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L.Nadalini
Gruppo Interdisciplinare
Chirurgia Obesità Verona
(33)
ADOLESCENTI MINORI E GIOVANI ADULTI DEL GRUPPO DI
CHIRURGIA DELL’OBESITA’ DI VERONA (G.I.C.O.V.)
-CARATTERISTICHE E PROBLEMATICHEL. Nadalini, M. Zanoni, M.G. Zenti, M. Battistoni, M. Genna, E.
Bonora (Verona)
27 APRILE 2013 : COMUNICAZIONI
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Chirurgia Obesità Verona
• Aumento di obesità, diabete, ipertensione in
età evolutiva con aumentato rischio
metabolico e cardiovascolare, causati
dall’eccesso di grasso viscerale e obesità*
* L.J Lloyd et al, Pediatrica review. Childhood obesity and risk of the adulto
metabolic syndrome: a sistematic review, International Journal of obesity,
2012, 36, 1-11
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• Lo sviluppo psicologico ed emotivo
non si struttura in modo definitivo con
l’avvenuta maturazione biologica* **
*P.Blos, trad. ital. L’adolescenza, un’interpretazione psicoanalitica, 1985
**G.P.Charmet, Culture affettive in adolescenza, 1991
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• Diventare un adulto organizzato è l’esito di un
processo evolutivo che va ben oltre la maturazione
sessuale e la crescita definitiva del corpo*
• Possono essere considerati adolescenti anche
giovani >18 anni perché sono le caratteristiche a
definire il periodo e non l’età**
*D.Winnicott, trad. Ital, sviluppo affettivo e ambiente, 1970
**M.Recalcati, Cosa resta del padre, Cortina, 2011
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obiettivo
• Rilevare i dati anagrafici e clinici di due anni (2011 e 2012)
compresi gli aspetti psicologici
• Relativamente agli adolescenti minori e giovani adulti candidati
alla chirurgia bariatrica
• <18 fino a 25 anni (adolescenza si protrae; obesi ritardano la
soluzione del processo di autonomia-individuazione, ecc…)
• numerosità dei campioni, BMI e comorbidità, esordio,
familiarità (per diabete, I.A., artropatia)
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CONFRONTO ANNO 2011-2012 ADOLESCENTI MINORI FINO A 25 ANNI
2011 n.= 10
(112)
9%
Età media
22 (± 2.5 )
(105)
14%
ESORDIO
OBESITA’
Età media
22 (± 2.2 )
COMORBIDITA'
Disoccupato = 3
Studente= 3
60% dipendenza
famiglia
BMI:
media 46 (±10.5)
2011
2012
infanzia
7
8
adolescenza
2
7
diabete
0
2
ipertensione
0
1
iperinsulin
1
1
artropatia
1
2
obesità
7
8
diabete
6
7
IA
1
8
obesità-IA
1
6
2012 n. =15*
Disoccupato =8
Studente = 3
73% dipendenza
famiglia
BMI:
media 45 (± 6)
FAMILIARITA'
0 in 1 paz. 2011
0 in 2 paz 2012
marzo 2013: 4 MINORI (su 6 adolescenti) età media 17.8
* + 3 non ancora in osservazione psicologica
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Problematiche psicologiche
2011 (10)
2012 (15)
Sintomi psicopatologici 50% (5)
Sintomi psicopatologici
40% (6)
Non accettazione di sé
Non accettazione di sé
73% (11)
50% (5)
Relazioni sociali coartate 60%(6)
Relazioni sociali coartate
Non consapevolezza di 60% (6)
correlazione stress-obesità
Non consapevolezza di
53% (8)
correlazione stress-obesità
Problematiche fam
40% (4)
(sociali, economiche, relazionali)
Problematiche fam
53% (8)
33% (5)
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conclusioni
AUMENTO DI ADOLESCENTI IN VALUTAZIONE
(minori e giovani adulti)
Obiettivi:
1)
Adottare strategie diversificate di studio e
valutazione dei bisogni rispetto agli adulti
2)
Intensificare i rapporti in rete con altre strutture
3)
Condividere tra colleghi
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(34) LA VALUTAZIONE PER LA CHIRURGIA
BARIATRICA DI ADOLESCENTI MINORI E DELLA
FAMIGLIA NEL GICOV DI VERONA
-CASI CLINICI-
L. Nadalini, M. Zanoni, M.G. Zenti, M.
Battistoni, M. Genna, E. Bonora
27 APRILE : COMUNICAZIONI
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• Si descrivono 3 casi con familiarità per obesità ;
• Disturbo dall’età infantile;
• Sunto percorso programma con la famiglia e individuali;
EMERGE LA PRESENZA
• abitudini familiari consolidate
rigidità verso il cambiamento
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caso 1
NADIA– a 16 a.6 mesi, BMI 52.2 – “obesità familiare”
♀ studentessa, primogenita di due. Rimosso BIB inserito da altro
centro, senza benefici; già diete, già difficile percorso psicologico
pregresso;
• Convocati per valutazione psicologica: ragazza ed entrambi i genitori
(nel luglio 2012);
• Atteggiamento ostile concorde con la famiglia, dubbiosI sulle reali
capacità del ns. Centro di rispondere al suo bisogno urgente (hanno
già accordo per intervento immediato in altro centro?). Seguono: 1)
valutazione bisogno; 2) approfondimento del disturbo alimentare; 3)
dinamiche familiari 4) stato autonomia emotiva paziente a fine di:
• promuovere di sapere attendere e programmare
• prevenire il rischio di acting out
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lei
BMI: 52.2
16.6 mesi
Mangia senza controllo
Impossibile quantificare
padre
•BMI: 40
•Cugina del
padre già
sleeve
Camion/
e grigliate
con altre
famiglie ogni
week end
madre
2 INTERV.
BARIATRICI:
GASTROPL. V. e
BY PASS G.
Compulsione
alimentare e
uso quotidiano
di dolci, bibite
zuccherate
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• Richiesta ai genitori di fare una verifica dei
problemi che auto-mantengono con il loro sistema
alimentare;
• La figlia, ns paziente, sottolinea che anche il fratello
sta iniziando ad ingrassare e che beve in modo
smodato le bibite zuccherate, come la mamma
• Concordati: 3 mesi di osservazione con circa 6
incontri, somministrati: QoL, B.E.D
(presente)
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• I genitori falliscono;
• La ragazza accetta un percorso con ricovero in struttura per
autogestire il suo problema in preparazione dell’intervento;
• 3 settimane di ricovero kg 5.4;
• E’ capace di un certo autocontrollo e di riconoscere gli errori
alimentari ma non al punto da accedere al Lap band;
• Eseguita sleeve a 17.2 mesi; accompagnata nella pre-S.O. e
dopo intervento controllo e internistico per programma
alimentare;
• Calo dopo due mesi dall’intervento di kg.12
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CASO 2 ANNA -17 a e 5 mesi, BMI 49- “paura per incolumità”
• ♀studentessa, primogenita di 2(endocrinologa
dietista psicologo)
già diete, già ricovero in un centro specializzato e dh 12 kg ripresi;
Padre con obesità di II grado.
• Arriva accompagnata dalla madre e al successivo colloquio dal
padre. Emerge angoscia per la paura dell’incolumità di un congiunto
che riceve provocazioni in ambito familiare esteso; esprime senso di
isolamento per avere ricevuto da piccola l’allontanamento dalla
frequenza di altri familiari;
• Lei non conosce lo stato d’avanzamento della tutela legale;
Programmati 4 mesi di osservazione con colloqui.
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• Viene aggiornata sulla tutela e sulle possibili soluzioni dai
genitori;
• Emerge che il fratello ha problemi comportamentali di una certa
gravità, che la situazione della sorella lascia in secondo piano
(sottovalutati);
• Test: QoL, BED (possibile)
• Programma dietetico non soddisfacente↑4 kg; programmato
BIB per evitare almeno aumenti fino al momento dell’intervento
(sleeve g.) per il quale dovrà attendere alcuni mesi. BIB inserito
dopo 5 mesi dal primo incontro nel Centro.
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caso.3 Federica-15a. e 9m, BMI 45.5 - “bambina rifiutata”
• 1 colloquio convocati entrambi i genitori (con nuove famiglie)
• Studentessa; Primogenita di 4 fratelli; genitori separati quando
era piccola, cui attribuisce la fine del sentimento di essere
speciale
• In trattamento psicoterapico da un anno per disturbo alimentare,
alterata percezione di sé;
• già ricovero in casa di cura per l’auto-gestione del problema
autodimessa dopo 2 mesi 4 kg; presenta numerosi sintomi sul
corpo; fuma 1 pacchetto di sigarette die
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lei
padre
BMI: 45.5
15.9 mesi
•BMI: 50 con
diabete
• già BIB poi
Mangia senza
controllo
Lap-band (2006)
in altro centro
(allargato)
Molti sintomi sul
corpo
sine materia
Passivaaggressiva
In fase preintervento di
By pass
Nonno pat
Diabetico e
cardiopatico
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• Il padre minimizza, mangia a dismisura dopo che si era fatto
calibrare (allargare) il bendaggio g.;
• Il padre condivide l’intervento anche per la figlia. Si defila dalla
discussione successiva;
• Nuovo tentativo di controllo alimentare e prosecuzione con
colloqui psicologici;
• Per il rischio di aumento in attesa di intervento, si propone se
possibile il BIB, ma ha problemi di gastrite. Programmato di
accelerare la tempistica dell’intervento per l’estate, ai 17 anni di
età
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• abitudini familiari consolidate
cambiamento
rigidità verso il
CONCLUSIONE
1. Proposta per gli adolescenti che accedono alla
chirurgia bariatrica “la familiarità per obesità come
aggravante di rischio tra i criteri d’inclusione insieme al
BMI ”
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