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Presentazione Meneghetti
Gruppo di lavoro AIAS – Tecniche di Giunzione Progressi della Ricerca Italiana sui Sistemi di Giunzione Reggio Emilia, 16-17 aprile 2009 UTILIZZO DELLA TENSIONE DI PICCO PER LA VERIFICA A FATICA DEI GIUNTI SALDATI D’ANGOLO CON IL METODO DEGLI ELEMENTI FINITI G. Meneghetti Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Università di Padova, via Venezia, 1 – 35131 Padova Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 1 Sommario • Introduzione e motivazione • Fondamenti teorici del metodo della tensione di picco • Definizione di bande unificate in termini di tensione di picco utilizzando risultati sperimentali ottenuti su giunti “semplici” • Tecniche di calcolo della tensione di picco per giunti “complessi” e utilizzo delle bande unificate per la stima di vita a fatica. • Conclusioni Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 2 L’approccio N-SIF (Notch-Stress Intensity Factor) t Ipotesi alla base del metodo: 1) l’innesco avviene al piede del cordone; 135° y sg x r 2) Il raggio di raccordo a piede cordone è pari a zero. Quindi: la distribuzione singolare delle tensioni in prossimità del piede cordone è espressa dalle equazioni di Williams: q V I T K fq q σ θθ 0.326 2 r V KI fr q σ rr 0.326 2 r dove K VI 2 lim sq q0 r11 r 0 KVI = Notch-Stress Intensity Factor Il range dell’N-SIF DKVI è assunto come parametro che governa la resistenza a fatica, cioè: se DKVI è lo stesso per due giunti sollecitati a fatica la vita a fatica è la stessa è POSSIBILE DEFINIRE UNA CURVA DI PROGETTO IN TERMINI DI DKVI PER I GIUNTI IN ACCIAIO SALDATI D’ANGOLO CON TECNOLOGIE TRADIZIONALI QUALUNQUE SIA LA GEOMETRIA DI GIUNTO E LE DIMENSIONI ASSOLUTE Lazzarin P., Tovo R., Fatigue Fracture Engng Mater Struct, 1998. Atzori B., Meneghetti G., Int J Fatigue, 2001. Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 3 Uno svantaggio nell’utilizzo dell’approccio N-SIF 10 srr/sn L L/t = 1 t = 12 mm h = 10 mm h r t 1 σ rr V KI fr q 0.326 2 r Modo I+II Modo I Modo II FEM 0.1 0.001 0.01 0.1 1 10 r (mm) 100 • mesh molto raffinate • analisi impegnative soprattutto per casi 3D Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 4 Sommario • Introduzione e motivazione • Fondamenti teorici del metodo della tensione di picco • Definizione di bande unificate di progettazione a fatica in termini di tensione di picco utilizzando risultati sperimentali ottenuti su giunti “semplici” • Tecniche di calcolo della tensione di picco per giunti “complessi” e utilizzo delle bande unificate per la previsione di vita a fatica. • Conclusioni Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 5 Il metodo della tensione di picco come applicazione ingegneristica dell’approccio N-SIF 135° sg 1 mm speak K VI s peak f ( mesh ) KIV è l’N-SIF di modo I esatto speak è la tensione di picco FEM lineare elastica calcolata nel punto di singolarità Se la mesh adottata nell’intorno del punto di singolarità è sempre la stessa, allora KIV può essere sostituito da speak nelle analisi a fatica G. Meneghetti, Rivista Italiana della Saldatura, 2002 Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 6 Esempi: utilizzo di speak nell’analisi di singolarità tensionali KI/sI [mm0.5] 150 1.5 R15 a3 mm +2% a 144 1.4 6 54 a a -2% b) a) 96 W=120 c) a= crack size d= element size 1.3 24 spessore 12 mm 2W=100 W=50 · Il calcolo speak richiede mesh di diversi ordini di grandezza più grossolane rispetto a quelle per calcolare le distribuzioni di tensione locale; speak è un valore nodale di tensione e non richiede l’analisi dell’intera distribuzione di tensione. 1.2 provino CT (fig. 1a) 1.1 cricca laterale a trazione (fig. 1b) cricca laterale a flessione (fig. 1c) 1 0 0.2 0.4 0.6 a/W Meneghetti, G., Valdagno, L., Atti del XXXI Convegno Nazionale AIAS, Parma, 2002. Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 7 1 Vantaggi nel calcolo di speak rispetto al calcolo diretto di KIV 1 mm · Il calcolo speak richiede mesh di diversi ordini di grandezza più grossolane rispetto a quelle per calcolare le distribuzioni di tensione locale; speak 10 srr/sn L L/t = 1 t = 12 mm h = 10 mm speak è un valore nodale di tensione e non richiede l’analisi dell’intera distribuzione di tensione. h r t 1 Modo I Modo I+II Modo II FEM 0.1 0.001 0.01 0.1 1 10 r (mm) Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 8 100 Analisi della letteratura sull’argomento • • • • Nisitani, H., Teranishi, T. KI value of a circumferential crack emanating from an ellipsoidal cavity obtained by the crack tip stress method in FEM, Proceedings of the 2nd International Conference on Fracture and Damage Mechanics FDM, Milan (Italy), September 2001, pp. 141146. Nisitani, H., Teranishi, T. KI value of a circumferential crack emanating from an ellipsoidal cavity obtained by the crack tip stress method in FEM. Engineering Fracture Mechanics 71, 2004, 579-585. Meneghetti, G. Valutazione semplificata del campo di tensione locale in giunti saldati d’angolo. Rivista Italiana della Saldatura 4, 2002, 499-505. Meneghetti G., Valdagno L. Utilizzo della tensione di picco valutata con analisi agli elementi finiti all’apice di intagli acuti, Atti del XXXI Convegno Nazionale AIAS, Parma, Settembre 2002. Giustificazione teorica del metodo e applicazioni a casi diversi da quelli considerati da Nisitani: • G. Meneghetti, P. Lazzarin. Significance of the Elastic Peak Stress evaluated by FE analyses at the point of singularity of sharp V-notched components. Fatigue & Fracture of Engineering Materials & Structures, 30, 2007, pp. 95-106. • G. Meneghetti. The peak stress method applied to fatigue assessments of steel and aluminium fillet-welded joints subjected to mode-I loading. Fatigue & Fracture of Engineering Materials & Structures, 31, 2008, pp. 346–369. Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 9 Fondamenti teorici: definizione di KFE* 10 2.2 10 1 K*FE Fig. 1, a=variabile, d=1 mm Fig. 2, a=variabile, d=1 mm Fig. 2, a=10 mm, d=variabile Fig. 3, 2 =135°, a=10 mm, d=variabile Fig. 3, 2 =90°, a=5 mm, d=variabile Fig. 3, 2 =90°, a=10 mm, d=variabile Fig. 3, 2 =90°, a=15 mm, d=variabile Fig. 4, a/b/t=13/10/8, d=variabile Fig. 4, a/b/t=100/50/16, d=variabile Valore medio teorico di 1.38 W=50 a 2 a) a 1.8 2 W=50 Cfr densità della mesh 1.6 a b) 1.4 2 a 3 3% Limiti di validità del metodo 1.2 W=50 1 b 1c) 3 10 a/d Joint designation: a/b/t t 2=135° K *FE a 4 KV I s peak d 1 1 1.38 d) Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 10 100 Ambito di validità del metodo della tensione di picco K *FE KV I s peak d 1 1 1.38 - Elementi lineari quadrilateri (PLANE 42, in ANSYS); - Conformazione delle mesh come in figura; - Intagli a V con angolo di apertura compreso fra 0° e 135°; - a/d 3. Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 11 Sommario • Introduzione e motivazione • Fondamenti teorici del metodo della tensione di picco • Definizione di bande unificate di progettazione a fatica in termini di tensione di picco utilizzando risultati sperimentali ottenuti su giunti “semplici” • Tecniche di calcolo della tensione di picco per giunti “complessi” e utilizzo delle bande unificate per la previsione di vita a fatica. • Conclusioni Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 12 Definizione di una banda unica per giunti saldati in alluminio a cordoni d’angolo Dspeak [MPa] R 0 Scatter Index Ts =1.81 DsD, 50% = 70 MPa Slope k = 3.80 Dspea k Dsg 94 DsD, 50% 52 4 5 6 7 Cycles to failure, N Risultati da letteratura: leghe di alluminio con tensione di snervamento compresa fra 250 e 304 MPa; spessori variabili fra 3 e 24mm; condizioni ‘as-welded’. Analisi agli elementi finiti con elementi PLANE 42 (Ansys) con lato di dimensione 1 mm. Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 13 Sommario • Introduzione e motivazione • Fondamenti teorici del metodo della tensione di picco • Definizione di bande unificate di progettazione a fatica in termini di tensione di picco utilizzando risultati sperimentali ottenuti su giunti “semplici” • Tecniche di calcolo della tensione di picco per giunti “complessi” e utilizzo delle bande unificate per la previsione di vita a fatica. • Conclusioni Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 14 Validazione: geometrie considerate per giunti in Al Cruciform n.l.c. T-joint Lap joint L-a joint RHS Beam L-a 20 Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 15 Validazione: materiali e spessori Ref. Joint geometry Material Piršić [42] Cruciform nlc Da Cruz [43] Lap joint 6 3 250 245 0 0 Bending Axial 1.17 3.28 Meneghetti [44] Voutaz [45] Macdonald [46] Haagensen [47] Haagensen [47] T-joint 12 5083 AlMgSi1, T6 5083 H321 250 0.1 Axial 1.52 Beam l-a RHS-to-RHS 11 3 6082 6082-T5 260 290 0.1 Bending 0.1 Bending 2.76 1.69a Lap joint 6 8 8 5083-H22 250 0.1 Axial 5083-H22 250 0.1 Axial 4.69 5.50 2.52 L-a Yield stress Load [MPa] Ratio Load s peak type sn t [mm] Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 16 Stima di speak per giunti “2D” Modello numerico 2D Geometria vera 130 Soluzione Plane element mesh (1 mm) Dspeak Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 17 Stima di speak per giunti “3D”: analisi in due step Superfici medie per la generazione del modello principale Y Z Y Z Modello principale (elementi shell) X X Sottomodello (elementi plane) Piano del sottomodello É necessario conoscere la posizione di innesco Gli spostamenti sono trasferiti dal modello principale al sottomodello con la tecnica di sottomodellazione shell-to-plane (disponibile in Ansys®). speak =design stress G. Meneghetti. Fatigue & Fracture of Engineering Materials & Structures, 31, 2008, pp. 346–369. Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 18 Stima di speak per giunti attacchi longitudinali Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 19 Confronto previsione – sperimentale per alluminio 1000 Giunti in lega leggera Dspeak [MPa] R 0 Scatter Index Ts =1.81 d = 1mm d Dspea k Y Z 100 X Cruciform nlc (t=8 mm) T nlc (t=3 mm and 8 mm) Lap joint (3 mm < t < 8 mm) Longitudinal attachment (t= 8 mm and 11 mm) RHS-to-RHS (t= 3 mm) Filled markers: run-out specimens Scatter band reported in Fig. 7 20 1.E+04 1.E+05 1.E+06 N. Cycles 1.E+07 Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 20 Validazione: analisi a fatica di un giunto tubolare •SPECIMENS: Strain gauge 1 Strain gauge chain Strain gauge 2 Strain gauge 3 10 Material: Fe510 140 Thickness: 10 mm MIG welding As-welded condition 80 140 80 4 specimen tested P P P 81.6 101.6 Strain gauge 1 350 81.6 101.6 350 Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 21 Experimental fatigue tests •FATIGUE TESTS: Bending load Load ratio: 0.1 MFL 250 kN test machine Test frequency: 510Hz Test interruption after complete stiffness loss Crack initiation from weld toe in the brace Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 22 Experimental fatigue tests •FATIGUE TESTS: Bending load Load ratio: 0.1 MFL 250 kN test machine Test frequency: 510Hz Test interruption after complete stiffness loss Crack initiation from weld toe in the brace Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 23 Engineering definition of “crack initiation” life Crack initiation was defined by analysing the “minimum displacement” vs N. cycles curves S(t) Fixed grip Smin (mm) Smin(t) 11.2 t t 11.1 11 10.9 10.8 S(t) N. Cycles to “crack initiation” = beginning of stiffness loss 10.7 Moving grip 10.6 1.E+02 1.E+03 1.E+04 N. cycles 1.E+05 Experimental Smin vs N. cycles curve Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 24 Comparison between predictions and experiments 1000 DP [kN] Open symbols: “crack initiation” (= crack through the thickness) Filled markes: final fracture (= complete stiffness loss) DP 100 Survival probability 97.7% S.P. 50% S.P. 2.3% 10 1.E+04 1.E+05 1.E+06 N. cycles 1.E+07 Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 25 CONCLUSIONI L’approccio N-SIF (approccio locale) basato su KIV unifica in un’unica banda di dispersione valida per classi di materiali il comportamento a fatica di giunti saldati d’angolo con tecnologie tradizionali. L’utilizzo della tensione di picco lineare elastica calcolata con gli elementi finiti speak semplifica l’applicazione dell’approccio locale in particolare in un contesto industriale. Le bande unificate proposte non devono essere usate qualora le analisi FEM siano eseguite con software diversi da quello qui usato. In questo caso la mesh utilizzata (tipo di elemento, dimensione, conformazione della mesh) deve essere ri-calibrata per trovare il nuovo valore del rapporto KIV/speak. Dipartimento di Ingegneria Meccanica – Università di Padova G. Meneghetti slide 26