Turismo enogastronomico - Facoltà di Scienze Economiche ed
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Turismo enogastronomico - Facoltà di Scienze Economiche ed
Geografia del Turismo Il turismo eno-gastronomico Facoltà di Scienze Economiche ed Aziendali (S.E.A.) Corso di Laurea in Economia e Gestione dei Servizi Turistici Prof. ssa Angela Cresta Le nicchie eno-gastronomiche di cui il nostro paese è ricchissimo rappresentano UNA RISORSA STRATEGICA DI PRIMARIA IMPORTANZA i turisti intendono sempre più partecipare alle tradizioni culinarie del luogo che visitano unicità del patrimonio eno-gastronomico nazionale (n. DOC, n. DOCG, n. DOP, n. IGP) osmosi tra risorse turistiche territoriali e gastronomia La domanda di turismo eno-gastronomico Turismo di massa Turismo specializzato e alternativo Destinazioni metropolitane, luoghi mondani marittimi i montani Offerte integrate che comprendano, agriturismo, percorsi eno gastronomici, località per trekking, luoghi di turismo spirituale e culturale…. ….cambiamenti antropologico-culturali che hanno determinato una modifica nelle abitudini di consumo NASCONO NUOVI MODI CONCEPIRE LA VACANZA Le tendenze dei flussi turistici I flussi globali sono in aumento seppure per periodi di tempo limitati; I periodi di vacanza si distribuiscono lungo tutto l’anno moltiplicando le opportunità di svago, organizzati in soggiorni brevi, di pochi giorni o anche solo di un week-end; I parchi e le riserve naturali attirano sempre più visitatori in quanto soddisfano il bisogno di quiete e di ambienti naturali; Si abbandonano i viaggi di gruppo Si scelgono mete lontane da quelle classiche, poco affollate; Le tradizioni rurali suscitano attenzione e curiosità La domanda turistica chiede una “offerta globale” Incremento della domanda di ospitalità in agriturismo Le motivazioni della scelta degli agriturismo accoglienza e qualità di rapporto completamente diversa da quella di una struttura alberghiera; cibi e pietanze tipiche genuine che allontanano dalla omologazione e standardizzazione dei prodotti industriali e di massa; relax e quiete che sollevano dallo stress della vita urbana; contatto diretto con la natura incontaminata anche attraverso l’esperienza ed il contatto con il mondo rurale e con la vita quotidiana di un’azienda; esplorazioni di luoghi e territori ameni e poco conosciuti, di cui ricostruire un’identità attraverso la partecipazione a momenti culturali e tradizionali dell’area I numeri del turismo…. in agriturismo ….oltre 2,5 milioni di ospiti negli agriturismi italiani con un’età compresa tra i 21 e i 50 anni, prevalentemente laureati … una crescita delle strutture agrituristiche italiane, stimate in circa 11.000 nel 2002 (aumento del 10% rispetto al 2001), per 130.000 posti letto (aumento del 4% rispetto al 2000) … 6 giorni la durata media del soggiorno e 15 milioni di giornate le presenza nel 2002 SI E’ STIMATO CHE NEI PROSSIMI ANNI , SI VERIFICHERA’: Un aumento della domanda “prodotto campagna”, soprattutto da parte degli stranieri Un adeguamento delle strutture e dei servizi Tipi di destinazione preferita per la vacanza Campagna Montagna Città Mare Belgio 25% 19% 5% 55% Danimarca 35% 14% 40% 42% Germania 34% 30% 15% 44% Spagna 27% 19% 27% 53% Francia 29% 27% 18% 51% Italia 11% 24% 19% 58% Paesi Bassi 39% 32% 19% 58% Portogallo 29% 8% 21% 36% Gran Bretagna 29% 13% 24% 62% Irlanda 27% 8% 19% 58% Grecia 8% 11% 37% 46% Totale UE 25% 23% 20% 70% Fonte : Coldiretti Il turista eno-gastronomico Esistono due profili tipo Gastronauta E’ attirato dal prodotto raro, lavorato a mano, unico e di un certo territorio, e apprezza particorlamente il connubio enogastronomia-festa ASSUME UNA RILEVANZA CENTRALE L’ASPETTO ENOGASTRONOMICO Foodtrotter E’ più sensibile al territorio, e attribuisce la stessa rilevanza alle risorse enogastronomiche e ai servizi turistici del luogo ASSUME UNA RILEVANZA CENTRALE IL TERRITORIO E LE SUE CARATTERISTICHE L’offerta di turismo eno-gastronomico Il modello di analisi Mondo del FOODTROTTER Ricettività • Alberghiera • Extralberghiera (B&B, Country Houses, Agriturismi) Fruizione del territorio • Musei e siti archeologici • Monumenti e centri storici • Paesaggio e punti di osservazione Mondo del GASTRONAUTA Accessibilità • Vie di accesso; • Segnaletica • Informazioni Risorse eno-gastronomiche • Aziende agricole visitabili • Cantine visitabili • Musei per la valorizzazione dei pt • Ristoranti tipici e agriturismo • Enoteche Tour operator e agenzie di viaggio incoming Pubblica amministrazione Pacchetti turistici enogastronomici Promoz. e comunic., marchi e qualità, formaz., incentiv. all’imprenditorialità Scenario di mercato Arrivi Campania Presenze + 44,1 % 1991-2001 + 36,2% 5.000 Benevento 4.500 Avellino Caserta 4.000 3.500 Salerno Napoli 3.000 2.500 1 0 0 0 0 2 0 9 9 2 9 8 9 1 9 7 9 1 9 6 9 1 5 9 1 9 9 4 9 1 9 3 9 1 9 2 9 1 9 1 1 9 9 1 0 Offerta alberghiera 1997-2002 Offerta extra-alberghiera 1997-2002 2 4 6 8 10 12 Alberghiero 2001 posti letto + 4,6 % posti letto + 14,0 % Incidenza aree interne: 3-4% sulla domanda regionale Scenario di mercato Punti di forza Dotazione risorse enogastronomiche 3 vini DOCG, 17 vini DOC, 13 prodotti DOP e IGP, 111 prodotti tradizionali Presenza diffusa di altre risorse culturali, naturali, religiose, termali, etc. Prossimità alle aree fortemente attrattive del Golfo di Napoli e Salerno Punti di debolezza Immagine sconosciuta al di fuori dei confini regionali Offerta frammentata e non sempre fruibile Fruizione attuale puramente escursionistica Basse ricadute sotto il profilo reddituale e occupazionale L’offerta di turismo eno-gastronomico in Campania Aree costiere Aree interne Luoghi turisticamente già affermati, come la Penisola Sorrentina-Amalfitana, le Isole del Golfo, la Costa Cilentana, dove le risorse gastronomiche giocano un ruolo di semplice completamento di pacchetti turistici tradizionali Luoghi non sempre interessati dal fenomeno turistico dove esistono valenze gastronomiche ed enologiche di eccellenza.Qui si registra una tendenza evolutiva dell’offerta anche se è ancora fortemente orientata al target del “gastronauta” L’offerta di turismo eno-gastronomico in Campania Da un’analisi dell’Assessorato al Turismo della Regione Campania, finalizzata, tra l’altro, a validare il Progetto Integrato”Filiera Turistica Enogastronomica” è emerso che nel territorio si possono evidenziare tre tre aree con diverse caratterizzazioni turistiche: aree a vocazione eno-gastronomica (cluster a); aree con produzioni tipiche diffuse, ma prive di prodotti guida nella capacità di attrarre autonomamente flussi turistici (cluster b); aree con produzioni tipiche la cui visibilità al momento è limitata dalla presenza di altri fattori economici-produttivi sia turistici che commerciali (cluster c). L’offerta di turismo eno-gastronomico in Campania Cluster di tipo A • In provincia di Napoli: - comprensorio dei Monti Lattari (produzione lattiero-casearia tipica); - litorale costiero vesuviano e cittadina di Gragnano (produzione di paste e prodotti da forno); • In provincia di Avellino: - area della valle del Sabato (produzione di vini DOC Fiano, Greco di Tufo); - area della valle del Calore (produzione vino DOCG Taurasi); • In provincia di Benevento: - comprensorio del Monte Taburno (produzione di vini DOC Aglianico, Falanghina); - area della valle del Calore (produzione di vini DOC Solopaca e Guardia Sanframondi); • In provincia di Caserta: • - comprensorio aversano (produzione di mozzarella di bufala e di vino DOC Asprinio di Aversa e Falerno del Massico); • In provincia di Salerno: - Piana del Sele (produzione di mozzarella di bufala). L’offerta di turismo eno-gastronomico in Campania Cluster di tipo A I prodotti eno-gastronomici possono costituire il principale fattore di sviluppo turistico. E’ necessario condurre efficaci: - campagne di comunicazione; - programmi di formazione; - sviluppare la “cultura dell’ospitalità”; - progettazione e commercializzazione di validi pacchetti di offerta turistica. Cluster di tipo B I prodotti tipici presenti hanno una bassa visibilità che richiede l’adozione di specifiche strategie. Es. il Cilento dovrebbe puntare sulla sua vocazione turistica principale: naturalistica e salutistica nei cui confronti i prodotti eno-gastronomici costituiscono il completamento e lo strumento per rafforzare l’immagine già consolidata. L’offerta di turismo eno-gastronomico in Campania Cluster di tipo C Esistono motivazione forti e diverse da quella eno-gastronomica nella visita di queste aree che sono attrazioni alternative. Es. area Vesuviana dove le risorse eno-gastronomiche possono essere valorizzate nei pacchetti turistici di tipo archeologico-culturale (Pompei e Ercolano) o climatico-paesaggistico (Penisola Sorrentina). Le risorse eno-gastronomiche devono essere lo strumento per innovare e differenziare prodotti turisti maturi: - Penisola Sorrentina (prodotti caseari e agrumeti) - l’isola di Ischia (produzioni vitivinicole) - Costiera Amalfitana (produzioni vitivinicole e agrumeti) - Napoli (pizza e dolci) Matrice di orientamento strategico per la valorizzazione turistica Livello servizi turistici Basso Bassa Marketing e comunicazione Formazione Pacchetti incoming Sviluppo servizi turistici Area valle del Sabato e Calore Area Taburno – Valle del Calore Area Aversana – Piana del Sele Strategia Enogastronomia collegata al turismo nelle zone più note Penisola Sorrentina Costiera Amalfitana Isole del Golfo Alta Concentrazione prodotti tipici Alto Strategia Enogastronomia quale leva per la differenziazione e innovazione di prodotto Strategia Area Monti Lattari Litorale Vesuviani Enogastronomia quale leva per lo sviluppo turistico Area Cilento Eventi serali Ristorazione tipica Sviluppo di marchi di qualità turismo eno-gastronomico Interventi Strategia Enogastronomia a integrazione della vocazione naturalistica e salutistica Le azioni possibili ….QUINDI Esistono cluster di offerta con forte potenzialità sul mercato enogastronomico, ma anche un inadeguato sistema di offerta turistica dovuta alla forte frammentarieta’ ed eterogeneita’ degli attori coinvolti, che impedisce la formulazioni di efficaci strategie LA SOLUZIONE: Interventi strategici di tipo top-down da parte delle istituzioni locali verso il territorio, con l’obiettivo di stimolare l’iniziativa privata e le azioni di tutti gli attori coinvolti, attraverso economia di scala e di sistema. Obiettivi: - Favorire la nascita di economie di scala - Favorire lo sviluppo di economie di sistema Gli strumenti già attivati Il PIT Filiera Eno-gastronomica Le strade del vino obiettivi obiettivi Accrescere i flussi turistici legati all’enogastronomia nelle aree interne della Campania, al fine di: Valorizzare e promuovere i territori ad alta vocazione vitivinicola con particolare riferimento: promuovere le altre risorse territoriali culturali, naturali, storiche, …. ai luoghi delle produzioni qualitative a denominazione di origine come strumento di divulgazione, commercializzazione e fruizione in forma di offerta turistica integrata dei territori vinicoli e delle relative produzioni Indurre la crescita di attività economiche, di reddito e di occupazione L’idea forza Assicurare la realizzazione di un sistema di offerta composto da sistemi turistici basilari e di supporto, garantire che la domanda turistica sia stimolata da un’efficiente programma di marketing e di promozione turistica, supportare tali azioni con una strategia di formazione ed animazione territoriale Formazione Dimore del gusto Locande del gusto Stazioni del gusto Risorse enogastronomiche Animazione Eventi del gusto Percorsi del gusto Navette del gusto Pacchetti incoming DOMANDA Porte del gusto Comunicazione Promo-commercializzazione SISTEMA DI OFFERTA TURISTICO-ENOGASTRONOMICA Le strade del vino in Italia - Legge 27 Luglio 1999 n.268 Definizione Le strade del vino sono percorsi appositamente segnalati, lungo i quali insistono valori naturali, culturali, ambientali, vigneti e cantine di aziende agricole singole o associate aperte al pubblico. Finalità Le strade del vino hanno lo scopo di valorizzare e promuovere i territori ad alta vocazione vitivinicola, con particolare riferimento ai luoghi delle produzioni qualitative a denominazione di origine e costituiscono uno strumento di divulgazione, commercializzazione e fruizione in forma di offerta turistica integrata dei territori vinicoli e delle relative produzioni. I percorsi delle strade del vino possono includere anche le produzioni DOP e IGP e le produzioni agro-alimentari tradizionali Conclusioni Il turismo eno-gastronomico costituisce una rilevante opportunità di valorizzazione turistica per la Campania: per le aree interne fino ad ora al di fuori dei flussi turistici di massa; per quelle più conosciute che possono rinnovare e differenziare la propria offerta turistica tradizionale. Questa differenziazione, determinando una maggiore circolazione sul territorio, potrebbe dar luogo una maggiore permanenza dei turisti anche in periodi differenti rispetto a quello estivo. Inoltre, un’efficace azione di formazione di stimolo all’ imprenditorialità privata potrebbe trasformare le vocazioni territoriali campane in concrete possibilità di successo per gli attori locali e per il territorio