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Il DM 26 luglio 2007, n. 386 “Linee guida per la progettazione dei
L’attuazione del D.M.
270/04 nel piano triennale
delle Facoltà:
nuove iniziative didattiche
Maria Grazia Cifone
Presidente della Commissione
Didattica di Ateneo
Principale normativa di riferimento
Legge 19 novembre 1990, n. 341

Riforma degli ordinamenti didattici universitari
Decreto Ministeriale 22 ottobre 2004, n. 270

Modifiche al regolamento recante norme concernenti l'autonomia didattica degli atenei,
approvato con decreto del Ministro dell'università e della ricerca scientifica e tecnologica 3
novembre 1999, n. 509
Decreto Ministeriale 16 marzo 2007

Disciplina delle classi dei corsi di laurea
Decreto Ministeriale 16 marzo 2007

Disciplina delle classi dei corsi di laurea magistrale
Decreto Ministeriale 26 luglio 2007, n. 386

Linee guida per la progettazione dei nuovi ordinamenti didattici dei corsi di laurea e di laurea
magistrale
Decreto Ministeriale 31 ottobre 2007, n. 544

Definizione dei requisiti dei corsi di laurea e di laurea magistrale
Il D.M. 270/04
Motivazione principale della riforma
•
•
•
•
•
•
Risolvere le criticità emerse
Aumentare la flessibilità dei percorsi formativi
Dare maggiore autonomia agli Atenei
Separare i percorsi di Laurea da quelli di Laurea Magistrali
Favorire la mobilità, anche trasversale, dei percorsi formativi
Dare maggiore peso ai contenuti scientifici generali già a partire
dal primo livello
Strumenti
Decreti ministeriali
 Regolamento vigente
 Carta dei Diritti dello Studente (Bozza)

Flessibilità dei percorsi formativi e
autonomia agli atenei
Il DM 270/04 prevede meno vincoli rispetto al DM 509/99

Attività formative con crediti minimi vincolati

di base (solo per le Lauree)

caratterizzanti

Attività formative obbligatorie senza crediti minimi vincolati

a scelta dello studente
 affini o integrative
 per la prova finale e la verifica della conoscenza di una lingua
straniera
 per l'acquisizione di ulteriori conoscenze linguistiche

Attività formative non obbligatorie

relative a stages, tirocini presso aziende
Prevede tuttavia
 60 CFU comuni per corsi di laurea affini della stessa classe
 Adeguata differenziazione per corsi di studio della stessa classe
Separare tra loro i percorsi di
Laurea e Laurea Magistrale
Obiettivo: favorire la mobilità
 Tra corsi di laurea della stessa sede
 Tra corsi di laurea di sedi diverse
 Internazionale, anche tra realtà accademiche diverse
Condizioni per l’ammissione alle Lauree Magistrali
 Possesso dei requisiti curriculari

Adeguatezza della personale preparazione
Criteri di ammissione e verifiche delegate agli Atenei
I D.M. sulle Classi
Le principali novità introdotte
Crediti minimi per le attività formative affini o integrative

18 CFU Lauree
12 CFU Lauree magistrali
Crediti minimi per le attività formative a scelta dello studente

12 CFU Lauree
8 CFU Lauree magistrali
Differenziazione per i corsi della stessa classe

40 CFU Lauree
30 CFU Lauree magistrali
Copertura di insegnamenti da parte di docenti di ruolo del SSD

90 CFU Lauree
60 CFU Lauree magistrali
Limitazione al riconoscimento di conoscenze e le abilità professionali

60 CFU Lauree
40 CFU Lauree magistrali
Limitazione al numero degli esami

20 Lauree
12 Lauree magistrali
Obiettivi formativi formulati in termini di risultati di apprendimento attesi
Individuazione degli sbocchi professionali
Altre attività formative

Corsi ex legge 4/99 di perfezionamento scientifico e di alta formazione permanente e
ricorrente, successivi al conseguimento della laurea o della laurea magistrale, alla conclusione dei
quali vengono rilasciati i master universitari di primo e di secondo livello.
Corsi di perfezionamento ex L. 341/90
 Corsi di formazione ex L. 341/90


Altri Corsi di formazione (propedeutici, formazione ricorrente,
permanente… ecc.)
Le linee di indirizzo
Principali linee di indirizzo
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Correggere le tendenze negative
Spostare la competizione dalla quantità alla qualità
Limitare l’offerta formativa (requisiti minimi e requisiti standard)
Seguire criteri di convergenza nel quadro europeo
Formulare gli Obiettivi formativi in termini di risultati di apprendimento
attesi, con riferimento al sistema di descrittori adottato in sede europea
(Descrittori di Dublino)
Spostare il fuoco dall’insegnamento all’apprendimento
Favorire la mobilità
Formulare l’offerta formativa avendo per obiettivo l’accreditamento dei
corsi di studio
Assicurare a tutti gli studenti dei corsi di Laurea un’adeguata
padronanza di metodi e contenuti scientifici generali
L’attuazione della riforma
Decreto Ministeriale 26 luglio 2007, n.386
(traduce in decreto il lavoro del gruppo di consultazione)
ALLEGATO 1: Linee guida per la progettazione dei nuovi ordinamenti
didattici dei corsi di laurea e di laurea magistrale
1) Obiettivi generali
2) Chiarimenti interpretativi dei D.M.
3) Raccomandazioni
4) L’attivazione dei nuovi percorsi formativi
ALLEGATO 2: Corrispondenza tra Classi di laurea relative al D.M.
270/04 e Classi di laurea relative al D.M. 509/99
ALLEGATO 3: Numerosità di riferimento e massima di immatricolati
per gruppi di corsi di studio
I requisiti necessari per l’attivazione dei
corsi di studio
4.2. Linee guida
È necessario definire i requisiti necessari per l’attivazione annuale
dell’offerta formativa degli Atenei; essi riguardano:
a)
le regole di trasparenza e le condizioni necessarie per una corretta
comunicazione relativamente alle caratteristiche dei corsi di studio
attivati
b)
le modalità di assicurazione della qualità dei processi formativi
c)
le risorse di docenza di ruolo che devono essere disponibili per
sostenere i corsi e il grado di copertura necessario relativamente ai SSD
che li caratterizzano
d)
le regole dimensionali relative agli studenti sostenibili per ciascun corso
e)
le procedure che gli atenei e il Ministero devono attuare e le relative
scadenze temporali
f)
le norme particolari riguardanti le università di nuova istituzione e le
università non statali
CUN:
Regolamento didattico di Ateneo
Le università devono provvedere ad adeguare il proprio Regolamento didattico di ateneo sulla base di
quanto disposto in:
•
•
•
D.M. 22 ottobre 2004, n. 270, art. 11
D. M. 16 marzo 2007, relativi alle classi dei corsi di laurea e di laurea magistrale
D.M. 31 ottobre 2007. n. 544, art. 8
È indispensabile che gli atenei provvedano a tali adeguamenti entro e non oltre il 31 gennaio 2008
Tale scadenza è tassativa, dato che l’esame degli ordinamenti non può prescindere dal “regolamento didattico di
ateneo” che è approvato dal Ministro sentito il CUN (Legge 19 novembre 1990, n. 341, art. 11)
Regolamento didattico d’Ateneo
ai sensi del D.M. 22 ottobre 2004, n. 270

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ART. 1 - Definizioni
ART. 2 Autonomia Didattica
TITOLO I – Organizzazione dell’attività didattica
ART. 3 - Titoli e Corsi
ART. 4 - Corsi di Laurea
ART. 5 - Corsi di Laurea Magistrale
ART. 6 - Corsi di Specializzazione
ART. 7 - Dottorati di Ricerca
ART. 8 – Master Universitari
ART. 9 – Formazione finalizzata e permanente
ART. 10 - Classi di corsi di studio
ART. 11 - Attivazione e disattivazione dei corsi di studio
TITOLO II – Regolamentazione dell’attività didattica
ART. 12 –- Commissioni didattiche di vigilanza
ART. 13 – Istituzione e modifica dei corsi di laurea e di
laurea magistrale
ART. 14 - Ordinamenti didattici dei corsi di laurea e di
laurea magistrale
ART. 15 - Attività formative dei Corsi di Laurea
ART. 16 - Attività formative dei Corsi di Laurea
Magistrale
ART. 17 - Crediti Formativi Universitari
ART. 18 - Regolamenti didattici dei corsi di studio
ART. 19 - Ammissione ai corsi di laurea e di laurea
magistrale
ART. 20 - Programmazione delle attività formative
ART. 21 - Calendario didattico
ART. 22 - Obiettivi qualificanti e specifici e tipologia di
attività formative

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
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

ART. 23 - Articolazione ed organizzazione
dell’attività didattica
ART. 24 - Esami e verifiche del profitto
ART. 25 - Prove finali e conseguimento dei titoli di
studio
ART. 26 - Riconoscimento dei crediti, mobilità
studentesca e riconoscimento di studi compiuti
all'estero
ART. 27 - Orientamento e tutorato
ART. 28 - Promozione e pubblicità dell'offerta
didattica
TITOLO III - Studenti
ART. 29 - Studenti impegnati a tempo pieno e a
tempo parziale, studenti fuori corso e ripetenti,
interruzione degli studi
ART. 30 - Curricula e piani di studio
TITOLO IV - Docenti
ART. 31 - Doveri didattici dei Docenti Universitari
(Professori e Ricercatori)
ART. 32 – Valutazione della qualità delle attività
svolte
TITOLO V - Norme transitorie e finali
ART. 33 - Allegati e entrata in vigore del
Regolamento didattico di Ateneo
ALLEGATO 1 - STRUTTURE DIDATTICHE –
FACOLTA’
ALLEGATO 2 - CORSI DI LAUREA(Ordinamenti Didattici)
ALLEGATO 3 - CORSI DI LAUREA
MAGISTRALE- (Ordinamenti Didattici)
Il CUN
Il Consiglio Universitario Nazionale è chiamato ad esaminare nei tutti gli ordinamenti didattici dei
corsi di studio che gli Atenei italiani hanno ritenuto di istituire sulla base del DM 270/04
I decreti:

Il D.M. 26 luglio 2007, n. 386 “Linee guida per la progettazione dei nuovi ordinamenti didattici
dei corsi di laurea e di laurea magistrale”,

Il D.M. 31 ottobre 2007. n. 544 “Definizione dei requisiti dei corsi di laurea …….. “,
demandano al CUN il compito di entrare nel merito in tutti i casi in cui all’Ateneo viene richiesto di
motivare una propria scelta ed estendono gli elementi conoscitivi sulla base dei quali il parere
del CUN viene formulato
CUN:
Modalità operative
Nel rispetto dell’autonomia che la legge riconosce agli Atenei il CUN:

Non si limita alla mera verifica del rispetto formale dei limiti numerici
stabiliti dalla legge

Entra nel merito degli ordinamenti proposti, esaminandoli sotto il profilo
della qualità più che della quantità

Ne valuta sia la coerenza interna sia quella del loro inquadramento
complessivo nel Sistema Universitario
CUN:
Esame degli ordinamenti
Condizioni essenziali per una seria valutazione di un ordinamento da parte del
CUN sono:

chiarezza nella descrizione degli obiettivi formativi

scelta dei CFU attribuiti agli ambiti sia coerente con tali obiettivi

riconoscibilità del percorso formativo

non eccessivi margini di indeterminazione
Denominazione dei
corsi di studio
La denominazione del corso di studio deve:
essere chiara e comprensibile per
 favorire la riconoscibilità del titolo
 favorire e la mobilità
 non essere fuorviante o ingannevole
 non richiamarsi a parole chiave di classi diverse rispetto a quella nella quale il
corso di studio è istituito

Allo scopo di favorire la scelta di nomi di corsi largamente diffusi sul territorio nazionale è
stato reso disponibile in banca l’elenco delle denominazioni dei corsi più
frequentemente istituiti sulla base del DM 509/99, con la relativa frequenza
Scheda informativa
del corso di studio
Informazioni previste (adempimenti di legge, delibere degli organi accademici,
motivazioni e/o sintetiche relazioni)






Facoltà o struttura didattica proponente e data della relativa delibera
Data della delibera del Senato accademico
Data della consultazione con le organizzazioni rappresentative a livello locale
Le motivazioni che stanno alla base della progettata trasformazione e dell’eventuale accorpamento di
corsi già inseriti, ovvero che stanno alla base della progettata innovazione e della eventuale
sostituzione
Una breve sintesi del parere favorevole del Comitato Regionale di Coordinamento, per le proposte di
nuova istituzione
Una breve sintesi della relazione tecnica del Nucleo di valutazione d’Ateneo.
Obiettivi formativi e risultati di
apprendimento attesi
(DM 16.03.2007 sulle Classi,
Art. 3, comma 7)
Gli obiettivi formativi di un determinato corso di studio si
compongono di:
 obiettivi formativi qualificanti
 obiettivi formativi specifici
 risultati di apprendimento attesi
Gli obiettivi formativi qualificanti, contenuti nei D.M. sulle classi sono
automaticamente riprodotti nell’ordinamento
Obiettivi formativi specifici
e risultati di
apprendimento attesi
Gli obiettivi formativi specifici e i risultati di apprendimento attesi sono formulati
dagli atenei:
•
descrivendo il corso di studio, il percorso formativo e gli effettivi obiettivi formativi specifici, evitando
tassativamente di riprodurre o parafrasare gli obiettivi formativi qualificanti presenti nelle
declaratorie delle classi allegate ai decreti
•
indicando i risultati di apprendimento attesi, con riferimento al sistema di descrittori dei titoli di
studio adottato in sede europea (descrittori di Dublino)
•
indicando il significato del corso di studio sotto il profilo occupazionale e individuando gli sbocchi
professionali anche con riferimento alle attività classificate dall’ISTAT
Descrittori del titolo di studio
La costituzione dell'Area Europea dell'Istruzione Superiore (EHEA, European Higher Education Area)
nell’ambito del “processo di Bologna“ comporta la definizione dell'ordinamento didattico in
termini di apprendimento dello studente, anziché in termini di insegnamento dei docenti:
•
•
•
•
I descrittori dei titoli di studio sono enunciazioni generali dei tipici risultati conseguiti dagli
studenti che hanno ottenuto il titolo di studio
Il conferimento di un titolo di studio certifica che sono stati conseguiti i risultati di apprendimento
attesi (learning outcomes) indicati nei descrittori
la descrizione dell'ordinamento deve indicare le modalità con cui i risultati di apprendimento
attesi vengono conseguiti e verificati
I “descrittori di Dublino” costituiscono un insieme organico di cinque descrittori, tra di loro
correlati e differenziati per ciclo di formazione
Descrittori per il primo ciclo/1
I titoli finali di primo ciclo possono essere conferiti a studenti che abbiano conseguito le conoscenze, le capacità e
le abilità sotto descritte:
i.
ii.
Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
I laureati devono conseguire conoscenze e capacità di comprensione in un campo di studi di livello post
secondario e devono essere ad un livello che, caratterizzato dall’uso di libri di testo avanzati, includa
anche la conoscenza di alcuni temi d’avanguardia nel proprio campo di studi
Capacità di applicare conoscenza e comprensione (applying knowledge and understanding)
I laureati devono essere capaci di applicare le loro conoscenze e capacità di comprensione in maniera da
dimostrare un approccio professionale al loro lavoro, e devono possedere competenze adeguate sia per
ideare e sostenere argomentazioni che per risolvere problemi nel proprio campo di studi
Descrittori per il primo ciclo/2
iii.
iv.
v.
Autonomia di giudizio (making judgements)
I laureati devono avere la capacità di raccogliere ed interpretare i dati (normalmente nel proprio
campo di studio) ritenuti utili a determinare giudizi autonomi, inclusa la riflessione su temi sociali,
scientifici o etici ad essi connessi
Abilità comunicative (communication skills)
I laureati devono saper comunicare informazioni, idee, problemi e soluzioni a interlocutori specialisti e
non specialisti
Capacità di apprendimento (learning skills)
I laureati devono aver sviluppato quelle capacità di apprendimento che sono loro necessarie per
intraprendere studi successivi con un alto grado di autonomia
Descrittori per il secondo ciclo
I titoli finali di secondo ciclo possono essere conferiti a studenti che abbiano conseguito le conoscenze, le capacità e le abilità sotto
descritte:
i.
Conoscenza e capacità di comprensione (knowledge and understanding)
ii.
Capacità
iii.
Autonomia di giudizio (making judgements)
iv.
Abilità comunicative (communication skills)
v.
Capacità di apprendimento (learning skills)
I laureati devono aver dimostrato conoscenze e capacità di comprensione che estendono e/o rafforzano quelle tipicamente associate al primo ciclo e
consentono di elaborare e/o applicare idee originali, spesso in un contesto di ricerca
di
applicare
conoscenza
e
comprensione
(applying
knowledge
and
understanding)
I laureati devono essere capaci di applicare le loro conoscenze, capacità di comprensione e abilità nel risolvere problemi a tematiche nuove o non
familiari, inserite in contesti più ampi (o interdisciplinari) connessi al proprio settore di studio
I laureati devono avere la capacità di integrare le conoscenze e gestire la complessità, nonché di formulare giudizi sulla base di informazioni limitate o
incomplete, includendo la riflessione sulle responsabilità sociali ed etiche collegate all’applicazione delle loro conoscenze e giudizi
I laureati devono essere saper comunicare in modo chiaro e privo di ambiguità le loro conclusioni, nonché le conoscenze e la ratio ad esse sottese, a
interlocutori specialisti e non specialisti
I laureati devono aver sviluppato quelle capacità di apprendimento che consentano loro di continuare a studiare per lo più in modo auto-diretto o
autonomo
Conoscenze richieste per l'accesso
(DM 270/04, art 6, comma 1 e 2,
Legge 19.11.1990, n. 341, art. 11)
Le conoscenze richieste per l’accesso devono essere formulate in termini generali e
devono definire le competenze e il relativo grado di approfondimento che lo
studente deve possedere per potersi inserire e progredire con successo nel
corso di studio.
Coerenza interna del corso
Il Corso di studio deve presentare coerenza tra tutti i suoi diversi elementi costitutivi:
•
denominazione
•
obiettivi formativi qualificanti
•
obiettivi formativi specifici e attività formative
•
attività formative indispensabili
•
sbocchi occupazionali e professionali
Da parte del CUN


potranno venire richieste modifiche che rendano più leggibile e coerente il corso di studio
la richiesta di inserire specifici SSD sarà formulata soltanto nei casi in cui la loro assenza sia
palesemente incoerente con gli obiettivi formativi dichiarati
Istituzione di più corsi della
medesima classe
(DM 16 marzo 2007 sulle Classi, Art. 1, comma 2)
DM 26 luglio 2007, punto 2.1


Le ragioni che inducono a istituire più corsi di laurea nella medesima classe
devono risultare in maniera chiara e convincente dalle declaratorie degli stessi
Anche su questo punto è richiesto il parere del CUN
Attribuzione dei crediti alle attività formative
(DM 16 marzo 2007 sulle Classi, Art. 3, comma 2)
DM 26 luglio 2007, punto 2.1

Sarà garantita la possibilità di formulare gli ordinamenti nella modalità “a intervalli di CFU” per
tutte le attività formative previste, comprese quelle di cui alle lettere a), b), c), d) ed e) dell’art. 10,
comma 5, del DM 270/04

Gli intervalli devono essere di ampiezza non eccessiva e coerente con gli obiettivi formativi

Non sono ammessi intervalli ma valori precisi e interi nei regolamenti didattici di corso di studio e
per ciascun curriculum.

Le attività affini o integrative, non essendovi più limitazioni al riguardo nei prospetti allegati alle
classi, ricomprendono quelle che precedentemente erano state collegate agli “ambiti di sede”;
questi ultimi pertanto non hanno più motivo di essere previsti
Importanza degli intervalli di crediti
La possibilità di formulare gli ordinamenti nella modalità “a intervalli di CFU” per tutte le attività
formative previste è di fondamentale importanza ed è dettata da una triplice esigenza:
a)
b)
c)
possibilità di apportare modificare non sostanziali ad un corso di laurea, senza necessità
di un nuova approvazione del relativo ordinamento
possibilità di attivare più curricula nell’ambito di uno stesso ordinamento
possibilità di agevolare il riconoscimento delle attività svolte presso altra sede, sia nel
caso di trasferimento da una sede ad un'altra che nell'ambito di programmi di mobilità
di scambio
Limiti degli intervalli di crediti
1.
2.
3.
Per la leggibilità e la trasparenza dell’ordinamento è opportuno che l’ampiezza di ciascun intervallo di
crediti non sia così ampia da rendere poco comprensibile il percorso formativo e la figura professionale
che ne deriva
Le esigenze di strutturare un Corso in curricula possono comportare, in sede di attivazione dell’Offerta
Formativa, la necessità di attribuire CFU ad un determinato ambito e non attribuirne alcuno ad un altro
e viceversa
Si tratta del caso contemplato dall’Art. 6 Comma 3 del DM sulle classi dei corsi di Laurea magistrale, ove
si suggerisce l’attivazione di una pluralità di curricula per consentire maggiore mobilità
È pertanto necessario che la presenza di intervalli di crediti eccessivamente estesi sia adeguatamente
motivata
Attività formative affini o integrative
(D.M. 16 marzo 2007 sulle Classi, Art. 3, comma 2)
DM 26 luglio 2007, punto 2.1
a)
b)
c)
d)
Possono far parte delle attività affini o integrative tutte le attività formative relative a SSD non previsti nel
D.M. per le attività di base e/o caratterizzanti
Qualora si ritenga di utilizzare come attività affini o integrative SSD previsti per attività di base o
caratterizzanti, deve esserne data adeguata motivazione
Appare necessario verificare se sussista una reale esigenza culturale e formativa che induca gli atenei a
riproporre, tra le attività formative Affini o integrative, gli stessi SSD presenti tra quelle di Base e/o
caratterizzanti
Tale aspetto sarà valutato dal CUN anche in relazione alla struttura della classe e all’articolazione e
molteplicità delle figure professionali che ne possono derivare
Organizzazione in gruppi delle attività affini
o integrative
DM 26 luglio 2007, punto 2.1
a)
b)
c)
d)
La banca dati RAD consente di organizzare le attività formative affini o integrative raggruppando
uno o più SSD, ai quali vengono assegnati intervalli di CFU
Ricorrendo a tale opzione si evita che le attività formative affini o integrative vengano a costituire
una lunga e poco comprensibile elencazione di SSD, ai quali è assegnato un indistinto intervallo
di CFU
Gli ordinamenti formulati raggruppando i SSD appaiono di per sé molto più leggibili e rendono
molto più agevole illustrarne il significato
E’ raccomandato pertanto di formulare gli ordinamenti ricorrendo a tale opzione
Attività formative per la preparazione
della prova finale
(DM 22 ottobre 2004, n. 270, Art. 10, comma 5)
DM 26 luglio 2007, punto 3 lettera (i)


La prova finale è obbligatoria
Alla prova finale della laurea va riconosciuto il ruolo di importante occasione formativa individuale a
completamento del percorso, senza richiedere una particolare originalità. Ad essa va attribuito un
numero di CFU misurato sul tempo effettivamente da impiegare per la sua preparazione

Per la laurea magistrale i CFU da attribuire dovrebbero essere notevolmente superiori a quelli previsti
per la laurea

Per quanto riguarda la prova finale il CUN valuterà la coerenza tra i crediti ad essa attribuiti e gli
obiettivi formativi del corso di studio.
Attività formative
a scelta dello studente
(D.M. 16 marzo 2007 sulle Classi, Art. 3, comma 5)
DM 26 luglio 2007, punto 3 lettera (n)
•
Non sono ammissibili interpretazioni limitative o riduttive delle norme; le attività a scelta degli studenti
sono da loro scelte autonomamente
•
Spesso gli ordinamenti sottoposti al CUN prevedono un numero di CFU a scelta dello studente
considerevolmente maggiore rispetto al minimo previsto dalla norma, rendendo così difficile la
formulazione del parere
•
Spesso tali CFU non sono propriamente a scelta libera, ma nascondono scelte tra alternative offerte allo
studente
•
Si suggerisce di prevedere incrementi massimi non superiori al 50% rispetto ai minimi di legge
•
Incrementi superiori vanno adeguatamente motivati
Attività di tirocinio
(D.M. 22 ottobre 2004, n. 270, Art. 10,
comma 5, lettera d)
 La presenza di curricula con carattere professionalizzante e non professionalizzante
all’interno di uno stesso corso di studio richiede di attribuire alle attività di tirocinio
intervalli di crediti oscillanti tra zero e un massimo molto ampio
 Si sottolinea l’importanza che la presenza di curricula molto differenziati tra loro sia
chiaramente illustrata e le scelte conseguenti siano adeguatamente motivate
Massimo numero di crediti
riconoscibili
(D.M. 16 marzo 2007 sulle Classi, Art. 4 comma 3)

Il D.M. 16 marzo 2007 ha limitato il numero massimo di crediti
riconoscibili per conoscenze e attività professionali pregresse a 60
CFU per tutti i corsi di laurea e a 40 CFU per tutti quelli di Laurea
Magistrale

Si ritiene opportuno che gli Atenei valutino l’opportunità di stabilire
nell’ordinamento didattico dei propri corsi di studio limiti inferiori,
differenziati in base alle classe

Si suggerisce di monitorare tale aspetto, classe per classe, in
maniera comparativa
Istituzione di corsi interclasse
(DM 16 marzo 2007 sulle Classi, Art. 1, comma 3)
Qualora l’ordinamento didattico di un corso di laurea soddisfi i requisiti di due classi
differenti, l’università può istituire il corso di laurea come appartenente ad
ambedue le classi
DM 26 luglio 2007, punto 2.1
Le ragioni che inducono a istituire un corso di studio come appartenente a due classi
devono risultare chiare e convincenti dalle declaratorie
Banca dati
dell’offerta formativa Off.f
(D.M. 31 ottobre 2007, n. 544)
La Banca dati dell’offerta formativa Off.F è articolata nelle seguenti sezioni
•
•
•
RAD
(Regolamento didattico di Ateneo)
Pre-Off.F (Visibile anche ai nuclei di valutazione)
Off.F pubblica
(Offerta formativa pubblica)
Istituzione dei corsi e banca dati RAD
Criteri adottati nel predisporre la banca dati


Non proibire nulla di ciò che la legge consente
Non consentire nulla di ciò che la legge proibisce
Inserimento/modifica ordinamenti
L’Ateneo ha inserito/modificato i propri ordinamenti nella sezione RAD della Banca
Dati dell’offerta formativa attraverso:
a)
trasformazione di corsi di studio già istituiti ex DM 509/99 in corsi DM 270/0
b)
corsi di studio di nuova istituzione ex DM 270/04
c)
modifica di corsi di cui alla lettera a)
d)
modifica di corsi di studio già istituiti ex DM 509/99 fino al 2009/10 (DM 31 ottobre
2007, n. 544)
Che cosa ha proposto il nostro
Ateneo per l’A.A. 2008/2009?
Laddove possibile si è passati alla
trasformazione da 509/99 a 270/04.
Laddove si e’ reso necessario
aspettare e nei casi in cui non
erano ancora disponibili i decreti
d’area, Le facoLta’ stanno
lavorando per modificare i piani di
studio secondo lo spirito del
270/04, neLL’interesse deLLa
popolazione studentesca e nel
rispetto del nuovo rda.
ELENCO CORSI ISTITUITI E IN VIA DI ISTITUZIONE
Classe
Titolo del corso
LAUREE DI PRIMO LIVELLO
D.M.
Area giuridico-politico-economico-sociale
Economia
2
Operatore giuridico d'impresa
509
17
Economia e amministrazione delle imprese
509
17
Economia e commercio
509
17
Amministrazione eControllo degli Enti Pubblici e privati (MAI
ATTIVATO)
509
17
Economia e gestione dei Servizi Turistici
509
37
Scienze Statistiche per l'Economia
509
Interateneo
17
Economia e gestione delle risorse culturali, ambientali e turistiche
(laurea internazionale)
509
Area ingegneria e architettura
Ingegneria
509
8
Ingegneria civile
509
8
Ingegneria per l'ambiente ed il territorio
509
9
Ingegneria delle telecomunicazioni
509
9
Ingegneria elettronica
509
9
Ingegneria informatica e automatica
509
10
Ingegneria agroindustriale
509
10
Ingegneria chimica
509
10
Ingegneria elettrica
509
10
Ingegneria gestionale
509
10
Ingegneria meccanica
509
4
Ingegneria per il recupero dei Sistemi Edilizi (MAI ATTIVATO)
509
ELENCO CORSI ISTITUITI E IN VIA DI ISTITUZIONE
Classe
Titolo del corso
LAUREE DI PRIMO LIVELLO
D.M.
Area medica e scienze motorie
Medicina e chirurgia
SNT/1
Infermieristica
509
SNT/1
Ostetricia
509
SNT/2
Fisioterapia
509
SNT/2
Ortottica ed assistenza oftalmologica
509
SNT/2
Tecnica della riabilitazione psichiatrica
509
SNT/2
Educatore Professionale Sanitario
509
SNT/2
Terapia Occupazionale
509
SNT/2
Terapia della Neuro e Psicomotricità dell'età evolutiva
509
SNT/3
Dietistica
509
SNT/3
Igiene dentale
509
SNT/3
Tecniche di laboratorio biomedico
509
SNT/3
Tecniche di radiologia medica, per immagini e radioterapia
509
SNT/4
Tecniche della prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro
509
33
Scienze motorie
509
33
Educazione Motoria e Sport
509
Scienze motorie
ELENCO CORSI ISTITUITI E IN VIA DI ISTITUZIONE
Classe
Titolo del corso
LAUREE DI PRIMO LIVELLO
D.M.
Psicologia
34
Scienze psicologiche applicate
509
18
Scienze dell'educazione e della formazione
509
18
Educatori professionali
509
18
educazione Ambientale
509
18
Formazione primaria (MAI ATTIVATO)
509
18
Esperti dei Processi Formativi
509
18
Educatori della prima Infanzia
509
34
Scienze dell'investigazione
509
Biotecnologie
509
L13
Scienze biologiche
270
L27
Scienze e tecnologie chimiche e dei materiali
270
L35
Matematica
270
L30
Fisica
270
L31
Informatica
270
L32
Scienze e tecnologie per l'ambiente
270
27
Scienze ambientali
509
27
Gestione dell'Ambiente marino e Costiero
509
30
Analisi e valorizzazione delle Componenti culturali del territorio (MAI ATTIVATO)
Scienze della formazione
Area scientifica
Biotecnologie
1
Scienze mm.ff.nn.
ELENCO CORSI ISTITUITI E IN VIA DI ISTITUZIONE
Classe
Titolo del corso
LAUREE DI PRIMO LIVELLO
D.M.
Area umanistica
Lettere e filosofia
L10
Lettere
270
L11-L12
Lingue e mediazione culturale
270
13
Beni culturali e ambientali
509
14
Culture per la comunicazione
509
23
Storia e pratiche delle arti, della musica e dello spettacolo
509
L5
Filosofia
270
38
Storia
509
41
Restauro e Conservazione del Patrimonio storico artistico e culturale
509
24
Scienze e tecnologie cosmetologiche ed erboristiche
509
6
Servizio Sociale
509
Interfacoltà
ELENCO CORSI ISTITUITI E IN VIA DI ISTITUZIONE
Classe
Titolo del corso
LAUREE A CICLO UNICO
Area ingegneria e architettura
Ingegneria
4/S
Ingegneria edile - architettura
509
LM41
Medicina e chirurgia
270
52/S
Odontoiatria e protesi dentaria
509
Area medica
Medicina e chirurgia
Area psico-sociologica
Scienze della formazione
Vecchio Ord.
Scienze della formazione primaria
ELENCO CORSI ISTITUITI E IN VIA DI ISTITUZIONE
Classe
Titolo del corso
LAUREE DI SECONDO LIVELLO
Area giuridico-politico-economico-sociale
Economia
71/S
Tecniche di gestione delle imprese e delle pubbliche amministrazioni
509
84/S
Scienze economiche e aziendali
509
84/S
Econoomia dei Mercati e delle Istituzioni
509
Scienze sociali
509
27/S
Ingegneria chimica
509
27/S
Ingegneria chimica biotecnologica
509
27/S
Ingegneria dei Materiali
509
28/S
Ingegneria civile
509
30/S
Ingegneria delle telecomunicazioni
509
31/S
Ingegneria elettrica
509
32/S
Ingegneria elettronica
509
34/S
Ingegneria gestionale
509
35/S
Ingegneria informatica e automatica
509
36/S
Ingegneria dei sistemi energetici
509
36/S
Progettazione e sviluppo del prodotto industriale
509
38/S
Ingegneria per l'ambiente e il territorio
509
50/S
Ingegneria Matematica
509
Interfacoltà
57/S
Area ingegneria e architettura
Ingegneria
ELENCO CORSI ISTITUITI E IN VIA DI ISTITUZIONE
Classe
Titolo del corso
LAUREE DI SECONDO LIVELLO
Area medica e scienze motorie
Medicina e chirurgia
SNT SPEC/1
Scienze infermieristiche ed ostetriche
509
SNT SPEC/2
Scienze delle professioni sanitarie della riabilitazione
509
SNT SPEC/3
Scienze delle professioni sanitarie tecniche
509
SNT SPEC/3
Scienze delle Professioni Sanitarie Tecnico Diagnostiche
509
SNT SPEC/4
Scienze delle professioni sanitarie della prevenzione
509
75/S
Scienza e tecnica dello sport
509
76/S
Scienze e tecniche delle attività motorie preventive e adattate
509
58/S
Psicologia applicata, clinica e della salute
509
58/S
Psicologia del lavoro, dell'organizzazione e della sicurezza sociale
509
58/S
Psicologia dei Processi Normali e Patologici
509
58/S
Psicologia Dinamica e Clinica della Personalità
509
Scienze dell'educazione e della formazione nella società complessa
509
Scienze motorie
Area psico-sociologica
Psicologia
Scienze della formazione
56/S
ELENCO CORSI ISTITUITI E IN VIA DI ISTITUZIONE
Classe
Titolo del corso
LAUREE DI SECONDO LIVELLO
Area scientifica
Biotecnologie
7/S
Biotecnologie agro-alimentari
509
8/S
Biotecnologie Industriali
509
9/S
Biotecnologie mediche
509
9/S
Biotecnologie farmaceutiche
509
6/S
Biologia applicata e qualità biologica
509
6/S
Biologia sanitaria
509
LM17
Fisica
270
LM18
Informatica
270
23/S
Informatica Modelli e Sistemi (MAI ATTIVATO)
509
LM40
Matematica
270
LM54
Scienze chimiche
270
66/S
Astrofisica e Fisica dello spazio (MAI ATTIVATO)
509
LM75
Gestione degli ecosistemi terrestri e marini
270
LM14 & LM15
Filologia classica e Moderna
270
LM78 & LM92
Filosofia e comunicazione
270
LM 65 & LM 89
Storia dell'arte e del Teatro
270
98/S
Storia e culture del mondo moderno
509
LM37 & LM38
Lingue e Culture per la Comunicazione internazionale
270
Scienze mm.ff.nn.
Area umanistica
Lettere e filosofia
Come il CUN intende operare
ed esprimere i propri pareri
Criteri per una valutazione omogenea degli ordinamenti
Le Linee guida, recepite dal Decreto Ministeriale 26 luglio 2007,
demandano al CUN il compito di esprimere pareri di merito su diversi
aspetti degli ordinamenti
Il CUN perciò intende:




non limitarsi alla mera verifica del rispetto formale dei limiti numerici
stabiliti dalla legge
entrare nel merito degli ordinamenti sotto il profilo della qualità
valutare la coerenza interna di ciascun corso e quelle del suo
inquadramento complessivo nel Sistema Universitario
costituire un punto di riferimento per aiutare gli Atenei a migliorare e
rendere più trasparente la propria offerta formativa
CUN: Parere sugli ordinamenti
In sede di valutazione/approvazione il CUN può selezionare una delle tre opzioni
seguenti:
1.
da approvare: significa che non vi sono richieste di modifica
2.
da adeguare: significa che il CUN formula specifiche e motivate richieste di modifica che, se
introdotte dall’Ateneo, rendono automaticamente approvato l’ordinamento, che deve comunque
tornare al CUN per una verifica
3.
da riformulare: significa che il CUN rileva gravi profili di non conformità e formula di conseguenza
rilievi tali da richiedere una profonda riformulazione dell’ordinamento prima che esso possa essere
riesaminato alla stregua di una nuova proposta
La richiesta di riformulazione da parte dei comitati deve essere supportata da un parere molto ben
motivato, dato che essa comporta di fatto il rinvio di un anno della attivazione del corso
Tempistica
D.M. 31 ottobre 2007, n. 544)
Scadenze e tempistica in prima applicazione e negli anni accademici successivi
Per l’inserimento degli ordinamenti nella Sezione RAD della Banca Dati dell’Offerta Formativa (Off-F)
 31 gennaio 2008
Per l’esame degli ordinamenti da parte del CUN
 30 aprile 2008
fino al 2010/11
 15 marzo 2008
dal 2011/12
Per l’inserimento dei dati dell’offerta formativa in Banca Dati Off-F
 15 maggio 2008
fino al 2010/11
 15 aprile 2008
dal 2011/12
Cosa comportano i nuovi requisiti
Comparazione tra i requisiti vigenti e i nuovi requisiti
necessari per sostenere i corsi
Requisiti
a) Quantitativi L
Requisiti minimi vigenti
9 Docenti per il 1° corso della Classe
7 Docenti per i successivi corsi della Classe
LM 6 Docenti per il 1° corso della Classe
4 Docenti per i successivi corsi della Classe
b) Qualitativi
c) DM Classi
L
Copertura al 40% dei SSD di base e
caratterizzanti
LM Copertura al 50% dei SSD di base e
caratterizzanti
L
LM
Nuovi requisiti necessari
4 Docenti per anno di corso attivato
3 Docenti per anno per corsi replicati nella
sede o in sedi limitrofe (a livello di provincia)
(conteggiati in un solo corso in cui devono
essere docenti)
Copertura 50% dei SSD di base e
caratterizzanti
Copertura 50% dei SSD (di base e)
caratterizzanti
Insegnamenti per 90 CFU tenuti da docenti del
SSD, di ruolo presso l’Ateneo (1) o in Atenei
in convenzione
Insegnamenti per 60 CFU tenuti da docenti del
SSD, di ruolo presso l’Ateneo (2) o in Atenei
in convenzione
RIASSETTO
DELLE
SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE
DI AREA SANITARIA
SCUOLE DI SPECIALIZZAZIONE DELL’AREA
SANITARIA
AREE DELLE SPECIALIZZAZIONI

AREA MEDICA

AREA CHIRURGICA

AREA SERVIZI CLINICI
NORME GENERALI
VERIFICHE
Il concetto di un singolo esame per ogni disciplina appare superato ed il
Decreto segnala:
• Prove in itinere: verifica delle conoscenze acquisite al termine di ogni
fase didattica con modalità scelte dal Docente
• Libretto Diario: delle attività formative con particolare riguardo alle
attività professionalizzanti nel quale vengono annotate, e certificate mediante
firma, le attività svolte dallo specializzando con un giudizio sulle capacità e
le attitudini espresso dal docente-tutore preposto alle singole attività.
• Giudizio espresso da Docenti o Tutori sull’attività didattica pratica e
professionalizzante
• Prova finale:
• presentazione e discussione della tesi
• valutazione dei risultati ottenuti nelle prove in itinere
• giudizio espresso da Docenti e Tutori nei diversi momenti (didattica
pratica, attività formativa professionalizzante) del percorso formativo
NORME GENERALI
ATTIVITA’ FORMATIVE
Formative didattiche:
a) attività di base
b) caratterizzanti
c) affini
d) a scelta dello studente
e) altre
Permettono allo Specializzando di acquisire, con la didattica teorica o formale o ex
cathedra e quella pratica o interattiva, le conoscenze, le abilità ed i comportamenti
necessari all’esercizio professionale
- attività didattiche svolte in presenza del Docente (lezioni, seminari, lavoro a piccoli
gruppi)
- momenti di studio individuale in cui lo studente cura personalmente, in assenza del
Docente, la propria preparazione.
Formative professionalizzanti: Consistono
nell’applicazione sul campo delle conoscenze e delle abilità acquisite con l’attività
didattica, in uno scenario clinico non più simulato, nel quale lo studente viene immerso
con un’acquisizione gradualmente crescente di autonomia e responsabilità. Ad esse è
riservato il 70% del tempo globale.
NORME GENERALI
ATTIVITA’ FORMATIVE
a) attività di base - ossia delle discipline scientifiche propedeutiche alla
formazione clinica
b) attività caratterizzanti - racchiudono il tronco comune, ossia i
saperi condivisi da tutte le Scuole dell’area o della classe, e i contenuti specifici
della tipologia della Scuola
c) attività affini o integrative - come quelle di base, sono condivise da
tutte le Scuole della stessa classe o area ed aggiungono nuove conoscenze a
quelle delle discipline caratterizzanti
d) a scelta dello studente - attività didattiche elettive (ADE) che sono
a libera scelta dello Studente, nell’ambito dell’offerta didattica della Facoltà.
e) “altre” attività - liberamente istituite dai Consigli delle Scuole.
Consistono più spesso nell’acquisizione di abilità informatiche, approfondimento
della lingua straniera, partecipazione ad eventi culturali diversi da quelli promossi
dalla Scuola o altre iniziative formative di libera ideazione
ATTIVITA’
FORMATIVA
CFU
DI BASE
5
Ambito
disciplinare
Discipline generali
Crediti
Crediti
5
Attività Formativa
Didattica
CARATTERIZZANTI
Tronco Comune
81 CFU
270
Discipline
specifiche
della
tipologia
della Scuola
189 CFU
Attività Formativa
Professionalizzante
Pratica o di tirocinio
Almeno 60:
30-MedInt/chir
30- spec affini
tipologia scuola,
emerg-ps
Attività
Formativa
Didattica
Attività Formativa
Professionalizzante
Pratica o di tirocinio
60
Fino a 45 cfu
per attività
caratterizzanti
elettive scelte
dallo studente
210
AFFINI/INTEGRATIVE
5
PER LA PROVA FINALE
ALTRE
15
5
Totale
Did. integrativa o interd.
Attività
Didattica
Preparazione della tesi
Inform.– Lingua straniera Attività
Didattica
300 Attività Formativa Didattica
Attività Formativa Professionalizzante
Formativa
5
Formativa
15
5
90
TOTALE
210
300
ALLA CONCLUSIONE DEI CORSI IL MEDICO
IN FORMAZIONE CONSEGUE IL TITOLO DI
SPECIALISTA
E IL DIPLOMA DI SPECIALIZZAZIONE CON
L’ATTRIBUZIONE DI:

300 CFU (PER LE SCUOLE ARTICOLATE IN 5 ANNI DI CORSO)

360 CFU (PER LE SCUOLE ARTICOLATE IN 6 ANNI DI CORSO)
CORREDATO DAL SUPPLEMENTO AL DIPLOMA
(RILASCIATO DALLE UNIVERSITA’ AI SENSI DELL’ART. 11,
COMMA 8 DEL D.M. 270/2004)
Altri aspetti innovativi





Dal 1.11.2006, con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo 17/8/1999 n° 368
La novità sostanziale è il passaggio dello specializzando da uno status di studente ad uno di
lavoratore in formazione
Lo specializzando stipula un contratto con l’Università e la Regione. Tale contratto dura un anno ed
è rinnovabile di anno in anno per tutta la durata del corso di specializzazione.
Lo specializzando percepisce non più una borsa di studio, ma un trattamento economico annuo
onnicomprensivo, corrisposto mensilmente dall’Università.
La Regione Abruzzo ha istituito l’OSSERVATORIO REGIONALE con lo scopo di vigilare sul livello
qualitativo delle singole scuole.
PROTOCOLLO
D’INTESA SULLA
FORMAZIONE
SPECIALISTICA DEI
LAUREATI IN
MEDICINA E
CHIRURGIA
ORGANI PREPOSTI ALLA VALUTAZIONE
ORGANIZZATIVA DELLE SCUOLE DI
SPECIALIZZAZIONE
OSSERVATORIO NAZIONALE DELLA FORMAZIONE MEDICA SPECIALISTICA  CUN:
- determina gli standard per l’accreditamento delle strutture universitarie e
singole specialità
- determina e verifica i requisiti di idoneità della rete formativa e strutture
i risultati della formazione
- definisce i criteri e le modalità per assicurare la qualità della formazione in
indicazioni della Unione Europea
ospedaliere per le
che la compongono e monitorizza
conformità alle
OSSERVATORIO REGIONALE  REGIONE Abruzzo:
- definisce i criteri per la rotazione
- verifica lo standard di attività assistenziali dei medici in formazione specialistica nel rispetto dell’ordinamento didattico,
del piano formativo e dell’organizzazione delle aziende e strutture sanitarie in conformità alle indicazioni dell’Unione Europea
- fornisce elementi di valutazione all’osservatorio nazionale
COMMISSIONE FACOLTA’  Collegio dei Direttori di Scuola
- verifica l’applicazione del nuovo ordinamento
- individua gli obiettivi formativi e i percorsi didattici suddivisi per aree e classi
L’agenda della
Commissione Didattica
Prevede nei prossimi giorni:
a)
b)
c)
d)
e)
La valutazione delle schede pre-Off.F
La raccolta dati e informazioni attraverso una tabella già distribuita
ai Presidi per la valutazione finale delle condizioni attuali
relativamente ai requisiti quantitativi e qualitativi previsti dalle nuove
normative e degli interventi programmati nel triennio 2007-2009
(PIANO TRIENNALE)
Definire, insieme al gruppo di lavoro coordinato dal Prof. Gavioli, gli
interventi previsti al fine di raggiungere i “requisiti qualificanti”
previsti dalle nuove normative con l’obiettivo dell’accreditamento dei
nostri corsi di studio (PIANO TRIENNALE)
La revisione dei Regolamenti Didattici di Facoltà coerentemente con
quanto previsto dal RDA
La formulazione delle linee guida ed eventualmente di un fac-simile
per la stesura dei Regolamenti Didattici di Corso di Studio ai quali
saranno allegati i relativi ordinamenti.
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