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SiRVeSS
Sistema di Riferimento
Veneto per la Sicurezza
nelle Scuole
Rischio
chimico
nelle attività
di pulizia
M2
FORMAZIONE DEI
LAVORATORI EX D.Lgs.
81/08 (art. 37) E ACCORDO
STATO-REGIONI 21/12/2011
RISCHIO CHIMICO:
NORMATIVA
D.Lgs. 81/08
Titolo IX – Sostanze pericolose
Capo I – Protezione da agenti chimici
SiRVeSS
MODALITÀ D’AZIONE
DEL RISCHIO CHIMICO
in modo improvviso e brutale
incidente/infortunio: incendio, esplosione,
ustione, intossicazione, asfissia, ecc.
dopo un certo tempo di esposizione
malattia: dell’apparato respiratorio (asma, rinite),
di malattie della pelle e delle mucose (irritazioni,
ulcerazioni, eczemi, ecc.), di malattie del sistema
nervoso (mal di testa, tremori, turbe psichiche, ecc.),
dei tumori (delle vie aeree e digerenti, ecc.).
SiRVeSS
VIE DI ASSORBIMENTO
DELLE SOSTANZE TOSSICHE
INALAZIONE
I polmoni hanno una superficie
alveolare di circa 100 mq e sono
la via di penetrazione più importante
CONTATTO
La pelle di un individuo di statura media
ha una superficie di circa 1,8 mq
ed è un’ottima barriera se è integra
INGESTIONE
L’apparato digerente normalmente non ha
molta importanza nell’ambiente di lavoro,
salvo nel caso di comportamenti errati
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ETICHETTATURA
DELLE SOSTANZE PERICOLOSE
Direttiva CEE/CEEA/CE n. 548 del 1967
Chi immette sul mercato sostanze o preparati pericolosi:
deve apporre sul loro contenitore un’etichetta che informi l’utilizzatore
dei rischi per l’uomo e l’ambiente;
ha l’obbligo di fornire agli utilizzatori anche la scheda dei dati
di sicurezza, per consentire i provvedimenti necessari per la tutela
della salute e della sicurezza.
D.Lgs. n. 52 del 3 febbraio 1997
Recepimento Direttiva 92/32/CE, settima modifica, riguardante la
classificazione, l’imballaggio e l’etichettatura delle sostanze pericolose
D.Lgs. n. 65 del 14 marzo 2003
Recepimento Direttiva 1999/45/CE relativa alla classificazione, imballaggio
ed etichettatura dei preparati pericolosi
SiRVeSS
ETICHETTATURA
DELLE SOSTANZE PERICOLOSE
Regolamento CE n. 1272/2008 denominato CLP
(Classification, Labelling and Packaging) entrato in vigore
nell’Unione Europea il 20/01/2009, ha introdotto un nuovo
sistema di classificazione, etichettatura ed imballaggio
delle sostanze e delle miscele a partire dal 01/06/2015, al
termine di un periodo di transizione.
Il Regolamento CLP ha già subito due aggiornamenti “ai fini
dell'adeguamento al progresso tecnico e scientifico”
(Regolamenti n. 790/2009 e n. 286/2011).
Complessivamente i tre documenti (testo originale +
aggiorna-menti) comprendono 1903 pagine
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SOSTANZE
1/12/10 – 1/12/12
Classificazione
Etichettatura ed
Imballaggio
1/12/12 – 1/06/15
Vecchia classificazione + CLP
CLP (può
coesistere con la
precedente
indicazione)
Oltre 1/06/15
CLP
CLP
MISCELE
Fino al 1/06/15
Classificazione
Vecchia
classificazione
(CLP facoltativo)
Etichettatura ed
Imballaggio
Vecchia
classificazione o
CLP (a scelta)
1/06/15 – 1/06/17
Oltre 1/06/17
CLP
CLP (piò
coesistere con la
precedente
indicazione)
CLP
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ETICHETTATURA
DELLE SOSTANZE PERICOLOSE
Il Regolamento CLP consente l’applicazione all’interno della Comunità
Europea del Sistema mondiale armonizzato di classificazione ed
etichettatura delle sostanze chimiche denominato GHS (Globally
Harmonised System), sviluppato dall’ONU.
Il sistema GHS assicura che le informazioni su tossicità e pericoli
associati ai prodotti chimici siano le stesse in tutto il mondo,
Allo scopo di facilitare l’adozione nei diversi Paesi è stato introdotto il
concetto di building block approach che consente l’adozione anche
parziale delle categorie di pericolo: l’armonizzazione è intesa come
adozione di elementi uguali per tutti, anche se non vengono trasposti
nella totalità (grado di implementazione del GHS può variare da Paese
a Paese).
SiRVeSS
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COSA CAMBIA CON IL CLP ?
SiRVeSS
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Alcune definizioni (GHS/CLP)
classe di pericolo: la natura del pericolo fisico, per la salute o per
l'ambiente
categoria di pericolo: la suddivisione dei criteri entro ciascuna classe di
pericolo, che specifica la gravità del pericolo
pittogramma di pericolo: una composizione grafica comprendente un
simbolo e altri elementi grafici, ad esempio un bordo, motivo o colore di
fondo, destinata a comunicare informazioni specifiche sul pericolo in
questione
indicazione di pericolo: frase attribuita a una classe e categoria di pericolo
che descrive la natura del pericolo di una sostanza o miscela pericolosa e,
se del caso, il grado di pericolo
consiglio di prudenza: una frase che descrive la misura o le misure
raccomandate per ridurre al minimo o prevenire gli effetti nocivi
dell'esposizione a una sostanza o miscela pericolosa conseguente al suo
impiego o smaltimento.
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Pittogrammi di pericolo (GHS/CLP)
Ciascun pittogramma si applica a
più pericoli, in generale secondo
una combinazione:
classe + categoria di pericolo
Per esempio il pittogramma in
basso a destra indica sostanze:
- sensibilizzanti
- mutagene
- cancerogene
- tossiche per la riproduzione
- tossiche per organi bersaglio
- tossiche in caso di aspirazione
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La normativa precedente prevedeva dieci pittogrammi di
pericolo, in corrispondenza alle classi/categorie di pericolo
considerate
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Esempi di indicazioni di pericolo per alcuni casi di pericoli per la salute:
Tossicità acuta (per via orale), categorie di pericolo 1 e 2
H300 Letale se ingerito
Tossicità acuta (per via orale), categoria di pericolo 3
H301Tossico se ingerito
Tossicità acuta (per via orale), categoria di pericolo 4
H302 Nocivo se ingerito
Pericolo in caso di aspirazione, categoria di pericolo 1
H304 Può essere letale in caso di ingestione e di
penetrazione nelle vie respiratorie
Tossicità acuta (per via cutanea), categorie di pericolo 1 e 2
H310 Letale per contatto con la pelle
Tossicità acuta (per via cutanea), categoria di pericolo 3
H311 Tossico per contatto con la pelle
Tossicità acuta (per via cutanea), categoria di pericolo 4
H312 Nocivo per contatto con la pelle
Corrosione/irritazione cutanea, categorie di pericolo 1A, 1B e 1C
H314 Provoca gravi ustioni cutanee e oculari
Corrosione/irritazione cutanea, categoria di pericolo 2
H315 Provoca irritazione cutanea
Sensibilizzazione della pelle, categoria di pericolo 1
H317 Può provocare una reazione allergica cutanea
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Alcuni esempi di consigli di prudenza:
P102
P202
P233
P235
P251
P270
P273
Tenere fuori dalla portata dei bambini.
Non manipolare prima di avere letto e compreso tutte le
avvertenze.
Tenere il recipiente ben chiuso.
Conservare in luogo fresco.
Recipiente sotto pressione: non perforare né bruciare,
neppure dopo l’uso.
Non mangiare, né bere, né fumare durante l’uso.
Non disperdere nell’ambiente.
In generale un determinato consiglio di prudenza si applica a più di una classe
e/o categorie di pericolo. Per esempio, il consiglio P202 si applica a
- Esplosivi
- Mutageni
- Cancerogeni
- Tossici per la riproduzione
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AGENTI CHIMICI CANCEROGENI, MUTAGENI
E TOSSICI PER LA RIPRODUZIONE
Questi agenti sono ora compresi in tre frasi di rischio per la salute
a loro volta suddivise in tre categorie
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AGENTI CHIMICI CANCEROGENI, MUTAGENI
E TOSSICI PER LA RIPRODUZIONE
Con Circolare Ministeriale del 30/06/2011 si è chiarito che sono da
sottoporre a sorveglianza sanitaria i lavoratori per cui la
valutazione dell’esposizione abbia evidenziato un rischio per la salute
riguardante le sostanze e le miscele cancerogene e/o mutagene delle
categorie 1A e 1B che corrisponde alle precedenti categorie 1 e 2
(ex R45, 46 e 49).
Nel registro di esposizione ad agenti cancerogeni e/o
mutageni andranno quindi inseriti solo gli esposti a queste categorie
cioè quelli contraddistinti dalle indicazioni H340 e H350.
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SiRVeSS
A CHI E A COSA SERVE LA S.T.D.S.
Permette al DdL dell’azienda utilizzatrice del prodotto,
come prevede il D.Lgs. 81/08, di:
effettuare l’analisi e la valutazione
dei rischi aziendali (art. 223)
individuare le misure preventive tecniche,
organizzative e procedurali (artt. 224 e 225)
informare e formare il personale sui rischi
e su una corretta e sicura utilizzazione dei prodotti
chimici (art. 227)
elaborare le istruzioni e le procedure, correnti
e di emergenza,che egli deve stabilire per ogni posto
di lavoro dove un dipendente utilizza dei prodotti
chimici pericolosi (art. 226 e D.M. 10/3/98)
SiRVeSS
INDICAZIONI CONTENUTE NELLE SCHEDE TECNICHE
DI SICUREZZA (DIRETTIVA CEE 91/155)
1.
2.
3.
4.
5.
6.
7.
8.
9.
10.
11.
12.
13.
14.
15.
16.
ELEMENTI IDENTIFICATORI DELLA SOSTANZA E DELLA
SOCIETÀ/IMPRESA
COMPOSIZIONE/INFORMAZIONE SUGLI INGREDIENTI
INDICAZIONE DEI PERICOLI
MISURE DI PRONTO SOCCORSO
MISURE ANTINCENDIO
MISURE IN CASO DI FUORIUSCITA ACCIDENTALE
MANIPOLAZIONE E STOCCAGGIO
CONTROLLO DELL’ESPOSIZIONE E PROTEZIONE INDIVIDUALE
PROPRIETÀ CHIMICHE E FISICHE
STABILITÀ E REATTIVITÀ
INFORMAZIONI TOSSICOLOGICHE
INFORMAZIONI ECOLOGICHE
CONSIDERAZIONI SULLO SMALTIMENTO
INFORMAZIONI SUL TRASPORTO
INFORMAZIONI SULLA REGOLAMENTAZIONE
ALTRE INFORMAZIONI
SiRVeSS
Valutazione del rischio e adempimenti
Elenco prodotti chimici utilizzati
Schede di sicurezza aggiornate e
individuazione sostanze pericolose
E’ POSSIBILE SOSTITUIRE LE SOSTANZE PERICOLOSE?
Raccolta dati ed analisi della modalità di utilizzo
(preparazione, trasporto, stoccaggio, gestione rifiuti)
Valutazione del rischio (agente chimico,
quantità, modalità e frequenza d’utilizzo…)
Misure
di prevenzione
e protezione
Formazione
ed
Informazione
Dispositivi
di protezione
individuali
Elaborazione
di procedure
di emergenza
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