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Qualcosa di Noi - Palazzo del Pero
Qualcosa di Noi 1 OFFERTE PER IL GIORNALINO Con piacere possiamo ancora aggiornare la somma raccolta come contributo al nostro giornale. La cifra ,ad oggi 20giugno, ammonta a 1095 euro. Il contributo ci gratifica ed allo stesso tempo ci impegna affinchè la nostra pubblicazione risponda sempre meglio alle attese dei lettori. La Redazione Guardiamoci in faccia Qualcosa di noi DALLA PARROCCHIA Bimestrale della Parrocchia di S.Donnino a Palazzo del Pero Cronaca parrocchiale Numero 55 Don Gianni pag 3 luglio-agosto 2006 Restauri Don gianni pag8 Indirizzo E.mail : [email protected] ATTUALITA’ DIRETTORE RESPONSABILE Commemorazione caduti pag10 Vittorio Gepponi REDAZIONE: Nicola Angeli, Roberta Busatti, Flavio Angeli, Catia Sandroni, Cinzia Ercolani, Marco Pellitteri, Angela Parigi, Lorenza Parigi, Leonardo Biserni, Lucia Sandroni,Gianni Zanchi Restauro al Colle pag 15 Festa della donna Flavio Angeli pag17 Dalla scuola Marisa Calabresi pag18 COLLABORATORI: Sergio Placidi Questo numero, ma anche i precedenti, è possibile leggerli nel sito: www:palazzodelpero.it Qualcosa di Noi DALLA PARROCCHIA CRONACA PARROCCHIALE 30 aprile, Domenica GIORNATA DELLA DONNA Nella III Domenica di Pasqua si è svolta anche quest’anno la consueta iniziativa che vede protagoniste le donne della nostra Parrocchia. Se ne riferisce in altra parte del Giornalino. MESSA PASQUALE A SAN CASSIANO Nel pomeriggio dello stesso giorno, è stata celebrata la Santa Messa pasquale per la piccola comunità di San Cassiano; il tempo inclemente non ha favorito quest’anno la partecipazione; un piccolo gruppo non ha voluto comunque mancare all’appuntamento per pregare assieme nel Giorno del Signore. 6 maggio, sabato INAUGURAZIONE SCALINATA Se ne tratta in altra parte del Giornalino 14 maggio, Domenica MESSA DI PRIMA COMUNIONE La V Domenica di Pasqua è stata caratterizzata dalla celebrazione, alle ore 10. 30, della Messa di Prima Comunione; otto ragazzi per la prima volta hanno partecipato pienamente all’Eucaristia assieme alla proprie famiglie e alla comunità parrocchiale. Si erano particolarmente preparati con incontri giornalieri di catechismo durante la settimana precedente, con un ritiro spirituale a Badia San Veriano il venerdì antecedente e con il sacramento della Confessione celebrato alla vigilia. 20 maggio, sabato TRIGESIMO DELLA MORTE DI DON GIORGIO A trenta giorni di distanza, la morte di don Checchi è stata ricordata con la celebrazione di una Santa Messa in suffragio della sua anima; oltre ai parenti, diversi fedeli – fra cui i ragazzi del catechismo - hanno partecipato al cristiano rito, che si è svolto nella chiesa parrocchiale alle ore 16. Era stato invitato a presiedere l’Eucaristia don Enrico Marini, nostro compaesano, ma un impegno nella sua Parrocchia di Lucignano gli ha impedito di essere tra di noi per la circostanza. 2 Qualcosa di Noi DALLA PARROCCHIA 21 maggio, Domenica CRESIMA Nella VI Domenica di Pasqua, hanno ricevuto il sacramento della Confermazione Francesco D’Aprile, Alessandro Gemmi, Valentina Marcantoni, Arianna Peruzzi. Il Vescovo è venuto a Palazzo del Pero alle ore 19 per celebrare la Santa Messa e conferire la Cresima, al termine di una giornata per lui molto impegnativa. Al termine della Liturgia, alcune famiglie dei Cresimati hanno condiviso la mensa al pianterreno della casa canonica. BENEDIZIONE E INAUGURAZIONE EX STALLE Sono finalmente terminati i lavori di ristrutturazione al pianterreno della casa canonica di Palazzo del Pero: le ex stalle sono diventate due sale sufficientemente ampie per ospitare le attività pastorali della Parrocchia. La prima, denominata “Sala Betlemme”, ha conservato l’aspetto rustico originario: vi si trovano ancora l’antica mangiatoia per i buoi e una finestrella monofora in pietra di mille anni fa; vi è stata collocata una statua in gesso policromo raffigurante sant’Antonio di Padova con in braccio il Bambino Gesù. La seconda è stata denominata “Sala Sacro Cuore”, perché vi è stata sistemata una grande statua in gesso dipinto raffigurante il Sacro Cuore di Gesù, proveniente dall’ex Asilo parrocchiale; ambedue le statue erano già presenti in Parrocchia, anche se negli ultimi decenni erano finite in un ripostiglio; sia perché sono immagini sacre, sia perché sono belle, sia infine perché hanno un certo valore economico, meritavano di ritrovare una degna collocazione. Su indicazione della Soprintendenza alle Belle Arti, i pavimenti sono stati realizzati in cotto fatto a mano; i nuovi infissi interni ed esterni sono in legno massello; particolare cura è stata posta nell’arginare l’umidità, sia rivestendo le pareti di uno speciale intonaco, sia areando con apposito solaio lo scavo sotto il piantito, che infine arginando le infiltrazioni d’acqua. La spesa complessiva per i lavori e l’arredamento si aggira sui 30. 000 euro, e si attende ora l’erogazione del contributo di 23. 000. deliberato a suo tempo dal Comune di Arezzo. Le nuove sale parrocchiali sono state benedette dal Vescovo prima della Santa Messa delle ore 19. 2 giugno, venerdì BENEDIZIONE DI UNA EDICOLA MARIANA IN LOCALITA’ “IL COLLE” Se ne parla in altra parte del Giornalino. 3 Qualcosa di Noi DALLA PARROCCHIA 3 giugno, sabato CONCLUSIONE DELL’ ANNO CATECHISTICO Con un certo anticipo sul previsto, sono terminati in questa data gli incontri di catechesi dell’Iniziazione cristiana. Era stata in verità prevista una gita al Santuario de La Verna, ma la scarsezza dei partecipanti non ne ha reso possibile lo svolgimento. Il tutto si è quindi risolto con lo svolgimento dell’ultima ora di catechismo, la celebrazione dell’Eucaristia festiva e una breve merenda nelle rinnovate sale al pianterreno della casa canonica di Palazzo del Pero. 4 giugno, Domenica BATTESIMO Nella Messa della solennità di Pentecoste, culmine della celebrazione della Pasqua annuale, è rinata in Cristo per mezzo dell’acqua e dello Spirito Santo Chiara Veronica Zaffarani, figlia di Gianluca (il nostro Maresciallo dei Carabinieri) e di Claudia Simoni. La piccola secondogenita è nata il 27 dicembre scorso a Montevarchi e al sacro fonte ha avuto come padrini Stefano Manuali e Lucia Righeschi. Con il nome che le è stato imposto è stata messa sotto il patrocinio della grande Santa assisiate discepola di san Francesco, la cui memoria liturgica si celebra in tutta la Chiesa l’11 di agosto. Alla neobattezzata e a tutta la sua famiglia vadano gli auguri della nostra Parrocchia. 11 giugno, Domenica FESTA A SAN CASSIANO In questa data ricorreva quest’anno la solennità della Santissima Trinità, tradizionale giorno di festa a San Cassiano. Alle ore17 è stata celebrata la Santa Messa in una chiesa veramente affollata. Intanto la piccola frazione si prepara alla prossima ricorrenza, la festa del Patrono della chiesa, il prossimo 14 agosto: nel pomeriggio di quel giorno sono previsti la celebrazione della Santa Messa, la processione e un rinfresco. 17 giugno, sabato BATTESIMO Alle ore 17 nella chiesa parrocchiale è stata rigenerata in Cristo Caterina Fineschi, figlia di Andrera e Gisella Bruschi, abitanti a San Donnino 278/d. La loro terzogenita è venuta al mondo il 7 ottobre 2005 ad Arezzo; padrino sono Marco Giovacchini e Paola Margiacchi. Sono due le Sante di nome Caterina venerate universalmente: la martire di Alessandria d’Egitto, ricordata al 25 novembre (la quale, nei primi secoli della nostra era dette la sua bella testimonianza al Signore affrontando coraggiosamente la morte) e la grande mistica senese, Patrona d’Italia, festeggiata il 29 aprile (appartenente all’Ordine domenicano, ebbe una grande influenza spirituale ai suoi tempi e la sua dottrina ancora ispira la vita della Chiesa). Alla nuova cristiana auguriamo di cuore di tenere fede al proprio nome (Caterina = colei che è pura) e, aiutata dall’esempio dei propri cari, portare immacolata fino alla vita eterna la purezza battesimale. 4 Qualcosa di Noi DALLA PARROCCHIA 18 giugno, Domenica BATTESIMO Alle ore 12 ha ricevuto il primo dei Sacramenti Francesco Buzzoni, figlio di Leonardo e Elisa Bidini, domiciliati in Palazzo del Pero 31/c. Il nuovo cristiano è nato il 10 febbraio scorso ad Arezzo ed è stato presentato per il Battesimo, oltre che dai genitori, anche dai padrini Alessandro Buzzini e Annalisa D’Auria. Sono diversi i Santi di nome Francesco ricordati dal Martirologio romano, ma per noi che viviamo vicino ad Assisi, il pensiero corre subito al Poverello di Assisi, seguendo il quale anche tanti cristiani aretini sono giunti a vivere santamente. E’ questo l’augurio che facciamo anche al nostro nuovo fratellino nella fede. BATTESIMO Alle ore 15 e 30, sempre del 18 giugno, è stata battezzata anche Rebecca Sagliano, nata ad Arezzo il 17 dicembre dell’anno scorso da Carmine e Miriam Fattorini, che assieme alla madrina Maddalena Sagliano hanno chiesto per lei il Sacramento della rigenerazione spirituale. Rebecca fu la sposa di Isacco, figlio di Abramo; da lei nacquero Esaù e Giacobbe, il quale generò i dodici patriarchi capostipiti delle tribù di Israele; la sua tomba è ancora oggi venerata a Hebron, assieme a quelle del suo sposo e dei suoceri Abramo e Sara; le sue vicende sono narrate in vari passi del Genesi, il primo libro della Sacra Scrittura. Il 23 di marzo di commemora santa Rebecca di Himlàya, monaca dell’Ordine di Sant’Antonio dei Maroniti, vissuta in Libano e morta nel 1914; per oltre trenta anni sopportò con cristiana pazienza la cecità e la progressiva infermità di tutte le altre membra; in mezzo alle sue tribolazioni offrì un grande esempio di continua preghiera e fiducia in Dio. A questa grande Santa affidiamo la piccola Rebecca, con i nostri auguri di una intensa vita cristiana. SOLENNITA’ DEL SANTISSIMO CORPO E SANGUE DI CRISTO Alle ore 17 è stata celebrata la Santa Messa della solennità nella chiesa di Sant’Agata alle Terrine, a cui è seguita la processione con il Santissimo Sacramento nei dintorni. Di anno in anno questa tradizione sta affermandosi, sia per il crescere del numero dei partecipanti che per la cura nel preparare l’infiorata durante il percorso; l’ambiente agreste delle terrine si presta particolarmente a vivere nel raccoglimento e nella preghiera questo annuale tributo a Cristo realmente presente nel sacramento della Santissima Eucaristia. Un ricco rinfresco ha radunato poi gli intervenuti nella sala al pianterreno della casa canonica. Grazie a tutti coloro che hanno contribuito fattivamente allo svolgimento della festa. 5 Qualcosa di Noi DALLA PARROCCHIA 24 giugno, sabato ESEQUIE All’alba del 23 giugno, solennità del Sacratissimo Cuore di Gesù, è passato alla vita eterna Renato Giuliattini, che risiedeva in Via Cerfone 27. Aveva 88 anni di età, essendo nato il 23 agosto 1917 a Cortona. Era da poco ritornato a casa, dopo un ricovero di circa un mese negli ospedali aretini, durante il quale aveva ricevuto l’Unzione degli Infermi. Alla famiglia Giuliattini vadano le condoglianze di tutta la nostra Parrocchia, che accompagna nella preghiera di suffragio l’anima del nostro fratello Renato. 25 giugno, Domenica COMMEMORAZIONE DEI CADUTI CIVILI E MILITARI Come vuole la tradizione iniziata ad opera di don Giorgio alcuni anni fa e coltivata dalla Parrocchia e dalla Circoscrizione, nell’ultima Domenica di giugno si è tenuto il ricordo dei militari caduti durante le due Guerre mondiali e dei civili vittime delle rappresaglie naziste. Secondo il collaudato programma, sabato 24 sono state deposte corone di alloro ai monumenti alla memoria lungo tutta la valle del Cerfone; la Domenica mattina onoranze solenni si sono avute all’Intoppo e davanti alla Pieve di san Donnino; nella prima delle due località sono intervenuti anche i ragazzi della locale scuola elementare, con la presentazione della ricerca elaborata sotto al guida delle proprie insegnanti. Infine è stata celebrata una solenne Messa “per la pace e la giustizia” nella Pieve di San Donnino. Il parroco, nella sua omelia, ha rimarcato come la dignità dell’uomo si fonda sull’essere creato a immagine e somiglianza di Dio; se si rinnega Dio, è possibile ogni violazione della dignità umana, come testimonia l’accanimento all’interno della nostra società contro l’essere umano più indifeso e bisognoso: cioè l’embrione, che alcuni vorrebbero non solo produrre artificialmente come una qualsiasi merce, ma anche ridurre a cavia per esperimenti medici. Per l’intera cerimonia ha prestato un apprezzato servizio musicale la Banda di Civitella in Val di Chiana. In altra parte del Giornalino si riferisce del discorso commemorativo tenuto per la circostanza dal Generale Franco Blasi. 6 Qualcosa di Noi DALLA PARROCCHIA Restauri nella chiesa parrocchiale di Palazzo del Pero DUE PREGEVOLI OPERE ARTISTICHE RECUPERATE AL CULTO Sono iniziate le operazioni di vetrata bella della restauro raffigurante San Pietro apostolo fatta realizzare 50 anni fa da don Giorgio Checchi per la nuova chiesetta di San Pietro in Valle, nella zona dello Scopetone. Tale vetrata versava ormai in stato di abbandono in quella zona divenuta completamente deserta; oltre che a rischio di furto, era già stata danneggiata da ignoti vandali. Per fortuna, i danni risultano di modesta entità e consentono un pieno recupero dell’integrità dell’opera, che risulta pregevole per fattura, disegno e materiali impiegati. Un restauratore sta provvedendo al ripristino della parte vitrea e un artigiano sta realizzando un nuovo telaio in ferro. La vetrata, dopo essere stata presentata ai parrocchiani, sarà collocata come finestra nell’Oratorio feriale della Pieve di San Donnino; la così sarà parrocchiale chiesa arricchita di un’ulteriore opera d’arte, degnamente custodita e valorizzata; con la sua presenza aiuterà a pregare coloro che frequentano la Santa Messa nei giorni feriali e renderà più decoroso il luogo in cui si conserva il Santissimo Sacramento. Il restauro è stato voluto in memoria di don Giorgio; finora sono stati raccolti a questo scopo circa 1. 000 euro; speriamo che siano sufficienti a coprire l’intera spesa. In questi ultimi mesi è stato realizzato anche il restauro della tela raffigurante una copia della Madonna del Buon Consiglio, collocata nella parete di destra della Pieve di San Donnino. Il restauro ha permesso di datare il dipinto, realizzato nel 1774 per un certo Francesco Ceccherini. La tela, opera di un anonimo pittore di felice mano, si presentava in precarie condizioni di conservazione: è stata quindi ripulita dallo sporco che ne spegneva i colori, foderata per rinforzarne la tenuta, fissata ad un nuovo telaio ligneo realizzato ad arte, liberata dalle ridipinture, stuccata e risarcita delle cadute di colore. L’opera si presenta ora praticamente nel suo rinnovato splendore. Con l’occasione è stato eseguito un accurato trattamento antitarlo della pregevole cassetta lignea che la contiene. stato è restauro Il gratuitamente eseguito dalla signora Maria Antonietta Vàglica, residente ai Campi, che di professione è proprio restauratrice di dipinti antichi; la per sentitamente ringraziamo l’impegno profuso in questa opera meritoria, di cui beneficia la nostra intera comunità e che ha permesso il salvataggio di uno degli arredi più chiesa nostra della preziosi parrocchiale e anche più carichi di memoria: fino a qualche decennio fa, 7 Qualcosa di Noi DALLA PARROCCHIA quell’ immagine mariana era tenuta solitamente coperta e veniva mostrata su richiesta di chi aveva da chiedere qualche grazia particolare; questo avvenne molte volte durante le due Guerre mondiali, per impetrare la protezione della Madre di Dio sui soldati originari della nostra Parrocchia. continuano anche oggi a custodire la lingua e le tradizioni civili e religiose dell’antica Albania cristiana. Guarda caso, la Madonna del Buon Consiglio è da sempre la Patrona dell’Albania; l’immagine originale è un affresco che si venera nel grande e rinomato Santuario di Genazzano, in provincia di Roma, e che la tradizione afferma essere stato lì trasportato proprio al tempo della invasione mussulmana dalla sua sede originaria di Scutari, nell’Albania del nord.Dopo la caduta dello spietato regime comunista all’inizio degli anni ’90, la chiesa della Madonna del Buon Consiglio è stata riedificata e fu anche visitata insieme dal servo di Dio Giovanni Paolo II e dalla beata Teresa di Calcutta; da allora, numerosi sono i pellegrini albanesi che si recano a Genazzano per venerare la Patrona della propria La signora Vàglica, che ha condotto il restauro con l’aiuto del marito architetto Giovanni Trapani, è originaria di Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo, una cittadina fondata 500 anni fa dagli albanesi fuggiti dalla loro terra dopo l’invasione mussulmana; i discendenti Nazione. Intanto, entro l’estate la restaurata copia della Madonna del Buon Consiglio sarà ricollocata nella Pieve di San Donnino e in quella occasione saranno più compiutamente illustrate sia questa particolare devozione mariana, sia gli interventi conservativi eseguiti sulla tela. Don Gianni 8 ATTUALITA’ Qualcosa di Noi 9 25 giugno, Domenica COMMEMORAZIONE DEI CADUTI CIVILI E MILITARI Come vuole la tradizione iniziata ad opera di don Giorgio alcuni anni fa e coltivata dalla Parrocchia e dalla Circoscrizione, nell’ultima Domenica di giugno si è tenuto il ricordo dei militari caduti durante le due Guerre mondiali e dei civili vittime delle rappresaglie naziste.. Qui di seguito è riportato il discorso commemorativo tenuto per la circostanza dal Generale Franco Blasi. La Commemorazione dei nostri All'epoca la stele recava solo i nomi dei indimenticabili Caduti, assume quest' anno una Caduti dì quella immane tragedia che la storia ha particolare valenza perché avviene, per la prima definito "Grande guerra". volta, dopo la ristrutturazione del complesso monumentale a Loro dedicato. Nei primi anni cinquanta, fu realizzata, con brillante intuizione, e con ampia La stele in marmo, che risale agli anni partecipazione popolare, una scalinata nel mezzo venti, fu allora collocata al margine del breve della ripida collina, dove, da un millennio, si erge sacrato di questa nostra chiesa, sull'orlo del la nostra storica, splendida Pieve e, al centro sottostante dirupo, delimitato, in quel tempo, da della scalinata, si pose la stele nel frattempo tragicamente arricchita di nomi, sia dei Caduti della ancor più cruenta seconda guerra mondiale, sui diversi lontani teatri d'operazione e sul mare, sia delle numerose Vittime Civili, che noi abbiamo sempre preferito chiamare Caduti e che continueremo a chiamarle Caduti proprio perché caddero inermi, qui, nel capoluogo di provincia sotto semplici filagne di legno, sostituite poi da un robusto muro di sicurezza a davanzale. Il monumento era protetto sul davanti da una bassa e piccola cancellata in ferro. i terrificanti, reiterati bombardamenti aerei, qui nel nostro paese, nelle nostre case, nelle loro case, tra i nostri familiari impietriti da tanta ferocia, tra i loro familiari disperati e atterriti per ATTUALITA’ Qualcosa di Noi sanguinarie rappresaglie naziste disposte, per intimidatoria, cieca, sproporzionata vendetta, 10 del Tempio di Dio, sembra porre ai piedi del da una imperiosa, univoca, criminale legge Cristo innocente, crocefisso dagli marziale di guerra. Le nostre Vittime civili uomini, per loro colpa, l'estremo sacrificio di ebbero, in ambo i casi, la sola tragica fatale persone anch'esse innocenti, trucidate, ancora sventura di trovarsi, innocenti ed ignare, nel una volta dagli uomini, per loro colpa. posto sbagliato al momento sbagliato. Come E' questo il momento della riflessione, caddero, per pura sventura, dopo il passaggio ed in questa riflessione matura in noi anziani, del fronte, coloro che, anch'essi ignari e se mai ce ne fosse bisogno, la convinzione che i innocenti, qui in paese, urtarono subdole mine freddi monumenti, se pur vistosi e significativi, antiuomo da soli non bastano quali severo monito per il o altri ordigni bellici rimasti inesplosi. futuro, e così rivendichiamo la necessità di Poiché in mezzo secolo, la vecchia questa annuale commemorazione, per tenere scalinata si era deteriorata, la Circoscrizione vivo il ricordo del sacrificio di chi, per eventi di questo nostro civilissimo paese,(civilissimo bellici perse il dono della vita; per il dolore per vari motivi, ma nello specifico per delle loro famiglie; per la partecipazione l'unanime, condiviso senso del profondo, sacro popolare al comune cordoglio e soprattutto per culto lanciare dei propri Caduti) decise, la nel tempo il nostro caloroso Circoscrizione dicevo, l'anno scorso, con messaggio di pace; perché i nostri giovani lo unanime consenso di tutti i componenti del raccolgano e mantengano, a loro volta, vivo, Consiglio, di dare un volto nuovo al complesso sempre, di generazione in generazione, quanto monumentale alla base della chiesa, volto viene loro oggi tramandato da chi visse, se pure nuovo che fosse, sotto il profilo architettonico, in parte, quei giorni bui e ne rimase, per la vita, compatibile con la stessa chiesa e nel rispetto testimone oculare. di quanto già esistente. Oggi, questo nostro, Ai me....... gli anni passano e gli ultimi ripeto, civilissimo paese, ha il prestigio di aver Combattenti non hanno più il fiore della dedicato, alla memoria dei suoi figli meno gioventù che li vide soldati, ma hanno, da fortunati, un'opera non solo imponente, ma tempo, superato ottant' anni, e gli adolescenti particolarmente simbolica. dell'ultimo tragico locale epilogo della guerra La sua collocazione infatti, alla base di casa nostra, per età, non sono loro lontani. Quando fra ATTUALITA’ Qualcosa di Noi 11 poco, il naturale esaurimento di queste passato hanno partecipato i ragazzi del persone, cancellerà la testimonianza diretta di settore giovanile del Gruppo sportivo di Palazzo 'TANTA del FOLLIA", se avremo saputo Pero; con la locale trasmettere alla generazione che segue, le dell'Associazione nostre esperienze, avremo garantito ai posteri il mediante culto dei Caduti e con esso l'esigenza di simpatizzanti, di adolescenti, (naturalmente con ricercare sempre, fin oltre il possibile, soluzioni il consenso dei genitori) magari raccogliendo la diverse da quelle del ricorso alla forza. vecchia pluriennale iscrizione del nonno venuto Giovani, mi rivolgo a voi: quando sarete adulti nel frattempo a mancare. In proposito, a e gestirete il divenire della società, ricordate di testimoniare quanto sia profondo il sentimento dare voce ad ogni possibile soluzione negoziata che lega Palazzo del Pero ai suoi Caduti e alle per qualsiasi genere di controversia, come per Istituzioni che ne onorano la memoria, voglio altro vuole la nostra Costituzione, prima di dar ricordare che il Presidente e tutti i componenti voce ai cannoni, perché, con i cannoni, non si del disciolto Consiglio di Circoscrizione, di ragiona e ci si può far male; ve lo dice un questo civilissimo paese, sono iscritti, come esperto. simpatizzanti, alla locale sezione Combattenti. Il nostro civilissimo paese cerca con ogni mezzo di avvicinare i ragazzi a queste conoscenze, a questi sentimenti; con la scuola, al di là dei testi scolastici, (abbiamo ascoltato all'Intoppo gli alunni delle elementari), l'anno scorso abbiamo sentito componimenti in proposito degli studenti dell'Istituto di Istruzione Superiore "Piero della Francesca" di Arezzo; con lo sport: in Nazionale Sezione l'iscrizione al Come era iscritto, a pieno Combattenti, sodalizio, come ATTUALITA’ Qualcosa di Noi Checchi quale cappellano 12 delle formazione di equilibrati cittadini, formazioni partigiane del Pratomagno durante consapevoli dei sacrifici di guerra, utili a la Guerra di Liberazione. Per tale Campagna tenerne lontano lo spettro; ed anche per questo era peraltro stato insignito dell'onorificenza ci sentiamo operatori di pace. della Croce di Guerra. Citare Don Ringraziamo le Autorità, le Istituzioni, Giorgio, in questa la locale scuola elementare con i suoi insegnanti, le Associazioni, le rappresentanze, e tutte le persone intervenute. Un particolare ringraziamento tributiamo alla banda musicale di Civitella della Chiana per la sua presenza, per la sua piena disponibilità e per la sua elevata professionalità. occasione, è un dovere che noi Palazzini Mi avvio a concludere questo mio dobbiamo assolvere con profonda riconoscenza, intervento con una proposta: quella di porre a perché fu sua l'idea di questa annuale, mezz' asta la Bandiera dianzi issata sul doverosa, celebrativa. pennone, in segno di solidarietà con il paese Facendo quanto facciamo, com' era suo sardo di SELARGIUS che piange il suo desiderio, ci sentiamo operatori di pace; Alessandro, di cui tutti sappiamo, e delle altre educando poi i nostri giovani al culto dei località Caduti, senza esaltare epiche gesta di eroi, se perduto loro figli, nelle ormai numerose e pur ci furono, non serve certo a creare pericolose missioni umanitarie e di pace delle entusiastici emuli, ma a concorrere alla nostre FF.AA. in diversi martoriati paesi del solenne, cerimonia mondo. italiane che hanno recentemente Grazie . (Gen. Franco Blasi) Qualcosa di Noi ATTUALITA’ 13 25 Giugno 2006 Commemorazione caduti Anche gli alunni della nostra scuola elementare danno il loro contributo alla commemorazione recitando delle poesie che sono un “inno” alla pace ed una preghiera. Pace è : (Gabriele Petruccioli) I bambini giocano alla guerra. E’ raro che giochino alla pace, perchè gli adulti da sempre fanno la guerra. Il soldato spara e un altro uomo non ride più. E’ la guerra. (Veronica Porcellotti) C’è un altro gioco da inventare: far sorridere il mondo, non farlo piangere. Pace vuol dire che non a tutti piace lo stesso gioco; che i tuoi giocattoli piacciono anche agli altri bimbi che spesso non ne hanno; perchè ne hai troppi tu; che i disegni degli altri bambini non sono dei pasticci; che la tua mamma non è solo tutta tua; che tutti i bambini sono tuoi amici. (Elena ) E pace è ancora: non avere fame, non avere freddo, non avere paura. (Niko Marchionni) Sapete qual è l’ opposto del verbo amarsi? Aggiungete una R: armarsi.Quando ci si arma inesorabilmente ci si odia. Ve lo dico con molta fermezza, con molta libertà e con molto rispetto: quando si costruiscono armi, necessariamente chi le fabbrica vuole che siano vendute e consumate. E le armi si consumano uccidendo. Poi la preghiera Stefano Galletti Figlio mio che sei in questa terra, preoccupato triste e tentato, ti chiamo per nome, ti conosco e ti amo. Non aver paura, non sarai mai solo, ti sarò sempre accanto. Insieme spargeremo il seme della vita che ti dono in eredità. Desidero solo che tu faccia la mia volontà. Non preoccuparti: ti darò cibo per ogni giorno da dividere con il tuo prossimo più povero, in solidarietà. Sappi che ti perdono ogni peccato anche prima che tu pecchi; ti chiedo solo di perdonare tutti quelli che ti offendono. Per non soccombere alla tentazione afferra la mia mano con forza e fiducia: Ti libererò dal male, figlio mio a me tanto caro. Qualcosa di Noi ATTUALITA’ 14 RESTAURO DELLA MAESTA’ DEL COLLE La donazione di un computer, il contributo di una somma per l'acquisto di materiale didattico fatto alla locale scuola, la partecipazione al mercatino del Calcit, fanno parte di una serie di iniziative intraprese dalla squadra di cacciatori di cinghiale in favore del territorio e degli abitanti di Palazzo del Pero o di enti no-profìt. L'ultima in ordine di tempo è il consolidamento della Maestà del Colle con la sostituzione di alcune tegole sfondate, il recupero di una parete a rischio di crollo, la stuccatura delle pareti per bloccare le pietre che erano murate con terra e la chiusura con un nuovo cancelletto in ferro perché l'originale era stato trafugato. Senza questo intervento in brevissimo tempo avremmo perso la testimonianza di quello che è stato un luogo di culto ma anche di comunità, solidarietà, amicizia, cioè di quei valori che permeavano la vita degli abitanti del Colle e zone limitrofe, che qui dal 1829, come riporta una scritta sulla Maestà venivano ad offrire la loro fede alla Madonna. Un'altra scritta : LRF sta forse ad indicare 1' autore della costruzione della Maestà Rosadi Francesco allora Rettore della Chiesa del Colle ora purtroppo crollata. Il piacere di contribuire al ripristino di questo semplice ma suggestivo luogo sacro è stato pari alla curiosità di conoscere l'origine del nome Maestà che caratterizza queste costruzioni. Secondo il dizionario etimologico: " In Toscana così dicono le Sacre Immagini poste nei Tabernacoli lungo la via "; e questa è la definizione che in quanto toscani troviamo la più appropriata. Ne abbiamo esempio a Ranconica a Socena a S. Agata alle Terrine o come semplice tabernacolo lungo la strada prima di Novole o ad lisciano cioè in quei borghi un tempo ricchi di vita. Ma una indagine più approfondita ci dice che con il termine Maestà si indica genericamente un personaggio seduto in trono con gli attributi della regalità ( ad esempio la corona lo scettro, un globo). Nell' arte sacra esso è riservato a Cristo e alla Madonna. Tuttavia a partire dal XIII secolo, che segnò la definitiva affermazione del culto mariano, esso passò ad indicare le tavole raffiguranti la Madonna in trono col Bambino in grembo circondata da Angeli. Il dipinto in una nicchia ali' interno della Maestà del Colle e sovrastato da un grazioso arco in mattoni ha proprio queste caratteristiche : la Madonna adornata di corona tiene il Bambino in braccio, pure lui con la corona e due angeli alle spalle come protezione. Anche i colori sono quelli canonici : il rosso e il blu. Tale tema iconografico, nato probabilmente nell' Egitto coopto ( dove Qualcosa di Noi ATTUALITA’ 15 Giuseppe e Maria scapparono durante la strage degli innocenti emanata da Erode) raffigura la Madonna come Regina del Paradiso protetta dagli Arcangeli. In tale contesto il trono sta a simboleggiare la Chiesa, che si identifica anche con la Vergine, che è " Sedes Sapientiae" ( sede della sapienza divina). Le Maestà pur essendo manifestazioni della devozione privata, furono anche punto di riferimento per alcuni dei momenti della vita comunitaria. Nel seicento-settecento fino alla metà del novecento accanto alle grandi processioni rituali erano praticate dalle popolazioni della campagna le Rogazioni , processioni penitenziali celebrate con apposite liturgie, con canti di litanie e recite del Rosario,propiziatorio di semine, raccolti e di quanto inerente alla vita contadina. L' iniziativa conseguente è stata quella di far conoscere ai ragazzi della scuola di Palazzo il lavoro fatto. I ragazzi insieme ai loro insegnanti sono stati trasportati con mezzo autorizzato dalla scuola fino alle Croci e da qui hanno raggiunto il Colle dopo una camminata attraverso i boschi di un chilometro e mezzo. All’ iniziativa ha collaborato la locale sezione del Corpo Forestale dello Stato nella persona del comandante Aloisi. Poco dopo la partenza una sosta ad un luogo dove ci sono i resti di una chiesa(conosciuta come Chiesa vecchia) dedicata a S.Pietro e risalente al XIII o XIVsecolo. Purtroppo è rimasto solo il portale della facciata e per salvare almeno questo la squadra cacciatori ha ripulito i dintorni di arbusti e radici che ne minavano la resistenza. La camminata è terminata alla Maestà con una colazione. Lo scopo è stato anche quello di riportare alla memoria dei più giovani le nostre radici, le nostre tradizioni, la nostra cultura, i nostri valori cristiani e morali. Speriamo di essere stati di esempio. Il 2 giugno questa iniziativa è stata ripetuta con la partecipazione di una settantina di abitanti di Palazzo del Pero, compreso il comandante dei Carabinieri, che sfidando il tempo inclemente hanno ripercorso lo stesso itinerario. Don Gianni dopo una piccola cerimonia commemorativa ha impartito la benedizione e lo storico dell'arte Armando Chierici dopo una descrizione storico-artistica della Maestà e averne evidenziato la sua importanza religiosa e sociale insieme, ha apprezzato ed elogiato il lavoro fatto. Lo stesso apprezzamento ci è stato tributato da tutti i partecipanti e questo sicuramente ci sarà di stimolo per nuove analoghe iniziative. Sauro Fortini per la “Squadra cacciatori di cinghiale di Palazzo del Pero” Qualcosa di Noi ATTUALITA’ 16 Festa della donna, vista da un osservatorio privilegiato: .......la cucina. Non sarà caduta l’ 8 marzo, forse c’ avremo pensato un pò troppo, però il 30 di aprile gli abbiamo fatto la festa. Per il ritardo ci siamo scusati , ma la situazione imponeva un attimo, forse due, di riflessione. Per motivi indipendenti dalla sua volontà, ci è venuto a mancare il cuoco “ufficiale” della manifestazione: il Calbini. Non è stato il panico, però qualche preoccupazione c’è stata. Le “nostre” s’aspettano sempre una bella festa o, nella peggiore delle ipotesi, se la festa non è proprio bella, almeno una giornata senza cucinare e rigovernare gli odiati piatti è assicurata. Ma ritorniamo al “panico”. Celestino ci ha convocati per tempo; quindi il mercoledì prima dell’ evento ci siamo ritrovati attorno ad un tavolo ( come è d’ obbligo per i grandi eventi) al Circolo, per studiare il da farsi e provvedere a tamponare l’ urgenza della sostituzione del Calbini. Meno male che le voci corrono e “qualcuno” ci ha soffiato che la Lorena non fa mai “da mangiare”, quindi visto che non son morti dalla fame, qualcuno li il pranzo e la cena lo prepara. Deduzione logica: Umberto è il “capo-cucina” a Badia S. Veriano, confortati anche dal fatto che i grandi shef sono tutti uomini. Mai scelta fu più azzeccata. La serata prevedeva anche la compilazione della lista della spesa e la scelta del menù. Qui il risultato è altalenante: un 10 e lode per il menù, più modesto il giudizio sulla spesa, ma non tutto può essere perfetto. Se l’Umberto è stato il Mastro ( o Maestro) Fosco ha messo a disposizione la fervida fantasia per la confezione del menù: al posto di un primo e due secondi, oplà due primi ed un solo secondo.(vedi box a fianco) Il sabato pomeriggio prima di salire a Badia abbiamo girovagato tra i rivenditori di funghi dell’ alta Valcerfone e, finalmente, alle Ville con 23 euro ci siamo aggiudicati una partita di prugnoli, mentre la domenica mattina molto tempo è stato dedicato alla ricerca delle puntine di vitalba per la confezione della famosa “frittata con le vitalbe”. Il sabato è la giornata cruciale: serve per riattivare l’ambiente abbandonato dall’ estate precedente; bisogna controllare il funzionamento dell’ impianto elettrico, del gas e dell’ acqua, ma soprattutto il Canuti e Santino hanno riavviato il forno a legna, strumento cruciale per la completa realizzazione del pranzo. Festa della donna 30.04.06 MENU’ -Antipasto toscano con frittatina di erbe -Primi: pennette al capriccio dei cuochi tagliatelline al prugnolo e menta - Secondo: anatra e pollo in porchetta al forno - Contorni: patatine arrosto e insalata - Assaggio di pecorino del Caciaio - Frutta: mele e arancie - Dolce: mille sfoglie - Caffe e liquorino. Ma come si può dedurre dal menù la giornata più impegnativa è stata la domenica. Ci siamo portati sul posto alle otto, perchè le tredici arrivano presto e sia le pennette che le tagliatelline vanno servite fumanti. In un tegame la cipolla rosolava insieme alla salsiccia, nell’altro il più delicato prugnolo cuoceva sotto l’ attenta regia d’Umberto. Al forno “temperato” dal sabato pensavano il Santi, il Canuti e il Biserni dopo essersi pelate una trentina di chili di patate. Però anche nelle migliori famiglie qualche disputa c’è sempre. Quì la colpa è da attribuire al sale. Si sono inserite due correnti di pensiero: una capitanata da Fosco che caldeggiava l’ aggiunta di latte e ricotta che con la scusa dell’ “amalgama”cercava di tenere basso il profilo, e l’ altra guidata dal Beppe, che incurante della lancetta del pressometro, pretendeva l’ aggiunta del sale e del pepe fino alla sublimazione dell’ atto del rotolamento della “nana” in una montagna di sale con abbondanti “manciate” inserite nel “pillottamento” interno. Ma tutto è bene quel che finisce bene. Alla fine del pranzo l’ applauso c’è stato ed in tutti noi uomini l’ ego ha avuto il giusto soprassalto, però più tardi un “maligno” ha insinuato che il gradimento evidenziato poteva essere stato generato non tanto dalla qualità, quanto dall’ opportunità. E se l’ applauso fosse stato sollecitato dal quesito: “il menù non era il gran chè, però i piatti l’ han lavati loro!” Sarebbe una tragedia. (Flavio) Qualcosa di Noi DALLA SCUOLA TUTTI IN VACANZA !! Siamo arrivati a giugno e con la bella stagione la scuola si è conclusa. Quest’anno scolastico è stato molto ricco di iniziative per entrambi gli ordini di scuola presenti nel nostro paese. Sono contenta perché tra poco, terminati gli impegni , inizieranno le meritate vacanze; ma ciò è però velato dalle preoccupazioni per i cambiamenti che ci saranno nel prossimo anno scolastico. Come già sapete, nella scuola primaria le insegnanti passeranno da 3 a 4 . Questo ci permetterà di lavorare meglio potendo avere più gruppi classe, ma renderà maggiormente impegnativa la nostra organizzazione interna. Il fatto, però, che più mi crea apprensione è che due colleghe lasciano la scuola in quanto hanno ottenuto il meritato trasferimento. Mariapaola lascerà la scuola dell’infanzia dove insegnava da 5 anni e Donatella la scuola primaria dopo ben 7 anni. Sono state due insegnanti molto valide e importanti non solo dal punto di vista professionale, ma soprattutto da quello umano. Abbiamo affrontato e risolto insieme tanti problemi e condiviso numerose soddisfazioni. Non sarà facile riprendere a lavorare senza poter contare più sul loro aiuto e sulla loro disponibilità. Però tutto passa in secondo piano: finalmente hanno raggiunto l’importante traguardo di poter lavorare in una scuola più vicina a casa. Non posso fare altro che augurare loro un bellissimo futuro ricco di esperienze positive e gratificazioni. Sono certa, però, che sia Donatella che Mariapaola porteranno nel cuore il ricordo dei tanti bambini di Palazzo del Pero a cui con affetto hanno dedicato la loro opera insegnando, educando e aiutandoli a crescere. Grazie Donatella. Grazie Mariapaola. Ora però lasciamo da parte la tristezza . Auguro a voi, a tutti i nostri alunni e alle loro famiglie (Marisa Calabresi) BUONE VACANZE!!!!!! 17 Qualcosa di Noi LETTERE AL GIORNALE Processionaria : Quali misure di prevenzione? Quanti danni? A tutt' oggi e' stato fatto molto poco, qualche riga sui giornali come ,la pubblicazione sul Corriere di Toscana del 30 -5-06 dove l'assessore all'agricoltura tranquillizza tutti e dice : siamo pronti a interventi per minimizzare gli effetti del fenomeno , sia sul patrimonio boschivo che sulla popolazione che vive nelle zone limitrofe e nelle aree interessate dal fenomeno. Nel periodo fine maggio primi di giugno ha senso procedere ad un intervento di contenimento sulla processionaria? Il parassita , mi risulta che , in questo periodo dell' anno ha già' abbandonato i nidi sericei invernali e le larve sono disperse nella chioma delle piante o appena discese in processione dall' albero per impuparsi al suolo e, quindi e' tardi per intervenire. Dove abito, a Palazzo del Pero(Arezzo), nella val Cerfone e più' precisamente in località' Novole si domina gran parte della vallata e del mondo boschivo sottostante che, visto dall' alto presenta una configurazione a macchia di leopardo ben visibile . Queste macchie si sono formate per l'azione divoratrice della processionaria che , sulla quercia ha fatto un lavoro devastante e alcune di esse presentano quasi solo lo scheletro ligneo, con molta lanuggine,dove si distingue a mala pena il colore verde delle foglie ridotte a piccoli moncherini, quasi sovrastato da un marrone frutto di una aggressione massiccia del parassita. La processionaria presenta nel corso degli anni dei cicli di minor o maggior presenza nel territorio; i residenti,la popolazione locale e in particolare i più' anziani,non si ricordano una presenza cosi' massiccia di questo parassita. E' giusto farsi una domanda: siamo al culmine del ciclo inteso come presenza oppure il fenomeno deve ancora aumentare, come ormai succede da alcuni anni? L'augurio migliore che si possa fare, e' trovare la miglior soluzione al problema sopra citato facendo molta informazione in modo che, si possano adottare tutti quei procedimenti necessari per evitare effetti nocivi sia sulle persone che sugli animali in più', coinvolgendo tutti gli organi sia politici e non (comuni provincia, regione ,corpo forestale, servizio fito sanitario regionale ,wwf )in modo tale che il fenomeno non dilaghi ulteriormente anzi, ridimensionarlo portandolo entro certi limiti più' accettabili. Le piante sono un patrimonio indispensabile che vanno salvaguardate, protette, non si possono scrivere e dire infinita' di cose, esempio "tutelare le foreste dell’amazzonica "e cosi' via, senza prima salvaguardare i nostri stupendi boschi. Arezzo ,07-06-06 Bartolini Pier Giovanni 18 Qualcosa di Noi Se il bagno è piastrellato a mosaico, dopo aver pulito le tessere con acqua saponata ed averle ben asciugate, spalmatele con olio di lino lucidando con un panno di cotone. Non usate cera per i pavimenti perché li renderebbe troppo scivolosi. Eventuali macchie su pavimenti o rivestimenti a mosaico si possono togliere intervenendo con un batuffolo di cotone imbevuto con succo di limone. TRUCCHI DI CASA Se volete pulire le righe nere tra le piastrelle di ceramica armatevi di un vecchio spazzolino da denti che intingerete nel detersivo per pavimenti e un po’ di ammoniaca.. i risultati si vedranno! Ecco una semplice maschera contro i pori dilatati del viso: frullate la polpa di un’arancia e di una piccola mela acerba; unite 3 cucchiaini di infuso di rosmarino e frullate ancora per qualche minuto. Stendete sul viso e collo per 20 minuti. Sciacquate con acqua tiepida. 19 Il rosmarino, inalato mediante suffumigi è ottimo contro la tosse. L’infuso di rosmarino, preparato con 20gr di foglioline fresche in un litro di acqua bollente, è ottimo contro il mal di stomaco, i dolori biliari e le colecisti. Il vino di rosmarino è un ottimo diuretico: fate macerare in un litro di vino rosso “corposo” 30 gr di foglie di rosmarino per 24ore. Filtrate e prendetelo a cucchiai 3-4 volte al giorno. Cinzia E. Qualcosa di Noi 20