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principi di alimentazione sportiva

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principi di alimentazione sportiva
L’INFLUENZA
DELL’ESERCIZIO NELLA
TERZA ETA’
Dott. Guido Marcangeli
VITA SEDENTARIA
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•
•
•
MALATTIE CARDIO-VASCOLARI
NO ACCLIMATAZIONE ALLO SFORZO
SINDROME IPOCINETICA
DIMINUZIONE DI FORZA MUSCOLAREMOBILITA’-COORDINAZIONE
DIABETE-GOTTA-OBESITA’-VARICI-EDEMIDISTURBI RESPIRATORI E DIGESTIVI
INATTIVITA’
• SINDROME CORONARICA
• DISLIPIDEMIE
• ENDOCRINOPATIE
• OBESITA’
• PATOLOGIE CRONICHE DELL’APPARATO
LOCOMOTORE
SPORT
NON GARANTISCE UN ALLUNGAMENTO
DELLA VITA, MA MIGLIORA L’EFFICIENZA
DELL’ORGANISMO.
SPORT COME CURA E
PREVENZIONE
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•
•
Diminuzione massa grassa
Controllo livelli insulinemici
Diminuzione p.a., f.c., lavoro cardiaco, VLDL,LDL
Aumento rendimento muscolare, HDL
Controllo obesità
Rafforzamento apparato locomotore
Equilibrio del bilancio calorico
Miglioramento sonno, equilibrio psico-fisico
Normalizzazione appetito
INVECCHIAMENTO
• PROGRESSIVA PERDITA DELLA CAPACITA’
DELL’ORGANISMO DI ADATTARSI
ALL’AMBIENTE E MANTENERE
L’OMEOSTASI
• COINVOLGE FATTORI GENETICI,
AMBIENTALI, STILE DI VITA, MALATTIE
INTERCORRENTI
DIMENSIONI E COMPOSIZIONE
CORPOREA
• Con l’età diminuisce la statura (per
•
•
compressione e posture scorrette) e aumenta il
peso corporeo (per calo di attività fisica, ridotta
capacità di mobilizzare i grassi e nutrizione
scorretta), per poi diminuire per perdita di calcio
osseo e massa muscolare (aumento di B.M.I.).
Sarcopenia : perdita di massa muscolare
associata all’invecchiamento.
Osteopenia : perdita di massa ossea dovuta
all’invecchiamento.
ASPETTI SPECIFICI RIFERITI AGLI
ANZIANI
• ESPOSIZIONE ALL’ALTITUDINE : addirittura si potrebbe avere un effetto
•
•
•
protettivo nei confronti dei sintomi del mal di montagna (insonnia, dispnea,
nausea, vertigini, stanchezza) e del HAPE (edema polmonare da alta
quota).
ESPOSIZIONE AL CALORE : l’invecchiamento riduce la tolleranza termica;
sia a riposo che sotto sforzo i soggetti anziani sviluppano una temperatura
corporea interna più elevata, rispetto ai soggetti più giovani. Oltretutto gli
anziani producono meno sudore, con diminuzione della loro capacità di
disperdere calore attraverso l’evaporazione. Vista l’influenza positiva
dell’allenamento regolare sulla tolleranza al calore, gli effetti negativi dello
stress da calore ambientale potrebbero essere ridotti negli anziani.
RISCHI DI LESIONI ASSOCIATE AD ATTIVITA’ FISICA : strappi della cuffia
dei rotatori, lacerazioni del tendine quadricipitale, del tendine achilleo,
lacerazioni degenerative meniscali, disfunzioni e lesioni delle cartilagini
articolari, fratture da stress, lunghi tempi di guarigione e recupero da
infortuni
Sono comunque i dati che supportano la tesi che con attività fisica regolare
si viva più a lungo.
TESSUTO OSSEO
• OSTEOPOROSI (MAX NELLA DONNA) PER
•
•
FATTORI GENETICI E AMBIENTALI. LA PERDITA
DI MINERALIZZAZIONE DOPO LA MENOPAUSA
E’ ACCELERATA, POI LA VELOCITA’ SI RIDUCE
ATTIVITA’ FISICA : DIMINUZIONE DELLA
VELOCITA’ DI PERDITA DI MASSA OSSEA
CON L’ETA’ IL RIASSORBIMENTO SUPERA LA
SINTESI E DETERMINA UNA PERDITA NETTA DI
TESSUTO OSSEO.
ARTICOLAZIONI
• DIMINUZIONE LENTA E PROGRESSIVA DELLA
•
MOBILITA’ FINO A 65 ANNI, POI RAPIDA
DEGENERAZIONE ARTICOLARE CON :
anelasticità fibro/tendineo/legamentosa,
scabrosità e assottigliamento delle cartilagini
articolari, diminuzione del liquido sinoviale,
perdita di elasticità di capsule e guaine articolari,
movimento a scatti e perdita di fluidità del gesto
MUSCOLI
• Diminuzione massa muscolare max negli arti inferiori
• Rallentamento del metabolismo del calcio e della velocità
•
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•
di conduzione nervosa
Diminuzione max della forza isometrica e isocinetica
Diminuzione fibre I e max II
Depauperamento qualitativo da FT a ST
Parziale denervazione delle fibre muscolari
Diminuzione numero di U.M.
Diminuzione del diametro delle fibre
Tasso di sintesi proteica si riduce con gli anni, associata
ad abbassamento del livello di Gh.
APPARATO CARDIOCIRCOLATORIO
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•
•
Aumento diametro e rigidità aorta
Aumento pressione sistolica
Aumento resistenze periferiche
Vasi coronarici tortuosi e calcifici
Riduzione velocità di riempimento ventricolare
Riduzione sensibilità barocettori (ipotensione
posturale-vertigini-lipotimie)
Aumento rigidità ventricolare e vascolare
Diminuzione G.C. sotto sforzo
Diminuzione quantità di sangue circolante
APPARATO RESPIRATORIO
• DIMINUZIONE FIBRE ELASTICHE E
COLLAGENE DEL PARENCHIMA
POLMONARE
• RIGIDITA’ STRUTTURE TORACICHE
• DIMINUZIONE SCAMBI GASSOSI
• DIMINUZIONE CAPACITA’ VITALE
SISTEMA NERVOSO
• Declino delle capacità cognitive
• Rallentamento dei processi mentali
• Scadimento attentivo selettivo e memoria
•
•
•
•
recente
Declino velocità di conduzione
Diminuzione forma e ampiezza del potenziale
evocato
Diminuzione densità fibre nervose dopo 60 anni
Diminuzione del peso del cervello per perdita di
acqua e dendriti
ENERGETICA
• vO2 si riduce, normalmente in maniera stabile dai 25 ai
•
•
•
75 anni, max in sedentari (1 % all’anno) e sovrappeso.
Fattori influenzanti il declino di VO2max : livello generale
di attività, intensità di allenamento, volume di
allenamento, aumento massa grassa e riduzione massa
magra.
Se allenamento a bassa intensità : incremento VO2 max,
diminuzione Hl e FC.
Se allenamento ad alta intensità :ulteriore incremento
V02max, senza modificazione Hl e FC (funzionalità
metabolica e cardiaca non più influenzata).
ENERGETICA
• Diminuzione potenza aerobica.
• Diminuzione trasporto di O2/kg/min.
• Diminuzione potenza anaerobica alattacida con
•
riduzione massa muscolare.
Diminuzione metabolismo anaerobico per deficit
di adattamento allo stress di apparato cardiorespiratorio (declino dell’aumento di FC in
relazione allo sforzo).
METABOLISMO
• AUMENTO MASSA GRASSA (MAX NELLE
REGIONI CENTRALI DEL TRONCO E
INTRAADDOMINALI)
• DIMINUZIONE MASSA MAGRA
RISPOSTE FISIOLOGICHE
ALL’ALLENAMENTO IN TERZA ETA’
• FORZA : la perdita di forza dipende da perdita di massa muscolare e
riduzione dell’attività fisica.
• L’allenamento di resistenza influisce ben poco sulla diminuzione
della massa muscolare, mentre l’allenamento per la forza riduce
l’atonia muscolare, e addirittura un incremento della sezione
trasversa dei muscoli e conseguente ipertrofia sono possibili.
• Sono stati osservati aumenti della percentuale di fibre ST e FTa sia
in soggetti maschili e femminili di 70 anni allenati alla forza.
• Con l’età i movimenti sono compiuti più lentamente, la capacità di
rilevare uno stimolo e rispondere prontamente diminuisce; la causa
è dovuta, almeno in parte, alla ristrutturazione delle U.M. e
riduzione delle FT. L’allenamento ridurrebbe l’impatto
dell’invecchiamento sulla prestazione.
RISPOSTE FISIOLOGICHE
ALL’ALLENAMENTO IN TERZA ETA’
• FUNZIONE CARDIOVASCOLARE : riduzione della F.C. max,
alterazioni nel nodo seno-atriale e nel fascio di His,riduzione della
GS (per maggior resistenze periferiche date da perdita di elasticità di
arterie e arteriole, con minore capacità di dilatazione) e GC,
diminuzione del flusso ematico periferico con densità capillare
invariata, diminuzione di VO2max.
• La limitazione principale è data dal trasporto di ossigeno ai muscoli,
data da diminuzione della F.C.max, della GS, quindi della massima
GC e dell’afflusso di sangue ai muscoli attivi; inoltre la differenza a-v
O2 massima è inferiore negli anziani, e quindi una minore quantità
di ossigeno viene assunta dai muscoli
RISPOSTE FISIOLOGICHE
ALL’ALLENAMENTO IN TERZA ETA’
• FUNZIONE RESPIRATORIA : CV e VEMS
•
diminuiscono con l’età, aumenta il volume
residuo, la capacità polmonare rimane invariata,
cosicchè meno gas possono essere scambiati, la
ventilazione espiratoria massima diminiusce dalla
maturità fisica in poi.
Queste modificazioni sono dovute a perdita di
elasticità del tessuto polmonare e della gabbia
toracica, che fa aumentare la quantità di lavoro
necessario alla respirazione.
ALLENAMENTO EFFICACE
• S.N. : aumento del flusso cerebrale
ematico, della concentrazione dei
neuromediatori chimici, dell’efficienza
neuronale, dell’umore, memoria, funzioni
cognitive
• Aumento dei capillari muscolari
• Aumento dell’attività degli enzimi ossidativi
• Stabilizzazione di massa e forza muscolare
ALLENAMENTO EFFICACE
• Allenamento aerobico-contenuto-duraturo, con netto
•
•
•
•
•
aumento dell’attività ossidativa degli enzimi
muscolari.
Diminuzione domanda miocardica di O2.
Aumento perfusione coronarica e fase diastolica più
lunga.
Diminuzione ischemia miocardica per max
captazione di O2.
Moderato esercizio : aumento del potere
immunitario.
Effetto antidiabetogeno (riduzione glucosio nel
sangue e aumento sensibilità insulinica).
ALLENAMENTO EFFICACE
EFFETTI DELL’ALLENAMENTO DI RESISTENZA SUL
CUORE :
• Diminuzione F.C. (da simpaticotonia a
vagotonia), con diminuzione tasso
catecolaminico, max economia di lavoro
cardiaco.
• Dilatazione ventricolo sx e ipertrofia miocardica,
lavoro basato su volume e non su frequenza,
con risparmio energetico.
ALLENAMENTO EFFICACE
• Max capillarizzazione miocardica, con dilatazione
•
coronarica e miglioramento del rifornimento di
sangue al miocardio a riposo e sotto sforzo.
Diminuzione dell’increzione catecolaminica e
stabilizzazione pressoria con diminuzione delle
resistenze periferiche e diminuzione del lavoro
cardiaco pressorio, non economico.
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