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PROVVEDIMENTO 17131 A 357 – TELE2/TIM-VODAFONE-WIND 03/08/07 Elsa Deimichei LA DENUNCIA Tele2 Italia S.p.A. denuncia all’ AGCM un presunto caso di abuso di posizione dominante da parte di Telecom Italia Mobile S.p.A. e Vodafone Omnitel N.V. (aprile 2004) e in seguito di Wind Telecomunicazioni S.p.A (dicembre 2004). I tre gestori mobili non avrebbero permesso a Tele 2 di stipulare un accordo commerciale per accedere alle rispettive infrastrutture di rete come ESP (Enhanced Service Provider, provider di servizi avanzati) o come MVNO (Mobile Virtual Network Operator, Operatore virtuale di rete mobile). ReteItaly S.r.l. , Trans World Commuincation S.p.A. e Startel s.r.l. (ora S.p.A.) denunciano un atteggiamento analogo, in quanto i tre operatori denunciati avrebbero interrotto la fornitura già in essere di servizi mobili, che venivano rivenduti a terzi dai denuncianti, e rifiutato la stipula di contratti ex-novo per la rivendita di capacità trasmissiva sulla rete mobile. …INOLTRE Un’ istanza del Codacons pervenuta all’Agcm nel novembre 2005 invita l’Autorità a vigilare sulla sussistenza di pratiche anticoncorrenziali messe in pratica dai tre gestori mobili, che consistono principalmente nel impedimento all’ingresso di MVNO. IL PROCEDIMENTO ISTRUTTORIO 23/02/05 – deliberato l’avvio di un’istruttoria nei confronti di Tim, Vodafone, Wind per presunta infrazione degli articoli 81 e 82 del Trattato CE. 01/02/06 - si amplia l’oggetto dell’istruttoria a dei comportamenti posti in essere da i tre principali gestori mobili nei confronti di Elsacom, che consistevano nel rifiuto di rinegoziare al ribasso le condizioni economiche per entrare in roaming sulle rispettive reti GSM. Da marzo 2005 a marzo 2006 un serie di soggetti operanti sul mercato della telefonia hanno chiesto di intervenire al procedimento. LA COMUNICAZIONE DELLE RISULTANZE ISTRUTTORIE 28/07/06 vengono contestati -un abuso di posizione dominante collettiva da parte di TIM, VODAFONE e WIND nel mercato dell’accesso alle infrastrutture di rete mobile -tre abusi di posizione dominante individuale da parte degli stessi gestori nei mercati della terminazione sulle rispettive reti mobili 10/11/06 Vodafone presenta un impegno ai sensi dell’art. 14 ter della legge 287/90. 24/05/07 L’autorità reputa idoneo l’impegno presentato da Vodafone a far venire meno i profili anticoncorrenziali relativi sia al mercato dell’accesso che al mercato della terminazione sulla propria rete. I DENUNCIANTI • Tele 2 Italia AB (controllata da Tele 2 AB società di diritto svedese), fornitore di servizi di telefonia fissa e di accesso Internet per clientela residenziale,uno dei primi gestori di telefonia mobile a livello europeo, fatturato (2005) 582 mln € • ReteItaly S.r.l. società specializzata nell’offerta di servizi di telecomunicazioni dedicati alle aziende, fatturato 5 mln € •Trans World Communication Italia S.p.A. offre servizi di progettazione, realizzazione, installazione, manutenzione e gestione di impianti e di reti di telecomunicazioni, fornisce inoltre servizi di telefonia fisso-mobile ad altri operatori, fatturato 0,8 mln € •Startel international S.p.A. opera sullo stesso mercato di Trans World Communication ed ha un fatturato di 2,3 mln € I DENUNCIATI • Telecom Italia/Mobile s.p.a., controllata da Pirelli S.p.A. e da Edizioni Holding S.p.A., è titolare della rete pubblica attraverso la quale fornisce servizi per le imprese che si rivolgono al consumatore finale, fatturato (2005) 29900 mln € a livello mondiale di cui 23800 derivanti da vendite in Italia •Vodafone Omnitel N.V. società di diritto olandese che nasce dall’acquisto da parte del gruppo Vodafone della società Omnitel Pronto Italia S.p.A., Vodafone è controllata dalla holding Vodafone group PLC , costituita in base alle leggi del Regno Unito. Fatturato consolidato a livello mondiale (2005) 42200 mln € di cui 8200 realizzati in Italia •Wind Telecomunicazioni S.p.A. il capitale di Wind è detenuto completamente da Weather Investments II S.a.r.l.(società a responsabilità limitata di diritto lussembughese), attraverso la controllata Weather Investments S.p.A. controllata da una persona fisica il sig. Nagwib Sawiris. Fatturato (2005) 4500 mln € di cui 4200 in Italia. Oltre ad operare su rete mobile i tre gestori hanno la licenza per operare sulla rete fissa in modalità “carrier selection” offrendo servizi integrati di telefonia vocale per utenza aziendale. Infine Tim, Vodafone e Wind hanno acquisito, nel 2002, 5 MHz ciascuno della frequenza assegnata in precedenza al quarto operatore italiano Blu, fallito. INTERVENIENTI Società - Colt Telecom S.p.A. - Emmecom S.p.A. - Tiscali S.p.A. - Welcome Italia S.p.A. - Eutelia S.p.A. - H3G S.p.A. - Fastweb S.p.A. - Info-tel Communication S.p.A. - Karupa S.p.A. - BT Italia S.p.A … - Elsacom S.p.A. società del gruppo Finmeccanica è controllata all 100% dalla società di diritto olandese da Elsacom N.V., essa gestisce il business relativo al sistema di telefonia mobile satellitare basato sulla tecnologia Globastar. I suoi ricavi 2005 ammontano a 18,5 mln € Associazioni - Assoprovider, Associazione Providers Indipendenti, affiliata a Confcommercio, raccoglie circa 200 aziende di piccole e medie dimensioni diffuse su tutto il territorio nazionale, che operano nel settore dei servizi Internet e della telefonia, - AIIP, Associazione Italiana Internet Providers, tutela gli interessi degli operatori abilitati ad offrire al pubblico servizi di comunicazione elettronica attraverso Internet o basati su quel protocollo (IP) CARATTERISTICHE GENERALI DEL SETTORE Delle telecomunicazioni mobili in Italia -L’Italia è il paese dell’Unione Europea con la più alta diffusione di servizi di telefonia mobile, con un numero di utenze telefoniche attive pari al 138% della popolazione. - Nel 2005 il mercato italiano della telefonia mobile è secondo per grandezza solo a quello tedesco. -La presenza di alte barriere di tipo amministrativo e economico-finanziario riduce di fatto il numero di operatori sul mercato. BARRIERE DI TIPO AMMINISTRATIVO - La scarsità delle frequenze ha indotto un contingentamento delle stesse attraverso l’assegnazione di licenze (prima di luglio 2003) e di autorizzazioni generali dopo, attraverso procedure pubbliche e trasparenti. BARRIERE DI TIPO ECONOMICO Esse sono rappresentate dalla disponibilità di siti dove collocare le antenne ricetrasmittenti ovvero i immobili (palazzi, condomini…) o infrastrutture (tralicci, gallerie…) L’acquisizione di questi luoghi rappresenta la più elevata voce di costo da un operatore entrante sul mercato poiché: -le leggi sull’inquinamento elettromagnetico limitano l’installazione di nuove antenne - esistono lunghi tempi di attesa per la concessione di autorizzazioni e permessi urbanistici. ELEVATO NUMERO DI SITI ACQUISITI = VANTAGGIO COMPETITIVO L’OLIGOPOLIO “NATURALE” ITALIANO (Mobile Network Operator) Quote di ricavi dei gestori di telefonia mobile 100% Quote percentuali di ricavi 90% 80% 70% H3G 60% BLU 50% WIND VODAFONE 40% TIM 30% 20% 10% 0% 2002 2003 2004 Anni 2005 2006 DEFINIZIONE DEI MERCATI RILEVANTI 1) mercato dei servizi all’ingrosso di accesso delle chiamate su rete mobile (call and origination wholesale market) 2) mercato dei servizi all’ingrosso di terminazione delle chiamate su ciascuna rete mobile (termination wholesale market) 3) mercato dei servizi finali di telefonia mobile 4) mercato di fonia fisso-mobile per l’utenza aziendale 1) I servizi di accesso sono offerti da un operatore con infrastrutture (MNO) ad uno senza,che li rivende all’utenza finale. La rete ospitante deve avere un’ampia copertura del territorio/popolazione, disponibilità di frequenze e altre caratteristiche tecniche. Sotto questo profilo Tim, Wind e Vodafone sono fra loro sostituibili e quindi, unitamente ad una domanda omogenea, possono essere considerati indifferentemente mercati distinti o uno unico. -Alte barriere all’entrata, in questo momento, di fatto, è impossibile l’entrata di un altro operatore con rete propria sul mercato. - Il mercato dei servizi all’ingrosso di accesso alla rete si può considerare nazionale a causa delle licenze assegnate dallo Stato. 2) I servizi all’ingrosso di terminazione consiste nella consegna di una chiamata da parte di un utente di rete fissa o mobile ad un altro di rete mobile. non sostituibilità della domanda + “chi chiama paga” = Monopolio di ogni gestore sulla propria rete 3) Il mercato si può considerare sostanzialmente unico, sebbene possa essere differenziato per tecnologia sottostante al servizio offerto e clientela; ha dimensione nazionale sia dal punto di vista dell’offerta (licenze sono valide per il territorio nazionale)che da quello della domanda (il roaming internazionale ha ancora prezzi elevati e scarsa funzionalità) - struttura oligopolistica fortemente concentrata con una completa integrazione verticale della filiera produttiva. 4) Ha dimensione nazionale (si veda sopra). Su questo mercato oltre ad operatori di telefonia fissa operano anche i tre gestori mobili TIM, Wind e Vodafone. IPOTESI DI VIOLAZIONE degli artt. 81 e 82 del Trattato CE - rifiuto a contrarre nel mercato dei servizi di accesso, inteso anche come rifiuto, nei confronti di Elsacom, di rinegoziare al ribasso le condizioni economiche per l’accesso al roaming sulle reti GSM ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE COLLETTIVA - comportamenti discriminatori consistenti nell’offerta a proprie divisioni commerciali di servizi di terminazione fisso-mobile sulle proprie reti a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle praticate ai terzi. ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE INDIVIDUALE -Risoluzione in contemporanea dei contratti business -Applicazione di prezzi sostanzialmente uguali nell’offerta di contratti business (solo per TIM e Vodafone) INTESA ORIZZONTALE volta a limitare la CONCORRENZA N.B. L’ultima ipotesi di violazione è decaduta per insufficienza di prove. Vodafone ha presentato un impegno (10/11/06) volto a terminare tutte le pratiche anticoncorrenziali e quindi è stata stralciata dal provvedimento. I COMPORTAMENTI RISCONTRATI IN TIM e WIND nel MERCATO della TERMINAZIONE -L’utilizzo delle GSM Boxes, atte a trasformare il traffico F-M in M-M per sfruttare le tariffe più convenienti di quest’ultima direttrice è stato tollerato da TIM e WIND in quanto esclusivo dei clienti aziendali ma contrastato, nel momento in cui gli operatori-clienti hanno iniziato ad utilizzarlo per rivendere il traffico uscente. -Per limitare il mancato guadagno i gestori offrono la possibilità di effettuare traffico F-M in Carrier Pre/Selection ai propri clienti, il quale non può essere soggetto a rivendita, con delle tariffe spesso inferiori ai costi totali di terminazione e raccolta, il tutto ben celato nelle tariffe grazie all’applicazione di sconti e canoni. ( prezzo medio difficile da calcolare). -Questi prezzi sono difficilmente replicabili da concorrenti e sono sostenibili dagli operatori mobili denunciati grazie al tetto medio di terminazione ben superiore ai reali costi. LE ARGOMENTAZIONI DELLE PARTI TIM -l’utenza aziendale ha grande potere contrattuale -Il fatturato proveniente della direttrice F-M è esiguo -Le offerte in CS considerate irreplicabili sono state ritirate in seguito ad una decisione del TAR del Lazio(02/05), e le nuove sono più eque -La durata e la gravità degli abusi non sarebbe quella riferita WIND -Errata definizione del mercato rilevante -Differenza fra posizione dominante e quota di mercato (mercato della terminazione) -marginalità della propria posizione nel mercato della fonia aziendale -contesta l’esclusione di H3G dal provvedimento ALTRI OPERATORI -utilizzo delle GSM boxes per contrastare gli alti costi di terminazione sulle reti mobili -La risoluzione dei contratti business da parte di TIM e Wind avrebbe di fatto impedito questo utilizzo -Le bassissime tariffe dei contratti di CS rendevano impossibile la replicabilià dell’offerta VALUTAZIONE GIURIDICA insostituibilità della domanda + Mancata entrata di MVNO = Potere di mercato assoluto ed esclusivo + Rifiuto a negoziare condizioni economiche contrattuali = Abuso di posizione dominante sui propri singoli mercati (anche con riguardo alla discriminazione fra le proprie divisioni commerciali e altri clienti) LE CONDOTTE DI TIM E WIND, SEGNALATE sul MERCATO dell’ACCESSO -rifiuto contrattare con Tele2, TWC, ReteItaly e Startel (e altri intervenienti), per quanto riguarda un entrata sul mercato come MVNO o come ESP. -rifiuto a ribassare le condizioni economiche per il servizio di roaming domestico fornito dai tre gestori MNO nei confronti di Elsacom ARGOMENTAZIONI DELLE PARTI -Tim: la diversità delle quote di mercato degli operatori e l’espansione di Wind e H3G -La portabilità del numero ha aumento la mobilità dei clienti -Trend decrescente dei prezzi medi -Livello elevato di investimenti e innovazione CONTENDIBILITA’ DEL MERCATO ITALIANO Però Tim e Wind avrebbero intrapreso degli accordi per ospitare altri operatori come MVNO/ESP (es.Coop, attualmente sul mercato come CoopVoce) L’impegno di Vodafone fa venir meno i requisiti della posizione dominante collettiva, che implica un atteggiamento parallelo da parte delle tre aziende. Effettuando accertamenti su Tim e Wind implicitamente si effettuerebbero anche su Vodafone contravvenendo all’art. 14 ter 287/90. L’AGCM rigetta questa contestazione in quanto l’articolo 14 non deve essere letto con quella chiave di lettura, perché inficerebbe la capacità dissuasiva della normativa antitrust. -Diverse strutture di costo dovute alla diversa disponibilità di frequenze (900 MHz per Vodafone e Tim, 1800 MHz per Wind) -diverse quote di mercato che hanno subito un’evoluzione nel tempo (15% Wind, 35% Vodafone, 45% Tim circa) -crescita del quarto operatore, H3G NON SUSSISTENZA DI ABUSO DI POSIZIONE DOMINANTE COLLETTIVO I comportamenti tenuti da Tim e da Wind investono i mercati nazionali della terminazione delle chiamate sulle proprie reti, che costituiscono buona parte del mercato comune (Italia è il secondo stato membro dell’UE per numero di utenti, dopo la Germania e il terzo in termini di penetrazione dei servizi dopo Lussemburgo e Lituania). Inoltre le imprese direttamente interessate dalla denuncia sono direttamente o indirettamente attive anche su altri mercati europei. Pregiudizio gli stati membri = applicabilità dell’articolo 82 del Trattato CE Per la gravità degli abusi,tenuto conto delle differenti capacità produttive e della reiterazione dell’abuso da parte di Tim, in quanto già oggetto di provvedimenti, la sanzione è quantificata in TIM: 20 MLN € WIND: 2 MLN €