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MEN
La malattia emolitica del neonato (MEN) La malattia emolitica del neonato I globuli rossi recano alla superficie antigeni appartenenti a vari sistemi: a) Sistema AB0 = A1, A2, B, AB, H b) Sistema Rh = espresso dai seguenti Ag: C c D E e (solo il “D” esprime la positività/negatività dell’Rh: Rh positivo se D; Rh negativo se d) c) Altri sistemi = Kell, Duffy, Kidd, Lutheran ecc. Fra tutti, il sistema Rh è quello più fortemente immunogeno e responsabile delle forme più gravi di MEN. La malattia emolitica del neonato PRINCIPIO GENERALE Il passaggio di globuli rossi fetali nel circolo materno può determinare la produzione di Anticorpi diretti contro Ag assenti sui globuli rossi della madre. Questi Ac, immuni, di classe IgG attraversano la placenta e vanno a legarsi agli Ag corrispondenti presenti sulle emazie del feto Il legame Ag-Ac provoca una emolisi, ossia la distruzione dei globuli rossi del feto. La malattia emolitica del neonato Eziopatogenesi della MEN: Incompatibilità antigenica fra le emazie del feto ( Rh POSITIVE) e quelle della madre (Rh NEGATIVE). La madre sviluppa Ab anti-Rh di tipo IgG che passano la placenta e distruggono le emazie fetali Condizioni immunizzanti la madre: parto, revisione di cavità, amniocentesi, funicolocentesi, biopsia di villi, traumi addominali, patologie placentari, emorragie feto-materne, aborti, pregresse trasfusioni. Quantità immunizzante: bastano 0,1-0,5 ml di emazie per indurre la sintesi di anticorpi. In mancanza di pregresse immunizzazioni la MEN non si instaura durante la prima gravidanza, ma alle gravidanze successive. La malattia emolitica del neonato Fisiopatologia della MEN: I globuli rossi fetali sensibilizzati dall’Ac materno vengono rimossi dal circolo dal sistema reticolo-endoteliale. La distruzione dei globuli rossi provoca: – L’anemia. Questa stimola il tessuto emopoietico del feto a proliferare ed aumentare il ritmo di produzione dei globuli rossi. Il fegato e la milza ingrossano, visto che la maggior parte del tessuto emopoietico fetale è localizzato in questi organi. Se la distruzione di globuli rossi è grave, l’aumento di tessuto emopoietico non riesce comunque a compensarla, ed il feto si anemizza progressivamente. Un’anemia grave può portare ad una insufficienza cardiaca con edema generalizzato (idrope fetale) che talvolta si conclude con la morte intrauterina del feto o del neonato La malattia emolitica del neonato Fisiopatologia della MEN: La distruzione dei globuli rossi provoca anche : – La liberazione di Hb, che viene poi trasformata in bilirubina. Questa, attraverso la placenta, raggiunge il circolo materno e viene rimossa dal fegato della madre – Se il bambino nasce vivo e non è affetto da idrope, il pericolo principale è rappresentato dall’accumulo di bilirubina non coniugata: infatti la distruzione dei GR continua, si forma bilirubina che non può più essere escreta grazie al lavoro del fegato materno. Il fegato del neonato però non è in grado di coniugare ed eliminare la bilirubina, questa perciò tende ad accumularsi e a depositarsi in alcuni tessuti, tra cui i “nuclei della base encefalica”, con il rischio di morte o di lesioni cerebrali permanenti. La malattia emolitica del neonato Clinicamente condizioni : a) Morte fetale a 25 – 35 settimane b) Idrope fetale con nascita prematura, pallore cutaneo, soffusione emorragica della cute, versamento pleurico e addominale, ipervolemia, deficit ventilatorio, scompenso cardiaco. Di solito la morte interviene entro poche ore dalla nascita. c) Ittero grave del neonato: modesto pallore, cute succulenta, rare emorragie cutanee, iperbilirubinemia (entro 12-24 h), sofferenza neurologica (kernicterus) per lesioni ai nuclei della base, encefalopatia. si possono verificare le seguenti La malattia emolitica del neonato LABORATORIO – Test di Coombs Diretto eseguito sui globuli rossi del neonato fortemente POSITIVO – Test di Coombs Indiretto eseguito sul siero della madre fortemente POSITIVO La malattia emolitica del neonato LABORATORIO: studi prenatali Gli esami che è necessario eseguire durante la gravidanza per individuare le donne a rischio di partorire neonati con MEN sono: – Gruppo AB0 e tipizzazione Rh – Ricerca anticorpi irregolari (Test di Coombs Indiretto) nel siero – In caso di positività: identificazione specificità anticorpale e titolazione – Nelle donne Rh negative ripetere l’indagine nel corso della gravidanza e subito prima del parto La malattia emolitica del neonato Indagini prenatali nel caso di ulteriore gravidanza in donna immunizzata: • titolazione anti-D nel 1° trimestre (come dato basale) • titolazione alla 16-18° sett. e poi a 28 – 30 settimane La titolazione è significativa a partire da un titolo pari a 1:16–1:32. Il titolo correla con la gravità della malattia nel caso in cui la sottoclasse di Ig interessata sia la IgG1 non in caso di IgG3 • Monitoraggio della bilirubina nel liquido amniotico dopo amniocentesi a partire dalla 27° settimana La malattia emolitica del neonato TERAPIA FOTOTERAPIA: viene eseguita esponendo il bambino, nudo, con gli occhi protetti da una benda opaca, alla luce di lampade fluorescenti. Questa luce degrada la bilirubina (o distruggendo proprio la molecola o rendendola solubile) ed in molti casi è sufficiente a mantenere i valori di bilirubinemia al di sotto dei 20 mg/dl . La malattia emolitica del neonato TERAPIA EXSANGUINOTRASFUSIONE: attraverso la vena ombelicale viene prelevato il sangue fetale e immesso il sangue del donatore Scopi: a) rimuovere le emazie sensibilizzate da Ab materni b) rimuovere la bilirubina per prevenire il kernicterus c) rimuovere Ab materni non ancora legati ai GR d) Introdurre albumina e fatt. coagulazione col plasma Scelta del sangue: Emazie di gruppo 0 Rh negativo, prelevate da 3 a 5 gg prima, risospese in plasma AB crossmatch eseguito con il siero materno La malattia emolitica del neonato TERAPIA Trasfusione in utero (riservata a casi molto gravi): - per via intraperitoneale o intravascolare diretta a partire dalla vena ombelicale - Inizio intorno alla 20° sett., poi periodicamente fino al momento del parto - Scelta del sangue: gruppo 0 negativo, irradiato, CMV negativo, leucodepleto, prelevato non oltre 3-5 gg, risospeso in salina, con Ht 75-85 % Clark, 1998 La malattia emolitica del neonato TERAPIA PLASMAEXCHANGE MATERNO Riduce gli anticorpi materni fino a circa il 75%, ma alla riduzione segue il rebound. E’ stata impiegata fin dalla 22° sett.prima dell’instaurarsi dell’idrope fetale. INFUSIONE E.V. DI IG Iniziando prima della 28° sett. in assenza di idrope fetale Stabilizza il titolo anti-D, satura i recettori Fc della placenta e blocca il passaggio degli Ab materni. Gerhardt, 2000 La malattia emolitica del neonato PROFILASSI * IMMUNOGLOBULINE ANTI D Una dose piena di 300 μg è sufficiente a neutralizzare l’effetto immunizzante di 15 ml di globuli rossi D positivi. L’emivita di una dose di Rh-Ig è circa 21 gg Impiego: - Durante la I° gravidanza: a 28 sett. di gestazione (300μg) e poi entro 72 h dal parto - In caso di amniocentesi: a 16-18 sett. (300 μg) poi a 28 sett. E quindi entro 72 h dal parto - In caso di aborto : prima di 13 sett.(50μg); dopo le 13 sett. dose piena (300μg) Gerhardt, 2000