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Presentazione di PowerPoint
IL MEDICO DI
MEDICINA
GENERALE
E LE EMORROIDI
Dr Giovanni PAGANA ‘06
Medico di Famiglia FIMMG - METIS
SOMMARIO
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Definizione
Epidemiologia
Presentazione Clinica
Esame clinico
Emorroidi esterne
Emorroidi interne
Decorso
Complicazioni
Diagnosi differenziale
Patogenesi
Prevenzione
Terapia
DEFINIZIONE
Sono varicosità del plesso venoso ano-rettale
(definizione semplice).
Etimologicamente “emorroide” significa perdita di
sangue.
C’è comunicazione fra sistema venoso portale e
venoso sistemico.
Hanno tendenza a dilatarsi e formare un plesso
tortuoso.
Si distinguono in emorroidi interne ed esterne.
EPIDEMIOLOGIA
LA MALATTIA EMORROIDARIA
sintomatica è presente nel 10% della
popolazione sopra i 50 anni (1 su 4).
• E’ una malattia sociale con costi non
indifferenti.
• E’ poco comune al di sotto dei 25 anni.
PRESENTAZIONE CLINICA
Le emorroidi si distinguono in:
• E. interne (al di sopra della linea dentata)
Sono ricoperte da epitelio colonnare
Vengono classificate in grado al prolasso.
• E. esterne (distali alla linea dentata)
Sono ricoperte dal derma anale.
ESAME CLINICO
• Paziente in decubito laterale sinistro
(posizione di Sims).
• Ispezione completa con una buona luce della
regione perianale.
• Divaricazione dei glutei:
ragadi, e. esterne, pliche cutanee, dermatite.
• Esplorazione rettale
(rassicurare su sintomi dolorosi):
tono sfinteriale, carcinoma del retto, ascesso.
EMORROIDI ESTERNE
Le emorroidi esterne (vere)
sono di raro riscontro
Prima si faceva confusione classificando
come emorroidi esterne
le interne prolassate all’esterno
EMORROIDI INTERNE
(SINTOMI)
Sanguinamento (sintomo più comune)
Si ha sangue brillante che vernicia le feci
o solo la carta igienica
Prolasso o protrusione
Si ha un senso di corpo estraneo o senso di bagnato
o prurito (causata dal muco della mucosa rettale)
Parafisiologico
DECORSO
• La maggior parte dei sintomi delle
emorroidi si risolvono spontaneamente
senza alcun trattamento entro qualche
giorno o qualche settimana.
• Nella maggior parte dei pazienti i sintomi
diventano ricorrenti.
COMPLICAZIONI
• Tromboflebite
• Ragade anale
• Anemizzazione
(elemento importante per l’indicazione chirurgica)
• Prolasso: ulcerazione
sepsi
strangolamento (rarissimo)
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Sia i pazienti che i medici tendono ad attribuire alle
“emorroidi” i segni e i sintomi di qualsiasi disturbo
anorettale senza un’adeguata ricerca di altre cause.
La semplicistica diagnosi di “emorroidi” viene
avvalorata da:
1. Industria multimiliardaria dei prodotti
antiemorroidari da banco.
2. Sottoutilizzazione della pratica dell’ispezione
anorettale.
Nei pazienti con diagnosi erronea di emorroidi si verifica un
ritardo di diagnosi che per i malati con cancro del retto o
dell’ano può essere fatale.
DIAGNOSI DIFFERENZIALE
Bisogna farla con:
1. Ragade anale (estremamente dolorosa e difficoltà all’esplorazione)
2. Ascesso
3. Fistola
4. Poliposi del colon e del sigma
5. Adenocarcinoma rettale
6. Carcinoma epidermoide anale
7. Condilomi
8. Prurito anale
9. Proctalgia fugace (dovuta solitamente all’ulcera solitaria del retto)
10. Prolasso rettale (se è completo)
11. Tumori dello scavo pelvico, delle ovaie, della prostata
PATOGENESI
La teoria più accreditata modernamente sostiene che c’è
uno scivolamento verso il basso di una parte della
mucosa rettale.
Gli apparati emorroidari interni sono progressivamente
spostati verso l’esterno e, quando la rete di tessuto
connettivo sottostante viene lesa, si dilatano.
Una delle cause risulta essere la cattiva abitudine igienica
del paziente che non aspetta il fisiologico stimolo
defecatorio, dovuto al riempimento dell’ampolla rettale,
ma effettua sforzi defecatori su un’ampolla parzialmente
vuota.
La stipsi causata da una dieta ad alto consumo di grassi e
povera di fibre e pochi liquidi.
Gravidanza.
PREVENZIONE
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Cura della stipsi aggiungendo alla dieta:
pane integrale, biscotti alla crusca, verdure (spinaci, scarola,
indivia), insalata verde, patate , carote, fagiolini, asparagi finocchi,
olio d’oliva crudo, frutta molto matura o cotta, frutta sciroppata,
prugne.
bere fuori pasto (acqua, spremute).
formaggi magri, latte scremato.
carne magra (alla griglia, arrosto, bollita).
pesci, prosciutto crudo.
uova sode o alla coque (1-2 a sett.).
yoghurt magri 2 al dì.
marmellate, miele.
crusken 2 – 4 bust/die in latte, thè, orzo.
PREVENZIONE
• Non imprimere sforzi defecatori senza
stimolo.
• Non reprimere lo stimolo defecatorio.
• Defecare allo stesso orario e nei momenti
tranquilli.
• Attività fisica regolare.
TERAPIA
Si deve fare solo nella malattia
emorroidaria complicata e quindi sintomatica:
 Dolore
 Sanguinamento
 Etc.
TERAPIA
Scopo della terapia è di alleviare i sintomi
permettendo la guarigione spontanea
• Il trattamento non riduce
necessariamente il rigonfiamento
venoso
• La maggior parte risponde alla terapia
conservativa
TERAPIA
Non è azzardato affermare che chi soffre
d’emorroidi conosca più del proprio medico le
varie preparazioni commerciali necessarie ad
alleviare i sintomi della malattia.
Ma supposte, unguenti, pomate dopo un iniziale,
breve, periodo di benessere perdono molto della
loro efficacia, tanto da dover essere continuamente
sostituite.
TERAPIA DEGLI EPISODI ACUTI
1.
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1.
2.
3.
Farmaci comunemente utilizzati:
Venotropi (diosmina, etc.) (DUBBIO VANTAGGIO).
Creme o supposte essenzialmente anestetiche topiche, con effetto limitato
nel tempo, con poche differenze l’una dall’altra:
Cortison chemicetina antiemorroidale, Lasonil H antiemorroidario,
Proctosedyl, Ultraproct, Xyloproct, Doxiproct, Etaproctene
(alcuni di questi preparati contengono la benzocaina che è prudente evitare
per non correre il rischio di sensibilizzazione a questo gruppo di
medicamenti).
Steroidi in crema o schiuma (idrocortisone).
(L’UNICA INDICATA NELL’ATTACCO ACUTO)
Antinfiammatori per via generale in alcuni casi (FANS).
Altri provvedimenti:
Semicupi 3 volte al di 15-20 minuti con acqua tiepida.
Ammorbidenti delle feci se dure.
Igiene intima che allontana i residui fecali irritanti dalla regione anale che
però deve essere misurata perchè anche l'eccessivo lavaggio quotidiano può‘
essere nocivo per l' insorgenza di intolleranza ai detergenti utilizzati.
TERAPIA: PRESIDI FISICI
• Annullamento della pressione diretta:
scompare il dolore
(trovare la posizione più adatta).
• Uso dell’anello gonfiabile
per i pazienti che devono stare seduti a
lungo.
TERAPIA: CONCLUSIONI
E’ ragionevole prolungare una terapia medica
sintomatica per non oltre i 10 giorni.
Se non vi è remissione inviare senza alcun
indugio il paziente dallo specialista chirurgo
colo-rettale.
GRAZIE PER LA CORTESE
ATTENZIONE !!!
Dr Giovanni PAGANA ’06
Medico di famiglia FIMMG – METIS
Animatore di formazione
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