...

qui - G.Meroni

by user

on
Category: Documents
11

views

Report

Comments

Transcript

qui - G.Meroni
Sofferenza
Speranza
Altruismo
Amicizia
Conoscenza
Condivisione
Accoglienza
Libertà
Generosità
Disponibilità
VOLONTARIATO
Mettersi in gioco
Imparare a stare con gli altri
Mettersi a contatto con realtà diverse
Condividere esperienze
CENNI STORICI SUL
VOLONTARIATO
Il volontariato si è sviluppato in molteplici forme,
all’interno dello stesso spazio in cui si è affermato il
sistema assistenziale. Esso ha rappresentato ed è
tuttora un’iniziativa verso il benessere. In alcuni
paesi in via di sviluppo ciò viene considerato
indispensabile
perché
offre
assistenza
e
sostentamenti che migliorano le condizioni di vita
precarie. Questo “progetto di solidarietà” ha
conosciuto il declino alla fine degli anni Sessanta,
periodo nel quale si presentarono due eventi di
grande portata storica: il Concilio Vaticano II e il
Sessantotto.
Operavano principalmente gruppi ed organismi
di cattolici e laici. In questo periodo venne
formulata la prima definizione di volontario:
“E’ un cittadino che, adempiuti i suoi doveri di
stato pone se stesso a gratuita disposizione
della comunità. Egli impiega le sue capacità ed
i mezzi che possiede verso bisogni emergenti
dai cittadini del territorio.”
LA FIGURA DEL
VOLONTARIO
Il volontario appare una figura atipica, anticonformista,
che non partecipa al “rito del guadagno”, egli non applica
la filosofia del consumismo, ma si sofferma a cogliere la
vera essenza della vita che non è nel materialismo delle
cose, ma nella gioia di donare il proprio tempo, impegno e
capacità per rendere migliore l’esistenza di chi è meno
fortunato. Egli è presente sempre dove vi è sofferenza. Il
volontariato deve essere quindi un’attività svolta con il
cuore, slegata da interessi economici ed inoltre, non deve
essere sentita come un obbligo o un impegno, per
compiere un po' di bene, ma come una spinta interiore che
porti ad aiutare: questo è il bene.
Bisogna rilevare che questa attività non è sufficientemente
pubblicizzata in particolare dai mezzi d’informazione, a
causa di tutto ciò si può notare che l’opinione pubblica
non sia cosciente del prezioso servizio che il volontariato
offre; quindi difficilmente potrà agevolare lo sviluppo
delle associazioni di volontariato, che necessitano sempre
di più.
Grazie a chi ha il volontariato nel cuore, si è fatto sì che si
creassero strutture che potessero accogliere quelle povere
persone che per vari motivi, ad esempio economici non
hanno un posto in cui vivere, soffrendo il freddo,
soffrendo la fame ecc.
I COMPITI CHE UN
VOLONTARIO
SVOLGE
A seconda del campo in cui presta il suo servizio, svolge diversi compiti:
•
•
•
•
Partecipa agli incontri per organizzare le attività del gruppo.
Si occupa della pulizia dei locali affidati al gruppo.
Organizza gite, momenti d’incontro.
Secondo la nostra conoscenza diretta di persone che svolgono attività di
volontariato ci sembra di evidenziare le seguenti attività: Aiuta i ragazzi
disabili in attività espressive (disegni, lavoretti, ecc.....), sportive e giochi di
gruppo.
• Organizza attività e feste per i ragazzi.
• Produce lavori per vendite benefiche.
• Raccoglie e distribuisce viveri, vestiario, aiuti economici a persone bisognose,
offrendo compagnia e ascolto.
ASSOCIAZIONI DI
VOLONTARIATO
Sono molte le associazioni che svolgono attività di
volontariato; tra queste noi ne abbiamo approfondite
alcune:
• Avo Monza
• Vis
• Caritas Ambrosiana e vari tipi di Caritas
• Solidarmondo e servizio civile
• Telefono azzurro
• Esempi di come si svolge un’attività di volontariato
AVO MONZA:
Associazione Volontari Ospedalieri
È un’associazione di
volontari che offrono la
loro disponibilità e il loro
tempo libero ai bisognosi
degli ospedali e agli anziani
delle case di riposo.
Lo scopo dell’AVO non è solo
quella di offrire delle cure
professionali, ma offrire un
aiuto contro le sofferenze e
solitudini attraverso svago e
dialogo.
L’esistenza di questa
associazione è nata per donare
servizi in modo gratuito e
volontario dando la possibilità
ad entrambe le parti di
conoscere le varie realtà che ci
circondano.
Breve Storia dell’AVO…
L’idea del volontariato
ospedaliero fu fondato a
Milano nel 1975 dal Prof.
Erminio Longhini,
primario ospedaliero, e
dalla moglie.
È un servizio del quale
dispongono 200 ospedali
con circa 25.000 volontari.
Ospedale San Raffaele di Milano.
COME ADERIRE ALL’AVO
Per aderire all’AVO, per prima cosa, bisogna essere
maggiorenni, seguire un corso di varie lezioni di
formazione volontari ospedalieri. Per mettere in
pratica lo studio effettuato vengono realizzati dei
tirocini negli ospedali affiancati da volontari.
Il volontario deve garantire la propria presenza nei
propri turni lavorativi e frequentare le riunioni di
gruppo.
STRUTTURA DELL’AVO
L’AVO di Monza è costituita da:
• un Presidente che rappresenta l’AVO,
• un Consiglio Esecutivo che si riunisce mensilmente,
• un gruppo di Formazione Permanente che aggiorna i
volontari sulle tematiche e le attività giornaliere,
• Coordinatori e Responsabili di reparto per guidare i vari
gruppi,
• la segreteria che coordina l’organizzazione dei servizi,
• il gruppo AVO Giovani che organizza delle attività nei
giorni di festività.
Un’assistente AVO in azione durante una partita di tombola in
una casa di riposo con gli anziani.
LA CARITAS AMBROSIANA
La Caritas è un’istituzione ecclesiale nata nel 1971 da
un’intuizione di Papa Paolo VI.
La Caritas Ambrosiana è l’organismo pastorale istituito
dall’Arcivescovo al fine di promuovere la testimonianza della
carità della comunità ecclesiale diocesana e delle comunità
minori, specie parrocchiali, in vista della giustizia sociale e
della pace. La Caritas si procura provviste per aiutare i poveri,
senza fare distinzioni, senza discriminare i diversi tipi di
bisogni e povertà.
I DIVERSI TIPI DI CARITAS
• LE CARITAS PARROCCHIALI: in accordo con il
Consiglio Pastorale Parrocchiale, hanno il compito di:
sensibilizzare tutta la comunità alla pratica della carità;
individuare percorsi formativi sulla carità; promuovere il
coordinamento delle iniziative caritative della parrocchia.
• LE CARITAS DECANALI: favoriscono il confronto
tra le diverse realtà che operano nel decanato nei settori
dell’assistenza; provvedono al coordinamento delle Caritas
Parrocchiali; si occupano di interventi a favore delle
diverse situazioni di povertà; realizzano studi e ricerche sui
bisogni e sulle risorse.
• LE CARITAS ZONALI: favoriscono il coordinamento
tra le Caritas Decanali e il collegamento di queste con la
Caritas Ambrosiana, e si occupano della gestione e della
formazione del servizio civile maschile e femminile.
IL SERVIZIO CIVILE
E’ nato nel 1972 come alternativa al servizio militare, è
cresciuto tra i giovani e si è caratterizzato sempre più nella
sua valenza di esperienza di servizio ai più deboli.
Il 20 dicembre del 2001 segna un salto di qualità in quanto è
la data d’inizio per il primo gruppo di ragazze avviate al
servizio civile volontario su progetti in Italia e all’estero. La
Caritas Ambrosiana può accogliere ragazze su progetti di
assistenza alla persona nei seguenti ambiti:
• minori: in centri di aggregazione, oratori, comunità alloggio.
• anziani: in case di riposo, istituti di cura, centri diurni.
• handicappati: in centri socio-educativi e case alloggio.
• stranieri: in centri di accoglienza e centri di ascolto.
IL SOLIDARMONDO
Il Solidarmondo nasce nel 1996, è un iniziativa per aiutare i
paesi del terzo mondo: Africa, Sud America, Estremo
Oriente. Esso nasce grazie a persone che hanno avuto
contatti diretti con questi luoghi ed hanno voluto far
conoscere queste realtà anche a persone che vivono nel
nostro Paese. Per avvicinare gli altri a questo si servirono di
un modo che esisteva già in Europa da una decina di anni,
quello del commercio equo-solidale, cioè un insieme di punti
vendita di prodotti delle comunità africane, americane,
venduti senza intermediazioni.
Innanzitutto i prodotti che vengono comprati dovrebbero essere
pagati il giusto prezzo di mercato, che deve essere concordato anche
con la gente del posto in base a diversi criteri e non imposto.
Un’altra regola importante è quella che una parte di guadagni sia in
percentuale utilizzata a fini sociali. Una parte degli utili deve essere
investita per costruire scuole, nuovi posti di lavoro, creare strutture
sanitarie, migliorare il territorio dei paesi produttori.
L’APOCALISSE DEL SUD-EST
ASIATICO
Il 26 Dicembre 2004 si è verificata una catastrofe dovuta al
maremoto dell’Oceano Indiano. Ciò ha provocato un caos
totale: di fronte alla potenza devastante di una grandissima
quantità di acqua, gli abitanti hanno cercato di mettersi in
salvo. Purtroppo salvarsi non è stato affatto facile: hanno
perso la vita migliaia di persone. Tutti i mezzi di
comunicazione di massa hanno trattato con grande sconcerto
l’accaduto. Osservando le immagini reperite da video
amatoriali, tutti hanno avuto l’opportunità di “assistere” alla
distruzione dei paesi asiatici.
Si è trattato questo argomento per commentare il lavoro
svolto dal volontariato in quest’ambito.
Subito si sono attivati più modi per aiutare le popolazioni,
soprattutto dal punto di vista economico; ad esempio Caritas,
versamenti di solidarietà su c/c postali, carte di credito e messaggi
inviati dai telefoni cellulari.
Ad ogni modo il lavoro svolto dal volontariato continua senza sosta
per garantire ai sopravvissuti cibo, abiti, acqua, cure ed un luogo nel
quale poter dormire. Grazie all’aiuto degli altri Paesi, alla
solidarietà e all’atteso ritorno del turismo si dovrebbero ripristinare i
paesi travolti dallo Tsunami.
VIS
Volontariato Internazionale per
lo Sviluppo
• Si costituisce nel 1986, ispirandosi ai principi cristiani e
specialmente a Don Bosco; non è un organismo
governativo. Esso fa parte del Centro Nazionale Opere
Salesiane (CNOS)
• Il Vis si occupa di volontariato sia internazionale cioè fuori
dai confini italiani, ma svolge attività anche all’interno del
nostro Paese.
• Molte delle attività proposte dal VIS vengono sostenute
con i finanziamenti di vari Enti, tra i quali troviamo: la
CARITAS, l’Unione Europea, il Ministero degli Affari
Esteri e la Conferenza Episcopale Italiana (CEI)
VIS - Nazionale
• Il VIS è presente sul nostro territorio con 9 comitati locali
che hanno sede presso Ispettorie salesiane e che in maniera
autonoma svolgono attività di formazione. I comitati
partecipano sempre di più alle attività del VIS sul territorio
grazie anche agli appuntamenti annuali fissi, come le
riunioni della base associativa.
• Il VIS si occupa da anni di educazione alla mondialità
attraverso l’organizzazione di esperienze estive nei Paesi in
cui opera, di incontri e seminari con esperti e
professionisti, producendo testi relativi allo sviluppo
umano, gemellaggi tra scuole italiane e scuole di Paesi
stranieri in via di sviluppo, servizi informativi e formativi e
sostegni a distanza.
VIS - Internazionale
• I progetti di cooperazione allo sviluppo sono quasi
esclusivamente di tipo educativo, si basano sul recupero
dei ragazzi di strada, sull’alfabetizzazione, sulla difesa dei
diritti umani, sulla formazione e avviamento al lavoro dei
giovani più poveri ed emarginati.
• Altre attività sono di sostegno a microimprese o
cooperative di produzione e commercializzazione,
appoggiandosi a missioni di Padri Salesiani che sono
presenti con scuole e centri di formazione professionale in
oltre 120 paesi del Sud del mondo.
IL TELEFONO
AZZURRO
• Il Telefono azzurro è un’associazione di volontariato che si
occupa dei problemi che potrebbero sorgere nei bambini ed
adolescenti con problemi famigliari di ogni tipo, dai
maltrattamenti ai problemi dati dal rapporto con genitori
separati.
• Il Telefono azzurro è presente con Centri Territoriali
Regionali (CTR) a Treviso, Bologna, Roma e Palermo;
costituisce una vera e propria rete con altri enti territoriali
(ASL, Servizi Sociali, la Polizia, il Tribunale dei Minori)
per seguire concretamente la vita di minorenni, di
adolescenti, l’infanzia dei bambini e per realizzare
interventi di prevenzione e d’aiuto efficienti.
INCONTRO CON PERSONE CHE
PRESTANO ATTIVITA’ DI
VOLONTARIATO
Tramite la scuola e, in particolare con il professore di religione, abbiamo avuto
l’opportunità di conoscere persone, tramite vari incontri, che prestano il proprio
tempo per aiutare altri. L’anno scorso avevamo conosciuto dei volontari, un
esponente della CARITAS, un prete che interagiva con la CARITAS di Monza,
dei volontari in una comunità e avevamo visitato un asilo notturno nell’area di
Monza.
Quest’anno invece abbiamo conosciuto un signore che presta attività di
volontariato in una comunità alloggio per minori dove nello stesso istituto c’è
anche un centro di aggregazione giovanile, e abbiamo rincontrato lo stesso
esponente della CARITAS.
Per entrambi gli anni è stata un’esperienza molto interessante, che ha chiarito
dubbi o incertezze ed ha fornito nuove informazioni sui tanti modi in cui si può
svolgere un’attività di volontariato, in quanti campi si può arricchire la propria
conoscenza sull’argomento.
VISITA ALL’ASILO
NOTTURNO
Durante la visita all’asilo notturno nell’area di Monza, ci è stato spiegato che
ospitava maggiormente delle persone adulte emigrate che non avevano né un
lavoro né un posto dove dormire. In particolare, in questo asilo c’erano solo
componenti maschili. I volontari che seguivano queste persone, forniscono abiti,
cibo, una stanza per dormire, una sala comune dove poter guardare la tv, fare dei
giochi di società o comunque passare del tempo insieme.
L’attività principale di questi volontari è prendersi cura di queste persone,
insegnare loro a rispettare le regole, aiutarle ad integrarsi nel nostro Paese e
aiutarli nella ricerca di un lavoro. L’asilo notturno di Monza può ospitare fino a
36 ragazzi, i quali rimangono nell’asilo solo finché non sono messi in grado di
riuscire a badare a se stessi, finché non trovano una casa, un lavoro stabile ecc..
L’asilo li ospita dalla sera alla mattina perché poi per tutto il giorno sono al
lavoro o alla ricerca di qualche attività.
VISITA ALLA COMUNITA’ ALLOGGIO
Questa comunità è situata anch’essa a Monza nei pressi della Libreria Ancora; fa
parte di un Istituto Pavoniano e si occupa di ragazzi minorenni con grandi
difficoltà sociali. I religiosi dell’Istituto si chiamano Pavoniani dal fondatore del
centro che si chiamava Ludovico Pavoni, il quale nell’800 aveva raccolto orfani
con grandi difficoltà sociali. Centri Pavoniani come questo sono presenti a
Brescia, Milano, Roma.
I Pavoniani con l’aiuto dei volontari impiegano tante risorse per dare un aspetto
più o meno sereno alla vita di questi ragazzi minorenni. In una comunità alloggio
possono vivere massimo 8 ragazzi, non di più perché se no non si riuscirebbe a
seguirli ed aiutarli nella maniera migliore. Tutti coloro che sono a contatto con
questi ragazzi sanno tutto della loro vita e della loro situazione. I ragazzi vengono
mandati in comunità dal Tribunale, il quale stabilisce che la permanenza di questi
ragazzi nella loro famiglia non gioverebbe per la loro crescita e maturazione; il
più delle volte vengono mandati in comunità contro la loro volontà e vedono la
comunità come una specie di prigione. Inoltre, il Tribunale prevede che alcuni dei
ragazzi della comunità possano ricevere la visità settimanale o mensile dei propri
genitori, altri invece vengono allontanati definitivamente.
I ragazzi accolti hanno dagli 11 ai 18 anni; passati i 18, se sono in grado di
tornare nella propria famiglia, vengono reintegrati, altrimenti hanno la possibilità
di fermarsi ancora nella comunità fino ai 21.
VISITA AL CENTRO
DI AGGREGAZIONE
GIOVANILE
Questo centro si trova nel medesimo istituto della comunità alloggio di
Monza. I due istituti sono completamente autonomi e separati, e chi fa parte
di uno ignora completamente l’esistenza dell’altro.
Il centro di aggregazione giovanile è un centro che serve ai ragazzi per
conoscere altri ragazzi, per passare il tempo, per svolgere i compiti e/o per
divertirsi. Le attività che si possono svolgere sono tante e il centro è aperto a
tutti i giovani. Essi vengono suddivisi in base all’età e possono stare nel
centro sino alle 19:30, alcuni giorni sino alle 21:00 e per alcuni ragazzi sino
alle 22:00. I ragazzi vengono seguiti da alcuni coordinatori che propongono
anche dei laboratori a cui i giovani possono partecipare liberamente.
IL VOLONTARIATO
Lavoro svolto da:
Chiara Debora
Marina
Valentina & Virginia
I.P.S.I.A. “G. MERONI”
LISSONE (MI)
Fly UP