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Diapositiva 1 - letteraturaestoria

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Diapositiva 1 - letteraturaestoria
La crisi del Trecento
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© Pearson Italia spa
L’EUROPA FRA SVILUPPO E CRISI
476
crisi
1000
ripresa
1300
aumento
popolazione
crisi
riduzione
popolazione
• agricoltura arretrata
• peggioramento del clima
• cattivi raccolti (1310-46)
• guerre (1337-1453)
• peste (1348-50)
La crisi del Trecento
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© Pearson Italia spa
I FATTORI STRUTTURALI
dalla fine del XIII secolo
calo
produttività
terreni
Europa colpita da serie
di epidemie, diffuse dai topi di navi
provenienti dall’Oriente
peggioramento clima
e danno dei raccolti
carestie
peste
scarsità cibo
diffusione morbo
in città e campagna
CALO DRASTICO
POPOLAZIONE
EUROPEA
La crisi del Trecento
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© Pearson Italia spa
LA PESTE: CHE COS’È E COME SI DIFFONDE
Malattia provocata da un bacillo chiamato
Pasteurella pestis, isolato nel 1894
a Hong Kong da un medico svizzero
Contagio dovuto alla pulce dei ratti, che in contatto
con l’uomo trasmette il morbo; il passaggio avviene
anche per via respiratoria
Il bacillo si riproduce velocemente nelle ghiandole
linfatiche, provocandone il caratteristico
rigonfiamento a forma di “bubbone”,
da cui il nome di “peste bubbonica”
Sintomi malattia: febbre alta e allucinazioni,
morte del 60% dei contagiati
La crisi del Trecento
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© Pearson Italia spa
LE VIE DEL CONTAGIO
La peste
comparve
nell’area del
Mediterraneo
intorno al 1347
e, come mostra
la cartina, si
diffuse
gradualmente fino
a raggiungere
i paesi scandinavi
e, nel 1351-52,
l’attuale Russia.
La crisi del Trecento
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© Pearson Italia spa
LA RAPPRESENTAZIONE DELLA PESTE
1. In questa immagine la peste
è raffigurata come una
donna alata vestita
di nero, che reca alla cinta
una falce.
2. Sul suo cavallo nero
piomba all’improvviso
sugli uomini impegnati
in piacevoli svaghi, ignari
del destino che li aspetta.
3. La freccia del suo arco
colpisce a caso,
senza distinzione tra giovani
e vecchi, ricchi e poveri.
La crisi del Trecento
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CARATTERISTICHE PESTE
Oggi la peste bubbonica ,se diagnosticata per tempo, si può curare
con gli antibiotici.
L’igiene può prevenire la diffusione portata dalle pulci. Eppure questa
malattia uccide ancora ogni anno circa 2000 persone, soprattutto in
Africa e in Asia, e la sua incidenza è in aumento..
Annalisa-Loredana
Aree di
diffusione
della peste
dal 1346 al1352
LA CRISI ECONOMICA
 Prezzo prodotti agricoli di pregio (v. carne), aumentato dopo
l’epidemia, costantemente alto
 Nobili latifondisti interessati ad utilizzare per l’allevamento terre
prima coltivate e in particolar modo per l’allevamento
transumante (ovini)
 Da tale attività maggiori profitti (carne, lana, latte) e minor
numero di addetti
 Conseguenze a breve termine: degrado del suolo (molte terre
di nuovo paludose e malariche)
 Prezzo manufatti tessili aumentato, sostituzione coltivazione di
cereali con colture industriali (canapa, lino, gelso)
Già all’inizio del 1300 gli stati europei si trovano a sostenere sempre maggiori
spese per mantenere la corte, la burocrazia e l’esercito.
Tre modalità per reperimento fondi:
 pesante aumento della fiscalità
 ingenti prestiti richiesti ai banchieri
 svalutazione della moneta ( il primo a giocare questa carta sarà
Filippo IV il Bello di Francia)
Queste misure comportano conseguenze pesantissime per contadini, mercanti e
banchieri (v fallimento dei Bardi e dei Peruzzi)
La crisi del Trecento
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Per tutto il 1300 ci sono rivolte contadine ed urbane ad opera cioè
di quanti sono esclusi dalla ristrutturazione economica:
 Francia, 1358: la jacquerie ovvero rivolta di contadini oppressi
dalle tasse, dagli obblighi feudali, dalle angherie degli eserciti
sia inglesi che francesi, impegnati nella Guerra dei Cento anni
 Inghilterra, 1381: la rivolta capeggiata da Tyler e Ball, detta dei
Lollardi, contadini richiedenti abolizione corvées feudali,
confisca e spartizione beni ecclesiastici (alleanza con piccoli
artigiani
di
Londra
per
chiedere
diminuzione
privilegi
ecclesiastici e nobiliari)
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 Firenze, 1378: tumulto dei Ciompi ovvero salariati inseriti nella
produzione della lana, richiesta costituzione delle arti minori per
protezione economica e possibilità di accesso alla vita politica
 Imprenditori, i maestri delle arti, a causa della contrazione della
domanda di panni di lusso, costretti a diminuire la produzione
anche con escamotages ( es.: moltiplicare il numero delle feste
civili e, soprattutto, religiose)
 Salariati, impegnati in attività poco qualificate, pagati a giornata,
con richiesta difesa il potere d’acquisto del loro salario
(ribellione)
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CONSEGUENZE SOCIALI ED ECONOMICHE DELLA CRISI
MUTAMENTI SOCIALI
rivolte sociali
nelle città e nelle campagne
(Italia, Fiandre, Francia, Inghilterra)
sviluppo
borghesia urbana
(Inghilterra, Italia settentrionale)
MUTAMENTI ECONOMICI
trasformazioni
dell’agricoltura
innovazioni
tecnologiche
• conversione terre
coltivate a frumento in
pascolo per bovini e ovini
• dall’aratro pesante
a un aratro più leggero
• diffusione nuovi contratti
di affitto (mezzadria)
• miglioramento
mietitura con uso nuovo
tipo di falce
• crescita capacità
gestionali degli affittuari
• passaggio da campi
aperti a campi chiusi
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nuovi rapporti tra
signori e contadini
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