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Presentazione di PowerPoint - Dipartimento di Prevenzione

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Presentazione di PowerPoint - Dipartimento di Prevenzione
REGIONE del VENETO
“Castelbrando
2”
9/10 giugno 2005
Prevenzione diabete
e cardiovasculopatie
massimo valsecchi
Risorse liberate dalla Legge n.41/2003
della Regione Veneto
Numero controlli aboliti
Libretti sanitari alimentaristi
Accertamenti sanitari apprendisti
161.067
22.706
Isolamento animali per virus rabico
4.724
Controllo latte crudo
2.045
Profilassi mixomatosi conigli
TOTALE
234.320
424.862
Intervenire sui grandi numeri
mortalità
generale
ULSS Verona
anno 2003
mm infettive e
parassitarie
39,1%
tumori
ghiandole endocrine e
della nutriz.
disturbi psichici
30,2%
sistema nervoso
m.infettive
0,6 %
cardio-vas.
39,1 %
sistema circolatorio
apparato respiratorio
apparato digerente
apparato genitourinario
traumatismi
avvelenamenti
incidenti stradali
7,7%
3,1% 2,6%
0,6%
3,5%
suicidi
4,3%
2,8%
1,5%
2,7%
1,2% 0,8%
Altro
Spostare il nostro intervento sulle
grandi patologie
Stima di prevalenza del diabete in
Veneto:
3,7%
dati del S.E.R. su prescrizione
farmaceutica
Spostare il nostro intervento sulle
grandi patologie
efficacemente prevenibili
Non è ancora un programma
Obiettivi generali:
1)
far dirigere ai Dipartimenti di
Prevenzione un programma di prevenzione
attiva in campi esterni alla nostra
tradizione con un’iniziativa che:
• comprenda
interventi
di
prevenzione
primaria e secondaria
•Potenzi e consolidi interventi di prevenzione
primaria che già facciamo
Consolidamento
Programmi regionali che abbiamo già in
atto :
– Promozione dell’attività motoria
( miglioramento del contesto urbano, sicurezza nei
trasporti).
– Alimentazione (neonati, bambini ed adulti)
– Lotta al tabagismo e all’alcoolismo
– Interventi di modifica degli stili di vita nei
luoghi di lavoro
Non è ancora un programma
Obiettivi generali:
2)
consolidare un rapporto strutturato fra i
Dipartimenti di prevenzione e la medicina di base
sull’esempio di quanto abbiamo già ottenuto con i
pediatri di libera scelta e i medici di famiglia
attraverso la :
•Condivisione della progettazione e degli obiettivi
•Attivazione di esperienze pilota di “ medicina di
iniziativa”
•Retribuzione non a prestazione ma a “pacchetto di
risultati” su programmi preventivi.
Non è ancora un programma
Obiettivi generali:
3) Costituire la base per razionalizzare la fase di
diagnosi e terapia alle sezioni del SSR che si
occupano di assistenza sul territorio e in
ospedale.
4) Sperimentare delle linee di intervento
speciali per le sottopopolazioni più deboli.
Sir Donald Acheson 1998
Independent Inquiry into Inequalities in Health
•L’equità è un principio fondante del
Servizio Sanitario Nazionale;
•Le comunità più a rischio sono anche
quelle che usufruiscono di meno della
gamma completa di servizi preventivi
secondo la cosiddetta “Legge inversa di
prevenzione”
Sir Donald Acheson 1998
Independent Inquiry into Inequalities in Health
Raccomandazione n.1:
noi raccomandiamo che, in
quanto parte della valutazione di impatto
sanitario, tutte le politiche d’intervento che
possono avere impatti diretti o indiretti sulla
salute siano valutate nei loro effetti sulle
disuguaglianze sanitarie e siano disegnate in
modo da favorire i meno benestanti ottenendo,
ove
sia
possibile,
la
riduzione
delle
disuguaglianze.
Non è ancora un programma
Obiettivi specifici:
Selezionare le sottopopolazioni che
presentano fattori di rischio o sono nelle fasi
iniziali di patologia.
1.0
I m.m.g. esaminano i loro pazienti , sul
modello “bilanci di salute” dei pediatri, su una
griglia di screening dei principali fattori di
rischio cardiovascolare e del diabete.
Incrementare la medicina
anticipatoria
“medicina anticipatoria” l’insieme di:
– "medicina di iniziativa", rivolta alle persone
sane, che si realizza nell'ambito di programmi di
screening di popolazione e si basa su
manovre di prevenzione e diagnosi precoce
– "medicina di opportunità", in cui il medico
intraprende azioni di prevenzione individuale o
di educazione sanitaria nei riguardi di un
paziente che si rivolge a lui per altri motivi
• Augusto Zaninelli (Università di Firenze)
• Secondo i risultati di un’indagine
nazionale Italiana, la proporzione di
medici italiani di medicina generale
che usa la medicina di anticipazione è
pari al 16%, mentre il 49% dei medici
generali dichiara di non conoscerne il
significato.
• (Bignamini AA. Indagine GPQoL: General
Practitioners. Quality of Life. XVIII Congresso
Nazionale SIMG. Firenze, 29-30 novembre 2001)
Non è ancora un programma
Obiettivi specifici:
2.0 Far precedere ed accompagnare la terapia
farmacologia all’induzione di stili di vita di
contrasto.
Per i fattori di rischio individuati:
• counselling individuale,
• consegna materiale informativo,
• indicazione di iniziative di riferimento su
fumo, alimentazione, attività motoria
Non è ancora un programma
Obiettivi specifici:
3.0 Indurre un approccio terapeutico razionale
ed attento al rapporto costi/benefici.
4.0
Organizzare e sperimentare modalità di
assistenza integrate fra assistenza territoriale
ed assistenza ospedaliera.
E’ un programma difficile da mettere a
punto
• Perché è una forte novità
• Perché è una importante invasione di campo
che segue quella dello screening sui tumori
del colon-retto
• Perché
gli
interlocutori
(diabetologi,
cardiologi, medici di base) sono molti e
molto strutturati
• Perché è costoso
• Perché richiede il coordinamento di diverse
direzioni generali regionali e un deciso
supporto politico.
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