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Presentazione di PowerPoint
Ambiente e sistema produttivo
Lezione n. 1
Paradigma de “I limiti dello sviluppo”
Tasso prelievo < Tasso di crescita
Le risorse “risparmiate” vengono
impiegate per lo sviluppo dei
paesi poveri
Etica
economica
Tasso immissione rifiuti < Tasso di biodegradazione
Lezione n. 1
Sostenibilità debole - forte
Lezione n. 1
Sentieri di sviluppo sostenibile
• “Thinking global and acting local” – “Never in my
backyard”
– Lo sviluppo sostenibile è perseguibile solo perseguendo una
serie di sostenibilità locali coordinate su scala globale.
• Schematizzando, su scala globale, possono essere
individuati diversi sentieri di sostenibilità, che si
richiamano prevalentemente alla definizione forte di
sostenibilità.
Lezione n. 1
Esempi di sentieri di SY
• L’uso non produttivo del sovrappiù
– La nuova crescita (crescita della ricchezza e del PIL) viene
indirizzata verso attività non immediatamente produttive
• Arte, Volontariato, Manutenzione ambiente, ecc
• La smaterializzazione del prodotto
– Spingere verso prodotti ad alto valore ma a basso contenuto di
materia ed energia
• Informazione, servizi culturali, (turismo).
• Politiche di aiuto allo sviluppo
– Orientare la crescita economica verso politiche di aiuto al
terzo mondo
• Banche etiche, riconversione impianti
– N.B. la produzione nei PMS è prevalentemente basata su tecnologie
obsolete e inquinanti.
Lezione n. 1
Ambiente e sistema produttivo
Politiche economiche per lo sviluppo sostenibile
Lezione n. 1
La politica economica e l’ambiente: un po’ di storia
• Adam Smith (economista della fine del XIX secolo) osservava:
– “non è dalla benevolenza del macellaio o del panettiere che dobbiamo
aspettarci di trovare ogni giorno ciò che ci serve, ma dal loro tornaconto”
• Ad ogni passaggio del sistema produttivo viene impiegato lavoro
e viene aggiunto valore alla produzione:
– Settore primario - Settore secondario - Settore terziario
• Jevons però osservava:
– “ogni forno produce scorie che raramente possono essere vendute e ogni
famiglia deve sbarazzarsi in qualche modo di rifiuti domestici o di acque
luride. Una parte importante dei valori di cui trattiamo nell’economia
pratica deve riguardare valori negativi.
Lezione n. 1
Il sistema produttivo allargato agli scambi con l’ambiente
Risorsa naturale non
esauribile disponibile
in quantità
virtualmente illimitata
Risorse
naturali
esauribili o
disponibili
in quantità
limitata
Fattori di
pressione
Ambiente
naturale
Lezione n. 1
Economia di mercato
Il prezzo
• Il prezzo dei beni rappresenta il meccanismo centrale di una
economia dei mercati (vedi lezione precedente)
• Il ruolo del prezzo
– I beni “di mercato” hanno un prezzo:
• Disponibilità a pagare da parte dei consumatori
• Costo di produzione da parte delle imprese
• Se la domanda di un bene aumenta il consumo e quindi la produzione del bene
aumenta.
– Le risorse non rinnovabili (mezzi di produzione) hanno un prezzo
• Se la domanda aumenta aumenta il consumo e quindi l’estrazione. I costi di
estrazione crescono e ciò limita il consumo dei beni.
• Si può arrivare all’esaurimento della risorsa, ma ci sono delle forze
(economiche) che spingono a trovare strade alternative (vedi petrolio).
– Le risorse libere (naturali) illimitate ma esauribili non hanno un prezzo
esplicito
• Se la domanda aumenta il loro consumo aumenta fino all’esaurimento della
risorsa.
Lezione n. 1
Una economia nature oriented
• Internalizzazione dell’ambiente nel sistema di mercato
– Una parte della domanda deve spostarsi verso il finanziamento di
operazioni di conservazione, ripristino e manutenzione dl capitale naturale
• Necessità di far pagare i servizi del capitale naturale: “far pagare per
l’ambiente”.
• Rimuovere il paradosso: “paghiamo per beni non essenziali / non paghiamo
per i servizi ambientali che sono essenziali”
• Inserire nel sistema economico l’investimento in capitale naturale –
internalizzazione delle esternalità positive
• Far pagare il danno ambientale: “chi inquina paga” – Internalizzazione delle
esternalità negative
– Il Sistema economico, i consumatori e gli imprenditori debbono orientarsi
verso beni a minore impatto ambientale
• Necessità di strumenti di valutazione dell’impatto ambientale della produzione
– Applicabili dalle imprese
– Riconoscibili dai consumatori
Lezione n. 1
Azioni operative per lo sviluppo sostenibile
Tasse ambientali
Permessi negoziabili di inquinamento
Tasse
ambientali
Controllo Inquinanti
Politiche
controllo
Lezione n. 1
Strumenti legislativi
Lezione n. 1
Domanda di prodotti a basso impatto
Lezione n. 1
La contabilità nazionale e l’ambiente
Una rassegna delle proposte
Lezione n. 1
La contabilità del capitale naturale
• Pil e ambiente: i limiti
– Vengono contabilizzate solo alcune voci che costituiscono la
“riparazione” di danni prodotti all’ambiente o alle persone, per
esempio il dissesto idrogeologico viene contabilizzato come
valore dei danni prodotti dalle esondazioni. Paradossalmente,
questi danni costituiscono un aumento di PIL.
– I beni e servizi ambientali sono beni liberi e non vengono
prodotti dall’uomo, ma sono forniti gratuitamente
dall’ambiente, per cui nulla viene contabilizzato se vengono
rispettati.
– Non vengono contabilizzate le perdite di “capitale naturale”
non rinnovabile
Lezione n. 1
Le proposte di correzione
• Le proposte di correzione del PIL sono
classificabili in due grandi categorie:
– contabilità di tipo fisico
– contabilità di tipo monetario
Lezione n. 1
Contabilità di tipo fisico
• Contabilità di tipo fisico
• Vantaggi
– Più disaggregata e attendibile della contabilità di
tipo monetario
• Svantaggi
– Non è possibile ottenere un indice globale di
sostenibilità economico-ambientale di un paese
Lezione n. 1
Contabilità di tipo monetario
• Contabilità di tipo monetario
• Vantaggi
– Si può ottenere un indice e quindi un trend di
sviluppo sostenibile con l’ambiente di un
determinato paese
• Svantaggi
– Aleatorietà delle stime monetarie dei parametri
ambientali e diverso grado di approssimazione fra
valori monetari di mercato e valori monetari
ambientali
Lezione n. 1
La contabilità in termini fisici
• Uno degli esempi più completi di contabilità ambientale in
termini fisici è quello francese.
– Il sistema è basato su tre conti:
– Conto degli elementi - Suddivisi in:
•
•
•
•
•
•
•
risorse del sottosuolo
acque costiere
atmosfera
suolo
fauna
flora
Ciascun conto è suddiviso in sottoconti
– Bilanci delle ecozone - per ciascuna zona ecologica del paese (territori
agricoli, territori forestali, zone urbanizzate, ecc.) vengono effettuati bilanci
dei conti degli elementi
– Conti degli agenti - Valutano l’uso dell’ambiente fatto dall’uomo a fini
economici, ricreativi, ecc.
• A questo conto è collegato il PIL
Lezione n. 1
Il sistema delle spese difensive
• Proposto da LEIPERT.
• Sottrae al prodotto nazionale:
– Le spese sostenute dallo stato per la riparazione dei danni ambientali, le
spese sanitarie dovute a cause non naturali, quelle per gli incidenti da
traffico, per la lotta alla maggiore criminalità nelle aree urbane.
– Le spese sostenute dalle famiglie per proteggersi dalla insicurezza e dalla
sgradevolezza della vita nelle aree urbane e sub-urbane.
• Risultati
– In Germania le “spese difensive” nel 1980 costituivano il 12% del PIL ed
erano più che raddoppiate negli ultimi 10 anni.
• Vantaggi
– Il calcolo si basa su spese effettivamente sostenute per i danni ambientali
• Svantaggi
– Mancano i danni ambientali non riparati
– Paesi che meno si preoccupano di riparare i danni ambientali hanno meno
“spese difensive”.
Lezione n. 1
Il metodo del “capitale naturale”
• Metodo proposto dal World Resource Institute.
• Si basa sul principio di detrarre dal PIL il cosiddetto
“consumo di capitale naturale”, per esempio:
– Risorse rinnovabili (agricoltura, foreste, pesca) come [stock
finale - stock iniziale]
– Risorse non rinnovabili (petrolio, minerali, gas, ecc.) vengono
detratte se la quota estratta ogni anno è inferiore ai
rinnovamenti oppure se parte del ricavato non è investito in
attività energetiche alternative.
Lezione n. 1
… un esempio
• Risultati
– Il metodo è stato applicato da Repetto in Indonesia per tre
risorse naturali chiave: PETROLIO, FORESTE e SUOLO
AGRICOLO
– Tasso di crescita del PIL 7,1%
– Tasso di crescita del PIL corretto 4,0%
14000
12000
10000
8000
6000
4000
2000
0
1970
1975
PIL
Lezione n. 1
1980
1985
PIL corretto
… un tentativo di calcolo per l’Italia
• Un tentativo di calcolo del PIL “corretto”
con elementi di contabilità ambientale è
stato effettuato in Italia da Carlucci e
Giannone.
• La metodologia adottata si rifà in parte al
concetto di “spese difensive” ed in parte
alla “stima del capitale naturale”.
• In particolare sono stati detratti dal PIL:
– valore dei minerali estratti nell’anno
– spese delle famiglie e delle pubbliche
amministrazioni per la protezione del
capitale naturale
– costi per il capitale naturale sostenuti
dalle imprese
Lezione n. 1
450000
440000
430000
420000
410000
400000
1985
PIL
1986
1987
PIL corretto
Il modello dell’ufficio statistico dell’ONU
• SCOPO: Produrre una sintesi delle diverse tendenze scientifiche
presenti nel dibattito internazionale, che consenta di costruire un
sistema di conti ambientali ed economici integrati (SEEA, System
of Environmental Economic Account )
• SEEA è composto di tre parti
– Disaggregazione del PIL
• La disaggregazione dovrebbe riguardare l’identificazione dei costi attualmente
sostenuti per evitare o riparare gli impatti negativi derivanti dall’uso
economico dell’ambiente
– I conti in unità fisiche
• I conti fisici affiancano quelli in unità monetarie. Sono espressi sotto forma di
differenza fra Stock iniziale e Stock a fine anno delle diverse componenti
dell’ambiente naturale, cioè: risorse minerarie, qualità delle acque costiere,
suolo, fauna flora. Ciascuno dei conti risulta suddiviso in sottoconti.
– I Flussi monetari addizionali detratti dal PIL
• Riguarda il calcolo degli investimenti negativi che sarebbero necessari per
bilanciare il degrado o il consumo delle risorse naturali.
Lezione n. 1
Il modello di Daly e Cobb:
L’indice di Benessere Economico Sostenibile
• L’indice di Benessere Economico Sostenibile (ISEW, Index of
Sustainable Economic Welfare ) combina sia parametri ambientali
sia sociali, in particolare:
– viene integrato nel calcolo un indice della distribuzione del reddito;
– viene considerato il valore monetario della perdita di terreno arabile, di
zone umide e di altre risorse naturali rinnovabili e non rinnovabili
(disponibilità a pagare);
– viene considerato il valore monetario dei danni da inquinamento
atmosferico, idrico e acustico, nonché si tenta una stima del danno da
cambiamento climatico a lungo termine (disponibilità a pagare);
– vengono considerati i costi sociali per incidenti stradali, danni alla salute
pubblica, pendolarismo, ecc.
– vengono considerate le spese difensive sostenute dalle famiglie.
Lezione n. 1
Risultati
Modello di Daly e Cobb
Andamento del PIL e dell'ISEW negli USA
2000
1500
1000
Costi sociali
Danni da inquinamento
500
ISEW pro capite
PIL pro capite
0
-500
-1000
1950
Lezione n. 1
1960
1970
anni
1980
1990
La Politica dell’ONU per lo sviluppo sostenibile
• Il Rapporto Bruntland (1987)
– Propone di basare lo sviluppo su:
• Attività agro-forestali conpatibili
• Processi industriali a basso impatto ambientale
– Approfondimenti tematici
•
•
•
•
•
Alimentazione
Sviluppo demografico
Energia
Industria
Città
– Essendo solo un rapporto non impone impegni precisi alle
nazioni.
Lezione n. 1
Conferenza di Rio
• Conferenza mondiale su ambiente e sviluppo di Rio de
Janeiro (1992).
– Essendo una conferenza ha scopi attuativi:
• Stabilire impegni
• Erogare fondi attraverso la banca mondiale
• Stabilire aiuti in termini di trasferimento tecnologico
– Documenti prodotti
• Agenda 21
• Convenzioni e dichiarazioni
– Sul clima
– Sulla biodiversità
– Sulle foreste
Lezione n. 1
Agenda 21
• E il documento programmatico della conferenza di Rio
• Programma ambientale su:
– Protezione atmosfera, deforestazione, siccità, agricoltura
sostenibile, diversità ecologica, biotecnologie, protezione
oceani, rifiuti pericolosi.
• Per ciascun programma stabilisce:
– Obbiettivi, azioni, finanziamenti, trasferimenti di tecnologie,
individuando i soggetti responsabili.
• Aiuti allo sviluppo da parte dei paesi ricchi verso il PMS
allo 0,7% del PIL
Lezione n. 1
Conferenza Johannesburg 2002
• Il Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile rappresenta
l'occasione per riflettere su quanto iniziato al Summit di Rio e per
realizzare gli obiettivi dello sviluppo sostenibile.
• Piano d’azione
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Lezione n. 1
Lotta alla povertà
Modelli di produzione e consumo
Stati insulari di piccole dimensioni
Protezione e gestione delle risorse naturali
Africa
Salute
Mezzi di attuazione
Globalizzazione
Quadro istituzionale per la promozione dello sviluppo sostenibile
Rilancio di Agenda 21
Le politiche per uno Sviluppo Sostenibile nella UE
• La politica ambientale dell’UE si è sviluppata attraverso una serie di piani
pluriennali, i cosiddetti Environmental Action Programmes (EAPs), redatti a
partire dal 1972.
– Si tratta piani pluriennali che delineano gli obiettivi e i principi successivamente
incorporati nelle legislazioni comunitarie.
– Finora ne sono stati emanati cinque.
– Nell’ultimo programma (1992-2000) vengono incoraggiati strumenti di
regolamentazione che tendano a fare leva sulle forze di mercato, come tasse sulle
emissioni e permessi trasferibili
• Viene istituito uno specifico fondo per l’ambiente, lo European Union Financial
Instrument for the Environment (LIFE).
• L’Agenzia Europea per l’Ambiente
– Su proposta di Jacques Delors, e con l’obiettivo di rafforzare lo sviluppo di una
politica ambientale comunitaria, nel 1990 è stata attivata l’Agenzia Europea per
l’Ambiente (EEA).
• È basata in Copenhagen ed è divenuta pienamente operativa nel 1994.
• Produce per la Commissione dei Rapporti sullo Stato dell’Ambiente
• Coordina e sistematizza le fonti statistiche
Lezione n. 1
Agenda 21 locale
• Dopo Rio, affinché l'Europa risponda positivamente alla sfida dello sviluppo
sostenibile, viene organizzata nel 1994 la Conferenza di Aalborg nel cui ambito
nasce la Campagna europea città sostenibili.
• La Conferenza di Lisbona del 1996 e quella di Hannover del 2000
rappresentano un momento di confronto importante per i paesi che hanno
raccolto questa sfida.
• Coordinamento nazionale Agende 21 locali costituito a Ferrara nel 1999:
recentemente trasformato in Associazione,
– riunisce oltre 500 autorità locali impegnate sull’A21.
• Da diversi anni il Ministero dell'ambiente incentiva gli enti locali nell'attuare
politiche di sviluppo sostenibile avviando specifiche azioni di sostegno.
– Nell'ambito del Bando 2002 per il cofinanziamento di programmi di attivazione e
di attuazione di Agende 21 locali, sono pervenute al Ministero dell'Ambiente e
della Tutela del Territorio 803 proposte progettuali.Il Bando prevedeva due
categorie di intervento finanziabili
Lezione n. 1
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