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convegno FTcoopgen03 Erzegovesi
I rapporti tra banche e imprese tra Basilea 2 e corporate banking: nuove sfide e nuove opportunità per le Casse Rurali. Luca Erzegovesi - Università di Trento SEMINARIO DI STUDIO “L’evoluzione dello scenario economico e delle dinamiche bancarie per il 2003. I rapporti banche e imprese alla luce di Basilea 2”. Trento, Sala della cooperazione, 20 gennaio 2003 Lucido 1 Outline dell’intervento • (A) Qualche dato sui rapporti banca-impresa • (B) Come sta cambiando il mercato dei servizi finanziari alle imprese – (1) Basilea 2 – (2) Corporate banking – (3) Confidi • (C) Implicazioni per le strategie delle Casse rurali – (1) Che cosa chiederanno le imprese – (2) Come possono rispondere le Casse rurali Lucido 2 (A) Qualche dato (1) Leva finanziaria e ROE delle imprese • Dall’analisi dei bilanci aggregati, le imprese trentine presentano, se confrontate con quelle delle regioni limitrofe: – ricorso all’indebitamento in % del capitale investito dell’impresa più basso – struttura dell’attivo a minor rotazione (alto peso delle immobilizzazioni materiali) – redditività del capitale investito più bassa – redditività del capitale netto inferiore ma più stabile, sostenuta dal minor costo del debito Lucido 3 (A) Qualche dato (2) Costo del credito bancario • Il credito ha un costo medio più basso • La differenza tra i tassi pagati dalle piccole imprese e dalle grandi imprese è più contenuta che nel resto d’Italia • Perché? – le imprese sono meno indebitate e meno rischiose – c’è l’azione calmieratrice delle Casse rurali ... – … esaltata dalla concorrenza all’interno del sistema Lucido 4 (A) Qualche dato (2) Costo del credito bancario Tassi di interesse a breve 12 Italia 10 Italia nord-occidentale 8 Italia nord-orientale Italia centrale 6 Italia meridionale 4 Italia insulare 2 Trentino Alto-Adige 0 <125k 125k- 250k- 500k- 2.5m- >25m 250k 500k 2.5m 25m Classi di importo fidi (eur) Fonte: Banca d’Italia, Centrale dei rischi, settembre 2002 Lucido 5 (A) Qualche dato (3) Incagli e sofferenze • In Trentino l’incidenza delle sofferenze è tra le più basse e si è ridotta negli ultimi anni • L’incidenza delle partite incagliate è in confronto più elevata – l’equilibrio patrimoniale è ottimo, ma ... – l’equilibrio finanziario non è sempre ben pianficato, specie quando c’è un investimento immobiliare da fare Lucido 6 (A) Qualche dato (3) Incagli e sofferenze Incagli Sofferenze 1998 2001 1998 2001 T-AA 4,8% 3,6% 2,5% 1,6% Veneto 2,3% 1,7% 5,4% 2,5% FriuliVG 1,3% 1,4% 4,6% 2,5% Italia 3,0% 2,1% 8,6% 4,6% Fonte: Banca d’Italia, Centrale dei rischi Lucido 7 (A) Qualche dato (4) Finanza delle PMI • Le piccole e medie imprese avvertono il bisogno di gestire meglio la loro finanza, ma – non hanno le competenze al loro interno – non possono sostenere da sole l’investimento per sviluppare tali competenze – sono alla ricerca di partner – non vedono nelle banche un “buon” partner Lucido 8 (A) Qualche dato (4) Finanza delle PMI: ricorso alla consulenza Tipologie fornitori Bilancio e fisco + generica Finanziaria e valutaria Assicurativa Risk management integrato nessuno 13% 59% 14% 98% commercialista 76% 2% altri consulenti di direzione società di consulenza società di revisione associazioni di categoria collegio sindacale 12% 1% 2% 1% università 1% 12% 4% 2% 1% 2% Fonte: Alea, Indagine sul corporate risk management nel Nord-est, 2002 Continua Lucido 9 (A) Qualche dato (4) Finanza delle PMI: domanda di consulenza Tipologie fornitori Bilancio e fisco + generica Finanziaria e valutaria finanziaria di gruppo 4% banche 28% altri intermediari finanziari società di consulenza compagnia di assicurazione 2% Assicurativa 1% 18% broker 68% gruppo 1% società specializzata in IRM Risk management integrato 2% Lucido 10 (A) Qualche dato (4) Finanza delle PMI: da chi ci si aspettano nuovi servizi Soggetti Percentuale imprese 54% Società di consulenza: 5% * manageriale * specializzata in risk management 49% Preferenza per la consulenza continuativa senza delega decisionale Soggetti Società di software * contabilità P&C, ERP * pianificazione finanziaria * sistemi integrati ERP pianificazione finanziaria * risk management continua Percentuale imprese 46% 3% 10% 12% 21% Nessuna delle 72 imprese intervistate Nessuno menziona le banche come potenziali offerenti di nuovi servizi professionali per il risk menziona le banche! management Preferenza per l'installazione in azienda (nessuno è interessato ad outsourcing o ASP) Lucido 11 Outline dell’intervento • (A) Qualche dato sui rapporti banca-impresa • (B) Come sta cambiando il mercato dei servizi finanziari alle imprese – Basilea 2 – Corporate banking – Confidi • (C) Implicazioni per le strategie delle Casse rurali – (1) Che cosa chiederanno le imprese – (2) Come possono rispondere le Casse rurali Lucido 12 (B) Banche e imprese: (1) Basilea 2 I principi di Basilea 2 sul rischio di credito • Revisione dei requisiti patrimoniali delle banche sul rischio di credito (Basilea 2) • Incentivo ad adottare sistemi di controllo delle perdite potenziali sul credito basati su stime della probabilità di perdita attesa distinta per classi di clientela • Valutazione dei fidi focalizzata sull’assegnazione di un rating indicativo della probabilità di perdita a fini di – pricing del prestito (più rischio > maggior tasso) – controllo delle perdite a livello di portafoglio • Prevista applicazione dal 2006 – Definizione regole livello nazionale da fine 2003 Lucido 13 (B) Banche e imprese: (1) Basilea 2 Il rischio di credito in una formula Esposizione creditizia x = Probabilità di insolvenza Perdita attesa x % non recuperata in caso di insolvenza Requisito patrimoniale Lucido 14 (B) Banche e imprese: (1) Basilea 2 Il processo logico di assegnazione del rating Grado di leverage Redditività attesa Volatilità degli utili Equilibrio flussi di cassa attesi Qualità management Probabilità di insolvenza Patrimonio Garanzie reali e personali % non recuperata in caso di insolvenza Rating azienda Rating operazione Lucido 15 (B) Banche e imprese: (1) Basilea 2 Tipologie di rating • Il rating è l’elemento chiave per la differenziazione del rischio (perdita attesa in caso di default) – rating pubblici (Standard & Poor, Moody’s), dettano gli standard di classificazione – rating interni, definiti dalle banche con proprie procedure convalidate dall’Organo di Vigilanza • approccio “foundation”, il rating è un rating azienda che segnala soltanto la probabilità di insolvenza, gli altri parametri sono stimati in modo standard dalla normativa • approccio “advanced”, il rating si basa su stime della probabilità di insolvenza e anche della percentuale di recupero Lucido 16 (B) Banche e imprese: (1) Basilea 2 Approccio standardizzato • Basilea prevede due approcci ai requisiti patrimoniali: – un approccio standardizzato per le banche che non dispongono di un sistema approvato di rating interni – un approccio basato sui rating inteni • Approccio standardizzato – per le aziende che hanno rating pubblici, percentuali di ponderazione per il rischio prefissate decrescenti con la qualità del rating – per le aziende prive di rating pubblico, ponderazione al 100% Lucido 17 (B) Banche e imprese: (1) Basilea 2 Approccio standardizzato • Approccio standardizzato – per le aziende che hanno rating pubblici, percentuali di ponderazione per il rischio prefissate decrescenti con la qualità del rating – per le aziende prive di rating pubblico, ponderazione al 100% rating> pesi AAA/AA- A+/A- BBB+/BBo unrated <BB- 20% 50% 100% 150% Lucido 18 (B) Banche e imprese: (1) Basilea 2 Approccio basato sui rating interni • Le banche che dispongono di un sistema approvato di rating interni: – devono utilizzare i rating anche a fini interni (per l’assegnazione dei limiti di autonomia di fido, per il pricing dei fidi, la classificazione contabile dei prestiti, l’informativa direzionale, ecc.) – possono risparmiare sui requisiti patrimoniali se dimostrano di avere un portafoglio clienti composto in prevalenza da imprese di buona qualità Lucido 19 (B) Banche e imprese: (1) Basilea 2 Il retail banking secondo Basilea 2 • Basilea definisce requisiti diversi per i prestiti a clientela – corporate => assegnazione di rating per singole aziende – retail • inteso principalmente come credito alle famiglie e agli individui • Il retail ha requisiti meno gravosi – % di ponderazione più basse a parità di probabilità di default • c’è una maggior motivazione al rimborso • ci sono maggiori garanzie patrimoniali • si beneficia del frazionamento dei fidi Lucido 20 (B) Banche e imprese: (1) Basilea 2 Retail banking e prestiti alle piccole imprese • Requisiti di una piccola impresa per essere classificata retail • natura individuale dell’azienda e responsabilità personale • fidi inferiori a 1 milione € (indicativamente) • logica di gestione per pool di operazioni tra loro omogenee per – rischio – forma tecnica (es. mutui, fidi all purpose piccole imprese) – importo – il rating è assegnato per pool in base ad analisi statistiche retrospettive sull’incidenza delle perdite • almeno 5 anni di storia, soltanto approccio advanced Lucido 21 Outline dell’intervento • (A) Qualche dato sui rapporti banca-impresa • (B) Come sta cambiando il mercato dei servizi finanziari alle imprese – Basilea 2 – Corporate banking – Confidi • (C) Implicazioni per le strategie delle Casse rurali – (1) Che cosa chiederanno le imprese – (2) Come possono rispondere le Casse rurali Lucido 22 (B) Banche e imprese: (2) Corporate banking Approcci al rapporto banca-impresa • transactional banking: multi-affidamento, offerta standard, gestione “assicurativa” del rischio (frazionamento, revoca tempestiva) • relationship banking: rapporto esclusivo (hausbank), continuità, consulenza, prevenzione delle crisi; in contropartita, maggior “ingerenza” della banca nella gestione, costo del servizio più elevato Lucido 23 (B) Banche e imprese: (2) Corporate banking Nuove strategie delle grandi banche • Creazione di divisioni autonome retail, private e corporate • Risposta strategica alla competizione delle grandi banche internazionali Lucido 24 (B) Banche e imprese: (2) Corporate banking Nuove strategie delle grandi banche: il corporate banking • La divisione corporate banking gestisce i rapporti con le medie imprese – logica di relationship banking – ricerca di prossimità al cliente – alto contenuto consulenziale • Il prezzo del credito ai clienti corporate dipende: – da un rating personalizzato assegnato dalla banca • anche se viene assegnato da un ufficio centrale con procedure semiautomatiche – dalla redditività del rapporto di clientela • Funziona? – è presto per giudicare Lucido 25 (B) Banche e imprese: (2) Corporate banking Nuove strategie delle grandi banche: il retail banking • Le piccole imprese vengono assegnate alle divisioni retail: – logica di transactional banking – offerta di prodotti standardizzati – basso contenuto consulenziale • Il prezzo del credito retail dipende da – un rating meccanico (scoring) assegnato dalla banca – politiche di prezzo definite a livello di prodotto per aggregati di clientela (pool pricing) – presenza di garanzie collaterali Lucido 26 (B) Banche e imprese: (2) Corporate banking Possibili risposte delle banche locali • Mantenimento di una rete distributiva unica • Presidio della clientela potenzialmente trascurata dalle grandi banche (small business - retail evoluto) => due sfide – mantenere un’adeguata personalizzazione del rapporto e arricchire i contenuti consulenziali – adeguare le politiche di prezzo a Basilea 2 introducendo un sistema di internal rating evoluto a costi ragionevoli Lucido 27 (B) Banche e imprese: (2-3) Basilea & Corporate banking Errori da non commettere • Tanto non cambierà nulla … • è sufficiente che cambi per le altre banche, la clientela meno affidabile tenderà a migrare verso le BCC: come rispondere? • siamo sicuri che la situazione di oggi sia ottimale? • siamo sicuri che sarà sempre sostenibile? Lucido 28 Outline dell’intervento • (A) Qualche dato sui rapporti banca-impresa • (B) Come sta cambiando il mercato dei servizi finanziari alle imprese – Basilea 2 – Corporate banking – Confidi • (C) Implicazioni per le strategie delle Casse rurali – (1) Che cosa chiederanno le imprese – (2) Come possono rispondere le Casse rurali Lucido 29 (B) Banche e imprese: (3) Confidi Il ruolo dei Confidi • Dopo Basilea 2 le garanzie Confidi saranno più ricercate – assorbono rischi che non è economico valutare analiticamente – migliorano il rating dei portafogli small business grazie alla mitigazione della perdita in caso di insolvenza > Pressioni perché i Confidi si adeguino ai requisiti soggettivi ed oggettivi di Basilea 2 – Confidi come garanti a prima richiesta – trasferimento di rischi e costi relazione vs. Confidi (indirettamente verso il sostegno finanziario pubblico) Lucido 30 (B) Banche e imprese: (3) Confidi Riqualificare la partnership con i Confidi • Confidi come partner che fornisce risorse per servire meglio il segmento small business – istruttorie accurate e ben documentate – controllo robusto delle posizioni di rischio in essere – affiancamento nella relazione di clientela • Le banche dovrebbero offrire ai Confidi – consulenza sugli standard per le procedure di fido, per alimentare i sistemi di internal rating – compartecipazione al rischio delle posizioni Lucido 31 Outline dell’intervento • (A) Qualche dato sui rapporti banca-impresa • (B) Come sta cambiando il mercato dei servizi finanziari alle imprese • (C) Implicazioni per le strategie delle Casse rurali – (1) Che cosa chiederanno le imprese – (2) Come possono rispondere le Casse rurali Lucido 32 (C) Nuove strategie delle Casse: (1) cosa chiedono le imprese Tutto bene, avanti così? Basilea 2 Incentivi PAT all’economia Forte credito cooperativo Concentrazioni bancarie Basso rischio d’impresa Basso costo del credito Gestire la finanza è facile Ambiente economico più instabile Lucido 33 (C) Nuove strategie delle Casse: (1) cosa chiedono le imprese Dove si vuole andare, oggi? Oggi ambiente stabile risorse ampie Domani rafforzare la capacità di adattamento dell’economia Come sfruttarli? assicurare ancora un ambiente protetto (a costi crescenti) Lucido 34 (C) Nuove strategie delle Casse: (1) cosa chiedono le imprese Le PMI vogliono gestire meglio la finanza • La finanza non è il punto di forza delle PMI – rilevazioni d’azienda intese come un obbligo, non un supporto per la direzione dell’impresa – imprese troppo piccole per una funzione amministrativa e finanziaria evoluta – offerta di servizi professionali arretrata rispetto all’estero – impoverimento conseguente dei rapporti banca-impresa • … ma c’è un risveglio di interesse – gli imprenditori sanno che un’impresa sana non è un fatto scontato – ci sono nuove forme societarie più flessibili e trasparenti (es. SRL nuovo diritto societario) Lucido 35 Outline dell’intervento • (A) Qualche dato sui rapporti banca-impresa • (B) Come sta cambiando il mercato dei servizi finanziari alle imprese • (C) Implicazioni per le strategie delle Casse rurali – (1) Che cosa chiederanno le imprese – (2) Come possono rispondere le Casse rurali Lucido 36 (C) Nuove strategie delle Casse: (2) come rispondere Gestire meglio la finanza: in che modo? • Ampliare la struttura di offerta di consulenza all’analisi e pianificazione finanziaria alle PMI – evoluzione concertata dei servizi di associazioni di categoria, studi professionali, confidi, banche, società di consulenza e di software – possibilità di progetti nazionali ed europei, anche intersettoriali • Creare spazi di diffusione di conoscenze + collaborazione + educazione alla mutualità – enti e associazioni no-profit per l’assistenza finanziaria alle microimprese (patronato) • E poi? Lucido 37 (C) Nuove strategie delle Casse: (2) come rispondere Legge quadro sui Confidi • I DDL attualmente in discussione [rif. a ddl 1176 (Pedrizzi) e 193 (Chiusoli)] – riconoscono spazio e legittimità agli attuali confidi – prefigurano un’evoluzione graduale verso un sistema di Società di mutua garanzia (SMG) soggette a Vigilanza – la SMG può coesistere con una rete di confidi di primo livello oppure sostituirli • Il modello gestionale e di Vigilanza delle SMG è in gran parte da definire, così come i percorsi di trasformazione da Confidi a SMG: perché non puntare su banche di garanzia? Lucido 38 (C) Nuove strategie delle Casse: (2) come rispondere Le BCC di garanzia: la via mutualistica al corporate banking per le PMI • La Banca d’Italia è disponibile a favorire la nascita di BCC di garanzia collettiva fidi Servizi tradizionali dei Confidi Nuovi servizi delle BCC di garanzia Garanzie sussidiarie Pratiche di contributo pubblico Garanzie fidejussorie Consulenza finanziaria Outsourcing della gestione finanziaria >relationship banking >transactional banking Lucido 39 (C) Nuove strategie delle Casse: (2) come rispondere Le imprese devono essere protagoniste Le imprese devono essere protagoniste nel cogliere e manifestare le loro esigenze nell’organizzarsi per indirizzare le risposte adeguate Il mercato da solo non riesce a rispondere alle esigenze finanziarie delle PMI BCC di garanzia? Il sistema del credito cooperativo è per sua natura in prima linea di fronte ad una sfida di questo genere Lucido 40 Un auspicio I rapporti banca - piccola e media impresa possono essere l’ambito in cui rilanciare lo spirito mutualistico in forme inedite e adeguate ai tempi una rete coesa di soggetti locali, capaci di fare gioco di squadra a livello provinciale, interregionale e nazionale per raccogliere la sfida dei grandi gruppi bancari Grazie! Lucido 41