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Da CEP a VILLAGGIO LAGUNA - A. Gramsci

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Da CEP a VILLAGGIO LAGUNA - A. Gramsci
Istituto Comprensivo Statale
“Antonio Gramsci”
Campalto - Venezia
Da CEP a VILLAGGIO LAGUNA
A cura di
classe IV scuola primaria
“Don Milani”
Ricerca interdisciplinare sulle origini del quartiere in cui viviamo
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da CEP a Villaggio Laguna
C’era una volta il CEP . . .
e così comincia la STORIA.
questa volta scritta dagli alunni di classe quarta della scuola primaria a
tempo pieno “Don Milani” che, condotti dai loro insegnanti, hanno
percorso a ritroso la linea del tempo, ricostruendo tappa dopo tappa la
nascita del quartiere in cui vivono : il Villaggio Laguna.
Per fare questo sono stati coinvolti per primi i genitori e i nonni
che ci hanno fornito moltissime testimonianze delle trasformazioni
avvenute.
Naturalmente siamo andati oltre le fonti orali ricorrendo a vari
tipi di documentazione:
- documenti iconografici: stampe, fotografie, immagini in genere
(bellissime quelle delle fondamenta dei palazzoni del quartiere).
- documenti scritti cartografie, relazioni, atti…(la scheda del
referendum per cambiare nome al quartiere).
- materiali prodotti da alunni di altre classi.
Un lavoro che sicuramente non finisce con questo giornalino.
gli insegnanti
Villaggio Laguna, dicembre 2007
M. Agatea – D. Righetto
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Villaggio Laguna
Il Villaggio Laguna ha come confine due strade: via Sabbadino e via
Dal Cortivo e un canale: l’Osellino.
All’interno ci sono due scuole: la scuola materna “Girasole” e la scuola
primaria “Don Milani”, la nostra scuola.
Qualche anno fa ce n’erano altre, come la vecchia scuola media, al
posto della quale ora c’è una scuola di judo. O come la scuola
elementare “Fratelli Cervi” che è diventata Centro Anziani del
quartiere.
Nel Villaggio Laguna non si può circolare con automezzi, ma solo a
piedi. Ci sono i parcheggi di piazzale Zendrini, uno davanti la nostra
scuola, l’altro al capolinea degli autobus, davanti la chiesa.
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Il Canale Osellino
Il canale Osellino per secoli ha segnato il confine tra terra e acqua,
definendo il destino di questo ambiente e degli uomini che ci abitavano:
da una parte la campagna e gli agricoltori, dall’altra la Laguna e i
pescatori. Ai nostri giorni tutto è profondamente cambiato: sui terreni di
Campalto è sorto un grande quartiere, l’attuale Villaggio Laguna , e il
margine della Laguna, le barene, le velme, i ghebi e i canali sono
diventati una discarica di materiali industriali: le Terre Bianche.
In tempi più recenti è maturata una nuova sensibilità verso l’ambiente e
si sta cercando di porre rimedio ai disastri fatti dagli uomini nel passato:
con proteste, fatica e denaro il luogo dove c’era la discarica diventerà
parte del grande parco di San Giuliano. Ancora oggi ci sono i lavori in
corso e dalle finestre della nostra scuola noi stiamo osservando questa
trasformazione.
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Il Marzenego – Osellino
E’ un fiume di risorgiva: nasce a Fratta di Resana e, dopo aver bagnato
il centro urbano di Noale e solcata la campagna , attraversa l’abitato di
Mestre.
Il fiume, che nella parte terminale è denominato Osellino, aveva la foce
nei pressi di San Giuliano, nel 1552 venne deviato e lungo un canale
artificiale che costeggia la laguna di fronte a Campalto, riversa le sue
acque nel canale lagunare di Tessera.
Percorso: si lascia Passo Campalto e si percorre la stradina sull’argine
dell’Osellino in direzione Nord-Est. Sulla sinistra scorre l’Osellino,
sul lato destro si apre un vasto panorama lagunare costituito dalle
barene sovrastate dal profilo di Venezia e di altre isole.
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Il quartiere Laguna
Dove un tempo c’erano solo campi coltivati e qualche abitazione è
sorto a partire dal 1969 un nuovo quartiere che per tanti anni si chiamò
semplicemente con le iniziali del progetto: C.E.P. , cioè Centro di
Edilizia Popolare. Nel 1994 un referendum tra i residenti decise il suo
attuale nome, che testimonia un a volontà di tenere forte un legame con
l’ambiente in cui vivono.
modello della scheda referendaria
nuove strade vennero costruite dove non c’era che qualche piccolo
sentiero tra i campi e a queste vennero dati nomi di personaggi, che nel
passato furono molto importanti per la Laguna di Venezia.
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La casa del sig. Barofio
Dove oggi c’è il campo sportivo, una volta c’era la casa del signor
Barofio. Abitava con la sua famiglia , coltivava i campi e allevava il
bestiame. Il disegno mostra come doveva essere la sua casa.
Di seguito il racconto di un geometra del Comune di Venezia incaricato
di fare un sopraluogo dei terreni destinati alla costruzione del nuovo
quartiere.
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1968,
circa un anno dopo iniziarono i lavori
“… ricordo un viale lungo, di pioppi altissimi.
La strada era d’erba: un prato smeraldino che, vasto sulla destra
confinata con un campo di vite che parzialmente nascondeva un
vecchio casolare per il ricovero degli attrezzi, in parte occupato da una
stalla. Il fondo al viale, sopra una striscia di laguna azzurra emergeva il
profilo di una città irta di campanili: VENEZIA.
Provenivo, in compagnia del mio amico geometra, dalla strada statale
Triestina, nei cui pressi avevo lasciato l’ auto.
I miei passi sulla strada d’ erba erano senza rumore; percorrendo il
viale il profilo di VENEZIA si ingigantiva.
Poco prima che la sequela di pioppi finisse, mi fermai addirittura
esterrefatto: al di là dei pioppi, seduto su una panchina, un uomo
leggeva il giornale.
Mi avvicinai ed il signore affabile rispose al mio saluto.
Abitava là con la sua famiglia di agricoltori e da chissà quanto
tempo: tagliavano l’ erba per avere fieno per il bestiame; seminavano e
mietevano, curavano le viti e vendemmiavano.
Si chiamava Baroffio, il nome non lo ricordo, e mi accompagnò dal
vecchio padre, nella casa colonica e questi tra un discorso e un altro ci
offrì un bicchiere di vino da lui prodotto, proprio lì.
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1969 dalle fondamenta alla fine dei lavori
le fondamenta
lavori in corso
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. . . novembre
1970 – il C.E.P.
è pronto
E’ Arrivato il momento!
Molti degli appartamenti sono pronti e le persone non vedono l’ora di
venirci ad abitare. Sentiamo come racconta questo avvenimento uno
dei primi abitanti del quartiere: sig. Amatulli.
“Vengono convocati i primi assegnatari (circa 345) per la consegna
simbolica delle chiavi. La cerimonia si tiene nella sala cinema San
Marco in via San Marco, a Mestre. Sul palcoscenico, al tavolo delle
autorità, prendono posto il Vice Sindaco e il presidente della società che
ha costruito i palazzoni: sig. Tullio Campostrini.
Viene spiegato che, malgrado il quartiere non sia ancora terminato
definitivamente, è stato deciso comunque di dare il via agli
insediamenti e di pazientare ancora un po’ per i disagi .
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Manca la scuola elementare, ancora in via di costruzione, il centro
commerciale per ora consiste in un negozio di generi alimentari
ricavato provvisoriamente
nei
sottoportici di un fabbricato; il
panettiere invece si è installato in un garage
Si è trovato lo spazio per la scuola materna,considerato il fatto che sono
venuti in quartiere moltissimi bambini al di sotto sei anni.
. . . i primi insediamenti
Continua il racconto del signor Amatulli
Finita la cerimonia al cinema San Marco, in quartiere si vedono arrivare
i primi camion. Con le masserizie giungono da ogni dove. Sono i primi
abitanti che traslocano. Qualche saluto al coinquilino ancora da
conoscere, qualche intralcio incontrandosi sulle scale con il peso dei
mobili da portare su . . .
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I nomi delle vie -TOPONOMASTICA Sabbadino Cristoforo, Nicolò Dal Cortivo e Bernardino
Zendrini sono i nomi di persone importanti che nel
passato hanno lavorato per la repubblica di Venezia. A
loro sono stati dedicate le strade del nostro quartiere.
Ma chi erano costoro?
Piazzale Bernardino Zendrini ( 1679 – 1774 ) medico, matematico e
idraulico progettò i “Murazzi” che sono delle grandiose dighe costruite
al Lido di Venezia, a Pellestrina e a Sottomarina , in difesa della
Laguna contro l’effetto distruttore delle onde del mare. Al suo tempo
fu uno degli uomini più famosi di Venezia e fu insignito di grandi e
svariate onorificenze.
Via Cristoforo Sabbadino ( 1487 – 1560 ) fu il più importante
ingegnere del suo tempo. Operò per deviare il corso di alcuni fiumi che
si riversavano nella Laguna di Venezia. I fiumi erano: il Brenta, il
Bacchiglione, il Marzenego, il Sile ed altri. Scrisse anche delle poesie.
Via Nicolò Dal Cortivo (
) fu disegnatore e cartografo. Visse
nella prima metà del 1500. Di lui si conservano dettagliate
rappresentazioni della Laguna di Venezia.
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Via Passo ( passo = passaggio )
Per trasportare le merci che provenivano dalle campagne di Campalto a
Venezia, bisognava attraversare ( passare) il canale Osellino, per questo
funzionavano traghetti di barche: i “passi” . Al di la c’era l’approdo
delle barche che garantivano le comunicazioni tra la terraferma e
Venezia. Molto più tardi fu costruito in ponte, prima in ferro, poi …
quello che vediamo oggi.
Passeggere importanti di questi passi/traghetti sono state le “latariole”.
Al Passo di Campalto si
era sviluppato un singolare
commercio
fatto
praticamente
di
sole
donne, nonostante la fatica
che esso comportava: era il
trasporto quotidiano del
latte dalle campagne alla
città di Venezia. Queste
“latariole”
arrivate
travasavano
una
a
volta
Venezia
il
latte
in
recipienti più piccoli e, con
il “bigolo”
in spalla, andavano di casa in casa per distribuirlo alle famiglie.
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Le altre vie
Dal Villaggio Laguna si dipartono altre strade:
Via delle Barene: la barena è un bassofondo della laguna che emerge
dall'acqua con la bassa marea. Si distingue dalla secca perché rimane
quasi sempre emersa dall'acqua e spesso è ricoperta di vegetazione Il
nome barena deriverebbe dal vocabolo veneziano baro che indica un
cespuglietto.
Via del Ghebo: il ghebo è un canale naturale della laguna, poco
profondo ad andamento sinuoso.
Via del Salso: salso significa che sa di sale; che ha in sé del sale,
sapore di sale. Evidentemente l’odore dell’aria di chi vive di fronte la
laguna.
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Via Bagaron:
da “bacaro” che significa locale o bar. O da “BAGARONE” una moneta di
rame da 1/ 4 di quattrino usata nel XVI secolo a Parma
Via Tombelle:
proviene dalla parola “tumba” cioè tumulo, una strada irregolare con
dossi, come le dune della spiaggia. Forse questo nome perché la
stradina aveva un fondo irregolare.
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1971 le scuole
Il Villaggio Laguna viene dotato di una nuova scuola elementare con
dieci classi e mensa intitolata a “Don Lorenzo Milani”. E’ una delle
prime scuola della provincia di Venezia con l’orario a tempo pieno.
Si apre la scuola media “Antonio Gramsci”, e viene anche costruita la
scuola materna “Girasole” in via Sabbadino.
...
1974 il raddoppio di elementari e materne
Sorge una seconda scuola elementare, anche questa a tempo pieno, la
“Fratelli Cervi”, e in via Passo si costituisce una seconda scuola
materna
disegno di Francesco B.
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SCHEDE di APPROFONDIMENTO
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Monumento alla PACE
Il monumento opera dello scultore Armando Cheri
Il giorno 3/11/2006 è stato inaugurato il monumento alla Pace montato
nell’area verde situata di fronte a Piazzale Zendrini, tra la chiesa e il
centro commerciale.
Denso il valore simbolico, una luna crescente e un luna calante
rimandano alle maree che regolano la città lagunare, una sfera sorretta
da mani di bronzo e una colomba della pace ricordano la solidarietà tra
i popoli, i sei buchi della mezza luna indicano i sestrieri veneziani.
Dalla pagina della Nuova Venezia del 4/11/2006
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Cippo di Conterminazione Lagunare
A fianco del ponte sull’Osellino, all’inizio della stradina che percorre
l’argine verso Tessera, vi è un Cippo
in pietra d’Istria che porta inciso il
numero 69 e la data 1791. Si tratta
di uno dei 128 cippi uguali a questo
che la Repubblica di Venezia fece
posizionare lungo un “perimetro”
conterminazione
,
che
doveva
segnare il limite al di là del quale
nessuno era autorizzato a intervenire
per costruire, scavare, coltivare,
piantare ecc. ecc.
O come dicevano nel passato:” … né vi possa usar badile, o zappa, né
piantar, arar, far cavamenti, azzerazioni, o altro, che impedisca il
montar delle acque…”
Un altro Cippo sorge in un canneto presso la foce del fiume Dese. Il
Cippo di Tessera porta il numero 68.
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Cristoforo Sabbadino : poesia
Quanto fur grandi le tue mura il sai, Venetia,
hor come le s’attrovan vedi.
E s’al perielio lor tu non provedi
Diserta e senza mura rimarrai.
Li fiumi e ‘l mar e gl’huomeni tu hai per inimici
E ‘l provi, e non lo credi.
Non tardar, apri gli occhi e muovi i piedi,
che volendol poi far, tu non potrai.
Scaccia i fiumi da te,
le voglie ingorde de gl’huomeni raffrena,
e poscia il mare, restato sol, t’harà obbedita.
Deh non haver orecchie al tuo ben sorde,
perché con gran ragion ti vo’ affermare
ch’il Ciel ti diè nell’acque eterna vita.
22
Bernardino Zendrini : il Testamento
Scritto di sua mano, egli lascia alla
Repubblica le sue carte di pubblico interesse
affinché siano custodite.
… le carte attinenti a cose del Serenissimo Principe, custodite sempre
da me con particolar gelosie e che sono tutte unite riposte in uno degli
armari del camerino sopra del canal Grande della casa che abito, e
sommo desiderio avrei che unite fossero tutte riposte in qualche angolo
della pubblica Secreta.
I miei istrumenti matematici, quadranti e
cannocchiali, che a me non poco hanno
costato, siano venduti, quando vi sia
l’incontro con gli eccellentissimi
riformatori dello Studio di Padova per quella Università … in difetto
stiano presso de miei residuari, se non altro per memoria.
23
Il Passo : tariffe del traghetto - 1853
-
Per gondola grande a due remi della portata di 12 persone, coi
rispettivi bagagli, esclusa qualunque mancia. Centesimi
venticinque per persona.
-
Per dette a due remi come sopra, ad uso di un passeggero,
austriache lire tre.
-
Per li battelli grandi a due remi della portata di dodici persone
coi rispettivi bagagli, esclusa qualunque mancia, per persona
cent.mi venti.
-
Per li battelli piccoli a due remi ad uso di un solo passeggero,
come sopra, lire due.
2007
Progetto di Tito Pamio per il recupero della zona di Passo Campalto
“un sogno, quello di non avere la barriera dell'Osellino tra noi di Campalto e la
Laguna”
24
Il Passo : tariffe per il passaggio del nuovo ponte - 1870
COMUNE DI FAVARO VENETO
TARIFFA
del pedaggio da riscuotersi pel
transito sul nuovo Ponte attraverso
il Fiume Osellino in Campalto,
deliberato dal Consiglio Comunale
di Favaro nella
adunanza il 30
Novembre 1870.
firmato il Sindaco
Giovanni Giacomuzzi
Ecco alcuni esempi di tariffe:
per una carrozza a due cavalli
50 centesimi
per ogni carretto carico
20 centesimi
Per un carro carico a due buoi
25 centesimi
Per ogni passeggero a piedi
3 centesimi
Per ogni somarello carico
5 centesimi
Per ogni somarello non carico
3 centesimi
25
Caterina : testimonianza di una “Latariola”
La mia nonna materna è nata nel 1911. quando aveva 14 anni ha
cominciato ad andare a Venezia a vendere il latte. Si alzava alle 2,30
del mattino perché doveva essere al Passo, in ghebo (posto dove
c’erano le barche) alle 3,00 per partire col barcone verso Venezia. Nel
ghebo, punto d’incontro al mattino, veniva diviso nei bidoni il latte
proveniente dalle stalle di Favaro e Dese. Non era una vita facile perché
quando faceva molto freddo e le acque della Laguna ghiacciavano, per
poter proseguire bisognava rompere il ghiaccio con forconi e badili. In
barca quando il tempo lo permetteva si lavorava a ferri, uncinetto e si
rammendavano i panni. Quando si arrivava a Venezia ogni “latariola”
aveva il suo gruppo di famiglie…
Matteo S.
26
Laboratorio di documentazione storica “Giancarlo Ferracina”
Presso
la
scuola
“Don
Milani”
esiste,
frequentato da scuole e aperto a chiunque ne sia
interessato, il Laboratorio di Documentazione
Storica intitolato a Giancarlo Ferracina, che fu
Direttore Didattico in questa stessa scuola.
Il Laboratorio è curato dall’Associazione “Terra Antica”.
Il Laboratorio si prefigge di documentare alcuni aspetti della vita e
delle attività che si svolgevano nelle comunità a prevalente economia
rurale nella prima metà del novecento.
La raccolta dei documenti è stata riordinata in cinque sezioni:
Sezione A: i mestieri degli uomini, i lavori delle donne; i bambini
Sezione B: i lavori rurali.
Sezione C: la cucina.
Sezione D: la camera da letto.
Sezione E: la cantina
In altri locali dell’edificio sono esposti documenti relativi ad alcuni
aspetti della storia di Campalto.
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Bibliografia
“Per terra …Per acqua” quaderni di documentazione
a cura dell’Associazione TERRA ANTICA
“Laboratorio di Documentazione “G. Ferracina”
Catalogo Guida
a cura dell’Associazione TERRA ANTICA
“Andare a scuola a Campalto”
a cura di D. Canciani e P. Sartori
“C’era una volta Campalto”
a cura di N. Tagliapietre, D. Righetto, M. Agatea
Catalogo della mostra “La Laguna di Venezia”
1966 – 1986
www.ambiente.venezia.it
http://vicario.homeip.net/Arcobaleno
http://gramsci.provincia.venezia.it/
www.comune.venezia.it/
http://qq8venezia.it/
28
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