...

Tecniche di allevamento del coniglio

by user

on
Category: Documents
21

views

Report

Comments

Transcript

Tecniche di allevamento del coniglio
Tecniche di allevamento del
coniglio
Evoluzione della produzione della
carne cunicola in Italia (FAO, 2008)
Anno
Tonnellate
1961
48.870
1973
109.206
1983
177.000
1993
202.700
1998
217.000
2004
222.000
2007
230.000
2010
255.400
Produzione di carne cunicola nel mondo nel 2010
(FAO, 2012)
Paese
Cina
Italia
Tonnellate
669.000
255.400
Venezuela
Corea
Egitto
Spagna
254.300
133.900
69.840
66.200
Francia
Repubblica Ceca
Germania
51.665
37.800
37.500
Resto del mondo
Totale
117.417
1.693.022
Consumi di carne cunicola in Italia
• Nazionale: 4.5 kg/anno procapite (ISTAT,
2000)
• In Campania: 16 kg/anno procapite
• Isola d’Ischia: 40 kg/anno procapite.
• Autoapprovigionamento: 98 %
Evoluzione dell’allevamento
cunicolo
Tradizionale-rurale
Intensivo - industriale
IA
Sfruttamento della fattrice
Produzione ciclizzata
Sfruttamento intensivo delle strutture
Operazioni in allevamento
•
•
•
•
•
•
•
Fecondazione artificiale;
Palpazione per diagnosi di gravidanza;
Pareggiamento nidiate;
Ispezione delle nidiate;
Allattamento programmato;
Allontanamento dei morti;
Distribuzione alimenti e acqua
(automatizzate).
Tipologia di conigli allevanti
• Taglia: grande (5-8 kg), media (4-5 kg),
piccola (2-3 kg);
• Razze pure: discrete prestazioni
produttive, rimonta interna, minori rischi
sanitari;
• Ibridi commerciali: elevate prestazioni
produttive, rimonta esterna, maggiori rischi
sanitari.
Costruzione ricoveri adeguati
• Evitare zone eccessivamente calde o
fredde;
• Valutare temperatura, umidità, venti
dominanti;
• Evitare zone rumorose;
• Vasche per la raccolta delle deiezioni
Tipologia di struttura
• In muratura (le più costose);
• Moduli prefabbricati;
• Ricoveri leggeri (tipo tunnel): strutture
semicilindriche ancorate ad una platea,
chiuse lateralmente e sul tetto da materiali
plastici. Adatti per tutte le fasi di
allevamento. Possono ospitare le stesse
tecnologie delle strutture in muratura.
Ciclo produttivo del coniglio
•
•
•
•
Svezzamento: 28 – 35 gg;
Macellazione: 77 – 85 gg;
Maturità sessuale: 4 – 7 mesi;
Nelle razze di interesse zootecnico l’età
consigliata per il primo accoppiamento è 4.5
mesi nelle femmine, un mese in più per i maschi.
• Le femmine (fattrici) non hanno un ciclo estrale
regolare ma lo sviluppo dei follicoli ovarici è
continuo e l’ovulazione è indotta
dall’accoppiamento.
• Età di riforma delle femmine: circa 1 anno.
Classi di produzione presenti in
allevamento
• Riproduttori:
– Maschi
– Femmine:
• Lattazione
• Gestazione
– Rimonta
• Svezzamento
• Ingrasso
Ciclo produttivo in allevamento
• Il sistema più utilizzato è quello semiintensivo che presenta le seguenti
caratteristiche:
• Accoppiamento 10-12 giorni dal parto
• Interparto 42 gg (30 + 12)
• Durata lattazione 28 – 35 gg;
• Parti/anno/fattrice: 6-7
• Peso coniglietti allo svezzamento: 800 –
1000 g.
• L’allevamento viene condotto in capannoni
chiusi, con ambiente parzialmente
condizionato, in gabbie di metallo zincato.
• Esistono diverse tipologie di gabbia in
funzione della categoria di animali e dello
stadio fisiologico.
• Le gabbie possono essere disposte su
uno o più piani.
Sistema flat-deck. Le gabbie singole sono disposte su un unico piano. Questo
sistema è molto utilizzato nelle fattrici perché facilita le manualità, evita un
eccessivo sovraffollamento, favorisce il controllo delle nidiate e una corretta
circolazione dell’aria.
Sistema Californiano. Su due piano sovrapposti sfalsati (sistemazione a piramide).
Le deiezioni cadono libere sul pavimento.
Molto utilizzato per le fasi di svezzamento e ingrasso. Migliora del 10 – 15 %
l’occupazione della superficie-pavimento.
È possibile aumentare il numero di piani ma:
-Si ha minore accesso alle gabbie
- difficoltà nella manualità.
Sistema a batteria. Disposizione su 2 o 3 piani sovrapposti. Tra le gabbie superiori
ed inferiori sono disposti deflettori inclinati e impermeabili o nastri trasportatori ad
ogni piano.
È un sistema poco usato per il sovraffollamento animale e per la difficoltà nella
gestione delle gabbie.
Gabbia fattrice flat deck.
Più comuni le gabbie con
nido esterno.
L’accesso al nido avviene
tramite un foro chiudibile con
paratoia a ghigliottina.
Dimensioni (comprensive di
nido):
Largh. 38 cm
Prof. 95 cm
Alt. 35 cm
Modulo californiano: gabbie
fattrici + gabbie rimonta
Dimensioni gabbie rimonta:
Largh 38 cm
Prof. 43 cm
Alt. 35 cm
(dimensioni simili hanno anche
le gabbie per i maschi. Soltanto
viene preferita un’altezza di 40
cm per favorire il salto)
Modulo Californiano per
svezzamento-ingrasso.
Il sistema più utilizzato è quello
delle gabbie bicellulari (2
coniglietti per gabbia)
Dimensioni:
Largh. 26 cm
Profond. 46 cm
Alt. 35 cm.
Esempio di gestione di un
allevamento con 300 gabbie fattrici
• 300/6 (settimane) = 50 parti a settimana
• Considerando che circa il 7 % delle gravide non
partorisce per vari problemi il numero di fattrici
gravide da ottenere sarà 50 + il 7 %, cioè 54
fattrici.
• Considerando inoltre che, delle fattrici
inseminate, il 70 % si ingraviderà, le operazioni
di inseminazione devono coinvolgere almeno 70
fattrici a settimana.
• Per ogni fattrice bisogna considerare che si
avranno 6-7 coniglietti svezzati e quindi avere il
numero sufficiente di posti per l’ingrasso.
• All’interno dei capannoni trovano sistemazione
tutte le categorie di animali indicate.
• Le tipologie più frequenti di capannoni
contengono:
– 900 gabbie fattrici
– 1092 gabbie rimonta (tra maschi e femmine. Con la
fecondazione artificiale il rapporto M:F deve essere
1:30 con quella naturale 1:10)
– 5760 gabbie ingrasso
• Oppure:
– 720 gabbie fattrici
– 664 gabbie rimonta
– 5300 gabbie ingrasso
• Importante che la densità nei capannoni non
superi i 40 kg/mq
• Il rapporto tra gabbie fattrici e posti
ingrasso è anche in funzione dell’età di
svezzamento e, quindi, della durata del
periodo di accrescimento.
• Se ipotizziamo un allevamento in cui i
coniglietti vengono macellati a 77 giorni,
• Uno svezzamento a 35 giorni determinerà
un tempo di ingrasso pari a 6 settimane;
con uno svezzamento a 28 giorni, 7
settimane.
• Il rapporto tra permanenza in gabbia ingrasso e
permanenza in gabbia fattrice sarà
rispettivamente di 7:5 (svezz. a 35 gg) e 8:4
(svezz. 28 gg).
• Il numero dei posti ingrasso viene calcolato
come 7 (num. coniglietti svezzati per fattrice) x
7/5 (1.4) oppure 8/4 (2)= 9.8 o 14 per ogni
fattrice.
• Cioè il numero di gabbie da ingrasso aumenta
con il ridursi dell’età di svezzamento. Con un
rapporto 6:6 il numero di posti ingrasso sarebbe
uguale a quello dei coniglietti svezzati.
Condizioni ambientali ideali in
allevamento
•
•
•
•
•
Temperatura: 20 °C
Umidità: 60 – 70 %
Ammoniaca: < 2 – 3 ppm
Velocità dell’aria: inferiore a 0.1 m/s.
I punti critici nella gestione dell’ambiente
all’interno del capannone riguardano il
controllo della ventilazione e la rimozione
delle deiezioni. Meno importante
l’illuminazione.
La ventilazione e il controllo
dell’umidità
• Il sistema più utilizzato per controllare questi due
parametri è quello della ventilazione trasversale.
• Le prese d’aria sono collocate all’altezza del
pavimento lungo le pareti longitudinali del
ricovero. Sulla parete opposta sono collocati i
ventilatori: l’aria passa sotto le gabbie senza
creare fastidio agli animali.
• A livello delle prese d’aria sono presenti
precamere con sistemi di
raffrescamento/riscaldamento attivabili
all’occorrenza.
• Le precamere permettono soprattutto di ridurre
gli sbalzi termici e sono costituite da due entrate
regolabili tramite una centralina.
• Il sistema più comune di precamera è il cooling.
• Si tratta di un sistema costituito da pannelli di
cellulosa a nido d’ape bagnabili tramite pompe.
• Il principio di funzionamento consiste nel fatto
che l’aria in ingresso, con temperatura elevata,
facendo evaporare l’acque cede ad essa parte
della sua temperatura. Inoltre l’aria,
attraversando il pannello bagnato si arricchisce,
all’occorrenza, di umidità.
• I cooling sono pienamente attivi in estate
(il coniglio è più sensibile alle alte
temperature).
• D’inverno i cooling si chiudono tramite
pannelli lasciando aperta una piccola
entrata nella parte alta. L’acqua che scorre
nel pannello viene riscaldata e l’aria in
ingresso aumenta leggermente di
temperatura.
Allontanamento delle deiezioni
• Possono essere adottate due soluzioni:
– Fossa profonda sotto le gabbie (almeno 1 m) con
permanenza lunga delle deiezioni (4 – 6 mesi);
– Evacuazione giornaliera o periodica delle deiezioni.
• Migliore la seconda soluzioni per motivi igienici.
La rimozione può essere effettuata tramite nastri
trasportatori o raschiatori (esistevano anche
sistemi a getto d’acqua).
• Tra i due migliore il sistema dei raschiatori
anche se i rumori possono essere causa di
stress.
• Tutto pieno/tutto vuoto?
L’illuminazione
• Importante nel settore riproduzione in
quanto la fertilità è legata al fotoperiodo e
si riduce con la riduzione delle ore
giornaliere.
• In inverno il fotoperiodo dovrebbe essere
regolato sulle 14 ore. Ciò evita anche
eccessivo stress dei coniglietti all’ingrasso.
Modalità di svezzamento
•
•
•
•
Tre tipologie:
Precoce (da 22 a 28 gg)
“fisiologico” (33 – 35 gg)
Tardivo (oltre 35 gg.
• 2 – 3 gg prima del parto la fattrice viene
collocata nella sua gabbia.
• Un paio di giorni dopo la nascita viene effettuato
il pareggiamento delle nidiate.
• Dopo il parto inizia l’allattamento programmato
(1 volta al giorno di mattina per 15 – 20 min);
• Intorno a 16 – 18 gg i coniglietti iniziano ad
uscire dal nido;
• A 33 – 35 gg avviene la separazione definitva
dalla madre che viene collocata in una gabbia
da “rimonta” in attesa di una nuova
fecondazione.
Tecniche di inseminazione artificiale
• Difficoltà nel congelamento del seme.
• Si usa sempre seme fresco.
• Raccolta del seme tramite vagina artificiale (almeno 2)
conigli (quantità 0.6 ml/coniglio). Max 2 salti/settimana.
• Si valuta immediatamente l’aspetto macroscopico e al
microscopio si osserva la motilità degli spermatozoi e ne
si fa la conta.
• Il seme deve essere utilizzato entro 2 – 3 ore dalla
raccolta.
• Il seme raccolto viene diluito con un medium a pH neutro
nel rapporto 1:5 o 1:10 in funzione delle caratteristiche
del seme. L’importante è che nella dose utilizzata per la
fecondazione (0.5 ml) siano contenuti almeno 10 milioni
di spermatozoi vivi e vitali.
• Le femmine vengono quindi inseminate
con apposita siringa.
• Lavorando con la massima calma un
operatore riesce ad inseminare 50 – 60 o
anche più fattrici/ora.
• Quando si usa l’IA, mancando lo stimolo
del coito necessario per l’ovulazione è
necessaria un’iniezione IM di GnRH che,
entro 90-120 min provoca picco di LH e
14-16 ore dopo quello dell’FSH, necessari
per la maturazione e lo scoppio dei
follicoli.
Fly UP