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MODULO 2: MIGRANTI, MINORANZE ETNICHE E SALUTE Unità 1: Problemi di salute e determinanti Presentazione adattata da Flavia Riccardo da originali di Olga Leralta e Mª Victoria López Ruiz. Le informazioni sono tratte da Mock-Muñoz de Luna C, Ingleby D, Graval E, Krasnik A. Synthesis Report. MEM-TP - Moduli di formazione per operatori sanitari per migliorare la qualità e l'accessibilità ai servizi sanitari dei migranti e delle minoranze etniche, compresi i Rom. Granada, Copenaghen: Schema della sessione •Migranti e minoranze etniche in Europa e in Italia: definizioni, caratteristiche demografiche e contesto sociale. •Problemi di salute e svantaggio di salute. •Determinanti sociali della salute. •Problemi e priorità sanitarie per le popolazioni migranti in Italia. Popolazioni migranti e minoranze etniche Chi è un migrante? Popolazioni migranti UN, World Bank, OECD, EU migrante internazionale è un residente nato in un paese diverso da quello ospitante. OIM Glossary on Migration “migrazione” definisce un processo di spostamento a livello di popolazione (da un Paese all’altro o all’interno di uno stesso Paese), indipendentemente dalla distanza, dalle cause o dalla composizione e include la migrazione di rifugiati, persone espatriate e chi si sposta per motivi economici. «Termine più ampio di immigrante ed emigrante, che si riferisce a una persona che lascia il proprio paese o regione per stabilirsi in un altro. Nota: Nel contesto delle politiche dell’UE in materia di asilo e immigrazione, il termine si riferisce al cittadino di un paese terzo che entra (o è già) in uno degli Stati dell’UE». COMMISSIONE EUROPEA Glossario sull’asilo e la migrazione, 2012 http://ec.europa.eu/dgs/home-affairs/what-we-do/networks/european_migration_network/docs/emn-glossary-it-version.pdf http://www.epicentro.iss.it/argomenti/migranti/migranti.asp Popolazioni migranti e minoranze etniche • Migranti regolari • nei 27 paesi membri dell'Unione europea: 10,1% della popolazione totale nel 2013, di cui il 30% proveniente da altri paesi dell'Unione europea. • In Italia: Circa 5 milioni, 8% delle popolazione residente (ISTAT 2014). Fonti EUROSTAT, ISTAT Distribuzione non uniforme Stranieri residenti ogni cento residenti nei comuni italiani, al 1 gennaio 2012 • I migranti sono tendenzialmente più giovani rispetto alla popolazione locale. (Eurostat, http://bit.ly/1qfH8dC) Popolazione straniera residente in Italia al 1 Gennaio 2014 per classe di età e sesso 1200000 1000000 800000 600000 400000 200000 0 0-18 19-36 Maschi 37-64 Femmine >64 Elaborazione dati Istat Fonte: http://demo.istat.it/strasa2014/index.html • L’incidenza femminile si differenzia all’interno delle collettività straniere in Italia: • in generale la componente femminile è molto maggiore tra gli immigrati provenienti dall’Europa orientale rispetto a quelli di origine africana o asiatica, • con punte di oltre il 70% per molti Paesi dell’Est Europa, dell’Ex-Unione Sovietica e del Brasile. • Nel 2012 il 15% dei nati aveva entrambi i genitori stranieri, il 20% almeno un genitore straniero (107.000) (RSSP 2014). Fonte ISS-CNESPS, Ministero della Salute http://www.epicentro.iss.it/argomenti/migranti/DonneBambiniIntro.asp Popolazioni migranti e minoranze etniche • Domande di asilo: in aumento dal 2010 • • • • il più alto livello raggiunto in Europa nel 2013 da dieci anni. principali paesi di origine: Siria, Federazione russa, Afghanistan, Iraq e Serbia/Kosovo. L’Italia è il quinto paese per numero di richieste di asilo (quasi 64,000 nel 2014). I dati relativi agli immigranti “irregolari” sono difficilmente stimabili: circa l'1% della popolazione dell'Unione europea (da 5 a 8 milioni). • In Italia sono stimate 326mila unità (ISMU 2012). Fonti EUROSTAT, OIM, UNHCR, ISTAT • Il peggioramento delle condizioni in alcune regioni del mondo ha comportato un aumento dei richiedenti asilo e dei migranti. Restrizioni in materia di migrazione immigranti “irregolari”. • Problema di particolare rilevanza per l’Italia e i paesi del Sud Europa. Fonte immagine Mediterranean migration system BBC (http://www.bbc.com/news/world-europe-24521614) http://www.francoangeli.it/Ricerca/Scheda_libro.aspx?CodiceLibro=907.57 Contesto • Crisi economica del 2007 in Europa: • provocato tagli ai servizi sanitari e sociali; • politiche hanno indebolito la posizione sociale dei migranti; • limitato, in alcuni paesi, l'accesso all'assistenza sanitaria; • rafforzato il sentimento anti-immigrazione. sul territorio nazionale (non in campi) al punto di sbarco/ nei centri di prima accoglienza/ punti di trasferimento sul territorio nazionale Bisogni di salute e popolazioni migranti nei campi di accoglienza per richiedenti asilo nei campi di identificazione ed espulsione/ altre strutture di detenzione sul territorio nazionale (non in campi) al punto di sbarco/ nei centri di prima accoglienza/ punti di trasferimento sul territorio nazionale vulnerabilità nei campi di accoglienza per richiedenti asilo nei campi di identificazione ed espulsione Svantaggio di salute • Minoranze etniche vengono utilizzate terminologie e definizioni diverse. • La raccolta dei dati non è sempre disaggregata in base all'etnia • I Rom costituiscono la più grande minoranza etnica d'Europa (ca. 11 milioni). La maggior parte dei Rom vive nell'Europa centro-orientale. Meno del 20% sono nomadi. • La maggior parte dei migranti europei di etnia Rom provengono dai paesi dell’Est appartenenti all’Unione europea. Romania Bulgaria Spain Hungary Slovakia France Greece UK Czech Republic 0 500.000 1.000.000 1.500.000 2.000.000 OSF, 2010. No Data—No Progress. Country Findings. Data Collection in Countries Participating in the Decade of Roma Inclusion, 2005–2015. http://osf.to/1uyswGX Roma Health Report. Commissione europea, Salute e Tutela dei Consumatori. http://ec.europa.eu/chafea/documents/health/roma-health-report-2014_en.pdf (consultato il 25 novembre 2014) In ITALIA (stime) • Rom e Sinti in Italia: 120.000 - 180.000 (stime CoE), • circa lo 0,25% del totale della popolazione italiana (tra le percentuali più basse in Europa) • > concentrazioni Lazio, Lombardia, Calabria e Campania • 3% di rom e sinti ad oggi persegue uno stile di vita itinerante • circa 40.000 le persone Rom e Sinti che in “campi” • circa la metà dei Rom e Sinti presenti in Italia ha la cittadinanza italiana • si stima che circa il 60% abbia meno di 18 anni • Il mancato riconoscimento dello status giuridico ostacolo per il godimento di diritti fondamentali per almeno 15.000 minori rom nati e cresciuti in Italia ma a rischio apolidia. Fonte: Rapporto Annuale 2014 – Associazione 21 luglio Onlus Svantaggi di salute Bisogni di salute Distinti e in comune tra minoranze etniche e popolazioni migranti. •L'insieme di molteplici fattori influenza la salute delle popolazioni migranti e minoranze etniche Determinanti sociali della salute •I determinanti della salute comprendono: il contesto socio-economico, l'ambiente fisico e le caratteristiche e i comportamenti individuali della persona •L'origine dei problemi di salute può risiedere nelle caratteristiche dell’individuo, nel paese di origine, nel viaggio o nel paese ospitante. •Il corso della vita prevede interazioni altamente complesse tra tutti questi fattori. Making The Connections: Our City, Our Society, Our Health Determinanti sociali della salute e influenza dello status socieconomico In Italia? «Per quanto riguarda l’edilizia abitativa, in Italia esistono ancora grandi disparità in funzione della classe economica e della nazionalità della popolazione residente. Tale fenomeno si percepisce in maniera diffusa sia nei centri urbani di dimensioni medio-piccole, caratterizzati da maggiore obsolescenza delle strutture edilizie, sia nei contesti metropolitani, che presentano le maggiori problematiche sociosanitarie e le più marcate disuguaglianze economiche; le principali situazioni di disagio si manifestano principalmente nelle periferie, dove prolifera il fenomeno dell’abusivismo e dove aumenta il numero degli abitanti – principalmente migranti – residenti in alloggi precari e malsani». Fonte Ministero della Salute – RSSP 2014, dati 2011 Figura 5: Diverse esposizioni durante il corso della vita sulla salute dei migranti Reeske, A. and Spallek, J. (2012) Obesity among migrant children and adolescents: a life-course perspective on obesity development. In: Ingleby, D., Krasnik, A., Lorant, V. & Razum, O. (Eds.) Health inequalities and risk factors among migrants and ethnic minorities. COST Series on Health and Diversity, Volume I (pp. 237-256). Antwerp/Apeldoorn: Garant. Figura 6: Grafico "Rainbow" raffigurante i determinanti sociali della salute dei migranti Dahlgren G & Whitehead M (1991) Policies and strategies to promote social equity in health. Institute for Future Studies, Stockholm. WHO (2010), op. cit. Figura 7: Fattori di rischio per la salute dei migranti (I) Determinanti diretti Determinanti indiretti Mancanza di promozione sanitaria mirata, ignoranza dei pericoli Alimenti salutari non disponibili, non accessibili Alimentazione relativi al cibo occidentale, dieta alimentare eccessivamente economicamente o eccessivamente dispendiosi in termini di priva di varietà. tempo: necessità di ricorrere ad alimenti trasformati e pronti al consumo Mancato riconoscimento di qualifiche, diseguaglianze nel Istruzione sistema di istruzione (ad esempio, valutazioni inique, mancanza Ostacoli alla buona istruzione (insegnamento scolastico e di opportunità da cogliere per i nuovi arrivati) formazione) per i meno abbienti. Mancanza di misure di sicurezza mirate sul luogo di lavoro (ad Ambiente lavorativo esempio, istruzioni e avvertenze bilingui). Discriminazione su Posti di lavoro sottopagati spesso pericolosi e scarsamente posto di lavoro. regolamentati e ispezionati Ingleby, J.D. (2014) Social determinants of migrants' health. Presentazione al workshop dal titolo "Health Impact Assessment: a tool to support healthier decision-making". 5a conferenza europea EUPHA sulla salute di migranti e minoranze etniche, aprile 2014. Figura 7: Fattori di rischio per la salute dei migranti (II) Determinanti diretti Determinanti indiretti Diverse forme di esclusione sociale basate sull'etnia o lo status di Condizioni di vita e lavoro migrante. Alcune connesse alla politica di immigrazione, ad Diverse forme di esclusione sociale basate sul basso stato esempio la detenzione (che costituisce a sua volta una minaccia socioeconomico alla salute) o la difficoltà del ricongiungimento familiare. Discriminazione in relazione ad assunzione e promozione, Lavoro precario, lunghi orari di lavoro, lavoro usurante e Occupazione mancato riconoscimento di qualifiche stressante, condizioni di lavoro sfavorevoli Risorse idriche, servizi Discriminazione in relazione alla distribuzione degli alloggi, I quartieri più poveri sono caratterizzati da cattive condizioni igienico-sanitari e alloggi minori diritti per i non cittadini sanitarie Ingleby, J.D. (2014) Social determinants of migrants' health. Presentazione al workshop dal titolo "Health Impact Assessment: a tool to support healthier decision-making". 5a conferenza europea EUPHA sulla salute di migranti e minoranze etniche, aprile 2014. Figura 7: Fattori di rischio per la salute dei migranti (III) Determinanti diretti Servizi sanitari Determinanti indiretti Minori diritti, ridotta accessibilità ai servizi, scarsa qualità Servizi sanitari non sufficientemente adeguati per coloro che non (mancanza di "sensibilità alle differenze"). Inadeguati programmi dispongono di una buona conoscenza della lingua, di screening e vaccinazione. "alfabetizzazione sanitaria" e capitale sociale Le reti possono essere indebolite dallo sradicamento. La Reti sociali e comunitarie Fattori connessi allo stile di vita individuale segregazione consente il contatto sociale ma rende più difficile la Mancanza di tempo libero, scarsa partecipazione alle attività della mobilità sociale verso l'alto. comunità, minore capitale sociale Mancanza di promozione sanitaria efficacemente mirata. Le Mancanza di promozione sanitaria efficacemente mirata. Gli "stili abitudini culturali possono compromettere ma anche di vita nocivi alla salute " presentano determinanti più a monte. favorire un migiore stato di salute Ingleby, J.D. (2014) Social determinants of migrants' health. Presentazione al workshop dal titolo "Health Impact Assessment: a tool to support healthier decision-making". 5a conferenza europea EUPHA sulla salute di migranti e minoranze etniche, aprile 2014. Quale legame tra migrazione e povertà? OMS Europa: • “Alcune L’ accesso all'occupazione è uno dei principali aspetti dell'inclusione socioeconomica il reddito da lavoro è ridotto nelle popolazioni migranti lavoratori il cui reddito è inferiore al 60% del reddito medio nazionale sono esposti a un maggiore rischio di effetti associati alla povertà popolazioni migranti sono esposte a un particolare rischio di povertà (…) gli immigrati irregolari; i richiedenti asilo; le famiglie migranti monoparentali, specialmente quelle costituite da donne capifamiglia; i migranti traumatizzati o torturati durante il processo migratorio; e le vittime di tratta. Poverty and social exclusion in the WHO European Region: health systems respond. Copenhagen, WHO Regional Office for Europe, 2010. Cosa ci dicono i dati? •Alcune premesse: • “Effetto migrante sano” influenzato da fattori prima e durante la migrazione. • Impatto negativo della migrazione. • Tassi di mortalità sottostimati (tendenza a rientrare nel proprio paese di origine in età avanzata). Semplificazione eccessiva sulle cause di morte. • Stato di salute dichiarato soggetto a nell'interpretazione del concetto di benessere. differenze transculturali I dati raccolti routinariamente • Non sempre disponibili in modo disaggregato • Quando disponibili Qualità • • • • • Completezza, Diverse definizioni delle popolazioni migranti, Difficoltà di allineare numeratori e denominatori Rischi di bias (es. accesso, screening) Mancanza di variabili che tengano conto di altri aspetti es. legati allo status socieconomico (SES). SES Essere migrante/ appartenere ad una minoranza etnica Salute Tra il 2003 e il 2009: • mortalità standardizzata per età (18-64 anni) in calo e inferiore a quella della popolazione italiana per tutte le principali cause • Eccezione cause esterne di morbosità e mortalità (che includono i decessi legati agli infortuni sul lavoro). •mortalità neonatale e infantile superiore a quella degli italiani (paesi africani ed asiatici). •ospedalizzazione inferiore rispetto alla popolazione italiana (PFPM) • Eccezioni ricoveri per malattie infettive parassitarie e i ricoveri per complicazioni della gravidanza, parto e puerperio. 2011 •salute percepita risulta migliore tra gli stranieri: il 77% fornisce una valutazione positiva contro il 68% degli italiani. •più alta tra gli stranieri la percezione di subire un infortunio sul lavoro (32% vs 26% tra gli italiani). http://www.rssp.salute.gov.it/ Malattie non trasmissibili (I) letteratura internazionale • Diabete La prevalenza di diabete standardizzata per fasce di età è superiore nelle popolazioni migranti indipendentemente dal paese di origine. La prevalenza standardizzata per età-sesso del diabete mellito di tipo 2 nell’unione europea è risultata del 30% nei rom e del 10% nei non rom. • Cancro I dati disponibili sono scarsi. Il rischio di cancro sembra essere più basso nelle popolazioni migranti. I rom mostrano una maggiore prevalenza di cancro rispetto ai non rom. • Malattie cardiovascolari Il rischio di mortalità presenta differenze in base al paese di origine dei migranti. Complessa interazione di fattori che può essere all'origine di un aumentato rischio di contrarre malattie cardiovascolari tra alcuni gruppi di migranti e minoranze etniche Possibili fattori che influiscono sulle malattie cardiovascolari (CVD) nei migranti Natura complessa della migrazione e del nuovo insediamento e condizioni sociali e psicologiche circostanti o Condizione socio-economica di povertà o Condizioni quotidiane di vita e di lavoro difficili o Alterazioni nella vita familiare e stress cronico correlati all’insicurezza e alla nostalgia della patria Scarso adattamento al regime alimentare Scarso accesso ai servizi sanitari e relativa sottoutilizzazione Altre malattie e problemi di salute Background socioeconomico Fernandes A. et al. 2009, Pudaric et al. 2000 • Stili di vita Malattie non trasmissibili (II) dati italiani Non si evidenziano differenze rilevanti tra popolazioni straniere ed italiane per quanto riguarda l’attività fisica, l’obesità, l’alimentazione, l’abitudine al fumo, il consumo di alcol. • Diabete e malattie cardiovascolari Il diabete si manifesta negli assistiti provenienti da paesi ad forte pressione migratoria (PFPM) più spesso che negli italiani. Questo segmento di popolazione riceve un'assistenza sistematicamente peggiore della popolazione italiana per il diabete, la cardiopatia ischemica e per l'insufficienza cardiaca. • Cancro • Incidenza di tumori evidenzia valori piu bassi tra gli stranieri provenienti da PFPM rispetto agli italiani e agli stranieri provenienti da Paesi a sviluppo avanzato, per quasi tutte le sedi tumorali (registri Toscana e Piemonte) . • Eccezione tumori di origine virale (fegato e cervice uterina). Fonte Ministero della Salute – RSSP 2014, dati 2011; IMPORTANZA DELLE PRATICHE DI ASSISTENZA TRANSCULTURALE Vita quotidiana Contesto socioculturale Il modello di malattia cronica varia enormemente a livello internazionale e ciò si riflette oggi nelle popolazioni multietniche in Europa. Ne derivano sfide per l’epidemiologia, la salute pubblica e l’assistenza clinica. Bhopal R. et al. 2009 Malattie infettive (I) letteratura internazionale •HIV Alcuni gruppi di migranti presentano un livello di rischio superiore di contrarre l'infezione da HIV. Tale rischio può essere correlato alla prevalenza di HIV nei paesi di origine, ma l'infezione può essere contratta anche nel paese ospitante. •Tubercolosi I tassi di incidenza delle notifiche di tubercolosi (TB) sono superiori nella popolazione di origine straniera rispetto alla popolazione locale europea • Altre malattie infettive Rischio maggiore di contrarre epatite B, malaria e malattia di Chagas. •HIV Malattie infettive (II) in Italia Italia incidenza 6/100 000 residenti La proporzione di stranieri tra le nuove diagnosi di infezione è aumentata dall’11% nel 1992 ad un massimo di 32,9% nel 2006; nel 2013 è stata del 24,0%, con un numero assoluto di casi inferiore rispetto al 2012 (865 vs 1077). La principale via di trasmissione nella popolazione straniera è eterosessuale •Tubercolosi Italia paese a bassa prevalenza Incidenza in diminuzione Nel 2011 4.453 casi di TBC, incidenza 7,3 casi per 100.000 abitanti (Sistema nazionale di notifica del Ministero della Salute) Oltre il 50% dei casi notificati nel 2011 si è registrato tra le persone nate all’estero (percentuale in aumento) Fonte Centro operativo AIDS Suppl, Notiziario ISS 27(9) 2014 : Ministero della Salute – RSSP 2014, dati 2011 Tubercolosi L’indigenza sembra essere molto di più di un semplice fattore determinante rispetto a quanto avviene nel paese d’origine. Molti migranti sviluppano la tubercolosi come conseguenza della loro condizione socio-economica nel paese ospitante. Il controllo della TB tra i migranti resta principalmente una questione di diritto individuale all’accesso ai servizi diagnostici e terapeutici per malattie infettive curabili. I migranti che arrivano con una storia pregressa di tubercolosi possono essere a rischio di riattivazione dell’infezione da TB a causa delle condizioni di vita in ambienti sovraffollati e scarsamente ventilati, della mancanza di una casa e di un’alimentazione inadeguata La trasmissione della TB alla popolazione locale è bassa; è invece più frequente tra i migranti stessi o le persone con condizioni socio-economiche simili. ECDC Report on migration and infectious diseases in the EU. 2014; Saez- Pelaez et al, 2006 Malattie infettive (II) in Italia Morbillo e Rosolia (2013). Morbillo, 99/2.211 casi segnalati in persone nate in Paesi diversi dall’Italia, di cui 5 casi tra membri di minoranze etniche (Rom/ Sinti). Rosolia, 2/47 casi segnalati in nati in Paesi diversi dall’Italia. Rosolia congenita e Rosolia in gravidanza (biennio 2012-2013) 4/18 casi confermati di rosolia in gravidanza in donne con cittadinanza straniera. Si conferma quindi un’alta frequenza di questa malattia in donne straniere (22%), dato già riscontrato nel periodo 20052011. Malattie Batteriche Invasive (MIB). non si discosta la distribuzione di casi tra pazienti stranieri e cittadini italiani ad eccezione della meningite tubercolare, che appare più frequente in soggetti con nazionalità non italiana. Fonte Ministero della Salute – RSSP 2014, dati 2011 Salute mentale • Depressione e disturbi legati all'ansia Svantaggio sociale e status socioeconomico (SES) più sfavorevole sono correlati all'insorgere di tali patologie. La percezione di forme di discriminazione o razzismo può aumentare il tasso dei disturbi mentali più comuni • Schizofrenia e disturbi psicotici correlati La prevalenza complessiva è bassa (pari a circa l'1%) ma in alcuni gruppi di migranti sono stati rilevati livelli più elevati • Disturbo da stress post traumatico (PTSD) e problemi di salute mentale nei rifugiati I problemi di salute mentale tra i rifugiati non sono solo il risultato di reazioni da stress post traumatico. La causa di tale disturbo può non risiedere nel paese di origine ma nelle esperienze vissute durante il viaggio e la procedura di domanda di asilo In Italia? • Biennio 2009-2010 I suicidi di persone straniere presentano un tasso quasi doppio rispetto a quello degli italiani e sembrano avere una dimensione non trascurabile Fonte Ministero della Salute – RSSP 2014 • Salute materna e infantile Rischio superiore di mortalità materna, peso basso alla nascita, nascita prematura, mortalità e morbilità perinatale e malformazioni congenite • • • • • • In Italia Il tasso di mortalità infantile, che misura la mortalità nel primo anno di vita, e pari nel 2011 a 2,9 bambini ogni 1.000 nati vivi per quanto riguarda i bambini residenti italiani, 4,3 per gli stranieri residenti. Le complicazioni ostetriche associate alle mutilazioni genitali femminili possono presentare ostacoli per i prestatori di servizi sanitari. Salute e sicurezza sul lavoro I migranti e le minoranze etniche (MEM) sono esposti a maggiori rischi sanitari se svolgono lavori usuranti/pericolosi Alta prevalenza di lavoro straordinario e rischi correlati a incidenti e cattive condizioni di salute tra i lavoratori migranti Malattie professionali non dichiarate e non curate. Barriere linguistiche alla comunicazione e alla formazione nel campo della sicurezza e la salute sul lavoro Fonte dati Italiani Ministero della Salute – RSSP 2014 Grazie per l’attenzione. Domande? Immagini: Osservatorio andaluso per l'infanzia (OIA, Observatorio de la Infancia de Andalucía) 2014; Josefa Marín Vega 2014; RedIsir 2014; Morguefile 2014. Riferimenti bibliografici Ingleby D. Ethnicity, Migration and the ‘Social Determinants of Health’ Agenda. Psychosocial Intervention 2012;21(3):331-341. Marmot M, Allan J, Bell R, Bloomer E, Goldblatt P, on behalf of the Consortium for the European Review of Social Determinants of Health and the Health Divide. 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