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MOLECOLE ORGANICHE TOSSICHE CARBAMMATI E INSETTICIDI NATURALI • Molte piante sono in grado di sintetizzare da sole alcune molecole a scopo protettivo, – fine di uccidere o comunque di rendere inattivi gli insetti. • I chimici sono riusciti a isolare alcuni di questi composti che pertanto possono essere impiegati nel controllo degli insetti in altri contesti. – Ne sono esempi la nicotina, il rotenone. • Le piretrine rappresentano un gruppo di «pesticidi naturali» utilizzati dall'uomo per secoli. – I composti d'origine sono stati ottenuti dai fiori di alcune specie di crisantemo. CARBAMMATI E INSETTICIDI NATURALI • Le piretrine, sono state impiegate ai tempi di Napoleone nel controllo dei pidocchi del corpo. • Esse vengono in genere considerate insetticidi sicuri – al pari degli organofosforati, paralizzano gli insetti che in genere non rimangono uccisi. • Purtroppo questi composti risultano instabili alla luce solare; – per tale ragione, attualmente, i chimici hanno sviluppato insetticidi sintetici piretroidi più stabili all'aperto. ERBICIDI • Gli erbicidi sono sostanze chimiche che distruggono le piante. – Vengono in genere impiegati per eliminare la gramigna (le malerbe, erbe incolte) senza danneggiare le piante coltivate (diserbanti); – per esempio, sono utilizzati per eliminare le piante erbacee a foglia larga, che infestano i prati, senza ledere le altre erbe. • Nella prima metà di questo secolo, sono stati impiegati come erbicidi molti composti inorganici, – in modo particolare l'arsenito di sodio (Na3As03), il clorato di sodio e il solfato di rame (CuS04). ERBICIDI • Successivamente, i derivati organici dell'arsenico sostituirono i suoi composti inorganici – meno tossici per i mammiferi. • Gli erbicidi inorganici e organometallici – sono stati in genere eliminati a causa della loro persistenza nel suolo così che attualmente, in commercio, – prevalgono gli erbicidi organici. • La loro efficacia – sono molto più tossici verso alcuni tipi di piante che non verso altre, – il loro impiego risulta molto più selettivo in quanto capaci di eliminare le prime lasciando indenni le seconde. ERBICIDI Erbicidi triazinici • Il più noto fra i membri di questo gruppo è l'atrazina, – un diserbante introdotto nel 1958 e utilizzato in quantità massive per distruggere le erbe infestanti nei campi di grano. – Vietato l’uso dal 1992 per i suoi effetti tossici. ERBICIDI • Altri erbicidi organici • In alcune regioni dove è intensa la coltivazione della soia e dei cereali, l’atrazina • ha lasciato il posto, al metolacloro, – derivato dell'acido cloroacetico (ClCH2COOH) in cui il gruppo -OH è sostituito da un gruppo amminico: • Tale composto si degrada nell'ambiente per azione della luce solare e dell'acqua. ERBICIDI • Altri erbicidi organici • Un'altro erbicida alquanto noto è il paraquat, – che ha acquisito una certa fama per il suo impiego nella distruzione delle coltivazioni di marijuana. • La terminazione -quat del suo nome: – contiene atomi di azoto quaternario nella sua struttura; questi atomi di azoto ionico rendono idrosolubile la sostanza. • Il paraquat è un erbicida che agisce nella fase di pregermogliazione: – viene impiegato per eliminare le erbe infestanti dai campi prima che spuntino in primavera. ERBICIDI Erbicidi fenossialifatici • Questi diserbanti sono stati introdotti al termine della seconda guerra mondiale. • Dal punto di vista ambientale, i sottoprodotti di queste sostanze destano maggiori preoccupazioni degli erbicidi stessi. • l'acido fenossiacetico, C6H5-O-CH2COOH, è un composto intermedio nella produzione degli erbicidi veri e propri. ERBICIDI Erbicidi fenossialifatici • Negli erbicidi commerciali, alcuni degli altri cinque atomi di idrogeno dell'anello benzenico contenuto nell'acido fenossiacetico sono sostituiti da atomi di cloro. DIOSSINE Contaminazione da diossina degli erbicidi e dei protettivi per legno • la sintesi industriale del • 2,4,5-T (acido 2,4,5-triclorofenossiacetico) iniziava dal 2,4,5-triclorofenolo, prodotto facendo reagire l'NaOH con il tetraclorobenzene. • Sfortunatamente, durante la reazione di produzione del fenolo dal tetraclorobenzene si verifica una reazione collaterale che trasforma una piccolissima frazione del triclorofenolo in «diossina ». • In questa reazione, due anioni triclorofenossilici reagiscono fra loro con la conseguente eliminazione di due ioni cloro: DIOSSINE Contaminazione da diossina degli erbicidi e dei protettivi per legno • In questo processo si forma un nuovo anello a sei elementi che lega i due anelli benzenici clorurati. • L'anello centrale ha due atomi di ossigeno collocati in posizione para l'uno opposto all'altro, come si riscontra nella semplice molecola della 1-4-diossina o paradiossina (p-diossina). DIOSSINE • La tetraclorodibenzo- p-diossina, è ormai divenuta comunemente nota semplicemente come «diossina» ritenuta come la più tossica di una classe di composti correlati. • La reazione collaterale che produce la diossina – una «reazione del secondo ordine rispetto al clorofenossido», • cioè la velocità della reazione dipende dal quadrato della concentrazione dello ione. – il tasso di produzione della diossina aumenta in modo impressionante con l'innalzarsi della concentrazione dello ione clorofenossido di partenza; – la velocità di questa reazione collaterale aumenta rapidamente con l'incremento della temperatura. DIOSSINE • Il grado di contaminazione del triclorofenolo, – e di conseguenza dell'erbicida da parte del sottoprodotto diossina • può essere ridotte al minimo – controllando la concentrazione e la temperatura durante la preparazione del triclorofenolo di partenza. DIOSSINE • Famosa è stata la contaminazione ambientale da diossina avvenuta nel 1976 a Seveso • in seguito alla esplosione di una industria chimica in cui si produceva • 2,4,5-triclorofenolo dal tetraclorobenzene per reazione con la base NaOH. • In quella occasione la reazione non fu completamente arrestata prima della chiusura delle attività per il fine settimana. DIOSSINE • La reazione pertanto procedette senza controllo sprigionando come conseguenza un calore tale da provocare l'esplosione. • Dato che il fenolo era stato scaldato ad elevate temperature, – si produsse una notevole quantità di diossina (alcuni kilogrammi) che contaminò l'ambiente e fu accertata come responsabile della morte di numerose forme di vita sia della flora che della fauna circostante l'insediamento industriale. DIOSSINE • Benché un numero consistente di individui, sia adulti che bambini, fossero venuti a contatto con la sostanza chimica in seguito alla esplosione, – per molti anni non si sono riscontrati effetti gravi sulla salute. • Studi nel tempo – hanno tuttavia evidenziato un innalzamento della incidenza dei tumori nella popolazione che viveva nelle zone più esposte alla diossina sprigionata con l'esplosione DIOSSINE • esistono 75 differenti composti clorurati della dibenzo-p-diossina, – tenendo presenti tutte le possibili combinazioni esistenti per un numero di atomi di loro variabile da uno a otto – e data l'esistenza di un certo numero di isomeri per la maggior parte di questi otto tipi. • Tutti i congeneri delle diossine sono planari, – tutti gli atomi di carbonio, di ossigeno, di idrogeno e di cloro di questi composti giacciono sullo stesso piano. DIOSSINE Altre fonti di diossine • I clorofenoli trovano impiego, – oltre che come materiale di partenza per la produzione degli erbicidi, – anche come conservativi del legno (fungicidi) • In particolare, alcuni isomeri del triclorofenolo e del tetraclorofenolo – sono commercializzati come conservativi del legno. • Il più comune di tali prodotti, in uso sin dal 1936, è il pentaclorofenolo (PCP) – in questo composto tutti gli atomi di idrogeno del benzene sono sostituiti con atomi di cloro. DIOSSINE • Il PCP commerciale non è un pentaclorofenolo puro – ma è contaminato in modo significativo (circa il 20%) da 2,3,4,6-tetraclorofenolo. • se il legno trattato con questi conservanti viene bruciato, – una piccola frazione dei clorofenoli può reagire eliminando RCI e producendo di conseguenza membri della famiglia clorurata delle diossine. • Si assiste pertanto alla produzione di ottaclorodibenzo-p-diossina, OCDD, – un sottoprodotto indesiderato che si sviluppa nella combustione a basse temperature dei prodotti del pentaclorofenolo: DIOSSINE • Oltre alle fonti clorofenoliche – le diossine possono inquinare l'ambiente come sottoprodotti originati da molti altri processi. • Anche molti tipi di combustione, fra cui quella degli inceneritori, – sprigionano nell'ambiente vari congeneri della famiglia delle diossine; • questi composti chimici si generano come sottoprodotti minori delle reazioni del cloro e della materia organica durante la combustione. DIOSSINE • la produzione della diossina è inevitabile ogni qualvolta avviene una combustione di materia organica in presenza di cloro, – a meno che non vengano prese le dovute misure per assicurare una combustione completa usando temperature di fiamma estremamente elevate. • In molti campioni ambientali di prodotti della combustione vengono individuati numerosi e differenti congeneri della diossina, tutti in quantità apprezzabili. – I più comuni sono spesso i congeneri con un numero relativamente elevato di sostituenti del cloro. DIOSSINE • Conseguenza della loro diffusa presenza ambientale e della loro lipofilicità – tendenza a dissolversi nei grassi – bioaccumulano • Più del 90% della esposizione umana alla diossina è da attribuire agli alimenti ingeriti, – in particolare la carne, il pesce e i latticini. PCB PCB (policloro-difenili) • un gruppo di sostanze chimiche organoclorurate – che sono divenute un grave problema ambientale negli anni '80-'90. • Non sono pesticidi veri e propri, – trovano un'ampia varietà di applicazioni nella società moderna per altre proprietà. • Dalla fine degli anni '50 è stato prodotto oltre un milione di tonnellate di PCB. PCB • Come molti altri organoclorurati, – queste sostanze sono assai persistenti nell'ambiente e si bioaccumulano nei sistemi viventi. • In seguito al loro uso indiscriminato, – essi sono divenuti uno dei principali inquinanti ambientali in molte zone del mondo. • Sia per la loro tossicità che per quella dei loro contaminanti furanici, i PCB presenti nell'ambiente – sono diventati causa di preoccupazione per il loro potenziale impatto sulla salute umana, – in modo particolare sulla crescita e lo sviluppo dell'uomo. PCB Struttura chimica • Il benzene, pur essendo un composto notevolmente stabile, – se esposto a temperature molto elevate può scindere i legami carbonio-idrogeno. • Questo fatto viene sfruttato commercialmente scaldando il benzene a 750°C, in presenza di piombo come catalizzatore, così da formare difenili: – una molecola in cui due anelli benzenici sono uniti da un legame singolo formato tra due atomi di carbonio, ciascuno dei quali ha perso l'atomo di idrogeno: PCB Struttura chimica • Come per il benzene, i difenili vengono fatti reagire con Cl2 in presenza di cloruro ferrico come catalizzatore – alcuni degli atomi di idrogeno vengono sostituiti da cloro. • Quanto maggiore è la quantità di cloro presente all'inizio della reazione – più lunga la durata della reazione stessa, – tanto maggiore il grado di clorurazione della molecola difenilica. • I prodotti della reazione sono difenili policlorurati, ( PCB) – La reazione fra difenili e cloro produce una miscela di molti dei 209 congeneri della famiglia dei PCB; PCB • Tutti i PCB sono praticamente insolubili in acqua mentre sono solubili in mezzi idrofobi come le sostanze grasse • Commercialmente i PCB furono ben accolti – – – – perché sono liquidi chimicamente inerti difficili da bruciare, hanno ridotta pressione di vapore sono ottimi isolanti elettrici. PCB Proprio in virtù di tali caratteristiche, – i PCB sono stati ampiamente impiegati come fluidi refrigeranti nei trasformatori elettrici e nei condensatori. Successivamente sono stati utilizzati anche come • plastificanti, – agenti impiegati per dare maggior consistenza e sostenere altri materiali più flessibili quali i prodotti in PVC nella carta copiativa • • • • come solventi disinchiostranti nel riciclaggio della carta dei giornali; come liquidi conduttori del calore nei macchinari; come impermeabilizzanti e per molti altri impieghi. PCB • A causa della loro stabilità e del largo impiego, insieme alla loro discarica incontrollata, – i PCB sono ben presto divenuti inquinanti ambientali diffusi e persistenti. • Quando sono state riconosciute le proprietà di accumulo e gli effetti dannosi di questi composti, – è stato prontamente interrotto il loro uso aperto, cioè un impiego a distribuzione incontrollata. PCB • Se liberati nell'ambiente, • i PCB persistono per anni a causa della loro resistenza all'azione degli agenti chimici o biologici. • Benché la loro idrosolubilità sia estremamente debole, – le piccolissime quantità di PCB presenti sulla superficie delle acque si volatilizzano costantemente – depositandosi di nuovo sulla terra o sull'acqua dopo essere stati trasportati nell'aria per alcuni giorni. • In virtù di tali meccanismi, i PCB sono presenti in tutto il mondo PCB • L'esposizione dei PCB a temperature elevate, in presenza di una sorgente di ossigeno, – può causare la produzione di piccole quantità di dibenzofurani. – che presentano una struttura simile a quella delle diossine, dalle quali differiscono per la perdita di un ossigeno nell'anello centrale. • L'anello base del furano: PCB • I dibenzofurani (DF): PCB • i PCB non presentano una tossicità estremamente acuta per l'uomo • La reazione più frequente dovuta all'esposizione a tali sostanze è la cloracne, – una eruzione cutanea acneiforme, persistente, deturpante e dolorosa • I PCB rappresentano un problema – per la tossicità che manifestano a carico della sfera riproduttiva dell'uomo e degli animali, – ritardi della crescita PCB • I risultati dei test eseguiti sugli animali – indicano che la tossicità delle diossine, dei furani e dei PCB dipende dal grado e dal modello delle clorosostituzioni. • le diossine molto tossiche – sono quelle che possiedono tre o quattro atomi di cloro in beta – e pochi o nessun atomo di cloro in alfa. PCB • Il composto più tossico risulta il 2,3,7,8TCDD, – che ha il massimo numero (quattro) di atomi di cloro nei carboni beta e nessun cloro in alfa. PCB • La diossina completamente clorurata: la ottaclorodibenzo-p-diossina (OCDD), – presenta una tossicità estremamente bassa dato che gli atomi di cloro occupano tutte le posizioni alfa. PCB • Nell'uomo, i furani altamente clorurati, le diossine e i PCB – si accumulano nei tessuti adiposi e non sono metabolizzati né escreti con facilità. • il grado di questa persistenza è da attribuire alla loro struttura: – solo pochissimi di tali composti contengono infatti atomi di idrogeno su coppie adiacenti di carboni, • a cui possono essere facilmente aggiunti gruppi ossidrilici (-OH) nelle reazioni biochimiche necessarie per la loro eliminazione • i composti con pochi atomi di cloro – contengono sempre una o più coppie di atomi di idrogeno adiacenti – così che tendono ad essere escreti piuttosto che accumulati per lunghi periodi di tempo. IPA Idrocarburi Policiclici Aromatici • Il termine IPA è l’acronimo di Idrocarburi Policiclici Aromatici, – una classe numerosa di composti organici tutti caratterizzati strutturalmente dalla presenza di due o più anelli aromatici condensati fra loro. • L’IPA più semplice dal punto di vista strutturale è il naftalene, – un composto a due anelli che come inquinante aerodisperso si trova per la maggior parte in forma gassosa a temperatura ambiente. IPA Idrocarburi Policiclici Aromatici • Gli IPA costituiti da tre a cinque anelli – possono essere presenti sia come gas che come particolato, • quelli caratterizzati da cinque o più anelli – tendono a presentarsi per lo più in forma solida. • All’aumentare del peso molecolare – decresce la volatilità e la già bassa solubilità in acqua, – mentre cresce il punto di ebollizione e di fusione. • Nella forma più pura gli IPA si presentano solidi e trasparenti, oppure bianchi o di un colore che va dal giallo chiaro al verde pallido. IPA Idrocarburi Policiclici Aromatici I vari IPA variano fra loro sia per le diverse fonti ambientali che per le caratteristiche chimiche. • Si formano nel corso delle combustioni incomplete di prodotti organici come il carbone, il petrolio, il gas o i rifiuti; • molti vengono utilizzati per condurre delle ricerche • alcuni vengono sintetizzati artificialmente; • in alcuni casi si impiegano nella produzione – – – – di coloranti, plastiche, pesticidi medicinali. IPA Idrocarburi Policiclici Aromatici Reattività • La differenza di reattività delle varie posizioni aumenta all’aumentare del numero di anelli. • le posizioni relative degli anelli condensati degli IPA – svolgono un ruolo importante nel determinarne il livello di potenzialità cancerogena negli animali da esperimento. • Gli IPA rappresentano gli agenti cancerogeni più potenti – possiedono una regione di recesso (bay region) formata da una ramificazione nella sequenza di atomi degli anelli benzenici che conferisce elevata reattività biochimica CONCLUDENDO…… • Molte sostanze oggi utilizzate devono ancora essere accuratamente testate circa gli effetti tossici sull’uomo e sugli animali • Occorre una valutazione delle possibilità di sostituire le sostanze più pericolose con altre che lo siano meno • Nulla si sa riguardo gli effetti derivanti dall’esposizione combinata di centinaia di composti chimici • È importante tutelare i soggetti più a rischio • È importante anche una rieducazione del cittadino