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cassa depositi e prestiti
BANCOPOSTA E CASSA DEPOSITI e PRESTITI
Dalla raccolta del risparmio postale all’investimento negli assets
strategici del Paese?
Roma, 17 Giugno 2013
CGIL – Sala Giuseppe Di Vittorio
CASSA DEPOSITI e PRESTITI
E BANCOPOSTA
Il profilo identitario
Il punto di partenza è dato dalle identità della Cassa Depositi e Prestiti
(CDP) e del Bancoposta (BP): è un tema sfidante per la ricostruzione
giuridica, ma anche per il dibattito istituzionale e politico.
L'identità delle due Istituzioni è però il frutto di un percorso evolutivo:
Identità storica: circuito di intermediazione del risparmio
Identità attuale: speciale intreccio di funzione pubblica ed attività
privata
Identità prospettica: sviluppo di funzioni sempre più di “sistema”
CASSA DEPOSITI e PRESTITI
E BANCOPOSTA
L'identità storica
Il sistema Casse di risparmio postali (in epoca moderna Bancoposta) Cassa Depositi e Prestiti ha alimentato, fin dalle origini, le componenti
di un autonomo circuito di raccolta e impiego del risparmio, basato sul
rapporto tra collocatore ed emittente.
A partire dal 1875 la Cassa (istituita nel 1850) assume la funzione di
Cassa Depositi Centrale del Risparmio Postale. E' la premessa per
l'avvio dell'intreccio amministrativo tra due sistemi di rete:
Gli sportelli postali sul fronte della Gli impieghi della Cassa Depositi
raccolta del “risparmio postale”
e Prestiti diretti allo sviluppo
infrastrutturale
Il BANCOPOSTA – L'IDENTITA' ATTUALE
Il nuovo ordinamento Bancoposta (I)
Il passaggio dall'identità storica a quella attuale prende avvio solo negli anni '90, in
ragione di una serie di “spinte” di sistema, ispiratrici delle normative di riforma.
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
1993: punto di partenza della trasformazione istituzionale di Poste (da
Amministrazione Pubblica ad Ente Pubblico Economico. Diviene SPA nel
1998).
1993-98: varie disposizioni normative ampliano la gamma di strumenti che
l'Ente Poste è abilitato a distribuire (tramite Bancoposta).
Il Bancoposta consolida progressivamente una sua posizione nel mercato come
collocatore di strumenti finanziari di terzi (inizialmente BOT, CCT, BTP, poi
anche titoli emessi da SPA partecipate direttamente o indirettamente dallo
Stato).
Si sviluppa un' attività di raccolta del risparmio distinta dal “risparmio postale”,
ponendo sempre più in luce l'esigenza di integrazione tra sistema postale e
bancario.
Il BANCOPOSTA – L'IDENTITA' ATTUALE
Il nuovo ordinamento Bancoposta (II)

2001: emanazione del d.P.R. 144/2001, c.d. “Regolamento Bancoposta” che
elenca e disciplina i servizi bancari e finanziari esercitabili:
a)
Raccolta del risparmio tra il pubblico, come definita dal T.u.b.;
b)
Raccolta del risparmio postale;
c)
Servizi di pagamento, incluse emissione, gestione e vendita carte
prepagate e altri mezzi di pagamento;
d)
Servizio di intermediazione in cambi;
e)
Promozione e collocamento di finanziamenti concessi da banche
e intermediari finanziari abilitati;
f)
Servizi di investimento e accessori.
2004: Banca d'Italia emana apposito capitolo di Istruzioni di Vigilanza sulle
attività di Bancoposta, oggetto, per la 1° volta, di specifica normazione
dedicata e rientrante nel perimetro della normativa bancaria e finanziaria.
Il BANCOPOSTA – L'IDENTITA' ATTUALE
Il nuovo ordinamento Bancoposta (III)
LE FUNZIONI: a) raccolta del risparmio e b) raccolta del risparmio postale

a) la raccolta del risparmio è la prima delle funzioni elencate dal
Regolamento BP e ad essa si applica il concetto di raccolta del T.u.b.
Le risorse dei c/c postali intestati a clientela privata sono impiegate in titoli di
Stato dell'Area € per assicurare rimborsabilità; i fondi rinvenienti da c/c P.A.
sono depositati presso la Tesoreria di Stato e remunerati a tasso variabile
calcolato su paniere di titoli e fissato da convenzione tra Poste e MEF.

b) la raccolta del risparmio postale designa esclusivamente le risorse
derivanti da Libretti Postali e Buoni Postali, destinate ad assicurare il
funding di CDP. In questo caso, BP svolge una mera funzione di
collocamento basata su un rapporto giuridico convenzionale. (Una apposita
convenzione Poste/CDP regola la remunerazione per i servizi di
collocamento).
IL BANCOPOSTA – L'IDENTITA' ATTUALE
Il nuovo ordinamento Bancoposta (IV)
LE FUNZIONI: la spinta verso l'integrazione del c) sistema dei pagamenti
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
Le funzioni di cui al punto c) si riferiscono all'intera area del sistema dei
pagamenti, inteso come insieme di strumenti e procedure volti a realizzare la
circolazione di moneta tra operatori.
In precedenza vi era totale separatezza tra il sistema di pagamenti postale e
quello incentrato sulle aziende creditizie > evidenti distorsioni nella fluidità
e nel controllo del sistema complessivo.
L'obiettivo della piena integrazione dei sistemi di pagamento ha
rappresentato una delle “spinte” sottostanti il processo evolutivo, poi
ulteriormente implementato tramite accordi convenzionali Poste/ABI.
Risultato del processo di convergenza: infrastruttura postale dei servizi di
pagamento è parte integrante della regolazione dell'ordinamento generale (da
ultimo, Direttiva 2007/64/CE – Payment Services Directive – estesa al BP).
IL BANCOPOSTA – L'IDENTITA' ATTUALE
Il nuovo ordinamento Bancoposta (V)
LE FUNZIONI: d) e) f) i servizi di collocamento dei prodotti finanziari
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
Anche nell'ampliamento delle funzioni di BP allo svolgimento di servizi di
investimento e accessori emerge la “spinta” dettata da esigenze di riduzione
delle asimmetrie con il sistema bancario.
In questo senso, estensione a BP di disposizioni del T.u.f. in materia di
regolamentazione e controllo dello svolgimento di servizi di investimento;
Da ultimo (2010), l'avvio del servizio di Consulenza in materia di
investimenti;
Ed interventi di revisione dello schema operativo dovuti ad altri adeguamenti
alla MiFID
IL BANCOPOSTA – L'IDENTITA' ATTUALE
Il Patrimonio Separato Bancoposta (I)



A partire dal Regolamento 2001 il Bancoposta si apre alla vigilanza ed alla
applicazione della normativa generale in materia bancaria.
Il soggetto BP rimane mera struttura divisionale di Poste Italiane SPA, ma
l'attività di BP viene isolata dal punto di vista organizzativo (apposite
strutture distinte da quelle destinate ad attività non finanziarie) ed
amministrativo (sistema di separazione contabile, dal 1999).
2011 significativa svolta normativa: costituzione di un Patrimonio destinato
esclusivamente all'esercizio dell'attività di Bancoposta.
IL BANCOPOSTA – L'IDENTITA' ATTUALE
Il Patrimonio Separato Bancoposta (II)
Il Patrimonio separato come elemento fondamentale per la
principale criticità del fenomeno:
la definizione dell'identità soggettiva di Bancoposta
Punto di arrivo
dell'evoluzione
storica
Stato dell'arte
dell'identità attuale di
Bancoposta (attività
oggetto di un
ordinamento
dedicato)
Punto di partenza
verso l'identità
prospettica che pone
il tema più ampio
dell'aggregato
finanziario di cui BP
è parte insieme alle
altre imprese
(assicurative e
finanziarie) che lo
compongono.
L'EVOLUZIONE DEL BANCOPOSTA
L'operatività plurale


L'inquadramento istituzionale del BP deve tener conto del contestuale
processo evolutivo di Poste Italiane S.p.A. che ha dato luogo alla
progressiva costituzione di un Gruppo di imprese che operano in
affiancamento alla Divisione Bancoposta.
Profili di criticità:
- il Gruppo non è soggetto alla normativa di vigilanza integrata prevista
per i gruppi bancari;
- il Bancoposta è una mera Divisione di una Holding operativa anche in
ambito non finanziario.
LE FUNZIONI FINANZIARIE DI GRUPPO
La SGR e PosteVita


Tramite la rete distributiva, il Gruppo colloca i fondi gestiti da
Bancoposta Fondi SGR SPA, a fronte di commissioni passive rese
dalla SGR per i servizi di collocamento.
Della rete postale si avvale anche PosteVita SPA (1999) per il
collocamento di polizze vita. L'esercizio di un'impresa assicurativa da
parte di Poste Italiane ne evidenzia la sostanziale convergenza sulle
linee operative della bancassicurazione.
Il successo del modello distributivo di prodotti assicurativi propri è reso
più che evidente dall'apporto al fatturato di Gruppo dato da PosteVita
(superiore da solo alla metà del fatturato complessivo).
LE FUNZIONI FINANZIARIE DI GRUPPO
Le attività bancarie tramite la società bancaria controllata
MCC-BdM



2011: acquisizione totalitaria delle quote di MedioCredito Centrale da
parte di Poste. Operazione dettata da scelte di politica economica
orientate al sostegno allo sviluppo.
Preliminare all'acquisizione è stata l'autorizzazione della Banca d'Italia
ad acquisire partecipazioni di controllo nel capitale delle banche da
parte di Poste.
Interesse strategico dell'operazione: le disposizioni del T.u.b.
Condizionano la configurazione come Gruppo bancario alla presenza
al suo interno di almeno 1 banca.
LA PROSPETTIVA DI IDENTIFICAZIONE NELLA FIGURA
DI GRUPPO BANCARIO (I)
Il Gruppo bancario sussiste in presenza della rilevanza determinante
della componente bancaria-finanziaria:
Σ attivi non bancari e finanziari <= 15% del totale consolidato

In Poste Italiane le componenti finanziarie e assicurative sfiorano
l'80% nel 2012 segnando una forte rilevanza, seppur non determinante
ai fini della identificazione di un Gruppo bancario secondo i criteri
T.u.b.
LA PROSPETTIVA DI IDENTIFICAZIONE NELLA FIGURA
DI GRUPPO BANCARIO (II)

Le componenti del fatturato complessivo:
Milioni
Euro
2010
2011
2012
Serv.
postali
5065
(23%)
5162
(24%)
4657
(20%)
Serv.
4946
(milioni(22%)
Finanz.
euro)
Serv.
11206
Assicur (51%)
ativi
5036
(23%)
5312
(22%)
11278
(52%)
13833
(58%)
LA PROSPETTIVA DI IDENTIFICAZIONE NELLA FIGURA
DI GRUPPO BANCARIO (III)


Al di là del raggiungimento delle soglie indicate, la coesistenza nella
Holding di attività finanziarie e industriali, ne impedisce l'identificazione
come soggetto giuridico cui imputare la direzione unitaria di Gruppo ai sensi
del T.u.b..
La Vigilanza esercitata dalle Autorità sui mercati finanziari nei confronti di
Poste Italiane come Capogruppo è dettata solo dalla presenza – al suo
interno – di un ambito vigilato di attività → Divisione Bancoposta
(articolazione organizzativa).
L'ATTUALITA' DELL'INQUADRAMENTO NELLA FIGURA
DEL CONGLOMERATO FINANZIARIO (I)
Il Conglomerato è una proposta allo studio delle Autorità che consentirebbe di
conciliare tre opportunità:
I. Salvaguardare l'autonomia imprenditoriale delle varie componenti
finanziarie del Gruppo;
II. Evitare lo scorporo del Bancoposta rispetto alla componente industriale
storica;
III. Ricondurre il quadro istituzionale complessivo di attività finanziarie che
costituirebbero, come Gruppo bancario, uno dei maggiori gruppi finanziari
del Paese (inclusivo della prima compagnia Vita italiana per raccolta annua),
ad un sistema di vigilanza regolamentare integrato (tra Consob, Banca
d'Italia e IVASS) . Lo scopo del Conglomerato infatti è quello di favorire la
cooperazione tra le diverse Autorità di vigilanza, eliminando le potenziali
sovrapposizioni e favorendo parità di trattamento alle imprese operanti nel
Gruppo.
L'ATTUALITA' DELL'INQUADRAMENTO NELLA FIGURA
DEL CONGLOMERATO FINANZIARIO (II)


L'integrazione delle attività offre
sinergie di gruppo positive, ma
anche crescita di rischi e di conflitti
di interesse infragruppo
Ciò pone l'esigenza di vigilanza integrata tra:
Bancoposta Fondi SGR
Banca d'Italia e Consob
MCC-BdM
Banca d'Italia
PosteVita S.p.A.
IVASS
L'ATTUALITA' DELL'INQUADRAMENTO NELLA FIGURA
DEL CONGLOMERATO FINANZIARIO (III)

Al fine di eliminare possibili sovrapposizioni delle forme di vigilanza e
rispondere alle esigenze derivanti da dinamiche di gruppo, una valida
risposta di inquadramento giuridico potrebbe essere data dalla applicazione
al Gruppo di imprese di Poste Italiane della figura del CONGLOMERATO
FINANZIARIO
↓Costruzione comunitaria che raggruppa società con modelli di business
eterogenei, contemplando l'assoggettamento a vigilanza supplementare
anche laddove la Capogruppo non sia un'impresa regolamentata, ma svolga
principalmente attività nel settore finanziario.
La figura del Conglomerato è stata introdotta a livello comunitario per
evitare i c.d. “rischi di gruppo” che possono determinarsi quando il
Gruppo opera per il tramite di imprese diverse in diversi settori
finanziari.
CASSA DEPOSITI e PRESTITI
La modernizzazione del ruolo storico (I)
Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. è oggi il soggetto risultante dalla
trasformazione in S.p.A. della CDP-Amministrazione dello Stato
operata dal d.l. 269/2003.
Al decreto del 2003 si deve un notevole ampliamento dell'operatività di
CDP che affianca il profilo tradizionale (supporto EE.LL.) a quello
innovativo (attività di intermediazione finanziaria non bancaria rivolta
ad una più ampia platea di controparti).


NOVITA': suddivisione della gestione in 2 rami → Gestione
Separata e Gestione Ordinaria
INVARIANTI: modalità di raccolta delle risorse destinate alla
Gestione Separata e mantenimento dei rapporti convenzionali con
Bancoposta
CASSA DEPOSITI e PRESTITI
La modernizzazione del ruolo storico (II)
L'ampliamento della mission e la modernizzazione del ruolo di CDP a
partire dal 2003 ha dato luogo al profilarsi di tre profili d'impresa:
1. CDP finanziatore istituzionale di soggetti pubblici
2. CDP investitore di lungo periodo
3. CDP azionista di partecipazioni pubbliche necessarie
Il primo insieme di attività costituisce il ramo della Gestione Separata,
basata sulla raccolta postale che è qualificata dalla legge come
“servizio di interesse economico generale” e pertanto beneficia della
garanzia dello Stato.
CASSA DEPOSITI e PRESTITI
Gestione Separata e Gestione Ordinaria
Le attività della Gestione Separata si Nell'ambito della Gestione Ordinaria
la Cassa agisce come un
pongono in continuità con quelle
intermediario finanziario privato,
svolte prima della trasformazione
raccogliendo risorse sul mercato
societaria, arricchite di alcune
(investitori
istituzionali)
ed
novità:
impiegandole attraverso varie forme
- condizioni degli impieghi: non più
di intermediazione, sempre a
determinate
dal
MEF,
ma
condizioni di mercato.
direttamente da CDP;
La
priorità
strategica
dei
- condizioni della raccolta: maggiore
finanziamenti riguarda infrastrutture
flessibilità nella definizione delle
e reti di energia, trasporto e
condizioni e della gamma dei
telecomunicazioni.
prodotti offerti;
- La Cassa può finanziare non oltre il
-Utilizzo della raccolta postale per il
50% di ciascun progetto, in maniera
finanziamento di soggetti privati per
complementare al sistema bancario.
progetti “di interesse pubblico”
(infrastrutture, opere pubbliche).
LA CONVENZIONE BANCOPOSTA – CASSA DEPOSITI E
PRESTITI
Il rapporto tra CDP e Poste Italiane rientra tra i profili di continuità ed è
basato su un regime convenzionale di durata periodica (1- 3 anni).
La convenzione definisce i criteri di remunerazione per l'attività di
collocamento e per la gestione amministrativo-contabile dei prodotti di
risparmio postale, di cui Bancoposta detiene l'esclusiva.
La convenzione vigente stabilisce:


Per l'attività di collocamento → remunerazione parametrata alla
raccolta effettuata, nell'ambito di obiettivi prefissati
Per la gestione amministrativo-contabile → remunerazione
commisurata al capitale vigente medio per buoni ed alla giacenza
media giornaliera per libretti.
L'EVOLUZIONE DI CDP
Il ruolo di investitore di lungo termine
CDP si autodefinisce come un “operatore di lungo termine esterno al
perimetro della P.A.”
↓
Un investitore stabile quindi per
operazioni in equity
proiettate ad un'attività di sviluppo.
Per questa attività CDP si avvale di strumenti propri dei Long Term
Investors: Fondi comuni di investimento gestiti da SGR, o veicoli di
partecipazioni. Lo strumento di intervento diretto in questo campo è il:

FONDO STRATEGICO ITALIANO (FSI) => Holding di
partecipazioni volta a sostenere lo sviluppo di imprese strategiche
italiane.
FSI acquisisce quote di minoranza in imprese di “rilevante interesse
nazionale” in equilibrio economico-finanziario e con adeguate
prospettive di sviluppo.
L'EVOLUZIONE DI CDP
Il ruolo di investitore di lungo termine: altri fondi partecipati
Fondo Italiano di Investimento FII
(opera attraverso investimenti diretti, in
imprese con fatturato tra i 10 e i 250 milioni
e indiretti, in altri fondi)
Fondo Italiano per le Infrastrutture - F 2i

Fondo 2i II
Il servizio di gestione collettiva del risparmio
è svolto da Fondo Italiano di Investimento
SGR S.p.A.
Il servizio di gestione collettiva del risparmio
è svolto per entrambi i fondi da F2i SGR

(specializzati nel settore infrastrutturale)
Fondo Investimenti per l'abitare
CDP Investimenti SGR
(operante nell'edilizia privata sociale)
Fondo PPP Italia (specializzato in progetti di partenariato pubblico privato)
LA CASSA DEPOSITI E PRESTITI COME AZIONISTA DI
PARTECIPAZIONI PUBBLICHE STRATEGICHE
La Cassa è una S.p.A. a controllo statale necessario → la partecipazione
statale è necessariamente maggioritaria, in quanto garantita per legge.
Il possesso azionario da parte di altri soggetti (fondazioni di origine
bancaria) è consentito solo per la quota di minoranza.
La “necessarietà” della presenza pubblica si spiega alla luce dei tre profili
di impresa di CDP e diviene ancor più significativa, se considerata alla
luce di una logica complessiva di allocazione delle partecipazioni
statali.
La normativa recente ha ampliato l’operatività della Cassa consentendole
di assumere partecipazioni in società di rilevante interesse nazionale,
in equilibrio economico – finanziario e con adeguate prospettive di
redditività.
LA CDP COME HOLDING DELLE RETI
Le recenti acquisizioni incentrano il rilevante interesse nazionale sul controllo
delle grandi reti e delle connesse infrastrutturazioni fisiche
→ SNAM S.p.A., METROWEB S.p.A. (attraverso FSI), TERNA S.p.A.
È questa la premessa concettuale su cui si fonda la prospettiva – su cui si tornerà
dopo – dell'acquisizione da parte di CDP della rete di Telecom Italia S.p.A.
IL QUADRO DELLE PARTECIPAZIONI DELLA CDP
SOCIETA' QUOTATE
SOCIETA' NON QUOTATE
ENI S.p.A. (25,76%)
SACE S.p.A. (100%)
Supporto alle esportazioni
TERNA S.p.A. (29,9%)
Rete elettrica
SIMEST S.p.A. (76%)
Supporto alle esportazioni
SNAM S.p.A. (30%)
Rete Gas
FINTECNA S.p.A. (100%)
Riqualificazione e gestione immobiliare
LE PARTECIPAZIONI PUBBLICHE TRA TESORO E CASSA
DEPOSITI E PRESTITI
Il “rilevante interesse nazionale” segna quindi un limite concettuale nel
virtuale riparto di competenze tra:

Dipartimento del tesoro (MEF) che detiene le partecipazioni non
strategiche e pertanto potenzialmente destinate alla vendita;
e

CDP, titolare di partecipazioni di rilevante interesse nazionale, sempre
più incentrate sulle reti infrastrutturali, e quindi non soggette a
dismissione, almeno nel breve periodo.
Da questa “virtuale” allocazione di partecipazioni deriva il senso della
definizione della Cassa come “soggetto a controllo pubblico
necessario” => detentrice delle partecipazioni pubbliche necessarie.
LA HOLDING DELLE RETI E L'APPROCCIO DEL LUNGO
TERMINE



Nella veste di CDP “azionista” detentore di partecipazioni strategiche
si colloca la prospettata possibilità di un suo intervento nell'ambito
dell'operazione di scorporo della rete Telecom Italia.
Il tema dello scorporo della rete Telecom risale ai tempi dell'avvio del
processo di liberalizzazione delle Tlc, con la relativa esigenza di
separare la rete dai servizi di telecomunicazione.
Ora si pongono ulteriori profili di strategicità ed esigenze di
ammodernamento della rete che richiedono investimenti ingenti e
prospettive di lungo periodo difficilmente sostenibili attraverso soli
capitali privati.
Il lungo termine è insito nella mission di CDP così come la strategicità
delle reti.
Nell'epoca attuale, il concetto di “lungo termine” si identifica, del resto,
con quello di “rete”, se rapportato agli investimenti (e in parte ai
ritorni) di lungo periodo che la rete comporta.
I PASSAGGI EVOLUTIVI DEL PROCESSO DI
SEPARAZIONE
Il processo di separazione della rete infrastrutturale è già avvenuto per
altre Public Utilities a livelli differenti, identificativi di tre
fondamentali passaggi evolutivi della separazione:
1. La separazione contabile
↓
2. La separazione societaria
↓
3. La separazione proprietaria
L'APPLICAZIONE DEI MODELLI DI SEPARAZIONE
1. La separazione contabile:
↓
È il caso dell'attuale Telecom Italia e della propria rete
2. La separazione societaria:
↓
È il caso di FS, oggi holding di RFI (rete) e TRENITALIA (servizi)
3. La separazione proprietaria:
↓
È il caso di ENEL e TERNA e, recentemente, di ENI e SNAM
Fase attuale prevista per Telecom del processo di scorporo


La separazione tra la rete e i
servizi Telecom è stata finora
solo contabile.
Il 30 maggio 2013 il CdA di
Telecom Italia, ha deliberato di
approvare il progetto di
societarizzazione della rete di
accesso di Telecom Italia,
segnando così il passaggio alla
fase successiva:
→→
La
separazione
societaria:
costituzione di una newco in
cui confluiranno attività e
risorse relative allo sviluppo
e alla gestione della rete di
accesso sia in rame sia in
fibra ottica.
Per il momento Telecom
manterrebbe il controllo,
aprendo l'azionariato al solo
ingresso di CDP, investitore
istituzionale di lungo termine.
POSSIBILE SCENARIO SUCCESSIVO


È ipotizzabile, quale scenario successivo alla separazione societaria in
atto, una futura separazione proprietaria, in cui Telecom ceda il
controllo della società della rete a favore di un azionariato diffuso,
attraverso quotazione in borsa.
Modelli di riferimento per ipotizzare i possibili sviluppi in termini di
assetti proprietari, sono individuabili nelle esperienze della
separazione proprietaria da ENEL di Terna e da ENI di SNAM.
ESEMPLIFICAZIONI DELLA FASE CONCLUSIVA:
(I) L'assetto proprietario di TERNA S.p.A.
(II) L'assetto proprietario di SNAM S.p.A.
CDP RETI S.p.A. (I)


Nell'ambito della ridefinizione dell'assetto proprietario di Telecom
Italia il veicolo di partecipazione della CASSA potrebbe essere dato da
CDP Reti.
CDP RETI è stata costituita nel 2012 come veicolo di investimento,
posseduto al 100% da CDP, attraverso cui è stata acquisita da ENI una
quota partecipativa in SNAM pari al 30% del capitale. La sua
missione è la gestione dell’investimento partecipativo in SNAM e il
monitoraggio
dell’adeguato
sviluppo/mantenimento
delle
infrastrutture gestite, sviluppando apposite competenze nei relativi
settori al fine di presidiare i propri investimenti.
CDP Reti S.p.A. (II)


Ad oggi in CDP Reti Spa è presente solo la partecipazione in Snam,
ma secondo il progetto allo studio da parte del Governo la società
dovrebbe diventare il contenitore di tutti i grandi network: da Terna
(rete elettrica scissa da Enel) alla prospettata partecipazione nella rete
Telecom.
Considerata l'importanza del progetto “CDP Reti” si renderà
necessaria l'apertura a nuovi capitali da parte di soggetti con obiettivi
di investimento nelle infrastrutture, asset che garantisce buona stabilità
di cassa, ma richiede una prospettiva di lungo termine.
BP E CDP: LE NUOVE IDENTITA'
Alcune conclusioni
Gli scenari presentati sono scenari in evoluzione e pertanto non si
prestano a conclusioni di sintesi.
Alcune notazioni a margine possono essere date da:

Ci si trova di fronte ad un ampliamento del perimetro pubblico
attraverso le due Istituzioni, sviluppato però tramite un potenziamento
dell'attività privata delle stesse utilizzando operazioni di mercato (es.
BdM-MCC per Poste e le acquisizioni di RETI per CDP)
BP E CDP: LE NUOVE IDENTITA'
Alcune conclusioni (II)
Ne consegue:



Per Bancoposta, il delinearsi del primo Conglomerato finanziario
pubblico in un settore come quello dell'offerta del risparmio tutto
privato (banche, assicurazioni, fondi).
Per CDP, il delinearsi di una Istituzione strumento della politica
economica e finanziaria, attraverso una funzione di intervento diretto
nell'economia.
Nell'insieme l'unicità dei due soggetti nell'ordinamento nazionale
rispetto alla “necessarietà” della presenza pubblica nel settore
finanziario (BP) e nell'intervento diretto nell'economia (CDP).
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