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Cantieri di restauro e cantieri di scavo
Ministero per i Beni e le Attività Culturali Formazione per passaggi tra le aree, dall’area A alla posizione economica B1 CANTIERI DI RESTAURO E CANTIERI DI SCAVO Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro PRINCIPALE NORMATIVA DI RIFERIMENTO Art. 32 Costituzione Artt. 2043 e 2087 C.C. DPR 547/55 norme generali per la prevenzione degli infortuni DPR 164/56 prevenzione infortuni sul lavoro nelle costruzioni DPR 303/56 norme generali per l’igiene del lavoro DM 12/09/58 Istituzione registro infortuni DPR 1124/65 testo unico per l’assicurazione contro gli infortuni e le malattia professionali Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro DPCM 21/7/89 emissioni inquinanti dei cantieri edili D.Lgs 277/91° s.m.i. protezione contro i rischi da amianto e rumore D.Lgs 77/92 protezione contro i rischi di esposizione ad agenti chimici, fisici e biologici D.Lgs 626/94 e s.m.i. miglioramento della sicurezza e salute dei lavoratori D.Lgs 758/94 modifica della disciplina sanzionatoria in materia di lavoro D.Lgs 493/96 segnaletica di sicurezza sul posto di lavoro D.Lgs 494/96 e s.m.i. prescrizioni minime di sicurezza e salute da attuarsi nei cantieri temporanei e mobili Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro DM 2/5/2001 criteri per l’individuazione e l’uso dei D.P.I. D.Lgs 152/2006 Norme in materia ambientale L. 123/2007 Misure in tema di tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e delega al Governo per il riassetto e la riforma della normativa in materia Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro CANTIERE TEMPORANEO O MOBILE Qualunque luogo in cui si effettuano lavori edili o di ingegneria civile: lavori di costruzione, riparazione, conservazione, risanamento, ristrutturazione, (…) Sono inoltre lavori di costruzione edile o di ingegneria civile gli scavi, (…) I cantieri di restauro o di scavo archeologico trovano collocazione nelle definizioni tipologiche di cui all’art. 2 del D.Lgs 494/96 e s.m.i. Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro IL COMPARTO EDILE andamento infortunistico n.° occupati: +4,4% nel 2006 Rappresenta il settore produttivo (codice settore F45) con il maggior numero di infortuni, anche mortali. Per una misurazione più significativa del fenomeno occorre far riferimento agli indici di frequenza elaborati dall’INAIL (rapporto fra infortuni indennizzati e n.° addetti). Da questi risulta: Rischio infortunistico settore: 64,33 n.b. rischio medio generale industria 39,79 Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Le tecnopatie più frequenti in tale comparto sono: Patologie osteoarticolari – mov. man. Carichi, postura, ecc Ipoacusia Dermatiti irritative da contatto e dermatiti allergiche da contatto. Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro GLI AMBIENTI LAVORATIVI Sia nei cantieri di restauro che in quelli di scavo ci si può trovare ad operare, oltre che nella definizione classica dell’edilizia “ambiente semiconfinato”, in: Ambienti chiusi Ambienti aperti Ambienti sotterranei (naturali o artificiali) Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro IDENTIFICAZIONE DEI RISCHI PROPRI DELLA TIPOLOGIA LAVORATIVA FISICI – mov. man. carichi; cadute dall’alto o seppellimento; folgorazione; tagli; contusioni; incendio; ecc.. CHIMICI –prodotti o composti utilizzati (nocivi, sensibilizzanti, cancerogeni, ecc.) PROPRI DELL’AMBIENTE LAVORATIVO BIOLOGICI – agenti patogeni presenti (es. tetano) CHIMICI – sostanze normalmente presenti nell’ambiente ( es. gas Radon) FISICI – UV; microclima, ricambi aria, ecc. DI TIPO ORGANIZZATIVO – lavorazioni interferenti; lavoro notturno, ripetitivo Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Vi è quindi un interscambio di fattori di rischio: LAVORO AMBIENTE Non vanno sottovalutati gli eventuali fattori di rischio indotti dall’attività di restauro o scavo archeologico nelle tre matrici fondamentali dell’ambiente esterno: ARIA – polveri, fumi, rumore, ecc. ACQUA – infiltrazioni di inquinanti nelle falde superficiali SUOLO – smaltimento rifiuti ± pericolosi Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro IL CANTIERE DI SCAVO Fasi lavorative: 1. scarico materiali ed attrezzature; 2. Trasporto e stoccaggio; 3. Esecuzione dello scavo; 4. Pulizia e riordino area di cantiere Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro 1. 2. 3. 4. scarico materiali ed attrezzature – RISCHI Caduta, investimento di carichi in movimento; Caduta materiale dall’alto; Abrasioni e schiacciamento delle mani; Lesioni dorsolombari. DPI: calzature antinfortunistiche, protezione del capo, guanti antiabrasione. Comportamenti da tenere: indossare i DPI; imbracare i carichi con cinghie o funi in modo che durante la movimentazione non si muovano, i materiali sciolti vanno messi in ceste; prima di movimentare a mano valutare il peso e la dimensione, individuare il modo più indicato per la movimentazione senza affaticare la schiena Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Trasporto e stoccaggio – RISCHI 1. 2. 3. 4. 5. 6. Caduta materiali; Investimento; Ribaltamento del mezzo di trasporto; Ferite da chiodi (arti inferiori); Abrasioni/schiacciamento mani e piedi Lesioni dorsolombari. DPI: calzature antinfortunistiche, protezione del capo; guanti antiabrasione. Comportamenti da tenere: indossare i DPI; usare un mezzo di trasporto adeguato al carico da trasportare, qualsiasi mezzo di trasporto se sovraccarico può rovesciare; non compiere sforzi eccessivi; prima di passare o sostare sotto luoghi di lavoro sopraelevati, avvertire chi vi lavora e assicurarsi del loro consenso Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Esecuzione dello scavo – RISCHI 1. 2. 3. 4. 5. Caduta materiali dall’alto; Caduta di persone; Franamento delle pareti di scavo; Colpo di calore; Presenza patogeni nel terreno (rischio biologico) DPI calzature antinfortunistiche; protezione del capo;guanti. Comportamenti da tenere recintare l’area dello scavo; non depositare materiali presso il bordo dello scavo; la terra di risulta va posta lontano dal bordo dello scavo; per scavi profondi più di mt. 1,5 le pareti vanno sostenute con armature oppure inclinate secondo il naturale declivio del terreno; accertarsi che nell’area di scavo non vi siano impianti tecnoclogici; segnalare ostacoli che non si possono eliminare Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Un particolare fattore di rischio, nelle lavorazioni eseguite in presenza di forte soleggiamento, sia nei cantieri di scavo che di restauro, è rappresentato dal colpo di calore. “sindrome iperpiretica a decorso anche infausto dovuta al blocco dei meccanismi centrali di termoregolazione. Può iniziare improvvisamente con perdita di coscienza” ( °t coprporea > 38°C ) Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro La prima e più importante cosa da fare ogni giorno è verificare le previsioni e le condizioni meteorologiche; Occorre valutare i parametri relativi alla temperatura dell’aria e l’umidità relativa; Devono essere considerate a rischio quelle giornate in cui si prevedono parametri di temp. (all’ombra) superiore a 30 °C e/o U.R. superiore al 70%. Vi è rischio quando la T notturna rimane al disopra dei 25°C, ciò non favorisce il recupero dell’organismo; Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Per valutare in modo semplificato il rischio sulla base dei due parametri detti è utile l’utilizzo della carta dell’indice di calore proposta dall’Istituto Francese per la Ricerca sulla Sicurezza: Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro 100 72 80 Umidità relativa 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 71 71 70 70 69 68 67 66 65 64 21 79 78 77 76 75 74 73 72 70 69 23,9 91 108 88 102 122 86 97 113 85 93 106 82 90 100 81 88 96 79 86 93 78 84 90 77 82 87 75 80 85 73 78 83 26,6 29,4 32,2 Danilo Mattei - Istituto Centrale Heat Index 136 124 114 107 101 96 93 90 87 35 144 132 120 110 104 99 95 91 37,8 Temperatura dell’aria per il Restauro 149 135 123 113 105 100 95 40,6 150 137 123 112 105 99 43,3 L’indice riferito ad una determinata situazione lavorativa si ottiene incrociando la verticale passante per la T, misurata all’ombra nelle immediate vicinanze del posto di lavoro, con un termometro, con l’orizzontale passante per la % di U.R., misurata con igrometro. Per valori intermedi di T ed UR si utilizzeranno indici intermedi Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro l’indice ricavato va confrontato con la seguente tabella: Heat Index 80 – 90 Disturbi possibili per exp prolungata Fatica 90 – 104 Colpo di sole, crampi muscolari 105 – 129 Esaurimento fisico, colpo di calore possibile Rischio elevato colpo di calore o colpo di sole 130 ed oltre Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro gli indici sono validi per lavoro all’ombra e con vento leggero; Per lavori al sole l’indice letto va aumentato di 15; va ricordato che l’acclimatamento, in media, richiede dagli 8 ai 12 giorni e scompare dopo 8; è evidente che il rischio è più elevato nel caso si verifichino “ondate di calore”; il rischio può essere aumentato dall’impossibilità di procurarsi acqua fresca, da un lavoro fisico pesante e da pause di recupero insufficienti. Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro N.B. Con valori dell’indice maggiori di 90 (o con valori inferiori, ma in condizioni di lavoro fisico molto pesante e comunque tassativamente con indice > 100) è necessario prevedere ogni ora pause in luogo il più possibile fresco; tali pause sono misure di prevenzione previste da chi organizza il lavoro ed i lavoratori devono essere invitati a rispettarle; Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Non devono essere lasciate alla libera decisione del lavoratore. Il rischio può essere aumentato anche dall’utilizzo dei DPI che possono, in alcuni casi, rendere difficoltosa la dispersione del calore (si pensi a tute poco traspiranti come nel caso della rimozione di amianto). Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Riassumendo: Misure di prevenzione: Valutare il rischio; Informare i lavoratori; Mettere a disposizione acqua potabile fresca sufficiente; Predisporre aree di riposo ombeggiate; Aumentare la frequenza di pause di riposo; Rotazione, nel turno, fra gli esposti; Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Minimizzare il rischio (lavori pesanti nelle ore più fresche; programmare in modo che si lavori sempre nelle zone meno exp al sole); Variare l’orario di lavoro per sfruttare le ore meno calde; Evitare lavori isolati (permettere un reciproco controllo, in caso di inconvenienti). Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Comportamenti di autoprotezione da raccomandare: bere acqua fresca regolarmente; Indossare abiti leggeri Evitare alcolici e limitare il fumo; Evitare, nella pausa pranzo, pasti abbondanti; In caso di malessere segnalare i sintomi al capocantiere o ad un collega e non mettersi alla guida di un veicolo, ma farsi accompagnare Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro IL CANTIERE DI RESTAURO Oltre ai fattori di rischio tipici dell’edilizia, nei cantieri di restauro, (superfici intonacate, in pietra, dipinti murali) il rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori è strettamente legato alle metodiche operative ed ai prodotti ed attrezzature utilizzati (prodotti chimici potenzialmente pericolosi, utilizzo di attrezzature particolari quali laser o ultrasuoni per le puliture, ecc). Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Va comunque sfatata la maggiore “pericolosità” del cantiere di restauro rispetto all’edilizia tradizionale. Non esistono dati statistici di infortuni o malattie professionali specifici per il campo del restauro; normalmente nelle rilevazioni effettuate si tende ad aggregare dati relativi a diverse figure professionali (dall’operaio specializzato –stuccatore- all’ebanista ed a figure artigianali che poco hanno a che fare con il “restauratore conservatore” della nostra amministrazione) Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Anche l’esposizione a rischio chimico dovuta ai prodotti utilizzati (consolidanti, protettivi, ecc.) se si analizzano attentamente i tempi di esposizione e le quantità in gioco risulta essere meno allarmate di quanto emotivamente si sia portati a valutare. Ciò non significa, tuttavia, che tali tipologie di rischio vadano sottovalutate: occorre semplicemente quantificarle in modo oggettivo. Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Nella valutazione del rischio nei cantieri di restauro è fondamentale un’accurata progettazione del cantiere stesso, incluse le opere provvisionali che debbono consentire lo spazio sufficiente agli operatori restauratori per svolgere la loro mansione: andranno quindi predisposti piani di lavoro con larghezza doppia rispetto agli schemi tipo per consentire l’agevole movimento e la contestuale operatività. Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Fasi lavorative: 1. Delimitazione area del cantiere; 2. Scarico materiali ed attrezzature; 3. Trasporto e stoccaggio; 4. Predisposizione delle eventuali opere provvisionali; 5. Allestimento aree stoccaggio materiali 6. Esecuzione dell’intervento; 7. Pulizia e riordino area di cantiere Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro PRODOTTI CHIMICI RISCHI: Avvelenamento Irritazione delle vie respiratorie Irritazione della pelle ed ustioni da sostanze Uso scorretto o pericoloso di sostanze nocive Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro DPI: calzature e guanti idonei; occhiali, filtranti facciali/maschere respiratorie, abbigliamento idoneo. Comportamenti da tenere Se la sostanza che si utilizza provoca ustioni o irritazioni alla pelle occorre indossare scarpe di sicurezza, guanti ed occhiali protettivi, se del caso indossare una tuta completa e protezione delle vie respiratorie. Le sostanze ed i prodotti pericolosi vanno usati correttamente – tenere a disposizione la scheda tecnica di sicurezza del prodotto o della sostanza Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Ogni sostanza chimica ha proprie caratteristiche e modalità d’impiego, prima di usarla farsi indicare dal preposto i dosaggi, le modalità d’uso e le precauzioni da adottare, tenendo sempre presente che variazioni anche modeste dei dosaggi possono provocare effetti indesiderati, soprattutto in caso di miscelazione con altri composti !!. Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Prestare particolare attenzione ai simboli posti sulle confezioni, che indicano i danni che la sostanza può provocare. L’ etichetta deve riportare anche la descrizione dei rischi ed i consigli di precauzione. Per il dosaggio usare recipienti graduati; non travasare sostanze pericolose in bottiglie o altri contenitori che contenevano alimenti o bevande e magari ne conservano ancora l’etichetta Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Un altro fattore di rischio da valutare nel caso di cantieri di restauro è costituito dalla “pericolosità materica” del manufatto stesso. Le stesse caseine utilizzate nel restauro negli anni passati sono habitat elettivo per una serie di microorganismi potenzialmente patogeni; così come i materiali utilizzati per la costituzione di pellicole pittoriche antiche che, seppur prevedevano l’utilizzo di “prodotti naturali”,possono risultare dannose per l’organismo (es. orpimento= trisolfato di arsenico). Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Negli interventi di restauro delle superfici ci si può trovare ad operare in ambienti sotterranei o seminterrati. In tali contesti occorre prestare attenzione a quei fattori di rischio insiti nell’ambiente stesso ed alle condizioni lavorative: Il sufficiente apporto di aria, in relazione all’attività svolta; La presenza di fattori di rischio quali patogeni o sostanze chimiche naturali (es. Radon). Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro L’art. 9 del DPR 303/56 prescrive che nei luoghi di lavoro chiusi i lavoratori debbono disporre di aria salubre in quantità sufficiente [ ricambi ora: (UNI EN ISO 7730/97) R/h = n.° persone X cubo d’aria mc. ambiente considerato Cubo d’aria: quantità di aria di cui l’individuo ha fisiologicamente bisogno Es. Attività sedentaria : 30 mc./h locali affollati : 70 mc/h ] Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Esistono norme relative a particolari attività lavorative quali il D.P.R. 20/3/56, n.°320 (prevenzione infortuni ed igiene del lavoro in sotterraneo): art. 30: ad ogni lavoratore deve essere assicurato un minimo di 3mc di aria fresca al minuto; la velocità dell’aria di ventilazione deve essere tale che, in rapporto alla T della stessa, non risulti pregiudizievole per la salute (art.31); Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro La T deve essere contenuta al disotto del limite max di 30°C di Ta o 25°C di Tn (t psicrometrica); la durata del lavoro è ridotta a 6 ore qualora si superino i 35°C di Ta o i 30°C di Tn (art.33,c.2); a valori superiori sono consentiti solo lavori di emergenza o operazioni di salvataggio (art.33,c.3) Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro GAS RADON È un gas radioattivo naturale (8 volte più pesante dell’aria) classificato, con i suoi prodotti di decadimento, cancerogeno di gruppi I dallo IARC; Chimicamentre inerte, è incolore, inodore, insapore ed estremamente volatile; è prodotto dal decadimento del 226Radio che a sua volta deriva dal decadimento di tre nuclidi, che danno luogo a tre diverse famiglie radioattive: 238Uranio, 232 Torio e 235 Uranio; Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Il Radon viene generato continuamente da alcune rocce della crosta terrestre, in particolare lave, tufi, pozzolane, alcuni graniti, ecc.; spesso si riscontra anche in calcari e marne. La NAS (National Accademy of Sciences, degli Stati Uniti) ha confermato che il Radon rappresenta, dopo il fumo, la seconda causa di morte per tumore polmonare. Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro L’exp. al Radon comporta, anche a piccole dosi, la probabilità di contrarre un tumore, in particolare al polmone (è l’organo più radiosensebile dell’app. respiratorio). La pericolosità del Radon scaturisce dal fatto che la maggior parte dei prodotti di decadimanto sono prodotti radioattivi. Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Pietra ornamentale prov. Ra226 Th232 Bq/Kg Bq/Kg Travertino Gr <0,2 <0,2 Travertino Rm 0,5 <0,2 Basaltina Vt 498 712 Peperino gri. Vt 121 160 Peperino ros. Vt 124 162 Bianco carrara Ms 3,9 <0,3 Statuario Ms 1,1 <0,2 Porfido Bs 39 54 Ardesia Ge 46 47 Botticino Bs 13 <0,3 Danilo Mattei - Istituto Centrale Rosso Verona Ve per il Restauro 1,4 2,7 K40 Bq/Kg <2,4 <2 2354 1340 1351 4,2 5 1164 924 <2 14 I COLORI DELLA SICUREZZA ROSSO SEGNALI DI DIVIETO – PERICOLO/ALLARME – MATERIALE ED ATTREZZATURE ANTINCENDIO ATTEGGIAMENTI PERICOLOSI – EMERGENZA- UBICAZIONE ATTREZZATURE GIALLO SEGNALI DI AVVERTIMENTO ATTENZIONE, CAUTELA, VERIFICA AZZURRO SEGNALI DI PRESCRIZIONE COMPORTAMENTO O AZIONE SPECIFICA; OBBLIGO DI INDOSSARE UN DPI VERDE SEGNALI DI SALVATAGGIO; SITUAZIONE DI SICUREZZA PORTE, USCITE PERCORSI – RITORNO ALLA NORMALITA’ Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Cartelli di divieto Caratteristiche intrinseche: – forma rotonda; – pittogramma nero su fondo bianco; bordo e banda (verso il basso da sinistra a destra lungo il simbolo, con un inclinazione di 45°) rossi (il rosso deve coprire almeno il 35% della superficie del cartello). Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro VIETATO FUMARE ACQUA NON POTABILE VIETATO USARE FIAMME LIBERE DIVIETO DI ACCESSO AI NON AUTORIZZATI VIETATO AI PEDONI VIETATO AI CARRELLI Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro DIVIETO DI SPEGNERE CON ACQUA NON TOCCARE Cartelli di avvertimento Caratteristiche intrinseche: – forma triangolare, – pittogramma nero su fondo giallo, bordo nero (il giallo deve coprire almeno il 50 % della superficie del cartello) Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Materiale infiammabile o alta temperatura Materiale esplosivo Sostanze velenose Sostanze corrosive Materiali radioattivi Carichi sospesi Carrelli di movimentazione Tensione elettrica pericolosa Pericolo generico Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro RAGGI LASER CAMPO MAGNETICO INTENSO RISCHIO BIOLOGICO MATERIALE COMBURENTE PERICOLO DI INCIAMPO BASSA TEMPERATURA Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro RADIAZIONI NON IONIZZANTI CADUTA CON DISLIVELLO Cartelli di prescrizione Caratteristiche intrinseche: – forma rotonda, – pittogramma bianco su fondo azzurro (l'azzurro deve coprire almeno il 50 % della superficie del cartello) Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro PROTEZIONE OBBLIGATORIA OCCHI PROTEZIONE OBBLIGATORIA VIE RESPIRATORIE PROTEZIONE OBBLIGATORIA DEL CORPO PASSAGGIO OBBLIGATORIO PER PEDONI OBBLIGO GENERICO (eventuale integrazione) OBBLIGO CASCO DI PROTEZIONE CALZATURE DI SICUREZZA OBBLIGATORIE PROTEZIONE OBBLIGATORIA DEL VISO Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro PROTEZIONE OBBLIGATORIA UDITO OBBLIGO GUANTI DI PROTEZIONE PROTEZIONE INDIVIDUALE OBBLIGATORIA CONTRO LE CADUTE Cartelli di salvataggio Caratteristiche intrinseche: – forma quadrata o rettangolare, pittogramma bianco su fondo verde (il verde deve coprire almeno il 50 % della superficie del cartello Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Percorso/Uscita di emergenza Direzione da seguire (Segnali di informazione addizionali ai pannelli che seguono) Pronto soccorso Barella Doccia di sicurezza Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Lavaggio degli occhi Telefono per salvataggio Cartelli per le attrezzature antincendio Caratteristiche intrinseche: – forma quadrata o rettangolare, – pittogramma bianco su fondo rosso (il rosso deve coprire almeno il 50 % della superficie del cartello) Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Lancia antincendio Scala Estintore Telefono per gli interventi antincendio Direzione da seguire (Cartello da aggiungere a quelli che precedono) Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Per le dimensioni si raccomanda di osservare la seguente formula: A > L²/2000 Ove A rappresenta la superficie del cartello espressa in m² ed L è la distanza, misurata in metri, alla quale il cartello deve essere ancora riconoscibile. La formula e' applicabile fino ad una distanza di circa 50 metri. Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Pricipali DPI Lavori sopra, sotto od in prossimità di impalcature e posti di lavoro sopraelevati, ;lavori in fossati, trincee o pozzi; lavori in terra e roccia; ecc. ELMETTI - LAVORAZIONI: OCCHIALI A STANGHETTA - LAVORAZIONI: Limitati lavori di molatura o scalpellatura VISIERE - LAVORAZIONI: Lavorazioni che comportano la proiezione di schegge ad alta velocità in grado di provocare lesioni al viso;manipolazione di sostanze irritanti per la cute e/o corrosive;sabbiatura OCCHIALI DI PROTEZIONE CONTRO LE RADIAZIONI cannello ossiacetilenico Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro - LAVORAZIONI: Lavori con GUANTI AD ELEVATA RESISTENZA MECCANICA - LAVORAZIONI: Manipolazione di oggetti con spigoli vivi, quali materiali in ferro GUANTI RESISTENTI AL CALORE O ININFIAMMABILI saldatura ed uso di cannelli GUANTI RESISTENTI ANTIVIBRAZIONI grado di trasmettere vibrazioni alle mani - LAVORAZIONI: Lavori di - LAVORAZIONI: Uso di martelli pneumatici in Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro INDUMENTI IMPERMEABILI E/O RESISTENTI AGLI AGENTI CHIMICI E MECCANICI; INDUMENTI DIFFICILMENTE INFIAMMABILI; GREMBIULI DI CUOIO – LAVORAZIONI:Manipolazione di sostanze corrosive o nocive (olii minerali) , sabbiatura;Saldatura od uso di cannelli in ambienti ristretti;Saldatura elettrica INDUMENTI IMPERMEABILI,GIACCHE A VENTO,COPRICAPI ECC LAVORAZIONI : Lavori edili all'aperto Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro SCARPE DI SICUREZZA CON SUOLA IMPERFORABILE - LAVORAZIONI: Lavori edili, in aree di deposito, sui tetti, su impalcature, demolizioni, lavori stradali SCARPE DI SICUREZZA SENZA SUOLA IMPERFORABILE - LAVORAZIONI: Lavori su strutture a grande altezza, piloni, torri, ascensori e montacarichi, grandi contenitori e condotte, gru, movimentazione e stoccaggio STIVALI DI SICUREZZA CON O SENZA SUOLA IMPERMEABILE ED ANTISDRUCCIOLO - LAVORAZIONI: Tutte le lavorazioni di cui sopra in luoghi in cui il suolo si mantenga notevolmente bagnato Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro MASCHERE , SEMIMASCHERE O FACCIALI FILTRANTI (DA SCEGLIERE IN BASE AGLI SPECIFICI RISCHI) - LAVORAZIONI: Lavori in cui si producano polveri,fibre o in cui si sviluppano gas o vapori AUTORESPIRATORI - LAVORAZIONI: Lavori in vani ristretti, pozzetti, canali o altri vani sotterranei della rete fognaria, ed in tutte quelle situazioni in cui si possa sospettare carenza di ossigeno o presenza di gas molto tossici Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro CUFFIE O TAPPI AURICOLARI - LAVORAZIONI: Uso di utensili pneumatici o comunque rumorosi quali flessibili, martelli pneumatici ecc. CUFFIE CON DISPOSITIVI DI INTERCOMUNICAZIONE LAVORAZIONI: Tutti i casi in cui sia necessario, oltre la protezione contro il rumore, il mantenimento di comunicazioni con altri lavoratori con cui si opera Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro OBBLIGHI DEI LAVORATORI Art. 5 D.Lgs 626/94 e s.m.i. C.1 - ciascun lavoratore deve prendersi cura della propria sicurezza e salute e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui possono ricadere gli effetti delle sue azioni o omissioni (…) C2 – deve osservare le disposizioni impartite ai fini della protezione collettiva ed individuale; utilizzare correttamente le macchine, le apparecchiature e le sostanze utilizzate nonché i DPI assegnati ; segnalare le deficienze dei mezzi di protezione e le condizioni di pericolo di cui viene a conoscenza; non rimuovere o modificare i dispositivi di sicurezza o segnalazione; sottoporsi ai controlli sanitari. Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro SANZIONI PER LE VIOLAZIONI AL COMMA 2 DELL’ART. 5 DEL d.Lgs 626/94 il lavoratore è sanzionabile con: ARRESTO fino ad un mese o AMMENDA da € 206 a € 619. Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro Danilo Mattei - Istituto Centrale per il Restauro