Case-study #1 Comparison in terms of Capacity Curves 7500 Vb [kN] Vb [kN] Lumped-plasticity models Pushover Analysis X-direction 5000 Pushover Analysis Y-direction 5000 SAP2000 - Modal pattern 2500 SAP2000 - Modal pattern 2500 SAP2000 - Uniform pattern SAP2000 - Uniform pattern MIDAS - Modal pattern MIDAS - Modal pattern MIDAS - Uniform pattern MIDAS - Uniform pattern 0 0,00 7500 0 0,05 0,10 0,15 0,20 0,25 0,30 top [m] 0,00 0,05 0,10 0,15 0,20 0,25 0,30 top [m] Although existence and uniqueness are not generally guaranteed in the non-linear range, remarkable agreement can be observed by comparing the results of pushover analyses carried out by means of two different numerical codes, both implementing lumped-plasticity approach. Divergence between the two curves only arises for large non-linear displacements due to convergence criteria. RESULTS: Case-study #1 Comparison in terms of Capacity Curves Larger differences arises when results obtained through lumped-plasticity models are compared to those obtained by means of distributed-plasticity models. Initial stiffness can be reproduced in this case by considering a reduced stiffness in the lumped-plasticity model. Vb [kN] Lumped vs Distributed-plasticity models 7000 Case-Study #01 - X-direction 6000 5000 4000 3000 2000 OpenSEES - Modal pattern SAP2000 - Gross stiffness 1000 SAP2000 - Reduced Stiffness 0 0,00 0,05 0,10 0,15 0,20 0,25 0,30 top [m] Ultimate base shear is quite different as a result of various parameters such as lateral longitudinal bars, different stiffness distribution leading to diverse failure mechanisms for the lumped- and the distributed-plasticity models.