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Legambiente mette i paletti “Sito Amazon a impatto zero”

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Legambiente mette i paletti “Sito Amazon a impatto zero”
12345
40 .Novara e provincia
STAMPA
.LA
DOMENICA 29 MAGGIO 2016
DA NOVARA A BIELLA E VERCELLI, LE AMMINISTRAZIONI SI CONTENDONO IL NUOVO POLO DELL’AZIENDA
Legambiente mette i paletti
“Sito Amazon a impatto zero”
La richiesta alla Regione: “Escludete le aree agricole come Agognate”
In aula
I giudici
hanno
respinto
la richiesta
di una perizia psichiatrica
avanzata
dal difensore. L’uomo
è già
in carcere
ELISABETTA FAGNOLA
NOVARA
Gli spazi ci sono: aree industriali ancora da completare,
capannoni abbandonati da recuperare. E la lista delle amministrazioni interessate a
ospitare il nuovo polo logistico di Amazon in Piemonte si
allunga: oltre al Comune di
Novara con l’avversato progetto di un nuovo polo logistico ad Agognate, «congelato»
sotto elezioni, si sono fatti
avanti più o meno apertamente la Provincia e il Comune di
Biella, il comune di Carisio nel
Vercellese, San Pietro Mosezzo nel Novarese, ognuno con
le proprie aree industriali già
tracciate nel piano regolatore.
NOVARA, ANCHE IL NONNO VITTIMA DELLE VIOLENZE
Botte ai genitori per la droga
Condannato a quattro anni
Un confronto pubblico
Per questo Legambiente Piemonte ha messo nero su bianco una richiesta, inoltrata alla
Regione: l’associazione ambientalista sa che il colosso
americano di commercio on
line potrebbe portare «centinaia di posti di lavoro». Ma
chiede regole per la scelta del
luogo, «un’appropriata valutazione del consumo di suolo e
dell’impatto ambientale»
spiega il presidente Fabio Dovana. Invita Regione e Comuni interessati a un confronto
pubblico per scegliere il posto
giusto: un’area industriale dismessa da recuperare, uno
spazio già previsto dal piano
regolatore, meglio se di proprietà pubblica, in cambio di
compensazioni ambientali. In
ogni caso, no all’uso di terreni
agricoli, come quello di Agognate, nella zona ovest di Novara, individuato invece dal
Comune come lo spazio adatto al nuovo polo logistico.
A caccia di 100mila metri
L’immobiliare Vailog, la società che vorrebbe realizzare il
polo di Agognate su 300mila
metri quadrati, ha risposto all’appello di Amazon proponendone al colosso americano
circa 100mila. «Ribadiamo il
nostro no al consumo di terreno agricolo prezioso - precisa
Marzia De Marchi, vice presidente Legambiente Novara -.
Non diciamo no ad Amazon,
Il primo polo logistico di Amazon a Castel San Giovanni, nel Piacentino
nessuno nega che il territorio
abbia bisogno di posti di lavoro,
ma non bisogna nascondersi
dietro a questa necessità per
costruire altre cattedrali nel
deserto». Gli spazi ci sono, precisa: «A Sant’Agabio abbiamo
aree industriali dismesse che
vanno recuperate, almeno si
provi a vedere se sono adatte. Il
sindaco di San Pietro Mosezzo
ha confermato che nell’area industriale del Comune ci sono
ancora spazi utilizzabili. E ce ne
sono anche nelle altre province,
a pochi chilometri da noi».
Un calvario di otto anni per i
due genitori. Il giovane chiedeva di continuo soldi, soprattutto per la droga e, in caso di rifiuto, non esitava ad alzare le mani e mettere a soqquadro l’intero appartamento: «Spacco tutto», diceva.
Nemmeno l’arresto, e i sei
mesi in comunità, erano serviti a cambiare la situazione:
una volta uscito, aveva ricominciato a chiedere denaro.
L’ultima volta anche il giorno
dell’apertura del processo.
Accusato di estorsione e maltrattamenti in famiglia, Marco D’A., 36 anni, attualmente
detenuto, è stato condannato
a 4 anni e 2 mesi di carcere e
1.500 euro di multa.
Una vita scandita dalla paura quella raccontata in aula
dalla mamma dell’imputato:
«Prima era un ragazzo nor-
male. Poi improvvisamente è
cambiato». Padre, madre e anche il nonno, erano ostaggi di
quel ragazzo che spesso diventava violento. Proprio per quei
suoi comportamenti era stato
allontanato e per un certo periodo era stato ospite di una comunità di recupero. Tornato a
casa, dove era stato accolto
nuovamente dalla famiglia,
«ha ripreso come prima – ha
detto la mamma –. Si chiude in
camera, abbassa la tapparella
e rimane lì anche un paio d’ore.
Non so cosa fa. Anche in tempi
più recenti è stato male, abbiamo chiamato l’ambulanza». Il
legale dell’imputato, l’avvocato
Elisabetta Lombi, ha tentato la
carta della perizia psichiatrica,
respinta dai giudici. E ha sostenuto la tesi della ridotta capacitò di agire e volere.
[M.BEN.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
Gli altri «candidati»
Borgomanero
Nessuna prova che spacciassero
Assolti gli amici del pusher
1 Tutto era iniziato con una denuncia per stalking.
La donna, nel parlare coi carabinieri delle continue minacce che subiva dall’ex compagno albanese, aveva
aggiunto: «So che lui e altri suoi connazionali e conoscenti gestiscono un giro di cocaina a Borgomanero».
Via dunque a controlli, pedinamenti, e poi al processo.
Nulla di provato, però, secondo il Tribunale di Novara,
che ha assolto Alessandro Fornara, 22 anni, di Maggiora, e Denis Doci, albanese di 26 anni, domiciliato a
Gozzano: erano accusati di aver accompagnato il pusher Besmir Doci (giudicato separatamente) agli appuntamenti coi consumatori di droga, ricevendone in
cambio denaro o cocaina. Con loro a processo anche
Yassine Mounadi, 28 anni, marocchino di Suno, accusato di aver venduto al pusher una pistola semiautomatica. Per tutti il pm aveva chiesto 2 anni di reclusione. Il giudice ha accolto le tesi dei difensori, gli avvocati Federico Celano e Fabrizio Cardinali.
[M.BEN.]
Nei mesi scorsi il presidente
della Provincia di Biella, Emanuele Ramella Pralungo, si era
esposto senza mezzi termini:
«Invito dirigenti e manager a
considerare il nostro territorio», dove ad esempio resta da
utilizzare l’area di Verrone che
doveva ospitare la «Città del
mobile» di Aiazzone. Così anche il sindaco di Carisio, nel
Vercellese: l’area in questo caso
è però privata, da 220mila metri quadri, vicino all’autostrada
Torino-Milano e alla ferrovia ad
alta velocità. «Non siamo certo
noi a decidere quale sia il posto
giusto - precisa Giampiero Godio per Legambiente Vercelli chiediamo però che insieme alla Regione, ente super partes, si
scelgano dei criteri: no ad aree
agricole, si al recupero di spazi
industriali, meglio se pubblici,
così che gli incassi ricadano sui
nostri territori».
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
In breve
Brindisi
Investe un poliziotto
Novarese nei guai
1 Un
quarantenne residente in provincia di Novara,
Alberto Giovanni Franchi, è
stato arrestato venerdì pomeriggio a Brindisi, lungo la
statale 379, per tentato omicidio e resistenza a pubblico
ufficiale. Allo svincolo di
Ostuni una pattuglia della
polizia stradale aveva intimato l’alt alla sua Peugeot
208 che procedeva a velocità
sostenuta. Il conducente, per
tutta risposta, ha aumentato
la velocità ed è scappato. Inseguito da una seconda pattuglia, una volta fermato, anziché spegnere il motore, ha
ingranato la marcia e investito il poliziotto. È stato blocca-
LA DONNA HA RACCONTATO DI ESSERE VITTIMA DI INSULTI E MINACCE
In cinque mesi 700 telefonate all’ex compagna
Il pm chiede la condanna a otto mesi per stalking
NOVARA, A TORRION QUARTARA
Il quartiere tappezzato dalle fotocopie
1 Notte di atti vandalici in piazza Montalenti in frazione Torrion
Quartara a Novara. Oltre all’abbandono di rifiuti davanti alla chiesa,
segnalato più volte dai residenti, tra sabato e domenica i muri sono
stati tappezzati con decine di fotografie fotocopiate. Non sono stati
risparmiati nemmeno il murale che ricorda l’opera di Keith Haring all’esterno della scuola materna e il monumento ai Caduti.
[R. L.]
Quasi 700 contatti telefonici
in cinque mesi. Le telefonava
più volte le settimana, in alcuni giorni anche 20 volte. Una
vera e propria persecuzione
quella denunciata un paio
d’anni fa da una donna novarese che aveva interrotto la
relazione col compagno, padre di sua figlia.
Ora il pm Cristina Truffi ha
chiesto la condanna a 8 mesi
di reclusione per Massimiliano T., 42 anni. Inizialmente a
processo per esercizio arbitrario delle propria ragioni e
ingiurie («La chiamavo solo
perché volevo sapere come
stava nostra figlia»), ora la
Procura gli contesta un’accusa più grave, lo stalking. Lo fa
La denuncia due anni fa
proprio sulla base dei quasi 700
contatti telefonici con l’ex. La
donna in aula: «Avevo paura
per me e mia figlia. Quando ci
siamo lasciati, nell’aprile 2010,
lui ci seguiva ovunque. Mi insultava e minacciava: non voleva
che frequentassi altre persone». «In alcuni giorni - ha detto
ancora la vittima - ricevevo fino
a 20 telefonate. Una volta io e
mia figlia eravamo alle giostre,
non avevo sentito il cellulare.
Quando l’ho ripreso avevo decine di chiamate». Le amiche della donna: «Nel 2010 eravamo in
vacanza assieme. Lui chiamava
spesso e, se anche la bimba dormiva, voleva che fosse svegliata». Le molestie avrebbero riguardato anche l’ex suocera
to dopo una corsa di due chilometri.
[M.BEN.]
Ghemme
Ambulante accusato
di truffa e rapina
1 La
denuncia di un commerciante alessandrino, che
aveva venduto il suo bar per un
affare poi rivelatosi una truffa,
ha portato sul banco degli imputati a Novara, con l’accusa
di rapina, Roberto Carta, 50
anni, ambulante di Ghemme. Il
12 agosto 2012 era stato fissato
un appuntamento al casello
della A4 a Biandrate: la vittima era salita in auto con Carta
e altre due persone. In campagna era spuntata anche una pistola. E, alla fine, i soldi del
commerciante di Alessandria
erano spariti.
[M.BEN.]
dell’imputato: «A volte - ha detto la pensionata - mia nipote
stava con me. Lui si piazzava al
campanello di casa e mi tempestava di telefonate. Voleva vedere la figlia. Sono dovute intervenire le forze dell’ordine». Le telefonate erano terminate solo
dopo la denuncia alla polizia.
«Volevo vedere mia figlia»
L’imputato, difeso dall’avvocato
Valentina Ponchiroli, ha negato
dicendo che era l’ex a non permettergli di avere contatti con
la bambina: «Non ho mai molestato, pedinato o importunato
la mia convivente. Le telefonate
erano solo per sapere come stava nostra figlia. Quando le telefonavo, la mia ex diceva sempre
che era impegnata, di richiamarla più tardi. Lo facevo e lei
rimandava sempre. Ecco perché ci sono anche più chiamate
nella stessa giornata». Il difensore ha chiesto l’assoluzione.
Sentenza a fine luglio. [M. BEN.]
12BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI
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