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con la collaborazione di
ASSOCIAZIONE NAZIONALE MAGISTRATI SEZIONE DI ROMA
LA REPUBBLICA SIAMO NOI
“La Costituzione nella vita e la vita nella Costituzione”
Laicità e intercultura
Perché questi incontri
Parliamo di noi, del nostro passato e del nostro
futuro alla perenne ricerca di un equilibrio tra
persona e sovranità.
Sovranità
elementi costitutivi
Legalità
conformità alle prescrizioni della legge
Giustizia
la virtù rappresentata dalla volontà
di
riconoscere e rispettare il diritto di
ognuno mediante l’attribuzione di quanto gli è
dovuto secondo la ragione e la legge
Giustizia Sociale
Il fine assegnato alla politica sociale ed economica di
garantire l’eguaglianza dei diritti di tutti i
cittadini, la libera esplicitazione della loro
personalità
Sovranità nello Stato Moderno
concezione giusnaturalistica e contrattualistica elaborata da
Hobbes (1588-1679) a Rousseau (1712-1788)
il politico non è inteso come un ordine immutabile che discende dall’alto,
ma è visto come una costruzione artificiale che si crea dal basso, ad
opera di un libero accordo tra gli esseri umani. Perché esista una società
organizzata , occorre che vi sia all’origine il progetto liberamente e
razionalmente perseguito dagli individui di porre fine alla condizione
prepolitica dello Stato di natura e di procedere alla formazione delle
istituzioni civili, di modo che i diritti di ciascuno siano salvaguardati da un
assetto di leggi positive.
Lo Stato diviene il prodotto di una contrattazione volontaria , non ha altra
forma di legittimazione all’infuori del consenso dei singoli e trova il suo
limite nella finalità per la quale è stato fondato, che è quella di proteggere
le libertà di tutti i cittadini.
le leggi di natura sono quindi i precetti di un'etica
razionale della reciprocità, ed il contratto
rappresenta la garanzia del loro rispetto.
Riforma protestante
1517
L’affermazione del primato della coscienza provoca lo spostamento
significativo dalla esteriorità della religione all’interiorità della fede e dalla
mediazione salvifica della chiesa all’immediato rapporto con Dio.
Il credente si svincola dalla subordinazione alla chiesa magistero, ed è
chiamato ad assumersi la responsabilità delle sue scelte.
La rivendicazione della capacità di autodeterminarsi porta con sé, come
implicazione primaria , il fondamentale diritto alla libertà di coscienza, che a
sua volta è matrice di ogni altro diritto.
Il principio della responsabilità di tutti e di ciascuno (Sacerdozio universale)
fa sì che, come si legge in un testo del 1644 relativo al sistema presbiteriano, «
nessuno, per quanto degno di rispetto per la sua pietà, sapienza o cultura , o
per quanto desideroso di potere, potrà avere nelle mani le redini del governo
della chiesa per disporre o fare ciò che gli sembrerà opportuno. Tutti i problemi
dovranno essere discussi, analizzati , risolti con il consenso di tutti nelle
assemblee e nelle riunioni della congregazione»
Laicità liberale
intreccio tra modernità e protestantesimo
Nella celebre Epistola sulla tolleranza (1689) , Locke pone la
separazione radicale tra la sfera politica e la sfera religiosa, tra
lo Stato e le chiese, che presentano caratteristiche, competenze e
prerogative del tutto inassimilabili le une alle altre: «i confini, da
entrambe le parti , sono fissi e immutabili » , e «confonde cielo e
terra » chi mescola «questi due organismi , che sono per origine,
per fini e per ogni rispetto assolutamente distinti». Lo Stato
altro non è se non «un’associazione di uomini, costituita solo in
vista del mantenimento e progresso dei loro interessi civili», vale a
dire «la vita, la libertà, l’integrità e immunità del corpo, e il possesso
degli oggetti materiali»; il suo specifico compito istituzionale è
quello di assicurare la stabilità della convivenza civile e di
garantire i diritti innati e inviolabili dei cittadini.
Laicità liberale
separazione della sfera spirituale dalla sfera pubblica
La sfera spirituale della «cura delle anime», di competenza delle
chiese, si separa da quella politica del potere del magistrato, che
deve fare osservare il rispetto delle leggi anche mediante l’uso della
forza, ma non può esercitare alcun tipo di coercizione in materia
religiosa, imponendo «articoli di fede, o dogmi , o forme di culto » ,
dal momento che «nessuno potrebbe, anche volendo, conformare la
sua fede ai comandi di un altro».
Lo Stato
deve attenersi al suo statuto di laicità e mantenersi
neutrale nei confronti delle diverse confessioni
religiose, e le chiese, dal canto loro , hanno il diritto di scegliere
rigorosamente
non hanno
giurisdizione sul piano politico né possibilità di ingerenza
nelle istituzioni pubbliche.
liberamente
la
loro
forma
organizzativa,
ma
Laicità liberale e Libertà
Nel quadro del liberalismo, l’unica, vera libertà è la «libertà
negativa» , vista come assenza di costrizioni, impedimenti ,
vincoli e imposizioni, di modo che l’autonomia personale sia
preservata da ogni ingerenza esterna.
Libertà circoscritta da una barriera
protettiva che lo Stato difende e dallo
Stato si difende.
tra il Seicento e l’età dei diritti
• Rapporti tra sovrani improntati al “do ut
des” secondo un principio di reciprocità
valido anche per regolare violazioni
• Popoli “oggetto” del dominio dei sovrani
• Individui non contano salvo come
“stranieri potenziali beneficiari” di
norme tra Sovrani
• Unici individui riconosciuti come il Male
sono i PIRATI
Giustizia nell’età dei diritti
un contenuto in continua evoluzione
la virtù rappresentata dalla volontà di riconoscere e rispettare il
diritto di ognuno mediante l’attribuzione di quanto gli è
dovuto
secondo la ragione e la legge
Kant Da Metafisica dei costumi (1797)
L’uomo considerato nel sistema della natura […] è un essere di
importanza mediocre ed ha un valore modesto […]. Ma considerato
come persona […], l’uomo è al di sopra di qualunque prezzo. Perché
da questo punto di vista […], egli non può essere considerato come
un mezzo per i fini altrui, o anche per i propri fini, ma come un fine in
se stesso, e cioè egli possiede una dignità (un valore interiore
assoluto) mediante cui costringe tutte le altre creature ragionevoli al
rispetto della sua persona e può misurarsi con ciascuna di esse e
considerarsi eguale ad esse.
Applicazione pratica: Il caso del nano
Libertà e Giustizia
LIBERTA’ DI COSCIENZA dell’individuo che emerge dalla comunità vitale di
appartenenza e dall’ anonimato della normalità primaria (ciò che «si fa»,
«si pensa», «si deve»), prendendo posizione (consenso, dissenso) rispetto
alla cultura tradizionale. Modello della veglia morale: chiedere ragione
delle norme, approfondimento indefinito ed in ogni rispetto di ciò che è
dovuto, di ciò che la realtà delle cose e delle persone esigono da noi,
dubbio sulla fondatezza dei doveri già dati. RINNOVAMENTO
da I.Kant, Metafisica dei costumi, (1797)
Il Diritto (nel senso dell’ordinamento giuridico di uno Stato) esprime « le
condizioni alle quali la volontà di ognuno può accordarsi con le volontà di
ogni altro secondo una legge universale di libertà»
«Se la giustizia scompare, non ha più alcun valore che vivano uomini sulla
terra.»
Aforismi indiani
La terra non ci è data in eredità dai nostri genitori ma in prestito dai nostri figli
Quando l’ultimo albero sarà stato abbattuto, l’ultimo fiume avvelenato, l’ultimo
pesce pescato, vi accorgerete che non si può mangiare il denaro.
Costituzionalizzazione persona
• Art. 3 inaccettabili discriminazioni sulla base di
«condizioni personali»
• Art. 13 libertà personale inviolabile
• Art. 32 rispetto della persona umana invalicabile allo
stesso legislatore CONSENSO INFORMATO
• Art. 36 esistenza libera e dignitosa
• Art. 41 utilità sociale del lavoro nel rispetto della
sicurezza, libertà e dignità della persona
Laicità e Chiesa Cattolica
artt. 7, 8
Un difetto di origine che ha ostacolato il formarsi di
una laica religione civile fondata sul patriottismo
costituzionale
Da Vitaliano Brancati , «L’uomo d’ordine», in Il Tempo, 12 dicembre 1946
«Non credo che quest’ultima diffidenza per la riforma morale sia da
imputarsi alla Chiesa cattolica, la quale ha prodotto solitari moralisti e
accoglie nel suo seno l’incitamento di S.Francesco, il più forte che abbia
Piuttosto alla società
italiana stessa è da imputarsi la Chiesa cattolica quale
massima rappresentante di questa diffidenza verso il
Pensiero, la Critica, la Riforma»
Senza spegnere l’ispirazione laica della nostra
Costituzione
dato l’Italia nel campo della moralità.
Il fardello della libertà
Da La leggenda del Grande Inquisitore
Fratelli Karamazov di Fëdor Dostoevskij
[….] nulla mai è stato per l’uomo e per la società umana piú intollerabile della
libertà! [….] Perché la preoccupazione di queste misere creature non è
soltanto di trovare un essere a cui questo o quell’uomo si inchini, ma di
trovarne uno tale che tutti credano in lui e lo adorino, e precisamente tutti
insieme. E questo bisogno di comunione nell’adorazione è anche il piú grande
tormento di ogni singolo, come dell’intera umanità, fin dal principio dei secoli.
[…] Ma dispone della libertà degli uomini solo chi ne acqueta la coscienza.
[…] Il segreto dell’esistenza umana infatti non sta soltanto nel vivere, ma in ciò
per cui si vive. Senza un concetto sicuro del fine per cui deve vivere, l’uomo
non acconsentirà a vivere e si sopprimerà piuttosto che restare sulla terra,
anche se intorno a lui non ci fossero che pani.
[…] Ci sono sulla terra tre forze, tre sole forze capaci di vincere e conquistare
per sempre la coscienza di questi deboli ribelli, per la felicità loro; queste forze
sono: il miracolo, il mistero e l’autorità.
[…] E gli uomini si sono rallegrati di essere nuovamente condotti come un
gregge e di vedersi infine tolto dal cuore un dono cosí terribile, che aveva loro
procurato tanti tormenti.
Libertà di coscienza e bioetica
Libertà di coscienza del legislatore o della persona che fa
scelte di vita?
• L’unico protagonista non può essere un legislatore che
s’impadronisce di ogni dettaglio e giudica una volta per tutte
ricostruendo una situazione artificiale di impossibilità al posto di
quella naturale, travolta dal progresso scientifico.
• La dignità sociale non può essere il frutto di una imposizione,
dell’obbligo di conformarsi a un modello imposto dall’esterno. Nasce
dal combinarsi di principi rispettosi della libertà delle persone, di
servizi sociali in grado di liberarle dalle costrizioni, di informazioni
fornite in modo non direttivo, ma volte a favorire l’autonomia di
giudizio.
No a comitati di esperti cui la pigrizia dei legislatori trasferisce un
potere di chiudere la discussione invece di creare le condizioni della
sua massima apertura
Valori non negoziabili e obiezione di
coscienza
La Pontificia Accademia per la vita ha «raccomandato una
coraggiosa obiezione di coscienza» a tutti i credenti e, in
particolare a «medici, infermieri, farmacisti, e personale
amministrativo, giudici e parlamentari ed altre figure
professionali direttamente coinvolte nella tutela della vita
umana individuale, laddove le norme legislative
prevedessero azioni che la mettono in pericolo».
Dalla supremazia alla compatibilità
• Supremazia: norma giuridica come strumento
per chiudere un conflitto dando prevalenza a
uno soltanto tra gli interessi presenti
• Compatibilità: far coesistere valori, punti di vista,
interessi diversi
• Misura nell’uso dello strumento legislativo
affinché non si trasformi in scorciatoia autoritaria
per imporre valori non condivisi
• Servizi sociali e giudici rendono possibile il
passaggio dall’asrtazione della norma generale
alla considerazione delle condizioni materiali.
Laicità e Multiculturalismo
limiti del modello classico di separazione
Le Costituzioni fanno riferimento all’universalismo dei diritti degli esseri
umani innati e preesistenti gli stessi stati, per il quale gli individui, a
prescindere dalla loro origine e ascrizione comunitaria , hanno gli stessi
diritti e gli stessi doveri e sono soggetti alle medesime leggi.
La globalizzazione ed i fenomeni migratori mettono in crisi il concetto di
sovranità e cittadinanza confinati territorialmente e culturalmente. Il
modello classico di separazione entra in crisi perché:
Incapace di rispondere alla domanda di ritorno del religioso e
riconoscimento identitario oggi così marcata e di impedire l’inasprimento dei
contrasti culturali e religiosi che la compresenza di gruppi disomogenei porta
inesorabilmente con sé.
Sacrifica la ricchezza delle differenze nel momento in cui si attiene alla versione
liberale dello spazio pubblico, in cui esso appare come una scena neutra e
vuota, dove non entrano in gioco le identità culturali e religiose poiché le
convinzioni di ciascuno vengono relegate e confinate nella sfera dell’esistenza
privata, senza essere messe a confronto nella comunicazione pubblica.
Migranti
A scuola di diversità
Laicità e Intercultura
modello pluralista di inclusione
strategia del confronto pubblico tra le differenze a cui la democrazia affida il
compito di definire le regole della convivenza civile e di trovare soluzioni normative
concordate circa le questioni di rilevanza pubblica che di volta in volta si presentano
sulla scena politica.
Il confronto pubblico non avviene in un vuoto giuridico e legislativo, ma in uno spazio
delimitato dalla cornice giuridica della Carta costituzionale e regolamentato
dalle sue leggi inviolabili, le quali, mentre fissano il sistema dei diritti e delle
garanzie fondamentali dei cittadini, li vincolano al tempo stesso all’adempimento
responsabile di una serie di altrettanti precisi doveri.
La compatibilità con i principi costituzionali diviene il criterio in base al quale la
società democratica vaglia di volta in volta quali rivendicazioni identitarie,
legate a particolarità di costume e di modi di vita, possano essere accettate e quali
debbano essere rifiutate.
Laicità pluralista e Patria
Appare qui nettissima la linea di demarcazione tra
l’integrazione giuridico-politica che include l’altro nel sistema
del costituzionalismo democratico ma gli permette di
mantenere la sua diversità, e l’assimilazione culturale, che gli
imporrebbe invece di rinunciare alla propria specificità. Tale
distinzione è resa possibile dal significato che la parola patria
riveste in questo contesto: essa non è fatto, ma un
patto, non presuppone un’identità nazionale
radicata in una comune origine etnica, culturale,
religiosa, ma assume una connotazione civicopolitica e sta a indicare l’adesione ai principi
costituzionali e il lealismo nei confronti delle
istituzioni pubbliche da parte di cittadini diversi per
provenienza e per appartenenza.
Religione e sfera pubblica
• Art. 3 uguaglianza senza distinzione di religione
• Art. 19 diritto di professare liberamente la propria fede
• Art. 21 diritto a manifestare liberamente il proprio
pensiero
• Art. 33 istruzione precondizione della democrazia;
scuola pubblica «organo costituzionale»
L’entrata laica della religione nello spazio
pubblico avviene in condizioni di parità non
attraverso l’attribuzione di privilegi in un
contesto caratterizzato da uguaglianza e
riconoscimento delle diversità.
Scuola pubblica
Da discorso di Calamandrei 1950
La scuola, come la vedo io, è un organo “costituzionale”. […] Se si
dovesse fare un paragone tra l’organismo costituzionale e l’organismo
umano, si dovrebbe dire che la scuola corrisponde a quegli organi che
nell’organismo umano hanno la funzione di creare il sangue [...] serve a
risolvere quello che secondo noi è il problema centrale della
democrazia: la formazione della classe dirigente. La scuola di Stato, la
scuola democratica, è una scuola che ha un carattere unitario, è la
scuola di tutti, crea cittadini, non crea né cattolici, né protestanti, né
marxisti […] strumento di questa eguaglianza civica, di questo rispetto
per le libertà di tutte le fedi e di tutte le opinioni [...]. Quindi, perché le
scuole private sorgendo possano essere un bene e non un pericolo,
occorre: (1) che lo Stato le sorvegli e le controlli e che sia neutrale,
imparziale tra esse. Che non favorisca un gruppo di scuole private a
danno di altre. (2) Che le scuole private corrispondano a certi requisiti
minimi di serietà di organizzazione [….] (3) Non dare alle scuole private
denaro pubblico.
Costituzione rigida per difendere ed
impegnare
LA COSTITUZIONE E’ LA LEGGE DELLE LEGGI CHE DA’ UN
QUADRO DI RIFERIMENTO PER RICERCARE SOLUZIONI ALLE
SFIDE ATTUALI. NON ESISTONO SOLUZIONI CERTE PREDEFINITE.
DEVONO ESSERE COMPATIBILI CON I PRINCIPI IN ESSA
CONTENUTI
Il futuro appartiene a coloro che
credono nella bellezza dei propri sogni”
“
Eleanor Roosvelt Presidente Commissione Onu Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo
Laicità pluralista e Libertà
libertà positiva che si gioca nella sfera collettiva e compete
a ciascuno in quanto cittadino che ha il diritto di partecipare
attivamente alla produzione delle decisioni pubbliche e di
contribuire, insieme agli altri, alla delineazione delle strutture
normative della società politica;
libertà costruttiva, che trova attuazione nello Stato e apre
la via all’assunzione di responsabilità nei confronti del
politico, delle istituzioni, in una parola di ciò che è pubblico.
Essere Laico
NESSUN UOMO E’ UN’ISOLA E SIAMO TUTTI LEGATI AGLI ALTRI
Non c’è contrapposizione tra laico e religioso;
c’è contrapposizione tra laico e dogmatico.
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Per noi sono laici tutti quelli che:
confidano nelle qualità di uomini e donne senza
certezze,
non hanno in tasca verità assolute da imporre agli altri,
sanno trasformare questa mancanza di certezze, fonte
di paure e di fedi entrambe al plurale, in necessità di
confronto, capacità di ascolto, umiltà, fiducia negli altri e
disponibilità al lavoro comune,
credono, come diceva Pasolini, che “i diritti civili sono
i diritti degli altri”.
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