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partiti - Dipartimento di Scienze sociali e politiche

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partiti - Dipartimento di Scienze sociali e politiche
Lezione 9/10/11:
i partiti politici
1
I partiti politici
•
•
•
•
•
•
Definizione di partito politico
Le funzioni dei partiti
Evoluzione storica
La crisi dei partiti di massa
Partiti e sistemi di partito
Le fratture sociali e il congelamento dei
sistemi partitici
• Competizione e sistemi di partito
2
Le definizioni di partito - I
• Weber (1922): “associazioni fondate su una adesione
libera, costituite al fine di attribuire ai propri capi una
posizione di potenza all’interno di un gruppo sociale e ai
propri militanti attivi le possibilità per il perseguimento di
fini oggettivi o per il perseguimento di vantaggi personali,
o per tutti e due gli scopi”
– Il partito è una associazione (formalmente organizzato e basato su
forme volontarie di partecipazione)
– La sfera propria dell’agire dei partiti è quella della potenza
– In particolare, i partiti operano prevalentemente nel sistema
politico nel tentativo di influenzare le decisioni politiche…
– …attraverso principalmente (anche se non esclusivamente) la
partecipazione alle elezioni
3
Le definizioni di partito - II
• Downs (1957) “una compagine di persone che
cercano di ottenere il controllo dell’apparato
governativo a seguito di regolari elezioni”
• Sartori (1976) “gruppo politico identificato da
un’etichetta ufficiale che si presenta alle elezioni e
attraverso di esse è capace di collocare candidati
alle cariche pubbliche”
4
Le funzioni dei partiti
• Strutturazione delle domande: semplificare la
complessità
• Strutturazione del voto: l’ordine nel caos
• Socializzazione politica
• Reclutamento dei governanti
• Controllo sul governo
• Partecipazione alla formazione delle politiche
pubbliche
5
I partiti nell’approccio razionale
e in quello identitario
• Razionale:
1) Gli elettori e i partiti
sono razionali
2) Le preferenze sono date
3) I partiti perseguono la
rielezione e a tal fine
rispondono alle
preferenze degli elettori
intesi come attori
coerenti
• Identitario:
1) Le preferenze non sono
definite
2) I partiti contribuiscono
attraverso l’ideologia alla
costituzione di identità
collettive e alla
formazione delle
preferenze
3) Attività identificante e
attività efficiente
6
L’approccio razionale:
un accenno alla competizione spaziale
• Gli elettori sono capaci di stabilire un ordine tra le varie
alternative disponibili e di scegliere quella collocata più in
alto nella loro graduatoria di preferenze, nonché
dispongono di informazioni sull’offerta partitica
 ogni elettore voterà per il partito che si colloca più vicino alla
propria posizione ideale lungo uno spazio monodimensionale (ad
es. sinistra-destra)
• I partiti non hanno specifiche preferenze per questa o
quella politica pubblica: sono attori razionali che vogliono
vincere/max. propri voti e scelgono i programmi a questo
scopo
• I vizi privati (la ricerca dei propri vantaggi individuali)
producono le pubbliche virtù (il controllo democratico degli
elettori sugli eletti)
• Prospettive di breve e di lungo periodo
7
Partito dei notabili e partito di massa (Weber 1922):
tra rappresentanza individuale e integrazione sociale
•Partito di notabili
•Partito di massa
•Personale di partito
•Notabili, dotati di risorse
autonome
•Politici di professione
•Risorsa dei politici
•Deferenza
•Delega
•Attività del partito
•Campagna elettorale
•Permanente
•Struttura organizzativa
•Comitati elettorali
•Apparato burocratico con
associazioni di massa
•Funzione
•Eleggere un individuo
•Integrare i membri nella
società e nello stato
•Base sociale
•Borghesia
•Lavoratori
•Situazione in cui si
sviluppa
•Competizione elettorale
ristretta
•Suffragio elettorale
allargato
8
Strutture organizzative e tipologia di partiti
(Duverger 1951)
Comitato
N.
componenti
Tipo di
adesione
Sezione
Nucleo
Organismo
notabili (10-5) di massa
Cellula
Milizia
Organismo
ristretto
Piccoli gruppi
Cooptazione
Iscrizione
formale
Inquadramento
permanente
Reclutamento
militare
Risorse dei
membri
Prestigio
sociale
Attivismo
Partecipazione
comunitaria
Fedeltà
Luogo di
adesione
Circoli
borghesi
Territoriale
Fabbrica
=
Tipo di
struttura
Informale
Burocratica
Totalizzante
Gerarchica
Partiti liberali
Partiti
socialisti
Partiti comunisti
Partiti fascisti
Tipo di
partito
9
La crisi del partito di massa
• La legge ferrea dell’oligarchia (Michels 1909)
• Il partito pigliatutto (Kirchheimer 1966)
• Il partito professionale-elettorale (Panebianco
1982)
• Il Cartel party (Katz e Mair 1995)
10
La legge ferrea dell’oligarchia - I (Michels, 1909)
• Trasformazione dei partiti: da strutture
democratiche aperte alla base a strutture dominate
da una oligarchia
• La causa:
– Conseguenza della stessa crescita organizzativa: tanto
più grande è il numero dei membri, tanto maggiore il
bisogno di competenze specialistiche e quindi di una
struttura complessa  l’oligarchia si afferma grazie alla
sua capacità di rispondere ai bisogni di efficienza delle
organizzazioni complesse
• Implicazioni:
– L’inserimento nell’oligarchia trasforma il modo di
pensare stesso dei dirigenti  crescita di importanza
della frazione parlamentare
11
La legge ferrea dell’oligarchia - II (Michels, 1909)
• “..quanto più si estende e si ramifica l’apparato ufficiale
del partito, cioè quanto maggiore è il numero dei membri,
quanto più si riempiono le sue casse, quanto più aumenta la
stampa di partito, tanto più si riduce il potere popolare
sostituito dall’onnipotenza dei comitati e delle
commissioni (..) Gli ex lavoratori si appropriano di una
routine che li fa ascendere sempre più al di sopra dei loro
mandanti, così che infine perdono il senso di comunità con
la classe che li ha espressi; ne deriva una vera differenza di
classe tra i capi ex proletari e i gregari proletari (..) Con
una sostituzione dei fini originari l’organizzazione diventa
da mezzo scopo e infine scopo assoluto”
12
La legge ferrea dell’oligarchia - III
Riassumendo: imperativi organizzativi, risorse politiche,
formazione di un’oligarchia
Imperativi
organizzativi
Risorse dei
funzionari
Oligarchia
Per prendere le
Centralità nel sistema Un numero limitato
decisioni è
delle informazioni e
di funzionari
indispensabile la
delle cariche e loro
controlla e guida
presenza di funzionari
riproducibilità
iscritti male informati
stipendiati e a tempo
e manipolabili
pieno
Eterogenesi dei fini
13
Critica a Michels e approccio organizzativo
(Panebianco 1982)
• I dirigenti partitici non godono di un’autonomia assoluta. Il
potere è relazionale ossia è basato su uno scambio di
risorse, che sebbene in misura diseguale, sono possedute
sia dai leaders che dalla base
• Le ideologie non sono del tutto manipolabili. Sono un
punto di riferimento per la costruzione di solidarietà
interne e strumento di continuità dell’organizzazione. Si ha
non una sostituzione dei fini ma una loro articolazione
• La struttura organizzativa dei partiti tende a variare al
variare dell’ideologia, delle origini di un partito, dei
vincoli ambientali (teoria della contingenza), delle scelte
strategiche di leaders e attivisti
14
Partito pigliatutto – I
(Kirchheimer 1966)
•
•
•
•
Una drastica riduzione del bagaglio ideologico
Un rafforzamento dei gruppi dirigenti di vertice
Una riduzione del ruolo singolo membro del partito
Una minore accentuazione del riferimento ad una
specifica classe sociale
• Un maggiore accesso di diversi gruppi di interesse
15
Partito pigliatutto - II
(Kirchheimer 1966)
• Le cause dell’emergere del partito pigliatutto:
– Trasformazioni sociali, economiche e culturali
 si indeboliscono i sentimenti di appartenenza
di classe e le credenze religiose (società più
complessa)
– Crescita di importanza dei media e innovazioni
tecnologiche  meno importanza dei militanti,
relazione diretta con l’elettorato
16
Partito di massa e partito professionale-elettorale
(Panebianco): dalla burocrazia ai tecnici
•Partito burocratico di massa
•Partito professionale elettorale
• centralità della burocrazia
• centralità dei professionisti
• partito di membership, legami organizzativi
verticali forti, appello all’elettorato di
appartenenza
• partito elettorale, legami verticali deboli,
appello all’elettorato di opinione
• preminenza dei dirigenti interni, direzioni
collegiali
• preminenza dei rappresentanti pubblici,
direzioni personalizzate
• finanziamento tramite tesseramento e attività
collaterale
• finanziamento tramite gruppi di interesse e
fondi pubblici
• accento sull’ideologia. Centralità dei
credenti dentro l’organizzazione
• accento sulle issues e sulla leadership.
Centralità dei carrieristi e dei gruppi di
interesse dentro l’organizzazione
17
Media e politica
• Quanto contano i media?
– Poco (strategie selettive di ascolto) o invece in modo
non trascurabile
• Effetti dei media sulla politica:
– Minore importanza della struttura partitica (partiti
personali?)
– Maggiore importanza delle risorse finanziarie
– Personalizzazione della politica
– Mediatizzazione della politica
– Videocrazia?
• In realtà i media contribuiscono a definire l’agenda (agenda
setting) piuttosto che nel determinare come il pubblico pensa
sulle diverse questioni
18
Il Cartel party (Katz e Mair 1996)
• I tre livelli dei partiti: partiti nelle istituzioni, nella
società, come apparato
• Origine: trasformazioni socio-economiche,
indebolimento nella identificazione partitica e
diminuzione negli iscritti  necessità di ottenere
risorse esterne
• Soluzione: crescente collusione dei partiti,
facilitata dalla minore distanza ideologica, che
formano cartelli per ottenere risorse pubbliche 
reciproca complicità e diminuzione della
competizione, minore importanza dei militanti
• Conseguenze: minore capacità dei partiti di
organizzare la società civile, ma rafforzata la
posizione dei partiti nello stato
19
+
Cartel Party
Presenza nello Stato
Partito pigliatutto
Partito di massa
Partito di notabili
_
_
Presenza nella Società Civile
+
20
Il costo della politica
• Finanziamento privato o pubblico dei
partiti?
– Due opposte esigenze
• Principio di uguaglianza tra i cittadini e il principio
di libertà
• Obbiettivo di offrire ai partiti sufficienti risorse ma
evitare abusi
• Una strada “di mezzo” virtuosa?
21
La ricostruzione dei sistemi di partito di Rokkan
Origini
Frattura
Tipo di
partiti
Costruzione
dello stato
nazionale
Centro/Periferia Regionalisti
Rivoluzione
industriale
Città/Campagna
Stato/Chiesa
Capitale Lavoro
Religiosi Liberali
Contadini
Oggetti di
conflitto
Lingua
Istruzione
Barriere doganali
Conservatori Ruolo dello stato
e socialisti
22
Ipotesi del congelamento e sue ragioni
(Lipset, Rokkan 1967)
• “In ciascun paese, l’insieme dei partiti presenti
negli anni sessanta riflette ancora, con poche
eccezioni significative la struttura delle fratture
degli anni venti (periodo di estensione del
suffragio universale)”
• Causa:
– I partiti nati dalle fratture sociali contribuirebbero in
modo determinante a riprodurre quelle fratture,
offrendo ad esse simboli e rappresentanza. Essi
sarebbero capaci non solo di incanalare i conflitti ma
anche di plasmarli
• Gli effetti
23
Tipologie delle famiglie spirituali
dei partiti (Ware 1996)
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Partiti liberali e radicali
Partiti conservatori
Partiti socialisti e socialdemocratici
Partiti democratici cristiani
Partiti comunisti
Partiti agrari
Partiti etnici-regionalisti
Partiti della destra radicale
Partiti ecologisti
24
Lo scongelamento nel sistema dei partiti
• Indicatori:
– Cambiamento nel peso relativo delle diverse
famiglie spirituali
– Crescita della volatilità elettorale
– Riduzione degli iscritti
– Nascita di nuovi partiti e di nuove fratture
• Effetti negativi e positivi dello
scongelamento
25
Mutamenti nelle iscrizioni ai partiti tra il 1980 e il 2000
Paesi
Rapporto %
membri/elettori
1980
Rapporto %
membri/elettori
2000
Mutamento nel
rapporto %
membri/elettori
Mutamento
nel n.
membri
5,05
1,57
-3,48
-1.122.128
Italia
9,66
4,05
-5,61
-2.091.887
Regno
Unito
4,12
1,92
-2,20
-853.156
Norvegia
15,35
7,31
-8,04
-218.891
Austria
28,48
17,66
-10,82
-446.209
4,52
2,93
-1,59
-174.967
1,20
3,42
+2,22
+808.705
Francia
Germania
Spagna
26
I sistemi di partito
• I sistemi di partito rappresentano più che la
somma delle loro unità, includendo anche il
tipo di interazioni (competitive o
cooperative) che intercorrono tra loro
• Sistemi di partito e numero dei partiti
(Duverger 1951): centralità del sistema
elettorale
• Sistemi monopartitici, bipartitici,
multipartitici
• Intenti descritti e normativi
27
Elementi fondamentali
nella tipologia di Sartori (1976)
Il formato del sistema (ovvero il tipo di
frammentazione che emerge da un
conteggio intelligente)
La distanza ideologica
28
Come contare i partiti in modo intelligente ?
(parte I)
• L’indice dell’effettivo numero dei partiti:
N 
1
n

i 1
pi2
dove pi è la forza percentuale del partito i-esimo e la somma è
estesa a tutti i partiti considerati
• Vantaggi: si tiene conto della distribuzione del consenso più o
meno uniforme entro il sistema  se i partiti ricevono per lo più
gli stessi suffragi, la struttura del sistema è assai diversa rispetto al
caso di un partito che ottiene abitualmente la maggioranza
assoluta
29
Come contare i partiti in modo intelligente ?
(parte II)
Sistemi partitici
Esempi ipotetici di
distribuzione dei seggi tra i
partiti
Numero effettivo
dei partiti
Sistema bipartitico
55
45
2,0
Sistema (quasi)
mono-partitico
80
20
1,5
Sistema a due partiti
e mezzo
45
40
15
Multipartitismo con
partito dominante
45
20
15
10
10
3,5
Multipartitismo senza
partito dominante
25
25
25
15
10
4,5
2,6
30
Come contare i partiti
in modo intelligente ? (parte III)
Sartori: certamente il criterio iniziale è
basato sulla grandezza elettorale (scegliere
una soglia di rilevanza)
Esistono tuttavia altri due criteri:
• il potenziale di coalizione
• il potenziale di ricatto
31
Tipologia dei sistemi di partito (Sartori)
Sistemi monopartitici:
Singolo: un unico partito è legale
Egemonico: altri partiti sono legali, ma sono partiti satelliti del
partito principale
Predominante: più partiti sono legali ma uno conquista il potere
Sistemi bipartitici
1. Due partiti competono per ottenere la maggioranza, 2. Un
partito riesce ad ottenere la maggioranza, 3. Quel partito vuol
governare da solo, 4. L’alternanza al potere è un’aspettativa
credibile
Sistema multipartitico
moderato
1. Numero di partiti che contano inferiore a 5, 2. Bassa distanza
ideologica, 3. Governo di coalizione, 4. Bipolarismo, 5.
Competizione centripeta per conquistare l’elettorato fluttuante, 6.
Aspirazione di tutti i partiti di andare al governo
Pluralismo polarizzato
1. Numero di partiti superiore a 5, 2. Forte distanza ideologica, 3.
Partiti antisistema, 4. Centro occupato, 5. Due opposizioni
bilaterali, 6. Competizione centrifuga; 7. Irresponsabilità
Multipartitismo
segmentato
1. Numero di partiti superiore a 5; 2. Bassa polarizzazione
idelogica
32
La tipologia di Sartori (1976)
alta
pluripart. polarizzati
Distanza
ideologica
multiparti.
segmentato
pluripart. moderati
bassa
bipartitismi
2
3
4
5
6
7
formato del sistema (numero di partiti)
33
Il caso italiano
• Un pluralismo polarizzato?
• Dichiarazioni, prassi e livello della
politica poco visibile
• Un pluralismo centripeto?
34
Il partito come attore non unitario
• Le linee di conflitto possibili all’interno di un
partito:
• partito come organizzazione centrale vs. partito
come organizzazione locale
• partito al governo vs. democrazia di partito
• partito coeso vs. partito frazionalizzato
•Tendenze e fazioni
•Fazioni ideologiche e di potere
• Origini e conseguenze (negative e positive)
35
Bibliografia
• Pasquino G. (1986), Manuale di scienza della
politica, il Mulino, Bologna, cap.6
36
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