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comunicazione 1
Psicologia e Psicopatologia della comunicazione Il soggetto umano è un essere comunicante La comunicazione umana ha molteplici dimensioni: è un’attività eminentemente sociale comunicare è partecipare e condividere i significati è un’attività eminentemente cognitiva è strettamente connessa con l’azione non è disgiunta dalla discomunicazione Psicologia e Psicopatologia della Comunicazione definizione Uno scambio interattivo osservabile fra due o più partecipanti, dotato di intenzionalità reciproca e di un certo livello di consapevolezza, in grado di far condividere un determinato significato sulla base di sistemi simbolici e convenzionali di significazione e di segnalazione secondo la cultura di riferimento. (Anolli, 2002) La comunicazione • • • Perché è importante studiare la comunicazione? Molti dei fenomeni sociali ( stereotipi, pregiudizi) si originano nel corso di interazioni comunicative fra le persone nei gruppi Comunicazione: processo dinamico e circolare richiede la condivisione di codici astratti (il linguaggio) e di segnali non verbali La comunicazione è sempre un fenomeno intenzionale con scopi strumentali: indurre una risposta negli altri Miller e Steinberg (1975): intenzione di comunicare e influenzare sono sinonimi La comunicazione va oltre l’intenzionalità di chi lo attua Watzlavick e coll. 1976: Modello pragmatico della comunicazione : ogni comportamento in una interazione fornisce informazione sull’ambiente e sulla relazione fra gli attori Shannon e Weaver: comunicazione = tutti i processi attraverso i quali una mente ne influenza un’altra (linguaggio scritto, parlato, teatro..) Burgoon e coll. 1994: propongono una posizione intermedia tra le due scuole di pensiero che considera sia l’intenzionalità degli interlocutori sia la percezione di tale intenzionalità Fonte ha intenzione di comunicare Fonte non ha intenzione di comunicare Ricevente percepisce una intenzione di comunicare A. Comunicazione Ricevente non percepisce una intenzione di comunicare C. Tentativo di comunicazione B. Comunicazione attribuita D. Comportamento La comunicazione può essere: Intenzionale cioè rivolta ad uno scopo conscia cioè basata su una volontà razionale efficace cioè in grado di raggiungere gli obiettivi che si prefigge reciproca cioè fondata sull’interazione interindividuale Comunicazione come trasmissione, passaggio di informazioni: Comunicazione come relazione, mettere in comune, comprensione: Elementi universali della comunicazione di ogni processo comunicativo sono: 1. l'emittente (E): è il soggetto (o i soggetti) che comunica il messaggio 2. il ricevente (R): è il soggetto (o i soggetti) che riceve il messaggio 3. il messaggio: è il contenuto di ciò che si comunica. 4. il codice: è il sistema di segni usato per comunicare e senza il quale non avviene la trasmissione del messaggio. ( lingua, gesto, grafico, disegno…) 5. il canale: il mezzo tecnico esterno al soggetto con cui il messaggio arriva (telefono, fax, posta ecc.) o il mezzo sensoriale coinvolto nella comunicazione (principalmente udito e vista) Elementi universali della comunicazione di ogni processo comunicativo sono: 6. la codifica: è l'attività che svolge E per trasformare idee, concetti e immagini mentali in un messaggio comunicabile attraverso il codice 7. la decodifica: è il percorso contrario svolto da R che trasforma il messaggio da codice in idee, concetti e immagini mentali 8. il feed-back: l'interscambio tra R ed E quando l'informazione di ritorno permette a E di percepire se il messaggio è stato ricevuto, capito ecc. 9. il contesto o ambiente: è il "luogo", fisico o sociale, dove avviene lo scambio comunicativo può incentivare o al contrario disincentivare la comunicazione La comunicazione come sistema relazionale La comunicazione verbale La comunicazione non verbale La comunicazione come rappresentazione “uno scambio interattivo osservabile tra due o più partecipanti, dotato di intenzionalità e di un certo livello di consapevolezza, in grado di far condividere un determinato significato sulla base di sistemi simbolici e convenzionali di significazione e di segnalazione” Luigi Anolli, 2004 Il codice è analizzato secondo tre punti di vista: 1. Sintassi → analisi delle regole grammaticali 2. Semantica → analisi dei significati attribuiti a segni › › 3. Referenti Significati Ogden e Richards Pragmatica → analisi della relazione fra codici individui che li utilizzano e i comportamenti connessi all’uso La Comunicazione umana Sintassi Struttura organizzativa del linguaggio Semantica Trasmissione del significato Pragmatica Possibilità di influenzare il comportamento altrui COMUNICAZIONE VERBALE Il segno COMUNICAZIONE VOCALE COMUNICAZIONE NON VERBALE Cfr.L. Paccanella, Sociologia della comunicazione, il Mulino, Bologna, 2004, p.48 I segnali usati nella comunicazione umana sono chiamati segni Sono segni le parole, le immagini, i gesti, i suoni, gli oggetti tutti gli elementi sensibili (cioè percepibili attraverso i sensi, soprattutto la vista e l'udito) in grado di esprimere significati Ogni segno realizza l'unione di un significante (l'elemento sensibile) e di un significato (una cosa concreta, un contenuto concettuale, ecc.) Il codice include la lingua, le parole, il corpo e la voce Ogni processo comunicativo è gestito: › per il 7% dalle parole › per il 38% dalle inflessioni della voce › per il 55% dal linguaggio del corpo (gesti) Quindi non è importante solo cosa diciamo, ma anche come lo diciamo e che codice usiamo. La “Scuola di Palo Alto” ha utilizzato le teorie della comunicazione, in particolare della pragmatica, come sfondo teorico per il lavoro psicoterapeutico. Gli assiomi della comunicazione sono: “alcune proprietà semplici della comunicazione che hanno fondamentali implicazioni interpersonali” P. Watzlawick, J.H. Beavin, D.D. Jackson, Pragmatica della comunicazione umana, trad. it. Astrolabio, Roma, 1971 Le tesi centrali che sono alla base del pensiero di Watzlawick e della scuola di Palo Alto sono: • la nevrosi, la psicosi e in generale le forme psicopatologiche non originano nell'individuo isolato, ma nel tipo di interazione patologica che si instaura tra individui, • e' possibile, studiando la comunicazione, individuarne le patologie e dimostrare che e' la comunicazione a produrre le interazioni patologiche. Gli assiomi della comunicazione 1. Non si può non comunicare 2. Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione 3. La natura di una relazione dipende dalla punteggiatura delle sequenze di comunicazione tra i comunicanti 4. Gli esseri umani comunicano sia con il modulo numerico che con quello analogico 5. Tutti gli scambi di comunicazione sono simmetrici o complementari, a seconda che siano basati sull’uguaglianza o sulla differenza ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE 1. Non si può non comunicare 2. Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione, di modo che il secondo ordina il primo ed è quindi metacomunicazione 3. La natura della comunicazione dipende dalla prospettiva degli interlocutori 4. Comunichiamo attraverso un modulo numerico e uno analogico 5. Tutti gli scambi sono simmetrici (uguaglianza di ruolo) o complementari (differenza) ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE 1. “Non si può non comunicare” Chiunque si trovi in una situazione sociale è comunque la sorgente di un flusso informativo, indipendentemente dalla propria intenzionalità, dall’efficacia dell’atto comunicativo o dalla comprensione reciproca. ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE 1. “Non si può non comunicare” L’uomo che guarda fisso davanti a sé mentre fa colazione in una tavola calda affollata , o il passeggero d’aereo che siede con gli occhi chiusi, stanno entrambi comunicando che non vogliono parlare con nessuno né vogliono si rivolga loro la parola, e i vicini di solito “afferrano il messaggio” e rispondono lasciandoli in pace ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE 1.“Non si può non comunicare” Una proprietà fondamentale del comportamento è che il comportamento non ha un suo opposto NON COMPORTAMENTO = COMPORTAMENTO NON COMUNICAZIONE = COMUNICAZIONE Primo assioma Non si può non comunicare Il comportamento non ha un suo opposto: non possiamo non comportarci. In tutti i casi, comportamento. gli individui agiscono sempre un Se concordiamo nel definire come messaggio l’intero comportamento di una situazione di interazione, allora ne consegue che è impossibile non comunicare. Non possiamo sottrarci alla comunicazione. ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE “Non si può non comunicare” La comunicazione può anche essere: intenzionale involontaria conscia inconscia efficace reciproca fraintesa univoca Noto a sé Noto ad altri Non noto ad altri Non noto a sé 1. Aperto 2. Cieco 3. Segreto 4. Ignoto Sebbene il nostro modo di comunicare riveli moltissimo dei nostri pensieri e sensazioni, noi possiamo nascondere pensieri e sensazioni quasi completamente anche a noi stessi. Il primo quadrante riguarda la sfera pubblica della personalità, atteggiamenti e comportamenti che il soggetto assume consapevolmente e di cui anche gli altri sono al corrente. Siamo di fronte ad un’area comunicativa aperta, dove circolano liberamente i messaggi che l’individuo conosce, è disposto a comunicare e sono note agli altri. Noto a sé Noto ad altri Non noto ad altri Non noto a sé 1. Aperto 2. Cieco 3. Segreto 4. Ignoto Il secondo quadrante riguarda il caso in cui nascondiamo alcune verità anche a noi stessi (siamo ciechi), mentre esse possono risultare evidenti agli altri. La terza area riguarda la capacità dell’individuo di simulare, inibire e/o mascherare le caratteristiche che ci riguardano. Il quarto quadrante rappresenta i fenomeni che ci riguardano ma che rimangono ignoti, sia a noi che alle persone che ci circondano. È l’espressione sintetica della sfera dell’inconscio, indisponibile in un dato momento, ma sempre fonte latente di informazione accessibile tramite l’analisi. Primo assioma Non si può non comunicare Il primo assioma è il principio basilare della teoria e mette in evidenza che ogni comportamento umano comunica qualcosa: _ le parole, i gesti, la mimica, le posizioni, le azioni. Poiché risulta impossibile non assumere un comportamento è anche impossibile non comunicare. Le patologie legate agli assiomi. L’impossibilità di non-comunicare “Sembra che lo schizofrenico cerchi di non-comunicare. Ma poiché anche le assurdità, il silenzio, il ritirarsi, l’immobilità, o ogni altra forma di diniego sono essi stessi comunicazione, lo schizofrenico si trova di fronte al compito impossibile di negare che egli sta comunicando e al tempo stesso di negare che anche il suo diniego è comunicazione…Lo schizofrenese è una lingua che lascia all’ascoltatore la scelta tra molti significati possibili”. L’impossibilità di non-comunicare Incontro tra due estranei in aereo, A non vuole parlare: Non può andarsene e non può non comunicare Le cose possibili sono -Rifiuto della comunicazione: può far capire con modi bruschi che non vuole comunicare (ma così non evita una relazione di qualche tipo con B) -Accettazione della comunicazione: si rassegna a conversare -Squalificazione della comunicazione: può comunicare in modo da invalidare le proprie comunicazioni o quelle dell’altro -Sintomo : A può simulare qualunque stato di incapacità o difetto che giustifichinon l’impossibilità di comunicare 1. Non si può non comunicare ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE 1. Non si può non comunicare 2. Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione, di modo che il secondo ordina il primo ed è quindi metacomunicazione 3. La natura della comunicazione dipende dalla prospettiva degli interlocutori 4. Comunichiamo attraverso un modulo numerico e uno analogico 5. Tutti gli scambi sono simmetrici (uguaglianza di ruolo) o complementari (differenza) Una comunicazione non soltanto trasmette informazione, ma al tempo stesso impone un comportamento. Dentro un messaggio esiste quindi sia una componente di informazione (l’aspetto di notizia), sia una componente di comando. L’aspetto di notizia di un messaggio trasmette informazione ed è quindi sinonimo nella comunicazione umana del contenuto del messaggio. L’aspetto di comando si riferisce invece alla relazione tra i comunicanti. Tutto ciò che riguarda le relazioni costituisce metacomunicazione, poiché fornisce istruzioni su come interpretare i contenuti del messaggio 2° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE Dal punto di vista pragmatico, la natura della relazione condiziona le conseguenze comportamentali di un certo contenuto comunicativo Metacomunicazione = comunicazione sulla comunicazione In sostanza ogni tipo di comunicazione fra due o più individui può avere livelli diversi di: a. notizia b. comando Il primo aspetto(a) trasmette i dati , il secondo (b) il modo in cui si deve assumere tale comunicazione 2° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE NOTIZIA RELAZIONE “FAI PRESTO” ORDINE PREGHIERA INTERCALARE MINACCIA RACCOMANDAZIONE Ad esempio, i messaggi “E’ importante togliere la frizione gradatamente e dolcemente” oppure “Togli di colpo la frizione, rovinerai la trasmissione in un momento” recano lo stesso tipo di contenuto (aspetto di notizia), ma hanno un livello estremamente differente di relazione (aspetto di comando) Il concetto di metacomunicazione riguarda la possibilità di comunicare dati sull’atto stesso di comunicare. Ad esempio: un uomo che dice “Sto scherzando! un cartello con la scritta “Ignorate questa indicazione” Quest’ultimo esempio, in particolare, può generare la comunicazione paradossale Si può definire il paradosso come una contraddizione che deriva dalla deduzione corretta da premesse coerenti Esistono 3 tipi di paradossi: - paradossi logico matematici antinomie Nell’ambito della sintassi logica - definizioni paradossali antinomie semantiche Nell’ambito della semantica - paradossi pragmatici ingiunzioni paradossali e predizioni paradossali Nell’ambito della pragmatica Nell’ambito della sintassi logica Scorrettezza della correttezza di un ragionamento logico “un contenitore che contenga tutto non può esistere perché dovrebbe contenere anche se stesso” Nell’ambito della semantica Scorrettezza della correttezza di un significante veicolato “Io sto mentendo” è una frase vera se è falsa, falsa se è vera Nell’ambito della pragmatica Scorrettezza della correttezza di un comportamento suggerito, ordinato, perseguito “Dovresti amarmi”; “Voglio che tu mi domini”; “Non essere così ubbidiente” La comunicazione paradossale si basa sulla teoria del doppio legame: un messaggio è codificato in modo che 1. asserisce qualcosa 2. asserisce qualcosa sulla propria asserzione 3. queste due asserzioni si escludono a vicenda. Ad esempio, le seguenti affermazioni costituiscono esempi chiarissimi di comunicazione paradossale “Sii spontaneo!!” “Ti ordino di non obbedirmi!!!” ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE Non si può non comunicare Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione, di modo che il secondo ordina il primo ed è quindi metacomunicazione 3. La natura della comunicazione dipende dalla prospettiva degli interlocutori 4. Comunichiamo attraverso un modulo numerico e uno analogico 5. Tutti gli scambi sono simmetrici (uguaglianza di ruolo) o complementari (differenza) 1. 2. 3° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE La comunicazione dipende dalla prospettiva degli interlocutori 3° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE La punteggiatura… • Fa riferimento ad una comunicazione circolare e bidirezionale, • Evidenzia il carattere convenzionale e arbitrario • Incide sulla natura della relazione fra gli interlocutori • fa riferimento ai processi interpretativi innescati dagli interlocutori su atteggiamenti metacognitivi dell’altro Marito causa Marito rinforzo Marito Marito Lui si arrabbia Moglie Lei mette il broncio effetto Lui si arrabbia Moglie Lei mette il broncio Lui si arrabbia Moglie Lei mette il broncio Lui si arrabbia Moglie Lei mette il broncio 3° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE Questo esempio dimostra che: - non esiste una punteggiatura “oggettiva” - anche la punteggiatura fa parte degli aspetti di relazione della comunicazione Idea di comunicazione come sistema 3° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE Un osservatore esterno può ritenere che una serie di comunicazioni rappresenti una serie ininterrotta di scambi. In realtà ogni atto comunicativo rappresenta contemporaneamente uno stimolo, una risposta, un rinforzo 3° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE Ad esempio, un ricercatore che cerca di addestrare una cavia, associa alla risposta della cavia (abbassare la leva di una gabbietta) un rinforzo (fornire alla cavia un pezzo di formaggio) 3° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE Allo stesso modo, però, la cavia può arrivare alla conclusione di aver addestrato un ricercatore perché tutte le volte che gli fornisce uno stimolo (abbassare la leva di una gabbietta) ottiene dal ricercatore la medesima risposta (un pezzo di formaggio) ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE 1. 2. 3. 4. 5. Non si può non comunicare Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione, di modo che il secondo ordina il primo ed è quindi metacomunicazione La natura della comunicazione dipende dalla prospettiva degli interlocutori Comunichiamo attraverso un modulo numerico e uno analogico Tutti gli scambi sono simmetrici (uguaglianza di ruolo) o complementari (differenza) 4° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE “Gli esseri umani comunicano sia in modo digitale che analogico” 4° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE ANALOGICA La comunicazione analogica è essenzialmente ogni tipo di comunicazione non verbale Si riferisce all’aspetto di relazione della comunicazione “si basa su una semantica precisa, ma è priva di una sintassi utile a definire la natura delle relazioni che propone” 4° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE ANALOGICA Non solo il movimento del corpo (cinesica), ma anche i gesti, le espressioni del viso, le inflessioni della voce, la sequenza, il ritmo e la cadenza delle stesse parole, e ogni altra espressione non verbale di cui l’organismo sia capace, come pure i segni di comunicazione immancabilmente presenti in ogni contesto comunicativo Esempio: È sempre fondamentale non trascurare mai l’importanza che ha il contesto per la comunicazione “Chiunque si lavasse i denti in una strada affollata invece che nel proprio bagno rischierebbe di essere portato in gran fretta al commissariato o al manicomio” 4° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE ANALOGICA Analogici sono quei segnali che contengono una qualche rappresentazione o immagine del significato a cui si riferiscono Un disegno, ma anche l’abbraccio protettivo di una madre 4° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE ANALOGICA La comunicazione analogica ha radici arcaiche e la sua validità è molto più estesa e generale perché non si basa sull’apprendimento di un codice ma su una capacità espressiva congenita 4° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE COMUNICAZIONE DIGITALE La comunicazione digitale ha una sintassi logica assai complessa e di estrema efficacia ma manca di una semantica direttamente ispirata alla natura delle relazioni che propone “Numerici o simbolici sono quei messaggi che rimandano a un sistema simbolico codificato e formalizzato di segni, la cui relazione con il significato di cui sono portatori è del tutto arbitrario” 4° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE I segni detti iconici: sono culturalmente codificati non hanno le 'stesse' proprietà fisiche dell'oggetto, ma stimolano una struttura percettiva 'simile' a quella che sarebbe stimolata dall'oggetto imitato Un segno è iconico quando "può rappresentare il suo oggetto soprattutto per via di similarità" La similarità è PRODOTTA e deve essere APPRESA Deriva dal latino signalis, che deriva a sua volta dal sostantivo signum Presuppone una forte strutturazione e la produzione di qualcosa che il ricevente sia in grado di vedere e/o di sentire Ha un grado zero di connotazione, in quanto equivale all’ordine di fare qualcosa Nonostante sia caratterizzato da immediatezza necessita comunque di una decodifica Il simbolo esprime una relazione tra un certo segno e il significato attribuito a questo segno, relazione di tipo arbitrario, generale e convenzionale CON I SEGNALI DIGITALI EMETTIAMO SOPRATTUTTO INFORMAZIONI PIANO DEL CONTENUTO CON I SEGNALI ANALOGICI EMETTIAMO SOPRATTUTTO INFORMAZIONI SULLE INFORMAZIONI PIANO DELLE RELAZIONI I SEGNALI DIGITALI conducono ad un significato per una convenzione arbitraria Sono discreti in quanto per aumentare di grandezza, di numero o di qualità lo possono solo per salti stabiliti con altri segnali digitali: casa, grande casa, casa/e, proprio come i numeri reali naturali 1, 2, 3 Si possono definire segnali sul piano del contenuto e veicolano informazioni. I SEGNALI ANALOGICI conducono ad un significato per un’analogia che presentano con l’oggetto, l’idea dell’oggetto o una sua parte. Sono continui in quanto l’ampiezza delle mani per indicare una grandezza può variare in maniera infinitesimale, così come un tono di voce per indicare rabbia o un sorriso. Si possono definire segnali sul piano delle relazioni e veicolano informazioni sulle informazioni. DIGITALE •Le parole •Il quadrante dell’orologio in cifre (si passa da un secondo all’altro) •La codifica dei computer o è “0” o è “1”, 8 bit formano un byte che codifica un carattere) ANALOGICO •L’uso delle mani per indicare quantità o intensità •“ho visto miao miao” (un gatto) (onomatopee) •Il tono e la velocità dell’eloquio basta!!!! (tratti paralinguistici) •Il gesticolare, le espressioni del volto, la distanza corporea (linguaggio del corpo) •La poesia •l quadrante con le lancette (viene indicato il passare parziale del tempo) •La vecchia linea telefonica (il messaggio viene modulato in impulsi elettrici che riproducono analogicamente il suono) il modem (modulatore demodulatore) fa da tramite tra il computer (digitale) e la linea telefonica (analogica) VERIFICA Quale dei due codici è digitale e quale analogico? a) b) RISPOSTA: a) È un segnale analogico Viene riprodotta una qualità dell’oggetto a cui ci si riferisce (il rumore della macchina) b) È una segnale digitale Una convenzione va corrispondere alla parola “casa” l’oggetto designato a) b) VERIFICA Lucia vede Luigi per strada e non potendolo evitare, lo saluta “Ciao”. Il tono della voce appare il più indifferente possibile, gli occhi guardano in una direzione ben precisa oltre a Luigi e aumenta la velocità del passo. Prova a classificare i seguenti segnali: Segnale Analogico digitale ? ? Tono della voce ? ? “Ciao” Occhi ? ? velocità del passo ? ? V=risposta giusta F= risposta sbagliata Segnale Analogico digitale “Ciao” F V Tono della voce V F Occhi V F velocità del passo V F PIANO DEL CONTENUTO Se si vuole essere convincenti i due piani devono essere congruenti PIANO DELLE RELAZIONI Informare di una situazione pericolosa ridendo Dire “Mi dispiace” con il sorriso sulle labbra” Dire “Mi sto divertendo” in tono grave ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE Non si può non comunicare Ogni comunicazione ha un aspetto di contenuto e un aspetto di relazione, di modo che il secondo ordina il primo ed è quindi metacomunicazione 3. La natura della comunicazione dipende dalla prospettiva degli inerlocutori 4. Comunichiamo attraverso un modulo numerico e uno analogico 5. Tutti gli scambi sono simmetrici (uguaglianza di ruolo) o complementari (differenza) 1. 2. 5° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE 5° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE In generale… In generale, uno scambio simmetrico avviene fra interlocutori che si considerano sullo stesso piano, svolgendo funzioni comunicative e ruoli sociali analoghi In generale, uno scambio complementare fa incontrare persone che hanno una relazione ma non sono sullo stesso piano per potere, ruolo comunicativo, autorità sociale, interessi. 5° ASSIOMA DELLA COMUNICAZIONE Applicando questo concetto al campo dei mezzi di comunicazione di massa sarebbe possibile definire: una Comunicazione simmetrica quella che avviene attraverso Internet (one one) una Comunicazione complementare quella che avviene attraverso il tradizionale medium televisivo (one many) dagli assiomi della Scuola di Palo Alto Comunicazione verbale Comunicazione di tipo numerico Comunicazione non verbale Comunicazione di tipo analogico Comunicazione verbale Comunicazione non verbale Comunicazione numerica Comunicazione verbale di tipo numerico Comunicazione non verbale di tipo numerico Comunicazione analogica Comunicazione verbale di tipo analogico Comunicazione non verbale di tipo analogico dagli assiomi della Scuola di Palo Alto Comunicazione verbale Comunicazione non verbale Comunicazione numerica Una lezione universitaria tradizionale senza supporto Comunicazione analogica La poesia Il linguaggio per sordomuti Linguaggi di programmazione informatica Comunicazione madre/figlio Comunicazione fra fidanzati Per frequenza: - discontinua, episodica; - seriale, abituale - continua, routinizzata Per estensione: - extrapersonale (meccanica, tecnologica) - intrapersonale (interiore) - interpersonale: - binaria - di gruppo - globale. Nella comunicazione tra le persone si utilizzano messaggi verbali: ciò che si dice messaggi paraverbali: intonazioni e modulazioni della voce (volume, timbro), inflessioni, pause, ritmi, silenzi messaggi non verbali: distanze contatti corporei posture e movimenti gestualità espressioni del volto sguardi abbigliamento,acconciatura,trucco…. - COMUNICAZIONE VERBALE Linguaggio verbale COMUNICAZIONE VOCALE Sistema paralinguistico Tono di voce Volume di voce Pause e ritmo Sistema cinesico Mimica facciale Sguardo Gestualità postura Aptica Prossemica COMUNICAZIONE NON VERBALE Comunicazione non verbale in gran parte inconsapevole, non intenzionale e non controllabile fornisce informazioni sul soggetto che la esprime è poco idonea ad esprimere concetti è ambigua ha grande efficacia nelle relazioni Comunicazione verbale per lo più consapevole e intenzionale fornisce informazioni sugli argomenti espressi è idonea a veicolare descrizioni, argomentazioni, narrazioni è meno rilevante nelle relazioni Svolge una funzione relazionale di base: gestisce le situazioni sociali comunica la presentazione di sé comunica le emozioni definisce, cambia, mantiene, difende le relazioni di potere influenza i processi di persuasione può sostituire la comunicazione verbale. Aspetti dinamici Aspetti statici volto conformazione fisica timbro di voce abiti, acconciatura, trucco, ecc. orientazione distanze postura, gesti, movimenti espressione del volto direzione dello sguardo tono di voce ritmo dell’eloquio Sistema paralinguistico Sistema cinesico Prossemica Aptica Sistema vocale non verbale Indica l’insieme dei suoni emessi durante una conversazione a prescindere dal loro significato Ad esempio: il tono della voce la frequenza e l’intensità della voce Il ritmo (la velocità delle frasi e le pause) sul sistema paralinguistico incidono: fattori fisiologici ad es. il tono dell’uomo è più grave di quello della donna fattori sociali ad es. ad uno status sociale più elevato si associa un tono di voce più grave La gestione dello spazio e del territorio nella comunicazione interpersonale Lo spazio può essere suddiviso in 4 zone principali: › La zona intima › La zona personale › La zona sociale › La zona pubblica Le persone comunicano con il modo di gestire lo spazio. Elementi da considerare: la distanza tra gli interlocutori l’orientazione (la posizione reciproca delle persone) il modo di muoversi nell’ambiente l’organizzazione dello spazio e degli oggetti. E.Goffman (1971) introduce concetti come riserve territoriali, contrassegni spaziali, violazioni territoriali, trasgressioni spaziali. Il modo in cui è organizzato lo spazio sociale può determinare “ a monte” il comportamento comunicativo. Esistono spazi centrifughi, che tendono a mantenere le persone in isolamento reciproco ( ad es. stazioni ferroviarie) spazi centripeti, che favoriscono incontri e socialità (ad es. bar, ristorante). Le due principali orientazioni che le persone possono assumere nel corso di un’interazione sono: frontale (faccia a faccia) di fianco. La scelta è orientata da criteri di ruolo e di status: collaborazione gerarchia intimità. La distanza che le persone assumono è indice dei loro rapporti sociali e dei loro sentimenti reciproci. Può essere (E.Hall): Spazio intimo Sfera personale Sfera sociale Zona pubblica La cronemica è il modo in cui gli individui percepiscono ed usano il tempo per organizzare le proprie attività e per scandire la propria esperienza. Esiste una differenza tra le culture (culture veloci / culture lente). Ogni individuo è portatore di uno specifico ritmo personale. La comunicazione tra soggetti che hanno ritmi biologici, culturali e psicologici differenti può provocare distonie, sfasamenti, disagio. Si riferisce alle diverse forme di contatto anche se è un campo ancora poco esplorato › Contatto formale (es. stretta di mano, bacio accademico, doppio bacio) › Contatto informale (un abbraccio, una paca sulla spalla) Cfr.L. Paccanella, Sociologia della comunicazione, il Mulino, Bologna, 2004 Influenzano il nostro interlocutore: comunicazione verbale comunicazione paraverbale comunicazione non verbale 7% 38% 55% Se quello che vogliamo dire è 100 quello che diciamo è 70 quello che viene ascoltato è 40 quello che viene recepito è 20 quello che viene ricordato è 10 Riguarda la comunicazione espressa dalla mimica facciale, dai movimenti degli occhi e del corpo (movimento delle mani, postura) Ad esempio il guardare qualcuno negli occhi qualcuno è spesso interpretato come segnale del fatto di voler iniziare una conversazione o interazione Categorie di gesti: emblematici (emessi intenzionalmente, spesso convenzionali) illustratori ( a commentare il linguaggio verbale) regolatori ( a sincronizzare gli interventi) indicatori ( di stati d’animo) adattatori (a regolare la propria posizione rispetto ad altre persone o agli oggetti) All’interno di ogni sistema esistono regole più o meno implicite che stabiliscono la correttezza delle posture. Rispetto ai rapporti possono essere: dominanti/sottomesse di amicizia /ostilità di formalità/informalità di autonomia/cooperazione/competizione. Rispetto all’individuo dipendono da: situazione e attività stato d’animo ed emozioni. Segnali non verbali Espressione Positivi Negativi Viso rilassato e sguardo attento Postura Ciglia aggrottate, sguardo rivolto altrove Aperta e protesa in Chiusa, protesa avanti, simile all’altro all’indietro, distaccata Gesti Armonici, dolci, Bruschi e veloci, coerenti con le parole dall’alto in basso Tono di voce Calmo, adattato Nervoso, stizzito, in all’interlocutore e alla disarmonia con situazione l’altro. Corpo Mente Emozioni Inibizione: movimenti di ritiro-stereotipati- Depressione: movimenti scarsi-evitanti- Euforia: movimenti rapidi-ostentati-enfatici- immotivati nascosti-lenti-ritratti bruschi Ambivalenza: movimenti oscillatori Ansietà: movimenti irrequieti-agitati tormentati. Indicano: caratteristiche della personalità (tipiche e costanti) emozioni (entro 7 tipi principali: felicità, sorpresa, interesse, paura, tristezza, disgusto, collera) reazioni di interattività (alla comunicazione altrui o al contesto). Diretto Alla fine di un’espressione altrui = rinforzo Durante espressioni proprie = enfatizzazione Mentre si pongono domande = invito alla confidenza Prolungato = gradimento, invito oppure minaccia Indiretto, sfuggente Segnala ansia, imbarazzo, insincerità, paura L’espressione e la percezione delle emozioni sono universali o peculiari di ogni cultura? Esistono somiglianze interculturali, nel sistema neuromotorio umano e nelle esperienze comuni della specie, tuttavia è probabile che l’apprendimento sociale modelli le risposte alle emozioni espresse gli stimoli che le provocano le regole che presiedono alle loro manifestazioni. La forma più diffusa di interazione diretta, è intenso canale di scambio umano. In situazione naturale è orale simultanea semioticamente paritaria senza piani prestabiliti concatenata. La conversazione è regolata secondo il principio della cooperazione, definito da 4 massime: quantità (fornisci tante informazioni quante te ne sono richieste) qualità (non dire ciò che credi falso e ciò per cui non hai prove) relazione (sii pertinente) modo (evita prolissità, ambiguità, oscurità, disordine). Non t’imporre Offri delle alternative Metti il destinatario a suo agio E.Goffman (1967) analizza i rituali che segnano i rapporti interattivi tra estranei in situazioni pubbliche. Può essere considerato un fattore di controllo della comunicazione, perché consente di verificare l’effetto che i messaggi producono su chi li riceve. Il feed-back positivo è un messaggio di conferma: “tu esisti e sono d’accordo con te” Il feed-back negativo è un messaggio di negazione o di critica: “tu esisti, ma non sono d’accordo con te” La disconferma è un tipo patologico di comunicazione perché risponde senza prendere in considerazione l’altro. In sostanza La capacità di ascolto è indispensabile perché la comunicazione sia tale: si manifesta nella reattività di posture, gesti, atteggiamenti nell’evitare di interrompere nel riassumere ogni tanto con altre parole ciò che l’interlocutore sta dicendo. Ignorare Fingere di ascoltare Ascoltare a tratti Sentire le parole Porre attenzione Ascoltare empaticamente Il ricevente compie un lavoro, la cui qualità rende più o meno “buono” l’ascolto. Alcune regole: quel che percepisci dipende dal tuo punto di vista. Per riuscire a vedere il tuo punto di vista, devi cambiare punto di vista. Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e chiedergli di aiutarti a vedere le cose dalla sua prospettiva. Le emozioni sono strumenti conoscitivi fondamentali. Informano non su ciò che si vede, ma su come si guarda. Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili. Un buon ascoltatore è capace di autoironia. Alcuni esempi: Espressioni del viso: i giapponesi le controllano, ad esempio usano la risata per nascondere rabbia o dolore I popoli mediterranei manifestano più liberamente le emozioni. Distanza: i popoli nordici parlano a distanza maggiore rispetto agli altri. Sguardo: due arabi che conversano si guardano di più rispetto a due inglesi o due americani. Contatto: gli arabi ( e in parte gli italiani e altri popoli mediterranei) si toccano mentre discutono. IL LINGUAGGIO CORPOREO NON VALE COME LEGGE MATEMATICA NON È’ SICURO CHE AD UN SEGNALE CORRISPONDA UN DETERMINATO STATO INTERIORE MA ESISTE UNA POSSIBILITÀ ED È MOLTO PROBABILE CHE SI VENGA INTERPRETATI IN BASE AI LINGUAGGI DEL CORPO LA DISTANZA LA VOCE LA MIMICA LA GESTUALITA’ L’ATTEGGIAMENTO L’ATTEGGIAMENTO Termometro dell’apertura/chiusura: in medio stat virtus Una chiusura eccessiva, ci fa sembrare delle persone intabarrate e timebondi alla FANTOZZI Un’aperture eccessiva ci possono far sembrare un energumeno in mutandoni che si batte il petto urlando, alla TARZAN Nel mezzo si pone la posizione ideale, quello che dovrebbe apparire in un’interazione, come un colloquio di lavoro o un esame LA MIMICA Segnali dal volto PARTI DEL VOLTO FRONTALE MEDIANA BOCCA FRONTALE LE PIEGHE ORIZZONTALI DENOTANO L’ATTENZIONE VERSO QUALCOSA LE PIEGHE VERTICALI DENOTANO LA CONCENTRAZIONE SU QUALCOSA MEDIANA: I MOVIMENTI OCULARI La direzione degli occhi ci può trasmettere le seguenti attività interiori Crea immagini visive, può voler dire che mente DX ALTO Accede alla memoria visiva: ricorda Crea immagini sonore: può voler dire che mente Accede alla memoria uditiva: ricorda Pensa a sensazioni cenestiche (relative al tatto) Ha un dialogo interiore BASSO SX LO SGUARDO Non sempre una persona che non ci guarda non ci sta seguendo ma è probabile che ci dia quest’idea perché durante la comunicazione in presenza prediligiamo i seguenti canali che ci classificano in base alla preferenza del canale nelle seguenti tipologie soggettive CANALE % TIPOLOGIA DESCRIZIONE Vista 50 % Visivi Mentre parlano vogliono essere ascoltati/ comunicano maggiormente attraverso segnali visivi Udito 25 % Uditivi Mentre parlano cercano una risposta di conferma dai suoni dell’interlocutore, danno molta importanza ai segnali uditivi Tatto 25 % Cenestetici Prediligono il contatto fisico Olfattivi Fanno molto alle impressione legate agli odori Olfatto LA BOCCA I segnali della bocca, in base alle pieghe, agli angoli, alle chiusure delle labbra, non solo sono molto intuitivi e generalmente riconoscibili (anche simulabili), ma in diretta connessioni con zone cerebrali, per cui se assaggio qualcosa di amaro, meccanicamente le mie labbra assumeranno l’aspetto definito “amaro” Perfino se sorridiamo forzatamente per qualche decina di secondi lo stato d’animo risulterà relativamente migliore e poi il sorriso più naturale •ESERCIZIO che vi aiuterà a capire meglio e in maniera più immediata questo tipo di segnale corporeo Provate a descrivere cosa trasmettono i seguenti sorrisi, questo esercizi Un aiuto: Simpatia Neutralità Freddezza Odio Rancore Curiosità Gioia Tristezza Rabbia Dolore Amarezza Serenità Indifferenza Amore LA GESTUALITÀ Più nella comunicazione sono coinvolti emozioni e sentimenti (gioia, rabbia, dispiacere, insicurezza), più intensi e frequenti saranno i gesti La DISTANZA fisica tra noi e gli altri comunica la distanza sociale e relazionale Jodorowsky ZONA INTIMA È la zona più privata, nella quale facciamo entrare solo chi nutre la nostra intima fiducia e non sempre L’invasione di questa area produce senso di lotta o di fuga, che se non espresso, può dare origine a stress Maggiore è l’autorità della persona più grande è lo spazio di zona intima che le viene riconosciuto Qualora si è costretti ad una momentanea invasione reciproca della sfera intima (es. in bus, ascensore), si tratta l’altro come non persone (non lo si guarda, non li si parla), se prolungato ci si può sentire più a proprio agio trasmettendo messaggi che nulla hanno a che fare con il loro contenuto ma con il loro tono rassicurante ZONA PERSONALE Nella sfera personale hanno accesso quelle persone che non sono dei semplici conoscenti, ma neppure in tale confidenza da avere accesso alla zona più prossima ZONA SOCIALE È la zona deputata allo scambio formale e a contatti superficiali con conoscenti o colleghi di lavoro. ZONA PUBBLICA Tutta la zona visibile oltre alla zona sociale Grazie ai nuovi media è possibile che la zona pubblica di una persona entri in quella personale di altre, per cui le seconde si sentono di diritto rientrare nella zona personale dei primi (es. i divi televisivi) Dio crea Adamo La vicinanza più prossima, quasi intima con la schiera angelica che lo circonda Ma si avvicina, attraverso il contatto ad Adamo che appare nel dipinto meno vicino a Dio degli Angeli ESERCIZIO Provate a descrivere i diversi gruppi nel dipinto in base alla vicinanza ed eventualmente possibili interazioni in base alla direzione degli sguardi e della postura LA VOCE •IL TONO La congruenza fra tono e contenuto è determinante per l’efficacia del messaggio Spesso è più importante il tono e non il contenuto per mettere a proprio agio l’interlocutore, per sedurre o convincere •IL RITMO Il ritmo con cui si parla non ha pressoché alcun valore informativo, ma viene notato subito (spiacevolmente) quando non corrisponde alle aspettative •LA MELODIA la melodia dell’eloquio contiene numerose unità informative sia sul piano del contenuto sia su quello della relazione. Nella comprensione è un fattore importantissimo •LA VELOCITÀ dell’eloquio. Una notizia a noi nota e da noi già ripetuta la pronunciamo relativamente più veloce Una notizia ignota per essere appresa bisogna che sia pronunciata relativamente più lentamente L’EFFETTO PIGMALIONE La situazione comunicativa si contratta dalla definizione di entrambe le parti attraverso la proiezione di quella che si ritiene essere la reale situazione comunicativa. Esemplificazione: se io credo che il mio interlocutore sia falso, probabilmente diventerò anch’io meno sincero, lui avvertirà la mia simulazione e lo sarà a sua volta e io così avrò ulteriori segnali di conferma della mia aspettativa iniziale. Elementi della comunicazione non verbale •Le espressioni •La prossemica ( distanza –vicinanza fra gli individui ) •La postura •La gestualità •La prosodia ( elementi paralinguistici ) Le espressioni del volto hanno la funzione di comunicare le emozioni e gli atteggiamenti interpersonali Sopracciglia: forniscono un costante commento al discorso. Sguardo: rivela soprattutto l’intensità dell’emozione. Posizioni del capo,atteggiamento di labbra,bocca , mento : sostengono ed accompagnano il discorso. DISTANZA ORIENTAZIONE • Orientazione fianco a fianco: indica un certo grado di intimità ed anche atteggiamenti cooperativi. • Orientazione frontale: è utilizzata in situazioni più formali ed in cui si tende a stabilire un rapporto gerarchico, indica anche atteggiamenti competitivi. POSTURA può riflettere: • Uno stato d’animo • Un atteggiamento • Il ruolo o status sociale • L’immagine che si ha del proprio corpo GESTI E MOVIMENTI Le gestualità è collegata al movimento • Esistono gesti spontanei, universali e innati, e gesti appresi, con un valore convenzionale tipico di un determinato background culturale, che assumono il loro significato in determinati contesti USO DELLA VOCE • E’ il canale su cui si esercita un minor controllo • Rivela in modo più veritiero i reali stati emotivi e gli atteggiamenti interpersonali • Può diventare una delle caratteristiche di una persona ( sesso,età,provenienza geografica) Un messaggio è CONGRUENTEquando tutte e tre le componenti (VERBALE, PARAVERBALE e NON VERBALE) sono coerenti, cioè si accordano tra loro nell’esprimere il messaggio. Un messaggio è INCONGRUENTE quando le tre componenti ( verbale , paraverbale , non verbale ) sono incoerenti, cioè sono in conflitto tra loro nell’esprimere il messaggio. • i livelli di lettura della comunicazione sono tre: • SINTATTICO : riguarda tutti quegli aspetti relativi alla trasmissione delle informazioni e perciò si parla di codifica,decodifica,canali,interferenza,proprietà statiche del linguaggio SEMANTICO :riguarda il significato dei simboli del messaggio. Uno scambio effettivo, una comunicazione efficace presuppone una convenzione non solo sintattica ma anche semantica PRAGMATICO :riguarda gli effetti della comunicazione sui comportamenti • •