Comments
Description
Transcript
gastroenteriti acute
GASTROENTERITI ACUTE GASTROENTERITI ACUTE Nei Paesi in via di sviluppo sono una delle più importanti cause di morte nel I anno di vita Nei Paesi sviluppati sono le infezioni piùfrequenti dopo le infezioni respiratorie acute. Le gastroenteriti batteriche non costituiscono più una grave e diffusa minaccia per la salute dei bambini; le gastroenteriti virali rappresentano un rilevante problema di Sanità Pubblica per le sofferenze e le preoccupazioni che generano nei bambini malati e nelle famiglie oltre che per i costi diretti e indiretti che determinano. FREQUENZA AGENTI EZIOLOGICI ETIOLOGIA BATTERICHE VIRUS PROTOZOI Salmonelle Shigelle Y. Enterocolitica E. Coli (patogeni) Campylobacter Vibrioni Bacilli gram + Norovirus Rotavirus Adenovirus G. Lamblia E. histolytica (sierotipi 31,40,41) Astrovirus GASTROENTERITI ACUTE Carica infettante Acidità dello stomaco Velocità di attraversamento dello stomaco VIA ORALE BARRIERA GASTRICA INTESTINO TENUE GASTROENTERITE ACUTA VIRULENZA CARICA INFETTANTE FATTORI PROPRI DELL’OSPITE GASTROENTERITI ACUTE SEGNI CLINICI: Diarrea di tipo ,intensità e durata diversi Vomito. Dolori addominali Febbre Disidratazione ,squilibrio elettrolitico PERIODO D’INCUBAZIONE:poche ore,2-7 giorni ITER DIAGNOSTICO Anamnesi accurata (inchiesta epidemiologica) Es macroscopico delle feci (acquosa, sangue, muco) Es microscopico delle feci (leucociti, grassi, parassiti) Coprocoltura Es parassitologico delle feci INFEZIONI INTESTINALI VIRALI VIRUS NORWALK ROTAVIRUS Epidemie tra gruppi °Infezioni endemiche Bambini & adulti Bambini (6 – 24 mesi) Stagione invernale Stagione invernale: comunità scolastiche Stagione estiva: campeggi, navi da crociera, villaggi turistici PATOGENESI Trasmissione per via oro-fecale (bassa carica infettante) ↓ assorbimento sali e acqua per compromissione selettiva delle cellule deputate CLINICA • esordio improvviso • vomito e diarrea (feci di colore giallastro senza muco né sangue) • febbre moderata “NOROVIRUS” Norwalk virus: così chiamato per episodio epidemico in Norwalk (Ohio – USA) nel 1968: 50% scolari e insegnanti scuola elementare e 30%genitori Su 23.000.000 di casi di gastroenteriti acute nel mondo ogni anno: 50% dovute a Norovirus FAMIGLIA CALICIVIRUS VIRUS RNA 27-32 nm Tre geno-gruppi: GI, GII, GIII (nell’uomo GI e GII) RESISTENTI AL CALORE, ACIDI ED ALCOOL “NOROVIRUS” INCUBAZIONE: 24 – 48 ORE DURATA INFEZIONE: 12 – 60 ORE SINTOMATOLOGIA: vomito nei bambini, diarrea negli adulti PERSONA-PERSONA (mani contaminate) AEROSOL DI VOMITO ACQUA-CIBO (frutti di mare, insalate, cibi freddi, sandwich, prod. di panetteria) OSPEDALI, CASE DI RIPOSO, SCUOLE, CAMPEGGI, NAVI DA CROCIERA AGENTI VIRALI DI “VOMITO EPIDEMICO INVERNALE” ASTROVIRUS: fam. Astroviridae,piccoli virus a RNA(28-30nm) a simmetria cubica;causano epidemie nelle scuole,asili-nido,reparti pediatrici; maggiore frequenza entro i 2 anni di età. CORONAVIRUS TOROVIRUS PICOBIRNAVIRUS “ROTAVIRUS” FAMIGLIA REOVIRIDAE VIRUS AD RNA; 80nm VIRIONE: forma icosaedrica. Aspetto “a ruota di carro” GENOMA: 11 segmenti di RNA che codificano le 6 proteine strutturali del capside(VP1,VP2,VP3,VP4,VP6,VP7) Proteine antigeniche: VP7 glicoproteina più esterna VP4 proteina a proiezione dal capside permette l’ adesione alla cellula. In base alle specificità antigeniche delle proteine VP2 e VP6 si suddividono in 7 sierogruppi: da A a G - Sierogruppo A: gastroenteriti nei bambini (diversi sierotipi) - Sierogruppi B, C: occasionalmente negli adulti - Sierogruppi da D a G: solo negli animali “ROTAVIRUS” Endemici sia nei PVS che in quelli industrializzati Casi isolati e casi epidemici in comunità chiuse (asili nido) e popolazione M > F (20%) Adulti: asintomatica, subclinica Occasionalmente causa diarrea del viaggiatore o in immunocompromessi Incidenza stagionale: nei paesi tropicali tutto l’anno; nei paesi a clima temperato > nei mesi invernali Mortalità: molto bassa in Italia e nei paesi sviluppati, nei PVS 500.000/600.000 l’anno “ROTAVIRUS” SERBATOIO: Uomo malato o infetti asintomatici. I virus che infettano gli animali non producono malattia nell’uomo TRASMISSIONE Oro-fecale con possibile diffusione per contatto o attraverso veicoli vari o per via respiratoria (moltiplicazione difficile ma sono stati isolati nelle secrezioni respiratorie) PERIODO DI CONTAGIOSITÀ Durante lo stato acuto e successivamente fin quando il virus viene escreto (di solito non dopo l’ottava giornata di infezione, ma in alcuni pazienti immunocompromessi l’eliminazione continua fino al 30° giorno. SUSCETTIBILITÀ Massima tra 6 – 24 mesi di vita. Entro 3 anni la maggior parte degli individui ha già acquisito gli Ab PERIODO DI INCUBAZIONE 24 – 72 ore DURATA SINTOMATOLOGIA 4 – 6 giorni (vomito, diarrea acquosa, febbre) DIAGNOSI Importante ai fini epidemiologici e non terapeutici “ROTAVIRUS” Casi diagnosticati in Italia dal 1997 al 2007 “ROTAVIRUS”-PREVENZIONE 1998 Autorizzata la messa in commercio negli USA di un vaccino orale per i neonati, molto efficace nella prevenzione del virus. Il vaccino però fu ritirato quasi subito per l ’ insorgenza di alcune complicanze a livello intestinale 2000 L’OMS ha lanciato un programma di ricerca per lo sviluppo di nuovi vaccini per riuscire a ridurre il carico della malattia soprattutto nei Paesi poveri 2006 Un nuovo vaccino orale è stato reso disponibile e approvato sai negli USA che in Europa. Il vaccino permette di immunizzare i bambini a partire dalla sesta settimana di vita. Vaccino vivo,attenuato si somministra per os con efficacia dall’85% al 98%. “ADENOVIRUS” VIRUS a simmetria icosaedrica senza pericapside VIRUS A DNA bicatenario; 70-90 nm TIPI SIEROLOGICI: 50 Stabili nell’ambiente esterno vengono inattivati a 56°C, dai raggi UV, da basse concentrazioni di Cloro e di Formolo o Sono agenti di infezioni respiratorie acute I sierotipi 31, 40, 41 infettano l’intestino causando diarrea, vomito, febbre associati a sintomi a carico dell’apparato respiratorio Si presentano in forma endemica nel corso dell’anno, sono più colpiti i bambini entro 2 anni d’età. Sono responsabili del 5-20% dei casi di ospedalizzazione per gastroenteriti INFEZIONI INTESTINALI BATTERICHE ENTERITI DA ESCHERICHIA COLI Infezioni diarroiche causate con diversi meccanismi patogenetici da particolari serovar di Escherichia coli. Commensale dell’uomo e degli animali ° Bacillo Gram negativo aerobio,anaerobio facoltativo, mobile o immobile,fermentante il lattosio. 3 antigeni O:173 (SIEROGRUPPI) H: 60 (Numerosissimi serovar) K: 80 AEEC (EPEC) EIEC (enteropatogeni) (enteroinvasivi) Enterotossine Adulti, bambini Neonati, lattanti E. coli VTEC o EHEC (verocitotossigeni o enteroemorragici) 0 157 : H 7 Carne bovina cruda o poca cotta, acqua, latte ETEC (enterotossici) Malati, portatori Enterotossine (LT - ST) Diarrea del viaggiatore E.COLI ENTEROTOSSIGENO (ETEC) E.COLI ENTEROPATOGENO (AEEC) ETEC –Entero-Toxigenic Escherichia coli AEEC – Attaching ,Effacing Escherichia coli ETEC: (diarrea del viaggiatore) tossina termostabile (ST) → stimolazione guanilato ciclasi → ↑ GMPc tossina termolabile (LT) → attivazione adenilato ciclasi → ↑ AMPc → secrezione Cl- e inibizione assorbimento Na+ → diarrea AEEC: (diarrea endemica infantile) fattore di adesività che determina l ’ alterazione dei microvilli provocando la scomparsa dell’orletto a spazzola E.COLI ENTEROINVASIVI (EIEC) E.COLI ENTEROEMORRAGICI(EHEC) EIEC: penetrano e si moltiplicano nelle cellule epiteliali EHEC: adesione alle cellule epiteliali intestinali e del colon, distruggendole e causando la desquamazione di aree di mucosa. L’invasività è determinata da plasmidi analoghi a quelli posseduti da shigelle ,le infezioni sono endemiche nei Paesi tropicali e subtropicali;casi sporadici ed epidemici sono stati segnalati in Europa e negli USA conseguenti lesioni; produzione di tossine simili a quelle di S.dysenteriae: effetto diretto sull’epitelio intestinale e sulle cellule endoteliali dei vasi intestinali (?), o intervento mediato dalla risposta infiammatoria dell’ospite(?). Le tossine hanno effetto citopatico su cellule VERO.Causano diarrea, colite emorragica e la sindrome emolitica-uremica CAMPYLOBACTER Gram Incurvati, sottili, forniti di un unico flagello polare Microaerofili C. jejuni: commensale dell’intestino di molte specie animali (bovini, ovini, suini, pollame d’allevamento) In Europa e negli USA le diarree da C. jejuni rappresentano il 5-14% dei casi di diarrea. Dalle ultime indagini epidemiologiche: principale agente batterico di gastroenterite acuta in Europa Maggiore frequenza nei mesi invernali CAMPYLOBACTER TRASMISSIONE: animale – uomo uomo – uomo PERIODO DI INCUBAZIONE: 3-5 giorni PATOGENESI: invasione e flogosi della mucosa → proliferazione a livello della lamina con infiltrati leucocitari (eventuale passaggio ai linfonodi e/o in circolo) → necrosi e distacco degli enterociti (azione di una enterotossina) SEGNI CLINICI: diarrea acquosa, febbre, dolore addominale violento, presenza di muco e sangue nelle feci YERSINIA ENTEROCOLITICA FAMIGLIA ENTEROBACTERIACEAE Diffusa nell’ambiente e in numerosi animali selvatici e d’allevamento (maiali). Trasmissione indiretta attraverso alimenti ed acqua. Si distinguono numerosi biotipi, sierogruppi O e lisotipi SIEROGRUPPI responsabili di infezioni nell’uomo: O3, O8, O9, O5, O27 Azione patogena legata alla produzione di una enterotossina ed alla capacità invasiva YERSINIA ENTEROCOLITICA o o Responsabile del 2-3% dei casi di enterite acute dell’infanzia maggiore frequenza nei mesi invernali MANIFESTAZIONI CLINICHE Bambini < 5 anni: gastroenterite acuta Bambini > 5 anni e ragazzi: linfadenite mesenterica Adulti: monoartrite al ginocchio, eritema nodoso SHIGELLOSI Bacilli aerobi, gram -, asporigeni,immobili Patogeni per l ’ uomo.Sulla base di caratteristiche antigeniche e biochimiche si distinguono 4 specie o sottogruppi. S. dysenteriae: esotossina termostabile (citotossina) che compromette il riassorbimento del Na+ S. dysenteriae (13 sierotipi) S. flexneri (6 sierotipi) S. sonnei (1 sierotipo) S. boydii (18 sierotipi) SHIGELLOSI TRASMISSIONE: oro-fecale per contatto diretto (manibocca) ma anche per inquinamento di alimenti o di acque HABITAT: grosso intestino. L ’ infezione è limitata alla mucosa, raramente alla sottomucosa PATOGENESI: ingestione dei microrganismi (< 200) → superamento barriera gastrica → penetrazione nella mucosa e moltiplicazione nella sottomucosa → formazione di microascessi necrosi e ulcerazioni superficiali → stravaso ematico e formazione di pseudomembrane sulle zone ulcerate(forme gravi sostenute da S.dysenteriae e S. flexneri). S.DYSENTERIAE E S.FLEXNERI MALATO (FECI) Acqua Alimenti Mosche mani SANO S.SONNEI Maggiore resistenza nell’ambiente Infezioni con cariche batteriche molto ridotte Infezioni asintomatiche o di modesta gravità Contagio diretto (malato o portatore sano: mani) Contagio indiretto (asciugamani, rubinetti, sedile del water) S.SONNEI MALATO (FECI) Gabinetti (Asciugamani, Rubinetti, WC) Mani SANO SALMONELLOSI Malattie infettive molto diffuse determinate da microrganismi appartenenti al genere Salmonella o Salmonellosi maggiori (febbre tifoide e paratifo) o Salmonellosi minori o enterocolitiche o Salmonellosi a localizzazioni extraintestinali SALMONELLOSI MINORI Bacilli gram-, aerobi facoltativi, asporigeni. Mobili per flagelli peritrichi.Sensibili al calore e ai disinfettanti chimici. Due specie: S. enterica(6 sottospecie) e S. bongori suddivise in 2500 serovar in base: Ag somatico O (A, B, C1, C2, D….. (45sierogruppi) , Ag flagellare H, Ag di superficie Vi . La maggior parte dei serovar che causano malattia nell’uomo appartengono alla sottospecie I di S.enterica. SALMONELLOSI MINORI GRUPPO SIEROTIPO ANTIGENI O 0:2 S. Paratyphi A … 1, 2, 12 …. 0:4 S. S. S. S. S. … 1, 4, 1, 4, 1, 4, 1, 4, 1, 4, … 0:7 S. Paratyphi C S. Cholerae-suis S. Thompson … 6, 7, Vi 6, 7 6, 7 …. Manhattan Newport 0:8 S. S. … S. S. … 0:9 S. S. S. S. … Typhi Dublin Enteritidis Gallinarum-pullorum Paratyphi B Wien Saint-paul Typhimurium Heidelberg Be Santiago ANTIGENI H Fase 1 Fase 2 a … … b b e, h i r … 1, 2 1, w 1, 2 12 1, 2 … c c k … 1, 5 1, 5 1, 5 … 6, 8 6, 8 … 8, 20 8,20 … d e, h … a c … 1, 5 1, 2 … e, n, x … 9, 12, Vi 1, 9, 12 1, 9, 12 1, 9, 12 … d g, p g, m … … 5, 12 12, 27 5, 12 5, 12 5, 12 SALMONELLOSI MINORI S. enteritidis, S. typhimurium, S. dublin, S. montevideo TRASMISSIONE: - per via orale: serbatoio animali selvatici e domestici (carni, cibi o bevande contaminati, alimenti preparati industrialmente, uova e derivati da volatili, latte crudo, mangimi animali) - interumana (portatori fecali) SALMONELLOSI MINORI SPETTRO D’AZIONE DELLE SALMONELLE SIEROTIPI ADATTATI ALL’UOMO S. typhi, S. parathyphi A, S. parathyphi C SIEROTIPI ADATTATI A PARTICOLARI OSPITI S. Gallinarum – pullorum, S. abortus – equi, S. abortus – ovis, S. typhi - suis SIEROTIPI DI CUI NON SI CONOSCE UN OSPITE OBBLIGATO IN GRADO DI INFETTARE ANCHE L’UOMO S. dublin, S. typhimurium, S. enteritidis, etc PATOGENESI INFEZIONE COLONIZZAZIONE MUCOSA INTESTINALE FEBBRE TIFOIDE E PARATIFOIDE: Periodo di incubazione prolungato Batteriemia Stato febbrile prolungato ENTERITE: Episodi tossinfettivi Contagio diretto o indiretto SETTICEMIA CON O SENZA MANIFEATZIONI FOCALI: Bambini piccoli SALMONELLOSI MINORI SALMONELLOSI MINORI MOLTIPLICAZIONE NEL LUME INTESTINALE ATTRAVERSAMENTO EPITELIO PROLIFERAZIONE NELLA LAMINA PROPRIA INTENSA REAZIONE INFIAMMATORIA SECREZIONE LIQUIDI DEGENERAZIONE ENTEROCITA DIARREA SALMONELLOSI MINORI SALMONELLOSI MINORI INCUBAZIONE 12-24 h SINTOMI Dolori addominali, nausea, vomito, diarrea, febbre, cefalea ALIMENTI RESPONSABILI Pollame, carni suine, bovine, ovine, uova SALMONELLOSI MINORI ANIMALE PORTATORE SANO CONTAMINAZIONE SECONDARIA PER MANIPOLAZIONE TRASPORTO E CONSERVAZIONE IN AMBIENTI CONTAMINATI CONTAMINAZIONE SECONDARIA DOPO COTTURA (UTENSILI DA CUCINA) PORTATORE UMANI UOVA DI GALLINA E ANATRA SALMONELLOSI MINORI FATTORI CHE HANNO PORTATO AD UN INCREMENTO DEI CASI DI SALMONELLOSI ALLEVAMENTI INTENSIVI: Uso di mangimi a base di farine animali spesso contaminate IMPORTAZIONE DI CARNI E BESTIAME e quindi introduzione di nuovi sierotipi MAGGIOR CONSUMO DI CARNI E ALTRI PRODOTTI DI ORIGINE ANIMALE ABITUDINE A CONSUMARE PASTI GIÀ PRONTI O IN MENSE COLLETTIVE SALMONELLOSI MINORI PREDOMINANZA DI SIEROTIPI ANNI ‘50 ANNI ’60 ’70 ANNI ’70-80 ANNI ’ ‘80 1990 - 2000 2010 S. typhimurium (bovini, pollame) S. agona, S. hadar (pollame) S. Wien (contagio interumano) S. typhimurium (bestiame) S. enteritidis (pollame, uova di gallina) S. typhimurium (bestiame) PREVENZIONE GASTROENTERITI ACUTE Lavaggio delle mani ogni volta che si usa il WC e prima di toccare gli alimenti Igiene ambiente dei gabinetti delle comunità Norme di igiene ospedaliera (reparti di maternità, pediatrici e per immaturi) Formazione degli alimentaristi MISURE DI PREVENZIONE Consumare le pietanze subito dopo la preparazione Mantenerle a temperatura superiore a 63°C Refrigerarle a temperatura di 2-4°C Le verdure devono essere accuratamente lavate Rispetto delle procedure HACCP (analisi dei rischi e controllo dei punti critici) PREVENZIONE DELLE INFEZIONI NEL LATTANTE ALLATTAMENTO AL SENO :il latte materno contiene lattoferrina ed anticorpi che sinergicamente interagiscono contro i patogeni. Il latte materno abbassa il pH intestinale favorendo lo sviluppo dei lattobacilli. Somministrazione di antibiotici va valutata con cautela. SALMONELLOSI MINORI MISURE PREVENTIVE Educare gli addetti alla preparazione degli alimenti lavare le mani, refrigerare il cibo, cuocere con cura i cibi di derivazioni animale Evitare di consumare uova crude Educazione dei portatori Riconoscere il rischio di infezione da salmonella in animali domestici (pulcini, anatroccoli, tartarughe) Istituire strutture atte alla irradiazione del cibo per carni e uova Ispezioni mattatoi, impianti di produzione di alimenti, mangimi per animali Isolamento malato fino a 3 coprocolture negative e disinfezione INFEZIONI INTESTINALI PROTOZOARIE GIARDIASI PROTOZOO FLAGELLATO Responsabile di malassorbimento per semplice meccanismo fisico e competitivo nell’utilizzazione delle sostanze nutritive Cisti espulse nelle feci sono altamente resistenti anche alla clorazione (sopravvivono oltre 2 mesi nell’ambiente Periodo di incubazione: 1-2 sett Diarrea e dolori addominali Trasmissione: oro-fecale 20% bambini nei PVS GIARDIASI FEBBRE TIFOIDE FEBBRE TIFOIDE Malattia acuta sistemica, caratterizzata da febbre, malessere, cefalea, disturbi del sensorio, disturbi addominali, eruzione cutanea transitoria, splenomegalia e leucopenia. ETIOLOGIA S. typhi S. paratyphi A, C Bacilli gram -, asporigeni, fermentanti, mobili per flagelli peritrichi. - Ag flagellare H: rapida agglutinazione con IgG - Ag somatico O: rapida agglutinazione con IgM - Ag Vi FEBBRE TIFOIDE SERBATOIO: uomo malato o portatore asintomatico convalescente o cronico (colecisti) TRASMISSIONE: oro-fecale VEICOLO: acqua (acquedotti – pozzi – balneazione) alimenti (frutti di mare – verdure) oggetti personali VETTORI MECCANICI: mosche INGESTIONE SUPERAMENTO BARRIERA GASTRICA (contatto formazione linfatiche e placche di Peyer) MOLTIPLICAZIONE NEI LINFONODI REGIONALI 1^ BATTERIEMIA (fugace) Diffusione a diversi organi e moltiplicazione (S.R.E.) 2^ BATTERIEMIA (persistente) Diffusione a tutti gli organi con reazione immunoallergica e necrosi: fegato, colecisti, pareti intestinali e formazioni linfatiche ENDOTOSSINEMIA Febbre, alterazione neurovegetative, ematologiche, lesioni intestinali LOCALIZZAZIONI FEBBRE TIFOIDE FEBBRE TIFOIDE I° SETTENARIO II° E III° SETTENARIO Periodo di invasione emocoltura Periodo di stato con colonizzazione di vari organi e apparati Sierodiagnosi di Widal IV° SETTENARIO Periodo di defervescenza coprocoltura COMPLICANZE App. digerente Fegato e vie biliari App. cardiovascolare App. respiratorio Sistema nervoso App. urinario App. scheletrico Enterorragia Colecistite Miocardite Meningite Pielite Peritonite da perforazione o da propagazione Epatite batterica Tromboflebite Broncopolmonite Meningoencefalite pielone frite Osteoartrite Neurite Periferica Glome rulonefrite Appendicite Ileo paralitico Endocardite Polmonite Pleurite Laringite ulceronecrotica Osteomielite DIAGNOSI Reperti anamnestici Rilievi obiettivi Es. di laboratorio: leucopenia, scomparsa eosinofili, ↑ VES Emocoltura Coprocoltura Sierodiagnosi di Vidal ≥ 1 : 100 nei sogg. che hanno da tempo superato l’infezione, nei vaccinati, in caso di reazioni crociate: Ab anti-H malattia in atto: Ab anti-O FEBBRE TIFOIDE Casi e morbosità per 100.000 abitanti ANNO NORD CENTRO SUD ISOLE ITALIA 1980 2,1 1,5 19,4 9,9 7 1990 0,8 1,4 6,4 2,8 2,5 1999 0,2 0,4 2,9 2,5 1,3 FEBBRE TIFOIDE Anno M F Totale 1996 565 517 1092 1997 417 388 807 1998 324 338 662 1999 426 356 782 2000 323 292 615 2001 217 183 400 2002 201 157 358 2003 209 187 396 2004 189 146 335 2005 137 95 232 2006 119 100 219 FEBBRE TIFOIDE EPIDEMIE DI FEBBRE TIFOIDE DI ORIGINE IDRICA IN SICILIA ANNO LOCALITÀ N. casi 1980 P. ARMERINA (EN) 81 1984 CALAMONACI (AG) 80 1988 AVOLA (SR) 70 FEBBRE TIFOIDE BONIFICA DELL’AMBIENTE PROTEZIONE DEL SUOLO E DELLE ACQUE DALL’INQUINAMENTO FECALE 1) RACCOLTA E ALLONTANAMENTO DEI LIQUAMI IN IDONEE RETI DI FOGNATURA E LORO SMALTIMENTO 2) AUMENTO DELLA DOTAZIONE IDRICA 3) PROTEZIONE DELLE FONTI DI APPROVVIGIONAMENTO 4) CONTROLLI PERIODICI DELL’ACQUA POTABILE (CLORO RESIDUO) 5) CONTROLLO DEGLI ALIMENTI (MITILI E ORTAGGI) FEBBRE TIFOIDE MALATO Notifica Isolamento (3coprocolture negative) Disinfezione: • • • Mani personale di assistenza Oggetti provenienti dal malato Terminale (formalina e iodofori) FEBBRE TIFOIDE PORTATORI EDUCAZIONE SANITARIA SOSPENSIONE DA PARTICOLARI ATTIVITÀ LAVORATIVE FEBBRE TIFOIDE CONVIVENTI Sorveglianza sanitaria (20 gg) coprocoltura Sospensione da particolari attività lavorative FEBBRE TIFOIDE VACCINO VIVO E ATTENUATO Ceppo “Salmonella ty21a” o immunità per ~ 3 anni o efficacia del 90% o riduzione del numero di portatori o sconsigliato: bambini < 3 mesi, donne gravide, soggetti con infezioni intestinali, soggetti in terapia antibiotica sulfamidica o antimalarica FEBBRE TIFOIDE VACCINO POLISSACARIDICO COSTITUITO DALL’ANTIGENE Vi DI SALMONELLA TYPHI ALTAMENTE PURIFICATO 1 Somministrazione per via intramuscolare. Efficacia protettiva è del 60-90%