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relazioni tra funzioni goniometriche
RELAZIONI TRA LE FUNZIONI GONIOMETRICHE RELAZIONE FONDAMENTALE Nell’ambito della definizione delle funzioni goniometriche, rimane definito il triangolo rettangolo OCB; ad esso può essere applicato il teorema di Pitagora: CB2 + OC2 = R2 A cos C sin B Nel caso del cerchio goniometrico, la precedente relazione può essere scritta nel seguente modo, che prende il nome di relazione fondamentale: R =1 sin2 + cos2 = 1 O Ricordando poi le seguenti due relazioni viste in precedenza: sin tg cos cos cot g sin Si può ora ottenere tutta una serie di relazioni tra le funzioni goniometriche ricavate dalle tre relazioni precedenti. Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] 2 RELAZIONI TRA SIN, COS, TG, COTG Dalla relazione fondamentale si può ricavare immediatamente: cos 1 sin 2 Sostituendo questa nella precedente definizione di tangente si ottiene: tg sin 1 sin 2 Sempre dalla relazione fondamentale si può ricavare: sin 1 cos2 Sostituendo ancora questa nella precedente definizione di tangente si ottiene: 1 cos2 tg cos Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] 3 RELAZIONI TRA SIN, COS, TG, COTG Scriviamo ancora la relazione fondamentale, e dividiamo entrambi i membri per cos2: sin 2 cos2 1 2 2 cos cos cos 2 semplificando: quindi: tg 2 1 1 cos 2 cos evidenziando poi cos: cos2 1 1 tg 2 1 1 tg 2 essendo poi sen = tg cos: sin tg 1 tg 2 Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] 4 FORMULE DI ADDIZIONE Consideriamo l’angolo con lato origine OA, successivamente l’angolo con lato origine OB cos sen A C cos(+) cos sin sin(+) B D cos cos sen sen O R=1 sen cos sen(+) = sen cos + sen cos cos(+) = cos cos sen sen dividendo membro a membro e semplificando: tg + tg tg(+) = 1 tg tg cotg cotg 1 cotg(+) = cotg + cotg Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] 5 FORMULE DI SOTTRAZIONE Sostituendo nelle formule di addizione all’angolo l’angolo , si ottiene: sen() = sen cos sen cos cos() = cos cos + sen sen tg tg tg() = 1+ tg tg cotg cotg 1 cotg() = cotg + cotg FORMULE DI DUPLICAZIONE Ponendo nelle formule di addizione = , si ottiene: sen(2) = 2 sen cos cos(2) = cos2 sen2 2tg tg(2) = 1 tg2 cotg2 1 cotg(2) = 2cotg Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] 6 FORMULE DI BISEZIONE Consideriamo il sistema composto dall’equazione fondamentale e dalla formula di duplicazione del coseno: 1 = sen2 + cos2 cos 2 = cos2 sen2 sottraendo la seconda dalla prima: 1 cos2 = 2sen2 ponendo /2 al posto di : 1 cos = 2sen2(/2) evidenziando sen(/2): 1 cos sin 2 2 sommando la seconda alla prima: cos dividendo membro a membro: 2 1 cos 2 1 cos tg 2 1 cos Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] 7 GLI ANGOLI ASSOCIATI ANGOLI ASSOCIATI In precedenza si sono osservate le relazioni che legano le funzioni goniometriche di due angoli complementari: sen (100c – ) = cos cos (100c – ) = sen tg (100c – ) = cotg cotg (100c – ) = tg Tuttavia esistono altre coppie di angoli che presentano particolari relazioni tra le rispettive funzioni goniometriche. Gli ANGOLI ASSOCIATI sono una coppia di angoli che presentano lo stesso valore assoluto delle funzioni goniometriche. Assegnato un generico angolo , i suoi angoli associati sono: 1) • • • • l’angolo supplementare di (cioè l’angolo 200c – ); l’angolo che differisce da di 200c (cioè l’angolo – 200c oppure 200c + ); l’angolo esplementare di (cioè l’angolo 400c – ); l’angolo opposto ad (cioè l’angolo – ); l’angolo che differisce da di 100c (cioè l’angolo 100c + ). Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] 9 A sin( – ) B’ R=1 cos(-) C’ 200c – cos O A R=1 cos(-) C’ 200c – B sin( – ) B’ 200c – cos O – 200c B sen (200c ) = sen cos (200c ) = cos tg (200c ) = tg cotg (200c ) = cotg C sin sin C ANGOLI SUPPLEMENTARI: angolo nel II° quadrante e suo associato 200C – nel I° quadrante ANGOLI CHE DIFFERISCONO DI 200C: angolo nel III° quadrante e suo associato – 200C nel I° Se invece l’angolo fosse nel I° quadrante, allora l’angolo associato ( + 200c) apparterrebbe al III° sen ( 200c) = sen cos ( 200c) = cos tg ( 200c) = tg cotg ( 200c) = cotg sen ( + 200c) = sen cos ( + 200c) = cos tg ( + 200c) = tg cotg ( + 200c) = cotg Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] 10 A B sin C sin(2-) B’ 400c- 400c- sen (400c ) = sen cos (400c ) = cos tg (400c ) = tg cotg (400c ) = cotg O R=1 A B’ sin(-) C sin - O R=1 ANGOLI ESPLEMENTARI: angolo nel IV° quadrante e suo associato 400C – nel I° quadrante B ANGOLI OPPOSTI: per esempio, l’angolo nel I° quadrante e il suo associato nel IV° sen () = sen cos () = cos tg () = tg cotg () = cotg Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] 11 LE FUNZIONI INVERSE LA CORRISPONDENZA TRA FUNZIONE E ANGOLO la corrispondenza tra angolo e valore di una funzione goniometrica è univoca la corrispondenza tra valore funzione goniometrica e angolo NON è univoca In effetti vi sono infiniti valori dell’angolo corrispondenti a un determinato valore di una qualunque funzione goniometrica. sen x = r cos x = s tg x = v con con con –1 ≤ r ≤ 1 –1 ≤ s ≤ 1 – ≤ v ≤ + Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] 13 LA FUNZIONE INVERSA ARCSEN L’equazione sen x = r (–1 ≤ r ≤ 1) ammette infinite soluzioni (infiniti valori di x) Se però limitiamo l’insieme di variabilità della x, considerando solo gli angoli minori di 400c, il medesimo valore della funzione seno si riscontra in due soli angoli. Se il primo di questi è compreso nel Io quadrante, il secondo sarà il suo supplementare compreso nel IIo quadrante. Indicando con x1 e con x2 i due angoli minori di 400c, che forniscono lo stesso valore r per la funzione seno, si può scrivere: x1 = e x2 = 200c – Se ora conveniamo di assumere, per x, solo gli angoli compresi nell’intervallo –100c ≤ x ≤ +100c, in questo intervallo a un assegnato valore di r resta associato un solo valore di x. Dunque x è una funzione univoca di r. Essa è nota come funzione inversa del seno e viene chiamata arcoseno; essa convenzionalmente si scrive nel seguente modo: x = arcsen (r) [con –100c ≤ x ≤ +100c)] Tuttavia non bisogna mai dimenticare che il valore x fornito dalla funzione inversa arcoseno è solo il primo di infiniti valori, dei quali il secondo si trova nel IIo quadrante. Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] 14 LA FUNZIONE INVERSA ARCCOS L’equazione cos x = r (–1 ≤ r ≤ 1) ammette infinite soluzioni (infiniti valori di x). Limitando però la variabilità di x, e considerando solo gli angoli minori di 400c, lo stesso valore della funzione coseno si riscontra in due soli angoli. Se il primo di questi è compreso nel Io quadrante, il secondo sarà il suo esplementare compreso nel IVo quadrante. Indicando con x1 e con x2 i due angoli minori di 400c che forniscono lo stesso valore r per la funzione coseno, si può scrivere: x1 = e x2 = 400c – Se ora conveniamo di assumere, per x, solo gli angoli compresi nell’intervallo 0c ≤ x ≤ 200c, in questo intervallo a un assegnato valore di r resta associato un solo valore di x. Dunque x è una funzione univoca di r. Essa è nota come funzione inversa del coseno e viene chiamata arcocoseno; essa convenzionalmente si scrive nel seguente modo: x = arccos (r) [con 0c ≤ x ≤ 200c)] Tuttavia non bisogna mai dimenticare che il valore x fornito dalla funzione inversa arcocoseno è solo il primo di infiniti valori, dei quali il secondo si trova nel IVo quadrante. Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] 15 LA FUNZIONE INVERSA ARCTG L’equazione tg x = r (con r reale) ammette infinite soluzioni (infiniti valori di x). Limitando però la variabilità di x, e considerando solo gli angoli minori di 400c, lo stesso valore della funzione tangente si riscontra in due soli angoli. Se il primo di questi è compreso nel Io quadrante, il secondo sarà un angolo compreso nel IIIo quadrante. Indicando con x1 e con x2 i due angoli minori di 400c che forniscono lo stesso valore r per la funzione coseno, si può scrivere: x1 = e x2 = 200c + Se ora conveniamo di assumere, per x, solo gli angoli compresi nell’intervallo: –100c ≤ x ≤ +100c, in questo intervallo a un assegnato valore di r resta associato un solo valore di x. Dunque x è una funzione univoca di r. Essa è nota come funzione inversa della tangente e viene chiamata arcotangente; essa convenzionalmente si scrive nel seguente modo: x = arctg (r) [con –100c ≤ x ≤ +100c)] Tuttavia non bisogna mai dimenticare che il valore x fornito dalla funzione inversa arcotangente è solo il primo di infiniti valori, dei quali il secondo si trova nel IIIo quadrante. Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] 16 I CASI DI RISOLUZIONE DEI TRIANGOLI RETTI Con le funzioni inverse possiamo riepilogare i casi di risoluzione dei triangoli retti. caso 1 2 3 schema geometrico elementi noti - ipotenusa - angolo c; - cateto - angolo a; - ipotenusa - cateto c;a 1a soluzione 100C a c sen b c cos 100C a c cos b c sen 100C b a cot g 100C b a tg c a sen - cateto - cateto a;b c a cos a c 100 C b c cos a c 100 C a b 100C a c sen b a C 100 a c cos arcsen arctg 4 2a soluzione arccos b c sen arctg Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] 17 LA RETTA: PROIEZIONE & PENDENZA PROIEZIONE DI UN SEGMENTO La proiezione del segmento AB appartenente alla retta r, sulla retta s, è il segmento A0B0 appartenente alla retta s (A0B0 sono i piedi delle normali alla retta s per A e B). Indicando con l’angolo che la retta r forma con la retta s, il valore della proiezione A0B0 si ottiene dalla: B A A0B0 = AB cos A0 r B0 s Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] 19 PENDENZA DI UNA RETTA Si definisce pendenza della retta r collocata su un piano verticale, la tangente dell’angolo che la retta forma con il piano orizzontale. Indicando con d la proiezione orizzontale di un segmento AB della retta r, e con h la proiezione verticale dello stesso segmento, la pendenza può essere riformulata: r B A p = tg h h p = -------d d orizzontale In generale il valore della pendenza è un numero piccolo, quindi per comodità, nel linguaggio parlato, si suole indicarla in percentuale (per es. p = 0,05 5%). Copyright © 2009 Zanichelli editore S.p.A., Bologna [6629] 20