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Diapositiva 1 - EXO - Organismo di Ricerca
International Conference «Water Use and Reuse» Potenza, 17-18 Giugno, 2015 Sabino A. Bufo Dipartimento di Scienze, Università della Basilicata, Potenza Ringraziamenti: Questa conferenza gode del contributo dell’Unione Europea nell’ambito del progetto “Diffusione di dispositivi basati su nanotecnologie per il trattamento ed il riciclo dell’acqua - NANOWAT” (programma ENPI CBC MED I-B/2.1/049, Grant No. 7/1997). Hanno collaborato: Obiettivi SVILUPPARE NUOVE TECNOLOGIE PER IL TRATTAMENTO DELLE ACQUE REFLUE ATTRAVERSO FILTRAZIONE CON NANOMATERIALI NATURALI SVILUPPARE NUOVE TECNOLOGIE PER UN’EFFICACE PURIFICAZIONE DELL’ACQUA ATTRAVERSO FOTOCATALISI CON MATERIALI NATURALI NANO-INGEGNERIZZATI ASSEMBLARE E METTERE IN OPERA ATTREZZATURE PILOTA INTEGRATE BASATE SULLA COMBINAZIONE DI FILTRAZIONE E FOTO-CATALISI Potenza 18/06/2015 DIFFUSIONE DI ATTREZZATURE TRASPORTABILI CHE POSSANO ESSERE UTILIZZATE OVE NECESSARIO PER OTTENERE VELOCEMENTE LA PURIFICAZIONE ED IL RICICLO DI ACQUE REFLUE O INQUINATE SCHEMA DI UN’ATTREZZATURA INTEGRATA: 1, 2, 3- FILTRI; 4-5-POMPE; 6-FOTO-CATALIZZATORE Acqua reflua 1 2 4 6 3 5 Acqua purificata Potenza 18/06/2015 UTILIZZATORI: – Artigiani – Agricoltori – Piccole aziende – Aziende a conduzione familiare DURATA DEL PROGETTO 36 MESI PARTNERS: HUJI-UNIBAS-CSIC-CNRS FRANCE – LANGUEDOC ROUSSILLON ISRAEL – COASTAL REGION. ITALY – BASILICATA SPAIN – ANDALUCÍA Potenza 18/06/2015 Colonne filtranti contenenti minerali argillosi nano-dimensionati modificati Potenza 18/06/2015 Modificazione dei minerali argillosi Planar Solar Reactor Realized at Promes-CNRS Perpignan UV sensor Pyranometer Flat solar “panel” 30 x 100 x 2 cm Inox tank 50L Volume : 14 L (E2):1.51 ± 0.04 mgl-1 Volumetric pump Flow: 13 L min-1 Photolysis TiO2/solar light PMS/Fe2+/solar light 8 Tubular Solar Reactor Realized at Promes-CNRS Perpignan New tubes coated with fine particles of TiO2 9 Traditional Sewage treatment The objective of sewage treatment is to produce a disposable effluent without causing harm to the surrounding environment, and prevent pollution. Simplified process flow diagram for a typical large-scale treatment plant Pre-treatment removes all materials that can be easily collected from the raw sewage. The solids are collected and later disposed in a landfill, or incinerated. Primary treatment consists of temporarily holding the sewage in a quiescent basin where heavy solids can settle to the bottom while oil, grease and lighter solids float to the surface. The settled and floating materials are removed and the remaining liquid may be discharged or subjected to secondary treatment. Secondary treatment removes dissolved and suspended biological matter by indigenous, water-borne micro-organisms in a managed habitat. 10 Trattamenti termici ad alta temperatura Confinamento in discarica I siti più gravemente compromessi richiedono l’asportazione dei materiali contaminanti ed il loro trattamento ex situ. I costi dell’operazione sono certamente ingenti ed il metodo di trattamento va scelto con razionalità per non rischiare di limitarsi al solo spostamento dei materiali o di tentarne la distruzione con metodi poco accorti alla salvaguardia dell’ambiente e della salute. Il conferimento in discarica ha costi ambientali enormi (a medio e lungo termine). I trattamenti termici ad alta temperatura immettono in atmosfera sostanze tossiche la cui ricaduta al suolo è ancora poco studiata. Gli impianti occupano grandi spazi e creano, insieme con le discariche, un impatto sociale a volte devastante. 11 Obiettivo • Aprire una discussione su un processo <diverso> d’inertizzazione ex situ di contaminati organici ed inorganici (C.O.I.), utilizzabile per qualsiasi matrice e basato sull’ossidazione con acqua supercritica (SCWO) con aggiunta o meno di ossigeno o sostanze ossidanti (H2O2). • Valutare se il processo rappresenti una valida alternativa ai trattamenti termici ad alta temperatura e al confinamento in discarica, in quanto porta alla totale distruzione dei contaminanti e il prodotto finale può essere riutilizzato come materia prima. 12 SuperCritical Water Oxidation (SCWO) Da più di vent’anni esperti dell’industria e ricercatori propongono il processo di ossidazione con acqua supercritica (SCWO) come alternativo all'incenerimento e all'ossidazione umida per il trattamento di residui organici tossici e nocivi [1, 2]. Il processo utilizza acqua alla pressione di 200-220 atm e temperature di 370-500°C. Oltre all'elevata efficienza nella distruzione dei materiali organici e alla trasformazione di quelli inorganici, il processo non provoca la formazione di prodotti di reazione indesiderati (diossine e NOx). Con lo sviluppo delle tecnologie, i problemi rilevati in passato sono stati superati [3] e quest’impianti iniziano a diffondersi e ad essere proposti come risolutivi per la completa mineralizzazione di rifiuti organici civili ed industriali. Recentemente, un ulteriore passo avanti è stato fatto con l’introduzione di aria o ossigeno (anche liquido) per aumentare notevolmente la capacità ossidante del processo [4]. L’acqua supercritica che si forma nelle zone di subduzione delle placche continentali è molto reattiva e discioglie diversi tipi di materiali caricandosi di ioni metallici che vengono spinti verso la superficie creando molti tipi di depositi minerali. (Dal Blog della SCI) [1] A. Servida e C. Farina La Termotecnica, 1994, 6, 93-101. [2] P. Kritzer and E. Dinjus Chem. Eng. J., 2001, 83, 207-214. [3] V. Bambang and K. Jae-Duck J. Environ. Sci., 2007, 19, 513–522. [4] V. Vadillo, J. Sanchez-Oneto, J.R. Portela and E.J. Martínez de la Ossa Ind. Eng. Chem. Res., 2013, 52, 7617−7629. 13 SCWO nello spazio (1) http://nuove-energie-rinnovabili.blogspot.it/2014/02/acqua-super-critica-per-bruciarrifiuti.html Astronauti della Stazione Spaziale Internazionale stanno studiano l'acqua in condizioni supercritiche, poiché potrebbe in realtà provocare incendi senza fiamme e rivoluzionare il processo di smaltimento dei rifiuti fin qui conosciuto. (https://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=TysrIYJ Olpk) Pubblicato il 03/gen/2014 Visit http://science.nasa.gov/science-news/... for more. Il punto supercritico a cui si fa riferimento per l'acqua si trova ad una pressone di 217 atmosfere (circa 22 MPa) ed a una temperatura di 373 °C (646 K). Qualsiasi materiale messo a contatto con il fluido brucia senza liberare fiamme, poiché si sviluppano reazioni di ossidazione piuttosto che combustione, riuscendo così a non produrre sottoprodotti non nocivi. L'aspetto più inconveniente invece riguarda la produzione di sale nel processo che può corrodere il materiale metallico e le tubazioni utilizzate. Non è chiaro quale sia il prodotto di scarto del processo con fluido supercritico, ma essendo chiaro che le scorte di metalli e composti non sono infinite nella terra, non si capisce per quale motivo si debbano bruciare i rifiuti piuttosto che riciclarne i materiali per dar loro nuova forma. 14 NASA SCIENCE SCWO nello spazio (2) "When we push a wet waste stream above the critical point, supercritical water breaks the bonds of the hydrocarbons. Then, they can react with oxygen." In other words, the slurry ignites. Sometimes, hotspots in the slurry produce visible flame, but usually not. “This is a relatively clean form of burning that produces pure water and carbon dioxide, but none of the toxic products of ordinary fire.” This really comes in handy when you want to get rid of certain unpleasant materials--like sewage. Cities, corporate farms, ships at sea and manned spacecraft accumulate waste materials that could benefit from this kind of treatment. One of the problems with supercritical water has to do with salt. Above the critical point, any salts dissolved in water quickly precipitate out. If this happens in a reactor vessel, the metallic components of the vessel become coated with salt and they begin to corrode. This is the rack onboard the ISS where the Super Critical Water Mixture experiment takes place. More 15 SCWO in San Diego, California http://www.ga.com/supercritical-water-oxidation General Atomics Advanced Chemical Processes has been developing Supercritical Water Oxidation (SCWO) technology since 1992 for treatment of a variety of military and industrial wastes – successfully utilized for both government and commercial customers worldwide. Through thousands of hours of testing on a wide variety of hazardous materials, under the expertise of GA-Advanced Chemical Processes (APS), SCWO has been consistently proven to be extremely efficient at the complete destruction of organic compounds. 16 SCWO in Italia (1) La Termotecnica - Giugno 1994 Titolo: Il processo di ossidazione in acqua super-critica Autori: Alberto Servida e Carlo Farina Abstract: L'ossidazione in acqua supercritica sta emergendo come un processo alternativo all'incenerimento e all'ossidazione umida per il trattamento di residui organici tossici e nocivi. Le caratteristiche principali sono l'elevata efficienza di rimozione e la prevenzione della formazione di prodotti di reazione indesiderati (quali diossine e NOx). --------------------------------------------------------STATO DELL’ARTE DELLA GASSIFICAZIONE DI BIOMASSE IN ACQUA SUPERCRITICA Massimo Migliori, Girolamo Giordano (Università della Calabria, Dipartimento di Ingegneria Chimica e dei Materiali) Luglio 2011 Responsabile Progetto: Angelo Moreno, ENEA Dr. Emilio D'Alessandro (RDPower S.r.l) e il Dr. Sergio Carrera (Superfluidi S.r.l.) Sergio Carrera, Ingegnere chimico specializzato in fluidi supercritici progettazione e costruzione impianti per conto di MS3 ltd (http://hwww.ms3ltd.com/) mail: [email protected] [email protected] http://www.acquasupercritica.it/ 17 SCWO in Italia (2) Il processo di ossidazione dei fanghi in acqua supercritica (S.C.W.O.) RISPARMIO & RECUPERO ENERGETICO NELLA DEPURAZIONE DELLE ACQUE DI SCARICO Roma, 29-30/11/2012 - ing. Riccardo Calvi www.siad.com http://www.scfi.eu/ http://www.chematur.se/ STORIA DEL PROCESSO - Inizio e sviluppo negli anni 1980 - 1994 primo impianto realizzato per Huntsman Chemicals Texas - 2004 Johnson Matthey (UK) realizza il maggior impianto al mondo - 2007 SCFI -Super critical fluid international- (Irlanda) acquista da Chematur Engineering (Svezia) la tecnologia Aqua Critox® - Il processo Aqua Critox® viene così ulteriormente sviluppato. - Oggi sono disponibili 4 unità d’impianto: 600 l/h – 20.000 l/h - 2008 alleanza strategica con il gruppo SIAD (Italia) - 2010 alleanza strategica con Parsons (USA) - 2010 alleanza strategica con ProsCon Rockwell Automation - Nel mondo si contano circa 12 impianti industriali e “militari” in attività Vista dell’impianto di Wet Oxidation ad ossigeno di SIAD (brevetto Galpro®) 18 SCWO il processo - H2O supercritica (T=374° C; P=22,1 MPa) solvente capace di solubilizzare i composti organici: - non c’è distinzione di fase liquido/vapore; - H2O supercritica è perfettamente miscibile con O2; - H2O supercritica + composti organici (fanghi) + O2 → t < 60s per la loro completa ossidazione → > 99,99%; - reazione monofase; - non formazione di sottoprodotti nocivi (diossina, furani, NOx, SOx). - La tecnologia SCWO (Aqua Critox®) si “autosostiene” termicamente in caso le concentrazioni dei composti organici (fanghi) siano SSV ≥ 4%; - la concentrazione dei fanghi alimentati è tipicamente nel range 12-18% - l’impianto consente di recuperare energia termica e di produrre energia elettrica (fanghi SST > 4.000 tdry/Y e/o equivalenti carichi organici) 19 Il Problema Amianto https://www.google.com/url?sa=t&rct=j&q=&esrc=s&source=web&cd=1&cad=rja&uact=8&ved=0CB0QFjAA&url =http%3A%2F%2Fwww.provincia.cremona.it%2Fambiente%2Fall%2F8_UNIVERSITAGENOVAServida.pdf&ei =VUADVND1JeXG7Aan5IHwDw&usg=AFQjCNGvaytLCwysEn79jme2F0y2XXP3JA Progetto di Ricerca Industriale Interuniversitario Partners: • SSistemi (Prof. Alberto Servida - Università di Genova) • Politecnico di Milano (G. Nano) • Università degli Studi di Genova (S. Grassi e A. Servida) √- Sotto il nome di amianto sono raggruppati numerosi silicati idrati, di varia composizione chimica, a struttura microcristallina e di aspetto fibroso. √- I 2 gruppi mineralogici che includono i principali tipi di amianto sono: ▪ ANFIBOLI (silicati di calcio e magnesio) di cui fanno parte: Crocidolite (o amianto blu) Amosite (o amianto bruno) Antofillite Actinolite Tremolite ▪ SERPENTINO (silicati di magnesio) di cui fa parte: Crisotilo (o amianto bianco) (90% produzione mondiale) 20 Il Problema Amianto: Processi termici Trasformazione cristallochimica Fosterite [Mg2SiO4] Monticellite [MgCaSiO4] Antigorite [Mg3(Si2O5)(OH)4] 21 Impianto Pilota Sperimentale • Una pompa preleva la soluzione da un serbatoio. • L'acqua viene portata in condizioni supercritiche in uno scambiatore a serpentino immerso nel forno elettrico a letto fluidizzato. Esso opera fino 800°C. • Il fluido supercritico è pressurizzato (oltre i 25 MPa) prima di entrare nel reattore (autoclave) • Una microvalvola a spillo, posta a valle dello scambiatore di raffreddamento, permette il controllo della pressione. • Il reattore è facilmente estraibile dal forno e separabile dal resto del circuito, è caricato con un quantitativo noto di RCA. • Il fluido supercritico in uscita dal reattore è raffreddato alla temperatura ambiente in uno scambiatore di calore. • La soluzione condensata viene raccolta a valle del filtro a cartuccia (porosità 0,1 m), impiegato per trattenere eventuali materiali solidi trascinati dalla zona di reazione. 22 Coperta Ignifuga • SEM: prima (A) e dopo (B) il trattamento con acqua supercritica a ingrandimenti 3000x • L’analisi cristallografica (DRX) indica che i campioni sono costituiti da un'unica fase solida: • prima (A) è caratteristico dell'amianto crisotilo • dopo (B) il trattamento è forsterite. 23 Carto-Amianto • SEM: prima (A) e dopo (B) il trattamento con acqua supercritica a ingrandimenti 3000x • L’analisi cristallografica (DRX) indica che i campioni sono costituiti da un'unica fase solida: • prima (A) è caratteristico da calcite (CaCO3) e da fibre di amianto crisotilo • dopo (B) il trattamento c’è un’unica fase cristallina la monticellite (MgCaSiO4). 24 Campione di Eternit A B • SEM: (A): eternit, (B) dopo il trattamento idrotermico con acqua supercritica. • XRD: (A): crisotilo e calcite; (B): silicati di calcio idrossidi 25 Campione di Materiale Antifrizione A A B • SEM: (A): campione della frizione, (B) dopo il trattamento idrotermico con acqua supercritica contenente il 6% di acqua ossigenata. • XRD: (A): crisotilo e forsterite; (B): forsterite e antigorite 26 Campione di Materiale Antifrizione (1) (trattamento senza ossidante) A B • SEM: (A): campione della frizione, (B) dopo il trattamento idrotermico con solo acqua supercritica. • XRD: (A): crisotilo e forsterite; (B): forsterite e antigorite • L'analisi DRX dopo il trattamento in acqua supercritica ha rilevato la presenza di crisotilo (il limite di rilevabilità dello strumento è pari al 2%). Il trattamento con solo acqua supercritica (senza ossidante_ porta alla formazione di un residuo carbonioso compatto che "ingloba" le fibre prevenendone la completa distruzione. 27 Campione di Materiale Antifrizione (2) (trattamento senza ossidante) • Il trattamento con solo acqua supercritica (senza ossidante_ porta alla formazione di un residuo carbonioso compatto che "ingloba" le fibre prevenendone la completa distruzione. La presenza dell'ossidante gioca un ruolo importante nel trattamento idrotermico di manufatti contenenti amianto in matrice organica. 28 Conclusioni (1) • Lo smaltimento in discarica non rappresenta certo una opzione sostenibile. • Il conferimento in discarica appare economicamente sostenibile, perché costa poco, ma in realtà ha costi ambientali e sociali significativi che non vengono considerati nella definizione del costo di smaltimento. • La mancanza di impianti di trattamento inertizzanti è strettamente legata all’ostilità diffusa che trae origine dalla mancanza di conoscenza delle tecnologie e alle “lobby” delle discariche. • Le discariche sono il vero problema ambientale da risolvere. • Gli impianti di trattamento in acqua supercritica presentano vantaggi rispetto ai trattamenti termici, in quanto richiedono impianti più compatti e chiusi, e quindi intrinsecamente più sicuri. Generano materie riutilizzabili e non determinano uno stato di inquinamento permanente. 29 Conclusioni (2) Vantaggi rispetto ai processi termici: •trattamento a umido e in un sistema chiuso (si evitano i problemi connessi con la manipolazione a secco di polveri); •presenta una maggiore efficienza di trattamento (il problema è risolto in modo definitivo e sicuro); •un maggiore potenziale di riduzione dei costi di trattamento per le più “basse” temperature di lavoro (T<650oC); •tempi di trattamento inferiori a quelli dei tradizionali processi termici a secco (tempo di contatto dinferiore alle 3 ore contro le 24 ore di lavoro richieste per altri processi di inertizzazione (termici a secco o chimici); •la possibilità di attuare un efficace recupero energetico; •in presenza di matrici a base organica i prodotti gassosi sono costituiti da CO2 e H2O: – la combustione della frazione organica è completa e non porta alla formazione di sostanze tossico nocive; – non esiste la necessità di prevedere un sistema di trattamento fumi a valle del reattore (a differenza di quello che accade per i trattamenti termici); •grazie all’assenza dei bruciatori e dei ventilatori dell’aria comburente, le emissioni sonore sono quasi totalmente assenti. 30 GRAZIE PER LA VOSTRA ATTENZIONE 31