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Jack La Bolina - Lega Navale Italiana

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Jack La Bolina - Lega Navale Italiana
Jack
La
Bolina
A
Ufficiale di Marina
letterato e scrittore:
un nome caro alla
Lega Navale Italiana
ugusto Vittorio
Vecchj è stato
senza dubbio
una delle personalità
tra le più emblematiche del rinnovamento
culturale successivo all’Unità d’Italia, in particolare per quanto attiene i rapporti dell’uomo con il mare, l’ammodernamento del naviglio
e delle tecniche per trarre da quell’elemento risorse utili.
La sua produzione di letterato, divulgatore,
conferenziere, sperimentatore e tecnico del mare è stata prolifica e si è dispiegata per circa sessanta anni. Chi era costui? Conosciamolo meglio.
Augusto Vittorio Vecchj nasce a Marsiglia il
22 dicembre 1842 ove il padre Candido Augusto Vecchj era emigrato per sposare”secondo le
aspirazioni del suo cuore” Vittoria Della Ripa
nonostante numerosi ostacoli posti dalla famiglia di lei.
La famiglia si trasferisce presto a Parigi ove il
padre scrive per conto di giornali italiani; qui
conosce Giuseppe Mazzini e partecipa alla sollevazione popolare di Parigi, accorre poi a Milano
partecipando alle Cinque Giornate e viene ferito
a Governolo.
Deputato alla Costituente in Roma, su proposta di Garibaldi viene nominato capitano di Stato Maggiore prendendo parte alla difesa della città. Caduta la Repubblica ripara prima in Corsica
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di Luigi Anelli
marzo-aprile 2010
poi a La Spezia dove si
riunirà alla famiglia.
Alla Regia
Scuola di Marina
In questo periodo
con Garibaldi è nata
un’amicizia che durerà
tutta la vita. Nel 1855
la famiglia Vecchj si
trasferisce a Genova per gli esami di ammissione
alla Regia Scuola di Marina del giovane Vittorio
Augusto. È periodo di colera, e la madre del ragazzo, Vittoria, ne rimane vittima.
Si stabiliscono, quindi, a Quarto, in quella Villa Spinola da dove Garibaldi organizzerà la spedizione dei Mille.
Candido Augusto sarà anche lui, con il generale, in Sicilia e poi a Napoli e, per suo conto,
andrà a Londra in cerca di armi. Indomito garibaldino, nonostante l’età avanzata e le cattive
condizioni di salute, partecipa con il grado di colonnello ai combattimenti per la liberazione del
Veneto del 1866, dopo di che, amareggiato, torna nella sua Ascoli Piceno dove morirà il 3 gennaio 1869.
La vita di Vittorio Augusto, che, superati gli
esami, è entrato nella Regia Scuola di Marina, è
quella di un ragazzo educato spartanamente, certo più duramente di quanto egli racconta, dove
gli uomini valgono per quello che sanno mostrare
in coraggio e resistenza fisica e morale.
Conosce l’oceano e i porti dell’America, partecipa, a bordo della fregata Principe Umberto, al-
la battaglia di Lissa del 1866, che sarà per lui
una drammatica esperienza. I fischi della folla
delusa per la sconfitta, al rientro delle navi nel
porto di Ancona, lasceranno il segno nella sua
vita.
Il 15 ottobre del 1870 sposa Honorine Tesauro di Meano che gli darà tre figli: Lucia, Elena e
Vittorio Emanuele Augusto. Nel 1874 prende una
decisione importante e lascia la Marina con il
grado di luogotenente di vascello, perché a suo
vedere, la vita militare mal si concilia con quella
familiare.
Il primo impatto con la vita civile avviene con
le risorse familiari quasi del tutto esaurite, e quindi con l’esigenza di procurarsi un sostentamento
dignitoso ed autonomo; per questo torna per un
breve periodo ad Ascoli Piceno per curare gli affari
di famiglia.
Inizia a scrivere piccoli racconti a tema marinaresco sulla Gazzetta d’Italia, traendo spunto
dalla sua esperienza. Questi racconti, riuniti, formeranno il primo libro dal titolo “Vita di Bordo”
pubblicato nel 1875. E con esso arriverà subito il
successo.
Nasce “Jack La Bolina”
Il timore di un fallimento gli aveva consigliato
di usare uno pseudonimo a cui, in seguito, rinuncerà raramente: Jack La Bolina.
È lo stesso Vittorio Augusto Vecchj a darcene
notizia:”Jack (che in inglese vale Giacomino) è l’appellativo dei marinai anglo-sassoni tra loro come frè
quello tra i genovesi, fratuzzo tra i siciliani. La bolina è un cavo dell’attrezzatura delle vele quadre; ma
non per questo significato lo scelsi tra gli altri cavi
della manovra. In tempi antichi, ma non poi antichissimi, quando ancora vigevano nel codice primitivo del mare le pene corporali, usavasi far correre la
bolina. Il meschino condannato doveva camminare
fra due ranghi di marinari, i quali, brandendo un
cavo della portata di una bolina di gabbia, con esso
lo colpivano sulle nude spalle. Il rovescio di fortuna
che avevo patito io me lo raffiguravo come una bolina a correre”.
Il successo dei primi lavori gli procurarono richieste di collaborazione con numerose riviste: Il
Caffaro, Rivista Contemporanea, Il Fanfulla, La
Nuova Antologia, Rassegna Nazionale, Picenum e
soprattutto la Rivista Marittima con cui collaborerà per oltre mezzo secolo. Fu anche insegnante di
storia, prima a Pavia e poi, nel 1882, all’Accademia Navale di Livorno.
Augusto Vittorio Vecchj, ovvero Jack La Bolina, in una
immagine probabilmente del 1930, due anni prima della sua
scomparsa avvenuta a Forte dei Marmi; in apertura, una
illustrazione di uno dei suoi più celebri romanzi, “Al lago degli
elefanti”
Nel 1882 scrive su incarico dell’editore Nicola
Zanichelli, suo caro amico, una memorabile biografia di Giuseppe Garibaldi che aveva ben conosciuto di persona.
Nel 1885 fu arrestato a Roma per alto tradimento con l’accusa di aver fornito ad un giornalista francese informazioni inerenti la difesa marittima italiana. Tale accusa si rivelò totalmente infondata e la vicenda sarà dallo stesso Vecchj raccontata con dovizia di particolari in “Memorie
Marinaresche” edito nel 1911.
Fra i fondatori della LNI
La sua instancabile attività di scrittore e divulgatore lo porterà ad impegnarsi in prima persona
sia nella fondazione del Reale Yacht Club Italiano
che della Lega Navale Italiana, vedendo in queste
istituzioni il necessario strumento per sensibilizzare il pubblico alle attività navali e all’ecologia
delle acque marittime.
marzo-aprile 2010
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Oltre a scrivere di cose
svolgimento dell’assemblea
militari, è sua la “Storia Gegenerale LNI.
nerale della Marina ItaliaSui racconti e le novelle
na” in tre volumi, la sua atdi Jack La Bolina, i ragazzi
tenzione è rivolta soprattutdelle ultime classi delle
to ai ragazzi per i quali scriscuole elementari del 3° cirve avventure e storie maricolo della città stanno già
naresche. “Al lago degli elelavorando con elaborati e
fanti”, “I giovani eroi del
disegni che saranno anmare” e “Il romanzo di un
ch’essi esposti come omagnegriero” sono la sua migio ad uno scrittore che ha
gliore produzione letteraria.
ancora molto da dire alle
Morirà il 6 settembre 1932
nuove generazioni.
a Forte dei Marmi.
Abbiamo tracciato il
“Quest’uomo della terra
profilo di un personaggio
picena, come amava definirsi
tanto complesso ed interesJack La Bolina, ha un posto di
sante che una mostra da sotutto rilievo nella civiltà del
la non è in grado di definire
mare”, così si è espressa la
compiutamente, ed allora,
La copertina di una pubblicazione di Jack La Bolina
dottoressa Margherita Sorge,
con la collaborazione degli
stampata
nel
1933,
un
anno
dopo
la
sua
morte,
per
i
assessore alla Cultura del costorici Gabriele Cavezzi e
tipi della collana “I libri del mare”, edita dalla Lega
mune di San Benedetto del
Giuseppe Merlini, ed il soNavale Italiana
Tronto, che ha creduto nel
stegno della Fondazione
progetto di una mostra sulla
Cassa di Risparmio di Ascoli
vita e le opere di Vittorio Augusto Vecchj che sarà
Piceno, è in preparazione una monografia su Jack
allestita nel bellissimo spazio della Palazzina AzLa Bolina che, speriamo, vedrà la luce anch’essa
■
zurra da 15 al 31 maggio 2010 in occasione dello
nel prossimo mese di maggio.
La Palazzina Azzurra, costruita a San Benedetto del Tronto negli Anni 30 su progetto di Luigi Onorati, nella quale verrà allestita la
mostra dedicata a Jack La Bolina
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marzo-aprile 2010
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