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Claudio Borio La ricerca scientifica in Italia

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Claudio Borio La ricerca scientifica in Italia
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PERUGIA
Percorso Formativo
“Attività di supporto alla ricerca scientifica”
L’evoluzione del sistema di
finanziamento della ricerca
scientifica in Italia
17 e 18 aprile 2007
1
Qualche slogan …
• L’Università è il luogo della formazione attraverso la ricerca
• Ricerca e didattica sono inscindibili
• La ricerca caratterizza TUTTI i saperi scientifici
• “L’arte e la scienza sono libere e libero ne è l’esercizio”
art 33 Costituzione Italiana
• Scienze dell’Uomo / Scienze della Natura
• La ricerca come metodo e come etica della conoscenza
• La ricerca come responsabilità
2
La ricerca scientifica nell’università
• Art. 6 – comma quarto legge 168/89)
“Le università sono sedi primarie della ricerca scientifica
e operano, per la realizzazione delle proprie finalità
istituzionali, nel rispetto della libertà di ricerca dei docenti
e dei ricercatori nonché dell’autonomia delle strutture
scientifiche” ….
• Art. 1 – comma 1 e 2 legge 230/05
“L’università, sede della formazione e della trasmissione
critica del sapere, coniuga in modo organico ricerca e
didattica, garantendone la liberta’.
“I professori universitari hanno il diritto e il dovere di
svolgere attività di ricerca e di didattica,con piena libertà
di scelta dei temi e dei metodi delle ricerche …
3
La ricerca scientifica nell’università
• L’Università di Torino è un’istituzione
pubblica le cui finalità sono l’istruzione
superiore e la ricerca scientifica e
tecnologica (art. 1 Statuto di Ateneo)
• L’attività di ricerca si svolge nel rispetto
della libertà dei professori e dei ricercatori
e dell’autonomia delle strutture scientifiche
(art. 3 – comma secondo dello Statuto di
Ateneo)
4
La ricerca scientifica nell’università
DPR 11 LUGLIO 1980, n. 382
• istituisce l’anagrafe nazionale delle ricerche (art.
64)
• lo stanziamento annuale per la ricerca è ripartito
per il 60% … e per il 40% ……. (art. 65)
• le università, purchè non vi osti lo svolgimento
della loro funzione scientifica e didattica,
possono eseguire attività di ricerca e consulenza
stabilite mediante contratti e convenzioni con
enti pubblici e privati…… (art. 66)
5
Quale ricerca scientifica?
• Ricerca di base o libera o fondamentale: attività che mira
all’ampliamento delle conoscenze scientifiche e tecniche
non connesse ad obiettivi industriali o commerciali
• Ricerca applicata o industriale: è pianificata ad acquisire
conoscenze utili per mettere a punto nuovi prodotti,
processi produttivi o servizi o per migliorare
notevolmente quelli esistenti
• Ricerca pre competitiva: la concretizzazione dei risultati
della ricerca industriale in un piano, progetto o disegno
per prodotti o servizi nuovi, destinati alla vendita o
all’utilizzazione, compresa la creazione di prototipi non
idonei a fini commerciali
6
Le origini delle istituzioni scientifiche
In Europa, a partire dal 16mo secolo, e’ iniziata la
“istituzionalizzazione” della ricerca scientifica, con la creazione di
insegnamenti universitari a contenuto teorico e sperimentale
Nel secolo successivo, i progressi della chimica, della fisica e dell’
ingegneria sono stati alla base della trasformazione industriale
La struttura istituzionale della ricerca e’ rimasta tuttavia praticamente
invariata
7
Le istituzioni scientifiche
Le istituzioni erano “luoghi” dove studiare,
sperimentare e discutere
I costi delle ricerche erano bassi e tali da poter
essere sostenuti anche da “scienziati dilettanti”
estranei alle istituzioni
8
L’ organizzazione e gli obiettivi della
ricerca si trasformano a causa delle
guerre
Già con l’ avvento della prima guerra mondiale, lo sviluppo di nuovi e
sofisticati armamenti (dagli aeroplani ai carri armati ed ai gas asfissianti e
vescicanti) richiese una organizzazione “industriale” della ricerca
Il modello di organizzazione industriale della ricerca si perfeziona nel periodo
tra le due guerre e soprattutto nel corso del secondo conflitto mondiale
Grazie alla nuova organizzazione vennero realizzati progetti di enorme valore
strategico
9
L’eredità della guerra
• Molte delle invenzioni del XX secolo sono state
fatte a scopi militari:
• il radar
• il computer (il primo si chiamava “colossus” e
venne installato a Londra nel durante la II guerra
mondiale per decrittare i messaggi in codice
dell’aviazione tedesca)
• internet
• l’energia nucleare
• gli aerei a reazione
• i missili
10
Nuova struttura organizzativa e
nuove istituzioni
Identificazione degli obiettivi del progetto
Articolazione in sotto-progetti
Pianificazione economica
Finanziamento
Selezione dei partners scientifici ed industriali
Coordinamento
Istituzioni dedicate alla ricerca, strutturate in laboratori, dotate di personale tecnico e
di infrastrutture
Riviste scientifiche con peer-reviewing per la pubblicazione dei risultati
11
LA RICERCA SCIENTIFICA COSTA
Nei Paesi fortemente industrializzati il finanziamento alla
ricerca scientifica
NON PUO’ NON ESSERE STRATEGICO
Finanziamenti governativi vengono destinati a “Research
& Development”(R&D), ed utilizzati sia per aumentare il
potenziale della ricerca di base, sia per progetti specfici,
in diversi settori (dall’ agricoltura all’ astronomia)
12
La ricerca sanitaria
La ricerca sanitaria riguarda la produzione di innovazioni
di prodotto o di processo che tendano a migliorare le
prestazioni sanitarie e ad ottimizzarne il rapporto
costi/benefici
Essa e’ stata in passato in relazione con lo sviluppo delle
aziende nazionali del settore, ma oggi le “big pharma”
sono colossi sovranazionali ed il mercato e’ globale
13
La destinazione dei finanziamenti
Strutture di ricerca governative
Strutture di ricerca private e miste
Contratti di ricerca su specifici programmi
Mantenimento e sviluppo di infrastrutture
14
Esiste la liberta’ di ricerca ?
Oggi, ciascun ricercatore, anche se dipendente
da un ente pubblico, puo’ esercitare le sue
capacita’ di indagine solo nei settori definiti dai
finanziamenti disponibili
LIBERTA’ CONDIZIONATA
15
Chi stabilisce i settori di sviluppo?
La ricerca applicata crea, come sottoprodotto,
nuove conoscenze ed apre nuove strade.
Su quelle strategicamente promettenti vengono
indirizzati i finanziamenti
Si incanalano cosi’ le attivita’ di masse di
ricercatori
16
La fuga dei cervelli
Perché i migliori talenti italiani vanno a fare ricerca
all’estero:
- maggiori finanziamenti
- trasparenza e meritocrazia (no clientele e nepotismo)
- maggiori laboratori e più attrezzati
Si stima che nel mondo lavorino da 6 a 7 mila scienziati
italiani di cui un migliaio medici (50% negli USA)
… a volte qualcuno ritorna
17
Fondazioni e Non-Profit
Le Fondazioni benefiche con i loro finanziamenti
svolgono un ruolo diverso, spesso indirizzato
verso bisogni della societa’ (salute, ambiente),
talvolta ausiliare rispetto ai progetti strategici (es.
promozione di ricerca di base in settori non
ancora “maturi”)
18
Chi definisce le strategie della
ricerca
• Unione Europea tramite i Programmi Quadro di Ricerca
e Sviluppo Scientifico e Tecnologico
• Il Governo Italiano mediante il Programma Nazionale per
la Ricerca
• Le Regioni sulle base delle nuove competenze loro
attribuite dalla modifica del Titolo V della Costituzione
• Le università tramite i programmi pluriennali di sviluppo
19
Programma Quadro Unione
Europea
• Sono piani pluriennali per il
finanziamento della ricerca
scientifica
• Si è appena esaurito il VI PQ
• E’ in fase di lancio il VII PQ
(2007 – 2013)
20
INDICAZIONI E PRIORITA’ DELLA
UNIONE EUROPEA
• Consiglio Europeo di Lisbona, 2000: divenire
entro il 2010 l’economia più competitiva basata
sulla conoscenza.
• Consiglio Europeo di Barcellona, 2002:
accrescere dall’1,9% al 3% del PIL gli
investimenti in R&D entro il 2010 (1% pubblici e
2% privati).
21
Obiettivi del 7 PQ
• La Comunicazione della Commissione
europea “Scienza e tecnologia – La chiave
per l’Europa del futuro”, getta le basi per il
prossimo programma di finanziamento
della ricerca, il VII Programma Quadro di
R&ST , proponendo di portare
mediamente a 10 miliardi di euro l'anno
l'impegno finanziario dell'Unione europea
a favore della ricerca (il doppio rispetto a
quanto avviene oggi) e di destinare tale
somma alla realizzazione di sei grandi
obiettivi, tra i quali:
22
Obbiettivi del 7 PQ
• La creazione di poli di eccellenza europei
tramite la collaborazione tra laboratori di ricerca
• L’avvio di iniziative tecnologiche europee
• Lo stimolo della creatività della ricerca
fondamentale tramite la concorrenza tra
strutture di ricerca di livello europeo
• L’attrazione in Europa dei migliori ricercatori
• Lo sviluppo di infrastrutture di ricerca di
interesse europeo
• Il rafforzamento del coordinamento dei
programmi nazionali di ricerca
23
Obiettivi del 7 PQ
• I 6 obiettivi del VII Programma Quadro
sono stati raggruppati in quattro categorie:
Cooperazione, Idee, Persone e
Capacità/Rendimento.
• Per ciascuno di tali obiettivi ci sarà un
programma specifico corrispondente alle
aree principali della politica per la ricerca.
• Tutti gli specifici programmi lavoreranno
insieme per promuovere e incoraggiare la
creazione di poli (scientifici) di eccellenza.
24
Cooperazione
• Il programma specifico sulla 'Cooperazione'
supporta tutti i tipi di attività di ricerca portati
avanti da diversi istituti di ricerca di
cooperazione transnazionale.
Le azioni idonee vanno dai progetti di ricerca
d'equipe alla creazione di reti o ancora alla
costituzione di Piattaforme Tecnologiche
Europee e il coordinamento di programmi di
ricerca non europei. E' inclusa infatti la
cooperazione con paesi non afferenti alla UE.
25
Idee
Il programma specifico per le 'Idee‘
ha come scopo principale quello di
offrire un supporto per la ricerca ai
confini della conoscenza, portata
avanti da team individuali in tutti i
campi scientifici e tecnologici,
inclusa l'ingegneria, le scienze
socio-economiche, e le materie
umanistiche.
26
Persone
Il programma specifico sulle 'Persone' fornisce un
supporto per i ricercatori, offrendo possibilità per
lo sviluppo delle loro carriere e la mobilità, intesa
come un'espansione del Programma di scambio
già esistente 'Marie Curie' . Tali azioni verranno
rinforzate e rimesse a fuoco sugli aspetti chiave
delle capacità e dello sviluppo della carriera,
rafforzando contemporaneamente i contatti con i
sistemi di ricerca nazionali. Lo scopo primario è
quello di rafforzare, qualitativamente e
quantitativamente, le risorse umane nel settore
della ricerca europea.
27
Capacità e Rendimento
Il programma specifico sulle
'Capacità/Rendimento' verrà focalizzato
sul miglioramento del rendimento della
ricerca in Europa. L'azione principale
include il supporto alle infrastrutture per la
ricerca, per i profitti delle PMI, che aiuti a
trovare un punto di convergenza per
sbloccare i potenziali regionali nell'ambito
della ricerca, tramite 'Scienza nella
Società' (attività il cui scopo è quello di
rafforzare i contatti tra scienza e società in
generale) e attività orizzontali di
cooperazione internazionale.
28
Il PNR 2005-2007
Il punto di partenza - Le criticità del sistema Italia
• • Numero esiguo di gruppi industriali con fatturato
superiore a 20 miliardi di euro. (Eni, Fiat, Pirelli,
Telecom).
• • 4 milioni di PMI, fattore di flessibilità ma anche di
debolezza.
• • Specializzazione manifatturiera concentrata su moda,
arredo casa,alimentare e meccanica strumentale.
• • Predominanza negli investimenti sui processi produttivi
e non sull’innovazione di prodotto.
• Numero limitato di industrie high-tech di grandi dimensioni
nei settori della microelettronica, robotica,
optoelettronica motoristica, chimica, tecnologie
biomediche.
29
Le criticità del sistema Italia:
il sistema pubblico di ricerca
•
•
•
•
•
•
•
•
•
•
Bassa concentrazione di uomini e mezzi in aree strategiche
Invecchiamento degli addetti alla ricerca.
Basso indice di addetti alla ricerca rispetto agli occupati in confronto
alla media europea.
Carenza di meccanismi per incentivare i giovani talenti e i ricercatori
di eccellenza.
Carenza nei meccanismi di management di grandi progetti di ricerca.
Barriere, anche culturali, alla collaborazione pubblico-privato.
Carenze nei meccanismi di “governance”.
Persistenza di pratiche autoreferenziali nell’accademia.
Carenza nei meccanismi di valutazione.
Mancanza di un quadro pluriennale di sostegno finanziario.
30
Le criticità del sistema Italia
Insufficienza negli investimenti in ricerca e sviluppo
Siamo passati da 1,32% del PIL nel 1991 a 1,07% nel 2000 (media UE 1,93%) di cui
0,53% pubblico e 0,54% privato
contro
0,66% pubblico e 1,27% privato (media UE)
Ritardo nell’investimento privato in ricerca. In questo siamo allineati con i paesi
europei dove le risorse pubbliche assumono un peso maggiore rispetto ai paesi
extraeuropei
In generale l’Italia, per l’istruzione superiore, spende lo 0,9% del PIL contro una
media OCSE dell’1,3% (USA 2,6%, Corea 2,2%). Meno di noi spendono solo la
Repubblica Ceca e la Repubblica Slovacca
Altro dato è la bassa percentuale di finanziamenti pubblici per le università rispetto al
totale della spesa pubblica: In Italia è l’1,8% contro la media OCSE del 3%
31
Punti di forza del sistema Italia
•
•
•
•
•
•
•
il sistema produttivo
Alta flessibilità della struttura produttiva.
Alto grado di automazione dei processi produttivi.
Forte interazione tra il settore robotica e automazione e
i settori produttivi.
Capacità e flessibilità della classe imprenditoriale.
Eccellenza nel disegno industriale.
Alto livello di produttività per addetto.
Forte valore assoluto dell’export: 28% del PIL, pari a ca
300 miliardi di dollari, in fase di declino da diversi anni.
32
Punti di forza del sistema Italia
•
•
•
•
•
•
•
il sistema scientifico
Alto livello di internazionalizzazione: 6400 lavori
scientifici su ca 17.000 in collaborazione con ricercatori
stranieri.
Numero di lavori scientifici per 1000 ricercatori pubblici:
954 per gli USA, 949 per UK, 766 per l’Italia.
Numero di lavori più citati (5% superiore del totale): 50,
USA - 25, UK - 15,7 media UE - 15, Germania –
14,8 Italia.
Numero di programmi approvati (life sciences) nel VI
P.Q. 538 (Germania); 452 (Francia); (448 UK); 420
(Italia).
33
Le tre reti del sistema scientifico italiano
Università (32,8% delle spese per R&S)
• 59.344 addetti al 28 febbraio 2005 (da
51.953 nel 2001 a 59.344 a febbraio 2005
• 1.803.000 Studenti
• spese per ricerca = 4.792 milioni di euro
(2002)
34
Le tre reti del sistema scientifico italiano
• Enti Pubblici di Ricerca e altre istituzioni (14,5%
delle spese per R&S)
• grandi enti: CNR, ENEA, ASI, INFN, ISS,
ISPESL
• 10 enti di minore dimensione vigilati dal MIUR
• 32 istituzioni di ricerca del Ministero della Salute
• 23 Istituti di sperimentazione agraria del
Ministero delle Politiche Agrarie e Forestali
• ca. 30.000 addetti
• spese per ricerca = 2.115 milioni di euro (2002)
35
Le tre reti del sistema scientifico italiano
• Altre istituzioni pubbliche 450 milioni di euro
(3,1%)
• Istituzioni private non profit 186 milioni di euro
(1,3%)
• Ricerca industriale 48,3% delle spese per R&S
ca. 70.228 addetti
• spese per ricerca = 7.057 milioni di euro (2002)
Spese totali in ricerca 14.600 milioni di euro
(2002)
36
Settori strategici
• Sistemi di produzione,
• ICT (information Communication
Technology)
• Materiali e Nanotecnologie
• Agroalimentare e Salute;
• Beni e identità culturale
• Il Piano Spaziale Nazionale.
37
Obbiettivi strategici del PNR
• La ricerca per migliorare la qualità della vita
(salute, sicurezza, ambiente)
• La ricerca per accrescere la competitività delle
imprese (10 grandi progetti nazionali,
distretti ecc.)
• La ricerca per lo sviluppo sostenibile a livello
globale (prevenzione catastrofi naturali, network
per il monitoraggio globale del territorio,
biodiversità, accordi con Russia, India e Africa)
38
Azioni strategiche
1. Rafforzare la base scientifica del Paese,
sostenendo l’eccellenza, il merito,
l’internazionalizzazione, la crescita e la
valorizzazione del capitale umano
2. Potenziare il livello tecnologico del sistema
produttivo a sostegno della sua competitività
3. Sostenere la partecipazione attiva del sistema
nazionale della ricerca nei programmi
dell’Unione Europea e negli accordi
internazionali
39
I dieci programmi strategici
1. Salute dell’uomo (studio e trattamento dei tumori e delle malattie
degenerative con nuovi approcci derivati dalla conoscenza del
genoma umano)
2. Rilancio dell’industria farmaceutica anche attraverso la chimica fine
dei composti naturali per nuove applicazioni diagnostiche e nuovi
principi attivi
3. Nuove applicazioni dell’industria biomedicale
4. Sistemi avanzati di manifattura con impatto non solo nell’industria
delle macchine utensili, ma su comparti manifatturieri del “made in
Italy” quali tessile, abbigliamento, meccanica strumentale
5. Potenziamento e sviluppo dell’industria motoristica in particolare
per le due ruote con motori a basso consumo e a basso impatto
ambientale
40
I dieci programmi strategici
6. Cantieristica, aeronautica, elicotteristica con elevata capacità di
penetrazione nei mercati esteri
7. Materiali avanzati (in particolare ceramici) per applicazioni strutturali
8. Sistemi di telecomunicazione innovativi a larga banda con impiego di
satelliti per utenze differenziate in materia di sicurezza, prevenzione
e intervento in caso di catastrofi naturali
9. Valorizzazione dei prodotti tipici dell’agroalimentare e sicurezza
alimentare attraverso nuovi sistemi di caratterizzazione e garanzia di
qualità
10. Trasporti e logistica avanzata, infomobilità di persone e merci
41
Strumenti finanziari
• Fondo ordinario per le Università (FFO)
• Fondo PRIN per la ricerca universitaria
• Fondo per gli Enti Pubblici di Ricerca
(FOE)
• Fondo Investimenti in Ricerca di Base
(FIRB)
• Fondo Agevolazioni Ricerca Industriale
(FAR)
42
Criteri per ripartizione FFO
Sono previsti quattro criteri per l’allocazione delle
risorse finanziarie:
• 30% delle risorse allocate per numero iscritti
• 30% delle risorse allocate seguendo l’indicatore di
produttività didattica
• 30% delle risorse allocate in rapporto a capacità e
qualità scientifica
• 10% incentivi al cambiamento
43
CRITERI PRIN
Strumento specializzato a sostenere la crescita del vivaio scientifico e
dell’eccellenza delle singole università
•
Drastica riduzione delle unità operative coinvolte nei progetti
•
•
Introduzione del criterio del “turn-over” per allargare la platea dei
beneficiari di successo
•
Trasparenza dei criteri di valutazione attraverso la esplicitazione nei bandi
dei parametri di valutazione con relativo punteggio
•
Utilizzo di “panels” di esperti internazionali anonimi scelti attaverso il
meccanismo delle parole chiave per l’accesso alla banca dati degli esperti
internazionali
44
FIRB
•
•
•
•
Fondo Investimenti Ricerca di Base
Sviluppo della rete di laboratori pubblico-privato di
eccellenza sulla ricerca di base “mission-oriented”
Sostegno all’agenda di ricerca sul medio-lungo periodo
delle piattaforme tecnologiche nazionali
Sviluppo di “joint-research labs” previsti in accordi
internazionali
Realizzazione di programmi strategici di ricerca di base
mission-oriented vincolati alla partecipazione di
università - enti pubblici di ricerca – imprese
45
FAR
Fondo Agevolazione Ricerca Industriale
Nuova specializzazione:
• su programmi nazionali di ricerca industriale
previsti dal decreto sulla competitività con il
coinvolgimento di imprese – università – enti
pubblici di ricerca
• su spin-off e start-up connessi alla ricerca
• su progetti di ricerca da parte di PMI
46
CONCLUSIONI
Le parole chiave del PNR
•
•
•
•
•
•
•
Sviluppo e valorizzazione del Capitale Umano
Eccellenza nella ricerca di base.
Concentrazione su punti di forza e settori strategici
Multidisciplinarietà.
Internazionalizzazione.
Collaborazione pubblico-privato.
Utilizzo di una pluralità di fonti e di meccanismi
di finanziamento.
• Valutazione.
47
Sistema Università
•
•
•
•
•
•
ricerca scientifica d’ateneo
PRIN, FIRB
Unione Europea
Ricerca conto/terzi o su commissione
Sistema regionale della ricerca
Fondazioni bancarie
48
Sistema Regionale della Ricerca
• Nuove competenze delle Regioni a
seguito della modifica del Tit. V della
Costituzione
• Regione Piemonte: finanziamento a
progetti di ricerca in settori che supportino
lo sviluppo del tessuto industriale ed
economico della regione
• NO ricerca libera – la deve finanziare lo
Stato
49
Sistema Regionale della Ricerca
• La Regione Piemonte, tra le prime in Italia,
ha approvato una legge organica sulla
ricerca scientifica
• Ha adottato un piano triennale per la
ricerca scientifica
• I finanziamenti derivano in parti da fondi
CIPE e in parte da stanziamenti regionali
50
Sistema Regionale dellaRicerca
Bando 2004 di Ricerca Scientifica Applicata della
Regione Piemonte
5 temi:
• Scienze della vita,
• Qualità e sicurezza prodotti alimentari,
• Sviluppo sostenibile,
• Nanotecoloigie e nanoscienze,
• Aeronutica e spazio)
161 progetti finanziati per quasi 15 milioni di Euro
51
Sistema Regionale della Ricerca
I prossimi bandi prevedono
• Progetti di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo
nell’ambito dei sistemi di produzione avanzati
• Progetti di ricerca industriale e sviluppo precompetitivo
nell’ambito delle “converging technologies”
• Progetti strategici su tematiche di interesse regionale o
sovraregionale
• Scienze sociali ed umanistiche
52
Ricerca scientifica d’ateneo
• Ex 60%
• Ripartito annualmente dal Senato
Accademico tra i Dipartimenti
• 2006: 6.500.000 €
• Destinato a finanziare
– ricerca locale
– assegni di ricerca (cofinanziamento)
– PRIN (cofinanziamento)
53
PRIN
•
•
•
•
•
Ex 40% (fino al 1997)
Progetti di ricerca di rilevante interesse nazionale
Durata massima biennale
Unità operativa (max 5) con un coordinatore nazionale
Criteri di selezione
– rilevanza e originalità della ricerca e capacità di realizzare un
significativo avanzamento delle conoscenze rispetto allo stato
dell’arte
– qualità scientifica del coordinatore nazionale e delle unità
operative
– grado di realizzabilità del progetto
Partecipazione finanziaria MIUR: fino al 70% del costo
del progetto
54
FIRST – Fondo per gli investimenti e la
ricerca scientifica e tecnologica
• I commi da870 a 875 della legge finanziaria 2006 hanno
previsto l’istituzione del FIRST ove confluiscono le
risorse già destinate a PRIN, FIRB e FAR
• I criteri di accesso e le modalità di utilizzo e gestione del
FIRST saranno dfinite con apposito regolamento del
MUR
• È autorizzata la spesa, ad integrazione del FIRST, di 300
milioni di Euro per ciascuno degli anni 2007 e 2008 e di
360 milioni di Euro per il 2008
55
Ricerca c/terzi (su committenza)
• Svolta nell’interesse prevalente del committente,
l’Università svolge attività di ricerca (ma anche,
consulenza, formazione) su richiesta e a favore
di terzi (pubblici e privati)
• Contratto a prestazioni corrispettive; prestazione
in cambio di denaro e/o servizi
• Assoggettamento ad IVA (attività commerciale)
• Corrispettivo ripartito in base ad un regolamento
• Possibilità di retribuire il personale
• Proprietà dei risultati e loro utilizzo
56
Trasferimento tecnologico
• Da alcuni anni si tende ad attribuire alle
università una terza funzione
• IL TRSFERIMENTO TECNOLOGICO
• Cioè lo sfruttamento a fini economici di
invenzioni fatte nell’università
• Ciò comporta:
• Brevettazione (nazionale, internazionale)
• Difesa del brevetto
• Cessione del brevetto /o del diritto di
sfruttamento economico
57
Il Consiglio di Lisbona (23-24 marzo 2000)
“Diventare l’economia della conoscenza più competitiva e dinamica al
mondo, capace di uno sviluppo economico sostenibile con maggiori e
migliori posti di lavoro, e più grande coesione sociale”.
 Relazione sullo Stato delle Università italiane (CRUI
2004)
“La ricerca accademica è la risorsa potenzialmente più efficace per
rispondere alle sfide della competizione globale basata
fondamentalmente sulla conoscenza e sull’innovazione”
“L’università deve insegnare, deve contribuire a produrre tecnologie e a
creare le figure professionali che servono al Paese”
58
RICERCA
scientifica
FORMAZIONE
Attività peculiari delle Università
59
RICERCA
VINCOLATA
Ricerca svolta in forza di
convenzioni di ricerca per
conto terzi (ex art. 66 D.P.R. 382/80)
RICERCA
LIBERA
Ricerca istituzionale, svolta nel
corso della normale vita
accademica, finanziata con
fondi ministeriali
60
RICERCA
VINCOLATA
La proprietà dei risultati va all’ente committente
Norma tipo:
“La proprietà dei risultati della ricerca sarà dell’Ente, fermi
restando il diritto d’autore o di inventore. Il Dipartimento
potrà utilizzare i risultati stessi per i propri fini scientifici e
didattici istituzionali.”
61
RICERCA
LIBERA
Situazione più complessa,
dovuta alle modificazioni legislative
in materia di invenzioni dei ricercatori universitari
62
La legislazione italiana in materia di invenzioni dei ricercatori
VECCHIA DISCIPLINA
Artt. 23 e 24 legge invenzioni (R.D. n. 1127/1939)
Art. 34 Statuto degli impiegati civili dello Stato (D.P.R. n. 3/1957)
(traslazione per il pubblico impiego degli artt. 23 e 24 legge invenzioni)
Art. 7 legge Tremonti bis (legge 383/2001) modifica Art. 24 legge invenzioni
nuovo Art. 24 bis legge invenzioni)
63
ATTUALE DISCIPLINA
Decreto Legislativo 10 febbraio 2005, n.30
Codice della proprietà industriale,
a norma dell'articolo 15 della legge 12
dicembre 2002, n. 273
(Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 4
marzo 2005, n.52 - Supplemento Ordinario)
64
Art. 65
Invenzioni dei ricercatori delle università e degli enti pubblici di ricerca
1. In deroga all'articolo 64, quando il rapporto di lavoro intercorre con un'università o con una pubblica amministrazione avente tra i suoi scopi
istituzionali finalità di ricerca, il ricercatore è titolare esclusivo dei diritti derivanti dall'invenzione brevettabile di cui è autore. In caso di più autori,
dipendenti delle università, delle pubbliche amministrazioni predette ovvero di altre pubbliche amministrazioni, i diritti derivanti dall'invenzione
appartengono a tutti in parti uguali, salvo diversa pattuizione. L'inventore presenta la domanda di brevetto e ne dà comunicazione all'amministrazione.
2. Le Università e le pubbliche amministrazioni, nell'ambito della loro autonomia, stabiliscono l'importo massimo del canone, relativo a licenze a terzi
per l'uso dell'invenzione, spettante alla stessa università o alla pubblica amministrazione, ovvero a privati finanziatori della ricerca, nonché ogni ulteriore
aspetto dei rapporti reciproci.
3. In ogni caso, l'inventore ha diritto a non meno del cinquanta per cento dei proventi o dei canoni di sfruttamento dell'invenzione. Nel caso in cui le
università o le amministrazioni pubbliche non provvedano alle determinazioni di cui al comma 2, alle stesse compete il trenta per cento dei proventi o
canoni.
4. Trascorsi cinque anni dalla data di rilascio del brevetto, qualora l'inventore o i suoi aventi causa non ne abbiano iniziato lo sfruttamento industriale,
a meno che ciò non derivi da cause indipendenti dalla loro volontà, la pubblica amministrazione di cui l'inventore era dipendente al momento
dell'invenzione acquisisce automaticamente un diritto gratuito, non esclusivo, di sfruttare l'invenzione e i diritti patrimoniali ad essa connessi, o di
farli sfruttare da terzi, salvo il diritto spettante all'inventore di esserne riconosciuto autore.
5. Le disposizioni del presente articolo non si applicano nelle ipotesi di ricerche finanziate, in tutto o in parte, da soggetti privati, ovvero realizzate
nell'ambito di specifici progetti di ricerca finanziati da soggetti pubblici diversi dall'università, ente o amministrazione di appartenenza del ricercatore.
65
TITOLARITA’ DEI DIRITTI ESCLUSIVI
(diritto di brevettazione, diritti economici
di sfruttamento commerciale)
UNIVERSITA’
RICERCATORI
66
Ufficio Brevetti Università di Torino
istituito nel settembre 2001
nell’ambito della Divisione Ricerca e Relazioni Internazionali
ATTIVITA’
Gestione e valorizzazione
patrimonio tecnologico
universitario
Promozione
cultura brevettuale
in ambito universitario
67
Promozione
cultura brevettuale
in ambito universitario
politica di informazione
nei confronti di docenti/ricercatori/studenti:
Seminari, incontri tematici
68
Gestione e valorizzazione
patrimonio tecnologico
universitario
norme Statuto o Regolamento
che disciplinano la brevettazione dei risultati della ricerca
stanziamento fondo brevetti d’ateneo
struttura amministrativa competente
(ufficio brevetti/liason office/sportello Università-imprese)
69
Gestione e valorizzazione
patrimonio tecnologico universitario
Canali principali per trasferire al sistema economico
i risultati della ricerca universitaria
1. BREVETTAZIONE DEI RISULTATI
2. CREAZIONE DI IMPRESE SPIN OFF
70
1. BREVETTAZIONE DEI
RISULTATI
Regolamento dei Brevetti e della Proprietà Intellettuale
http://www.brevetti.unito.it/
Approvato nel mese di febbraio 2003
(Decreto Rettorale n. 206 del 19 marzo 2003)
71
BREVETTARE ALL’UNIVERSITA’ DI TORINO
Regolamento dei Brevetti e della Proprietà
Intellettuale
Il ricercatore è titolare esclusivo dei diritti nascenti
dalle invenzioni brevettabili di cui è autore
Il ricercatore presenta
domanda di brevetto,
dandone preventiva
comunicazione all’Università
Il ricercatore cede all’Università
i diritti (economici) nascenti
dall’invenzione, stipulando
apposito accordo di cessione
72
Regolamento dei Brevetti e della Proprietà
Intellettuale
IPOTESI DI CESSIONE: PROCEDURA DI BREVETTAZIONE
UFFICIO
BREVETTI
PROPOSTA DI BREVETTO
+
ESAME
COMMISSIONE BREVETTI
In caso di esito negativo dell’esame
della C.B. i diritti di titolarità
ritornano al ricercatore
ACCORDO DI CESSIONE
DEPOSITO
UTILI
(consulente di diritto industriale)
RICERCA PARTNERS COMMERCIALI
E TRASFERIMENTO TECNOLOGICO
73
Regolamento dei Brevetti e della Proprietà
Intellettuale
RICHIESTA DI BREVETTAZIONE
L’inventore/gli inventori, ai sensi del Regolamento dei Brevetti e della
Proprietà
Intellettuale dell’Università di Torino e delle disposizioni in esso
contenute,
dichiara/dichiarano quanto segue:
1. GENERALITA’ DEL PROPONENTE
2. TITOLO DELL’INVENZIONE
3. DESCRIZIONE DELL’INVENZIONE
(segnalandone le caratteristiche principali, il problema risolto, i vantaggi
rispetto ai prodotti esistenti nella stessa area di applicazione, lo stato di
avanzamento del progetto, etc.)
74
Regolamento dei Brevetti e della Proprietà
Intellettuale
4. CARATTERISTICHE TECNICHE INNOVATIVE
5. AREE DI APPLICAZIONE PRINCIPALI
6. STATO DELL’ARTE
(eventuali brevetti e pubblicazioni noti nel campo dell’invenzione)
7. EVENTUALI PUBBLICAZIONI EFFETTUATE DAL PROPONENTE/I NEL
CAMPO DELL’INVENZIONE
8. EVENTUALI CONTATTI IN CORSO
(ed eventuali accordi di riservatezza stipulati in merito)
9. SOGGETTI CONTITOLARI E/O CO-INVENTORI (segnalando la relativa
posizione giuridica rispetto all’Università di Torino e la percentuale
del contributo prestato)
10. LINEA DI RICERCA DA CUI DERIVA L’INVENZIONE (segnalando anche
le fonti di finanziamento)
75
Regolamento dei Brevetti e della Proprietà
Intellettuale
SPESE BREVETTUALI
Le spese brevettuali gravano sul fondo universitario
finalizzato a tale scopo ( l’inventore non concorre alle
spese brevettuali)
Il Dipartimento, qualora intenda partecipare alla
ripartizione degli utili, partecipa alle spese brevettuali
nella misura del 5% e per un periodo di due anni a
decorrere dalla data del primo deposito
76
Regolamento dei Brevetti e della Proprietà
Intellettuale
RIPARTIZIONE DEGLI UTILI (1)
Ipotesi in cui il Dipartimento (o Centro di Ricerca)
concorra alle spese relative alla pratica brevettuale
nella misura del 5%
Inventore
50%
Dipartimento
o Centro di ricerca
10%
Fondo brevetti d’Ateneo 40%
77
Regolamento dei Brevetti e della Proprietà
Intellettuale
RIPARTIZIONE DEGLI UTILI (2)
Ipotesi in cui il Dipartimento (o Centro di Ricerca)
non concorra alle spese relative alla pratica brevettuale
Inventore
50%
Fondo brevetti d’Ateneo 50%
78
CREAZIONE DI IMPRESE SPIN
OFF
NUOVO
Regolamento sull’approvazione
degli Spin off dell’Università ed accademici
http://www.brevetti.unito.it
Approvato nel mese di aprile 2003
(Decreto Rettorale n. 293 del 12 maggio 2003)
79
Regolamento sull’approvazione degli SPIN OFF
dell’Università ed accademici
DEFINIZIONE DI SPIN OFF :
SpA/Srl aventi come scopo l’utilizzazione imprenditoriale,
in contesti innovativi, dei risultati della ricerca
e lo sviluppo di nuovi prodotti e servizi
Spin off dell’Università
Spin off accademico
(l’Università partecipa al capitale
nella misura compresa fra il 5% e il 49%
(l’Università non partecipa al capitale)
e per non più di € 110.000 )
80
Regolamento sull’approvazione degli SPIN OFF
dell’Università ed accademici
SOGGETTI PROPONENTI
Docenti/tecnici, che siano dipendenti dell’Università
e ai quali appartengano diritti di proprietà industriale o
intellettuale (risultato della ricerca universitaria), che siano
funzionali e strumentali alla creazione dello Spin off
N.B. I PROPONENTI devono assumere la qualità di socio e/o
apportare al progetto il proprio impegno di lavoro, per un periodo di
almeno 3 anni
81
Regolamento sull’approvazione degli SPIN OFF
dell’Università ed accademici
ALTRI PARTECIPANTI:
•titolari di assegni di ricerca
•titolari di borse di studio
•studenti
•dipendenti pubblici
N.B. Gli altri PARTECIPANTI devono apportare al progetto il proprio
impegno di lavoro, assumendo eventualmente la qualità di socio
82
Regolamento sull’approvazione degli SPIN OFF
dell’Università ed accademici
PROPRIETA’ INTELLETTUALE
La proprietà dei risultati della ricerca svolta dallo Spin off
appartiene allo Spin off stesso
N.B.
L’Università può chiedere allo Spin off licenza
d’uso gratuita, senza diritto di sublicenza,
per il perseguimento dei propri scopi istituzionali di ricerca
83
Regolamento sull’approvazione degli SPIN OFF
dell’Università ed accademici
PROCEDIMENTO DI APPROVAZIONE
DOMANDA DI SPIN OFF
(modulistica Regolamento)
Ufficio Brevetti
COMMISSIONE SPIN OFF
SENATO ACCADEMICO
CONSIGLIO
DI AMMINISTRAZIONE
84
Perché si deve valutare la ricerca
• Perchè si fa in tutto il mondo
• Perché le risorse sono finite (contrario di
“infinite”) e devono messere distribuite in
base al merito
• Perché se si vuole competere occorre
dimostrare quanto siamo bravi, ma questo
non possiamo dircelo da soli
(autoreferenzialità), deve dircelo qualcun
altro …
85
Come valutare la ricerca
• Esercizio di valutazione triennale della ricerca
2001- 2003
• Valutazione dei prodotti della ricerca (libri,
pubblicazioni, brevetti, disegni, progetti, etc.)
• Valutazione per aree scientifico disciplinari
• NO valutazione dei docenti o delle Università
• Valutazione interna alle università (aree,
Dipartimenti) per allocazione risorse
86
Valutazione delle Università
• Istituzione dell’ANVUR – agenzia nazionale di
valutazione del sistema universitario e della ricerca
• È ente di diritto pubblico
• Ha la missione di promuovere la qualità del sistema
italiano delle università della ricerca
• Valuta lo stato del sistema nazionale dell’università e
della ricerca e redige un rapporto biennale
• Il Consiglio Direttivo è composto di 7 membri scelti tra
personalità, anche straniere, di alta e riconosciuta
qualificazione ed esperienza nel settore dell’istruzione e
della ricerca
• Sono soppressi il CNVSU e il CIVR
87
I prossimi passi …
• Ampliare la % di risorse per la ricerca da
distribuire in base al merito
• Valutazione interna alle università (aree,
Dipartimenti) per allocazione risorse sia
finanziarie sia di risorse umane (assegni di
ricerca, borse di dottorato)
• Individuare le aree più deboli per definire
le strategie
88
La formazione dei ricercatori
• Sono troppo pochi e troppo vecchi
• Sono tra i meglio preparati al mondo
Però se ne vanno all’estero
Come si formano
• assegni di ricerca
• dottorato di ricerca
• borse post dottorato
89
IL DOTTORATO DI RICERCA
Principali riferimenti normativi
D.M. 224 del 30 aprile 1999
A livello di Ateneo:
– Regolamento in materia di dottorato di ricerca (D.R. 533/2006)
– Regolamento quadro di Ateneo per l’istituzione e il funzionamento
delle Scuole di dottorato di ricerca (D.R. 251/2006)
– Regolamento per il riutilizzo di borse di dottorato non
completamente fruite (D.R. 310/2005)
– Regolamento maternità per i dottorandi di ricerca e per i borsisti
post dottorato (D.R. 316/2004)
90
Scuole Di Dottorato
(D M n. 262 del 5/8/04 “Programmazione universitaria 2004/2006”)
Caratteristiche
Possesso dei requisiti previsti dal DM 224/1999 per il dottorato di ricerca
Afferenza di uno o più corsi della medesima macro area scientifico disciplinare
Stretti rapporti col sistema economico-sociale e produttivo.
Documentate e riconosciute collaborazioni con Atenei ed Enti Pubblici e Privati
anche stranieri
Tipologie possibili
•La Scuola Unica
•La Scuola Di Area
•La scuola Integrativa
Obiettivi comuni
•Organizzazione attività formativa
•Collegamento con realtà produttiva
•Internazionalizzazione
Scuole di Dottorato dell’Ateneo
(DR 251/2006)
Caratteristiche
•Possono essere costituite da un unico indirizzo ovvero articolarsi in più indirizzi
•Organizzano e gestiscono attività finalizzate a progetti formativi pluridisciplinari di livello dottorale
•Dispongono di risorse proprie derivanti dall’Università e da altri Enti Pubblici e/o Privati
•Organi delle Scuole sono: Il Direttore, Il Collegio Docenti della Scuola e, solo ove più indirizzi siano
costituiti, il Consiglio della Scuola ed i Collegi di indirizzo
•Le Scuole sono coordinate da un Consiglio Interscuola di Dottorato
91
Situazione Attuale
70 Corsi di Dottorati
4 Scuole Mono-indirizzo
23 Scuole di
Dottorato
19 Scuole Pluri-indirizzo
In conformità alle linee generali di indirizzo
per il triennio 2007/2009 (L.43/2005)
1. Razionalizzazione e Qualificazione Offerta
Formativa di Terzo Livello
2. Sviluppo della Ricerca Scientifica
92
IL BANDO DI CONCORSO:
ITER PER L’ATTIVAZIONE
Proposta di attivazione del Dottorato a cura del Collegio Docenti, da
presentare entro il 15 marzo di ogni anno, contenente i requisiti di
idoneità stabiliti dal Regolamento:
– composizione e qualificazione del Collegio Docenti
– obiettivi e percorsi formativi
– risorse finanziarie e strutture didattiche e scientifiche a disposizione
dei dottorandi
– collaborazioni con soggetti pubblici e privati
– sistemi di valutazione relativi alla permanenza dei requisiti e alla
rispondenza del corso relativamente agli sbocchi professionali
Valutazione da parte del Nucleo di Valutazione d’Ateneo della
sussistenza dei requisiti di idoneità
Trasmissione della relazione del Nucleo alla Commissione Ricerca del
Senato Accademico che delibera, sentito il Rettore e verificate le
disponibilità di bilancio, la dotazione di borse di studio.
93
IL BANDO prevede
•
•
•
Posti coperti da borsa
Posti senza borsa (cosiddetti liberi)
Posti sovrannumerari per determinate categorie (stranieri con borse e
assegnisti di ricerca)
Le borse possono essere di provenienza diversa:
borse ministeriali (assegnate dal Senato
Accademico)
borse del “Progetto Giovani” finanziate dal MIUR
borse finanziate da enti esterni o privati
Variabili che caratterizzano le borse:
progetto di ricerca libero o specifico
eventuale maggiorazione
per i periodi all’estero
94
Esame Finale Dottorato di Ricerca
(DR nn. 534 e 533 del 4/07/2006)
Ammissione
•Effettuata dal Collegio
•Proroga (3,6,9,12 mesi)
•Recupero periodo
di proroga
•Recupero periodi di
sospensione per
1. Malattia
2. Servizio militare o civile
3. Maternità
Commissione esame finale
•Designazione Collegio Docenti
•Tre membri effettivi
•Almeno due appartenenti ad altre Università non partecipanti al Dottorato
ed estranei al Collegio dei Docenti
•Possibilità di integrare con massimo due esperti
•Possibilità di Commissioni differenziate per curricula
•Supplenti in numero pari agli effettivi
•Nomina Rettorale
•Decadenza della commissione dopo 90 giorni
A Partire dal XXII ciclo
Possibilità di integrare la Commissione con max due esperti per indirizzo
Possibilità di Differenziare le Commissioni per Indirizzi
Regolamento Maternità
(DR n. 316 del 27.04.2004)
•Facoltà di sospendere il dottorato per 5 mesi (2 +3 ovvero 1+4)
•Facoltà di sospendere il Dottorato per altri 7 mesi previa autorizzazione Collegio Docenti
•Facoltà di sospendere il dottorato per paternità nei casi previsti dalla legge
•Facoltà di sospendere anche la borsa di studio
•Recupero di tutto il periodo di sospensione con conseguente slittamento dell’esame finale
95
INCOMPATIBILITA’
Il Collegio Docenti valuta caso per caso la compatibilità del Dottorato
con l'attività lavorativa (autonoma o dipendente /pubblica o privata)
Valutazione Positiva
Compatibilità
Attività e Emolumenti
Valutazione Negativa
Estromissione
dal Corso
Aspettativa per
i Pubblici Dipendenti
ex L. 476/1984
Aspettativa Retribuita
No Borsa Dottorato
Aspettativa non retribuita
Si Borsa di Dottorato
L. 476/1984
•Il pubblico dipendente /dottorando è obbligato a chiedere l’aspettativa?
•E’ legittimo fruire contemporaneamente dello stipendio e della borsa di studio?
•Si applica anche al pubblico dipendente a tempo determinato?
•Si applica anche al pubblico dipendente vincitore di una borsa post dottorato?
Delibera Senato Accademico del 3/02/2004
•Il pubblico dipendente non è obbligato a chiedere l’aspettativa
•Lo stipendio e la borsa di dottorato sono compatibili
•Non si applica ai dipendenti a tempo determinato dell’Ateneo
•I pubblici dipendenti vincitori di borse post dottorato possono usufruire dell’aspettativa
96
Borse di Studio per Attività di Ricerca
Post Dottorato
(DR 200 del 20.03.2006)
•Assegnate sulla base della valutazione di Progetto di Ricerca e Titoli
•L’attività di ricerca sarà svolta con la supervisione di un Tutor docente dell’Ateneo
•Commissione designata dal Senato Accademico e nominata con decreto del Rettore
composta da tre Docenti o e/o Ricercatori Confermati (più due supplenti)
•Accedono coloro che sono in possesso del Titolo di Dottore di Ricerca conseguito in Italia
o all’estero da non più di 5 anni
•Durano due anni
F
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Fondi di Ateneo assegnati alle Aree Scientifico Disciplinari
•Autorizzazione a bandire da parte del Senato Accademico
Fondi assegnati da parte dei Dipartimenti
•Delibera Dipartimento
•Autorizzazione a bandire da parte del Senato Accademico
•Autorizzazione “giro fondi” da parte del Consiglio di Amministrazione
97
Università degli Studi di Torino
ASSEGNI DI RICERCA
Attività di ricerca, che presenta caratteristiche particolarmente
rispondenti alle esigenze delle attività stesse, deve presentare i
seguenti elementi:
- carattere continuativo e comunque temporalmente definito, non
meramente occasionale, ed in rapporto di coordinamento rispetto
alla complessiva attività del committente;
- stretto legame con la realizzazione di un programma di ricerca o
di una fase di esso, che costituisce l’oggetto del rapporto;
- svolgimento in condizioni di autonomia, nei soli limiti del
programma predisposto dal responsabile stesso, senza orario di
lavoro predeterminato.
Università degli Studi di Torino ASSEGNI DI RICERCA
98
ASSEGNI DI RICERCA
FONTI LEGISLATIVE
L’art. 51 – c. 6 – della legge n°
449 del 27/12/1997 istituisce
gli
assegni
per
la
collaborazione ad attività di
ricerca.
Il D.M. 11/2/1998 determina
l’importo e i criteri per il
conferimento assegni per la
collaborazione ad attività di
ricerca.
Il
D.M. 26/2/2004 n° 45,
ridetermina
l’importo
degli
assegni di ricerca con effetto dal
1° gennaio 2004.
99
Art. 51 – c.6 – della legge 449/97
successivamente recepita dall’Università di Torino con Regolamento - D.R. n. 57/OC del 28.01.2002
Istituisce gli assegni di collaborazione ad attività di ricerche definendo:
•enti che possono istituire gli assegni
Università, osservatori astronomici,
astrofisici e vesuviani, enti e
istituzioni di ricerca di cui all’art. 8
del D.P.C.M. n° 593/1993, ENEA e ASI.
•destinatari
Dottori di ricerca o laureati in
possesso di curriculum scientifico
professionale
idoneo
per
lo
svolgimento di attività di ricerca.
•durata
Non superiore a 4 anni, rinnovabili
fino ad 8 anni con lo stesso soggetto
se non ha fruito di borse di studio per
il dottorato, ovvero di 4 anni se ha
fruito di borse di studio per i
dottorati. Puntualizzata con delibera
della Commissione Ricerca del Senato
Accademico del 10.09.2003
100
-essere
dipendente
degli
istituiscono gli assegni di ricerca
enti
che
-con borse di studio a qualsiasi titolo conferito, ad
eccezione di quelle conferite per ampliare la ricerca
con un soggiorno all’estero
•incompatibilità
•trattamento fiscale
-l’essere in servizio presso pubbliche amministrazioni
(possibilità di collocamento in aspettativa senza
assegni).
Art. 4 della legge 476/84
reddito esente IRPEF
Art. 2 della legge 335/1995 . Gestione separata I.N.P.S.
•trattamento previdenziale
L’art. 85 della Legge n. 296 del 27/12/2006 (Legge Finanziaria del
2007) dispone che dal 1° gennaio 2007 l’aliquota contributiva
pensionistica per gli iscritti alla Gestione separata di cui all’art. 2,
comma 26, della legge 8 agosto 1995, n. 335, che non siano assicurati
ad altre forme obbligatorie, è stabilita nella misura del 23 percento di
cui 1/3 a carico dell’interessato e 2/3 a carico dell’amministrazione.
Per gli iscritti titolari di altra prestazione pensionistica o iscritti anche
ad altra gestione l’aliquota contributiva sarà pari al 16 per cento, di
cui 1/3 a carico dell’interessato e 2/3 a carico dell’amministrazione.
Per gli iscritti alla Gestione Separata privi di altra tutela previdenziale
è dovuta la contribuzione per la tutela maternità, l’assegno per il
nucleo familiare, e la tutela per malattia in caso di ricovero
ospedaliero, fissata nella misura dello 0,50 per cento dall’art. 59,
comma 16, della legge n. 449/1997, per tanto l’aliquota complessiva
risulta pari al 23,50 per cento di cui 1/3 a carico dell’interessato e 2/3
a carico dell’amministrazione.
101
D.M. 11/2/1998
DETERMINA:
•costo di un assegno di ricerca
Importo comprensivo degli oneri a carico
dell’amministrazione:
minimo 25.000.0000 lire – massimo 30.000.000 lire
Importo in seguito modificato dal D.M. n. 45 del 26.02.2004
- pubblicazione di apposito bando
- valutazione comparativa
- titoli valutabili
•criteri per l’adozione di proprie
disposizioni
- pubblicità dei giudizi
commissione sui candidati
espressi
- erogazione
dell’assegno
al
mediante stipula di contratto
dalla
vincitore
- previsione di strumenti e modalità di
controllo e valutazione dell’attività svolta
dal titolare dell’assegno.
102
D.M. n° 45 del 26/2/2004
Prevede la rivalutazione degli importi del costo degli assegni di
ricerca.
Ridetermina tra:
minimo € 18.666,29
massimo € 22.401,16
(€ 16.138
(€ 19.367
importo all’assegnista)
importo all’assegnista)
103
Aumento Importo assegni di ricerca
ASSEGNI CO-FINANZIATI
delibera del C.d.A. del 25.10.2005
•
Possibilità di aumentare l’importo degli
assegni di ricerca cofinanziati, su
richiesta del Responsabile Scientifico,
attribuendo il maggiore onere (quota
per l’assegnista ed oneri a carico
dell’Amministrazione)
derivante
dall’aumento richiesto interamente a
carico della struttura proponente
(CdGA);
ASSEGNI A TOTALE CARICO DELLA
STRUTTURA
delibera del C.d.A. del 1.03.2005
•
La struttura (Centro di Gestione
Autonoma) si impegna a sostenere i
maggiori oneri derivanti da aumenti
dell’importo dell’assegno stesso.
104
Tipologia dell’assegno co-finanziato
Lo stanziamento attribuito dal Ministero deve intendersi a titolo
di cofinanziamento.
Per l’attivazione di assegni di ricerca cofinanziati, la quota a
carico dell’Ateneo dovrà essere superiore o almeno pari al 50% di
tale assegnazione
(nota MURST n. 523 DEL 12-3-1998)
105
D.R. n° 57 del 28/1/2002
Regolamento per il conferimento di assegni per la collaborazione ad
attività di ricerca
•
ASSEGNI DI RICERCA CO-FINANZIATI
DURATA:
•minima di 1 anno e massima di 4 anni (art. 2
comma 1)
Sulla
base
del
Regolamento
all’atto
dell’attivazione di ogni tornata il Senato
Accademico delibera sulla durata assegno (in
genere biennale).
•
ASSEGNI DI RICERCA A TOTALE CARICO
DELLA STRUTTURA
DURATA:
•
Il limite minimo di un anno non si applica (art. 2
comma 1)
La durata viene stabilita dal Responsabile Scientifico
all’atto della richiesta di attivazione
A partire dalla XI tornata è prevista la possibilità
di attivare assegni cofinanziati annuali e biennali.
IMPORTO:
IMPORTO:
•Nei limiti previsti dalla normativa vigente (D.M.
n. 45 del 26.02.2004
•
deliberato dagli organi collegiali dell’Università
di Torino in sede di attivazione
Attualmente è di € 18.666,29 di cui il 50% a
carico della struttura richiedente e il 50% a
carico del Ministero.
Nei limiti previsti dalla normativa vigente (D.M.
n. 45 del 26.02.2004
L’importo dell’assegno di ricerca viene stabilita dal
Responsabile Scientifico all’atto della richiesta
di attivazione
106
PROCEDURA ATTIVAZIONE ASSEGNI DI RICERCA
A TOTALE CARICO
DELLA STRUTTURA
COFINANZIATI
Determinazione da parte del Senato Accademico, su
proposta della Commissione Ricerca, del numero degli
assegni attivabili e suddivisione fra le aree scientifico –
disciplinari.
Il Senato Accademico, su proposta della
Commissione Ricerca, approva le richieste di
attivazione presentate dai responsabili scientifici.
Invio relativa circolare e raccolta domande entro il
termine fissato.
Scelta dei progetti attivabili da parte di apposite
commissioni di area.
Ratifica della scelta da arte della Commissione Ricerca
del Senato Accademico.
Pubblicazione bando
Raccolta domande e nomina Commissione Giudicatrice
Espletamento selezione
Approvazione atti della commissione giudicatrice
Chiamata del vincitore per la stipula del contratto
107
DALLA PARTE DEGLI ASSEGNISTI
Regolamento D.R. n. 57/OC del 28.01.2002
POSSIBILITA’ DI:
NON POSSONO:
•
•
•
•
•
•
•
essere ammessi a frequentare corsi di dottorato di
ricerca in soprannumero, previo superamento delle
prove.
sospendere l’assegno per servizio militare (non
più applicabile a seguito dell’emanazione della
Legge n. 226 del 23.08.2004 che abolisce la leva
obbligatoria a partire dal 1.01.2005), gravidanza e
malattia superiore a 30 giorni in un anno.
svolgere altra attività, senza limite di reddito
previo parere favorevole del responsabile
scientifico.
svolgere la ricerca all’estero per un periodo non
superiore a due anni in un triennio su preventiva
autorizzazione della struttura di afferenza su
motivata proposta del responsabile scientifico.
partecipare ai seminari e alle esercitazioni per gli
studenti e far parte delle commissioni degli esami
di profitto in qualità di cultori della materia.
svolgere un’attività lavorativa resa a titolo
gratuito.
•
•
•
•
avere un rapporto di lavoro a tempo indeterminato
con le Università, ENEA, ASI, Osservatori
astronomici o astrofisici e vesuviani, enti pubblici
o enti di ricerca di cui all’art. 8 del DPCM n. 593
30.12.1999.
avere borse di studio a qualsiasi titolo conferite,
ad eccezione di quelle utili ad integrare la ricerca
con un soggiorno all’estero
se impiegati presso pubbliche amministrazioni
devono collocarsi
in aspettativa senza
retribuzione per tutto il periodo di durata
dell’assegno di ricerca.
sostituire i docenti nello svolgimento dei corsi e
nella valutazione degli studenti.
svolgere attività assistenziali e di cura.
Gli assegni di ricerca sono conferiti
mediante contratto di diritto privato.
I contratti non figurano in alcun modo un
rapporto di lavoro subordinato e non danno
luogo a diritti in ordine all’accesso ai ruoli
delle Università.
108
DALLA PARTE DEGLI ASSEGNISTI
Regolamento D.R. n. 57/OC del 28.01.2002
DEVONO:
•
Presentare
una
relazione
annuale
sull’attività di ricerca svolta sottoscritta
personalmente e corredata dal parere del
responsabile scientifico.
•
Presentare di una relazione finale al termine
della ricerca sottoscritta personalmente e
corredata dal parere del responsabile
scientifico.
VACANZE RETRIBUITE
Non configurandosi come
lavoro dipendente non è
prevista la fruizione di
vacanze retribuite.
ASSICURAZIONE
L'Università provvede, limitatamente al periodo
dello svolgimento e nell'ambito dell'espletamento
dell'attività di ricerca di cui trattasi, alle
coperture assicurative per gli infortuni e per
responsabilità civile verso terzi a favore
dell’assegnista con copertura della spesa a carico
dello stesso (l'importo dei premi verrà detratto
annualmente dall'assegno spettante al titolare).
ALTRI COSTI
L’Università degli Studi di Torino prevede la
possibilità per l’assegnista di fruire del servizio
mensa con specifico valore giornaliero di cui il
50% a carico dell’assegnista e il rimanente 50% a
carico dell’Amministrazione centrale.
109
Periodo di sospensione per maternità
Regolamento D.R. n. 382 del 24.05.2004
•
•
•
•
E’
prevista
la
sospensione
dell’assegno di ricerca (attività e
pagamento) per maternità e
paternità.
La sospensione per maternità può
essere richiesta dall’interessata a
partire dai due mesi precedenti la
data presunta del parto e per i tre
mesi successivi ovvero, a partire
dal mese precedente la data
presunta del parto e per i
successivi quattro mesi (ai sensi
degli artt. 16 e 20 del D. Lgs.
151/2001 e s.m.i.)
E’ possibile beneficiare di un
ulteriore periodo di sospensione
(dell’attività e del pagamento
dell’assegno), per un massimo di
altri sette mesi, dalla fine del
periodo
di
astensione
per
maternità e paternità, previa
autorizzazione del responsabile
scientifico
Al termine del periodo di sospensione
l’assegnista riprenderà la propria
attività
ed
il
Direttore
del
Dipartimento, ai fini del ripristino del
pagamento
dell’assegno
,
dovrà
comunicare la presa di servizio.
Il termine
dell’assegno sarà
differito della durata
del periodo di
sospensione.
110
Grazie per la cortese attenzione
Claudio Borio
Dirigente Divisione Ricerca e Relazioni
Internazionali
Via Bogino, 9
Tel 011 6704374
Fax 011 6704380
e-mail: [email protected]
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