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Moneta Complementare SIN

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Moneta Complementare SIN
Comitato per Milano zona 3 e Associazione ATDAL
LA MONETA
COMPLEMENTARE
Autori:
Alfredo Ferappi
Mariano Quattrocecere
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Comitato per Milano zona 3 e Associazione ATDAL
INDICE
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•
•
Cenni storici
Scopo
Vantaggi
Caratteristiche
Lo SCEC
– Le peculiarità
– I circuiti locali che utilizzano lo SCEC
– L’Organizzazione e la Struttura di Servizio
– SCEC cartacei ed elettronici
… concludendo
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CENNI STORICI
 CRISI ECONOMICHE E MONETE COMPLEMENTARI
Le monete complementari nascono quando si verificano fasi di recessione,
con l’obiettivo di rianimare l’economia, come antidoto ai cicli depressivi
economici.
 Nel mondo ne sono state istituite circa 5000. Alcuni esempi:
 WIR
Nasce nel 1934 , in piena crisi economica in Svizzera.
La disoccupazione era al 40% e le piccole aziende rischiavano la chiusura.
Un gruppo di 16 aziende istituirono una cooperativa di credito che utilizzava
come strumento di scambio una moneta complementare denominata WIR.
Attualmente la utilizzano circa 80.000 fra aziende e famiglie svizzere.

CHIEMGAUER
Nasce in Baviera nel 2003, con l’obiettivo di promuovere il commercio locale.
Alimenta conti correnti gestiti dalla Banca GLS Gemeinschftsbank e, se non
viene utilizzato, perde il suo valore. Attualmente ne circolano circa 70.000.

il COMUNE di NANTES ha attualmente in fase di avviamento di un sistema di
moneta locale.
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MONETE COMPLENTARI NEL MONDO
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SCOPO
La moneta complementare ha lo scopo di sviluppare l’economia locale.
Il suo uso è circoscritto solo ad aziende e privati di una determinata circoscrizione territoriale.
Trattiene la ricchezza all’interno della comunità, a beneficio dei suoi cittadini e delle sue
aziende.
Quando acquisto al supermercato, trovo che solo il cinque per cento dei prodotti esposti è di
produzione locale. Questo vuol dire che la maggior parte dei soldi spesi (ad esclusione degli
stipendi dei dipendenti) finisce nelle mani dei fornitori extraterritorio (e nel supermercato).
Le grandi catene societarie che operano nel paese funzionano come attività minerarie che
estraggono la ricchezza potenziale della comunità e la fanno defluire lontano verso azionisti e
dirigenti percettori di utili.
Mentre l’economia come attualmente funziona tende a concentrare la ricchezza nelle mani di
pochi, un sistema economico basato sulla moneta complementare favorisce una più equa
distribuzione dei ricavi e, in definitiva, il benessere di tutti.
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VANTAGGI
La moneta complementare offre svariati vantaggi:
 RIATTIVAZIONE DEI CONSUMI LOCALI
E’ favorita la riattivazione della domanda locale dato che cresce il potere di
acquisto della gente del luogo, aumentandone la propensione al consumo.
Questo incentiva le aziende locali ad incrementare la produzione e a mettere sul
mercato le scorte inutilizzate a causa della contrazione dei consumi.
 MANTENIMENTO DELLA RICCHEZZA SUL TERRITORIO
L’intero ammontare di beni e servizi movimentati mediante la moneta
complementare sono una risorsa che rimane all’interno del circuito economico
locale e quindi non c’è “un’estrazione mineraria“ della ricchezza che viene
destinata
altrove.
 FIDELIZZAZIONE DEI CLIENTI
L’impresa che accetta dai clienti la moneta complementare ne aumenta la
fidelizzazione verso l’impresa stessa dato che è più vantaggioso che acquistare
solo in euro.
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VANTAGGI
 RIDUZIONE DELLE ESIGENZE DI LIQUIDITA’
Le imprese possono effettuare scambi limitando l’esborso di moneta ufficiale,
potendo pagare in parte con moneta complementare e senza averne depositata
preventivamente e registrando i conteggi in moneta complementare.
Per l’impresa si riduce così il fabbisogno di liquidità in euro.
 RIDUZIONE DEL RICORSO AL CREDITO
Tutta la parte di beni e servizi acquistati da parte delle aziende mediante
moneta complementare comporta un minore esborso di moneta in euro e,
quindi, una maggiore disponibilità di quest’ultima da utilizzare per altre
esigenze, riducendo la necessità di ricorrere al credito delle banche ed
evitando, così il costo per i pesanti interessi che queste impongono.
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CARATTERISTICHE DELLA MONETA COMPLENTARE
 E’ SOLO UN MEZZO DI SCAMBIO DI BENI E SERVIZI
fra aziende e cittadini che, nell’ambito della circoscrizione territoriale,
aderiscono formalmente a questo sistema monetario.
 NON E’ CONSIDERATO UN VALORE PER SE STESSO
Questo comporta che non è utilizzabile per speculazioni finanziarie, non è cioè
distraibile dall’economia reale (locale) per essere impiegato nel mondo
finanziario.
 NON E’ CONVERTIBILE IN EURO
Non può quindi essere trasformato in euro per poi essere utilizzato fuori dalla
sua circoscrizione territoriale.
 NON E’ ACCUMULABILE
La non convertibilità disincentiva i fenomeni di accumulazione e
tesaurizzazione: serve solo se utilizzato come mezzo di scambio di beni e
servizi locali e deve servire all’importante funzione di attivare e sviluppare lo
scambio di beni e di servizi in ambito locale
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LO SCEC
Un tipo di moneta complementare è lo SCEC che si fonda sul seguente meccanismo
di base
Lo SCEC è un ‘accordo’ tra i venditori e i compratori che hanno
aderito a questo sistema monetario.
Chi acquista paga una parte del prezzo in euro e una parte in
moneta SCEC. Se acquisto un prodotto che vale 100 euro lo
pagherò versando, ad esempio, 70 euro e 30 SCEC.
La parte del prezzo pagata in SCEC è considerata come uno
sconto praticato dal venditore: per tale sconto però il venditore
riceve un versamento pari al suo valore in SCEC.
Il venditore può, a sua volta, utilizzare gli SCEC ricevuti per
operazioni di acquisto, sempre pagando in parte con euro e in
parte con SCEC.
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LE PECULIARITA’
 Lo SCEC può essere:
- cartaceo, utilizzato come ‘moneta contante’ (al portatore)
- elettronico, conteggiato (in più o in meno) sul ‘Conto Scec’ elettronico dell’aderente.
 Lo SCEC ha un cambio di 1:1 con l’euro ( quindi uno SCEC equivale ad un Euro ).
Ma gli SCEC non sono convertibili. Possono solo essere utilizzati in operazioni di scambio
di servizi e prodotti. Non sono dunque uno strumento di ‘raccolta del risparmio’ perché il
loro obiettivo è la circolazione.
 Lo SCEC è il simbolo concreto di un patto di solidarietà stretto fra persone comuni,
imprese commerciali, artigiane ed agricole, professionisti ed Enti Locali, al fine di
promuovere e agevolare localmente lo scambio di beni e servizi, accettando una
percentuale del prezzo in Buoni Locali SCEC.
 Lo SCEC è utilizzato comunque sempre abbinato agli euro, cosicché, incrementando
l’uso dello SCEC, si incrementa anche la circolazione locale dell’euro stesso.
 Si rispettano le normative del regime fiscale
come indicato nel documento Ufficiale dell’Agenzia delle Entrate N° Prot. 954-99427/2010
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I CIRCUITI LOCALI CHE UTILIZZANO LO SCEC
 Lo SCEC è già operativo in 12 regioni italiane:
- Piemonte,
- Lombardia,
- Veneto,
- Friuli,
- Trentino,
- Emilia,
- Toscana,
- Lazio,
- Umbria,
- Campania,
- Calabria,
- Sicilia
 Gli iscritti a tutti i circuiti locali assommano a 16.000 nuclei familiari, di cui 2.500
aziende.
 Lo SCEC è supportato da una struttura di servizio su base regionale a costo zero
(opera su base volontaria).
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ORGANIZZAZIONE E STRUTTURA DI SERVIZIO
 Il territorio è organizzato in aree denominate ISOLE, che rappresentano l’elemento di
base del circuito in cui lo SCEC opera. Sono porzioni di territorio di dimensioni tra loro
paragonabili.
 All’interno delle ISOLE sono distribuiti numerosi ‘PUNTI SCEC’, che sono i luoghi fisici
in cui gli aderenti si recano per risolvere le proprie esigenze relative agli SCEC:
- iscrizione degli aderenti al sistema SCEC,
- distribuzione degli SCEC cartacei agli aderenti,
- caricamento degli SCEC elettronici sul conto dell’aderente,
ecc.
 Una piattaforma transazionale centralizzata, consente di raccogliere le iscrizioni e di
registrare tutte le transazioni e scambi che hanno luogo nell’ISOLA e di dare
informazioni sulla domanda ed offerta di tutti i partecipanti.
 Più ISOLE sono raggruppate in un’entità organizzativa superiore, denominata
ARCIPELAGO, in cui sono allocate le più generali funzioni di governo e controllo del
sistema.
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SCEC Cartacei e SCEC elettronici
SCEC cartacei
L’attività di scambio di beni e servizi con gli SCEC in pratica avviene nelle seguenti
modalità:
1) Ci si iscrive attraverso internet o ad un punto SCEC.
2) Si ricevono gli SCEC presso un punto SCEC ( nel caso della moneta ufficiale si va in
banca che però chiede delle garanzie e fa pagare un interesse e richiede i soldi
indietro dopo un determinato periodo. Nel nostro caso non ci sono questi vincoli).
3) Si utilizzano gli SCEC ottenuti per gli acquisti sempre in forma mista ( euro + SCEC)
4) Chi riceve in pagamento gli SCEC a sua volta li usa in operazioni di acquisto sempre
in forma mista (euro + SCEC) di altri prodotti, inserendoli così nel circuito degli
scambi commerciali locali.
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SCEC Cartacei e SCEC elettronici
SCEC elettronici
L’attività di scambio di beni e servizi con gli SCEC elettronici in pratica avviene nelle
seguenti modalità:
1) Ci si iscrive attraverso internet o presso un punto SCEC.
2) Viene aperto un conto intestato al proprio nome accreditandoci 100 SCEC iniziali (nel
caso della moneta ufficiale si va in banca che però chiede delle garanzie e fa pagare
un interesse e richiede la restituzione del credito dopo un determinato periodo. Nel
nostro caso non ci sono questi vincoli).
3) Quando si effettua un acquisto si effettua un trasferimento di SCEC dal proprio conto
al conto del venditore (accettatore del circuito SCEC).
4) Il venditore a sua volta utilizzerà gli SCEC ricevuti in proprie operazioni di acquisto.
Gli SCEC elettronici possono essere usati solo da chi dispone di un computer o di un
cellulare o di un tablet e di un indirizzo E-mail.
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SCEC cartacei e SCEC elettronici
Scambio fra SCEC cartacei e SCEC elettronici
a) Se possiedo SCEC cartacei,
mi reco presso un punto SCEC dove consegno gli SCEC e mi faccio accreditare
il valore corrispondente nel mio conto.
b) Se ho gli SCEC elettronici sul mio conto SCEC,
mi reco presso un punto SCEC dove prelevo SCEC cartacei e mi faccio
addebitare il valore nel mio conto.
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SCEC – ESEMPIO DI ACQUISTO CON SCONTRINO
FISCALE
Lo scontrino fiscale riporta la parte del
prezzo pagato in SCEC sottoforma di
sconto indicato in euro e sottratto al
prezzo globale. Come si può vedere
nell’esempio, di fatto l’acquirente
sborsa in euro il prezzo globale
decurtato della parte pagata in SCEC.
La parte conteggiata in SCEC viene
liquidata dal compratore consegnando
al venditore moneta SCEC ( 12 SCEC
nell’esempio dello scontrino).
In questo modo l’operazione è del
tutto trasparente e rispetta le norme di
legge.
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SCEC – ESEMPIO DI FATTURA
Non si calcola lo sconto sul valore finale
della fattura ( somma dei singoli prezzi più
IVA.)
Prima si calcola lo sconto sui prezzi delle
singole voci della fattura.
Si sommano i singoli prezzi scontati e sul
totale si applica l’IVA. Questo sarà il valore
che sarà pagato in EURO al fornitore.
A parte si sommano i singoli sconti e il
totale sarà il corrispettivo in SCEC dovuto
all’azienda venditrice.
L’operazione è così del tutto trasparente e
rispetta le norme di legge.
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…… CONCLUDENDO
I CITTADINI
AUMENTANO IL LORO POTERE D’ACQUISTO
LE IMPRESE
AUMENTANO LA LORO CLIENTELA
FIDELIZZANO I CLIENTI
INCREMENTANO LA PRODUZIONE E SMALTISCONO LE SCORTE INVENDUTE
RIDUCONO LE ESIGENZE DI LIQUIDITA’ IN EURO
RIDUCONO IL RICORSO AL CREDITO
LA SOCIETA’
BENEFICIA DELLA RIATTIVAZIONE DEI CONSUMI E DELL’ECONOMIA
SVILUPPA LA SOLIDARIETA’ E LA COESIONE SOCIALE
INCREMENTA L’OCCUPAZIONE
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FINE
Grazie per l’attenzione
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