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LA_LOGISTICA_AZIENDALE

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LA_LOGISTICA_AZIENDALE
LA LOGISTICA AZIENDALE
Nozioni di base
A cura dell’Ing. Claudio TRAINI
_________________________________________________________________
Trade System Srl - Viale Gran Sasso 7 - 64013 - Corropoli (TE)
Tel: 0861 851885 - Fax: 0861 851885 - email: [email protected]
LA LOGISTICA AZIENDALE
È l’insieme di tecniche, metodologie, strumenti e
infrastrutture impiegate nella gestione del flusso fisico e
del correlato flusso informativo, dall’acquisizione delle
materie
prime
distribuzione
dei
sui
mercati
prodotti
consumatore (Grando, 1993).
di
acquisto
fino
alla
finiti
collocati
presso
il
LA LOGISTICA AZIENDALE
E. Rullani (1979)
“Definiamo funzione logistica il governo del sistema
dei flussi di materiali che l’impresa organizza a
partire da un insieme di fonti, attraverso processi
che impiegano risorse, fino a collocare i prodotti
in una serie di canali di sbocco”.
LA LOGISTICA AZIENDALE
E. Rullani (1979)
“L’interdipendenza di tutti i flussi con le risorse che
fanno loro da supporto, dà ragione dell’unitarietà
della funzione per tutto il sistema d’impresa, per
il quale deve essere definito il grado di
integrazione, il grado di diversificazione e i
processi di adattamento a essi relativi.”
LA LOGISTICA AZIENDALE
M. Scicutella (1993)
“La logistica è la funzione aziendale che si pone lo scopo
di programmare, organizzare e controllare tutte le
attività di movimentazione e di immagazzinaggio – con
il correlato flusso di informazioni – che facilitano lo
scorrimento della produzione dal punto di acquisto delle
materie prime a quello del consumatore finale.”
LA LOGISTICA AZIENDALE
A. Borghesi (1994)
“La movimentazione dei flussi fisici innesca altresì flussi
documentali e flussi informativi, ognuno dei quali con
percorsi, tempi e mezzi di trasporto diversi. Il risultato
in termini di costi, tempi ed efficienza deriva dalla
capacità di integrazione e sincronizzazione di essi”.
LA LOGISTICA AZIENDALE
G. Cavalieri (1995)
“La gestione della logistica, per l’aumentata sensibilità
dei clienti/consumatori ai problemi ambientali, deve
estendersi all’interno del ciclo di vita del prodotto,
integrando i processi non solo del consumo ma anche
del dopo consumo.
È perciò necessario che essa includa anche la “reverse
logistic”, ossia l’insieme di tutte le attività coinvolte
nel muovere il prodotto dal punto di consumo al
punto di eliminazione con lo scopo di riutilizzare,
riciclare o distruggere.”
LA LOGISTICA AZIENDALE
Attività = “gestione e progettazione”; “fascia di attività tecniche
organizzative finanziarie”; “attività direzionali, organizzative,
gestionali, finanziarie, strategiche strettamente integrate”;
“programmare organizzare controllare”
integrate = “unitarietà della funzione per tutto il sistema
d’impresa”; “attività sistema che collega un’azienda ai propri clienti e
fornitori”
di flussi = flusso fisico; compensi di flussi di fine vita + flusso
informativo + flusso documentale; flusso fisico del valore aggiunto
+ flusso informativo sui fabbisogni
sincronizzati = “integrazione e sincronizzazione di flussi”
al fine di = “ricerca di efficienza dei flussi”; “in relazione alle risorse
necessarie per obiettivi, piani, operazioni”; “orientate al
conseguimento di efficacia ed efficienza”; “allo scopo di soddisfare
le richieste del cliente ad un costo accettabile”; offrire il “prodotto
giusto, al prezzo giusto, nel momento giusto, sul luogo giusto”;
miglioramento continuo.
I TRE FLUSSI FONDAMENTALI
DELLE MERCI
La movimentazione delle merci innesca flussi fisici (1), documentali (2), informativi (3):
ognuno con percorsi, tempi e mezzi di trasporto diversi. Il risultato, per costi, tempi ed
efficienza, deriva dalla capacità di integrazione e sincronizzazione di tali flussi
LA LOGISTICA AZIENDALE
Logistica industriale e commerciale: ha come
obiettivo la gestione fisica, informatica e organizzativa del
flusso dei prodotti dalle fonti di approvvigionamento ai
clienti finali.
Logistica dei grandi volumi: Riguarda la gestione e la
movimentazione di grandi quantità di materiali sfusi,
generalmente materie prime (petrolio, carbone, cereali).
LA LOGISTICA AZIENDALE
Logistica di progetto: riguarda la gestione e il
coordinamento delle operazioni di progettazione e
realizzazione di sistemi complessi (centrali elettriche,
impianti chimici, stabilimenti industriali, grandi
infrastrutture).
Logistica di supporto: Riguarda la gestione di prodotti
ad alta tecnologia (elicotteri, aerei, macchine e sistemi
complessi) per i quali sono essenziali l’affidabilità, la
disponibilità e la manutentabilità.
EVOLUZIONE LOGISTICA
Lo sviluppo della logistica è avvenuto con notevole
gradualità accompagnata da un progressivo
incremento di attività assegnate a tale funzione. Si
possono pertanto individuare varie fasi:
ANNI TRENTA
Orientamento alla produzione:
strategia competitiva dell’azienda concentrata sul
prodotto (qualità e prezzo), il comportamento di
acquisto dei consumatori è determinato dalle
caratteristiche del prodotto (prestazioni /costo)
Attenzione posta sulle attività produttive, l’azienda
tende a razionalizzare e ridurre i costi di produzione, in
quanto ritiene che la maggior parte dei costi sia di
origine produttiva.
INIZIO ANNI SETTANTA
L’enfasi è posta principalmente sulle operazioni di
distribuzione fisica (dal magazzino di stabilimento al
cliente) mediante opportuni interventi di razionalizzazione
delle strutture, di ottimizzazione dei diversi segmenti del
ciclo distributivo e revisione organizzativa
ANNI SETTANTA
Orientamento al marketing:
L’azienda deve garantire la soddisfazione del consumatore
con prodotti che migliorino la qualità della vita (salute,
ecologia). Le associazioni di consumatori diventano un
interlocutore decisivo delle aziende produttrici.
Attenzione posta sul soddisfacimento del cliente, ponendo
maggiore cura al servizio al cliente (in termini di
disponibilità di prodotto, tempi e modalità di consegna).
ANNI SETTANTA-OTTANTA
Fine anni ’70: L’enfasi si sposta sull’integrazione tra la
logistica produttiva e distributiva attraverso lo sviluppo di
nuovi sistemi gestionali e informativi orientati a tale scopo.
Inizi anni ’80: L’enfasi è posta sulla realizzazione di una
logistica integrata (comprendente anche la funzione di
approvvigionamento), sullo sviluppo di supporti informatici
avanzati e sull’impiego di nuove tecniche gestionali (JIT,
MRP, etc..)
ANNI NOVANTA
Orientamento all’ambiente:
Attenzione non solo posta su clienti e concorrenti, ma
prevedere quali trasformazioni subirà l’ambiente politico e
sociale, come cambieranno i gusti dei clienti e quali
saranno le innovazioni tecnologiche
EVOLUZIONE LOGISTICA
Da quando esistono le produzioni industriali e le società
commerciali vi è la necessità di gestire il flusso dei beni
dall’acquisizione delle materie prime o dei prodotti alla
distribuzione ai consumatori. L’evoluzione delle imprese
operanti nei settori di beni di largo consumo si individuano
in 4 fasi:
EVOLUZIONE LOGISTICA
L’aver posto il cliente al centro dell’attenzione dell’azienda
ha portato necessariamente al superamento della vecchia
concezione basata su una gestione operativa per centri di
costo (i trasporti, i magazzini, le scorte) generalmente
indipendenti anche perché attribuiti a diverse
responsabilità funzionali.
EVOLUZIONE LOGISTICA
Ci si è resi conto che senza una visione globale, o meglio
integrata, delle attività del proprio sistema logistico
diventa difficile ottenere la soddisfazione del cliente a
costi sostenibili. Si può quindi affermare che la logistica
integrata è figlia naturale del marketing che ha
introdotto nell’area dei sistemi operativi una rivoluzione
analoga a quella introdotta a suo tempo dal marketing
nell’area commerciale.
LOGISTICA INTEGRATA
Integrazione delle attività fisiche, gestionali e organizzative
che governano il flusso fisico dei beni e necessarie
informazioni dall’acquisizione delle materie prime e dei
materiali ausiliari fino alla consegna dei prodotti finiti ai
clienti.
Il concetto di integrazione indica che la logistica industriale non è la
semplice somma di attività tradizionali (trasporto, stoccaggio,
gestione degli ordini, ecc.) ma un diverso concetto di
management, basato sulla gestione integrata delle attività, per
l’ottimizzazione del sistema globale logistico e non dei singoli
sottosistemi che lo compongono.
LOGISTICA INTEGRATA
Approvvigionamenti
Gestione
materiali
Distribuzione
logistica
PIANIFICAZIONE LOGISTICA
DEL CICLO DI VITA DEL PRODOTTO
Nella tradizionale visione funzionale della logistica, le attività
di trasporto, movimentazione e stoccaggio erano considerate
come attività di servizio.
Non si entrava nel merito delle caratteristiche del prodotto,
che invece erano definite a monte da altre funzioni (ricerca,
marketing, ecc.), ci si preoccupava solo di trasportarlo
muoverlo e stoccarlo nel modo più efficiente possibile.
PIANIFICAZIONE LOGISTICA
DEL CICLO DI VITA DEL PRODOTTO
Il riconoscimento della logistica (in entrata e in uscita) come
uno dei fattori competitivi ha portato ad estendere la
partecipazione della logistica anche alle fasi di progettazione,
messa a punto e produzione del prodotto, riconoscendo
l’importanza di progettare o creare un prodotto che abbia
tutte le caratteristiche attese dal consumatore, ma che nel
contempo presenti caratteristiche dimensionali e di forma tali
da ridurre i costi logistici.
FATTORI DI SUCCESSO
Amministrazione/finanza/controllo
Gestione del personale
Ricerca & sviluppo
Logistica
fornitori
Incremento
Produttività
Incremento
Profittabilità
Migliore
Gestione
layout
Acquisti
Migliore
gestione
dei fornitori
Migliore
utilizzo CEDI
Riduzione
costi trasporto
Logistica
Distribuzione
Riduzione
errori
Ottimizz.
Stock
Rotazioni
Riduz. costi
Marketing
& vendite
margine
Servizi
Livello di
servizio
Nuovi servizi
Customer
satisfaction
Migliore
gestione
delle risorse
Time to
Market e
Flessibilità
operativa
RELAZIONE FRA LOGISTICA,
GESTIONE DEI MATERIALI E DISTRIBUZIONE
Materie prime
Art. pre-assembl.
Mat. da imballo
Prod. originali
Mat. d’importaz.
Processi
produttivi
montaggi
semilavorati
depositi
Imballo
Formazione
delle unità
di carico
Prodotti
Finiti
Magazzino
scorte
Comp. d’acquisto
Gestione materiali
Distribuzione
Flusso fisico
Produzione e stoccaggio
Flusso informativo
Logistica
clienti
Centri di
distribuzione
Centri di
distribuz. Reg.
Centri di
distribuz. Loc.
e
Utenti
finali
COSTI ASSOCIATI
ALLA LOGISTICA
Lo sviluppo che ha portato alla moderna logistica integrata
è stato favorito in modo determinante dall’importanza dei
costi ad essa associati.
L’incidenza dei costi logistici sul fatturato aziendale
assume valori diversi per le aziende industriali e
commerciali per i diversi settori merceologici.
COSTI ASSOCIATI
ALLA LOGISTICA
Tali costi in media sono compresi tra il 5% e il 20% del
fatturato con punte in casi particolari (acque minerali) che
possono toccare il 49/50%.
SEGMENTAZIONE DEL COSTO LOGISTICO
TRASPORTI
MAGAZZINI
COSTO GESTIONE SCORTE
COSTI AMMINISTRATIVI
TOTALE
30%
23%
28%
19%
100%
STRUTTURA E COSTO
DELLA LOGISTICA
FORNITORI
Consegna
Scorte di materie prime
Trasferimento
Produzione
Scorte di semilavorati
Trasferimento
Scorte di prodotti finiti
Distribuzione primaria
Magazzinaggio
Consegne locali
CLIENTI
Costo totale
Costo della
logistica
OBIETTIVO DELLA LOGISTICA
Gestire in forma integrata e coordinata le molteplici
attività che accompagnano il flusso dei materiali lungo
il processo di acquisizione, trasformazione e vendita,
coniugando correttamente imperativi di efficacia e di
efficienza logistica, ossia di servizio e costo logistico.
SERVIZIO AL CLIENTE
Definire il servizio al cliente
Componenti antecedenti la transazione
Componenti della transazione
Componenti successivi alla transazione
Politica del servizio al cliente
Buona conoscenza dei segmenti di mercato esistenti
Capacità di intuire i bisogni dei clienti
Determinazione di standard di servizio in relazione dei
diversi segmenti
Sistemi di misura del servizio fornito
Sistemi di collegamento con i clienti per assicurare la
comprensione e l’apprezzamento del servizio
TRADE-OFF TRA SERVIZIO
E COSTO LOGISTICO GLOBALE
COSTO
LOGISTICO
GLOBALE
SERVIZIO LOGISTICO
ORIENTAMENTI LOGISTICI
ALTO
ALTO
SERVIZIO
BASSO
Aziende marketing
oriented
Aziende
ad alto
rischio
Aziende logistic oriented
Aziende production
oriented
COSTI
BASSO
SISTEMI LOGISTICI
Time critical (velocita’)
Time definite (Puntualita’)
C’e’ differenza tra BtoC e BtoB
LOGISTICA DISTRIBUTIVA
È l’efficiente trasferimento dei prodotti finiti, a partire
dall’uscita dalle linee di produzione fino al consumatore
finale.
Queste attività comprendono il trasporto, il
magazzinaggio, la movimentazione dei materiali,
l’imballaggio di protezione, la gestione delle
scorte, l’ubicazione delle fabbriche e dei depositi, la
gestione degli ordini, le previsioni di marketing e
l’assistenza alla clientela. (National Council of
Physical Distribution Management)
COSTO DELLA
LOGISTICA DISTRIBUTIVA
Costo
Costo totale di distribuzione
Costo del trasporto primario
Costo delle scorte
Costo di stoccaggio
Costo dei sistemi informativi
Costo di consegna
Numero dei depositi
CONCETTO DI
DISTRIBUZIONE TOTALE
Alternative di costo
All’interno di una componente della distribuzione: es.
scelta tra gestire in proprio il trasporto, oppure servirsi di
un trasportatore esterno.
Fra le diverse componenti della distribuzione: es.
aumento della resistenza dell’imballo e maggiore efficienza
nelle operazioni di magazzinaggio e stoccaggio.
Fra le funzioni aziendali: es. maggiori quantità a scorta.
Fra l’azienda e le organizzazioni esterne: es. passaggio
dalla consegna diretta al dettagliante.
Corso di Distribuzione & Logistica – Quinta Unità Didattica
PIANIFICAZIONE & CONTROLLO
Dove siamo
ora?
feedback
Come facciamo
a sapere quando
siamo arrivati
Monitoraggio
pianificazione
CICLO DI
PIANIFICAZIONE
E CONTROLLO
Che cosa si
deve fare
per arrivare lì
Pianificazione
Dove
vogliamo
andare?
obiettivi
controllo
PIANIFICAZIONE & CONTROLLO
1.
2.
3.
4.
5.
6.
Canale distributivo
Rete logistica
Ubicazione dei depositi
Sistemi di magazzinaggio
Sistemi di trasporto
Sistemi di controllo e informativi
1.CANALE DISTRIBUTIVO
Canale virtuale (on-line) e/o tradizionale (off-line)?
Canale diretto o con intermediari?
CRITERI DI SCELTA
Rendere rapidamente disponibile il prodotto sul mercato a cui è
destinato
Migliorare le prospettive di vendita
Ottenere collaborazione su tutti i fattori che riguardano la
distribuzione
Raggiungere il livello di servizio convenuto
Minimizzare i costi del sistema
Ricevere informazioni di ritorno veloci e attendibili
2.PROGETTAZIONE
DELLA RETE LOGISTICA
a) Polarizzazione – grado di accentramento o
decentramento del sistema
b) Postponement/Speculation – grado di anticipazione o
dilazione di operazioni di personalizzazione rispetto
alle richieste del cliente
c) Outsourcing – grado di terziarizzazione delle strutture
e delle attività logistiche
CATENA LOGISTICA
PRODOTTO
STRUTTURA POLARIZZATA
clienti
Magazzino centrale
STRUTTURA
DECENTRALIZZATA
Magazzini
di fabbrica
Magazzini
nazionali
Magazzini
locali
clienti
DENSITÀ DI VALORE
DEFINIZIONE
La densità di valore è definita come il valore di un
articolo per unità di peso (es.: kg, tonnellate, ecc.)
Costituisce un indicatore apprezzabile per decidere
dove immagazzinare gli articoli dal punto di vista
geografico e secondo quale modalità inviarli.
POLARIZZAZIONE
ALTA
Incertezza dei flussi
BASSA
Densità
di valore
del
prodotto
ALTA
BASSA
LOGISTICA A ELEVATA
FLESSIBILITA’
Struttura polarizzata
focalizzata su interventi di
compensazione
LOGISTICA A ELEVATA
POLARIZZAZIONE
Struttura polarizzata focalizzata
su recuperi di efficienza
LOGISTICA A ELEVATA
LOGISTICA A ELEVATA
REATTIVITA’
EFFICIENZA
Struttura decentrata focalizzata Struttura decentrata focalizzata
su interventi compensazione
su recuperi di efficienza
Dimensione: Produzione
POSTPONEMENT/SPECULATION
Speculation
Speculation
Make to stock
Scorte decentrate
Make to order
Postponement
Produzione
Logistica
Strategia di speculation completa
Costi di produzione bassi
Costi di scorta elevati
Costi distributivi bassi
Livello di servizio alto
Strategia di postponement
produttivo
Costi di produzione medio-alti
Costi di scorta medio-alti
Costi distributivi bassi
Livello di servizio medio-alti
Postponement
Scorte accentrate e
distribuzione diretta
Strategia di postponement
logistico
Costi di produzione bassi
Costi di scorta medio-bassi
Costi distributivi elevati
Livello di servizio medio-bassi
Strategia di postponement
completo
Costi di produzione medio-alti
Costi di scorta bassi
Costi distributivi elevati
Livello di servizio basso
POSTPONEMENT/SPECULATION
Prodotto
Ciclo di vita
Densità del valore
Profilo d’immesso
Specifiche di progettazione
Mercato
Tempo (delivery time) - Frequenza
Incertezza della domanda
Processo produttivo
VANTAGGI DELL’OUTSOURCING
Possibilità di poter usufruire delle competenze
specialistiche del fornitore, godendo di economie
dimensionali
Rafforzamento del vantaggio competitivo
Minori investimenti in risorse, fisiche, umane, ecc:
vantaggi economico finanziari
SVANTAGGI DELL’OUTSOURCING
Esternalizzazione di attività erroneamente
considerate non strategiche, possibile competizione con
l’azienda committente
Perdita di innovazione derivante dall’iterazione delle
diverse funzioni aziendali
Diverso orientamento strategico del fornitore
VALUTAZIONI STRATEGICHE
Attività non core (esternalizzabili): assorbimento di risorse
e minore impatto sulla soddisfazione del cliente
(magazzinaggio, trasporto)
Attività core (non esternalizzabili): importanti per
sostenere la forza competitiva dell’impresa (gestione delle
scorte e dell’ordine)
VALUTAZIONI ORGANIZZATIVE
Comportamenti ostili e difensivi, orientati alla scarsa
collaborazione e trasparenza nelle informazioni nel
processo di outsourcing, da parte dei responsabili delle
attività logistiche-distributive
Resistenze a livello operativo del personale, dovute
all’improvviso stato di precarietà, connesso alla perdita
di stabilità e di sicurezza del posto di lavoro.
OUTSOURCING
Incertezza dei flussi
ALTA
BASSA
BASSA
Livello di
complessità
gestionale
ALTA
OUTSOURCING DI
SOLUZIONE
OUTSOURCING
STRATEGICO
Internal auditing
Logistica integrata
OUTSOURCING
TRADIZIONALE
OUTSOURCING TATTICO
Paghe e contributi
Produzione di codici non
critici
3.TECNICHE DI
UBICAZIONE DEI DEPOSITI
Metodo del centro di gravità
Programmazione lineare: applicazione di tecniche
matematiche
Metodo euristico o principio dell’empirismo ossia
dell’esperienza:
Metodi di osservazione (ricerca di aree naturali ecc.)
Mappa dei clienti, costruita tramite questionario ecc.
Simulazione: tecnica di ricerca operativa che valuta tutte
le alternative sottoposte a verifica.
METODO DEL CENTRO
DI GRAVITA’
Domanda
proporzionale
alla
popolazione
Centro di gravità
Pesi proporzionali alla domanda del centro
C
I
T
T
À
METODO EURISTICO
Centro commerciale
Confine
dell’area
d’attrazione
Clienti
BREAKING POINT
CONFINE DELL’AREA DI
ATTRAZIONE
Breaking point =
Distanza di A da B
1+√(popolazione B/popolazione A)
strada
Città B
Città A
4. VARIABILE PER LA
PROGETTAZIONE DEL MAGAZZINO
La logistica di magazzino necessita di vari sistemi per lo
stoccaggio e la individuazione delle corrette soluzioni
da adottare dipende dall'analisi di un gran numero di
elementi.
Alcuni tra i principali elementi da analizzare sono:
il tipo di materiale da stoccare (unità di carico - udc),
la quantità,
le caratteristiche e la rotazione delle udc,
i sistemi di movimentazione adottati
le caratteristiche dei locali.
Normalmente, il materiale viene stoccato su pallets, in
cassoni e simili.
CRITERI
Impiegare le unità di carico più adatte
Utilizzare lo spazio nel modo migliore (soppalchi,
larghezza e numero delle corsie, eliminare merci
obsolete ecc.)
Ridurre al minimo la movimentazione (avvicinare le
aree di deposito, separare lo stock di prelievo da quello
di riserva, utilizzo di attrezzature che eviti lo
spostamento di personale, ecc.)
Controllare il trasferimento e la locazione delle merci
Garantire la sicurezza del personale e delle merci
Ridurre il costo complessivo
SCELTE OPERATIVE PER I SISTEMI DI
MAGAZZINAGGIO
Imballaggio
Unità di carico
Sistemi di stoccaggio
Sistemi di movimentazione
IMBALLAGGIO
L’imballaggio deve possedere caratteristiche tali da:
assicurare la consegna intatta e al costo più basso
del prodotto al consumatore finale.
favorire il processo distributivo e non ostacolarlo.
proteggere il prodotto da fattori di origine
meccanica (vibrazioni, cadute, schiacciamento),
ambientale (acqua, temperatura, pressione) e altro
(muffe, batteri, radioattività).
UNITA’ DI CARICO
Viene definita quale ‘assemblaggio’ di articoli o di
confezioni singole, in genere dello stesso prodotto, per
rendere conveniente la movimentazione composita.
Consente quindi di raggruppare le confezioni e di
maneggiarle e movimentarle con maggiore efficienza
usando attrezzature meccaniche
VANTAGGI OFFERTI DALL’UNITA’ DI
CARICO
Trasferimento di una maggiore quantità di merce per
ogni viaggio, riducendo il numero dei viaggi necessari e,
quindi, il tempo e il costo di movimentazione
Migliora l’impiego dello spazio in magazzino
Rende possibile l’uso di attrezzature standard di
movimentazione e di stoccaggio
Velocizza il carico e lo scarico dei mezzi di trasporto
Riduce al minimo il rischio di danni e furti
ESEMPI:
Le palette sono delle piattaforme di carico formate da due ripiani separati tra loro da una
struttura portante
PALETTA A DUE VIE
Più economica
Più robusta
PALETTA A QUATTRO VIE
Maggiore flessibilità
ESEMPI
PALETTA CON SPONDE MOBILI
Protegge e trattiene la merce sulla
paletta con l’impiego di sponde
che si montano una su l’altra fino
a raggiungere l’altezza voluta:
maggiore resistenza
Maggiore flessibilita’
BOX PALLET
Resistenti
Buona stabilità (piedi con effetto
di auto-centraggio)
ESEMPI
GABBIA IN RETE
Resistenti
Buona stabilità
ROLLCONTAINER
costosi
flessibili
SISTEMI DI STOCCAGGIO
Si tratta della ricerca di un compromesso fra la massima
utilizzazione delle superfici e la necessità di garantire un
facile e rapido accesso ai prodotti in giacenza.
Pertanto, scegliere un sistema di stoccaggio significa
verificare che le caratteristiche delle attrezzature
adottate rispondano alle esigenze di stoccaggio e
movimentazione.
PROGETTAZIONE DEL
SISTEMA DI STOCCAGGIO
REQUISITI
Buon uso delle volumetrie: uso di soppalchi, accurato
layout, ecc.
Facile accesso ai prodotti, ridurre al minimo i percorsi e
facilitare la movimentazione delle merci
Comprendere i sistemi per gestire la qualità e le locazioni
delle merci, per controllare i movimenti e per effettuare il
ripristino
Garantire la sicurezza contro incendi, danni e furti
Assicurare condizioni ambientali atte a prevenire il
deterioramento o la contaminazione dei prodotti
STOCCAGGIO A BLOCCHI
Corsia per il carrello a forche
STOCCAGGIO A BLOCCHI
VANTAGGI
L’investimento è contenuto
Non è richiesta alcuna
attrezzatura di stoccaggio
L’utilizzo delle superfici è
buono anche se non in altezza
Il controllo è semplice
E’ adatto per un elevato livello
di attività
SVANTAGGI
Limitata altezza delle pile
La presa è libera soltanto per
la paletta più alta
Forti rischi in caso d’incendio
SCAFFALE PALETTIZZANTE
A doppia profondità
VANTAGGI
SVANTAGGI
accesso a soli due fronti
pavimenti particolarmente piani
Resistenti
Regolazione delle distanze
Smontabili
Accesso casuale alle palette
Sistema semplice e preciso di codifica
delle locazioni
SCAFFALE DRIVE-IN
Scaffalatura ad accumulazione particolarmente indicata quando è necessario
stoccare grandi quantità di prodotti in relazione a poche referenze.
Le unità di carico pallettizzate sono immagazzinate, secondo la logica Last In
First Out, in corridoi sviluppati in profondità, accessibili con i carrelli elevatori
per effettuare le operazioni di movimentazione. E’ possibile così sfruttare lo
spazio in modo intensivo, eliminando i corridoi di servizio dei sistemi
tradizionali.
Consente l’accesso per un solo prodotto per corsia.
È usato quando i prodotti sono pochi (in varieta’) ma in grandi quantità.
SCAFFALE A CASELLE
Usato per articoli di una
certa lunghezza
(tappeti, tubi, profilati).
Offre buone possibilità
di accesso e di protezione
dello stock
Ridotto utilizzo dello spazio
globale delle superfici
Soluzioni (I)
La classificazione dei sistemi di stoccaggio può essere sinteticamente riassunta
in: sistemi statici, dinamici, semiautomatici e automatici.
Sistemi statici – comprendono tutte le soluzioni di scaffalatura fissa, strutture
di vario genere e portate destinate al semplice stoccaggio del materiale. La loro
caratteristica risiede nella semplicità ed economicità, con limiti nella capacità di
sfruttamento intensivo dello spazio. Si adattano ad ogni tipo di udc, dai pallet
sino alla minuteria.
Soluzioni (II)
Sistemi dinamici – non
sono sistemi di stoccaggio automatici ma neanche
fissi, in virtù di sistemi a rulliere.
Importante è il vantaggio di un elevato sfruttamento di spazio ed un'
elevata praticità operativa, specie nelle versioni a pendenza (magazzini
f.i.f.o.), ma il costo di questi sistemi è spesso rilevante. Il materiale
stoccato è normalmente pallet, cassoni e simili.
Il magazzino dinamico è una parte essenziale del flusso automatico delle
merci in una azienda consapevole dell'economia dei costi.
A differenza del magazzino statico tradizionale, il magazzino dinamico è
costituito da corsie a rulli in acciaio e/o rullini in plastica che assicurano
il flusso regolare delle merci.
Una volta che le merci, opportunamente posizionate sulle palette o in
appositi contenitori di plastica e/o cartone, sono immesse nel
magazzino dinamico esse procedono per gravità sulle corsie in
pendenza verso il lato opposto dove possono essere prelevate in modo
continuo manualmente o automaticamente.
Il magazzino dinamico assicura con il F.I.F.O. (first in / first out)
l'automatica rotazione dei materiali, evitandone l'invecchiamento con
particolare riferimento ai prodotti deteriorabili (alimentari, farmaceutici,
etc.).
E' altresì possibile utilizzarlo anche all'interno di celle frigorifere. In
determinati casi di sfruttamento particolare della superficie viene
utilizzato il sistema L.I.F.O. (last in / first out) o contropendenza con
deposito e/o prelievo dallo stesso lato.
VANTAGGI: Buono per prodotti ad elevata movimentazione
SVANTAGGI: Costosi, Utilizzo del spazio interno
non buono, Necessario ricorso a palette
speciali o di supporto, Sistemazione e controllo
con particolare attenzione
Tipico magazzino dinamico è quello a gravità nelle sue varie versioni.
Esempio di sistema a
Gravità: LIFO
Soluzioni
(III)
Sistemi semiautomatici – includono
una serie di magazzini che,
grazie a motori, azionamenti e software, movimentano in vario
modo le udc. I principali tipi di magazzini semiautomatici sono
quelli compattabili, i verticali traslanti, i caroselli verticali e
orizzontali. La movimentazione delle udc ha vari obiettivi, tra cui
il miglior sfruttamento dello spazio (es. i compattabili in
orizzontale mentre i verticali in altezza) o l'avvicinamento del
materiale all'uomo (carosello orizzontale e verticale). I vantaggi
principali risiedono proprio nel risparmio degli spazi e nella
riduzione di tempi e costi di servizio, mentre il costo è di livello
intermedio. Le udc gestite sono sia i pallet che la minuteria.
Magazzini compattabili
Gli impianti a scaffalature mobili
compattabili rappresentano la
soluzione ideale per le esigenze
prioritarie del magazzinaggio e
della movimentazione sia in cella
frigorifera che a temperatura
ambiente, assicurando uno
sfruttamento più razionale dello
spazio esistente, eliminando le
aree superflue e garantendo la
massima selettività dei prodotti ed
un'ampia flessibilità operativa.
Tutto ciò che si può fare con una
normale scaffalatura si può
realizzare anche con un sistema
compattabile, risolvendo i problemi
di spazio nel modo più pratico ed
economico.
Esempio: Magazzini verticali
TRASLATI /ROTANTI
SOLUZIONE (iv)
Sistemi automatici – sono i magazzini che oltre a movimentare le
udc, risparmiano l'intervento dell'uomo per l'intera gestione
dell'operazione di carico/scarico del magazzino.
L'automazione prevede quindi anche il prelievo e la consegna delle udc,
offrendo un elevato livello di servizio, particolarmente indicato per
grandi dimensioni di magazzino ed elevate movimentazioni nell'unità di
tempo.
Il costo elevato di questo tipo di magazzino è però compensato dalla
riduzione dei costi di servizio.
Normalmente, il materiale viene stoccato su pallets, in cassoni e simili.
SISTEMI DI MOVIMENTAZIONE
Riguarda l’impiego di carrelli e trasportatori nell’attività di magazzinaggio, per
trasportare le merci su distanze relativamente brevi, per sollevarle nelle
operazioni di stoccaggio e per caricarle e scaricarle dai veicoli.
L’impiego dei carrelli facilita la formazione delle unità di carico e di carichi più
consistenti, riducendo così la frequenza dei trasferimenti e rendendo
possibile una movimentazione più rapida nonché lo stoccaggio in altezza.
ALIMENTAZIONE E PORTATA DI SOLLEVAMENTO
DEI CARRELLI
I carrelli elevatori, retraibili, per grandi altezze, senza
conducente, sono azionati da motore elettrico. Si tratta di
un motore pulito, silenzioso e compatto che consente
un’elevata accelerazione iniziale
La portata di un carrello a forche viene normalmente
misurata dal peso massimo che può sollevare quando il
centro di carico si trova in una determinata distanza dal
gomito della forca
CARRELLO A FORCHE
Carico del carrello a forche
Esempio di sterzata
di un carrello a forche
ESEMPI DI CARRELLI
Carrello per sacchi
Transpalet manuale
Carrello per prelievo
ESEMPI DI CARRELLI
a. Trasportatore a trazione manuale
b. Trasportatore a trazione elettrica
c. Trasportatore con caricamento frontale
ESEMPI DI TRASPORTATORI
Slitte
Trasportatori
a rulli liberi
Trasportatori
a rulli liberi
a gravità controllata
TRASLOELEVATORI
TRASLOELEVATORI
OPERAZIONI DI SCARICO
Assali anteriori
Banchina sopraelevata
con accostamento
perpendicolare
Banchina sopraelevata
con accostamento
obliquo
OPERAZIONI DI PRELIEVO
stock di riserva
stock di riserva
stock di riserva
Suddivisione
in altezza
stock di prelievo
PIANTA DELLE SCAFFALATURE
Suddivisione
in orizzontale
stock di riserva
stock di prelievo
SISTEMI DI TRASPORTO
Si tratta di dover scegliere considerando un insieme di
fattori operativi:
Economie di costi
Flessibilità
Disponibilità
Tempestività
Doppia movimentazione
Ritardi
Danneggiamenti
le modalità secondo cui effettuare il trasporto fisico delle
merci, bilanciando esigenze di costo e di servizio al
cliente.
5. TIPOLOGIE DI OPERATORI
NEL SETTORE LOGISTICA E TRASPORTI
Autotrasportatori: operatori di trasporto in c/terzi con veicoli
di proprietà
Corrieri: operatori di trasporto per l’Italia raccolta
merci→smistamento→distribuzione Express courier: corriere
con rete internazionale organizzato per piccole partite (<20 KG)
Spedizionieri internazionali: effettuano spedizioni su rotte
internazionali
5. TIPOLOGIE DI
OPERATORI
NEL SETTORE LOGISTICA E
TRASPORTI
Spedizionieri industriali: si rivolgono a grossi clienti industriali
organizzando attività di trasporto/intermediazione/gestione cliente
Operatori multimodali: spedizionieri internazionali che
organizzano l’attività di spedizione assumendosi la responsabilità
dell’intero processo
Operatori logistici: operatori a cui l’azienda affitta tutta o parte
della propria attività logistica.
SISTEMI DI PIANIFICAZIONE/controllo
PFM (pianificazione del fabbisogno di
materiali) – tecnica di controllo delle scorte studiata per
determinare il fabbisogno di produzione.
PFMII – sistema di pianificazione delle risorse di produzione con
l’obiettivo di migliorare la produttività.
PED (pianificazione delle esigenze
distributive) – applicazione delle tecniche del PFMII alla
gestione del flusso delle scorte e dei materiali in sede distributiva.
Information & Communication
Technology:
tecnologia a supporto della
LOGISTICA INTEGRATA
DPP
(Direct Product Profit)
–
opera analizzando il flusso di
materiali, dalle fonti di rifornimento, attraverso la rete di depositi, secondo le
diverse modalità di trasporto.
EDI
(Electronic Data Interchange) – rientra tra i servizi telematici a
valore aggiunto e permette a più aziende, collegate attraverso una rete di
telecomunicazione, di trasferire, tramite computer una serie di documenti e
informazioni, sulla base di determinati standard di comunicazione.
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