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rolleiflex: il medio formato è meglio

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rolleiflex: il medio formato è meglio
Postatarget magazine
N.. 88 Novembre 2013 Trimestrale
CAMERA
€ 7.90
BLACK & WHITE
NICK BRANDT: LA MIA AFRICA O ROLLEIFLEX: IL MEDIO FORMATO È MEGLIO
GEORGE TODD: MAESTRO DI BIANCONERO O HOLGA CHE PASSIONE
LE MEDIO FORMATO A TELEMETRO O ASTE: I PREZZI
DIRETTORE
Sergio Namias
DIRETTORE EDITORIALE
Paolo Namias
TECHNICAL EDITOR
Danilo Cecchi
ART DIRECTOR
Rosanna Checchi
FOTO IN COPERTINA
Nick Brandt
REDAZIONE E COLLABORATORI
Marco Antonetto, Paolo Ascenzi,
Massimo Bertacchi, Gerardo Bonomo,
Renato Corsini, Luigi Cane, Sara Namias,
Alberto Novo, Paolo Pasini, Eugenio Tursi.
REDAZIONE E AMMINISTRAZIONE
Viale Piceno 14 - 20129 Milano
Tel. 02/70002222 - telefax 02/713030
ABBONAMENTI
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Italia (4 numeri) € 30,00
Estero (4 numeri) € 40,00
FASCICOLI ARRETRATI
Una copia € 10 + spese spedizione
COME EFFETTUARE I PAGAMENTI
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© Editrice Progresso s.r.l. 2013
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È vietata qualsiasi riproduzione, adattamento,
traduzione senza autorizzazione. Registrazione
del Tribunale di Milano N.572 del 25/7/91.
Stampa Tip.Le.Co., Piacenza.
Distribuzione: Press-Di
Via Trentacoste 7, Milano
ISSN: 1125 - 6443
EDITORIALE
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Paolo Namias
SOMMARIO
NICK BRANDT IN MOSTRA ALLA YOUNG GALLERY
2
GEORGE TODD, MAESTRO DI BIANCO E NERO
8
ROLLEIFLEX: IL MEDIO FORMATO È MEGLIO
CLASSIC CAMERA
NOVEMBRE 2013 - GENNAIO 2014
88
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COME HO STAMPATO LE FOTO DI TAZIO SECCHIAROLI
24
HOLGA CHE PASSIONE
28
IL MEDIO FORMATO A TELEMETRO E LA BRONICA RF645
34
LE ASTE: UNO SGUARDO ALL’ANTIQUARIATO
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RIPRESA
ROLLEIFLEX:
IL MEDIO FORMATO È MEGLIO
La Rolleiflex 2.8F utilizzata per questo lavoro monta lo Zeiss Planar 80mm f/2.8. La matricola, 2435866 appartiene al lotto fabbricato in 75.000 esemplari tra il giugno del 1960 e il gennaio del 1973 (da 2.400.000 a 2.984.999).
La RolleiÀex è nata come fotocamera
professionale, come ferro da lavoro,
ed infatti era la macchina preferita dai
reporter e dai fotogra¿ di matrimonio.
È robusta, apparentemente spartana e
dotata di una serie di accessori a loro
volta robusti e rapidi da montare.
Per un professionista la macchina deve
sempre essere pronta all’uso e quindi il
cambio di pellicola deve poter avvenire
in una manciata di secondi; la RolleiÀex, soprattutto i modelli più recenti come la III F che abbiamo usato per questo articolo, lo consente. Niente frecce
stampate sul dorso di carta da far collimare, come invece su modelli apparentemente più evoluti di Hasselblad.
Il modello III F dispone anche di un
esposimetro incorporato al selenio collegato alla ghiera dei tempi e dei dia-
frammi che permette di far collimare
istantaneamente l’ago dell’esposimetro con il suo riferimento, oltre a informare sull’estensione della profondità
di campo a un certo diaframma.
Un accessorio (¿ltro diffusore) oggi
dif¿cile da reperire, anteposto alla fotocellula permetteva di trasformare la
misurazione da luce riÀessa in quella a
luce incidente. Queste fotocellule però
hanno una durata limitata e i ricambi
sono ormai impossibili da trovare per
cui è uso comune proteggere dalla luce la cellula con del nastro adesivo
nero e usare un esposimetro esterno.
Il loro grande vantaggio è il funzionamento senza alimentazione elettrica,
lo svantaggio la necessità di sostituire
la fotocellula una volta esaurita.
Ho quindi usato il Lunasix III di Gos-
sen in modalità luce incidente insieme
a un più evoluto Sekonic, anch’esso in
luce incidente.
Per maggiore sicurezza ho anche effettuato ampi bracketing: meglio un negativo sovra-esposto che sotto-esposto,
ma attenzione a non esagerare.Rollei
produceva ¿ltri a baionetta differenti a seconda del tipo di ottica montata sul corpo macchina (l’ottica non è
intercambiabile) ed io ne ho fatto ampio uso, soprattutto del ¿ltro arancione,
sovra-esponendo di circa due stop per
compensare l’assorbimento del ¿ltro.
Ho usato anche i Rolleinar, pregevoli
lenti addizionali disponibili in tre differenti diottrie che venivano vendute insieme a un aggiuntivo per innestarle
sull’ottica e che era studiato per tenere
conto del forte effetto di decentramenCLASSIC CAMERA
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RIPRESA ROLLEIFLEX: IL MEDIO FORMATO È MEGLIO
Vittoriale degli Italiani, dettaglio del sistema di alzo di uno dei cannoni della Nave Puglia.
Ho impostato il tempo più rapido possibile (1/500s) in quanto non potevo usare il treppiedi e il diaframma f/5,6 per far salva la profondità di campo. Fotocamera Rolleiflex con lente addizionale Rolleinar 1, lente frontale opportunamente mascherata ad evitare il controluce.
to, quindi di parallasse; la fotocamera
infatti non è una reÀex TTL.
Dove possibile ho sempre lavorato su
treppiedi e con lo scatto Àessibile; non
avendolo si può usare l’autoscatto.
La RolleiÀex è una macchina molto
stabile: la si impugna dal basso facendo passare la cinghia attorno al collo;
inoltre non ha lo specchio mobile della
reÀex, né l’otturatore a tendina, e l’otturatore centrale negli obiettivi che non
produce contraccolpi.
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CLASSIC CAMERA
L’acquisto dell’usato:
cosa controllare
Di RolleiÀex e relativi accessori c’è una
grande disponibilità sul mercato: ancora oggi è facile imbattersi in modelli di
60 o 0 anni fa in splendide condizioni.
Spesso sono modelli appartenuti a privati, in molti casi usati davvero poco.
Quasi tutte le RolleiÀex erano vendute
nella loro custodia originale in robusto
cuoio, in grado di proteggere in modo
davvero ef¿cace la macchina.
I professionisti però non l’usavano per
la necessità di cambiare la pellicola il
più velocemente possibile; per questo
se il corpo mostra segni evidenti è probabile che sia appartenuto ad un fotografo.
Tra i controlli da fare vi è la valutazione dello specchio, che può denunciare
fenomeni di “¿oriture” o di perdita dello
strato di argento.
L’integrità della lente frontale dell’ottica dedicata all’inquadratura è un fat-
ROLLEIFLEX: IL MEDIO FORMATO È MEGLIO RIPRESA
Treppiedi e posa di un secondo con diaframma f/11: le differenze
di illuminazione tra le varie zone hanno superato ampiamente la
gamma tonale ottenibile da una stampa senza interventi.
Lo stesso negativo sul quale lo stampatore è intervenuto con mascherature e variazione della gradazione di contrasto nelle diverse zone dell’immagine, migliorando la leggibilità sia nelle zone di
alte luci che nelle ombre ma senza perdita di contrasto.
COME SFRUTTARE AL MEGLIO LA ROLLEIFLEX:
s Provate la procedura di inserimento della pellicola, che pure è facilissima una volta che la si è compresa. Scaricate
sempre la fotocamera in luce attenuata e riponete poi la pellicola esposta in un contenitore ermetico alla luce (in alternativa avvolgerla in carta d’alluminio).
s Dopo aver caricato il rullo richiudete i due perni che liberano i rocchetti donatori / riceventi della pellicola e quando chiudete il dorso della fotocamera assicuratevi che il fermo alla base impegni perfettamente il puntale di acciaio di
fermo alla base.
s Evitate di cambiare frequentemente il tipo di pellicola, così che il rocchetto ricevente sia il medesimo del rocchetto su
cui è avvolta la pellicola: eviterete il rischio di sfiammate sia durante l’esposizione che soprattutto dopo aver estratto la
pellicola esposta.
s L’esposimetro incorporato lavora con un cellula al selenio non alimentata elettricamente che col tempo si esaurisce.
Usate l’esposimetro esterno quindi, ed eseguire dei bracketing per il fatto che se la macchina non è stata correttamente
revisionata i tempi di scatto potrebbero non essere precisi.
s Effettuate anche un bracketing sulla messa a fuoco: lo schermo smerigliato e lo stigmometro a immagine spezzata sono d’aiuto, ma per avere la certezza dei risultati il bracketing è consigliabile.
s Se portate la macchina al collo con la sua cinghia, tirate la macchina verso il basso mettendola in tensione per stabilizzarla; in questi casi ricordatevi che il punto di ripresa si abbassa, modificando quindi l’angolo di ripresa.
s Usate sempre il paraluce per evitare flare e riflessi indesiderati.
s Quando lavorate su treppiedi usate sempre lo scatto flessibile e in alternativa ricorrete all’autoscatto. Se la posa è superiore al secondo, è possibile premere il pulsante di scatto ruotando la flangia alla base e bloccando l’otturatore aperto
sulla posa T, che evita di continuare a premere il pulsante di scatto che provoca vibrazioni alla fotocamera.
s Se scattate in bianconero usate i filtri in funzione dell’effetto voluto: il risultato che otterrete con il filtro in ripresa non
potrete ottenerlo sotto l’ingranditore.
s Non lavorate mai a diaframma completamente chiuso per evitare la diffrazione, ma usate le aperture intermedie (f/5,6
o f/8).
s Tra le miriadi di accessori disponibili vi suggerisco il mirino a pentaprisma che sostituisce in un istante quello a pozzetto; oltre a traguardare l’inquadratura da un punto i vista più alto, inverte anche i lati destro/sinistro, con una visione
più naturale e ingrandita; usando invece il pozzetto abituatevi a comporre l’inquadratura con la lente d’ingrandimento
in posizione; questo vi aiuterà ad osservare l’intera area inquadrata ingrandita evitando al contempo che riflessi della
luce ambiente vi rendano difficile la composizione.
s Evitate di cercare di riparare voi stessi la fotocamera, ma affidatevi a un laboratorio competente.
s Usate un treppiedi con testa dotata di aggancio rapido, così da poter rimuovere rapidamente la macchina dal treppiedi, e rimetterla in posizione.
CLASSIC CAMERA
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RIPRESA ROLLEIFLEX: IL MEDIO FORMATO È MEGLIO
L’automatismo di posizionamento sul primo fotogramma è dovuto a un “sensore”
(contrassegnato con l’asterisco rosso e posto al di sotto del primo rullo) che rileva
lo spessore della pellicola; la macchina consente allora di ruotare la manovella di
riavvolgimento solo di quel tanto necessario a portare in posizione il primo fotogramma, per poi bloccarsi. Una volta esposto il primo fotogramma basta mezzo
giro di manovella per riarmare l’otturatore e far avanzare la pellicola al fotogramma successivo. È un sistema efficiente, superiore anche a quello di molti magazzini Hasselblad che necessitavano, per il primo posizionamento, di accoppiare le
frecce stampate sulla carta di protezione del negativo con i riferimenti incisi all’interno del magazzino.
Il sistema di caricamento
t della
d ll Rolleiflex è molto rapido: dopo aver
ver inserito nel vano inferiore il rullino nuovo è sufficiente infilare la carta sagomata di protezione al
di sotto del primo rullo, per poi agganciare la carta sagomata al rullino ricevente.
A questo punto si richiude il dorso e si ruota la manovella di avvolgimento fino a
che non si blocca automaticamente sul primo fotogramma.
20
CLASSIC CAMERA
to puramente estetico, diverso è il caso dell’ottica da ripresa: una eccessiva
presenza di graf¿ o l’opacità delle lenti possono indubbiamente togliere brillantezza all’immagine.
Va naturalmente controllato anche l’otturatore, che può comunque essere tarato da un riparatore.
L’otturatore delle RolleiÀex dispone di
un meccanismo di controllo dei tempi
di scatto veloci e di un ritardatore per
quelli lenti: questo meccanismo tende
a stararsi in quanto la sua molla in acciaio armonico, negli anni, perde elasticità, ma può essere sostituita.
In Italia ci sono diversi laboratori di riparazione in grado di fare la manutenzione delle RolleiÀex; a Milano suggerisco
la TGF Riparazioni dell’abilissimo Carlo Giussani che, oltre ad aver lavorato
nell’assistenza Erca (all’epoca l’importatore di RolleiÀex per l’Italia) dispone di
una grande quantità di ricambi originali.
Pochi sanno, per esempio, che per accedere al complesso meccanismo di
trascinamento, disposto su uno dei lati della fotocamera, è necessario strappare letteralmente il rivestimento in pelle che va poi necessariamente sostituito con uno nuovo (vecchio) ¿ammante.
Nel mondo delle RolleiÀex vi è una
diatriba tra i sostenitori delle RolleiÀex
con ottica Tessar f/3.5 e quelli dell’ottica Planar f/2.8 e l’opinione prevalente
è che i Tessar siano più incisi dei Planar. Nella pratica, lavorando ai corretti
diaframmi di lavoro e sviluppando bene la pellicola non ho notato particolari differenze. Differenze che diventano
abissali se non si cura la ripresa e il
trattamento della pellicola.
SuperÀuo dire che il passo successivo,
la stampa del negativo, incide in modo
determinante sul risultato ¿nale: stampare è una vera e propria arte, rendendo giustizia all’origine del termine artigiano nell’accezione latina di “artifex”.
Una macchina perfetta
La RolleiÀex usata per questo articolo
è in ottime condizioni e l’otturatore è
stato di recente controllato e regolato
da Carlo Giussani. Nonostante questo
sono rimasto colpito andando a esaminare i negativi sviluppati da Jacopo
Anti: non una s¿ammata, non uno spazio tra i fotogrammi. In una parola, 120
scatti perfetti.
Ottime le esposizioni, anche se io tendo a sovra-esporre a causa di un mio
piccolo “trauma infantile”: uno dei primi
rulli che feci alla ¿ne degli anni Sessanta mi venne sviluppato da un caro amico, ma parsimonioso, che diluì in modo
eccessivo lo sviluppo restituendomi un
ROLLEIFLEX: IL MEDIO FORMATO È MEGLIO RIPRESA
negativo talmente diafano che sembrava uscito da una seduta spiritica.
Da quella volta ho cominciato a sovraesporre per limitare i danni nel caso di
sotto-sviluppo.
L’uso del ¿ltro arancione ha portato
bene¿ci negli scatti con grandi campiture di cielo sereno; l’uso del treppiedi
in quasi tutti gli scatti ha virtualmente
eliminato ogni micromosso.
Ho rilevato qualche imperfezione nella messa a fuoco, nonostante abbia
utilizzato il pozzetto con la lente di ingrandimento in posizione e soprattutto
controllando lo stigmometro al centro
dello schermo di messa a fuoco; in altri
casi ho utilizzato un pentaprisma Rollei che raddrizza l’immagine ingrandendola in modo notevole.
Confesso che era da almeno un paio
d’anni che non caricavo la mia RolleiÀex e averla usata in modo intensivo
per una settimana, con eccellenti risultati, mi ha fatto venire la voglia di lasciare a casa le pur prestanti macchine digitali e di tornare a lavorare esclusivamente a pellicola, medio formato
naturalmente.
La scelta delle pellicole
Ho esposto una decina di rulli con l’intenzione di mettere a confronto quattro
pellicole storiche: le T Max 100 e 400
di .odak e le RPX 100 e 400 di Rollei.
Sul piano della nitidezza e del contenimento della grana la palma va alle due
emulsioni di .odak e tra queste io preferisco la T Max 400; infatti, nonostante sia un sostenitore convinto del treppiedi, nella pratica non sempre è possibile usarlo e due stop di differenza si
traducano in tempi di posa 4 volte più
veloci, a parità di illuminazione, rispetto a un’emulsione di 100 ISO.
Quando poi si usa un ¿ltro giallo o uno
arancio che sottrae da uno a due stop
di luminosità, la sensibilità di 400 ISO
consente di usare gli stessi tempi di
scatto di una pellicola a 100 Iso senza ¿ltri.
Le emulsioni Rollei RPX 100 e 400
corrispondono alle compiante APX
100 e 400 di Agfa: rispetto alle .odak
la grana è più evidente ma, specie nel
medio formato che richiede un minore ingrandimento rispetto al 24x36mm,
proprio per questo permette di rivelare
la trama della grana che è parte del
linguaggio fotogra¿co.
Il piacere di fotografare
FRQOD5ROOHLÀH[
RolleiÀex, e più in generale il medio
formato, consentono di apprezzare
la nitidezza e soprattutto l’estensione
Vista posteriore e del box interno dopo rimozione d
dell d
dorso.
La Rolleiflex incorpora un esposimetro al selenio che non richiede alimentazione elettrica. Lo svantaggio
è che col tempo la cellula al selenio
si esaurisce e deve essere sostituita.
Se la cellula è ancora funzionante si
consiglia di coprirla con del nastro
adesivo nero per prolungarle la vita.
Ponendo sull’esposimetro della Rolleiflex l’accessorio diffusore, l’esposimetro lavora in luce incidente.
della gamma tonale che è possibile ottenere nella fotogra¿a argentica. Non
è certo il formato più adatto alla street photography, ma ricordiamo che la
RolleiÀex era la macchina dei paparazzi ai tempi della dolce vita di Via Veneto!
L’autonomia della fotocamera è di 12
scatti, ma con un apposito accessorio può lavorare anche con la pellicola
35mm; io però considero questa compatibilità superÀua in quanto uno dei
maggiori pregi della RolleiÀex è proprio il medio formato.
Osservando la tenuta della grana della pellicola 120 a elevatissimi ingrandimenti è evidente che per i lavori in
cui sono fondamentali la nitidezza e la
gamma tonale il formato 120 è insostituibile.
Un fotogramma 6x6cm ha un’area tripla rispetto al 24x36mm e richiede
quindi, a parità di formato di stampa,
un ingrandimento del 300% inferiore, che si traduce appunto nel contenimento della grana. Ma anche quando si decide di utilizzare il formato
6x4,5cm ci troviamo di fronte a un neCLASSIC CAMERA
21
RIPRESA ROLLEIFLEX: IL MEDIO FORMATO È MEGLIO
Uno scatto eseguito con una Rolleiflex,
probabilmente una Rolleicord, negli anni Quaranta: presepe, albero di Natale e giocattoli per i bambini. Le comuni
negative di allora avevano delle sensibilità bassissime, tuttavia l’immagine è
esente da mosso (Foto Bruno Bonomo)
gativo che richiede un ingrandimento
decisamente inferiore.
Come fotocamera poi la RolleiÀex è
insospettatamente compatta e leggera per essere una medio formato. Se
a questo si aggiunge che gli accessori si riducono a ¿ltri e lenti addizionali
(l’ottica non è intercambiabile) è un sistema davvero comodo da portare con
sé, anche senza la necessità di una
borsa.
Tanto la macchina che gli accessori
sono facilmente reperibili nei migliori punti vendita di materiale usato. Si
parte dai 400 / 500 euro per una Rolleicord, per passare ai 00 / 800 euro di una 3,5F; volendo salire ancora,
una 2.8F in eccellenti condizioni è intorno ai 1000 euro.
I modelli Tele e :ide sono invece ricercati e i loro prezzi sono decisamene superiori; se in condizioni eccellenti
e con gli accessori originali a corredo
è un tipo di fotocamera che può arrivare tranquillamente a 4000 / 5000 euro
e anche oltre.
Parlando di medio formato non si possono dimenticare marchi come Hasseblad, Mamiya, Bronica ma, non c’è
niente da fare, una RolleiÀex rimane
sempre una RolleiÀex.
7HVWLHIRWRJUD¿HGL*HUDUGR%RQRPR
DISTRIBUZIONE
Le pellicole Rollei sono distribuite da
Punto Foto Group
Via Aristotele 67, 20128 Milano
Tel: 0227000793
www.puntofoto.it
Sirmione, probabilmente 1940; un’immagine eseguita con una Rolleiflex (Rolleicord),
un autoscatto in controluce. La pellicola ha permesso di recuperare l’immagine dal
negativo originale a distanza di decenni e fa riflettere sulla “consistenza” dello scatto
su negativo a fronte della caducità del file digitale. ( Foto Bruno Bonomo)
22
CLASSIC CAMERA
Le pellicole Kodak sono distribuite
da Fowa, Via Vittime di Piazza Fontana 52bis, 10024 Moncalieri (To).
Tel: 011.81441
www.fowa.it
ROLLEIFLEX: IL MEDIO FORMATO È MEGLIO RIPRESA
A distanza di quasi ottant’anni sono tornato a Sirmione più o meno nello stesso luogo dello scatto precedente sotto gli strapiombi
delle Grotte di Catullo, e ancora con una Rolleiflex. La migliore qualità dell’immagine dipende soprattutto dall’assenza di controluce.
RINGRAZIAMO PER LA COLLABORAZIONE
Jacopo Anti, che ha eseguito gli sviluppi e le stampe di questo lavoro
JacopoBianco&Nero, Via Andrea Solari 72, 20144 Milano
Tel: 02-42293542 - Cell. 338-6568560
www.jacopoanti.com
Carlo Giussani che ha messo a punto la Rolleiflex 2.8 F
utilizzata per questo lavoro
TGF, Viale Giovanni da Cermenate 61, Milano.
Tel.: 02.89-53.10.11
CLASSIC CAMERA
23
ROLLEI RPX 100 UND 400 S/W FILME
Die Vergangenheit wird heute unsere Zukunft
(Il passato diventa oggi il nostro futuro)
Abbiamo percorso insieme a voi una strada lunga 65 anni... nel campo fotografico.
La passione ci accomuna e ci accompagnerà anche in futuro.
DISTRIBUTORE ESCLUSIVO PER L’ITALIA DEI MATERIALI ARGENTICI ROLLEI/MACO:
Punto foto Group by Karl Bielser s.a.s. - Via Aristotele, 67 - 20128 Milano
Tel: 0227000793 - Fax: 0226000485
www.puntofoto.it [email protected]
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