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203GUGLIELMAN E. Storia pedagogia (SSIS Lazio 2007).
SSIS LAZIO 2007-2007 Indirizzi Tecnologico, Economico-Giuridico CORSO DI STORIA DELLA PEDAGOGIA Pedagogia e Scienze dell’Educazione nella cultura contemporanea Prof.ssa Eleonora Guglielman Eleonora Guglielman 2007 1 02. Dall’Attivismo alle pedagogie contemporanee Eleonora Guglielman 2007 2 La crisi della pedagogia attivista La crisi dell’attivismo negli Stati Uniti si verifica quando l’URSS mette in orbita lo Sputnik (1957): la corsa allo spazio registra un arresto, tutto il sistema scolastico ed educativo viene messo in crisi Eleonora Guglielman 2007 3 La conferenza di Woods Hole Nel 1959 a Woods Hole, USA, matematici, fisici, biologi, chimici, psicologi e pedagogisti si riuniscono per studiare i sistemi più efficaci per rinnovare l’insegnamento scientifico Eleonora Guglielman 2007 4 Rifondare la pedagogia Le istanze comuni: Ridurre l’emarginazione Migliorare la vita scolastica Migliorare la qualità dell’educazione e dell’istruzione ottimizzare insegnamento e apprendimento Eleonora Guglielman 2007 5 Le procedure Programmazione e progettazione Individuazione degli obiettivi, degli strumenti, dei metodi Strutturazione dei contenuti Messa a punto di strumenti di controllo e valutazione Conoscenza della personalità degli allievi Eleonora Guglielman 2007 6 Il fine da raggiungere Pedagogia dell’Ottocento: scuola dell’alfabetizzazione Tutti devono avere accesso alla cultura di base Lotta all’analfabetismo che coinvolgeva l’80% della popolazione Pedagogia del Novecento: scuola dell’inclusione Tutti devono essere in grado di ottenere le stesse prestazioni in termini di risultati scolastici Annullamento delle differenze sociali, economiche, culturali Eleonora Guglielman 2007 7 Il Bureau International d’Éducation Fondato nel 1925 dall’educatore Claparède a Ginevra, a partire dal 1947 organizza insieme all’ONU delle conferenze sull’educazione Da queste conferenze nasce una serie di raccomandazioni indirizzate ai Ministeri dell’istruzione di tutti i paesi Eleonora Guglielman 2007 8 Jerome Bruner e il superamento dell’attivismo È l’educatore di punta presente a Woods Hole; polemizza con Dewey sostenendo che l’educazione non va vista come adattamento alla vita sociale, ma come mezzo di trasformazione della cultura e della società Eleonora Guglielman 2007 9 Lo studio del comportamento Il comportamentismo prende il nome dall’attenzione allo studio del comportamento umano, inteso come studio dei processi e dei fenomeni direttamente osservabili e quantificabili. Finalità = spiegare in maniera scientifica i comportamenti individuali e i fattori ambientali che li condizionano Eleonora Guglielman 2007 10 Il rifiuto del mentalismo Il comportamento umano può essere descritto solo in termini di dati osservabili: non è possibile alcuna forma di introspezione o indagine interiore, poiché la mente non è conoscibile. L’unico metodo per studiare il comportamento è quindi quello osservativo, che si serve di strumenti scientifici di misurazione. Eleonora Guglielman 2007 11 Il comportamento si apprende Il comportamento manifesto dell’individuo non è autoprodotto, ma si acquisisce dall’esterno: stimolo S R Si riceve dall’esterno risposta Si apprende: non è il prodotto interno dell’organismo Eleonora Guglielman 2007 12 Tutti i comportamenti sono appresi Apprendimento = insieme di modificazioni del comportamento dell’individuo provocate dalla sua interazione con l’ambiente. Tutti i comportamenti sono appresi, anche quelli verbali e motori. Eleonora Guglielman 2007 13 La risposta Ogni comportamento deriva da un’associazione tra la percezione di uno stimolo e l’attuazione di una risposta comportamentale; S R la risposta è una manifestazione comportamentale osservabile. Eleonora Guglielman 2007 14 Il condizionamento secondo Pavlov Riflesso incondizionato = è il riflesso spontaneo, frutto di una reazione fisiologica Riflesso condizionato = una risposta associata a uno stimolo che in origine non la provocava Eleonora Guglielman 2007 15 Dopo diversi rinforzi si stabilisce la risposta condizionata Stimolo condizionato Suono del campanello Stimolo incondizionato Cibo Eleonora Guglielman 2007 Risposta condizionata Salivazione 16 Ivan Pavlov (1849-1936) Il condizionamento può modellare il comportamento grazie alla ripetizione nel tempo dello stimolo; per Pavlov educazione e istruzione sono il risultato dello stabilirsi di nuove connessioni nervose. Eleonora Guglielman 2007 17 Edward L. Thorndike (1874-1949) Secondo Thorndike l’apprendimento è un processo meccanico, che non necessita del pensiero o del ragionamento. Eleonora Guglielman 2007 18 Thorndike Secondo Thorndike: 1. la connessione tra stimolo e risposta si consolida con la ripetizione 2. le connessioni tra stimolo e riposta vengono rinforzate se producono un effetto soddisfacente per il soggetto Eleonora Guglielman 2007 19 Sul piano dell’apprendimento: Apprendiamo determinate risposte anziché altre a seconda dell’effetto che possono avere, in una serie di prove ed errori; l’esercizio contribuisce all’apprendimento. La punizione non serve a scoraggiare i comportamenti scorretti se una connessione stimolo-risposta è consolidata con effetto soddisfacente. Eleonora Guglielman 2007 20 Due modelli di condizionamento Condizionamento classico = risposta involontaria e automatica Condizionamento operante = risposta volontaria e controllata dal soggetto Eleonora Guglielman 2007 21 Il condizionamento classico Ciascun soggetto impara a rispondere all’ambiente: il comportamento dipende dalla ripetizione dello stimolo, dalla frequenza dell’associazione S-R, dall’intensità dello stimolo (es. eventi traumatici). Eleonora Guglielman 2007 22 Il condizionamento operante Il soggetto ha un ruolo attivo nella selezione e organizzazione delle risposte, quindi il comportamento non è solo un fattore esterno. Il rinforzo consiste nella soddisfazione che segue la risposta appropriata. Eleonora Guglielman 2007 23 Burrhus Frederic Skinner (1904-1990) Professore di psicologia ad Harvard, applica le scoperte di Thorndike al campo dell’apprendimento e individua nel rinforzo positivo la chiave per acquisire con successo nuove conoscenze S Rinforzo negativo R Rinforzo positivo Eleonora Guglielman 2007 24 L’importanza del rinforzo La cultura può essere definita come una serie di rinforzi contingenti e contestualizzati; la motivazione è una conseguenza dell’apprendimento, non qualcosa che lo precede. Eleonora Guglielman 2007 25 L’apprendimento è sequenziale E’ un processo dal semplice al complesso, secondo una modalità di insegnamento e apprendimento di tipo trasmissivo e imitativo. Eleonora Guglielman 2007 26 L’istruzione programmata E’ una tecnologia didattica elaborata da Skinner nel 1954, consistente nell’articolare il percorso formativo in unità minime, ciascuna delle quali è seguita da un rinforzo positivo. Le unità minime sono step elementari sotto forma di domanda e risposta, disposti in ordine progressivo. Eleonora Guglielman 2007 27 La sequenza del percorso Ciascuno degli step include: L’unità di informazione Il controllo, ossia la verifica che la prestazione dell’allievo risponda all’obiettivo Il feedback dell’allievo Eleonora Guglielman 2007 28 Un esempio Eleonora Guglielman 2007 29 Caratteristiche di un percorso di istruzione programmata È interattivo: è presente il feedback È strutturato in maniera verticale È individualizzato: risponde ai ritmi del singolo allievo Eleonora Guglielman 2007 30 Un percorso individualizzato Ciascun allievo risponde attivamente a domande e problemi e riceve un feedback immediato: quindi l’intervento formativo è individualizzato. L’insegnamento è una forma di condizionamento progressivo e di modellaggio, con l’uso del rinforzo positivo; l’allievo ha un ruolo autonomo. Eleonora Guglielman 2007 31 Le macchine per insegnare L’istruzione programmata trova una sua applicazione didattica nelle macchine per insegnare, dispositivi che si diffondono negli USA intorno agli anni ‘60 Eleonora Guglielman 2007 32 La prima macchina per insegnare Risale al 1924, ad opera dello psicologo Sidney Pressey: è una pulsantiera che gli studenti usano per rispondere ai quesiti e avere un feedback immediato Eleonora Guglielman 2007 33 Una sequenza di istruzione programmata su una macchina per insegnare Eleonora Guglielman 2007 34 L’associazionismo L’istruzione programmata si basa sull’idea dell’associazionismo: l’apprendimento deriva da associazioni di elementi semplici. Questi elementi possono essere descritti come obiettivi comportamentali, quindi connessioni stimolo-risposta. Eleonora Guglielman 2007 35 L’apprendimento è una modifica del comportamento Associazioni tra elementi Connessioni stimolorisposta Creazione di abitudini, da quelle senso-motorie a quelle superiori Eleonora Guglielman 2007 36 La scienza dell’istruzione Insegnare significa condizionare l’apprendimento con la pianificazione dei contenuti didattici e degli obiettivi; per ogni tipo di apprendimento si possono individuare le condizioni più idonee. Nasce la programmazione didattica. Eleonora Guglielman 2007 37 Gli effetti dell’insegnamento Il docente programma l’intervento didattico e verifica tramite osservazione e quantificazione gli effetti sull’allievo, che costituiscono un suo comportamento manifesto. Eleonora Guglielman 2007 38 Funzionalità dell’errore Il pedagogista americano Crowder aggiunge alle macchine di Pressey e Skinner un ruolo chiave per la risposta errata, che diventa occasione per fornire supplementi di informazione. Eleonora Guglielman 2007 39 Eleonora Guglielman 2007 40 Diffusione delle macchine per insegnare Paesi che hanno fatto uso di queste tecnologie: UNIVERSITA’ USA URSS Germania Regno Unito Eleonora Guglielman 2007 INDUSTRIE ESERCITO 41 Il Mastery Learning Il Mastery Learning è una tecnica di formazione che si prefigge di far raggiungere a tutti gli allievi un elevato livello di apprendimento. Letteralmente significa “apprendimento per la padronanza”: ossia padroneggiare le conoscenze e le abilità complesse. Eleonora Guglielman 2007 42 Benjamin S. Bloom (1913-1999) Pedagogista statunitense, uno dei maggiori teorizzatori e sostenitori del Mastery Learning, elabora questa tecnica per elaborare percorsi in cui tutti gli allievi raggiungano gli stessi traguardi Eleonora Guglielman 2007 43 I vantaggi del Mastery Learning Insegnamento tradizionale Percentuale di allievi migliori 20% - 30% Mastery Learning 90% Eleonora Guglielman 2007 44 Il percorso di Mastery Learning Definizione degli obiettivi Unità didattiche (circa 2 settimane di lavoro) Materiali didattici Strumenti di valutazione Strategie di recupero Prova di valutazione sommativa Eleonora Guglielman 2007 45 La valutazione Il Mastery Learning prevede procedure specifiche di verifica e valutazione degli apprendimenti: Valutazione formativa Per adattare le azioni didattiche alle esigenze degli allievi Valutazione sommativa Per verificare e certificare le conoscenze al termine del percorso Eleonora Guglielman 2007 46 La valutazione formativa Il Mastery Learning prevede una serie di momenti di valutazione in itinere finalizzata a fornire informazioni circa lo stato di avanzamento del processo apprenditivo; se l’allievo non supera le prove di verifica vengono messe in atto delle strategie di recupero. Eleonora Guglielman 2007 47 Unità didattica verifica Unità successiva Recupero Se la prova di verifica viene superata si procede all’unità successiva, altrimenti si mettono in atto le modalità di recupero. Questa verifica intermedia prende il nome di valutazione formativa . Eleonora Guglielman 2007 48 Il presupposto del Mastery Learning Il presupposto è che l’attività del soggetto possa essere regolata, programmata e incanalata: il Mastery Learning è quindi una forma di modellaggio e condizionamento. Eleonora Guglielman 2007 49 Da notare: Il rinforzo è sistematico e il feedback è immediato L’apprendimento è individualizzato Eleonora Guglielman 2007 50 Attribuzione - Non commerciale - Condividi allo stesso modo http://creativecommons.org/licenses/by-nc-sa/3.0/deed.it Eleonora Guglielman 2007 51