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Diapositiva 1 - Giuseppe Messina
IL DISASTRO AMBIENTALE DELLA CAMPANIA FELIX QUESTIONE NAZIONALE «WHAT’S ECOLOGY» GIUSEPPE MESSINA MAPPA DEI TERRENI AGRICOLI PRODUTTIVI Napoli, 22 novembre 2013 www.messinagiuseppe.it – [email protected] - 3476472516 1 GIUSEPPE MESSINA L’AGRICOLTURA CAMPANA GIUSEPPE MESSINA LA VOCAZIONE PRODUTTIVA DEL SETTORE AGRICOLO CAMPANO E’ QUELLA TIPICA DI UN SISTEMA AD AVANZATO LIVELLO DI SPECIALIZZAZIONE PRODUTTIVA -MODELLO DI AGRICOLTURA INTENSIVA -ELEVATA PRODUTTIVITA’ DELLA TERRA IN TERMINI DI VALORE AGGIUNTO PER ETTARO DI SAU CON APPENA IL 3,18% DELLA SAU ESSA PRODUCE UNA PLV PARI AL 7 % DI QUELLA NAZIONALE, PER UN AMMONTARE DI CIRCA 3 MILIARDI DI EURO GIUSEPPE MESSINA GLI ORIENTAMENTI PRODUTTIVI CHE MAGGIORMENTE CARATTERIZZANO L’AGRICOLTURA CAMPANA SONO : • L’ORTOFRUTTICOLTURA • LA FRUTTA • LE COLTURE INDUSTRIALI l’INCIDENZA DEL SETTORE AGRICOLO CAMPANO SULL’ECONOMIA REGIONALE E’ PARI AL 2,3% MEDIA NAZIONALE 1,8%; MEZZOGIORNO 2,9% GIUSEPPE MESSINA LA SOLA MOZZARELLA DI BUFALA CAMPANA CON UNA PRODUZIONE DI CIRCA 37.056 MILA TONNELLATE (al 2012), GENERA UN FATTURATO ALLA PRODUZIONE DI 500 MILIONI DI EURO (al consumo ) con oltre 15.000 occupati dei 62.000 occupati nel settore In controtendenza rispetto agli altri tipi di allevamento, il settore bufalino registra un incremento sia di aziende allevatrici sia di capi allevati rispetto al 2000. • AZIENDE DA 2.246 A 2.435 (+8,4%) • I CAPI RADDOPPIANO, PASSANDO DA 182 MILA A 360 MILA Gli allevamenti sono concentrati in Campania e Lazio (che insieme detengono l’82,2% delle aziende e il 90% dei capi) GIUSEPPE MESSINA AD UNA SERIE DI CARATTERISTICHE STRUTTURALI ED ECONOMICHE DEBOLI DEL SUO APPARATO PRODUTTIVO, IL SETTORE AGROALIMENTARE CAMPANO CONTRAPPONE ALCUNI ELEMENTI DISTINTIVI BASATI SU UN AMPIO PANIERE DI PRODOTTI, DI CUI MOLTI OGGETTO DI TUTELA CON MARCHIO COMUNITARIO O NAZIONALE GIUSEPPE MESSINA L’AGRICOLTURA CAMPANA SI CARATTERIZZA • Per un sistema complessivamente debole ma molto differenziato • Per forti carenze strutturali • Per squilibri territoriali • Per una componente industriale relativamente forte e strutturata in ritardo rispetto al Centro Nord del paese • Per una buona performance commerciale • Sul piano del commercio estero: a fronte di un saldo complessivo stabilmente negativo del commercio estero campano, l’agroalimentare mostra un saldo attivo, anch’esso piuttosto stabile nel tempo • Più specializzata nel comparto agroalimentare rispetto al Mezzogiorno • PER UNA NOTEVOLE PRESENZA DI PRODOTTI TRADIZIONALI REGIONALI GIUSEPPE MESSINA IN CAMPANIA VI SONO (Fonte: Regione Campania) 273 PRODOTTI AGROALIMENTARI TRADIZIONALI (CIRCA L’6,75% RISPETTO ALL’ITALIA) DI CUI 54 CERTIFICATI CE • 25 PRODOTTI CERTIFICATI DOP 13 IGP 9 STG 2 • 1 RICHIESTA ANCORA IN FASE ISTRUTTORIA 29 VINI • DOCG 4 • DOC 15 • IGT 10 (vini compresi) GIUSEPPE MESSINA ALCUNI DATI SIGNIFICATIVI GIUSEPPE MESSINA • Al 2010 in Campania risultano attive 136.867 aziende agricole e zootecniche di cui 9.336 con allevamento di bestiame destinato alla vendita • La Superficie Agricola Totale (SAT) risulta pari a 723.215,48 ettari, e la Superficie Agricola Utilizzata (SAU) pari ad ettari 547.464,53 il 41% della superficie territoriale • Rispetto al Censimento del 2000 il numero di aziende si è ridotto del 41,7% (-32,2% in Italia) la SAT è diminuita del 13,6% (-8% in Italia) e la SAU del 6,6% (-2,3% in Italia) • In Campania sono presenti rispettivamente il 4,2% della SAU nazionale e l’8,4% delle aziende agricole italiane 10 GIUSEPPE MESSINA Salerno è la provincia campana con il più alto valore di SAU (33,9%) e di aziende (35,6%) Avellino (22,9 % di SAU e 18,9% di aziende) Benevento (19,6 % di SAU e 17,8% di aziende) Caserta (19,5 % di SAU e 17,3% di aziende) Napoli (4,2% di SAU e 10,5% di aziende) Rispetto al Censimento 2000 la variazione in termini di aziende e di SAU ha riguardato principalmente la provincia di Napoli, (-65,9% di aziende e -34,4% di SAU) La provincia con la minore riduzione in termini di aziende è stata Benevento Caserta nel corso del decennio ha visto diminuire del 10% la SAT ma non la SAU (+0,5%) 11 GIUSEPPE MESSINA LA CAMPANIA FA REGISTRARE LA DIMENSIONE AZIENDALE PIU’ BASSA IN ITALIA: 4 Ha (da 2,5 Ha nel 2000) su 7,9 UN’ELEVATA PRODUTTIVITA’ PER ETTARO (+15,91%), OLTRE 4000 EURO, QUASI DOPPIA RISPETTO ALLA MEDIA NAZIONALE (€ 2.140,00) GIUSEPPE MESSINA • IL SETTORE AGRICOLO HA FATTO REGISTRARE NELL’ULTIMO DECENNIO UNA CONSISTENTE PRODUTTIVITA’ DELLA TERRA • AD UN AUMENTO DELLA PRODUTTIVITA’ PER ETTARO SI E’ ACCOMPAGNATO ANCHE UN PROCESSO DI AGGREGAZIONE DELLE SUPERFICI CHE HANNO CONTRIBUITO A RENDERE IL SISTEMA MAGGIORMENTE ELASTICO • L’INCIDENZA % DEL VA DELL’AGR. CAMPANA SUL PIL 2011 E’ STATO DEL 2,3% (MEZZOGIORNO 2,9 – ITALIA 1,8) • L’INCIDENZA % DEGLI OCCUPATI IN AGRICOLTURA SUL TOTALE OCCUPATI NEL 2011 E’ STATO DEL 4,4% (MEZZOGIORNO 7,5 – Italia 3,9) GIUSEPPE MESSINA L’INDUSTRIA ALIMENTARE CAMPANA PRODUTTIVITA’ PER UNITA’ LOCALE 58% DELLA MEDIA NAZIONALE Cause: - contenuta produttività per occupato - debolezza strutturale in termini dimensionali GIUSEPPE MESSINA PROBLEMA A FRONTE DI UNA SUPERFICIE TERRITORIALE DI 0,24 ETTARI PRO CAPITE E UNA CAPACITÀ BIOLOGICA DI 0,96 ETTARI PRO CAPITE AVENDO UN’IMPRONTA ECOLOGICA DI 3,80 ETTARI PRO CAPITE SI HA UN DEFICIT DI 2,84 ETTARI PRO CAPITE GIUSEPPE MESSINA LE RISORSE NATURALI DELLA CAMPANIA NON RIESCONO A RIGENERARSI CON LO STESSO RITMO CON CUI SONO CONSUMATE: TROPPO PESANTE LA PRESSIONE UMANA PER LA CAPACITÀ BIOLOGICA DELLA REGIONE PER SOSTENERE I RITMI E GLI STILI DI VITA DEI 5.764 539 ABITANTI DELLA CAMPANIA OCCORREREBBE UNA SUPERFICIE REGIONALE PARI A 21.905.248 ETTARI circa CONTRO 1.359.502 Ha REALMENTE DISPONIBILI UNA REGIONE SEDICI VOLTE PIÙ GRANDE DELLA REALE, CON UN’IMPRONTA ECOLOGICA PARI A 3,80 ETTARI PRO CAPITE GIUSEPPE MESSINA IN CAMPANIA IL COMPARTO AGRICOLO SI CONCENTRA SI CONSOLIDA E CRESCE (in provincia di Napoli tende a scomparire) 17 GIUSEPPE MESSINA ANALISI DI UN CASO TERRA DI LAVORO E LE SUE RISORSE 18 Isernia Frosinone LT Benevento 19 Napoli GIUSEPPE MESSINA I PRODOTTI TIPICI DELLA CULTURA RURALE IN PROVINCIA DI CASERTA SUPERFICIE AGRARIA UTILIZZATA (SAU) ETTARI 107.360 (+ 499) (pari al 40,70% della sup. territoriale. Media reg. 44 %) AZIENDE AGRICOLE: OLTRE 23.692 (-13.777) – 36,8% (estensione media aziendale Ha 4,54 (da 2,67). Media reg. 4,00 (da 3,6). Italia 7,4) I PRINCIPALI PRODOTTI • • • • • • • • • • • • • 17 Vini di cui 3 DOC (Den. Origine Controllata) e 3 IGT (Indicazione Geografica Tipica) Mozzarella di Bufala campana DOP (Denominazione di Origine Protetta) + Ricotta di Bufala Campana DOP + Caciocavallo Silano (del Matese) DOP + 23 tipi di formaggio fra cui il Casoperuto, il Conciato Romano, Provola affumicata, ecc. Mela Annurca Campana IGP (Indicaz. Geograf. Protetta) pari al 5% della produzione naz. 13 Prodotti agroalimentari tradizionali (nocillo, birre, carne ovina Laticauda, salsicce,…) Castagna tempestiva del vulcano di Roccamonfina; miele + altri 17 prodotti vegetali allo stato naturale o trasformati N. 2 olii extravergine di cui 1 con marchio DOP (Terre Aurunche) N. 5 marchi di acque minerali di cui 2 famosi a livello mondiale Fra i primi in Italia per la produzione di fragole, ciliegie, pesche e nettarine (il 25% della prod. naz.) Il patrimonio bufalino è costituito da 172.353 capi (da 94.278 nel 2000) pari al 65,91% del patrimonio regionale Il patrimonio bovino è pari a 43.348 capi (52.647 nel 2000); le aziende bov. da 2.374 sono passate a 1.620 Il patrimonio ovino da 39.429 capi a 39.287 nel 2010. Le aziende ovine da 786 a 296 nel 2010 Si produce il 60% della quota nazionale di tabacco Burley N. 1 Centro di ricerca in frutticoltura; n. 1 centro nel settore equino. Per le bufale? 20 GIUSEPPE MESSINA IL VALORE AGGIUNTO DELL'AGRICOLTURA DI TERRA DI LAVORO TOCCA IL 9,3%, CONTRO IL 5,6% DEL MEZZOGIORNO E IL 3,3% DELL'ITALIA QUELLO DELL'INDUSTRIA È DEL 24,5%, CONTRO IL 20,3% DEL MEZZOGIORNO 21 GIUSEPPE MESSINA IL DEGRADO IN TERRA DI LAVORO COME SI MODIFICA IL TERRITORIO E SI DISTRUGGE IL FUTURO 22 Isernia Frosinone LT Benevento 23 Napoli GIUSEPPE MESSINA DEGRADO AMBIENTALE E PAESAGGISTICO IN PROVINCIA DI CASERTA RIFIUTI 8 PIATTAFORME CONAI (Bellona, Casapulla, Caserta, Gricignano, Marcianise, Pastorano, San Nicola L.S, S.Felice a c., Pastorano) 1 DISCARICA ATTIVA (San Tammaro) 1 GASSIFICATORE IN PROGRAMMA A CAPUA 1 INCENERITORE A MARCIANISE A SERVIZIO DELL’IMPIANTO DI DEPURAZIONE (mai usato) 1 STABILIMENTO DI TRITOVAGLIATURA E IMBALLAGGIO RIFIUTI (EX CDR) A SANTA MARIA C.V. 1 SITO DI STOCCAGGIO RIFIUTI TAL QUALE A FERRANDELLE DI SANTA MARIA LA FOSSA 1 IMPIANTO DI COMPOSTAGGIO ANCORA IN COSTRUZIONE A SAN TAMMARO 4 IMPIANTI DI COMPOSTAGGIO SEQUESTRATI E CHIUSI 39 DISCARICHE CHIUSE E DA BONIFICARE DI CUI 36 SITI PUBBLICI 851 SITI DI ABBANDONO INCONTROLLATO DI RIFIUTI (discariche illegali) solo 13 bonificate 347 IMPIANTI PER ATTIVITA’ PRODUTTIVE 120 IMPIANTI DI TRATTAMENTO RIFIUTI DI CUI 8 IMPIANTI PER TRATT. RIF. INDUSTRIALI 2 CEMENTIFICI sui 3 in Campania stanno a Caserta e a Maddaloni 458 CAVE (PRESENTI IN 75 CONUNI SU 104) 376 ABBANDONATE O CHIUSE 46 AUTORIZZATE 36 ABUSIVE DI CUI: IN PROVINCIA DI CASERTA SI E’ COSTRUITO PER IL 400% IN PIU’ RISPETTO AL SUO FABBISOGNO. SOLO A CASERTA AD ESEMPIO CI SONO CIRCA 5.000 APPARTAMENTI DISPONIBILI. EPPURE SI VOGLIONO COSTRUIRE IN PROVINCIA ALTRI 70.000 ALLOGGI IN 15 COMUNI. A Villa Literno il Commissario di governo per la bonifica e tutela delle acque della Campania - tra il 5 e il 24 nov. 2009 - ha sancito il divieto assoluto di coltivazione e di commercializzazione dei prodotti agroalimentari e di pascolo per oltre 100 aziende risultate contaminate da metalli pesanti (piombo, vanadio, zinco, arsenico, berillo) e da pericolosi pesticidi. Stesso discorso nell’agro di Marcianise e Macerata C. 24 Nell’agro liternese sono desertificati oltre 150 ettari di terra a causa del fenomeno della salinizzazione GIUSEPPE MESSINA ALCUNI DATI SULLA «TERRA DEI FUOCHI» - L’ARPA indica in 300 Ha i terreni inquinati in 2001 siti - I Vigili del Fuoco hanno individuato dal gennaio 2012 al 31 agosto 2013: 6.034 roghi: di cui 3.049 in provincia di Napoli e 2.085 in quella di Caserta - Per la Regione Campania: da monitorare e controllare, l'1% dell'intero territorio regionale - Legambiente ha rilevato che in 22 anni: - Sono stati smaltiti 10 milioni di tonn. di rifiuti di ogni genere; - 1806 denunce; - censite (dal 1991 al 2013) 82 inchieste per traffico di rifiuti. coinvolte 443 aziende - - Esistono, inoltre, dati del Commissario per le bonifiche, delle Procure, della DDA, delle Università, dell’I.S.S., di alcuni comuni, delle ASL, di alcune Province, dei militari USA La Facoltà di Agraria informa che i suoli inquinati sono solamente 1000 ettari circa. 25 GIUSEPPE MESSINA TALI INFORMAZIONI COSTITUISCONO UN IMPORTANTE PUNTO DI PARTENZA PER FAVORIRE LA COSTRUZIONE DI UNA MAPPATURA A LIVELLO TERRITORIALE 26 GIUSEPPE MESSINA GIUSEPPE MESSINA COSA FARE ADESSO? E’ POSSIBILE TRASFORMARE LO SVANTAGGIO IN VANTAGGIO? 27 GIUSEPPE MESSINA OCCORRE RECUPERARE LA COMPRENSIONE E LA CONSAPEVOLEZZA DELLA QUESTIONE AGRARIAALIMENTARE NEL NOSTRO PAESE E IN CAMPANIA COMPRENSIONE E CONSAPEVLEZZA CHE VA RICOMPRESA IN RELAZIONE ALLA QUESTIONE AMBIENTALE, OGGI ALL’ORDINE DEL GIORNO IN CAMPANIA OCCORRE FAR QUADRATO, PER DIFENDERE L’AGROALIMENTARE CAMPANO, ANCHE CON LA SOCIETA' CIVILE E I MOVIMENTI GENERATI DALLA «TERRA DEI FUOCHI» E QUANTO SI STA MUOVENDO IN QUESTI GIORNI 28 GIUSEPPE MESSINA GUARDARE LE RISORSE LOCALI, IL TERRITORIO E L’AGRICOLTURA CON OCCHI NUOVI COSA FARE RICONSIDERARE LE SCELTE CHE HANNO COMPROMESSO IL FUTURO DEL TERRITORIO LIBERARE I SUOLI AGRARI INTERESSATI DAL DEGRADO E DALL’INQUINAMENTO DEPURARE LE FALDE NON CONSENTIRE LA COSTRUZIONE DI IMPIANTI PER L’UTILIZZAZIONE DELLE BIOMASSE AGROFORESTALI GIUSTIFICATI SOLO DA COLTIVAZIONI ESTENSIVE SU SUOLI DOVE SI PUO’ INVECE COLTIVARE IL CIBO DI CUI ABBIAMO BISOGNO. NON C’E’ SPAZIO PER LA «CHIMICA VERDE» 29 GIUSEPPE MESSINA COME FARE NEL CONCORDARE QUANTO PROPOSTO DA LEGAMBIENTE NEL DOCUMENTO DEL 18 SETTEMBRE 2013 APPARE NECESSARIO SOTTOLINEARE CHE OCCORRE: 1.bloccare i fuochi con un puntuale e coordinato controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine; 2.far confluire presso un’unica autorità pubblica non regionale (non si può chiedere alla politica locale di aiutarci essendo questa, per complicità e indifferenza morale, la principale responsabile del disastro) tutte le informazioni circa indagini o analisi già effettuate per individuare le aree inquinate; 3.Completare l’azione di monitoraggio; 4.Realizzare una seria mappatura dei suoli inquinati e delle falde compromesse a livello comunale; 5.risarcire quegli agricoltori vittime dell’avvelenamento delle matrici ambientali; 6.effettuare la caratterizzazione dei suoli e delle falde inquinate; 7.Procedere, infine, alle bonifiche privilegiando il fitorimedio; 8.Bonificare da subito i suoli e le falde già caratterizzate. 30 GIUSEPPE MESSINA «HANNO PRESO COSCIENZA DEL LORO METALLO QUANDO PER ESTRARLO, SONO STATI RESI SCHIAVI DAI ROMANI». Frase di Tacito scolpita in una lapide bronzea all’ingresso del bacino minerario nelle Asturie in Spagna dov’erano le più antiche miniere d’oro ai tempi della dominazione romana. 31 GIUSEPPE MESSINA POSTO CHE LE RISORSE SONO IL SUOLO AGRARIO, L’AMBIENTE, I BENI CULTURALI E LE PERSONE LA DOMANDA E’: «LE ISTITUZIONI STANNO ANDANDO NELLA GIUSTA DIREZIONE?» 32 GIUSEPPE MESSINA GRAZIE 33 GIUSEPPE MESSINA APPENDICE 34 GIUSEPPE MESSINA TERRA E SALUTE: IL FITORIMEDIO E’ UNA TECNOLOGIA DI RIPRISTINO AMBIENTALE. SI SERVE DI PIANTE ERBACEE O ALBERI PER IL TRATTAMENTO CONTAMINATI COME METALLI PESANTI, ELEMENTI RADIOATTIVI E COMPOSTI ORGANICI NEL SUOLO, NELLE ACQUE DI FALDA, NELLE ACQUE SUPERFICIALI E IN SCARICHI DI ORIGINE AGRICOLA, CIVILE O INDUSTRIALE IL F. INCLUDE L’INSIEME DEI PROCESSI BIOLOGICI, CHIMICI E FISICI CHE PERMETTONO L’ASSORBIMENTO, IL SEQUESTRO, LA BIODEGRADAZIONE E LA METABOLIZZAZIONE DEI CONTAMINANTI, SIA AD OPERA DELLE PIANTE, CHE DEI MICRORGANISMI CHE POPOLANO LA PORZIONE DI SUOLO CHE CIRCONDA LA RADICE (RIZOSFERA) LA SCELTA DELLO SPECIFICO MECCANISMO DI F. DIPENDE DALL’OBIETTIVO DELL’INTERVENTO: CONTENIMENTO, STABILIZZAZIONE, SEQUESTRO O DEGRADAZIONE DEL CONTAMINANTE 35 GIUSEPPE MESSINA - - - - - I MECCANISMI COINVOLTI NEL FITORIMEDIO SONO: Rizodegradazione (decomposizione del contaminante attraverso l’attività biologica della rizosfera – batteri e funghi) Fitodegradazione (assorbimento del contaminatore e trasformazione per mezzo di processi vegetali) Fitoestrazione (alcune specie di piante sono in grado di estrarre ed accumulare il contaminante, traslocandolo nelle radici e/o nelle parti aeree) Fitovolatilizzazione (il contaminante viene assorbito dalla pianta, eventualmente modificato nella sua forma chimica, e rilasciato nell’atmosfera attraverso il processo di traspirazione) Evapotraspirazione (le precipitazioni vengono intercettate dalle foglie, l’assorbimento dell’acqua e la traspirazione da parte della pianta permettono un controllo idrologico nel sito contaminato) Fitostabilizzazione (assorbimento e accumulo nelle radici) 36 GIUSEPPE MESSINA PER FARSI UN’IDEA ALCUNE PIANTE E IL CONTAMINANTE SU CUI POSSONO AGIRE - ACER PSEUDOPLATANUS Na, Zn, Cd, Pb - ARUNDO DONAX Ni, As, Cd - CANNABIS SATIVA Cd, Cr, Ni, PCB, Radiocesio - EUCALYPTUS GLOBULUS Cu, Al, Zn, As - FRAXINUS EXCELSIOR Na, Zn, Cd, Pb - HELIANTHUS ANNUUS Cr, Ni, Cd, U - PINUS NIGRA Mn, Ca, Ni, Cu, Zn, Ag, Au - POPULUS ALBA Zn, Cd, Pb, Na - SALIX CAPREA Zn, As, Cd, Pb - SALIX VIMINALIS Oli minerali, Cr, Ca, Ni, Cu, Zn Cd, Pb 37 Fonte: http://www.ibaf.cnr.it/phyto/sito.pdf