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Diapositiva 1
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Democrazia, Partecipazione e
Organi Collegiali
A cura di Cinzia Olivieri
VILLA SARSINA - Via
ALDOBRANDINI - Anzio
(RM)
11/12/2015
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La partecipazione e la scuola
Le regole della partecipazione nella scuola sono state
scritte oltre 40 anni fa ma restano poco conosciute e/o
non ritenute rigidamente vincolanti in quanto senza una
reale tutela, in particolare dopo l’autonomia. Tante le
prassi, molte le libere interpretazioni e poche
certezze.
Nonostante le cause del calo partecipativo siano
note sono mancati interventi di supporto.
Per capire il perché di tale disinteresse è necessario
ricapitolare gli sviluppi normativi degli organi collegiali
Può apparire una elencazione poco interessante per i
genitori invece è la chiave per capire quanto sia
importante che “si organizzino” come diceva don Milani
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Dai decreti delegati alle consulte degli studenti
Il DPR 416/74 (c.d. Decreti Delegati) ha istituito ad ogni livello territoriale
(circolo, istituto, distrettuale, provinciale e nazionale) gli organi collegiali
(consiglio di classe, collegio dei docenti, consiglio di istituto, comitati,
assemblee, consiglio scolastico distrettuale e provinciale, Consiglio
Nazionale della Pubblica Istruzione) per realizzare “la partecipazione
della gestione della scuola quale comunità”.
Le sue disposizioni sono poi confluite nel Dlgs 297/94 (c.d. Testo Unico) che le
ha integrate e codificate in maniera organica.
Passato l’entusiasmo iniziale, dinanzi alle resistenze ad una vera collegialità
decisionale, la CM 255/91 consente l'accesso nelle scuole alle associazioni
dei genitori riconosciute in occasione delle elezioni , quale stimolo alla
partecipazione e facilitatori del collegamento tra le componenti ma senza
sensibili conseguenze.
Per gli studenti invece il DPR 567/96 così come sostituito dal DPR
156/99 istituisce le consulte provinciali.
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L’autonomia e la prevista riforma dei territoriali
L’art. 21 della L 59/97 conferisce al Governo la delega ad emanare un
decreto legislativo di riforma degli organi collegiali
territoriali, poi attuata con il dlgs 233/99.
Così la CM 192/00 indice per l’ultima volta le elezioni
(suppletive) degli organi collegiali territoriali per l’anno
scolastico 2000/01 in previsione dell’imminente previsto
insediamento dei nuovi.
Il regolamento dell’autonomia (DPR 275/99) lascia al consiglio di
istituto la competenza di definire gli “indirizzi generali per le
attività della scuola” ed introduce il Piano dell’Offerta
Formativa, predisposto con la partecipazione di tutte le
componenti “tenuto conto delle proposte e dei pareri formulati
dagli organismi e dalle associazioni anche di fatto dei genitori e,
per le scuole secondarie superiori, degli studenti” non indicando
modalità e tempistica di tale formulazione … sarà forse questo il
motivo della difficoltà nell’acquisirli …
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La fine dei territoriali e la nascita dei Forum
Con la riforma del Titolo V della Costituzione, si dubita della coerenza del
Dlgs 233/99 con il dettato costituzionale e quindi la L 463/01 precisa
che l’abrogazione degli Organi Territoriali, sarebbe seguita solo “con
effetto della costituzione dei nuovi organi collegiali locali e regionali”.
Nell’attesa i vecchi organi non sono rinnovati e sono
progressivamente esautorati delle loro funzioni. Le componenti
elettive decadono.
Con il DM 106/01 prima ed il DM 14/2002 poi, è istituto il Forum
Nazionale delle Associazioni dei Genitori della Scuola
maggiormente rappresentative (FoNAGS). Il DM 79/2002 istituisce il
Forum delle associazioni studentesche maggiormente
rappresentative.
Il DI 44/01 attribuisce la capacità negoziale in capo al solo dirigente, così che
il consiglio non delibera più in merito agli acquisti (art. 34 DI 28 maggio
1975) mentre si svuotano di significato la Giunta Esecutiva.
Il DPR 301/05, integrando il DPR 567/96, individua i requisiti di
accreditamento dei Forum e ne prevede le s diramazioni regionali
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Dal CNPI al CSPI
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Alla fine del 2012 non è rinnovata la proroga del Consiglio
Nazionale della Pubblica Istruzione, ultimo territoriale.
A seguito del ricorso presentato dalla FLC CGIL, il Consiglio di Stato,
con la Sentenza n. 866/2014 conferma la decisione del Tar Lazio che
aveva ordinato al MIUR di avviare le procedure per l’insediamento
del (solo) Consiglio superiore della pubblica istruzione, previsto
dal Dlgs 233/99
Quindi con l’OM 7/15 sono stabiliti i termini e le modalità delle elezioni
del Consiglio Superiore della Pubblica Istruzione, nonché delle
designazioni e delle nomine dei suoi componenti
Le elezioni si svolgono il 28 aprile 2015 e sebbene il Dlgs 233/99
prevedesse che la componente elettiva nel consigli scolastici locali
avrebbe dovuto eleggere 15 membri del CSPI, i consigli regionali
dell’istruzione (art. 4) ed i consigli scolastici locali (art. 5, aperti
alla partecipazione di studenti e genitori) non sono istituiti ed i
componenti dell’organo nazionale sono stati eletti da e tra
tutto il personale della scuola.
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Dal testo unificato della PDL Aprea e abbinate…
Sembra vicina la riforma degli organi collegiali a livello di istituto con la PDL 953 Aprea e abbinate,
confluita nel testo unificato approvato dalla VII^ Commissione cultura della Camera il 10 ottobre
2012, poi diventato DDL S3542
È proposto un sistema incentrato sull’autonomia statutaria (sul modello trentino), con poche
norme generali integrate dagli statuti e dai regolamenti di ogni singola istituzione e a livello
territoriale un solo organo nazionale (il Consiglio Nazionale delle Autonomie Scolastiche) con
la possibilità per le Regioni di istituire una “Conferenza regionale”.
Scompare la Giunta Esecutiva
Il consiglio dell’istituzione è composto da un numero inferiore e variabile di membri e le
modalità di costituzione delle rappresentanze sono decise dal regolamento, con la possibilità per
lo stesso di scegliere fino a due membri esterni.
Ridotte sono le sue competenze tra cui: redazione, approvazione e modifica dello statuto;
deliberazione del regolamento relativo al proprio funzionamento; approvazione di accordi e
convenzioni con soggetti esterni; promozione della conferenza di rendicontazione. Inoltre esso,
previa necessaria proposta del dirigente: adotta il piano dell'offerta formativa elaborato dal
consiglio dei docenti; approva il programma annuale e il conto consuntivo; delibera il
regolamento di istituto; designa i componenti del nucleo di autovalutazione.
Il consiglio di classe appare diventare un’articolazione del consiglio dei docenti. È prevista la
rappresentanza di genitori e studenti al suo interno con funzioni e modalità di elezione non
chiarite ed evidentemente rimesse agli statuti e/o ai regolamenti.
È riconosciuta la partecipazione dei genitori e degli studenti la definizione delle cui forme è
rimessa alle scuole. Dunque non si parla più espressamente né di comitati né di
assemblee.
Questi i tratti più salienti della prevista riforma che dovrebbero dare nuovo stimolo
alla partecipazione …
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… alla L 107/15
La nuova legislatura apre la discussione sulla Costituente e quindi prende avvio la
consultazione de La Buona Scuola.
È presentato il DDLS933, di iniziativa parlamentare, primo firmatario il Ministro
Giannini, che non solo riproduce quasi integralmente il DDL S3542 ma assegna la
presidenza del consiglio dell’istituzione al dirigente.
Con la L 107/15 però si stralcia dalle deleghe la riforma degli organi collegiali
La legge modifica l’art. 3 del Dpr 275/99, riconoscendo al consiglio di istituto la
competenza di “approvare” (e non più “adottare”) il Piano Triennale
dell’Offerta Formativa, ma lo priva della sua competenza di indicare i criteri
generali dell’attività dell’istituzione, che è assegnata al dirigente. In compenso
(comma 129) vengono introdotti due genitori (ovvero un genitore ed uno studente nel
secondo grado) nella composizione del rinnovato comitato per la valutazione dei
docenti (art. 11 Dlgs 297/94)
Il comma 143 della L 107/15 dispone che entro centottanta giorni dalla sua data di
entrata in vigore dovranno apportarsi le necessarie modifiche al DI 44/01 …questo
significa che tanto può ancora cambiare
Nella riorganizzazione del MIUR, ai sensi del DPCM 11 febbraio 2014 n° 98 e DM
26 settembre 2014 n°753, manca un ufficio dedicato agli organi collegiali.
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Le consulte degli studenti
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La consulta provinciale è composta da due rappresentanti
degli studenti per ciascuna scuola secondaria di secondo
grado ed è luogo di confronto tra gli studenti, organo consultivo e
propositivo degli uffici scolastici e degli enti locali.
Le consulte non si organizzano solo a livello provinciale ma danno vita
anche ad un coordinamento regionale.
Il Consiglio nazionale dei presidenti delle consulte
provinciali degli studenti quale organo consultivo a livello
ministeriale .
Per i genitori non sono previste altrettante opportunità.
Solo nella provincia autonoma di Bolzano la Legge Provinciale
18/10/1995, n. 20 ha disciplinato (art. 26) insieme a quella degli
studenti la consulta provinciale dei genitori, quale strumento di
raccordo della rappresentanza a livello di istituto e provinciale.
A Trento, la Legge Provinciale 5/06 pure prevede la consulta degli
studenti (art. 28) e quella dei genitori (art. 29) ma all’interno del
singolo istituto
Invece a livello provinciale (art. 40) si riscontra la sola consulta
provinciale degli studenti.
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I Forum
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Distinzioni tra studenti e genitori si riscontrano anche nel Dpr
301/05.
Infatti il Forum degli studenti è composto dai rappresentanti di
associazioni o di confederazioni di associazioni di alunni
frequentanti nell'anno in corso un istituto di istruzione
secondaria superiore statale o paritario mentre quello dei
genitori da rappresentanti di associazioni di genitori di alunni
di istituto statale o paritario. La nota esplicativa del 20 marzo
del 2006 precisa anche per essi il requisito della frequenza
Sono riconosciute inoltre caratteristiche di maggiore rappresentatività
ad associazioni o confederazioni di associazioni di studenti che
abbiano la presenza di rappresentanti nei consigli di istituto
non inferiore a 200 unità o di rappresentanti nelle
consulte provinciali non inferiore a 100 unità, mentre per i
genitori non è previsto un collegamento con la
rappresentanza della scuola.
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I gruppi di coordinamento regionale e i progetti partecipazione
La Nota 21 settembre 2015 ha previsto l’istituzione presso l'Ufficio Scolastico di
competenza di un "Gruppo di coordinamento regionale per la
Partecipazione", con la presenza di un dirigente tecnico, del Referente regionale
per le Consulte e di ulteriori figure professionali ritenute opportune dagli Uffici con il
compito di monitorare il corretto espletamento, in ogni singola istituzione
scolastica, del processo elettivo dei rappresentanti delle Consulte
Provinciali attraverso incontri assembleari, che dovranno tenersi durante tutto il
corso dell'anno scolastico, con gli studenti e gli insegnanti che dovrebbero risultare
utili anche per verificare il corretto funzionamento degli Organi collegiali e
la partecipazione dei genitori alla vita scolastica.
È richiesto, inoltre, di verificare il corretto insediamento e funzionamento dei
FoRAGS e di provvedere alla costituzione dei Forum regionali degli
Studenti
Con la Nota 1117/15 del 29 ottobre 2015 il Ministero ha stanziato 2 milioni di euro “per
la realizzazione delle progettualità volte a promuovere la partecipazione
studentesca all'interno della scuola da parte degli studenti delle istituzioni
scolastiche secondarie di II grado” anche attraverso iniziative di diffusione della
conoscenza della normativa.
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Opportunità partecipative della L 107/15 Il PTOF
La L 107/15 ha modificato l’art. 3 del Dpr 275/99 introducendo il
Piano triennale dell'offerta formativa che ogni istituzione
scolastica predispone con la partecipazione di tutte le sue
componenti ed è rivedibile annualmente
Il piano ….esplicita la progettazione curricolare, extracurricolare,
educativa e organizzativa che le singole scuole adottano
nell'ambito della loro autonomia
Esso indica oltre che al fabbisogno di organico anche quello di di
infrastrutture e di attrezzature materiali nonché i piani di
miglioramento dell'istituzione scolastica previsti dal DPR
80/13 (regolamento sul sistema nazionale di valutazione
in materia di istruzione e formazione)
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Il Piano (Triennale) dell’Offerta Formativa
È elaborato dal collegio dei docenti sulla base degli indirizzi per le
attività della scuola e delle scelte di gestione e di
amministrazione definiti dal dirigente scolastico ed è
approvato dal consiglio d'istituto.
Ai fini della predisposizione del piano, il dirigente scolastico … tiene
altresì conto delle proposte e dei pareri formulati
dagli organismi e dalle associazioni dei genitori e, per
le scuole secondarie di secondo grado, degli studenti
Esso è predisposto entro il mese di ottobre dell'anno scolastico
precedente al triennio di riferimento e può essere rivisto
annualmente entro il mese di ottobre
Con la nota 2157 del 5 ottobre 2015 , si è stabilito che il PTOF potrà
concludersi entro il 15 gennaio 2016
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Il P(T)OF trasparente
La nuova formulazione dell’art. 3 del Dpr
275/99 non contempla la previsione della
consegna del POF al momento
dell’iscrizione in quanto le scuole
dovranno assicurare la piena
trasparenza e pubblicità dei piani
che sono pubblicati nel Portale
unico di cui al comma 136 L 107/15
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Le opportunità del RAV
Come si è detto il PTOF deve indicare i piani di
miglioramento dell'istituzione scolastica come
risultanti dal RAV (Rapporto di AutoValutazione) il
quale contiene anche i dati inerenti i rapporti con le
famiglie
Per accedere al RAV della propria scuola nel portale “La
Scuola in Chiaro”
http://cercalatuascuola.istruzione.it/cercalatuascuola/
• Scrivere l’intestazione della propria scuola
• Entrare in autovalutazione
• Cliccare Rapporto di autovalutazione (RAV)
Sarà pertanto possibile condividere azioni di
miglioramento anche in questo campo
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Il Portale Apritiscuola
Con la Nota 5592 del 6 ottobre 2014 la Direzione Generale
per lo Studente, l’Integrazione e la Partecipazione ha
comunicato l’avvio del Progetto Genitori a Scuola:
investire in formazione e informazione
Il portale http://apritiscuola.it/consultadeigenitori
è dedicato a mettere in rete tutti i Presidenti dei Consigli
di Istituto, dei Comitati Genitori e delle Consulte dei
Genitori di Trento e Bolzano ed offre altresì uno spazio
virtuale di formazione e informazione dedicato ai
genitori ed ai loro rappresentanti
(In fase sperimentale per l’accesso: nome utente genitori password
sperimentazione172313)
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Conclusioni
Per comprendere qual è la ricetta per
salvare la partecipazione occorre ricordare
le parole con cui si apre “Lettera ad una
professoressa” di don Milani:
“Questo libro non è scritto per gli
insegnanti, ma per i genitori. È un invito
ad organizzarsi”
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Democrazia, Partecipazione e
Organi Collegiali
Grazie per l’attenzione
Cinzia Olivieri [email protected]
Sportello Genitori Studenti e Scuola
http://www.edscuola.it/archivio/famiglie/famsportello.html
http://apritiscuola.it/consultadeigenitori/
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