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Diapositiva 1 - AID Ippocrate
Università degli Studi di Messina U.O.C. di Pneumologia LA GESTIONE PRATICA DELLA MALATTIA TUBERCOLARE Dr. Alfio Proietto Che cos’è la Tubercolosi ? La Tubercolosi (TBC) è una malattia contagiosa causata dal Mycobacterium tubercolosis, comunemente detto “bacillo di Koch”(BK), dal nome del suo scopritore, Robert Koch(1882) Esso è così piccolo che non si può vedere ad occhio nudo, ed usa le gocce di saliva per entrare nei nostri polmoni E’ una malattia che può colpire qualsiasi organo, ma che predilige l’apparato respiratorio ed in particolare i polmoni TBC Sistemica La tubercolosi interessa varie parti del corpo Ghiandole surrenali Orecchio medio Fegato, milza, peritoneo SNC Tonsille (cervello, meningi) Uretere Vescica Ossa, m.psoas, colonna vertebrale Intestino Genitali (epididimo) Polmone opposto Altre parti dello stesso polmone Pericardio Annessi Prostata, vescicole seminali Che cos’è l’infezione tubercolare ? Quando il corpo umano viene a contatto per la prima volta con il bacillo tubercolare si attiva il sistema immunitario producendo un tipo particolare di globuli bianchi (i linfociti T), che tengono il germe sotto controllo impedendone la crescita e la diffusione Quando l’equilibrio tra sistema immunitario e bacillo si altera, a favore del secondo, si sviluppa la malattia N.B. E’ importante sottolineare che gli individui infetti non presentano alcuna sintomatologia, non sono malati e non sono in grado di trasmettere la malattia ed possono presentare il test cutaneo alla tubercolina negativo Vie di trasmissione La via d'infezione più comune è quella aerogena: lo starnuto la tosse parlando e cantando È possibile contrarre la malattia tubercolare per altre vie meno frequenti: la via enterogena, che si verifica per ingestione di latte contaminato dal Mycobacterium Bovis; attualmente di riscontro eccezionale dati i procedimenti di pastorizzazione del latte e derivati la via aero-enterogena, dove i micobatteri, deglutiti, passerebbero dall'intestino nel sangue la via cutanea, descritta nel personale di sala settoria dopo ferita con materiale infetto la via oculare, che presuppone una lesione della congiuntiva; ma solo in casi eccezionali la via urogenitale, peraltro non contagiosa ed attualmente di rarissimo riscontro NB. La tubercolosi non si trasmette con gli indumenti, lenzuola, con una stretta di mano, uso di piatti o posate Prendiamo tutti la tubercolosi ? La probabilità di acquisire la malattia dipende però da vari fattori: l’eliminazione del microrganismo da parte del soggetto ammalato la quantità di bacilli emessi dalle caratteristiche individuali delle persone esposte: - età (< 5 anni e adolescenti) - gli anziani - i tossicodipendenti - malattie che causano una diminuita funzionalità del sistema immunitario (come infezione da virus HIV, diabete, alcolismo, malnutrizione) - terapie di gravi malattie (farmaci immunosopressori, steroidi e farmaci antineoplastici) …… e così …………….. Quando i bacilli entrano nei polmoni possono causare la malattia se non siamo abbastanza forti La malattia si potrà manifestare con POLMONITE Processo infiammatorio a carico del parenchima polmonare PLEURITE Presenza di “acqua” nel cavo pleurico CAVERNE “Buchi” nei polmoni ed emissione di sangue con la tosse ………… però ……….. i bacilli possono non causare la malattia anche per anni e rimanere in attesa che noi ci indeboliamo per attaccarci Di solito, i bacilli sono rinchiusi nelle cicatrici lasciate dall’infezione Noi ci sentiamo bene e in salute Essi sono come addormentati e aspettano ………………………………………… ……..e quando …………….……. abitiamo in posti freddi…. …sovraffollati…. …non mangiamo abbastanza e siamo stressati... Questo è il momento che aspettavano i bacilli!!!!....... Ora ci attaccheranno! E così …………………….……. a dimagrire… Incominceremo ad avere la tosse... ad essere stanchi, svogliati, e avere febbricola Anatomia Patologica ….. se non ci cureremo i nostri polmoni cominceranno a rompersi e si creeranno al loro interno dei buchi chiamati “caverne” Cominceremo ad emettere sangue con la tosse Adesso siamo ESTREMAMENTE CONTAGIOSI !! Unità di infezione Goccioline di Pflugge Diametro 1- 5 micron Tempo di sopravvivenza dei BK nell’ambiente: 60-71% dopo 3 ore 48-56% dopo 6 ore 28-32% dopo 9 ore Ventilazione, filtrazione dell’aria, luce ultravioletta riducono l’infettività delle goccioline N.B. E’ importante il n° dei nuclei infetti Definizioni CASO CONTAGIOSO TBC polmonare o laringea in cui è dimostrata la presenza di bacilli acido-alcool resistenti all’esame diretto su espettorato; e con esame colturale positivo per M. tubercolosis; e con escavazioni polmonari visibili attraverso la radiografia del torace CASO PROBABILMENTE CONTAGIOSO TBC polmonare con lesioni radiologiche estese, specie se di tipo ulcerativo, indipendentemente dall’esame batterioscopico diretto (esame batterioscopico negativo dell’espettorato, ma colturale positivo) CASO NON CONTAGIOSO TBC polmonare di modesta estensione, senza lesioni cavitarie, con esame microscopico e/o coltura negativa dell’ espettorato per bacilli alcol-acido resistenti; o di TBC extrapolmonare (anche le forme pleuriche) CASO DI TUBERCOLOSI Individuo con esame colturale positivo per M.t. o evidenza clinica e/o radiologica della presenza della malattia N.B. Non è da considerare contagioso il paziente BAAR -, anche se con coltura positiva, oppure se il BAAR+ è stato identificato solamente su materiale diverso dal catarro spontaneamente emesso (altri escreti, prelievi d’organo, BAL o bronco lavaggio, emissione di catarro solo dopo aerosol) Criterio Internazionale di classificazione della Tubercolosi CLASSE 0 Nessun precedente di esposizione alla tubercolosi NON INFETTO Individuo senza nessun precedente di esposizione la cui reazione al test Mantoux, effettuato impiegando 5 unità tubercoliniche (UT) PPD risulta < 5 mm CLASSE I Esposizione alla tubercolosi NESSUNA PROVA DI INFEZIONE Individuo con precedente di esposizione (contatto a un caso di tubercolosi) ma la cui reazione al test Mantoux effettuato impiegando 5 UT PPD risulta < 5 mm CLASSE II Infezione tubercolare ASSENZA DI MALATTIA Individuo che presenta una reazione significativa (≥ 5 mm se a stretto contatto con un caso di tubercolosi o se sieropositivo al HIV; ≥ 10 mm per tutti gli altri casi) al test Mantoux, effettuato impiegando 5 UT PPD, ma che non presenta nessuna evidenza radiografica della tubercolosi e/o esami batteriologici negativi (nel caso in cui vengano effettuati) Criterio Internazionale di classificazione della Tubercolosi CLASSE III Tubercolosi MALATTIA IN ATTO Individuo con esame colturale positivo per M.T. o evidenza clinica e/o radiologica della presenza della malattia CLASSE IV Tubercolosi MALATTIA PREGRESSA Individuo la cui anamnesi presenta uno o più episodi di tubercolosi o esiti radiografici anomali ma stabili, esami batteriologici negativi (se effettuati) e nessuna evidenza clinica di presenza di malattia. Una reazione di ≥ 5 mm al test Mantoux, effettuato impiegando 5 unità tubercoliniche (UT) PPD, può essere utile, ma non risulta necessario per classificare un individuo in questa categoria CLASSE V Tubercolosi MALATTIA SOSPETTA Diagnosi in sospeso, in attesa dei risultati della cultura o di una completa valutazione clinica. Il paziente non dovrà rimanere in questa categoria per più di tre mesi Ma com’è possibile sentire chi dorme ??? La presenza dei micobatteri “dormienti nell’organismo” è dimostrabile con la positività del test tubercolinico, che viene effettuato attraverso l’iniezione intradermica della dose di 5 UI di PPD, che è quella che con maggior probabilità demarca i casi infettati dai falsi positivi. Tale test evidenzia lo sviluppo della risposta immunitaria cellulo-mediata conseguente ad infezione da micobatteri tubercolari Utilità del test tubercolinico EPIDEMIOLOGIA: - prevalenza dell’infezione - tasso annuo - rischio annuale di infezione - indice tubercolinico PROFILASSI: - vaccinazione BCG - chemioprevenzione - sorveglianza categorie a rischio DIAGNOSTICA: - Valutazione dell’immunità cellulo-mediata in patologia non TBC Test Tubercolinico EFFETTI COLLATERALI E REAZIONI INDESIDERATE 1/1000 CASI LOCALI : ulcerazione persistente, adenite, necrosi, linfangite FOCALI : reazione lesioni infiammatoria tubercolari nei acuta a soggetti livello con delle malattia in atto o pregressa GENERALI : brivido, febbre, vomito, artralgie, reazione anafilattoide L’intradermoreazione tubercolinica pur non possedendo una sensibilità ed una specificità del 100 % è attualmente i l m i g l i o r e e s a m e a disposizione per diagnosticare l’infezione da Mycobacterium tuberculosis Intradermoreazione Mantoux - Iniezione intradermica di 0,1 ml di soluzione contenente tubercolina - La tubercolina attualmente usata è la PPD (Purified Protein Derivative) che contiene circa 200 antigeni, molti dei quali cross reattivi con i micobatteri non tubercolari e con il BCG - Dose standard di riferimento: 5UI di PPD-S o 1-2 U di RT23 - La soluzione per l’esecuzione del test deve essere preparata al momento dell’utilizzo e può essere conservata in frigorifero per la giornata Intradermoreazione Mantoux MODALITÀ DI ESECUZIONE • Pulizia della cute con alcool • Utilizzo di una siringa tubercolinica (graduata in centesimi di millimetro e senza “spazio morto”) con ago n°26 intradermico lungo 10 mm • Iniezione in un’area cutanea tra il terzo medio e il terzo superiore dell’avambraccio sulla faccia volare [Esecuzione corretta = pomfo rilevato, piano 5-6 mm Ø, aspetto a “buccia d’arancia”] • La lettura deve essere effettuata dopo 48-72 ore misurando in mm il diametro dell’indurimento della cute (papula) N.B. La soluzione tubercolinica non usata giornata va buttata in Intradermoreazione Mantoux MODALITÀ DI LETTURA DEL TEST 1. Il test Mantoux dovrebbe essere letto da 48 a 72 ore dopo l’iniezione ∙ Tuttavia, se non si riesce a leggerlo in questo arco di tempo, le reazioni positive possono essere rilevate fino ad una settimana dalla somministrazione del test ∙ Nel caso in cui l’esito risulti negativo e sono trascorsi più di tre giorni, il test deve essere ripetuto. È consigliabile ripeterlo dopo almeno quattro settimane 2. La dimensione del test Mantoux è rappresentata dal diametro del pomfo trasverso alla direzione dell’ago di inoculo 3. Soltanto la parte indurita deve essere misurata ∙ 4. Un test Mantoux che presenta un eritema ma nessuna zona di indurimento non è positivo Il risultato di un test Mantoux viene registrato in millimetri, e non deve essere valutato solo come positivo o negativo ∙ Un test Mantoux che non presenta una zona di indurimento viene registrato come 00 mm Intradermoreazione Mantoux CRITERI DI VALUTAZIONE DEL TEST IL TEST MANTOUX RISULTA POSITIVO se • Zona di indurimento ≥ 5 mm per un individuo che: - è sieropositivo o ad alto rischio di sviluppare infezione da HIV - è stato in contatto con un caso di tubercolosi attiva • Zona di indurimento ≥ 10 mm in tutti gli altri casi Intradermoreazione Mantoux 1. ESECUZIONE 2. LETTURA 3. VALUTAZIONE Test Multipuntura o Tine Test Mai negli adulti, nei contatti e in fase diagnostica Solo per screening scolastici nei bambini - Dispositivi dotati di punte che vengono premuti sulla cute e permettono il passaggio della tubercolina all’interno del derma - La quantità di antigene iniettata non può essere misurata con precisione come per la intradermoreazione Cosa significa un risultato positivo al test cutaneo per la tubercolosi? Sono malato ? Ho la tubercolosi ? NO!!!! …………. Un risultato positivo del test tubercolinico usualmente indica che il soggetto ha contratto l'infezione tubercolare Ciò significa che il bacillo tubercolare si trova nell'organismo, ma non necessariamente che vi sia la malattia attiva, o che ho eseguito la vaccinazione Se hai un test cutaneo positivo il medico potrebbe prescrivere un esame radiografico del torace Se l'esame radiografico del torace è normale, in alcuni casi può essere indicato un trattamento antibiotico preventivo (chemioprofilassi) Se l'esame radiografico del torace non è normale il medico disporrà quanto necessario per verificare l'esistenza di malattia tubercolare in atto o di qualche altra patologia ……… e quindi ………………. Se hai un test cutaneo positivo Visita Pneumologica TB Test RX Torace NORMALE ALTERATO Controllo Clinico a distanza Chemioprofilassi Ulteriori accertamenti diagnostici Altri test diagnostici di infezione tubercolare Test per la diagnosi di infezione tubercolare - caratteristiche a confronto Test cutaneo tubercolinico QuantiFERON® TB GOLD T Spot® - TB In vivo In vitro In vitro Visita di controllo SI NO NO Cross-reattività - BCG - micobatteri non tubercol. SI SI NO NO NO NO Effetto booster SI NO NO Tipo di antigeni PPD ESAT-6 e CFP-10 ESAT-6 e CFP-10 Tipo di risposta Ipersensibilità ritardata Produzione di IFN-γ Produzione di IFN-γ Tipo di risultato Infiltrato cutaneo (diametro in mm) Concentrazione di IFN-γ n° di linfociti antigenespecifici Esecuzione Sensibilità - popolazione generale - HIV+ 75-90% 40-60% 89% 92-96% 90% Specificità - Popolazione generale - HIV+ - 98% - 92% Come difendersi dalla TBC ? Strategie di controllo della trasmissione della TBC nel 1920 World Health Organization Strategie WHO di controllo della trasmissione della TBC Priorità 1 Diagnosi precoce, isolamento appropriato e tempestivo respiratorio, trattamento Priorità 2 Riduzione delle particelle infettanti, controllo dei flussi aerei nei reparti di degenza Priorità 3 Protezione degli operatori sanitari con presidi medicochirurgici individuali PRIORITÀ 1 Diagnosi precoce - Isolamento respiratorio Trattamento appropriato e tempestivo Conoscenza della prevalenza della tubercolosi nel territorio e nei reparti dell’ospedale Addestramento del personale a riconoscere e gestire i casi di tubercolosi Monitorare l’andamento dell’infezione latente nel personale Isolare i pazienti con diagnosi confermata di tubercolosi contagiosa (35-50% TBC Polmonare, no TBC extrapolmonare) Incoraggiare la gestione ambulatoriale della tubercolosi non contagiosa e non grave, eliminando o riducendo il periodo di ricovero DOT Che cosa è la DOT ? D O T IRECT BSERVATION HERAPY È il modo migliore per ricordarsi di assumere i farmaci antitubercolari Significa che il paziente si reca personalmente presso il centro antitubercolare dove è in cura e assume la terapia in presenza di un operatore sanitario La garanzia di prendere regolarmene tutti i farmaci e al giusto dosaggio consente le massime possibilità di guarigione Con la terapia sotto osservazione i farmaci possono talvolta essere assunti solo 2 o 3 volte la settimana invece di tutti i giorni La DOT viene prescritta per i pazienti meno affidabili o che non hanno possibilità di procurarsi i farmaci (extra comunitari senza assistenza sanitaria) PRIORITÀ 2 Riduzione delle particelle infettanti Controllo dei flussi aerei nei reparti di degenza Senza le priorità 1 non sono efficaci !!! - Ricambio naturale dell’aria: apertura delle finestre e utilizzo di ventilatori a vetro - Filtraggio dell’aria: utilizzo di condizionatori con filtri (UVG/HEPA) PRIORITÀ 3 Protezione degli operatori sanitari con presidi medico-chirurgici individuali 1. Maschere chirurgiche (utili sul paziente, meno sugli operatori) 2. Maschere con respiratori (filtraggio 95% per particelle di 0,3 micron): – poco pratici, necessitano test di adattamento individuale – da usarsi solo in situazioni particolari (isolamento di MDR-TB, broncoscopie, induzione dell’espettorato, autopsie) STANDARD 3. Precauzioni PER LA TRASMISSIONE PER VIA AEREA Precauzioni Standard Si applicano per l’assistenza di TUTTI i PAZIENTI Lavaggio delle mani Uso dei guanti Uso di mascherine, occhiali protettivi, schermi facciali Uso del camice Strumenti per l’assistenza al paziente Biancheria Aghi o strumenti taglienti Disposizioni generali Lavaggio delle mani – Modalità – LAVAGGIO SOCIALE 1. insaponare accuratamente le mani (possibilmente usare sapone liquido) 2. frizionare per almeno 10 secondi 3. sciacquare con acqua corrente 4. asciugare con salvietta di carta monouso 5. chiudere il rubinetto con la salvietta stessa È il mezzo più LAVAGGIO ANTISETTICO efficace per prevenire la trasmissione di infezioni !!!!!!! 1. effettuare lavaggio sotto acqua corrente per almeno 10 secondi 2. lavare le mani ed i polsi con antisettico (clorexidina, povidone iodio) 3. frizionare accuratamente unghie, dita, palme, dorsi delle mani, polsi ed avambracci 4. sciacquare sotto acqua corrente 5. ripetere l’operazione con un’altra dose di antisettico 6. asciugare con salvietta di carta monouso Note: •Non usare saponi in pezzi •Non usare asciugamani in tessuto o comunque di uso promiscuo •Preferibilmente non portare durante il lavoro anelli, braccialetti, orologi Lavaggio delle mani – Indicazioni – LAVAGGIO SOCIALE 1. all’inizio e al termine del turno di lavoro 2. dopo aver assistito un paziente 3. prima della distribuzione del vitto 4. dopo l’uso dei servizi igienici o dopo analoghe potenziali autocontaminazioni LAVAGGIO ANTISETTICO 1. all’inizio del turno in aree ad alto rischio di infezioni 2. prima e dopo l’assistenza di un paziente infetto 3. prima di assistere un pz immnunocompromesso 4. prima di eseguire procedure invasive (es. cateterismo vescicale, medicazione di ferite chirurgiche) 5. dopo il contatto con materiale organico Uso dei guanti - i guanti devono essere della giusta misura - indossare guanti, anche non sterili, prima di toccare sangue, liquidi corporei, secreti, escreti, oggetti contaminati e cute non integra - cambiarsi i guanti nel corso di manovre o procedure ripetute sullo stesso paziente dopo il contatto con materiale che può contenere una elevata concentrazione di microrganismi - cambiare i guanti in caso di verifica o dubbio di lesione degli stessi e lavarsi le mani prima di indossarne di nuovi - non toccarsi gli occhi, il naso, la bocca, i capelli e l’epidermide con i guanti o attrezzature, telefono, porte e non allontanarsi dal luogo di lavoro indossando i guanti - cambiare i guanti tra paziente e paziente - eliminare i guanti esclusivamente nel contenitore per rifiuti speciali (sacco impermeabile in cartone rigido) - lavarsi le mani dopo essersi tolti i guanti L’uso dei guanti non può sostituire il lavaggio delle mani!!!! Mascherine – Schermi – Camice Occhiali protettivi MASCHERINE – SCHERMI OCCHIALI PROTETTIVI 1. 2. 3. 4. Deve essere toccata una volta sola per indossarla, e deve essere tolta toccando solo i lacci: prima il laccio inferiore, poi quello superiore, per evitare la contaminazione del collo Una volta indossata non deve mai essere abbassata Va usata una sola volta e poi eliminata nel contenitore per i rifiuti speciali In caso di prevedibile esposizione a schizzi di materiale biologico, insieme alla mascherina usare gli occhiali, oppure usare mascherine con visiera La mascherina deve coprire il naso e la bocca !!!!!!! CAMICE 1. 2. 3. Va utilizzato quando è previsto il rischio di contaminazione con sangue o liquidi biologici, per proteggere la divisa dall’imbrattamento E’ sufficiente un camice pulito (non sterile) Dovrebbe essere utilizzato una sola volta e poi eliminato nel contenitore per rifiuti speciali Strumenti – Biancheria – Aghi o Strumenti taglienti Manipolare gli strumenti impiegati per l’assistenza al paziente in maniera accorta Maneggiare, trasportare e trattare la biancheria usata dal paziente in maniera attenta Gli aghi, le lame, gli strumenti taglienti vanno eliminati negli appositi contenitori di sicurezza resistenti alla foratura I contenitori di sicurezza non vanno riempiti fino all'orlo ma al massimo per ¾ Alla fine del riempimento vanno chiusi in maniera definitiva Precauzioni per la trasmissione per via aerea In aggiunta alle PRECAUZIONI STANDARD le precauzioni per la trasmissione per via aerea devono essere utilizzate per le operazioni di assistenza di pazienti noti o sospetti di essere infetti da patogeni trasmessi da nuclei di goccioline aerodiffuse che possono rimanere sospesi e diffusi dalle correnti d’aria all’interno di una stanza o nel reparto Precauzioni malattie trasmesse per via aerea Precauzioni per TBC polmonare in fase attiva CAMERA DI DEGENZA PROTEZIONE RESPIRATORIA PROCEDURE PER AEROSOL TRASPORTO DEL PAZIENTE EDUCAZIONE SANITARIA Precauzioni malattie trasmesse per via aerea Precauzioni per TBC polmonare in fase attiva CAMERA •Le porte devono restare rigorosamente chiuse •Sistemare il paziente in stanza singola, con servizi igienici annessi; in caso di necessità la camera può essere condivisa da pazienti affetti dalla stessa patologia •Le finestre vanno aperte tutte le volte che è possibile per favorire un buon ricambio d’aria SEQUENZA INGRESSO CAMERA •Le visite al paziente vanno limitate al minimo 1. Lavarsi le mani 2. Indossare la mascherina CAMICI RIFIUTI Vanno raccolti in un contenitore dedicato, posto nei servizi igienici annessi alla camera di degenza Vanno indossati se si prevede un contatto diretto con il paziente SEQUENZA USCITA CAMERA MASCHERINE 1. Rimuovere la mascherina e i guanti e/o il Chiunque entri nella camera deve usare GUANTIcamice eventualmente indossati le apposite mascherine in dotazione Vanno indossati se si prevede il 2.materiale Riporli contatto con se si prevede contaminato speciali 3. Indossare guanti e/o camice rispettivamente il contatto manuale con materiale contaminato, o il contatto diretto con il paziente (dispositivi di protezione respiratoria di nell’apposito contenitore per i rifiuti classe FFP2S) 3. Lavarsi le mani TRASFERIMENTI LAVAGGIO DELLE MANI Il paziente va trasferito dalla camera solo se strettamente necessario; durante il trasferimento al paziente va fatta indossare una mascherina per minimizzare la dispersione di particelle potenzialmente infettanti (dispositivi di protezione respiratoria di classe FFP2S non dotati di valvola espiratoria) Le mani vanno lavate all’ingresso ed all’uscita dalla camera. Dopo aver toccato il paziente o oggetti potenzialmente contaminati si deve eseguire il lavaggio antisettico Misure protettive nei rapporti verso i pazienti con tubercolosi infettiva 1. Identificazione precoce ed esame di pazienti con sospetta tubercolosi infettiva 2. Isolamento di pazienti 3. Ventilazione tecnica dei locali d'isolamento 4. Misure di tipo organizzativo durante l'isolamento 5. Misure di protezione di tipo personale durante l’isolamento Identificazione precoce Le misure per l'identificazione precoce e l'esame di pazienti con sospetta tubercolosi infettiva comprendono i seguenti punti: 1. Pensarci («Think TB») 2. Procedere a esame batteriologico immediato dei casi sospetti e annuncio/feed-back dei risultati 3. Dare avvio a un trattamento antitubercolare adeguato 4. Isolare immediatamente i pazienti con tubercolosi infettiva presunta o confermata Misure protettive nei rapporti verso i pazienti con tubercolosi infettiva 1. Identificazione precoce ed esame di pazienti con sospetta tubercolosi infettiva 2. Isolamento di pazienti 3. Ventilazione tecnica dei locali d'isolamento 4. Misure di tipo organizzativo durante l'isolamento 5. Misure di protezione di tipo personale durante l’isolamento Isolamento dei pazienti I pazienti affetti da tubercolosi infettiva presunta o confermata devono venir isolati immediatamente Sistemare il paziente in camera singola che abbia 1. 2. 3. Una pressione dell’aria negativa e monitorizzata rispetto alle aree circostanti Da 6 a 12 ricambi d’aria per ora Uno scarico appropriato dell’aria all’esterno o una filtrazione monitorizzata, ad alta efficienza, dell’aria della stanza prima della immissione in altre zone dell’ospedale ………………….inoltre bisogna …………. • tenere la porta della stanza chiusa e il paziente nella camera • quando non fosse disponibile una camera singola, sistemare il paziente in una camera con un paziente che abbia una infezione attiva sostenuta dallo stesso microrganismo, ma non un’altra infezione, a meno che sia diversamente raccomandato (sistemazione in coorte) • se ciò non fosse possibile od opportuno, prima della sistemazione del paziente, consultare l’esperto in controllo delle infezioni Isolamento dei pazienti Quando sospendere l’isolamento ? 1. Trattamento adeguato con miglioramento clinico instaurato da 2. 3. 4. 5. almeno due settimane Assenza di tosse o assenza di bacilli all'esame dell'espettorato in almeno tre campioni consecutivi Nessuna evidenza anamnestica, clinica o epidemiologica per bacilli tubercolari resistenti Prosecuzione della cura garantita (assunzione dei farmaci controllata, buona compliance, paziente affidabile, assistenza medica successiva garantita) Ritorno in un ambiente senza persone con accresciuta sensibilità alla tubercolosi (bambini o persone immunocompromesse) Misure protettive nei rapporti verso i pazienti con tubercolosi infettiva 1. Identificazione precoce ed esame di pazienti con sospetta tubercolosi infettiva 2. Isolamento di pazienti 3. Ventilazione tecnica dei locali d'isolamento 4. Misure di tipo organizzativo durante l'isolamento 5. Misure di protezione di tipo personale durante l’isolamento Ventilazione tecnica dei locali d’isolamento 1. Ricambio d’aria 2. Pressione negativa 3. Condotta dell’aria 4. Condotta dell’aria in uscita 5. Anticamera Ventilazione tecnica dei locali d’isolamento 1. Ricambio d’aria 2. Pressione negativa 3. Condotta dell'aria 4. Condotta dell'aria in uscita 5. Anticamera Si consigliano al minimo 6 ricambi d'aria per ora Secondo alcuni autori dovrebbero essere almeno da 9 a 12 Su base scientifica non si può fondare nessuna cifra minima esatta per il ricambio d'aria Il tasso di ricambio d'aria va verificato periodicamente Ventilazione tecnica dei locali d’isolamento 1. Ricambio d’aria 2. Pressione negativa 3. Condotta dell'aria 4. Condotta dell'aria in uscita 5. Anticamera Il locale d’isolamento deve presentare una pressione negativa permanente rispetto ai locali adiacenti, di modo che la corrente d'aria si diriga sempre da detti locali nel locale d'isolamento La pressione negativa va verificata periodicamente, ad esempio con tubicini fumogeni È pure possibile un controllo permanente con un sistema elettronico Ventilazione tecnica dei locali d’isolamento 1. Ricambio d’aria 2. Pressione negativa 3. Condotta dell'aria 4. Condotta dell'aria in uscita 5. Anticamera Si deve garantire che tutte le parti del locale d’isolamento siano toccate dalla circolazione dell'aria La ventilazione in entrata e in uscita va concepita in modo tale che l'aria contaminata venga allontanata dalla porta Ventilazione tecnica dei locali d’isolamento 1. Ricambio d’aria 2. Pressione negativa 3. Condotta dell'aria 4. Condotta dell'aria in uscita 5. Anticamera EXIT L’aria viziata dei locali d'isolamento deve essere portata all'esterno in un settore senza pericoli. Si consiglia di farla passare attraverso un filtro HEPA (High Efficiency Particulate Air) È consigliabile l’inattivazione supplementare dei micobatteri utilizzando la radiazione ultravioletta Ventilazione tecnica dei locali d’isolamento 1. Ricambio d’aria 2. Pressione negativa 3. Condotta dell'aria 4. Condotta dell'aria in uscita 5. Anticamera È consigliabile allestire un'anticamera per il locale d'isolamento Ciò permette pure di meglio garantire la pressione negativa permanente del locale d'isolamento rispetto ai locali adiacenti Misure protettive nei rapporti verso i pazienti con tubercolosi infettiva 1. Identificazione precoce ed esame di pazienti con sospetta tubercolosi infettiva 2. Isolamento di pazienti 3. Ventilazione tecnica dei locali d'isolamento 4. Misure di tipo organizzativo durante l'isolamento 5. Misure di protezione di tipo personale durante l’isolamento Misure di tipo organizzativo durante l'isolamento I. Segnalazione del locale d'isolamento II. Regolamento d'accesso III. Istruzioni igieniche al paziente IV. Permanenza dei pazienti fuori del locale d'isolamento V. Pulizia e disinfezione del locale d'isolamento e dei mobili VI. Pulizia e disinfezione alla fine dell'isolamento Non sono indicate precauzioni particolari per le stoviglie e gli oggetti personali del paziente. La biancheria dell'ospedale va smaltita con il sistema a doppio sacco (biancheria d'ospedale con rischio d'infezione potenzialmente elevato per il personale addetto al trasporto e alla lavanderia) Misure di tipo organizzativo durante l'isolamento I. Segnalazione del locale d'isolamento II. Regolamento d'accesso III. Istruzioni igieniche al paziente IV. Permanenza dei pazienti fuori del locale V. Pulizia e disinfezione del locale VI. Pulizia e disinfezione alla fine dell'isolamento ! ISOLAMENTO Il locale d'isolamento deve essere adeguatamente segnalato Le necessarie misure di protezione per il personale e i visitatori sono da esporre in modo ben visibile Misure di tipo organizzativo durante l'isolamento I. Segnalazione del locale d'isolamento II. Regolamento d'accesso III. Istruzioni igieniche al paziente IV. Permanenza dei pazienti fuori del locale V. Pulizia e disinfezione del locale VI. Pulizia e disinfezione alla fine dell'isolamento L'accesso è da regolare chiaramente e limitato al minimo Per i visitatori valgono le stesse misure di protezione come per il personale La porta del locale d'isolamento va aperta solo nella misura del necessario Quanto alle camere di separazione, non si possono mai aprire contemporaneamente le due porte Misure di tipo organizzativo durante l'isolamento I. Segnalazione del locale d'isolamento II. Regolamento d'accesso III. Istruzioni igieniche al paziente IV. Permanenza dei pazienti fuori del locale V. Pulizia e disinfezione del locale VI. Pulizia e disinfezione alla fine dell'isolamento Quando tossisce, il paziente deve riparare la bocca con un fazzoletto a perdere, sputare l'escreato in un sacchetto di carta ed eliminare questo in un contenitore o sacco ermetico In generale non è necessario che il paziente porti una mascherina In presenza di una tubercolosi multiresistente, ciò deve però essere preso in considerazione durante la terapia, le visite mediche e le visite (maschera filtrante facciale di tipo FFP2 senza valvola d'espirazione) Misure di tipo organizzativo durante l'isolamento I. Segnalazione del locale d'isolamento II. Regolamento d'accesso III. Istruzioni igieniche al paziente IV. Permanenza dei pazienti fuori del locale V. Pulizia e disinfezione del locale VI. Pulizia e disinfezione alla fine dell'isolamento La permanenza del paziente fuori del locale d'isolamento deve essere limitata al minimo assoluto necessario per interventi diagnostici o terapeutici irrinunciabili Durante queste permanenze assolutamente necessarie fuori del locale d'isolamento il paziente deve portare una maschera facciale di tipo FFP1 senza valvola d'espirazione ed essere accompagnato e sorvegliato dal personale Non dovrebbe mai restare in una sala d'aspetto con altri pazienti Misure di tipo organizzativo durante l'isolamento I. Segnalazione del locale d'isolamento II. Regolamento d'accesso III. Istruzioni igieniche al paziente IV. Permanenza dei pazienti fuori del locale V. Pulizia e disinfezione del locale VI. Pulizia e disinfezione alla fine dell'isolamento La stanza deve essere sottoposta ad accurato risanamento compresa la disinfezione delle suppellettili e alla sostituzione completa di tutti gli effetti letterecci La stanza va aerata per almeno 12 ore prima di essere occupata da un altro paziente Se esiste la possibilità di una ventilazione forzata, il tempo opportuno prima che la stanza venga riutilizzata è quello necessario per la realizzazione di almeno 36 ricambi d'aria Tutti i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo devono essere raccolti in appositi sacchi ed eliminati come tali Misure protettive nei rapporti verso i pazienti con tubercolosi infettiva 1. Identificazione precoce ed esame di pazienti con sospetta tubercolosi infettiva 2. Isolamento di pazienti 3. Ventilazione tecnica dei locali d'isolamento 4. Misure di tipo organizzativo durante l'isolamento 5. Misure di protezione di tipo personale durante l’isolamento Misure di protezione di tipo personale durante l’isolamento I lavoratori, che penetrano nel locale d'isolamento devono portare idonee maschere filtranti facciali. Le mascherine chirurgiche possono non essere sufficienti Le semimaschere filtranti (FF = filtering facepiece) sono ripartite nelle tre classi P1-P3. Le designazioni supplementari S (solid: aerosol e particelle acquosi) e SL (solid and liquid: aerosoli e particelle acquosi e oleosi) danno indicazioni complementari per l'utilizzazione Sono consigliate una maschera facciale filtrante del livello di protezione FFP1 S, mentre per situazioni a rischio elevato, come il contatto con pazienti affetti da tubercolosi multiresistente, una del livello di protezione FFP2S e FFP3 S Maschere per protezione respiratoria Tipo FFP1 per la protezione da polveri nocive [aerosol a base acquosa di materiale particellare (≥0,02 micron)] quando la concentrazione di contaminante è al massimo 4,5 volte il corrispondente valore limite di soglia (TLV) FFP2 per la protezione da polveri a media tossicità [fibre e areosol a base acquosa di materiale particellare (≥0,02 micron), fumi metallici] per concentrazioni di contaminante fino a 10 volte il valore limite FFP3 per la protezione da polveri tossiche [fumi aerosol a base acquosa di materiale particellare tossico con granulometria ≥0,02 micron] per concentrazioni di contaminante fino a 50 volte il TLV Perdita di tenuta totale (massima) FFP1 22% FFP2 8% FFP3 2% Quali sono i provvedimenti di Igiene Pubblica davanti ad un caso di TBC? Ricordiamoci che ………………….. 1. Ogni paziente è stato a sua volta contagiato, anche se non sappiamo quando è avvenuto il contatto, con un ammalato di TBC bacillifera 2. Per scoprire la fonte o i possibili nuovi contagi è necessario sottoporre a test tubercolinico i familiari, i colleghi di lavoro o i compagni di scuola, gli amici e tutti coloro che siano stati stretto contatto con l'ammalato 3. Sulla base degli esiti degli accertamenti potrà rendersi utile a seconda dei casi la chemioprofilassi o la somministrazione del BCG Cos'è il BCG? Il BCG(bacilllo di Calmette e Guerin) è l’unico vaccino per la prevenzione della tbc. La vaccinazione antitubercolare (BCG) era obbligatoria, secondo la legge 14 dicembre 1970 n° 1008, per il personale medico ed infermieristico, per le persone conviventi con soggetti affetti da tubercolosi, per i ragazzi di età di compresa tra 5 e 15 anni residenti in zone depresse ad elevata morbosità tubercolare (indice tubercolinico maggiore del 5% nei bambini di 6 anni), per le reclute all'atto dell'arruolamento Il DPR n° 465 del 7 novembre 2001, stabilisce che la vaccinazione antitubercolare è ora obbligatoria soltanto per il personale sanitario, gli studenti in medicina, gli allievi infermieri e chiunque, a qualunque titolo, con test tubercolinico negativo, operi in ambienti sanitari ad alto rischio di esposizione a ceppi multifarmacoresistenti, oppure che operi in ambienti ad alto rischio e non possa essere sottoposto a terapia preventiva, perché presenta controindicazioni cliniche all’uso di farmaci specifici. N.B. - Non è un vaccino molto efficace e la sua protezione si riduce fortemente con gli anni. Chi è stato vaccinato con BCG può presentare una reazione positiva al test tubercolinico. A causa della sua scarsa efficacia però la vaccinazione non garantisce con certezza l'immunità dalla malattia Normale reazione della vaccinazione con BCG Alla vaccinazione Circa 1 anno dopo la vaccinazione Circa 3 settimane dopo la vaccinazione Circa 6 settimane dopo la vaccinazione Controllo dei Contatti TIPOLOGIA DEI CONTATTI FREQUENTI CONVIVENTI NON CONVIVENTI SPORADICI AMBIENTE DI LAVORO PRESENZA DI AMBIENTI COMUNI COLLETTIVITA’ FUNZIONI E MANSIONI APERTA CHIUSA FREQUENZA Contatti con il caso di TBC Contatti stretti: persone che convivono con il caso o che hanno condiviso lo stesso spazio confinato per numerose ore al giorno Contatti regolari: persone che regolarmente lo stesso spazio chiuso condividono Contatti occasionali: persone che occasionalmente condividono lo stesso luogo chiuso Esempi di contatti con un caso di tubercolosi Contatto Scuola Luogo di lavoro Collettività Stretto Studenti e professori della stessa classe Dividono lo stesso ufficio Compagni di camera Frequentano regolarmente la stessa palestra o gli stessi mezzi di trasporto Dividono regolarmente i pasti Frequentano regolarmente lo stesso laboratorio Regolare Occasionale Altri (es studenti della stessa sezione) Altri (es. uffici Altri (es. lo stesso dello stesso piano) reparto, gli stessi spazi comuni) (Da G.d.S. D.M.21/10/94) Gestione dei Contatti TEMPO ZERO POSITIVO Se cutipositivi (≥ 5 mm) RX Torace Ulteriori accertamenti diagnostici e TERAPIA Se non vaccinato NEGATIVO Mantoux CHEMIOTERAPIA PREVENTIVA Da eseguire anche in cutinegativi: • anziani • immunodepressione • età < 15 anni • HIV Se vaccinato CHEMIOTERAPIA PREVENTIVA valutando CHEMIOPROFILASSI (in attesa del controllo a 2 mesi) Se cutinegativi (≤ 5 mm) CONTROLLO A 2 MESI Entità dell’esposizione Età Tempo trascorso dalla vaccinazione (10 anni) Infiltrato (< 10 mm) Gestione dei Contatti CONTROLLO a 2 MESI POSITIVO Se cutipositivi (≥ 5 mm) Ulteriori accertamenti diagnostici e TERAPIA RX Torace NEGATIVO A tutti i cutinegativi Se età < 15 anni in chemioprofilassi Mantoux CHEMIOTERAPIA PREVENTIVA Chemioprofilassi x ulteriori 4 mesi età < 15 anni: sospendere la chemioterapia preventiva Se cutinegativi (≤ 5 mm) età < 5 anni, qualora il caso indice continui ad essere contagioso vaccinazione BCG Contatti HIV positivi considerare caso per caso, prendendo anche in considerazione il livello di imunodepressione e l'eventuale reattività cutanea ad altri antigeni Chemioterapia Preventiva Il farmaco utilizzato è l’ISONIAZIDE Importante EPATOTOSSICITÀ Dose 5-8 mg/kg/die per almeno 6 mesi o 12 mesi in pazienti con HIV Controllo periodico di emocromo, azotemia e transaminasi Controindicazioni alla chemioterapia preventiva Soggetti che abbiano presentato epatite da isoniazide o reazioni di ipersensibilità a questo farmaco Presenza di una grave epatopatia o comunque di una elevazione di GPT maggiore di 3 volte rispetto al valore normale Gravidanza, a meno che non esistano indicazioni che rendano rischioso posporre l'inizio della chemioterapia Particolare cautela andrà inoltre prestata nella seguenti condizioni: • persone di età superiore a 35 anni • coloro che assumono elevate quantità di alcolici • pazienti con preesistente epatopatia • pazienti che assumono farmaci quali fenitoina, disulfiram, carbamazepina, anticoagulanti orali, benzodiazepine e vitamina D • pazienti che presentano malnutrizione, diabete, insufficienza renale cronica o sono in terapia con anticonvulsivanti LAVORARE A CONTATTO CON PAZIENTI AFFETTI DA TBC IN AMBIENTI CONFINATI È UN FATTORE DI RISCHIO PER CONTRARRE L’INFEZIONE E LA MALATTIA Operatori a rischio per TBC Tutte le persone che possono essere potenzialmente esposte al Mycobacterium tuberculosis perché operano nei luoghi di cura Suddivisione del personale sanitario (ai fini del controllo antitubercolare) • Neo assunti • Operatori dei reparti a rischio • Operatori dei reparti non a rischio Area a Rischio Unità strutturale o funzionale in cui gli operatori sanitari forniscono servizi e condividono l’aria con una specifica popolazione di pazienti, o in cui lavorano materiale biologico che può contenere BK Reparto a rischio = con riscontro di “caso” di TBC nei dipendenti e/o degenti nell’ultimo anno Pneumologia TUTTI I Malattie Infettive REPARTI !!!!!!! Rischio di Esposizione Il rischio di esposizione al bacillo di Koch, in una data area dipende da: Prevalenza della TBC nella popolazione servita Tipologia di malati che afferiscono alla struttura Caratteristiche dell’ambiente Efficienza degli interventi per il controllo dell’infezione tubercolare Rischio di Esposizione Valutazione È maggiore nelle aree dove i pazienti afferiscono prima della diagnosi e/o della terapia e si effettuano manovre diagnostiche o procedure terapeutiche che stimolano la tosse MINIMO: non pazienti TBC BASSO: molto limitato pazienti con TBC ambulatoriali limitato conversione tubercolinica = popolazione generale, fino a sei pazienti con TBC INTERMEDIO: con più di sei casi di TBC ALTO: tasso tubercolinico più alto della popolazione, casi di trasmissione ospedaliera, casi di malattia tra dipendenti, cluster di conversione, scoperta di trasmissione Rischio Minimo Si deve ammettere l'esistenza di un rischio minimo quando l'incidenza della tubercolosi dei pazienti corrisponde in sostanza a quella della popolazione generale (circa un caso per 10000 persone/anno) Dove non sono ammessi malati di TBC nell’area di ricovero ed in quella ambulatoriale Bacino di utenza con nessun caso di TBC nell’ultimo anno Rischio basso o molto basso Rischio BASSO • ARI = alla popolazione di riferimento • Nessun caso di TBC nel personale • Nell’area di ricovero <6 pazienti TBC nell’ultimo anno Rischio molto BASSO • Non malati TBC nell’area di ricovero • Pazienti collegate con sospetta TBC ricoverati in strutture Rischio intermedio Un rischio medio di contagio sussiste nelle istituzioni in cui si assiste ogni anno meno di un paziente con tubercolosi infettiva per 100 lavoratori; l’incidenza della tubercolosi dei pazienti è però più elevata di quella della popolazione generale ARI = alla popolazione di riferimento Nessun caso di TBC nel personale Nell’area di ricovero 6 pazienti TBC nell’ultimo anno Alto rischio Istituzioni e reparti in cui si esamina o si cura annualmente almeno un caso di tubercolosi infettiva ogni 100 lavoratori ARI > alla popolazione di riferimento Caso di TBC nei dipendenti ………un accenno alla terapia….. Terapia Farmaci antitubercolari Il farmaco "ideale" dovrebbe possedere contemporaneamente varie proprietà ed essere: battericida sui germi in fase di replicazione continua attivo sui micobatteri in fase di metabolismo rallentato (azione sterilizzante) attivo in sede intracellulare (a pH acido) capace di prevenire l'insorgenza di resistenza attivo in somministrazione intermittente Farmaci di I linea Rifampicina Isoniazide Etambutolo Streptomicina Pirazinamide Farmaci di II linea PAS Kanamicina Amikacina Etionamide Cicloserina Farmaci recenti Rifabutina Rifapentina Fluorochinoloni βlattamici+clavulanato Macrolidi Terapia Posologia, somministrazione ed effetti collaterali RIFAMPICINA ∙ Posologia: 600 mg/die ∙ Assunzione a digiuno ∙ Azione battericida ∙ Sindrome simil-influenzale, gastralgie, ↑ enzimi epatici Terapia Posologia, somministrazione ed effetti collaterali ISONIAZIDE ∙ Posologia: 5 mg/kg/die (max 300 mg/die) ∙ Assunzione lontano dai pasti in unica somministrazione ∙ Azione battericida ∙ Neuropatie periferiche, sintomatologia gastro-intestinale, epatotossicità Terapia Posologia, somministrazione ed effetti collaterali ETAMBUTOLO ∙ Posologia: 20 mg/kg/die ∙ Assunzione a stomaco pieno ∙ Azione batteriostatica ∙ Nevriti ottiche, alterata percezione dei colori Terapia Posologia, somministrazione ed effetti collaterali STREPTOMICINA ∙ Posologia: 1 g/die in 2-3 somministrazioni ∙ Terapia per non più di 30-40 gg ∙ Azione battericida ∙ Ototossicità Terapia Posologia, somministrazione ed effetti collaterali PIRAZINAMIDE ∙ Posologia: 25 mg/kg/die in unica somministrazione ∙ MAI da utilizzare in monoterapia ∙ Utilizzata per 2 mesi ∙ Epatotossicità, ↑ ac. urico (artralgie) Schemi terapeutici CASI DI PRIMO ACCERTAMENTO In popolazioni a bassa probabilità di resistenza a INH CASI DI RECIDIVA E DI FALLIMENTO DI TERAPIA In popolazioni con sospetta resistenza iniziale all’INH 1. 2. 3. 4. 1. 2. 3. INH RMP PZN 1. per 2 mesi 2. 3. 4. 5. INH RMP PZN EMB SM 5. 6. per 2-3 mesi CASI DI TUBERCOLOSI CRONICA Ottenuta la negativizzazione dell'escreato 1. INH e RMP x 4 mesi 7. INH RMP PZN per 2-3 mesi EMB SM PAS Fluorochinolone 2. 3. Polichemioterapia (5-7 farmaci) Attendere l’antimicobatteriogramma Tentare un trattamento con farmaci di II scelta Controlli quotidiani • Artralgie • Gastralgie • Alterata percezione dei colori • Vertigini • Ipoacusia Conclusioni LA TUBERCOLOSI POLMONARE Il paziente con TBC è un paziente ISOLATO e quindi solo………e necessita di È una malattia contagiosa molta pazienza e di una più accurata assistenza medico-familiare !!!!!!!!! per le sue 1000 sfaccettature È una malattia grave, È una malattia ubiquitaria, ma il personale sanitario è di certo a maggior rischio di malattia ……………………….... e ricordiamoci……………………….