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Presentazione di PowerPoint
La gestione dei servizi
pubblici locali
A cura del Dott. Roberto Mastracci
L’evoluzione dell’organizzazione dei
servizi pubblici locali
Legge 142/90: “Ordinamento delle autonomie locali”
art 22 c.3: Comuni e Province potevano gestire i
servizi pubblici:
 in economia
 in concessione a terzi
 a mezzo di azienda speciale
 a mezzo di istituzione
 a mezzo di S.p.A. a prevalente
capitale pubblico locale
Procedura di infrazione comunitaria nei
confronti dell’Italia per violazione della
normativa europea sulla concorrenza
Finanaziaria 2002:
Principio della separazione tra
Gestione delle reti
Erogazione del servizio
affidamento tramite GARA
D. Lgs. 267/2000: “testo unico sull’ordinamento degli enti
locali” – T.U.E.L. (modificato dalla L. 326/03)
art 113 c. 5: Introduzione di tre modalità di
affidamento dei servizi pubblici
locali:
a società di capitali individuate attraverso l'espletamento di
gare con procedure ad evidenza pubblica
 a società a capitale misto pubblico privato in cui il socio
privato venga scelto attraverso l'espletamento di gare con
procedure ad evidenza pubblica
 a società a capitale interamente pubblico (cosiddetto
affidamento “in house”)

L’affidamento “in house”: i requisiti
L’affidamento di servizi pubblici locali può essere disposto
secondo il modello “in house” solo in presenza dei tre requisiti
specificati dalla norma (D. Lgs. 267/00 art. 113 c. 5 lett. c):
 partecipazione interamente pubblica;
l'ente o gli enti pubblici titolari del capitale sociale esercitano
sulla società un controllo analogo a quello esercitato sui propri
servizi;

la società realizza la parte più importante della propria
attività con l'ente o gli enti pubblici che la controllano.

La giurisprudenza italiana
In giurisprudenza si trovano sentenze che possono dare
suggerimenti sull’applicazione dell’affidamento “in house”.
Ciò che accomuna le diverse sentenze in tutto il territorio
nazionale è il carattere di eccezionalità dell’affidamento diretto
del servizio e la conseguente interpretazione restrittiva della
norma relativamente ai tre requisiti dettati dall’art. 113 del
TUEL.
In particolare sono state date interpretazioni sul concetto di
“controllo analogo” e “prevalenza dell’attività”.
Controllo analogo
Una delle interpretazioni riguarda la sussistenza del controllo
analogo se, per es, è svolto dagli enti locali sia sugli atti di
gestione ordinaria che su quelli di gestione straordinaria, in
modo autonomo rispetto agli altri soci, attraverso uno
specifico organo societario, ulteriore rispetto al CdA.
(Fonte: rivista “ambiente&sicurezza”)
Il Tar Abruzzo ha ribadito, come Tar Friuli e Tar Puglia, che la
società di gestione può essere costituita anche da una pluralità
di enti locali purché il controllo analogo sia realizzato,
indipendentemente dalla quota di partecipazione, attraverso la
creazione di un ufficio comune con funzione di coordinamento
e consultazione tra gli enti partecipanti.
(Tar Abruzzo sentenza n. 687/2006; Tar Friuli sentenza n. 634/2005; Tar Puglia
sentenza n. 1318/2006)
Prevalenza dell’attività
La società di gestione deve realizzare la parte più importante
della propria attività con l'ente o gli enti pubblici che la
controllano.
Tar Sicilia (come Tar Campania) ha valutato questo requisito
in termini di prevalenza, se non di percentuale assorbente; ha
valutato l’attività esterna della società, pari a circa il 40%,
come cospicua e tale da rendere non prevalente l’attività
svolta a favore dell’ente controllante.
(Tar Sicilia sentenza n. 198/2006; Tar Campania sentenza n. 2784/2005)
D. Lgs. 267/2000: “testo unico sull’ordinamento degli enti
locali” – T.U.E.L. (modificato dalla L. 326/03)
art 113 c. 15bis: introduzione del termine per l’anticipata
cessazione delle gestioni di servizi
pubblici locali in corso, se affidate in
violazione delle procedure di evidenza
pubblica: 31 dicembre 2006.
Il servizio idrico integrato
D. L. 223/2006: Decreto Bersani
art 15 c. 1: accorda la proroga di un anno del termine per
l’anticipata cessazione delle gestioni relative al
servizio idrico integrato, anche se affidate in
violazione delle procedure di evidenza pubblica.
Pertanto, le attuali gestioni relative al servizio idrico
integrato, potranno proseguire fino al 31 dicembre
2007, anche se assunte in violazione della normativa
sulla concorrenza.
Il servizio idrico integrato
Circolare Ministero Ambiente 6 dicembre 2004
Afferma il modello societario in house deve configurarsi
come un'opportunità residuale per gli enti locali.
La durata della società in house, dovrà essere
obbligatoriamente limitata al tempo necessario per il
superamento degli impedimenti all'effettiva messa in
concorrenza del servizio .
Lo stesso orientamento è ripreso dal D. Lgs. 152/06.
Il servizio idrico integrato
D. Lgs. 152/2006 – Parte III
art 150: l’Autorità d’ambito aggiudica il servizio tramite
gara.
L’affidamento in house è consentito solo se
ricorrono obiettive ragioni tecniche o
economiche.
La gestione integrata dei rifiuti
D. Lgs. 152/2006 – Parte IV
art 200: la gestione dei rifiuti urbani è organizzata sulla base
degli ATO attraverso un servizio INTEGRATO, per
il superamento della frammentazione delle gestioni
dei rifiuti.
La gestione integrata dei rifiuti
D. Lgs. 152/2006 – Parte IV
art 201 c.1 : (Disciplina del servizio di gestione integrata dei
rifiuti urbani)
Impone alle regioni di disciplinare le modalità
della cooperazione tra gli enti locali ricadenti
nello stesso ATO, prevedendo la costituzione, da
parte degli stessi enti, delle Autorità d’ambito,
alle quali spetta l’organizzazione, l’affidamento
e il controllo del servizio di gestione integrata
dei rifiuti.
La gestione integrata dei rifiuti
D. Lgs. 152/2006 – Parte IV
art 201 c. 2: Attribuisce all’Autorità d’ambito personalità
giuridica; essa è una struttura costituita in
ciascun ATO delimitato dalla competente
regione, alla quale gli enti locali partecipano
obbligatoriamente ed alla quale è trasferito
l’esercizio delle loro competenze nella gestione
integrata dei rifiuti.
La gestione integrata dei rifiuti
D. Lgs. 152/2006 – Parte IV
art 201 c. 3: Assegna all’Autorità d’ambito il compito di
organizzare il servizio di gestione integrata dei
rifiuti urbani e di determinare gli obiettivi da
perseguire per garantire la gestione secondo
criteri di efficienza, di efficacia, di economicità
e trasparenza adottando a tal fine un apposito
piano d’ambito.
La gestione integrata dei rifiuti
D. Lgs. 152/2006 – Parte IV
art 201 c. 4: l’Autorità d’ambito affida:
a) realizzazione, gestione ed erogazione
dell’intero servizio, comprensivo delle
attività di gestione e realizzazione degli
impianti;
b) raccolta, raccolta differenziata,
commercializzazione e smaltimento
completo di tutti i rifiuti urbani e assimilati
prodotti all’interno dell’ATO.
La gestione integrata dei rifiuti
D. Lgs. 152/2006 – Parte IV
art 201 c. 5: Obiettivi dell’ATO:
1. raggiungimento dell’autosufficienza di
smaltimento nell’arco di cinque anni,
anche attraverso forme di cooperazione e
collegamento con altri soggetti pubblici e
privati;
2. garantita in ogni ATO la presenza di almeno
un impianto di trattamento a tecnologia
complessa, compresa una discarica di
servizio
La gestione integrata dei rifiuti
D. Lgs. 152/2006 – Parte IV
art 202 c.1:
(Affidamento del servizio)
l’Autorità d’ambito affida il servizio di
gestione dei rifiuti integrato, mediante gara
di appalto disciplinata dai principi e dalle
disposizioni comunitarie, sulla base delle
griglie di valutazione che saranno indicate da
appositi DM.
La gestione integrata dei rifiuti
D. Lgs. 152/2006 – Parte IV
art 204: (Gestioni esistenti)
le gestioni esistenti continuano fino
all’istituzione ed organizzazione del
servizio di gestione integrata dei rifiuti
da parte delle Autorità d’ambito.
L’Autorità d’ambito dispone i nuovi
affidamenti entro gennaio 2007.
Gli scenari futuri
Delega al governo per il riordino dei servizi pubblici locali –
d.d.l. n. S772
Nuove regole sono in discussione al Parlamento.
Tra queste:
 gli affidamenti diretti possono proseguire fino
alla naturale scadenza
 l’affidamento di nuove gestioni e il rinnovo di
quelle esistenti attraverso procedure ad evidenza
pubblica, salvo il servizio idrico integrato.
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