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Diapositiva 1 - Qui Salute Donna

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Diapositiva 1 - Qui Salute Donna
“Area cardiologica
ed esperienza di genere”
Relatore
Dr.ssa Lorena Mombello
Direttore Sanitario
“Azienda Ospedaliera
Ospedali Riuniti Marche Nord”
I volti delle donne
Heart Disease and
Stroke Statistics
2011 Update
3
CVD and other major causes of death for all males and females (United States, 2007)
450,000
421,918
CVD
400,000
391,886
350,000
CANCER
292,857
300,000
Deaths
270,018
250,000
200,000
150,000
79,827
66,689
100,000
61,235
52,832
43,879
35,478
50,000
35,904
21,800
0
A
B
C
D
E
Males
F
A
B
D
F
C
E
Females
Source: NCHS and NHLBI. A indicates CVD plus congenital CVD; B, cancer; C, accidents; D, CLRD; E, diabetes; and F, Alzheimer's disease.
©2010 American Heart Association, Inc. All rights reserved.
Roger VL et al. Published online in Circulation Dec. 15, 2010
ANNO 2008
29%
Tumori
Malattie cardiovascolari
39%
21%
Tumori
Malattie Cardiovascolari
47 %
ATTESA DI VITA E COMPOSIZIONE DELLA
POPOLAZIONE (Italia – Emilia Romagna e Marche)
LE PREVISIONI REGIONALI DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE 1.1.2001-1.1.2051
(a cura di Marco Marsili e Maria Pia Sorvillo - ISTAT)
Regione
Numero
medio di
figli per
donna
Speranza di vita alla nascita
Uomini
Donne
Saldo Migratorio
Interno
Con l'estero
2030 Ipotesi Centrale
Piemonte
1,27
81,4
88,2
2.910
9.920
Valle d'Aosta
1,27
81,4
88,2
323
242
Lombardia
Trentino-Alto
Adige
Veneto
Friuli-Venezia
Giulia
Liguria
1,28
82,4
89,0
4.975
26.600
1,47
83,3
90,4
914
2.263
1,28
82,8
89,5
5.613
11.967
1,20
82,4
88,7
1.991
2.791
1,12
81,3
87,6
1.348
3.442
1,16
82,9
88,8
12.915
10.083
88,1
6.089
9.580
82,0
88,3
1.861
2.597
Emilia-Romagna
Toscana
1,17
Umbria
1,30
81,8
Marche
1,32
82,8
89,2
3.686
3.430
Lazio
1,38
80,5
87,3
-1.922
15.917
Abruzzo
1,51
81,8
88,6
975
2.680
Molise
1,49
81,8
88,6
-29
341
Campania
1,76
80,1
87,3
-15.900
5.355
Puglia
1,62
81,1
87,7
-8.541
3.774
Basilicata
1,65
81,0
87,7
-1.250
499
Calabria
1,70
80,1
87,1
-5.073
1.902
Sicilia
1,74
79,0
85,7
-10.360
4.048
Sardegna
1,23
80,0
87,4
-526
1.260
ITALIA
1,41
81,4
88,1
0
118.690
IMA STEMI < 80 ANNI (2010)
IMA STEMI < 80 anni
113
ricovero in UTIC 111
dimessi: 103
trasferiti in altro reparto: 3
Tempo medio di
ricovero (in giorni):
7,07
trasferiti in cardiochirurgia: 1
Età media dei pazienti:
60,82
ricoveri in reparto: 2
maschi 89
decessi: 6
(5,3%)
femmine 24
1
Cardiologia del presidio di Pesaro - Ospedali Riuniti Marche Nord
IMA STEMI > 80 ANNI (2010)
83,22
54
53
42
37
(16,6%)
17
9
7,70
1
IMA STEMI > 80
anni
Totale maschi:
Totale femmine:
Età media dei
pazienti:
Tempo medio di
ricovero (in
giorni):
ricovero in UTIC ricoveri in reparto:
1
2
trasferiti in
medicina:
trasferiti in altro
reparto:
dimessi:
decessi:
Cardiologia del presidio di Pesaro - Ospedali Riuniti Marche Nord
L’aterosclerosi si manifesta in modo diverso nell’uomo e
nella donna. Le ragioni di questa differenza sono in
prevalenza di natura biologica e ormonale.
Nel sesso maschile la formazione della placca
aterosclerotica inizia a rendersi evidente verso i 30 anni
circa
Nella donna la formazione delle placche ateromatose non
ha inizio – salvo eccezioni – prima della menopausa, che
in Italia insorge in media a 51 anni. Considerando che
la placca impiega dai 15 ai 25 anni per creare nell’arteria
un restringimento emodinamicamente significativo, questo
spiega perché nel sesso maschile le sindromi coronariche
acute insorgano – sempre in media – a partire dai 50
anni, mentre nelle donne questo avvenga circa 20 anni
dopo, cioè dopo i 70 anni.
Dolore toracico:
94% nei maschi
92% nelle donne
Tra i pazienti con infarto miocardico che alla presentazione non
lamentavano dolore toracico risultava:
Sintomo
(Pre)sincope
Dispnea
Palpitazioni
Dolore alla mandibola
Nausea o vomito
Sudorazione
Uomini
(n 682) (%)
Donne
(n 344) (%)
P
U vs D
144 (21)
282 (41)
29 (4.3)
27 (4.0)
154 (23)
203 (30)
76 (22)
144 (42)
21 (6.1)
36 (10)
111 (32)
83 (24)
0,75
0,89
0,22
<0.001
0.001
0,07
L'indagine ha confermato che, in generale, gli uomini hanno più
attacchi di cuore delle donne, ma queste ultime hanno più probabilità
di morirne al di sotto dei 55 anni d'età. E senza i segnali d'allarme
tradizionali c'è anche un maggior rischio di errori nella terapia.
Gli studi si sono concentrati sulla differenza nei sintomi dei pazienti
più giovani, quelli 'under 55‘, e hanno rilevato il 'gap' più consistente:
 E’ stato calcolato che il 42% dei pazienti di sesso femminile
non viene colpita da dolori al petto durante un infarto contro il 30%
di quelli di sesso maschile.
 Come conseguenza possibile, il 14% delle donne è morta
contro il 10% degli uomini.
Riconoscere bene un attacco cardiaco e trattarlo precocemente è
essenziale. I pazienti senza sintomi al petto tendono ad andare più
tardi dal medico e ad essere trattati meno intensamente. Per questo
fra di loro c'è una mortalità doppia rispetto a chi sperimenta i sintomi
classici dell'infarto.
La terapia ormonale sostitutiva NON deve essere usata per la
prevenzione cardiovascolare sia primaria che secondaria
Le vitamine antiossidanti NON devono essere usate per la
prevenzione cardiovascolare sia primaria che secondaria
L’acido folico con e senza Vit. B6 e B12 NON devono essere usati per
la prevenzione cardiovascolare sia primaria che secondaria
L’uso routinario di Aspirina in donne sane sotto i 65 anni non è
raccomandato per la prevenzione dell’infarto miocardico
(Circulation. 2011;123:1243-1262.)
Due casi di cardiopatia ischemica
tipicamente femminile:
1) La sindrome TAKO TSUBO
2) La dissecazione spontanea coronarica
1) SINDROME TAKO TSUBO
La Sindrome Tako-Tsubo è stata identificata agli inizi degli
Anni ’90 come una nuova entità clinica, una cardiomiopatia
Con quadro di esordio tipico di quello di un Infarto Miocardico
o di una sindrome coronaria acuta, in considerazione delle
tipiche alterazioni elettrocardiografiche e della sintomatologia
d’esordio oltre che delle alterazioni biochimiche rilevate.
Tale patologia sembra correlata a stress psichici intensi
(forti emozioni, paura, panico, spaventi, lutti), con una
prevalenza assoluta nel sesso femminile (post menopausa).
2) DISSECAZIONE
CORONARICA SPONTANEA
La dissezione spontanea di un’arteria coronarica è causa di IMA
e morte improvvisa, assai spesso è solo un reperto autoptico, la
maggior parte dei casi interessa le donne ed una metà di queste
il periodo del post-partum.
Consiste nella formazione di un ematoma spontaneo dissecante
in un vaso coronarico. Dopo la descrizione del primo caso nel
1931 (Pretty HC et al, BMJ 1931), successivi studi di casi
autoptici o risolti terapeuticamente non hanno mai chiarito
l’eziopatogenesi dell’evento.
L’etiologia è sconosciuta: le ipotesi sono relative all’uso di contraccettivi orali
(fattori ormonali), al post-partum (fattori emodinamici ed ormonali),
all’aterosclerosi (anche nell’autoimmunità), i rimanenti casi (non collegati alla
gravidanza o all’aterosclerosi che rappresentano la maggior parte dei pazienti)
si presentano senza una chiara eziologia (varianti genetiche del MARFAN, S.
Ehlers Danlos, Sindrome di Loeys-Dietz)
Dal 1931 ad oggi sono stati descritti oltre 150 casi di dissezione spontanea di
un’arteria coronarica, la maggior parte sono donne (80%) e un quarto collegato
alla gravidanza, l’età media è di circa 40 anni e la diagnosi viene fatta perlopiù
post-mortem. La discendente anteriore è il vaso più comunemente interessato
nella donna, la coronaria destra nell’uomo. Talora si ritrovano infiltrati
eosinofili nell’avventizia (ma non è chiaro se siano la causa o la conseguenza
di flogosi locale).
Varie sono le opzioni terapeutiche raccomandate (mediche o interventive per
mezzo di angioplastica, by-pass aorto-coronarico, estrusione dell’ematoma)
senza però unanimità di consensi. Il fondamento per affrontare tale patologia è
la diagnosi precoce, il mezzo diagnostico, se si ha il tempo, è
fondamentalmente la coronarografia. Pertanto, la diagnosi di dissezione
coronarica spontanea dovrebbe essere inclusa nella differenziale della
sindrome coronarica acuta, in particolare nelle giovani donne.
Qualche messaggio da portare a casa……!!
Le malattie del cuore e della circolazione sono ancora le più diffuse e
colpiscono gli uomini prima delle donne ma complessivamente più donne
che uomini
La presentazione clinica, i sintomi e alcuni aspetti delle cause specie nelle
donne più giovani sono molto diversi rispetto a quelli degli uomini. Talora
nella donna i sintomi sono sottovalutati perché attribuiti al sistema nervoso
che è comunque un elemento molto presente e responsabile della patologia
cardiovascolare femminile.
Alcuni aspetti clinico patologici sono pressoché esclusivi delle donne come
la S. Tako-Tsubo. Altri come la dissecazione coronarica spontanea sono
nettamente più frequenti nella donna
Tuttavia la prevenzione cardiovascolare è molto simile nei due sessi, perché
l’aterotrombosi dopo la menopausa colpisce la donna nello stesso modo
dell’uomo. Sono due le epidemie in crescita: l’OBESITA’ e il DIABETE;
entrambi dipendono da errate abitudini alimentari e dalla SEDENTARIETA’.
Secondo il rapporto del 2002 dell’Organizzazione
Mondiale della Sanità, esistono alcuni fattori di
rischio in grado di influenzare concretamente e in
modo negativo la durata della vita di un uomo. Di
seguito sono riportati i dati relativi alla perdita di
anni dovuta a fattori di rischio nei paesi
industrializzati:
12,2
10,9
9,2
7,6
7,4
3,9
3,3
1,8
Fumo
Ipertensione
Alcol
Ipercolesterolemia
Sovrappeso
Ridotto consumo di frutta e verdura
Sedentarietà
Sostanze illecite
(190 mg%)
(115 mg%)
Linee guida per la prevenzione della
malattia cardiovascolare nelle donne
Stile di vita: Interventi
1) Fumo di sigaretta
Le donne devono essere invitate a
non fumare ed evitare il fumo di
tabacco ambientale (passivo). Devono
essere forniti in ogni circostanza
consigli su possibili interventi di
farmacoterapia per smettere di
fumare in combinazione con un
programma comportamentale (Classe
I, Livello di Evidenza B).
2) Apporto dietetico
Le donne devono essere informate di
consumare una dieta ricca di frutta e
verdura, di scegliere cereali integrali,
cibi ricchi di fibre, di consumare pesce
- almeno due volte alla settimana - di
limitare l'assunzione di grassi saturi,
colesterolo, alcol, sodio e zucchero
(Classe I, Livello di Evidenza B).
Nota: Alle donne in gravidanza
dovrebbe essere consigliato di evitare
di mangiare pesce con il potenziale più
alto di contaminazione da mercurio (ad
esempio, verdesca, pesce spada,
sgombro….).
3) Mantenimento del
peso / riduzione
Le donne dovrebbero
mantenere o perdere peso
attraverso un adeguato
equilibrio di attività fisica e
apporto calorico da un lato, e
specifici programmi
comportamentali dall’altro
quando indicato mantenere
o raggiungere un peso
adeguato (per esempio, BMI
25 kg/m2, girovita < 88 cm,
(Classe I, Livello di evidenza
B).
4) Attività fisica
Le donne devono essere invitate a compiere almeno 150
min / settimana di esercizio moderato, 75 min /
settimana di attività fisica intensa, o una combinazione
equivalente di attività fisica aerobica di moderata /
vigorosa intensità. L’attività aerobica deve essere
praticata in periodi di almeno 10 minuti, preferibilmente
distribuiti per tutta la settimana (Classe I, Livello di
Evidenza B).
Le donne devono essere informate di impegnarsi in
attività di potenziamento muscolare che coinvolgono
tutti i gruppi muscolari più importanti eseguite il almeno
2 giorni / settimana (Classe I, Livello di Evidenza B).
MET
Metabolic Equivalent of Task
esprime il costo energetico
di quella attività
in rapporto al riposo
1 MET
( VO2 3,5 ml/Kg/min)
18 MET
Duke Activity Status Index (DASI)
d
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
attività
Mangi, ti vesti, ti lavi, vai in bagno da sola ?
Cammini per la casa e in giardino?
Cammini attorno ad un isolato ?
Sali un piano di scale? Cammini in salita?
Puoi far una breve corsa ?
Fai lavori domestici leggeri ( spolverare o lavare i piatti)?
Fai lavori domenstici moderati (usare aspirapolvere, spazzare,
portare la spesa)?
Fai lavori domestici pesanti come lavare il pavimento o spostare
mobili?
Fai lavori pesanti ( usare decespugliatore, rastrellare, spingere
un tosaerba)?
Fai sport con impegno fisico moderato ( ballo, bocce,
passeggiate, bici)?
Hai rapporti sessuali ?
Fai sport con impegno fisico moderato( nuoto, sci, football,
basket)?
METS
2.75
1.75
2.75
5.50
8.00
2.70
3.50
8.00
4.50
6.00
5.25
7.50
Hlatky MA, Am J Cardiol 1980; 64: 644
Come assicurare la gradualità delle cure
ovvero il continuum clinico assistenziale ?
1) Programmi nazionali di
prevenzione cardiovascolare
- Campagne di promozione di corretti stili di vita
- Attività sui territori delle associazioni di
pubblica tutela
Paziente in emergenza, bisognoso di sostegno delle funzioni
vitali (Pronto Soccorso Cardiologico o Terapia Intensiva
Cardiologica)
- Paziente acuto non differibile (Terapia Intensiva o Reparto
Cardiovascolare)
2) Cure in ospedale
- Paziente con ospedalizzazione programmata per patologia
medica o chirurgica non altrimenti trattabile (Reparto MedicoChirurgico Cardiovascolare)
- Paziente trattabile in regime di ospedalizzazione diurna
- Paziente in riabilitazione in regime di degenza
Come assicurare la gradualità delle cure
ovvero il continuum clinico assistenziale ?
-Paziente ambulatoriale
- Paziente in fase di recupero funzionale (riabilitazione
ambulatoriale)
3) Cure fuori
dall’ospedale
- Paziente cronicamente stabilizzato, con differente grado
di dipendenza, bisognoso di assistenza residenziale
- Paziente bisognoso di assistenza domiciliare
- Rapporto con il Distretto e interazione con il medico di
medicina generale
Le donne ringraziano
www.quisalutedonna.it
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